Fumetti/Cartoni americani > South Park
Segui la storia  |       
Autore: Wings_of_Mercurio    30/05/2018    3 recensioni
Stan sta tentando di rimettersi insieme dopo la rottura con Wendy.
Craig di combattere la sua solitudine.
Tweek di ricostruire la sua vita.
[Staig] [Creek] [Stendy]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Craig, Kyle Broflovski, Stan Marsh, Tweek, Wendy Testaburger
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve! Direte che era ora... questo capitolo è molto slice of life, volevo fortemente inserirlo dopo i nefasti avvenimenti del capitolo 30 e via discorrendo. Non ho idea di quando riuscirò ad aggiornare il prossimo, perché ho davvero troppi impegni questa estate, ma tenterò comunque di scrivere nei giorni liberi, così come ho fatto con questo. Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate! 

 


36. 00:06


19 Ottobre. Era arrivato di domenica, dopo una settimana assurda. 
Si era aspettato di svegliarsi in una giornata limpida e soleggiata, con il sorriso in volto e la mente piena di buoni propositi. Doveva essere un buon inizio. 
E invece le cose erano più incasinate del solito, il cielo era grigio e nevoso e la sua mente era la carta di una caramella accartocciata.
Stan aveva lottato, in quegli ultimi giorni, per non cedere alla volontà di bere, e sua madre era stata per lui un deterrente più che valido, il secondino che pattugliava i corridoi della sua mente. 
Aveva pensato che non volesse festeggiare, perché non c'era nulla da festeggiare. Era stata una settimana di merda, la tensione fra tutti era alle stelle e lui si sentiva nauseato da tutto. Il fatto che fosse il suo compleanno non risolveva un cazzo. Non era l'inizio di niente, non si sentiva più forte e a nessuno sarebbe fregato un accidente, con ciò che bolliva in pentola.
Quando aveva detto a Kyle che stava pensando di annullare il suo compleanno, il rosso aveva sbottato, dicendogli che volente o nolente avrebbero festeggiato. Stan era rimasto lusingato dalla determinazione dell'altro, anche se non aveva preso sul serio le sue minacce.
Alla fine, però, la positività aveva preso il sopravvento. Il peggio era passato, Tweek stava meglio, e per quanto la cosa non volgesse a suo favore, il biondo e Craig si erano riappacificati, Kyle era più tranquillo e gli altri avevano bisogno di distrarsi. Stan, poi, anelava davvero ad un lieto fine anche per se stesso. Pensava di meritarsi almeno un po' di amor proprio, un'occasione prettamente egoistica che fosse solo per lui, qualcosa che lo distraesse dal pensiero di esserne uscito perdente in tutti i campi. Qualcosa che gli tirasse su il morale. Qualcosa che però non fosse niente di grande, niente di ciò che aveva fatto gli altri anni, ma solo un piccolo incontro intimo con le persone con cui si sentiva più a suo agio nella sua vita, che lasciasse fuori quella patina di depressione che era calata sulla sua classe.
Sua madre gli aveva preparato una torta, che aveva tirato fuori dopo pranzo. Stan aveva spento le candeline davvero felice, nonostante i borbottii di Shelly  in sottofondo e il fatto che suo nonno, ormai affetto da demenza senile, continuasse a chiamarlo Billy e ad augurargli un buon decimo compleanno. Stan non aveva avuto il cuore di dirgli che ne avesse appena compiuti diciotto, di anni. Tuttavia i suoi genitori gli sorridevano, contenti, e Stan per la prima volta da tanto tempo si era sentito fortunato ad avere una famiglia così, un po' disfunzionale, certo, ma che si stringeva tantissimo nelle belle e nelle brutte occasioni. Una famiglia su cui poteva contare; e in quel momento, anche il fatto che Shelly non cambiasse mai rapprensentò una specie di punto fermo, una sicurezza confortante.
Poi la sua famiglia era uscita; erano andati tutti al centro commerciale per lasciargli casa libera e permettergli di festeggiare con i suoi amici.
Erano appena le quattro quando suonò il campanello.
Stan scese le scale a due a due ed andò ad aprire. Non si sorprese di vedere Kyle, per primo, fuori la sua porta. D'altronde Kenny era un ritardatario cronico e Cartman se la prendeva sempre con calma, se non era nel suo interesse fare diversamente.
Il rosso gli sorrideva, portando alla sua attenzione un vassoio che aveva fra le mani.
<< Indovina? Ho fatto dei muffin >> disse.
Stan gli sorrise a sua volta << Da quando ti dai alla cucina? >> chiese.
<< Da oggi. Io non mi fiderei molto di quei muffin, se fossi in te >> lo redarguì un'altra voce, proveniente dalle spalle di Kyle.
Stan guardò oltre l'amico per scorgere la figura di Ike.
