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Autore: Anonymous_666_    03/06/2018    0 recensioni
Un ragazzo annoiato dalla vita quotidiana avrà finalmente l'opportunità insieme ai suoi amici di entrare in un nuovo mondo misterioso che potrebbe ucciderli da un momento all'altro. Quale mondo avresti scelto con una sola possibilità di cambiarlo? E cosa succederà ai quattro ragazzi? ...
Dal primo capitolo:
[...]Posò lo sguardo sul enorme libro a terra. La copertina in cuoio era molto spessa e rilegata a mano sul libro. Il titolo sembrava essere "DMD" ed era stampato in rosso sulla facciata.
- Certo, un ragazzo qualunque avrebbe detto "Pff, è sicuramente uno scherzo" o qualcosa del genere, maaa... - si accovacciò per guardarlo meglio senza toccarlo - Dopo le mie solite lamentele di prima sarebbe da ipocriti fare finta di niente. Inoltre vorrei aiutare quel bambino. Quindi... - [...]I ragazzi erano tutti increduli. Non c'era niente. Taisuke continuò a sfogliare le pagine ma erano tutte giallastre senza inchiostro sopra.
- Tutto qui? -
- Aspetta, guardate! - sulle pagine iniziarono a scriversi come per magia delle frasi: "Benvenuti. Gheanna vi invita nel suo mondo. Accettare? "
- Beh, che rispondiamo? -
- Non credo che abbiamo molta scelta... Leggi! -
Sulla pagina apparirono anche le due risposte alla domanda, ma erano solo un "si" e ancora "si". [...]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell'autore: Salve a tutti lettori :D sono tornato con un capitolo più scoppiettante che mai. Le cose iniziano a farsi pesanti, la fine di questo arco sta arrivando. Prima di iniziare vi ricordo che potete seguirmi sulla mia pagina instagram dove vi aggiorno quando escono nuovi capitoli e potete vedermi cimentarmi nel disegno XD Ho appena aggiunto una "fan-art" al capitolo 41 "Trappola meccanica" che rappresenta l'inizio dello scontro tra Victor e Ghost, pubblicato anche su instagram. Spero di riuscire a farne altri anche migliori in futuro, e in caso ne vorreste uno in particolare, fatemelo sapere con una recensione ;) ora vi lascio al capitolo, ci vediamo al prossimo. Buona lettura :D





CAPITOLO 43
Domino


Data attuale: 18 cave di Gheaxin


Ore: 01:37







Torre di ultracontrollo n°31.



Il silenzio assoluto regnava nella torre. Dopo essere stati catturati, i due amici erano riusciti a sconfiggere tutte le guardie, che ora giacevano stese a terra implorando la pietà dei ragazzi.

- *Uff*, che fatica. Questo era l'ultimo. - disse Lorenz passandosi una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore e gettando a terra un meccanico sconfitto che teneva con l'altra.

- Ma di cosa parli. É stato un gioco da ragazzi. E ora che li abbiamo stesi tutti possiamo liberare i prigionieri. Ovviamente, faceva tutto parte del mio piano. - intonò Taisuke spavoneggiando tra i corpi delle sue vittime soffiandosi sulle unghie.

- Ahahahah, ti piacerebbe. Senza di me non ti saresti mai tolto le manette. Hey aspetta un attimo. Guarda Tai. Fuori dalla finestra. -

I due corsero subito ad affacciarsi e quello che videro era incredibile. Le cinque torri assediate dai Farek Rae, prima sparse in tutto il regno, ora erano riunite in cerchio, a meno di una centinaia di metri l'una dall'altra.

- Ahahahah perfetto. Questo significa che Shawn ce l'ha fatta. Siamo tutti riusciti ad arrivare sul tetto. Sono un po' sollevato. -

- Beh? Sei sorpreso? Stai sempre a ripetere quanto sia fantastico Shawn. Per tua informazione avrei potuto farlo anche io trascinandole grazie ai miei poteri, e sarebbe stato anche più figo che usare della carta igienica gigante. -

- Tai? Non sarai mica geloso? -

- Geloso? Chi, io? *Pff* Quel tizio ha ancora tanto da imparare. Deve sforzarsi di più se vuole anche solo provare a competere con me. -

- Tai... Lo so che ultimamente ho dedicato molte delle mie attenzioni a lui ma solo perché é timido. Sembra abbia paura a volersi divertire. Ma i miei migliori amici rimanete voi. Ti devo ricordare quanto ci ho messo ad integrare Ghost? Eppure ora é anche vostro amico. Anche Shawn é complicato, ma sono sicuro che un giorno farà parte del gruppo e torneremo tutti insieme nella nostra dimensione a cantare "Improvvise" ahahahah. -

