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Autore: GattyP    26/05/2018    3 recensioni
Terza fanfic della saga, con protagonisti Lily Anderson e Peter O’Neil, quest’anno alle prese con l’odiosa professoressa Umbridge… Avventure parallele a quelle di Harry e C (le cui vicende talvolta si incrociano con quelle dei nostri due personaggi, comunque nel pieno rispetto del Canon).
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 10

 

Nel Bosco degli Inferi

 

 

Naturalmente non sempre esploravamo il castello: dovevamo anche studiare (non ne ho parlato troppo, finora, ma buona parte del tempo della giornata lo trascorrevamo tra studio e lezioni), assistere alle partite di Quidditch (Aileen Montague, l’amichetta di Lily, era un’appassionata tifosa e stravedeva per il cugino, che era il capitano di Serpeverde: dopo ogni partita Lily doveva scrivere una lettera dettagliata alla piccola, raccontando le prodezze di Kain Montague). Ogni tanto poi uscivamo insieme, o in compagnia di qualche amico, magari semplicemente a passeggiare lungo il Lago (anche a trovare la Piovra Gigante, che ci riconosceva e alzava sempre uno dei suoi tentacoli per salutarci).

Altra simpatica attività era quella di sparlare dell’Inquisitrice Suprema, la noiosa prof.ssa Umbridge, verso la quale provavamo una grande antipatia (e non eravamo i soli). Quell’insegnante incompetente (ci faceva ancora leggere il manuale di Difesa ogni volta che c’era lezione!) si era particolarmente arrabbiata quando aveva saputo che Harry aveva rilasciato un’intervista a Rita Skeeter, che era stata pubblicata in un numero del Cavillo: subito aveva promesso l’espulsione a chiunque avesse una copia della rivista… con il risultato che l’articolo era andato a ruba!

- Sei stato grande, Harry - gli dissi, incrociandolo in un corridoio, insieme a Ron e ad Hermione - Spero solo che nessuno legga più quell’accozzaglia di bugie che è diventata la Gazzetta del Profeta!

- Tutti ti credono, nella nostra Casa… o almeno quasi tutti! - aggiunse Lily.

- Hai visto, Harry? - intervenne Hermione, contenta - Ho avuto una buona idea? Hai offerto finalmente una visione alternativa a quella offerta dal Ministero!

In effetti, a valutare dal numero di gufi che planavano, ogni mattina, al  tavolo di Harry con i commenti dei lettori del giornale, l’articolo aveva fatto colpo. Ad Hogwarts, in ogni caso, tutti l’avevano letto, malgrado i patetici tentativi della Umbridge di far tacere la sua voce. Solo Marietta, l’amica di Cho, aveva mostrato qualche riserva, sostenendo che il ragazzo non fosse completamente affidabile: quasi tutti gli altri Corvonero avevano accettato la versione di Harry e tutti erano ormai convinti dell’imminente pericolo che ci sovrastava.

Sempre a marzo, poi, fu cacciata la povera prof.ssa Cooman. Era un tipo molto eccentrico ed originale… ma il fatto stesso che fosse stata cacciata da quell’odiosa Inquisitrice, me la faceva apprezzare… poi aveva fatto una strana profezia all’inizio dell’anno che si era avverata… era stata un caso, forse, ma ci aveva completamente preso.

Mi fece, poco prima di essere allontanata, un’altra profezia, ugualmente bizzarra. Questa volta riguardava me e Lily. Eravamo intenti a studiare la sfera di cristallo, quando, avvicinatasi a noi, con un voce strana ci chiese cosa vedevamo.

- Uccelli che si muovono nella neve? - provò Lily

- A me sembrano i coriandoli che lanciano i non magici, cioè i babbani, a Carnevale… - provai a buttare.

- No, no, ragazzi! Dovete guardare con l’occhio interiore - interenne la prof.ssa Cooman con la voce sempre più strana - No, sono quadrupedi intelligenti… e quello al centro è un gigantesco mostro che vuole mangiarli…

Però, pensai, che fantasia! Come facevano a venirle in mente certe interpretazioni? Era proprio inaffidabile…

 

Poi, ad aprile, trovammo il portale: era dissimulato in un grande specchio presente in uno dei bagni del sesto piano, uguale a tanti altri, ma incassato in un profondo architrave. Era, naturalmente, un bagno femminile e, entrati, vi trovammo un paio di Tassorosso di prima che mi guardarono scandalizzate… poi fortunatamente si allontanarono ridacchiando e guardandoci di sottecchi… Il nostro comportamento in effetti era abbastanza equivoco… tanto per cambiare…

Ci dirigemmo verso tutti gli specchi (saranno stati almeno una ventina), ripetendo, davanti a tutti, per l’ennesima volta, la formula dovuta (Pilum mutare, non mores). Ci accostavano quindi agli specchi, cercando di far la mano, o almeno un dito… naturalmente senza successo. Finché, passati allo specchio più grande, che occupava l’intera parete della stanza delle docce, mi avvicinai e, dopo aver detto la solita formula, mi accorsi che la mia mano entrava tranquillamente al di là del vetro!

