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Autore: _Giuls17_    01/06/2018    1 recensioni
E' il compleanno di Clary, ma tutto ciò che noi conosciamo tramite City of Bones, verrà sovvertito dall'arrivo di Valentine Morgenstern a casa di lei, proponendole una dolce e allettante proposta: conoscere il Mondo Invisibile, conoscere suo fratello, conoscere se stessa.
Cosa deciderà di fare Clary? Proseguire sulla retta via o deragliare assieme al padre?
C2: Lei mi ha mentito per tutta la mia vita, non mi ha mai raccontato la verità, né su mio padre né su mio fratello.
C3:Clary, tu sei mia sorella e io non ti posso solo volere bene, a modo mio io ti amo...
C10:-Clarissa!- Jonathan si girò e urlò il nome verso il lago, come se lei potesse sentirla e solo allora Jace decise di agire e con la spada colpì quel punto sulla schiena
C12: Si girò di lato ed osservò il suo Marchio del parabatai sbiadito, proprio vicino all’orecchio.
C14:-Io…Ho paura, c’è questo rumore, c’è qualcosa dentro la mia testa.-
C18:-Eri morta? Clary come hai potuto tenermelo nascosto ! E tu Jace, che hai da dire?- *
La verità è che mi manchi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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From now to the end
 
Clarissa nella sua vita aveva sempre avuto alcune certezze ma negli ultimi mesi sapeva troppo bene che tutte le sue convinzioni derivavano da bugie, bugie dette a fin di bene, bugie dette per ferire e che ancora non era riuscita a superare.
Osservò la tela che da giorni non aveva ancora finito, quella sala dei troni ancora presente nella sua mente, quei colori, quelle sensazioni che ancora non avevano abbandonato il suo cuore e che ancora non era riuscita a tramettere a quella tela.
Scosse la testa e lasciò andare il pennello verde al suo posto, sapeva troppo bene che per quel giorno non avrebbe concluso altro.
Si alzò e si diresse verso la porta, la stanza dell’Istituto non era più così spaventosa come la prima volta che ci aveva messo piede, ora sapeva di lei, sapeva di Clary Morgenstern ed era la sua casa.
Chiudendosi la porta alle spalle si diresse verso la sala delle armi sperando di trovarci qualcuno per fare qualche chiacchiera, odiava perdersi nella sua mente, odiava perdersi nei ricordi, se solo lo avesse voluto avrebbe potuto creare una runa che l’aiutasse a superare il suo passato ma come le aveva detto una volta Jace, la runa per un cuore spezzato era la più dolorosa di tutte, e lei nonostante tutto non aveva il cuore così a pezzi.
 
-Clary!- la voce di Isabelle la fece voltare e la vide correrle in contro come un razzo con davvero poca grazia, cosa che non avrebbe mai potuto credere.
-Cosa succede?-
-Credi che questo vestito andrà bene?-
-Devi uscire con Simon?-
-Sì, insomma è un appuntamento a tutti gli effetti e mi ha detto che sarà diverso da tutti gli altri ma non riesco a decidere ed ho paura che..-
-Iz respira, stai benissimo e poi a Simon piaceresti anche in lingerie!- osservò ridendo, per farle capire che a prescindere dal vestito l’avrebbe trovata comunque perfetta.
-Avrei preferito non arrivare in questo momento.- commentò Alec, avvicinandosi a loro scuotendo la testa.
-Scusa.- sussurrò, scrollando le spalle ma non riuscendo a smettere di sorridere.
-Per quel che vale, Clary ha ragione. State già assieme, cosa credi che per un vestito sbagliato ti lascerà?- le domandò, serenamente.
-Ma sentilo, secondo te non lo so delle cenette a lume di candele che ti organizza Magnus?-
Alec fece un passo indietro ed abbassò lo sguardo, imbarazzato.
-Beccato.- rispose la rossa, pungolandolo con la spalla.
-Non dovresti farti i fatti miei.-
-Infatti è Magnus che mi racconta i fatti suoi.- rispose la sorella, facendogli l’occhiolino e andandosene via con un sorriso sulle labbra.
 