- Lo so. É che ci siamo divisi. Mirko é in fin di vita in una tenda, e Ghost é stato rapito prima del dovuto dal mondo delle donne. Non volevo ti allontanassi anche tu... Pensavo che avremo affrontato questa avventura tutti insieme, e invece mi sembra di non stare con voi da una vita. Mi mancano le serate tra di noi a giocare ai videogame. -

- Ed é per questo che siamo qui. É possible che quel bambino abbia la chiave per viaggaire tra le dimensioni. Se riusciamo a salvarlo potremo tornare a casa e allo stesso tempo salvare Meteo e tutti gli altri. Sai meglio di me di cosa siamo capaci insieme. -

- Oh beh, modestamente. - Fece un po' imbarazzato Taisuke per i complimenti, ma aprendo le braccia per mostrare al suo amico tutti i nemici che ha sconfitto.

- Non dobbiamo necessariamente batterli tutti. L'importante é recuperare il bambino. Dobbiamo fare solo questo e saremo... -

- Degli eroi! Ci acclameranno tutti. Faranno delle statue in mi... Nostro onore e ci prenderanno in braccio urlando "Tai! Tai! Tai!" -

- Si, stavo parlando del lieto fine, ma va bene anche così se riesce a motivarti ahahahah. Allora, ci stai? Facciamo quest'ultima grande impresa insieme? -

Lorenz gli allungò la mano e lui subito glie la strinse con forza - Si che ci sto! Mi fido di te. In fondo siamo già a metà dell'opera grazie a Shawn. Gli daremo una lezione che non scorderanno facilmente. -

- *Tsk* Credete di aver vinto eh. Poveri illusi. -

Una guardia tornata cosciente, irritato dalle risate dei due ingenui ragazzi, si tirò su con le sue ultime forze. Lorenz allora lo prese per il colletto alzandolo da terra - Che vuoi dire? -

- Pensate di essere forti perché avete battuto noi guardie? Non avete ancora visto niente. Noi non siamo altro che pedoni, e appena la notizia si spargerà i pezzi grossi verranno qui a distruggervi... Non avete idea di contro chi vi siete messi contro. Dio ve la farà pagare. Se voi stupidi Farek Rae pensate di potercela fare significa che siete davvero senza cervello. State andando contro morte certa. -

I due ragazzi non risposero, scatenando subito il sorriso beffardo della guardia che credeva di essere riuscito nel suo intento, ma poi entrambi scoppiarono in una grossa risata che si placò solo dopo alcuni minuti. Una volta ripresosi, Taisuke si trasformò e si avvicinò a lui.

- Allora vai dai tuoi capi così potenti e riferiscigli questo: "due nuovi sceriffi sono arrivati in città". Immunity Rebellion! - Il pugno del ragazzo divenne enorme e colpì la guardia con una forza tale da scaraventarlo di fuori, distruggendo il muro e facendolo precipitare di sotto.

- Taisuke? -

Solo dopo che Lorenz lo chiamò si accorse di cosa aveva fatto.

- Andiamo, saremo al settantesimo piano. Non c'é modo che quel poveretto sopravvivi per raccontarlo. Inoltre "due nuovi sceriffi"? -

- Ok forse ho esagerato un pochino, ma lo avevo visto fare in un film. Ho sempre desiderato farlo. -

- Mannaggia. Avremo potuto fargli alcune domande siccome era l'unico sveglio. Volevo chiedergli dove é stato rinchiuso Grey. -

- Dai dai. Sono sicuro che quel tizio non sapeva niente, hai visto che faccia aveva? " Dio vi punirà, bla bla bla" ahahahah. Se si trova in questa torre lo troveremo, altrimenti ci penseranno i nostri compagni. -

- D'accordo, allora iniziamo subito. Le celle dovrebbero iniziare sotto questo piano. Andiamo! -



* * *


Torre di ultracontrollo n°34.



Erano ore che il combattimento tra Victor e Ghost andava avanti senza sosta. Il ragazzo dai capelli bianchi insieme al suo costrutto di ghiaccio, cryon, riusciva senza problemi a tenere testa alle trappole del suo avversario. Quest'ultimo invece, al sicuro dentro le mura, bombardava il suo rivale sfoggiando ogni singola arma del suo arsenale, ma niente riusciva a colpirlo. Se provava a modellare un muro per schiacciarlo Ghost lo congelava per poi romperlo con un pugno. Se usava armi da fuoco, il mostro di ghiaccio lo difendeva assorbendo tutti i colpi.