<< Ehi! >> lo salutò, al che Ike sorpassò Kyle per abbracciare Stan.
<< Buon compleanno! >> gli augurò il ragazzo.
<< Grazie mille >> gli rispose Stan.
Non si aspettava che venisse anche lui, ma la cosa non gli dispiaceva affatto. Ike era cresciuto tantissimo, e sembrava anche più grande dei suoi tredici anni, soprattutto per il fatto che fosse sempre stato estremamente maturo per la sua età. Lui e Kyle potevano sembrare diversissimi nell'aspetto, ma potevi dire che fossero fratelli solo sentendoli parlare. Loro due erano la dimostrazione che a volte l'intelligenza dipende più dall'educazione, che non dai geni, dal momento che Ike era stato adottato da piccolo. Stan non sapeva ben dire per cosa, ma i tratti canadesi in qualche modo si riconoscevano nel suo viso, ed inoltre, dato che aveva i capelli neri, era evidente che non condividesse i geni di suo fratello e di sua madre, entrambi rossi di capelli. 
Non che fosse un metodo affidabile per stabilire da che albero genealogico una persona provenisse, dato che due quarti della famiglia di Craig aveva i capelli rossi, mentre sua madre era bionda, e nonostante tutto Craig aveva i capelli neri. Si chiese perché stesse pensando a lui, adesso.
Non appena Ike lo liberò dall'abbraccio, Stan abbracciò anche Kyle, sinceramente commosso dal fatto che avesse provato a fare qualcosa per lui.
<< Grazie >> gli disse, prendendo in mano il vassoio.
<< Non ringraziarmi... >> chiese Kyle, a disagio << Con tutto quello che è successo, non ho avuto tempo di prenderti un regalo... quindi ho pensato di portare almeno qualcosa >>
Stan lo guardò stupito << Oh... okay >>
Certo, non ricevere un regalo da Kyle era deludente. Stan adorava i regali, non necessariamente costosi, ma erano la dimostrazione che una persona ci tenesse tanto da spendere almeno un po' della sua esistenza per capire cosa possa piacerti, o anche la dimostrazione di quanto ti conosca.
In ogni caso, Kyle aveva comunque impiegato il suo tempo per cucinare qualcosa, nonostante non l'avesse mai fatto prima, quindi Stan si consolò in fretta con questo pensiero.
<< I tuoi non ci sono? >> domandò Kyle, guardandosi intorno.
<< No >> gongolò Stan << Abbiamo casa libera! >> lo informò, tentando di chiudere la porta.
Un piede, però, si inserì nella fessura impedendogli di farlo. 
Stan guardò in basso verso l'impedimento e rapido riaprì la porta.
Kenny gli sorrideva raggiante, col suo sorriso fenestrato.
<< Ohi Kenny >> riuscì solo a dire, prima che il biondo lo accogliesse in un abbraccio da orso, abbracciandolo tanto stretto da soffocarlo.
<< Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri a Stanley... >> urlò, mentre saltellava contro Stan e il ragazzo lottava per liberarsi.
<< Kenny! Cazzo, mi fai cadere il vassoio! >>
Fu Ike ad intervenire per recuperare i dolci dalla mano di Stan, e metterli in salvo. A quel punto, Kenny si era staccato e stava guardando il pacchetto con aria curiosa.
<< Ehi, Ike! Che cos'è? >>
<< Kyle ha fatto dei muffin >>
<< Davvero? >> chiese incredulo Kenny << Apriamoli >> suggerì, prendendo il vassoio dalle mani di Ike e avviandosi verso il tavolo del soggiorno << E mangiamoli prima che arrivi Cartman >>
Risero tutti, e Stan precisò: << Sennò quel culone lardoso se li mangia tutti >>
<< Ehi, hippie di merda! E pensare che sono venuto qui per il tuo compleanno! Come minimo, devi offrirmi del cibo! >> si lamentò una voce gracchiante.
Era Cartman, appena giunto sulla soglia della porta, che non era riuscita a farsi richiudere neanche una volta.
Kenny ed Ike ridacchiarono; Kyle scosse la testa senza poter nascondere un sorriso divertito. Stan, invece, non riuscì a nascondere il suo stupore. Se tutti erano in orario, doveva proprio essere la fine del mondo.
Dietro Cartman c'era Butters, che sorrideva con un pacchetto fra le mani.
<< Ehi Stan! Tanti tanti auguri di un buon compleanno >> esordì, con quella sua voce dolce << Sono felice che alla fine tu abbia deciso di festeggiare >>
<< Grazie Butters >> lo accolse, sinceramente commosso, mentre Cartman gli sfilava di fianco per entrare.
<< Questo è per te >> continuò Butters, porgendogli il regalo.
<< Non dovevi >> recitò Stan, afferrandolo e sentendosi incredibilmente falso, per quanto invece gli facesse piacere riceverne.
<< Spero ti piaccia >> aggiunse Butters, entrando.
