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Autore: shinigami di fiori    02/06/2018    2 recensioni
Un giorno...Tu capirai.
Capirai perché il mondo non meriti la pietà di nessuno...Poiché persino un eroe altri non è che una vittima dell'ingiustizia.
La Strega Blu, dopotutto, è tornata davvero in circolazione.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Un amico tuo-? Chiese la Strega, sorridendo in direzione della porta spalancata.
Si intravedeva solamente il lungo corridoio buio.
 
La ragazzina si portò una mano in viso, imprecando a bassa voce.
 
-Ci tiene tanto a te, sai-? Si voltò, osservando la figlia.
 
Eva teneva gli occhi chiusi e la schiena incurvata.
 
Le ali erano dannatamente pesanti e tiravano la schiena in maniera dolorosa.
 
Ma i suoi occhi erano rimasti vigili...La voce irritante e possente di Bakugo, in quella struttura, le era arrivata...L’aveva raggiunta.
 
-Si è agitato molto quando ti ha vista...- Continuò a bassa voce.
 
Gli occhi di Eva tremarono, si toccò il moncherino che partiva dalla spalla sentendo...Bhe, sentendo niente.
 
-Sei riuscita a farti molti amici, Evangeline-?
 
“Bakugo...Hanno preso anche lui...Quindi era vero”
 
-Evangeli...-
 
-Cosa avete intenzione di fargli-? Chiese violenta.
 
La Strega si portò le braccia al petto, incrociandole.
 
-Il suo potenziale e, da quel che ho capito anche il suo carattere, lo renderebbero un ottimo membro di questa organizzazione-.
 
-Questo non è vero...Lui non farebbe mai...-
 
-Lo stesso vale per te-.
 
Eva si bloccò.
 
-Vi hanno catturati con il solo scopo di farvi entrare in questa banda di pazzi...Dopotutto, non capita tutti i giorni di trovare due pulcini di eroi così compatibili con questi squilibrati-.
 
-Bastarda...- ringhiò Eva.
 
-Tu potrai anche avermi rinnegato come madre, ma io non l’ho fatto con te come figlia...è l’occasione perfetta per uniriti a me...Così potremo prenderci la nostra vendetta...Potremo vendicare River- le disse, stringendo una mano a pugno.
 
Eva la osservò, squadrandola e poi fissandola dritta negli occhi.
 
-Tu...Stai puntatndo a qualcos’altro, vero? Questa organizzazione...La stai solo usando...-
 
-Non lascerò impuniti coloro che hanno fatto del male a te e tua sorella-.
 
Eva si portò la mano destra a coprirsi un orecchio, sporcandosi i capelli scuri di sangue.
 
-Piantala, smettila di parlare come se tu fossi innocente...-
 
“Io non ci capisco più niente, maledizione”.
 
La donna afferrò la mano di Eva improvvisamente.
 
-Aiutami, Evangeline...E chi ha ucciso River la pagherà cara, tutti coloro che hanno rovinato la nostra famiglia pagheranno-.
 
-Tutti...-? Sussurrò Eva.
 
La donna strinse ancora di più la mano della ragazzina.
 
La giovane strega chiuse gli occhi nervosa...Poi li aprì lentamente.
 
Con uno scossone scansò la mano della donna.
 
Le sue ali si raddrizzarono, pronte ad aprirsi come un fiore.
 
 
 
-Evangeline...-
 
La ragazzina fece un lungo passo verso la porta, intenta ad attraversarla.
 
-Adesso andrò a salvare il mio compagno...Poi farò i conti con te- disse, volgendo uno spietato sguardo alla madre.
 
La Strega non rispose.
 
Un dolore immenso...Il rumore delle ossa che si incrinavano.
 
Evangeline si ritrovò contro al muro crepato, completamente schiacciata contro la parete.
 
L’urlo che partì dalla sua gola assomigliò più al ruggito di un leone ferito.
 
Cadde a terra, aiutata a sostenersi con le ali.
 
Del sague le colò dalle labbra, dovette premersi la mano sulla bocca per contenere la tosse.
 
“Merda...”
 
La donna aveva una gamba sollevata, il suo era stato un calcio potente.
 
-Sei mia figlia...Farai come ti dico-
 
Eva tossì sangue, probabilmente un’emorragia interna.
 
-S-Stronza...- Eva sputò del sangue sul pavimento, pulendosi le labbra subito dopo.
 
La donna si inginocchiò davanti a lei, le prese violentemente il mento con la mano.
 