Non riesco a colpirlo. Le torri di P-Efiesou sono fatte per resistere alle alte temperature che il regno raggiunge. Il suo ghiaccio mi impedisce di fare qualsiasi cosa.

Il silenzioso Ghost correva da un corridoio all'altro senza dare tregua al disperato Victor. Creò un muro sulla sua strada per fermarlo, ma il ragazzo con un soffio gelato e un pugno del Cryon lo sgretolò come fosse un cracker. Poi un meccanico sbucò dal soffitto con una spada, saltando all'improvviso sulla sua vittima, ma senza che lui se ne accorgesse il costrutto di ghiaccio lo protesse usando il suo corpo come scudo, per poi distruggere il robot strappandogli gli arti. Ormai il combattimento era ad un punto morto, tanto che passavano più tempo a pensare piuttosto che ad agire. Entrambi dovevano trovare il modo di colpire il proprio avversario.

Quel mostro é una bella seccatura. Gli fa da guardia del corpo e non mi lascia colpire il ragazzo. E pensavo fosse lui a controllarlo ma sembra muoversi per conto suo. Ma non fa niente. Finché resto nascosto sono al sicuro, e lui prima o poi si stancherà. Il maestro Zay conta su di me e non posso deluderlo, o sarà la fine della mia carriera e non avrà più fiducia in me. Io...

Fastidioso. Uffa. É solo un marionettista. Trovo il suo vero corpo ed é finita. Sto già tossendo sangue di nuovo, e mi sento debole, ma devo farcela. Non posso di nuovo contare sugli altri. Sarò io a proteggerli questa volta. Io...

Io...

Io...

DEVO VINCERE A QUALSIASI COSTO.

Ghost entrò nell'ennesima stanza per cercare il vero corpo di Victor ma ancora una volta fu un buco nell'acqua. Cercò di uscire ma la porta si chiuse da sola bloccandosi e sulla parete opposta spuntarono delle spine di ferro che velocemente si avvicinavano a lui. Il ragazzo ragionando in pochi secondi congelò il pavimento sotto i suoi piedi e distruggendolo precipitò al piano inferiore, in una grande sala rotonda, un istante prima che le spine raggiungessero la porta. Ghost si guardò attorno ma la sala era completamente vuota. Cercò di uscire distruggendo il muro ma questa volta non funzionò, e sulla stessa parete che il ragazzo stava colpendo apparve proiettato il faccione di Victor pronto a dare spiegazioni.

- Non funzionerà questa volta bianchino. Mentre tu scorrazzavi per la torre ho avuto il tempo di creare questa trappola appositamente per te da cui non potrai più uscire ahahahah. E non solo. Ho richiamato tutti i meccanici della struttura che stanno venendo qui a darti una bella lezione di matematica: cinquanta soldati più un ragazzo rachitico uguale vittoria per Victor. -

- ...Non... -

- Cosa? -

- ...Non chiamarmi bianchino... -

- Ed é questo il problema? Non hai sentito la parte in cui morir... - lo zittì sparando un proiettile allo schermo, ma il faccione di Victor riapparve sul soffitto.

- *Grr* Che spina nel fianco. Forza prendetelo. -

Ghost finì con le spalle al muro mentre meccanici semi distrutti e con gli occhi rossi sbucavano da ogni dove avvicinandosi lentamente a Ghost.

Zombie reveal. Ultimo livello. Single player. Zero vite. Cento punti per headshot.

Velocemente prese la sua seconda pistola, e iniziò a sparare con una rapidità e precisione disumana, distruggendo i meccanici ancora prima che uscissero del tutto dai muri e facendo saltare teste ovunque. Nel frattempo Cryon fermava e smembrava tutti quelli che riuscivano ad oltrepassare la linea di fuoco, proteggendo Ghost da qualsiasi aggressore.

Incredibile. Che coordinazione. Non solo sta tenendo d'occhio tutti i meccanici che arrivano sparando a vista, ma allo stesso tempo riesce a controllare il mostro di ghiaccio proteggendosi. Questo ragazzino non è normale.



____________________________________________________________

Una nensanarie prima, alla casa di kakou, la donna stava combattendo con Ghost per cercare di allenarlo, ma il ragazzo era troppo debole e anche il più delicato dei suoi pugni lo metteva al tappeto.

- Forza non arrenderti. -

Ghost non la volle ascoltare e si raggomitolò su se stesso dandole le spalle.