Stan potè finalmente richiudere la porta.
<< A proposito di regalo... >> fece Kenny, scavandosi in una tasca. Tirò fuori un pacchetto di sigarette e glielo porse.
Stan aveva appena poggiato il regalo di Butters sul tavolo, poi allungò la mano verso il pacchetto.
<< Visto che non puoi bere, almeno fumiamo >>
<< Aww >> commentò Stan, sapendo che probabilmente quello era l'unico regalo che Kenny aveva potuto permettersi, probabilmente << Che cosa tenera >>
<< Oh, quando dico fumiamo, vuol dire "fumiamo" >> precisò Kenny, tirando dal retro dei pantaloni un piccolo pacchetto trasparente con dell'erba, sventolandoglielo avanti agli occhi.
Stan allungò una mano verso il pacchetto, stupito << Sei serio? >> chiese, una volta che lo ebbe preso fra le mani come la più sacra delle reliquie. 
Stan aveva fumato solo raramente, e solo se si era trovato in compagnia con altra gente. Tra di loro non avevano mai provato a farlo.
<< L'ho presa a Kevin >> sorrise Kenny.
<< Oh madonnina, non sarà mica erba quella, eh, Kenny? >> si intromise Butters.
<< Sì, lo è >> rispose lapidario Stan per Kenny.
<< Io non so se posso ragazzi, se i miei lo scoprono sono fritto! >> si lagnò il ragazzo.
<< Non glielo devi mica dire >> osservò Kenny.
Kyle li vide confabulare e si avvicinò a loro.
<< È erba? >> chiese, stralunato, una volta che ebbe capito di cosa stavano parlando. Guardò da Stan a Kenny, e ancora da Kenny a Stan, mentre gli altri due lo fissavano di rimando, senza avere l'ardire di rispondere. Allora Kyle si affrettò a strappare il pacchetto dalle mani di Stan, per osservarlo a bocca aperta << Ma è illegale! >>
<< No che non lo è >> negò Stan, pur sapendo di essere nel torto.
<< E invece sì, perché nessuno di noi ha 21 anni! E se venissero i tuoi? >>
<< Non verranno fino a stasera >> ragionò Stan, poi si portò accanto all'amico, poggiandogli un braccio intorno alle spalle e trascinandoselo verso un angolo della stanza << Kyle, è il mio compleanno, e non posso bere... >> a ciò Kyle gli rivolse un'occhiataccia << ...per favore?... >> lo pregò.
Kyle provò a sostenere il suo sguardo in tralice, ma non riuscì a non sciogliersi davanti all'espressione da cane bagnato di Stan. Sbuffò, circondandosi il busto con un braccio << Ok >> acconsentì, sconfitto, e restituì il pacchetto a Stan, che gli sorrise riconoscente.
<< Ehi, stupido hippie >> lo richiamò Cartman, al che Stan si voltò curioso.
Si ritrovò ad intercettare, improvvisando, il lancio di un oggetto. Riuscì ad afferrarlo giusto in tempo e ad evitare che si schiantasse al suolo dietro di lui. 
Era rettangolare e rigido << Che cos'è? >> chiese, portandoselo davanti agli occhi.
<< È il regalo per il tuo stupido compleanno. Cosa può essere? >>
<< Non pensavo mi facessi un regalo... >> commentò con leggerezza, iniziando a scartare la carta.
<< Ma se te lo faccio tutti gli anni! >> 
Aveva ragione. Tuttavia, poiché questa nella sua testa non era una vera festa, non si era aspettato che Cartman, Butters e Kenny gli facessero un regalo. O almeno non come se lo aspettava da Kyle, che dopotutto era il suo migliore amico.
<< È l'ultima stagione di Game of Thrones! >> esclamò.
<< Sì, ha fatto cagare. Ma dato che sei gay, a te piacciono queste cose >>
<< Mi manca solo la penultima >>
Molti dei dvd di GoT glieli aveva regalati Wendy, ecco perché era stato in grado di avere tutte le stagioni. Adesso che non stavano insieme, però, Stan si chiedeva se avesse mai trovato soldi che valeva la pena risparmiare per comprarsi le restanti. Gliene mancava una, quindi immaginava di doverlo fare per forza, adesso, nonostante non fosse il tipo di persona che deve assolutamente avere tutti i numeri di una serie per sentirsi a posto con la coscienza, o per soddisfare chissà quale mania ossessiva.
<< Grazie... >> farfugliò imbarazzato.
<< Apri anche il mio! >> propose entusiasta Butters, al che Stan non poté fare altro che avvicinarsi al regalo e scartarlo. 
Erano delle protezioni da football, e Stan restò a guardare lo scatolo interdetto.