-Evangeline...Aiutami a battere All Fon One-.
 
Eva scansò il viso.
 
-Cosa...-?
 
-Lui è la causa di tutto questo...Se battiamo lui, River riposerà in pace. Hai la forza per farlo, per aiutarmi-.
 
Eva battè violentemente il pugno a terra, crepandolo grazie alla forza dei Vilesangue.
Ma la ferita alla spalla cominciò a sanguinare di nuovo e sentì improvvisamente un freddo avvolgerla come in un abbraccio.
L’effetto dell’antidolorifico sarebbe terminato molto presto.
 
Nell’altra sala si udì un’esplosione e, come un gatto selvatico, la donna voltò lo sguardo verso il buio del corridoio.
-Sembra che il tuo amico sia difficile da convincere...Non credevo- sorrideva.
 
Eva si sollevò, tenendosi la spalla ferita, sentendo la fasciatura logora e zuppa di sangue caldo.
 
-Vieni da me, figlia mia- la mano tesa verso di lei non le era mai sembrata così sudicia, così falsa.
 
-All For One? River riposerà in pace? Io non ho la minima idea di quello che tu stia dicendo- sussurrò, con un sibilo.
 
La donna ritirò appena la mano.
 
-Non so chi diavolo sia questo tizio, non mi interessa minimamente...River? Lei sta riposando tranquilla, non c’è motivo per te di preoccuparti-.
 
Barcollò e si appoggiò con la mano sporca di sangue al muro, tracciando una scia.
 
-Sta bene...Ho vegliato su di lei per tutto questo tempo...Ho vegliato sulla nostra famiglia, papà mi ha aiutato tanto...-.
 
Si portò il braccio sano a pulirsi il sangue dalle guance.
 
-Noi stiamo benissimo così...Strega Blu, declino l’offerta- rispose Eva.
 
La donna ritirò definitivamente la mano, lasciandola dondolare lungo il prorpio fianco.
 
-Adesso levati di mezzo...- sputò.
 
 
Ma due grandi ali nere si spalancarono davanti a lei.
La giovane era ridotta uno straccio, la Strega fresca come una rosa.
Eva non aveva un braccio, la Strega adoperava brillantemente quattro arti.
Eva era forte, ma la Strega lo era di più.
 
-Allora rimarrai quì dentro finché non cambierai idea, sarò io a fartelo fare-.
 
Eva sorrise, dando un ultimo sguardo al carillon rotto, sopra al tavolo coperto di polvere.
 
-Provaci allora...Strega Blu-.
 
 
 
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-Signor Ereased Head, lei ha spronato gli studenti ad attaccare giusto? Ci spieghi quali erano le sue intenzioni-.
 
La conferenza era incredibilmente affollata, i pro-heroes erano stati chiamati, ovviamente, a spiegare l’attacco avvenuto al ritiro nei boschi.
 
-Ho dato quell’ordine al fine di evitare il peggio- Aizawa era vestito elegantemente, i capelli pettinati all’indetro, giacca e cravatta.
 
-26 feriti e due rapiti...Non è questo il peggio-? Chiese un giornalista, con aria disgustata.
 
-Il peggio sarebbe stato vedere gli studenti inermi vittime di un massacro-.
Erano parole dure, ma per convincere i mass media era necessario lasciare il segno.
 
Il Preside della Yuei annuì silenziosamente, prendendo la parola e dando man forte all’insegnante.
 
-Il danno maggiore è stato causato dal gas, grazie ai pronti intereventi dei nostri addetti nessuno studente ha riportati ferite gravi, anche per quanto riguarda la stabilità mentali dei ragazzi non sembra esserci nessuno che abbia subito traumi o simili- disse il piccolo animale, allungando il musino al microfono.
 
-E cosa può dirci dei soggetti rapiti? Bakugo Katsuki, il vincitore del festival sportivo...Ovviamente tutti, e con tutti intendo anche i villains, hanno notato il suo comportamento violento e una spiccata instabilità della persona...Avranno pensato che potrebbe trattarsi di un perfetto alleato. Mentre Evangelie Toousaka, figlia della nota criminale, la Strega Blu, potrebbe benissimo seguire il medesimo ragionamento...Se dovesse riconciliarsi con la madre potrebbe davvero cambiare atteggiamento-?
 
Ereased strinse i pugni...Sapere che i genitori di quei ragazzi erano sicuramente intenti ad ascoltare tutti quei commenti crudeli lo faceva ribollire di rabbia.
 