- Aspetta, provo anch’io! - disse Lily, tutta eccitata. Effettivamente anche lei poteva immergere mano e braccio dentro: avevamo trovato il passaggio!

- Non vorrai entrare senza avvisare il Preside? - dissi a Lily.

- No, non preoccuparti, Peter.  Abbiamo dato la nostra parola… e poi potrebbe essere molto pericoloso! - rispose Lily, che, stranamente, in quell’occasione, era diventata molto prudente.

Uscimmo dal bagno e ci dirigemmo in Presidenza, dove, naturalmente, il Gargoyle di guardia non ci fece passare:

- Nessuno può continuare, senza parola d’ordine! - ci disse con malagrazia quella orribile statua.

- Ma è un’emergenza - dissi al mostro di pietra - Il Preside ci aspetta!

Poi, per fortuna, le nostre voci furono sentite da Fanny, che velocemente scese… Becchettò in un punto della statua e, subito, il Gargoyle si spostò e scese la scala che ci avrebbe portato in Presidenza.

Bussammo e, una volta ottenuto il permesso di entrare, trovammo il Preside alla scrivania.

- Oh, che bello, ragazzi! - ci disse - Avete notizie?

Gli raccontammo tutto quello che avevamo scoperto.

- Bravissimi, ragazzi, ci siamo! - disse il prof. Silente, tutto eccitato. - Brillante intuizione, O’Neil… neanche io ci sarei arrivato… l’indizio decem et novem riguardava la forma del numero romano, non il significato… Complimenti: siete veramente uno più in gamba dell’altro! Ora possiamo disattivare, per sempre, tutti i passaggi tra i portali inglesi e daremo un colpo mortale al loro eventuale utilizzo da parte di Voldemort. Naturalmente lascerò un’eccezione per noi tre… ho idea che potrebbero servirvi in futuro… Mi servirebbe una ciocca dei vostri capelli… Devo anche provvedere a chiudere i bagni…  magari con la scusa di un intervento di manutenzione…

 

Due giorni dopo, mentre stavamo tranquillamente limonando, nel primo pomeriggio, notammo un grosso gufo che si appollaiò su una poltrona vicina al divano in cui eravamo distesi; poi, siccome non ci eravamo accorti di lui (eravamo effettivamente molto occupati), scese sulle nostre schiene e cominciò a becchettarci. Subito interrompemmo ciò che stavamo facendo (peccato!) e notammo che aveva un messaggio: Cari ragazzi, oggi nel bagno alle 16.00. Siete dispensati dal seguire le lezioni. Ho parlato con la McGranitt. Silente.

Evviva! Avremmo saltato Trasfigurazione! Inutile dire che, dieci minuti prima delle 16.00 eravamo già in bagno, davanti allo specchio…

- Che ne dici se uno di questi giorni facciamo una doccia insieme? - provai a buttare. Ma stavo scherzando (Oddio, come dice un proverbio “babbano”, la verità si dice scherzando…)

- Non pensarci neanche, Peter O’Neil! - mi disse Lily, divertita - Prima di fare una doccia insieme…

Tuttavia non finì la frase perché arrivò il prof. Silente con un grosso zaino babbano sulle spalle, che aveva riempito (lo avremmo visto in seguito) di fialette di una pozione da lui preparata in quei giorni. Avremmo dovuto rompere su ogni portale, una volta giunti nel Bosco degli Inferi, una fialetta, dopo aver pronunciato non so quali formule magiche. Secondo il Preside l’incantesimo li avrebbe disattivati per sempre irreversibilmente… a parte per noi tre, naturalmente.

- Vi fidate di me, ragazzi? - ci disse il Preside.

- Certo, professore - rispose Lily.

- Io allora entro. Voi aspettate qualche secondo e poi seguitemi. E, se ci fosse qualche pericolo, ma non penso, dovete obbedire in tutto e per tutto a quello che vi dico. Me lo promettete?

Naturalmente promettemmo.

- Qualsiasi cosa… Anche se vi dicessi di abbandonarmi… Va bene? - aggiunse.

- Sì, Preside - dissi.