<< Butters, non dovevi! Queste ti saranno costate una fortuna! >>
<< Ho dovuto risparmiare un po', ma non importa. Te le sei meritate, Stan. Hai smesso di bere e sei rientrato di nuovo nella squadra. Bèh, spero che queste possano esserti da sprono! >> gli sorrise, nel suo modo gentile.
Stan gli restituì lo stesso sorriso, sussurrando un caloroso: << Grazie mille, Butters, lo apprezzo tantissimo >>

Avevano passato il pomeriggio a giocare ai videogiochi, chi sul divano, chi a terra. In quel momento era il turno di Kenny e Cartman, e Stan osservò la macchina da corsa di Kenny sorpassare quella dell'altro, mentre con massimo relax si portava di nuovo il filtro alla bocca.
<< Tre tiri e poi passi >> gli ricordò Kenny, vedendo che indugiava con lo spinello fra le dita.
<< È il mio compleanno >> si lagnò debolmente, prima di passarla ad Ike da sopra la spalla di Kyle, che, per la prima volta da quando avevano cominciato, aveva deciso di risparmiare l'occhiataccia di turno al fratello. Si era opposto con tutto se stesso per non far fumare Ike, ma poi tutti si erano messi a pregarlo e lui aveva ceduto, complice anche il fatto che tanto Ike faceva sempre e comunque di testa sua.
Stan ammirava il suo amico per la sua magistrale resistenza alle pressioni sociali, e per questo non aveva insistito affinché fumasse anche lui.
<< Sì, cazzo, ho vinto! >> esclamò d'improvviso Eric.
Stan ridacchiò e diede una manata alla spalla di Kenny, seduto a terra sotto di lui << Ti sei fatto superare! >>
Kenny scrollò solo la testa e le spalle, avvilito, convinto com'era di avere la vittoria in pugno.
<< Dai qui! >> chiese Cartman ad Ike.
<< Ooooh! >> esclamarono in coro Stan, Kenny ed Ike, e quest'ultimo fece come gli era stato detto.
Cartman era il terzo che si era rifiutato di fumare, dopo Butters e Kyle, sostenendo di tenere quelle 'cagate' lontane da lui perché erano una cosa da hippie di cui non aveva bisogno.
Tutti restarono ad osservare mentre inalava, convinti che da un momento all'altro avrebbe sputato un polmone. E invece no. Sorprendentemente, Cartman pareva sapere il fatto suo.
Quando passò di nuovo l'imminente cicca a Kenny, questi lo stava guardando con uno sguardo stupito e carico di ammirazione.
<< Però! Ed io che stavo già chiamando il 911 >>
Stan ridacchiò di nuovo alle parole di Kenny, anche se ormai lo faceva per tutto e nulla senza neanche tentare di contenersi. Per la prima volta in una settimana, e forse anche da molto più tempo, si sentiva in pace, confinato nel suo corpo ma con la mente libera.
Si mise a giocherellare col suo cellulare, riguardando tutti i messaggi di auguri che aveva ricevuto su Facebook. Red lo aveva addirittura contattato, come se si fossero mai cagati prima. 
<< Ehi, sapete che Red mi ha contattato per farmi gli auguri? >> li informò, con un punto interrogativo stampato in faccia.
Kenny e gli altri si voltarono verso di lui. La cicca si era spenta fra le dita del ragazzo, che lo guardò dapprima stupito, poi commentò: << Quindi? Non te li fa tutti gli anni? >>
<< No. Cioè sì, ma non mi ha mai contattato, me li ha sempre fatti alla festa >>
<< Bèh, tu quest'anno non hai fatto una festa >> osservò Kyle.
<< E le altre? >> chiese Kenny.
<< Le ragazze? Qualcuna mi ha lasciato un messaggio in bacheca >> disse, guardando di nuovo distrattamente il cellulare.
Kenny sorrise sardonico.
<< Che c'è? >>
<< Io l'avevo detto >>
Stan sollevò le sopracciglia << Cosa? >>
<< Che ci sono delle ragazze in classe a cui piaci. Le piaci! Altrimenti perché darsi la pena di contattarti? Avete parlato? >>
Stan lo guardò scettico << ...un po'. Red è amica di Wendy... >> contestò.
<< Ma tu e Wendy non state più insieme >> replicò Kenny.
<< Già, è vero! >> gli diede man forte Butters.
Stan guardò dall'uno all'altro << No ragazzi, non si metterebbe mai contro Wendy >>
<< C'è qualcuno che si metterebbe contro Wendy? >> osservò Ike, e Cartman ridacchiò.
<< Invece secondo me le piaci. Wendy ormai sta con Gregory, e secondo me a Red potresti piacere. Sta tastando il terreno, te lo dico io >>
<< Prova a parlarle >> aggiunse Kyle, e Stan si voltò a guardarlo come se fosse un alieno << Già, perché no? Così vedi se è vero >>
Stan avrebbe voluto contestare che a lui Red non piaceva, ma poi si concesse di pensarci.