Il pro-hero seduto accanto a Ereased, un omone squadrato e muscoloso, notò il nervosismo del collega, intento ad aggrottare le sopracciglia e sbuffare.
 
“Merda, sono a conoscenza dell’odio di Ereased per i media...Lo stanno provocando appositamente, non cascarci, ti prego...” lo implorò con gli occhi, sudando freddo.
 
Ma Shouta si inchinò con rispetto, sorprendendo tutti i presenti.
 
Dal grande televisore che dava sulla piazza principale della città cinque ragazzi intenzionati a salvare i compagni rapiti ascoltarono il discorso del coordinatore.
Izuku, travestito insieme a coloro che avevano deciso di accompagnarlo, si fermarono ad ascoltare.
 
“Aizawa-sensee...”
 
Momo, Izuku, Kirishima, Todoroki e Iida si inchinarono leggermente per rispetto.
Era stato un duro colpo per Izuku venire respinto dall’amico di infanzia così duramente...Ma Iida e i suoi compagni avevano deciso di stargli vicino.
 
 
 
“Stai indietro...Deku”
 
 
 
 
Si erano trovati in cinque a infrangere le regole; non potevano certo mettere in pericolo tutta la classe...Si sarebbero fatti loro carico delle loro responsabilità.
Katsuki ed Eva dovevano essere assolutamente salvati e, per paura che il mondo, i media e chissà cos’altro avessero trattenuto i Pro, avevano deciso di intervenire prima che fosse stato troppo tardi...Tenendolo ovviamente segreto ai loro compagni.
 
 
 
Aizawa parlò alla conferenza.
-Quello che è successo è stata una mia mancanza...Tuttavia...-
 
I giornalisti smisero di scrivere, sollevando lo sguardo verso l’eroe.
 
-Non c’è nessun altro che punti più di quei due ad essere dei pro-heroes...Se i nemici hanno preso questo come loro punto debole, devono essere solo dei poveri pazzi-.
 
E nella mente di Aizawa, per quanto non avesse voluto pensarlo, una domanda si fece largo.
 
 
“Questo vale sicuramente per Bakugo...Ma per Evangeline?”
 
 
 
 
 
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La stanza odorava di sangue.
Evangeline era stesa a terra immobile, le ali le coprivano il corpo martoriato.
 
La donna si teneva svogliatamente un braccio gonfio...Era rotto.
-Che figlia stupida...- Sussurrò.
 
Con un calcio voltò la ragazzina a pancia in su.
 
-Stupida, egoista...Senza uno scopo nella vita...Forse...Forse è meglio così- si voltò e fece per andarsene.
 
Qualcosa le bloccò la caviglia, qualcosa di debole ma tremendamente insistente.
La debola presa della ragazzina tremava, ma non era per niente intenzionata a mollare.
 
La donna la osservò con sguardo freddo.
Con un calcio la scaraventò a parecchi metri di distanza, lasciando una lunga scia di sangue al suo passaggio.
 
-Ridicolo...- sussurrò, incamminandosi verso l’uscita.
 
Con un ringhio, richiamò l’attenzione della madre.
 
Eva si stava sollevando da terra e ringhiava, faceva fatica a mantenere il peso delle ali senza il braccio sinistro per reggersi.
I denti erano apuntiti, il suo fiato gelido, gli occhi ridotti a due fessure.
 
“Se solo avessi le lame della mia katana potrei...”
Poi osservò la donna davanti a lei, con astio.
“No...Non con quelle...Se voglio farlo, lo farò come il mio corpo preferisce”.
 
-Tutto...Tutto quì? Questo è il massimo a cui sei disposta ad arrivare per farmi passare dalla tua parte-? il sorriso della giovane non prometteva nulla di buono.
 
I suoi capelli iniziarono a fluttuare, le ali si mossero come toccate dal vento.
Dalla sia schiena si fece largo una strana pelliccia, o forse erano piume? Non si riusciva a distiguere a causa dell’oscurità della stanza.
 
-Tu...Cosa diavolo hai intenzione di fare-? La donna si posiziono davanti alla ragazza, allargando le sue ali nere.
 
Eva si osservò l'unica mano rimasta, allungata e dalle dita sottili...Lunghe unghie simili ad artigli.
I suoi occhi si socchiusero...Sapeva a cosa stava andando in contro.
Si toccò il petto con quella mostruosa mano, mentre sentiva anche la strana peluria raggiungerle il viso.
Abbassò il capo, lasciando che i capelli le coprissero gli occhi vigili .
L’aria nella stanza stava cambiando...
 