- Avanti. Si vede che questo non é il tuo campo. -

- Ma Lorenz e Taisuke sono bravi in questo. Voglio essere come loro... -

- Ognuno ha la sua specialità. Da quanto ho capito, Tai vorrebbe essere bravo in quest'altra cosa. - Kakou prese un bicchiere d'acqua su un tavolo li vicino e senza pensarci due volte lo lanciò al ragazzo che, all'istante, lo intercettò con un colpo di pistola distruggendolo a mezz'aria.

- Non serve a niente se mi stendono con un colpo. -

- Ed é per questo che devi capire come proteggerti. -

Il ghiaccio che si trovava nel bicchiere d'acqua finito a terra si stava per sciogliere sul pavimento, ma prima che ciò accadesse Ghost a distanza lo controllò, ammassandolo tutto in un punto e facendogli prendere la forma di un omino.

- Tu non hai solo il potere di creare il ghiaccio. Tu lo controlli. Non hai bisogno di essere forte fisicamente se hai un colosso di ghiaccio a difenderti, mi capisci? E ti posso aiutare io in questo. Se ti lasci allenare ti darò la forza di difendere tutti quelli che ami, ci stai? -

Il ragazzo la fissò per un po', e poi disse a bassavoce - ...Il nome lo scelgo io. -

- Ahahahah d'accordo, tranquillo. -

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Tutti i meccanici, dal primo all'ultimo, erano stati distrutti, e neanche uno era riuscito a sfiorare Ghost con un dito.

Pazzesco. Non pensavo di trovarmi contro un avversario tanto ostico. Ma perfino gente così ha un punto debole, e non ho ancora usato tutti i miei assi nella manica.

La faccia di Victor apparve ancora una volta sul muro dietro di Ghost che allarmato si voltò di scatto.

- Ahahahah. Ma che bravo il nostro bianchino. É riuscito a sconfiggere tutti i suoi avversari. Sempre che quelli che ha ucciso fossero davvero i cattivi. -

Mentre attirava la sua attenzione, un meccanico senza testa riprese a muoversi afferrando un coltello a terra.

- Dove pensi che abbia preso tutti questi meccanici? Non erano guardie ma tutte vittime, persone innocenti. La gente che avevamo rinchiuso a vita e che tu avresti dovuto salvare. E invece li hai massacrati e uccisi tutti senza pietà. -

Come una marionetta il cadavere si rialzò in piedi e senza fare rumore si avvicinò al ragazzo.

- Quei poveretti urlavano di dolore ma tu non ci hai fatto caso. Li hai sterminati senza battere ciglio. Sei un mostro senza cuore e ti porterai sulla coscienza il peso di queste vite innocenti PER SEMPRE! -

Il meccanico gli saltò addosso in quel momento ma Ghost senza voltarsi gli sparò al petto distruggendolo prima che potesse colpirlo.

- Non me ne frega niente. Sono qua solo per salvare i miei amici, e vincerò a qualsiasi costo. -

Che sangue freddo. Ma mi piace.

- Hai ragione! La penso esattamente come te. L'importante é solamente vincere. -

- Tu sei solo un marionettista. Non paragonarmi a te. -

- Ahahahah ma era piuttosto evidente. Si, sono il meccanico n°32, "Il Telecomando". Posso controllare qualsiasi meccanico con il semplice tocco del mio palmare. Ma saperlo non ti servirà a niente, perché ciò che ti sfugge é che l'intera torre é un meccanico, con un anima, come se fosse viva. E ciò significa che posso controllare ogni centimetro di questo edificio. É come se fossi dentro di me. Non hai speranze. -

Ghost non rispose, ma con fare deciso rinfoderò le sue pistole, si tolse la felpa e sciolse Cryon ritrasformandolo in un bastone.

- Mi stai ascoltando? -

Inspirò una grande quantità d'aria, e poi la buttò fuori sotto forma di brina. Il velo ghiacciato riempì tutta la stanza e, come se fosse nebbia, impedì a Victor di vedere all'interno della stanza.

- Maledetto, dove ti sei cacciato? Se pensi che questo mi costringerà ad uscire allo scoperto ti sbagli di grosso. Non puoi uscire da questa stanza quindi sei in trappola. Ti schiaccerò come un pacco di rifiuti. Una volta ridotto a una scatoletta di latta non ci sarà nessun amico che potrai salvare ahahahah. -

Le pareti iniziarono a stringersi da tutte le direzioni, e la stanza iniziò a rimpicciolirsi. Ghost cercò di rompere le pareti ghiacciandole ma fu inutile, e in poco tempo si ritrovò a poter toccare il tetto con la testa. Si buttò a terra per avere più tempo, e finalmente da quella prospettiva trovò ciò che stava cercando.