<< Gli ultimi tiri, vai tu, dato che non hai fumato prima >> così dicendo, Kenny restituì lo spinello a Cartman, che lo prese con un sorriso beffardo << Aspetta, devi accendere >> aggiunse, dandogli anche l'accendino.
Cartman prese tutto, poi si alzò a sedere di prepotenza tra Ike e Kyle.
<< Ehi! >> si lamentò quest'ultimo, stringendosi ancora di più a Stan mentre il fratello faceva lo stesso con il bracciolo del divano, per fare spazio al culone.
<< Fuma tu, ebreo >> offrì Eric, porgendo il filtro verso la sua bocca.
In risposta, Kyle strinse le labbra e gli concesse un'occhiata accigliata.
<< Dai, fuma >>
<< No! >> rifiutò fermamente Kyle, incrociando le braccia.
<< Oh, è forse il bacchettone guastafeste, che parla? >> chiese Cartman, assumendo una posizione posticcia di ascolto, col palmo della mano disteso accanto all'orecchio ed espressione supponente, com'era solito fare.
<< Non sono un bacche... >>
<< Hai la scopa in culo >>
<< Non ho la scopa in culo! >>
Cartman gli sorrise melenso, poi gli porse di nuovo la canna. Kyle gliela strappò di mano con stizza, sorprendendosi lui stesso del gesto. Normalmente non avrebbe ceduto alle provocazioni dell'altro, né si sarebbe fatto piegare dalla volontà del gruppo, ma era stanco di fare sempre il moralista e voleva dimostrare che non aveva paura di fare certe cose. D'altronde era quasi finita, no? Non sarebbe stato diverso dal prendere un medicinale, o il caffè. Si appellò alla sua mente scientifica per trovare sostegno contro lo scudo morale che la sua religione e i suoi genitori avevano contribuito a costruire. Era stata una settimana dura, alla fine, e poi era il compleanno di Stan, e Stan ne stava passando tante, ed anche Tweek. Quindi fanculo la vita e il buonsenso, no? Almeno quel giorno poteva fare uno strappo alla regola.
Cartman ghignò, mentre Kyle si sistemava il filtro tra le labbra.
<< Oh-oh! >> commentò sorpreso Kenny.
Stan invece era preoccupato << Kyle, non devi farlo per forza, sai... >>
<< Aspira >> suggerì Cartman, mentre gliela accendeva.
<< Vorrei tantissimo fare una foto di questo momento, se mamma non mi controllasse il cellulare >> sospirò Ike.
Kyle fece proprio come gli era stato detto, aspirò, e non ci volle molto prima che tossisse fuori anche l'anima.
Il gruppo ridacchiò, mentre gli occhi del ragazzo avevano preso a lacrimare.
<< Ma chi cazzo ve lo fa fare?! >> sbottò Kyle, tra i colpi di tosse, irritato << Riprenditi questo schifo! >> disse ad uno sghignazzante Cartman, e non appena si liberò dell'affare schizzò verso la cucina per prendersi un bicchiere di acqua.
Le risate ci misero un po' ad esaurirsi. Stan avrebbe voluto dare una mano a Kyle, ma non riusciva a smettere neanche lui di ridacchiare come uno stupido.
D'improvviso, il campanello li distrasse.
Si guardarono tutti in panico.
<< Merda >> inveì Kenny, senza peraltro muoversi per fare altro.
<< Non possono essere i miei >> ragionò Stan, dopo il colpo al cuore iniziale che ancora faticava a scemare << Avrebbero aperto e basta. Vado a vedere >> così dicendo, si alzò e si avviò verso la porta, lasciando indietro gli altri che si apprestavano a ricominciare ad usare la Play Station.
Non era preparato all'ospite che gli si palesò dinanzi una volta aperta la porta.
<< Ehi >> lo salutò la ragazza, lo sguardo addolcito e un sorriso che faceva capolino sulle sue labbra.
Stan la osservò bene, chiedendosi se quello non fosse uno scherzo della sua mente appannata << Ehi >> rispose di rimando, intontito.
Restarono a guardarsi per un attimo in uno strano imbarazzo. Lei gli sorrideva, leggermente divertita. Stan allora si chiuse appena la porta alle spalle, perché non voleva che gli altri li vedessero. Non sapeva perché, forse semplicemente per paura che se si fossero intromessi quella visione si sarebbe dissolta, lasciandolo con l'amaro in bocca.
<< Come mai qui? >> chiese, non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso neanche lui, complice l'effetto dell'erba.
<< Scusami se mi sono presentata all'improvviso >> si giustificò Wendy, sistemandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. L'altra sua mano stava chiaramente nascondendo qualcosa dietro di sé << Mi sono trovata a passare e volevo augurarti buon compleanno >> spiegò.