La Strega Blu si coprì dalla corrente d’aria causata dalla forza schiacciante della giovane.
Le ali si aprirono a dismisura, avvolgendo il corpo della creatura come un caloroso abbraccio.
Il viso allungato, come quello di un canide, la lunga coda nera e folta abbandonata sulle mattonelle scure.
 
-Sei folle...- sussurrò la Strega Blu, mentre anche sul suo viso la pelliccia si faceva largo, incorniciandole gli occhi a mandorla.
I suoi occhi divennero come quelli di una felino, le unghie artigli, i denti aguzzi.
 
-Se ti lasci andare, morirai per mano tua-.
 
Ma la ragazza non stava più ascoltando...Non lei almeno.
La sua attenzione era concentrata su qualcos’altro.
 
Sollevò il viso, che ancora conservava un pizzico di umanità.
I suoi occhi ostacolati dai lunghi capelli che le danzavano davanti al viso salutarono un’ultima volta il piccolo carillon rotto, abbandonato.
Mosse le labbra lentamente.
 
 
-Evangeline, non fare follie...Torna indiet...-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Rinuncio...-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Una forte esplosione costrinse Shigaraki Tomura a ripararsi dietro al bancone.
Katsuki che fino a un attimo prima cercava di mettere in atto un’azione offensiva, si voltò esterrefatto verso il muro distrutto.
Erano stati così sciocchi da liberarlo, dopotutto.
Tra le macerie e i cocci, la sagoma familiare più rassicurante del mondo si fece avanti.
Possente e difensiva.
 
-Ora va tutto bene...-
 
I pro-heroes più famosi entrarono in scena con lui, immobilizzando i villains.
Gran Torino atterrò con un tonfo, cercando Shigaraki con lo sguardo coperto dalla maschera.
 
-Perchè ci sono io-!
 
Kurogiri, immobilizzato, non potè utilizzare la sua unicità.
 
-Merda...Che scocciatori- sussurrò Toga, immobilizzata nei rami di un eroe professionista.
 
Bakugo fissò il suo professore che, nonostante l’ampio sorriso, nascondeva una rabbia e un’aria furibonda.
 
-Giovane Bakugo , stai bene? Devi aver avuto una gran paura, sei stato bravissimo a tenere duro così a lungo- disse il grande eroe, mettendogli una mano sulla spalla.
 
-AHH-? Urlò il ragazzo.
 
-SHIGARAKI TOMURA...LUI...DOVE SI TROVA-? Chiese Gran Torino, raggiungendo il giovane immobilizzato.
 
Il ragazzo con la mano posata sul viso iniziò a tremare istericamente.
 
-Perchè, perchè, perchè, perchè...Io...Io...- sussurrava.
 
 
 
“Va tutto bene...
Io sono qui”.
 
 
 
 
-NON HAI FATTO NIENTE DI MALE...IO...IO TI ODIO-! Urlò il ragazzo albino, mentre dei Nobu si materializzavano da due portali neri dietro di lui.
-Ma che....Cosa sta...-?
-Ma Kurogiri non è...-
-Non è lui, c’è qualcos’altro-!
-Contattate la squadra di Endevoar...Subito-!
 
In quell’istante un urlo raggelò il sangue di tutti gli eroi presenti nella stanza.
Un urlo femminile.
-Cos’era...-? Chiese Gran Torino.
-L’altra studentessa non si trova quì...Che sia lei-?
-Merda, dobbiamo raggiungerla subito-!
-Noi ci occupiamo di quegli affari, raggiungete la ragazza-!
 
-Quella strega idiota...- Katsuki si mise in posizione di difesa e sfidò i Nomu senza paura...Tuttavia...
 
 
-Hm-?
Il biondo venne improvvisamente ricoperto di una sostanza nera.
-Merda...-!
 
“Questa è...Abilità di teletrasporto!”
 
All Might allungò la mano per afferrare il giovane, ma questo scomparve senza lasciare traccia.
 
-NO! BAKUGO, RAGAZZO MIO-!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“-Qualunque cosa sia...Fatela smettere...-
Evangeline era circondata dal buio totale...Si teneva il viso contro le ginocchia, premendo con la mano destra l'orecchio...Voleva sparire.
Un terribile sottofondo di urla e pianti le stava facendo perdere la ragione.
Aveva il busto e il viso sporchi di sangue, lo sguardo pietrificato e sgranato.
Tremava e respirava in modo affannoso, cercava di rannicchiarsi il più possibile, voleva nascondersi da quell’atmosfera soffocante.
-Cosa devo fare per farli smettere di urlare? Cosa devo fare? Basta, vi prego...Non ce la faccio più...-
I pianti si fecero più forti...Più strazianti.
-Basta...Smettela...O giuro che vi ammazzerò tutti, state zitti-!
 