- Ahahhahahah sei finito. -

La pareti della stanza si chiusero completamente quando il soffitto toccò il pavimento, schiacciando il povero ragazzo fino a farlo sparire.

- Una fine orribile, ma una vittoria é pur sempre una vittoria. - disse ridacchiando il vero Victor, al sicuro in una piccola stanza, mentre digitava codici sul palmare incorporato nel suo braccio - Anche n°71 ha battuto quella ragazza. Gli avevo detto di venirmi ad assistere ma a quanto pare non ce ne sarà bisogno. Ora rimane solo Meteo. Quella traditrice. Dove si sarà cacciata? -

Digitò alcuni tasti sul suo display in rapida successione, e sulla parete di fronte a lui apparvero una miriade di piccoli schermi, come in un centro di comandi. Setacciava ogni angolo dell'edificio con la sue facce proiettate sui muri della torre. Nel frattempo, la stanza in cui aveva combattuto Ghost stava tornando lentamente alla sua grandezza naturale, e non appena riapparve anche quella sugli schermi Victor si accorse subito di una cosa: era rimasta solo la felpa schiacciata del ragazzo.

- Aspetta un attimo. Dov'è il corpo? -

- Non hai occhi ovunque. -

- Che cosa? Dove sei? -

Sentì la sua voce come se fosse in tutta la torre contemporaneamente. Shockato iniziò furiosamente a cercare in giro con il suo palmare ma di Ghost non vi era traccia.

Dannazione, pensavo di averlo fatto fuori. Che sia il potere del suo Doom? No lo avrei percepito, ha solo questo golem del ghiaccio. E allora dove si é cacciato? PERCHÉ NON RIESCO A TROVARLO!

- Escì fuori! Che hai intenzione di fare? -

- Non avete solo prigionieri meccanici, ma anche chimici. -

- Ma che vai farneticando? - disse Victor ancora nel panico mentre, data la sua ultima frase, controllava se si stesse nascondendo nelle celle.

- Voi non avete bisogno di respirare, ma se volete mantenere in vita gli altri avete bisogno di aria, e per una torre alta un kilometro le finestre non bastano. -

La ventola!

Victor proiettò subito la sua faccia su una parete della sala della ventola, ma sembrava tutto in ordine e di Ghost neanche l'ombra. Questo perché il ragazzo, poco prima che la stanza lo schiacciasse, si era nascosto all'interno del condotto di areazione della torre, dove il suo piccolo e gracile corpo si poté infilare senza sforzo. A gattoni e arrampicandosi era arrivato fino al punto dove tutti i tubi della torre partivano: la ventola che creava l'ossigeno in cima alla torre.

- Non vorrai... -

Arrivato in cima inserì il suo bastone nel macchinario e concentrò tutto il potere del suo golem in esso, creando un tempesta di ghiaccio che attraverso la ventola e il condotto di areazione si diffuse in tutta la torre. A partire dai piani più alti fino a raggiungere il primo, tutto lentamente si congelò bloccando ogni sistema della torre. Il ghiaccio raggiunse anche la stanza dove si era nascosto Victor, distruggendo il suo posto si comando.

- Bastardo, non é possibile! -

Preme ogni tasto sul suo display ma la torre non rispondeva più ai suoi comandi. Cercò anche di aprire la porta ma era bloccata, e fu costretto a sfondarla con un calcio frantumandola in tanti blocchi ghiacciati.

- Promemoria per il futuro, rendere tutte le torri adattabili a qualsiasi cambiamento climatico. Quel bianchino ha praticamente distrutto il lavoro di una vita con un soffio. Ma non la passerà liscia. Non posso assolutamente perdere. -

Una volta uscitò nel corridoio si guardò intorno. Tutto era ricoperto di bianco, e i condotti continuavano a gettare aria fredda mista a neve. Poi in lontananza nascosto nell'ombra, vide il suo avversario avvicinarsi lentamente mentre sfoderava nuovamente le sue armi. Stava tossendo sangue, ma questo non lo avrebbe fermato.

Mi sento di nuovo male... Sento i muscoli intorpiditi. Non resisterò a lungo. Devo chiuderla qui subito.

- Tu... Ti rendi conto di cosa hai fa... - senza lasciarlo parlare, Ghost sparò tre colpì in rapida successione, tutti diretti al suo braccio col palmare, distruggendo la giuntura metallica e facendo saltare in aria l'arto.