Stan annuì comprensivo, non riuscendo a staccare gli occhi da quelli chiari di lei. Era come se vi guardasse dentro dopo anni, come se la sua vita avesse fatto un lungo giro solo per ritrovarsi di nuovo davanti a quei due pozzi e capire che non aveva voluto nient'altro che specchiarvisi, che ancora vi ricercava la sua casa. 
<< Te ne sei ricordata... >>
Wendy fece una smorfia << Non sono ancora così vecchia da avere l'Alzheimer! >> sbuffò << Tieni >> aggiunse poi, sollevando la mano che teneva nascosta e porgendogli un piccolo pacchettino.
Stan lo prese, stordito.
<< Mi hai fatto un regalo? >> 
C'era una nota scettica e amara nella sua voce.
<< Lo so che non stiamo più insieme, e che può sembrarti strano... ma te l'avevo preso prima che ci lasciassimo. Ne ho approfittato per dartelo >>
Stan aprì la scatola. Era una catenina, con un plettro come pendente di un colore blu metallico. Lo accarezzò col pollice. Non suonava da tempo, cosicché persino quel regalo sembrava appartenere ad un'altra epoca. Si chiese se Wendy sapesse che non suonasse più. Possibile che avessero smesso di guardarsi ancor prima di lasciarsi? Sorrise nostalgico.
<< Grazie >> disse, sollevando di nuovo lo sguardo su di lei.
<< L'avevo preso per il nostro anniversario, ecco perché... bèh... >> distolse appena lo sguardo imbarazzata e scrollò leggermente le spalle << ...non te l'avevo ancora dato. So che non suoni più, ma pensavo che dovessi sul serio ricominciare, mi piaceva quando suonavi, eri bravo, ecco perché te l'ho preso >>
<< Stavo pensando di ricominciare anch'io >> le confessò. 
Ci aveva sul serio pensato, dopo la chiacchierata con Kenny, che l'aveva già spinto a riprendere lo sport e l'impegno sociale. Forse era un segno, che anche Wendy glielo dicesse.
<< Fai bene... >> 
Si guardarono ancora in silenzio per un attimo.
<< Sai... lo so che non è mio diritto dirti certe cose, che non hai bisogno di sentirle dire da me e che fai benissimo a meno della mia approvazione... >> lo guardò negli occhi, decisa << ...ma io voglio dirtelo lo stesso, perché nonostante tutto siamo cresciuti insieme, ed io ci tengo a te... >> 
Stan guardò la ragazza di fronte a sé con il cuore che gli risaliva in gola.
<< Sono fiera di te. Sono fiera di come stai gestendo la tua vita. Sono fiera che tu abbia ripreso a giocare, che tu abbia voluto impegnarti con noi contro il bullismo. Sono fiera che tu ci stia provando. Mi riempie il cuore vedere che dopotutto, sei cresciuto tanto da essere l'uomo che sei. Stai andando bene. E sono convinta che un giorno farai ancora meglio, perché credo in te come in nessun altro >>
Stan si ritrovò gli occhi lucidi senza neanche sapere come e quando. Wendy aveva ragione, normalmente si sarebbe innervosito a pensare che volesse ancora imporgli la sua opinione, ma la verità era che nessuno gli aveva mai detto "sono fiero di te", e faceva bene, faceva dannatamente bene sentirselo dire.
<< Grazie... >> ripetè ancora, non sapendo cos'altro dire, ben convinto che se avesse provato a spingersi oltre probabilmente avrebbe pianto.
<< Stan? >> sentì la voce di Kyle che lo chiamava dall'interno.
Stan guardò verso la porta, poi ritornò a guardare Wendy << Ci sono i ragazzi, dentro. Kyle ha fatto dei muffin. Vuoi entrare? >> chiese, speranzoso.
Wendy sorrise << Ah, però. Ce ne hai messo di tempo a chiedermelo! >>
Ridacchiò, e Stan sorrise rincuorato a sua volta.
Le fece spazio verso l'interno, e quando li sentirono entrare i ragazzi si voltarono tutti verso di loro.
<< 'Sera! >> salutò Wendy allegra, guadagnandosi degli sguardi stupiti da tutti.
<< Ehi, ciao Wendy! >> la salutò allora Butters.
<< Ehi >> gli fece eco Kyle.
Ike optò per un po' più neutro: << Ciao >> 
<< Oh, Wendy >> si stupì invece Kenny, intento a richiudere un'altra canna.
<< Ehi, pensavo che l'unica ragazza stasera fosse Butters >> commentò invece Cartman.
<< Fatemi spazio >> chiese Wendy, passando fra i ragazzi a terra e sedendosi nel posto che prima era stato di Stan << Che stai facendo? >> chiese a Kenny.
Kenny le mostrò il suo capolavoro.
<< Ken! >> lo richiamò, il tono tra il riprensivo e lo scherzoso.