 
 
 
-Quelle sono le tue urla...Sono le tue sofferenze-.
 
 
 
Improvvisamente si fece tutti silenzioso, così tanto da risultare inquietante.
Quando la ragazza sollevò lo sguardo, i suo occhi iniziarono a lacrimare.
-River...-.
 
L’immagine calma della sorella maggiore le comparve davanti, placando la sua paura.
Si inginocchiò dolcemente, posando la mano sulla capigliatura della sorellina, in lacrime e in preda ai tremori.
 
-River...Io...Ho dovuto farlo, ho dovuto passare il limite, lei, lei era qui capisci? Non ce l’ho fatta e ho finito per...-.
 
Lo sguardo della ragazza dai tratti genitli e saggi mutò.
Si allontanò allarmata e inziò a gridare, mettendosi le mani nei capelli.
 
-R-River che...Che cosa....-
 
 
 
Improvvsiamente la ragazza aprì gli occhi: la testa tremava e aveva la sensazione di non essere sola in quella stanza buia.
Non sapeva cosa stesse succedendo...Mise a fuoco la vista e quello che vide cambiò per sempre la sua vita.
 
 
 
-Dobbiamo chiamare i soccorsi-?
-No...Ormai...-
-Non c’è più niente da fare, portiamola via di qui-.
-So che era una criminale...Però...-
 
 
Eva sollevò la testa, e il suo cuore prese a fare male.
 
La Strega Blu giaceva a terra, pallida e immobile in un lago di sangue.
La cassa toracica completamente squartata, gli occhi spalancati.
Le sue grandi ali nere erano sudice, coperte di liquido scarlatto e appiccicate al terreno.
Alcune piume volteggiavano ancora nella stanza a causa degli spifferi.
 
-Giovane..Evangeline...- il sussurro di All Might fece sparire il suo sorriso.
 
Improvvisamente un eroe si portò la mano a coprire la bocca, trattene ndo un potente conato di vomito.
 
 
“Non può essere stata lei...Di sicuro, è successo qualcosa”
 Toshinori era seriamente preoccupato, fece un passo verso la ragazza che, tremando, si abbracciava le ginocchia al petto: era sporca di sangue fin sui capelli, l’aria sconvolta e i grandi occhi scuri spalancati.
 
-Ragazza mia...Cos’è successo-? Chiese con tono gentile per evitare che la giovane impazzisse.
 
Non appena allungò le mani per potersi avvicinare senza spaventarla, una risata simile ad uno squittio allertò i presenti, raggelando loro il sangue nelle vene.
 
-Giovane...Cos...-
 
La ragazzina posò la testa contro il muro, chiudendo gli occhi in in quella che sembrava...
 
“Quella...Quella è...Un’espressione...Serena?” Gli occhi verde smeraldo di All Might tremarono
 
Evangeline fissava la piccola lampadina rotta sul soffitto.
Poi iniziò a ridere serena, pietrificando tutti i presenti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il viso della ragazza così vicino a quello della Strega, sotto di sé e completamente immobilizzata.
Ringhiava, non la riconosceva nemmeno.
Le aveva strappato una gamba a morsi.
La stava osservando negi occhi...La stava guardando per l’ultima volta.
 
 
 
-Sei cresciuta molto...Evangeline...-.
 
Sugli occhi le cadde della saliva, ma non li chiuse...Rimase vigile fino alla fine.
 
 
-Ho sbagliato tutto...-
 
Un suono crudo riempì la stanza...Ma nessuno poteva sentirlo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Perdonami...-!
 
 
 
 
 
 
 
 
-Angolo autrice-
Ops, ho ammazzato qualcuno e gliel’ho fatto anche piacere.
Eccomi qui, puntuale per la prima volta dopo parecchio tempo, devo dire.
Ma niente può fermarmi, non ora che manca così poco.
Devo ammetterlo, mi è dispiaciuto molto scrivere questo capitolo...E...E no, perchè non è questo quello più doloroso XD (dal mio punto di vista eh U.U).
Però insomma...Ringrazio tutti coloro che sono arrivati fino a quì, chi legge e chi spende minuti preziosi con le recensioni <3.
Vi saluto e vi mando un abbraccio, alla prossima!
-Shinigami di fiori-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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