- Sei un pazzo! Non hai un briciolo di pietà. - Victor rimasto disarmato lentamente indietreggiava, mentre Ghost con la sua solita espressione priva di emozioni si avvicinava al ragazzo meccanico. Alzò di nuovo la pistola, pronto a far fuoco, ma all'improvviso dal fondo del corridoio arrivò un razzo che esplose proprio tra i due, costringendo Ghost a saltare indietro per evitare di essere colpito. Subito dopo, volando, giunse Lenou, pronto a difendere Victor.

- Finalmente, sei arrivato. Ora pagherai per tutto quello che hai fatto. Non sei nulla in confronto a n°71 e anche se mi hai distrutto il palmare ormai gli avevo già impartito gli ordini e posso guidarlo anche solo con la mia voce. -

Ghost tirò di nuovo fuori il suo bastone e si coprì in una nuvola di brina, da cui ne uscì il suo mostro e lui completamente trasformato in ghiaccio.

- Cryon! -

- Questa volta non riuscirà a salvarti. Attacali n°71! -

Lenou mutò il suo braccio in un lanciarazzi e ne sparò uno ai piedi di Ghost. Il mostro però prese in braccio il ragazzo e balzò via in tempo per evitare l'esplosione.

- Inseguili! Non devono scappare. -

Usando il fuoco come propulsori prese il volo, raggiungendo i due in pochi istanti. Fece uscire dal braccio una spada e lanciò un fendente ai suoi avversari ma il Cryon parò il colpo con il suo grosso braccio di ghiaccio. Poi Ghost da dietro ricaricò la pistola e sparò due colpi agli occhi del meccanico con grandissima precisione.

- Non ha bisogno di vedere per rispondere ai miei comandi. - urlò Victor da lontano, mentre cercava di raggiungerli - N°71, sbarazzati del mostro, é del ragazzo che devi occuparti. É proprio dietro di lui. Uccidilo! -

Lenou allora sfilò la spada incastrata nel bloccò di ghiaccio e la usò per tagliare le gambe dell'enorme mostro che crollò a terra. Poi volò dritto verso l'indifeso Ghost, prendendolo per il collo e strusciando la sua faccia sul soffittò fino a che non raggiunse la fine del corridoio, schiacciandolo contro la parete. Il corpo ghiacciato del ragazzo non si muoveva più, e sembrava aver perso i sensi, ma Victor non era soddisfatto e da lontano, urlando, ordinò a Lenou di finirlo. Le mani di Ghost erano ancora sulla presa ferea del meccanico che non lo avrebbe lasciato fino al compimento della sua missione. La sua faccia si aprì, trasformandosì in un lanciafiamme pronto a fare fuoco.

- Ora! DISINTEGRALO! -

Il ragazzo non poté fare niente. Le fiamme lo investirono in pieno, bruciando tutto il suo corpo, mentre la luce del fuoco illuminava in lontananza il volto perverso e soddisfatto di Victor.

- Ah. Ahahah. Ahahahahahah. Siii! É finita. -

Esausto ma sollevato, il ragazzo meccanico cadde in ginocchio. Chiuse gli occhi e rimase a sentire il dolce suono delle fiamme che bruciavano il suo nemico, seguito dal rumore metallico della faccia di Lenou che tornava normale e accompagnato dal tintinnio del blocco di ghiaccio sciolto in acqua che gocciolava per terra.

- Cosa? Dov'è il suo corp... - in una frazione di secondo, dal corpo a terra del Cryon ne uscì Ghost che con uno scatto raggiunse Victor e gli congelò la bocca, impedendogli di parlare, e le mani a terra

Non... Non ci posso credere... Si era nascosto all'interno del suo mostro e ha creato una copia identica a lui di ghiaccio. Questo significa che stava manovrando il suo corpo e ha sparato con quella precisione semplicemente controllando il ghiaccio. La sua coordinazione e concentrazione mi spaventano, ma soprattutto, per ideare un piano del genere devi essere un genio o un pazzo. Ma ormai non ha più importanza. Non posso né muovermi né chiamare n°71. Sono finito...

Ghost, senza forze, tornò umano. Ansimava, la sua pelle aveva raggiunto un pallore mai visto prima e tossì del sangue così forte da sporcare anche Victor. Era arrivato al limite. Con la mano tremante afferrò la sua pistola, che molto lentamente ed a fatica portò sulla tempia del ragazzo.

Perdonami Maestro Zay... Non ce l'ho fatta. E scusami mamma. Scusami. Non volevo perdere. Non sarei dovuto venire avevi ragione... Perdonami... io... non voglio morire...