<< Che c'è? Vuoi dire che nei vostri club supersegreti da femmine non si vedono? >>
Stan seguì la scena distrattamente, mentre andava a sedersi a terra accanto all'amico. 
Kenny ce ne aveva messo di tempo per uscire dal guscio del ragazzo sempre troppo introspettivo e silenzioso, ed era riuscito ad aprirsi gradualmente. La prima ragazza con cui si era aperto, nonostante parlasse sempre e solo dell'altro sesso, era stata Wendy, per via del fatto che stando con Stan la vedeva spesso. E quindi adesso perché quello scambio di battute gli dava fastidio?
<< Vuoi provare? >> domandò Kenny alla ragazza, mentre si apprestava ad accendere.
<< Ho già fumato prima, se è questo che intendi >>
<< Davvero? >> si accertò, preso in contropiede, Stan. Com'era che lui non lo sapeva?
<< Sì, con Clyde e Bebe. Bebe voleva provare, così le ho fatto compagnia >>
<< Prima al festeggiato >> li interruppe Kenny, passando lo spinello a Stan.
E mentre gli altri parlavano, e Stan fumava, Kenny si alzò.
<< Sapete cosa manca a questa festa? >>
<< L'alcol? >> provò cinico Stan.
<< Le ragazze? >> provò Ike << Oh, senza offesa, Wendy! >> ridacchiò.
<< L'hai fatto fumare?! >> chiese la ragazza incredula a Kyle.
<< Sì, gliel'ho infilzata a forza in bocca e poi ho generato una compressione sul suo torace perché il fumo gli entrasse nei polmoni. Che dici? >> rispose acido.
Wendy lo guardò scettica, perché Kyle non le aveva mai risposto male. Non lo faceva mai con le ragazze. Allora Kyle scrollò le spalle e mise su un'espressione che doveva essere una scusa. 
<< No e no >> negò Kenny << Un po' di musica! >> rivelò, poi staccò la PS con sonori lamenti da parte di Cartman e Butters. Usò il cellulare di Stan per aprire YouTube e trasmetterlo sulla tv.
Ladies and gentlemen, this is mambo number five
Le note di Mambo Number 5 iniziarono a risuonare nella stanza, suscitando l'ilarità di tutti.
<< Seriamente? >> chiese Wendy, ridendo e urlando sulla musica troppo alta. 
Stan non riusciva a riprendersi per quanto stesse ridendo.
Kenny iniziò anche a ballare, sculettando e muovendo le spalle in modo spastico, cantando con la canzone.
I must stay deep because talk is cheap. I like Angela, Pamela, Sandra and Rita and as I continue you know they are getting sweeter
So what can I do? I really beg you my Lord
To me flirting it's just like a sport

<< È proprio la canzone di Kenny >> ridacchiò Cartman.
Butters si alzò anche lui trascinando un ormai spudorato Ike con sé.
A little bit of Monica in my life, a little bit of Erica by my side
A little bit of Rita is all I need

<< Signorina >> richiese Kenny, porgendo la mano a Wendy, con un sorriso malizioso. 
Wendy la afferrò, così che Kenny la tirò su e la fece volteggiare, mentre ridevano entrambi come stupidi. 
A little bit of Sandra in the sun, a little bit of Mary all night long
A little bit of Jessica here I am, a little bit of you makes me your man

Kyle e Cartman si stavano sbellicando dalle risate su Ike che faceva l'idiota accanto alle graziose piroette di Butters.
Kenny afferrò Wendy per un fianco per volteggiare insieme, con i lunghi capelli neri di lei che levitavano a destra e a sinistra.
Jump up and down and move it all around
Shake your head to the sound, put your hand on the ground

Stan invece non riusciva a fare altro che tenere gli occhi incollati ai due che ballavano davanti a lui. Aveva la mentre troppo obnubilata per capire se stesse più morendo di gelosia o se fosse più concentrato a seguire la figura ipnotizzante di Wendy, con le sue risate allegre e i capelli volteggianti. Si alzò per raggiungere il posacenere sul tavolino e ciccarci dentro.
Take one step left and one step right
One to the front and one to the side

Kenny ne approfittò per far piroettare Wendy proprio addosso a Stan, che la afferrò giusto in tempo. La ragazza ridacchiò davanti allo sguardo sconvolto di Stan.
<< Scusa! >> 
<< Stai tentando di rubarmi la partner?! >> chiese scherzosamente Kenny.
Stan fu preso da un improvviso senso di rivalsa e spavalderia, forse perché non era così tanto in sé, quindi afferrò la mano di Wendy.
<< Chi trova tiene >> rispose all'amico, con espressione sorniona.
A little bit of Monica in my life, a little bit of Erica by my side
A little bit of Rita is all I need, a little bit of Tina is what I see

Trascinò Wendy più al centro del salotto.
<< Stan Marsh che balla! >> osservò Wendy.
