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Autore: terryoscar    01/06/2018    13 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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In convento

Il tragitto è molto faticoso, gli zoccoli dei cavalli sprofondano nella neve, sembra non arrivare mai.

“Padre, credo che ci siamo: vedo il monastero.”
“Si, siamo arrivati!”

Tiriamo la campanella, uno due volte, ci aprono; un frate dell’ordine ci accoglie, veniamo osservati, soprattutto io e Andrè che indossiamo la tonaca, il frate pensa immediatamente che siamo due monaci.
“Buonasera signori, in cosa posso aiutarvi?”
Mio padre si fa avanti: “ Buona sera a voi padre, abbiamo bisogno di ristoro e vorremmo fermarci da voi per un paio di giorni, naturalmente vi daremo un riconoscimento per il disturbo.”
“Ma si, certamente signori, come potremmo negare ospitalità a dei pellegrini, soprattutto se con loro ci sono dei confratelli! Mi presento: sono padre Paul.”
Vedo Alain ridacchiare.
“Su avanti, accomodatevi.”
“Mio padre continua a chiedere: “Avete stanze a sufficienza?”
“Nella foresteria ne sono solamente tre, per voi andranno benissimo, prego da questa parte.”

Percorriamo il corridoio, attraversiamo innumerevoli stanze, fino ad arrivare agli alloggi.
“Bene, ai due signori …”
“Padre, io sono Gerard e lui è il mio amico Alain.”
“Molto lieto signor Alain e signor Gerard, questa è la vostra stanza, invece per miei confratelli ….”

Vedo Alain precederci nelle presentazioni.
“Padre Paul, loro sono: frate Oscar e frate Andrè!”
Oscar ed io rimaniamo sbigottiti, mentre leggiamo soddisfazione sul volto di Alain, il viso del generale invece è corrucciato, chissà a cosa pensa.
“Invece, voi fratello Oscar e fratello Andrè occuperete quest’altra stanza, infine voi signor …”
“Augustin.”
“Monsieur Augustin penso che vada meglio una camera singola …. spero che siate soddisfatti della sistemazione.”
“Molto soddisfatti!” - Risponde Alain.
Augustin ribatte: “Un momento padre Paul, desidero dividere la stanza con ... frate Andrè, e lasciamo la singola a … frate Oscar.”
“Ma no cosa dite monsieur Augustin, la vita di due frati è differente, dalla Vostra, loro avranno bisogno di raccoglimento, di fare penitenza, quindi è più appropriato che i nostri fratelli dividano la stessa stanza.
Bene signori, spero che vi troviate a vostro agio con noi ….. vi farò chiamare, appena sarà pronto il pasto, ormai manca poco …. a dopo.
Monsieur Augustin, prego da questa parte, venite con me: vi mostro la vostra stanza.”

Vedo il Generale guardarmi in malo modo, il suo sguardo vale più di mille parole, si allontana con frate Paul, ma di tanto in tanto si gira per lanciarmi qualche occhiataccia. Alain continua a ridere, e prima di entrare nella sua stanza, che è accanto alla mia, mi afferra per un braccio e mi porta in disparte, mi dice: “Ehi, fratello Andrè, non credi che debba ricevere i tuoi ringraziamenti per averti dato l’opportunità di dormire con la tua fidanzata?”
“Alain, non so se ringraziarti o ucciderti, forse alla tua fine provvederà il Generale.”
“Andrè, sentito il frate?! Cercate di raccogliervi in preghiera …. e adesso … fratello Andrè, per la tranquillità del generale, va’ e non peccare più AH!AH!”