Poggiò il dito sul grilletto, ormai era arrivato, ma per quanta forza ci mettesse non riusciva a premerlo. Faceva difficoltà a respirare e il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi. Si paralizzò completamente in quella posizione e perse i sensi, ma tenendo gli occhi aperti, come se fosse una statua.

Victor, che con gli occhi chiusi attendeva la sua ora, si accorse solo dopo che Ghost si era immobilizzato. Approfittò subito dell'occasione dimenandosi per rompere il ghiaccio e, una volta liberatosi, allontanarsi con una capriola all'indietro. Si riprese dallo spavento, e una volta calmatosi osservò meglio Ghost. Conosceva bene la causa di quel pallore e della paralisi improvvisa.

- Sei... Sei stato morso da uno suixon. Ahahahahah ma in quale baracca vivete voi Farek Rae per ospitare vastatoris del genere? -

Con una risata isterica iniziò a calpestare con rabbia l'inerme ragazzo, ma l'entusiasmo sparì in fretta quando comprese che se il veleno non avesse avuto effetto in quell'istante sarebbe morto.

- Diamine... Sono stato fortunato. Se é arrivato fino a qui significa che il suixon lo ha morso solo per una frazione di secondo qualche nensanarie fa. Sono stato davvero fortunato. Un secondo in più e sarei... -

Deglutì, chiudendo gli occhi e cercando di dimenticare la sensazione che aveva provato poco fa con la pistola puntata alla testa, ma si riprese. Il suo compito non era finito. Sfilò la pistola dalla mano paralizzata di Ghost, la caricò e la puntò sulla sua testa, esattamente come aveva fatto lui.

- Ho vinto io alla fine, quindi questo è ciò che ti meriti... -

L'arma era pronta a far fuoco, ma non successe nulla. Al contrario di Ghost, Victor non aveva niente che gli impediva di premere il grilletto, eppure stava esitando. Vincere era il suo unico interesse, ma qualcosa dentro di lui lo stava trattenendo. Era così concentrato che ci mise un paio di minuti a capire che il suo comunicatore stava squillando incessantemente.

- Pronto? -

- Victor dannazione. Cosa è successo? Perché ci hai messo tanto a rispondere? -

- Scusami maestro Zay. Ero... Impegnato in un combattimento. -

- E? Hai vinto? -

- Si... L'ho... Battuto... -

- Bene. Sono fiero di te. Ascoltami. Le torri sono state teletrasportate dal loro luogo originale e ora si trovano tutte nello stesso punto. I Farek Rae stanno cercando di creare scompiglio con un unico grande esercito di prigionieri. In caso ci riescano ho bisogno di te per controllare gli ex carcerati e usarli contro di loro così siano la causa della loro stessa morte. Posso contare su di te? -

- Certo, maestro Zay... -

- Ora chiamo Scarlett. Resta in contatto, ti richiamerò con nuove direttive non appena avrò altre informazioni. -

- D'accordo... -

Chiuse il comunicatore e lo fece cadere a terra. Gettò anche la pistola, e richiamò Lenou da lui. -

- Che sia chiaro, questo combattimento non lo hai vinto tu. Non é ancora finito... Ti lascerò in vita, così che la prossima volta potrò vincere e allora non ci saranno dubbi su chi è il più furbo. Diamine se ti odio... N°71 prendilo. Andiamocene da qui. -

* * *


Torre di ultracontrollo n°35.



Dopo essere stata teletrasportata, gli scontri erano cessati nella torre, e qualcuno, sparito dalla vista di tutti, ne approfittava per proseguire col suo piano.

- Fahahah. Eccoti qui. Finalmente. -

Scenzio, con la testa del meccanico a guardia della torre in una mano e una chiave nell'altra si fermò di fronte ad un grosso portone, nei sotterranei della torre.

- Quegli stupidi si sono fidati di me. Che babbei. -

L'uomo fece roteare la chiave sul dito, e poi, lentamente per godersi l'attimo, la infilò nella serratura. La girò, aprì l'ingresso ed entrò al suo interno con fare trionfante. Era una piccola stanza dal tetto basso e dalla puzza di olio motore. Il rumore assordante delle macchine e circuiti che riempivano la stanza rendevano difficile anche ascoltare i propri pensieri, e la luce di un anima incastonata in una ruota dentata era l'unica cosa che permetteva a Scenzio di vedere.

- Bene. I Farek Rae sono riusciti a teletrasportare tutte le torri qui. Quindi significa che posso andare avanti col mio piano. -

Si guardò un po' in giro, cercando di capire quale delle tante leve facesse quello di cui avesse bisogno. Dopo un paio di minuti, stufo e senza aver capito, decise di distruggere tutto risolvendo il problema alla radice e strappando via l'anima dal congegno. Nello stesso istante la macchine lentamente smisero di lavorare.