-Cosa mi tocca sentire.- confabulò il ragazzo facendo qualche passo avanti per poi allontanarsi.
-Alec! Sai dove…?-
-In armeria.- concluse prima che lei potesse finire la frase.
-Grazie!-
 
Clary senza farselo ripetere due volte svoltò a destra e percorse velocemente i pochi corridoi che la separavano dall’Armeria, inconsapevolmente non riuscì ad evitare di far battere forte il suo cuore, forse era stupido ma in quel momento per lei, tutto quello, rappresentava la vera felicità.
Quando aprì la porta il rumore delle armi, delle spade angeliche che cozzavano per poi scontrarsi nuovamente, la fece sentire a casa, più di tutte le volte che aveva pensato alla casetta nascosta di Valentine, più della casa che condivideva con sua madre e Luke.
Quello era il rumore del suo cuore, quella era la melodia che Jace aveva suonato per lei e che suo fratello aveva dipinto.
Quelli erano loro.
 
Si appoggiò allo stipite della porta ed osservò i due uomini più importanti della sua vita, Jace Herondale non era mai stato così bello come in quel momento, la piena consapevolezza del suo passato aveva chiuso la voragine all’interno del suo petto e gli aveva permesso di brillare di luce propria, gli aveva permesso di scegliere il suo futuro e di non voltarsi indietro; poi quei capelli biondi come l’oro e quegli occhi erano tutto il suo mondo, e sapeva che lo sarebbero stati per tutto il resto della sua vita.
Aveva scelto l’amore, e aveva scelto che lui l’accompagnasse in quel viaggio che era tutto da scoprire.
 
Mentre Jonathan Cristopher Morgenstern non era mai stato così umano come in quel momento.
I capelli bianchi erano solo un lontano ricordo del suo passato mentre quegli occhi verdi erano soltanto tutto il suo futuro, tutto ciò di cui aveva bisogno per diventare chi era sempre destinato ad essere: suo fratello.
Dopo i primi tempi, forse i più difficili di tutta la sua esistenza, lo aveva visto rinascere.
Le difficoltà, la diffidenza che aveva riservato a tutti erano stati un piccolo prezzo che i Lightwood avevano scelto di pagare per lei, per ripagarla di tutti i sacrifici e di tutte le pene che aveva subito nel corso della sua breve vita.
L’odio che entrambi i fratelli Morgenstern avevano riversato alla loro madre era stato una scelta consapevole e voluta, Jocelyn quando li aveva visti tornare da Edom aveva pianto per quel figlio mai avuto e poi ritrovato ma entrambi i loro occhi verdi non l’avevano degnata di uno sguardo.
Sapevano che un giorno, l’odio sarebbe svanito e che in quel momento il legame con la madre sarebbe stato ricostruito ma per entrambi era ancora troppo profonda la ferita, troppo profondo il dolore per l’abbandono, per le bugie e per l’indifferenza che quella donna aveva dato al suo primo figlio e per una volta a Clary non importava più di tanto del cuore di sua madre.
Aveva altro cui pensare, aveva altri cuori da accudire, altre persone da amare e da proteggere.
Suo fratello e il suo fidanzato erano il centro della sua esistenza, il Nord e il Sud e lei era esattamente al centro, era il baricentro del loro mondo e a tutti e tre stava bene così.
Avevano scelto di proteggersi, avevano scelto di vivere assieme, avevano scelto di essere la famiglia che non avevano mai avuto.
 