Guardo Alain, e non so cosa pensare, è un fiume in piena, è impossibile rimanergli ancora accanto, è meglio lasciarlo a Gerard.
Entro nella mia stanza, trovo Oscar seduta accanto al piccolo tavolo, mi guarda e dice: “Andrè, ma cosa dovrà ancora accadere?!! Alain ha incoraggiato il frate affinché ci sistemasse nella stessa stanza.”
“Alain a parte, credo che Padre Paul l’avrebbe fatto comunque, e poi anche se gli avessimo detto che non siamo due frati, come avremmo giustificato il fatto che indossiamo delle tonache?!!”
“Non lo so Andrè, è tutto così assurdo, spero solo che riusciremo a procurarci degli abiti asciutti e decenti quanto prima, indossare questa tonaca è ridicolo quasi quanto un abito da donna!”
“Oscar, tuo padre sarà su tutte le furie all’idea che noi dormiremo insieme anche questa notte.”
“Andrè, mio padre è l’ultimo dei miei pensieri, può dire e pensare quello che vuole, tanto non mi meraviglio più niente; tra lui e Alain mi sembra di stare in mezzo ai matti.”
Sentiamo bussare.
“Avanti.”
Scusatemi fratelli, mi manda padre Paul per avvisarvi che il pranzo è pronto, i vostri amici stanno già aspettando qui fuori. Prego seguitemi.”
“Grazie.”
Percorriamo il corridoio, con noi ci sono Gerard e Alain, quest’ultimo non risparmia qualche battuta: “ Ehi! Padre Andrè, tutto bene? Vi siete sistemati nella stanza con frate Oscar? I letti sono singoli, potreste sempre unirli per scaldarvi, ma fai attenzione che il vecchio è in agguato.
Come ti invidio Andrè! Io invece dovrò accontentarmi di dividere la camera con Gerard.”
“Alain tu non sai quello che dici …”
Mi allontano da Alain, per non ascoltare ancora le sue sciocchezze, raggiungo Oscar. Mentre percorriamo il portico del monastero, la mia attenzione è richiamata da un pozzo situato al centro di un meraviglioso chiostro ben curato, con un giardino: sembra coltivino erbe di tutti i tipi, probabilmente saranno erbe officinali. Intorno a noi c’è silenzio assoluto, interrotto solo dal suono della campanella che richiama i monaci per il pasto.

Arriviamo nel refettorio: è una stanza enorme, rettangolare: sul lato corto è posizionato il tavolo che accoglie il padre Priore e i confratelli più importanti, ai lati partono due tavoli su cui siedono tutti i restanti componenti della comunità monastica, e gli ospiti. Da un lato, un leggio, su cui è posta una copia del Vangelo. Ad ogni pasto, un fratello si occupa della lettura di una Sacra Scrittura. 
Vedo il generale che ha già preso posto a tavola, e frate Paul appena ci vede ci accoglie.
“Avanti fratelli accomodatevi, i posti vuoti sono quelli riservati a voi.”
Vedo Alain bisbigliare: “ Ehi Gerard mi raccomando, facciamo in modo che i fidanzati si siedano accanto, lontani dal Generale.”
“Va bene Alain.”
Vedo mio padre scrutarci, come a volerci rimproverare, non mi intimidisco e prendo posto accanto ad Andrè. Alain è riuscito anche questa volta nel suo intento.
Vedo Alain avventarsi sul piatto quando frate Paul lo riprende immediatamente.
“Monsieur Alain! Un momento, prima di toccare il cibo, dobbiamo ringraziare nostro Signore!”
“Oh … già … è vero, scusatemi.”
Padre Paul, seguito dagli altri frati cominciano a recitare le preghiere di rito, a cui noi ci uniamo, a voce bassa.
Vedo Alain infastidito tirare un mezzo sorriso.
Dopo la preghiera, padre Paul dice: “Fratelli buon appetito!”
Il pranzo procede in assoluta tranquillità, accompagnato dalla voce del frate lettore. Dopo aver desinato, padre Paul ci dice: “Fratelli tra un’ora, ci raccoglieremo in preghiera, saremo lieti se vorrete unirvi a noi presso la cappella. Sarete avvisati dal suono della campana che scandisce il nostro tempo.”
Il primo a rispondere è Alain: “Scusatemi Padre, ma io, e credo anche il mio amico, siamo stanchi dal viaggio, preferiremmo riposarci, se non vi dispiace ci ritiriamo nella nostra stanza.”
“Assolutamente signori, vi capisco, fate pure, però vi aspetto per il raccoglimento del tramonto.”
Vedo Alain deglutire forzatamente e borbottare: “ Si …certo padre.”
“Un momento padre Paul …”
“Si Monsieur Augustin …”
“Sono giorni che viaggiamo, e abbiamo bisogno tutti di un bagno caldo.”
“Si certo, provvederemo subito. Voi vi unirete a noi in preghiera Monsieur Augustin?”
“Se non vi dispiace, sarò con voi, per la funzione del tramonto.”
“Come volete …… immagino invece che i nostri due confratelli parteciperanno a tutte le funzioni del monastero”
Andrè ed io ci guardiamo, e sento Andrè rispondere: “Certamente Padre, seppure pellegrini, non verremo mai meno al conforto della preghiera.”
Mentre ci allontaniamo con padre Paul, sentiamo Alain ridacchiare alle nostre spalle.