Stan ridacchiò << Sono abbastanza fuori da me da farlo. Potrò pentirmene dopo >> 
Wendy gli afferrò entrambi le mani e prese a guidare, portandolo ad imitarla nei movimenti dei suoi piedi.
Poi Stan la fece girare su se stessa, una, due, tre volte. Ed era piacevole. In quel momento nessuno dei due stava pensando alle implicazioni fra di loro, erano solo due amici di vecchia data che fanno gli idioti.
Ike aveva iniziato a trascinare anche Kyle, che stava oppenendo non poca resistenza, ma alla fine il rosso riuscì ad alzarsi solo per essere colpito da una spallata di Cartman, che a quanto pare aveva preso a pogare. Kyle provò a rispondere all'affronto, poi si unirono anche Ike, Butters e Kenny e fu il panico.
Stan e Wendy li guardavano di sfuggita e ridacchiavano, cercando di tenersi ben lontani dalla baraonda per evitare di farsi male.
A little bit of Rita is all I need, a little bit of Tina is what I see
A little bit of Sandra in the sun, a little bit of Mary all night long

Stan fece volteggiare Wendy ancora una volta, le loro braccia si incrociarono e lei si ritrovò con le spalle contro il petto di lui. Questo le suscitò un brivido lungo la schiena, e, quando avvertì anche il viso di Stan fra i suoi capelli, piroettò lontano per allontanarsi da lui. Si guardarono negli occhi con più intensità del dovuto, ancora mano nella mano, mentre la canzone giungeva al termine e Kenny e Butters avevano preso a ballare come una coppietta.
I do all, to fall in love with a girl like you
'Cause you can't run and you can't hide
You and me gonna touch the sky

Appena finì la canzone Stan sentì la mano di Wendy slacciarsi dalla sua, e tutti iniziarono a fare gli applausi a loro stessi e a riderci su contemporaneamente.
Cartman andò a stoppare la riproduzione automatica sul cellulare di Stan, prima che partisse qualche altra canzone dal gusto discutibile.
<< Oh >> ridacchiò, malevolo << Red ti ha contattato >>
Stan sentì un sudore freddo sulla schiena, e non ebbe il coraggio di voltarsi verso Wendy. Si avvicinò a Cartman prendendogli il telefono di mano.
In effetti, Red gli aveva scritto.
Sicuro che stasera non vuoi farti un giro da Skeeter insieme agli altri?
Si apprestò a rispondere per un semplice fatto di cortesia, ignorando gli altri.
<< Red? >> chiese Wendy.
<< Bèh, a quanto pare oggi ha contattato Stan >> le spiegò Kenny, sollevando ripetutemente le sopracciglia.
<< Che puttana! >> le uscì senza trattenersi, non abbastanza ad alta voce per farsi sentire da Stan.
<< Che puttana, eh? >> ridacchiò Kenny.
<< Scusa ma a te che ti frega? >> domandò Kyle, piccato.
<< Codice d'onore, Kyle. Non si toccano gli ex delle amiche >> spiegò Wendy, in imbarazzo << Comunque non me ne frega niente >>
Kyle e Kenny si scambiarono un'occhiata scettica. 
Restarono un'altra mezz'ora tutti insieme, costringendo Stan a provare a suonare qualcosa sulla sua chitarra, ma con scarsi risultati, dal momento che il ragazzo non ricordava nessun pezzo.
Quando poi andarono via, Wendy si trattenne un po' sulla porta con lui.
<< Grazie per avermi invitata ad entrare. Mi ha fatto piacere stare con voi >> 
<< Anche a me ha fatto piacere... >> ...stare con te, ma non lo disse << E grazie per la collana >>
<< Così adesso è questo quello che fate? Passate i vostri pomeriggi a fumare? >> chiese divertita.
<< Lo sai che siamo cattivi ragazzi >> scherzò Stan.
<< Mi sono divertita con voi cattivi ragazzi >>
<< Già l'hai detto >> le fece notare Stan. Perché si stesse trattenendo a parlare, Stan non lo sapeva, ma non riusciva a fare a meno di farglielo notare, nonostante neanche lui volesse che lei andasse via.
Wendy annuì << Allora ci vediamo >> disse, impacciata, voltandosi. Poi dovette ripensarci, perché si voltò verso di lui, e aggiunse: << Sai, se... ti stai sentendo con Red, va bene... Non devi avere paura di dirmelo. Possiamo essere amici >>
Stan abbassò lo sguardo ed ingioiò l'amarezza.
<< Ok. Se le cose si evolvono sarai la prima a saperlo >> ribatté, alzando finalmente lo sguardo su di lei.
Wendy annuì, poi fece dietrofront, e si lasciarono, entrambi nascosti dietro delle evidenti bugie. 

Adesso chi mi leva più Mambo Number 5 dalla testa, sigh
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > South Park / Vai alla pagina dell'autore: Wings_of_Mercurio