-Vuoi unirti a noi o vuoi continuare a guardarci per tutto il pomeriggio?- la voce sfrontata di suo fratello non era cambiata nel corso di quei mesi e lei ne fu grata.
Amava suo fratello, esattamente come Alec amava Izzy e Max, lo amava perché era come lei, era il suo sangue, la sua anima, era tutto per lei.
L’unica differenza che entrambi avevano concordato riguardava il passato, dimenticare i soprusi, dimenticare il dolore, il bacio e gli inganni, e in fondo a nessuno dei due era risultato difficile, sapevano che quello che era stato non avrebbe mai pregiudicato il loro futuro.
-Onestamente non avete un buon odore, quindi forse non sarebbe il caso.-
-Che c’è, paura di romperti un’unghia?- domandò Jace, parando un colpo e contraccambiando.
-Oh sentitolo a questo.- si avvicinò alla parete delle armi e recuperò Eosforos, quando l’aveva usata per distruggere il demone che viveva dentro suo fratello aveva creduto di averla persa per sempre ma una parte si era salvata e grazie alle Sorelle di Ferro era tornata al suo antico splendore, e in fondo le sarebbe dispiaciuto rinunciarvi, non solo perché come lei era in parte Morgenstern ma soprattutto perché la sua gemella era ancora nelle mani di Jonathan e non lo avrebbe lasciato scoperto.
Prese lo stile, disegnò una runa veloce e si buttò nella mischia, parando entrambi i colpi dei ragazzi.
Sorrise ad entrambi ed entrambi ricambiarono in modo diverso, subito dopo percepì la runa del parabatai attivarsi e lo scambio di sguardi che ebbe con Jonathan fu abbastanza esaustivo.
In sincronia, come se lo facessero da tutta una vita, si voltarono e contrattaccarono Jace, con quella tenacia, con quella sicurezza che solo la Stelle del Mattino poteva avere.
-Oh andiamo siete scorretti, anche io voglio il mio parabatai.- dichiarò, bloccando il colpo di Jonathan a terra con la sua spada.
Allora Clary ne approfittò, si lanciò verso la schiena del fratello, con un movimento fluido la utilizzò come appoggiò per lanciarsi contro Jace ma in quel momento la spada di Alec le bloccò il colpo, facendola rotolare a terra.
-Vi sembra corretto, due contro uno?- domandò, sorridendo.
-Bè, sono loro che mi hanno invitato.- tagliò corto lei.
-Non è colpa nostra se siamo maledettamente bravi.- le fece eco Jonathan, poggiando una mano sulla spalla della sorella e guardandola.
Lei alzò lo sguardo e ricambiò quella sensazione.
In piedi uno vicino all’altro, lei così bassa rispetto a lui, era tutto ciò che aveva sempre desiderato dalla vita, completare il cerchio.
Quello stesso cerchio che i loro genitori avevano distrutto, quello stesso cerchio che Lilith aveva infettato.
Si osservarono, ed immaginò il mondo esterno osservarli, lei con i capelli rossi, lui così biondi da sembrare bianchi ma con gli stessi occhi, due facce della stessa medaglia, gli ultimi Morgenstern.
-Se avete finito di adularvi, come farò con tutti e tre, non era sufficiente Jace…- biascicò Alec per poi riprendere il controllo, -Noi vi staremo aspettando.-
-Sei pronta Clarissa?- sussurrò Jonathan, stringendo Fosforos.
-Tutte le volte che vuoi.-
Quando si lanciarono nel combattimento, vide Jace farle l’occhiolino e non poté fare a meno di sorridere.
Forse quella vita le sarebbe andata bene da ora fino alla fine dei suoi giorni.



∞Angolo Autrice: Buongiornoooo !!
Sembra strano ma dopo molto tempo, molta indecisione e con molta tristezza, finalmente posso chiudere, al meglio, questa storia.
Forse mi sono persa lungo il percorso ma purtroppo non è semplice e facile restare attivi quando università ed esami fanno di tutto per occupare il tuo tempo, e purtroppo la voglia e la buona vlontà non sempre sono sufficienti da questo punto di vista.
Forse non è la storia che avevo pensato di raccontare, ma sicuramente ci si avvicina: questa Clary forte e coraggiosa, intrepida, Morgenstern e leale a suo fratello era il tipo di personaggio che volevo creare e spero di esserci riuscita.
Non potrò mai ringraziare tutte le persone che nel loro piccolo hanno seguito e commentato la storia, perchè mi rendo conto di avervi lasciato in aria più volte del dovuto, ma sappiate che il mio grazie più grande è solo per voi. <3
Spero di ritrovare alcuni di voi nella nuova storia, ci terrei tantissimo <3
Sempre con affetto, 
XOXO
_Giuls17_
   
 
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