“Si si si ho proprio ragione Ahahah … Andrè è un frate mancato AhAh ….. Signor Generale, potete stare tranquillo con Andrè, tanto con lui, non succederà mai nulla con vostra figlia AhAh ….”
“Ma come osi parlare cosi, imbecille di un soldato, è questo il rispetto che porti al tuo Comandante ed a me che sono un Generale? Sei un soldato indisciplinato e irriverente, non so come mia figlia abbia potuto scegliere uno come te per la missione.
Invece di dire stupidaggini, ti ordino di essere il primo a darti una bella strigliata, visto che sei inavvicinabile! Ringrazia il cielo che non siamo in caserma, altrimenti ti avrei sbattuto in isolamento per un mese! E’ chiaro?”
Il Generale si allontana fuori di se.
“Alain, ma che diavolo hai detto al Generale, dimentichi che il comandante è sua figlia?!!!”
“Si lo so Gerard, ma non ho resistito, è stato più forte di me, spero che quando torneremo, non me la faccia pagare, intanto mi ha ordinato di farmi il bagno ….. vecchio aristocratico!!”
“Te le vai proprio a cercare Alain, però dobbiamo ammetterlo, ad Andrè e al comandante toccheranno giorni di preghiera, altro che astinenza AhAh …”

Siamo appena tornati nella nostra stanza, mi getto sul letto, sono stremata.
“Andrè, non ne potevo più, ma quanto tempo passano i frati a pregare?!!”
“Secondo me Oscar passano l’intera esistenza a non fare altro, e pensare che questa sera toccherà anche ad Alain andarci , spero di non ridere quando lo vedrò in raccoglimento.”
“Andrè, Alain non fa che prenderci in giro, immagino le battute alle nostre spalle quando ci ha visti allontanare con frate Paul AhAh …”
Bussano alla porta.
“Padre siete qui!”
“Oscar ti devo parlare …”
“Entrate …”
“Oscar ho un paio di cose da dirti!”
“Riguardo a cosa?!”
“Primo quel soldato sfrontato che hai deciso di portarti dietro …”
“Parlate di Alain, immagino”
“Si, proprio lui. E’ irriverente ed indisciplinato, non ha la lingua a freno, appena torneremo a Parigi dovrà essere punito per le sue mancanze!”
“Padre non so cosa Vi abbia mandato su tutte le furie, ma Vi assicuro che Alain non è una cattiva persona, d’accordo parla troppo, gli piace scherzare, ma è un ottimo soldato e lo ha dimostrato. È ben addestrato e sa affrontare le difficoltà. Tutto sommato è un buon elemento, utile per la missione. Ha iniziativa e non subisce passivamente, ammetto che ha un animo ribelle ed irriverente, ma per la missione servono soldati preparati e competenti.”
“Anche se fosse così, ciò non significa che deve mancare di rispetto i suoi superiori, ti giuro, ancora una parola irriverente e lo sbatto fuori dall’esercito! Chiaro?”
“Parlerò con lui padre, lo richiamerò all’ordine.”
“Sei ottimista Oscar, se non ci sei riuscita in tutti questi mesi, come pensi di farcela con due parole!!”
“Padre, qual’è l’altra questione di cui volevate parlarmi?!!” Sbuffo con finta pazienza, pensando che se per colpa dell’atteggiamento di Alain devo farmi riprendere da mio padre, al rientro in caserma Alain sarà obbligato a rendere conto di tutto quello che patirò! E con tanto di interessi! Passi mettere in discussione il mio atteggiamento di fronte al matrimonio, ma il essere un soldato proprio no, questo non posso tollerarlo.
“A si, di te Andrè, passerete un'altra notte nella stessa stanza, e questo, tu lo sai Andrè, non mi piace …. Quindi Andrè, bada a ciò che fai, intesi?”
Vedo il Generale agguerrito voltarsi e lasciare la stanza sbattendo la porta, come a sottolineare che la discussione è chiusa: lui ha deciso, ed a noi non rimane che ubbidire.