 

Qualche secondo dopo che il prof. Silente era entrato, oltrepassammo il portale, entrando (letteralmente) nello specchio. Ci ritrovammo all’aperto, su un colle, davanti ad un inquietante palazzo. Intorno al Palazzo, ad alcuni metri di distanza, tutt’intorno alle mura, erano collocati i portali, costruzioni di pietra poco più alte di un uomo, formate da due massi verticali sormontati da uno orizzontale… una specie di dolmen preistorici, ma più regolari e con incisi iscrizioni e simboli. Alcuni erano a pezzi, crollati; altri, qua e là, ancora in piedi e, presumibilmente, perfettamente funzionanti. Più lontano, poi, ai piedi del colle e fino a delle grigie montagne in lontananza, potevamo vedere una vasta conca coperta di foreste … Rabbrividii: era il luogo in cui magni oscuri e crudeli, tra i quali il mio psicopatico antenato Abraxas Onellius, avevano praticato la “caccia al babbano”. Quante persone innocenti erano morte in quel luogo per la follia di quei pazzi?

Mi girai verso il palazzo: la porta d’accesso era ermeticamente chiusa e tutte le finestre erano sbarrate… e posso assicurare l’ultima cosa che avevo in mente fosse quella di entrare… era decisamente inquietante. Di fianco alla porta c’era una lapide, in latino, che riportava semplicemente la scritta : Abraxas Onellius haec fecit.

- Consiglierei di non entrare - ci disse il Preside - E’ un luogo oscuro: per quanto ne so, chi è entrato non è più uscito… Meglio non fare i turisti qui dentro… E poi abbiamo un compito: occupiamoci dei portali.

Da quel momento, per un paio di ore, girammo intorno al Palazzo andando sistematicamente verso tutti i portali rimasti. Davanti ad ognuno di essi Silente recitava formule magiche e lanciava una delle boccette che aveva portato, che infrangeva sul portale stesso. Il lavoro fu lungo e noioso (c’erano almeno una trentina di manufatti magici), ma alla fine terminò.

- Bene, ragazzi. Come vedete, nessuno, d’ora in poi, potrà più utilizzarli, per andare a “caccia” o per spostarsi da un luogo all’altro… a parte il sottoscritto e voi due. Che ne dite di fare una prova. Dove volete andare?

- Dove si può andare, Preside? - chiesi.

- Dove sono i portali gemelli di questi, nelle Isole Britanniche… Questo per esempio, dovrebbe condurre a Kylemore, che dovrebbe essere in Irlanda… dalle tue parti, se non spaglio, Peter…

Su un lato del portone, infatti, sulla sinistra, c’era incisa una piccola scritta. Evidentemente chi l’aveva creato aveva voluto lasciare un’indicazione per non sbagliare portale… Sì, in effetti Kylemore era ad alcune decine di chilometri da casa mia: c’era una bella Abbazia, che un paio di volte avevo visitato, con i miei amici, negli anni precedenti.

- Provo ad entrare io. Voi aspettate qui - ci disse.

Entrò velocemente (appena oltrepassato, sparì) e, un paio di minuti dopo, tornò indietro.

- Tutto tranquillo, potete seguirmi - ci disse.

Entrammo anche noi nel portale e, un attimo dopo, eravamo in una piccola caverna, situata sul fianco di una collina boscosa. Si affacciava su una valle in cui si vedeva, in lontananza, la celebre Abbazia.  Alle mie spalle, al posto del portale, il punto in cui era uscito si presentava come una parete di roccia… ma sapevo che era in realtà il passaggio, ben dissimulato.

Ci fermammo un secondo a guardare il panorama. In lontananza si vedevano le colline del Connemara National Park… oltre le quali c’era casa mia!

- E’ fantastico, Preside - dissi. Lily mi stringeva la mano, anche lei stupita.

- Ora però torniamo indietro…  E’ venuto il Primo Ministro a trovarmi: immagino il motivo e non devo farlo aspettare troppo. Se non sarò presente nei prossimi giorni, non preoccupatevi. E cercate di proteggere Harry e la sua combriccola… se potete… e senza rischiare… - disse il Preside.

Velocemente tornammo indietro, oltrepassammo la parete rocciosa, tornammo al Bosco degli Inferi e, fatti pochi passi, ci infilammo nel portale che conduceva ad Hogwarts. In pochi secondi eravamo passati da un posto all’altro delle Isole Britanniche!

 

 

Ok, ora solo i nostri amici possono utilizzare il Portale e spostarsi da un luogo all’altro (il che sarà importante nell’ultima fanfic). Ma questa storia non è finita! A questo punto, per i successivi tre capitoli, le vicende di Lily e Peter si incastrano con quelle di Harry, Hermione e Ron… Appuntamento a mercoledì per l’undicesimo capitolo (Il Cappello Parlante) - 4 alla conclusione. Un ringraziamento speciale ad ace 95 e a Barbie_Ettelanie_91. Un saluto a tutti. GattyP :)

   
 
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