“Dove vai Andrè?”
“Da Alain, voglio sapere perché tuo padre è così arrabbiato.”
“Aspetta vengo con te!”
“Scusami Oscar, ma preferisco parlargli da solo, immagino che gli abbia detto delle cose che vanno al di là della decenza, e sono sicuro, che vedendoti, non direbbe la verità, aspetta …”
“Va bene Andrè, forse hai ragione!”

“Allora Alain, perché il Generale è fuori si se?”
“Andrè, penso che si sia arrabbiato perché gli ho detto di non preoccuparsi perché sua figlia con te è al sicuro.”
“Alain immagino cosa tu gli abbia detto, e sono sicuro che non è tutto, ma vedi di non mancargli di rispetto, il Generale è davvero furioso, ha minacciato di sbatterti fuori dell’ esercito, capito Alain, è questo quello che vuoi? Senza contare che metti in difficoltà il Comandante.”
“Andrè, gliel’ho detto anch’io che ha esagerato, ma lui ha la testa dura. Andrè quando Alain è lontano dai bordelli, diventa intrattabile!”
“Si, ma datti una calmata, non crearci ancora dei problemi, e pensiamo di portare a termine questa missione senza complicazioni, chiaro Alain?”
“Va bene Andrè, prometto di parlare il meno possibile con il vecchio pazzo, e pensare che mi ha pure ordinato di fare un bagno.”
“Beh una volta tanto gli do ragione! Un caprone ha un odore migliore del tuo!”

E’ giunto il tramonto, siamo tutti nella cappella del monastero in raccoglimento, assistiamo alla funzione serale, tutti preghiamo compreso Alain, anche se lo fa mal volentieri, si adegua alla situazione.

“Soldato Sassoin …”
“Generale …”
“Domani mattina dovrai recarti al villaggio e procurarti degli abiti per tutti, spero che tu ci riesca altrimenti saremo costretti a rimanere ancora in questo posto! E dovrai sistemare gli abiti che abbiamo salvato, rendendolo nuovamente degni di essere indossati.”
“Per carità cristiana Generale, pur di scappare da qui, sono disposto ad andare a Parigi per trovare dei vestiti!”
“Basta dire sciocchezze, e vedi di risolvere il problema!”
“Agli ordini signore!”

Alain e Gerard si ritirano nella loro stanza, anch’io ed Andrè ci prestiamo a farlo, quando sento mio padre dire con voce grave, che racchiude tutto il significato dei suoi pensieri: “Emmmh … buona notte!”
“Buona notte Padre!”
“Buona notte signor Generale!”
“Andrè, e che sia davvero notte …mi raccomando!”
   
 
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