- Così posso stare certo che le telecamere smetteranno di funzionare, e potrò andare dove voglio senza essere visto da quelle noiose guardie. E questa potrà tornarci utile. - avvolse con cura l'anima pulsante in un panno e la nascose nel suo zaino. Poi si diresse verso l'uscita ma un meccanico arrivò in quell'istante.

- Chi sei tu? Cosa é successo qui? Tutta la torre si é spenta all'improvviso. -

- Hey hey. Calma. Sono io, Scenzio. Sono dalla vostra parte. -

- Spostati. -

La guardia scansò l'omone per avvicinarsi alle macchine e in pochi secondi capì qual era il problema.

- Manca l'anima madre, che fine ha... - si interruppe all'improvviso dopo un forte rumore assordante, sbarrando gli occhi e cadendo a terra senza forze. Dietro di lui, Scenzio riponeva nella borsa la sua strana pistola, ancora fumante.

- *Tsk* Ficcanaso. Ti saresti salvato se fossi rimasto al tuo posto. E adesso, é ora di prendermi quello per cui sono venuto qui. -

* * *



Nel frattempo, sul terrazzo della torre, Lucienne giaceva a terra svenuta. Finalmente Mehum riuscì a raggiungerla, e non appena la vide in quello stato corse a soccorrerla.

- Lucy! Lucy stai bene? -

La ragazza non rispondeva. La chiamò ancora e ancora, prendendole la mano e controllando se avesse ferite gravi.

- Lucy svegliati! Lucy... -

- ... Cavolo... Se continui a tenermi la mano morirò davvero.

- Menomale, stai bene. Cosa é successo. C'era qualcuno a difesa del tetto? Dove si trova? -

- ... Non lo so. Penso di averlo buttato di sotto... -

- Non ti sento se parli così. Ora puoi alzare la voce siccome non hai con te la tua... -

- Marta! - La ragazzina si prese uno spavento urlando il nome della sua bambola. Si alzò di scatto voltandosi a scatti per cercare la sua preziosa compagna, e una volta avvistata, corse a raccoglierla.

- ... Per fortuna non ti sei fatta niente. Sei salva ora... -

- Sono contento che tu stia bene, e anche il mago é riuscito nella sua missione. Tutte le torri sono qui. Sembra che il nostro piano stia andando a gonfie vele. Ora dobbiamo solo... *Agh* - Mehum dolorante si accasciò a terra portandosi la mano sull'addome e Lucienne, preoccupata, zoppicando tornò da lui.

- ... Che ti succede? Tutto ok amore mio? ... -

- *Agh*. Tutto apposto. Il combattimento con Kerön é finito in parità ovviamente, ma ho lasciato il campo di battaglia con ferite più gravi delle sue. - si alzò la maglietta, per mostrare alla sua compagna la ferita di cui parlava. Al lato destro del suo addome aveva i segni di un morso, e la pelle intorno a quel punto si era tramutata in pietra.

- ... É terribile... -

- Tranquilla. Posso tornare normale con i miei poteri una volta tornati alla base. Ora non possiamo perdere tempo. Dobbiamo andare avanti con la missione. -

Mehum, ripresosi dalla fitta di dolore, si rialzò in piedi e in tutta fretta si incamminò verso le scale, ma solo dopo aver fatto una decina di gradini si accorse di non essere seguito dalla sua compagna. Tornò su e la vide zoppicare lentamente verso l'uscita.

- Di questo passo non finiremo mai. Scusami ma siamo costretti. -

- ... Eh? Cosa vuoi fare? ... -

Il ragazzo tornò da lei e la prese in braccio.

- ... OMG. É come se fossimo sposati... -

- Sposati? Ma di che cosa stai parlando? Aspetta, ti ho sentito. Cosa é successo? -

Scese la scala a chiocciola fino ad arrivare al piano di sotto, confermando la sua teoria. La ventola si era fermata cessando il suo rumore infernale e lasciando spazio al silenzio più assoluto. Ne una macchina ne una ruota dentata si muovevano più. Tutto si era spento. Poi all'improvviso un'esplosione. Poi un'altra. Poi delle grida. Tutte provenienti dai piani inferiori. Mehum si sbrigò ancora una volta scendendo le scale a tutta velocità raggiungendo l'epicentro e la causa di quel chiasso. Ora che la torre si era spenta, tutte le manette e le celle si erano aperte, lasciando uscire i prigionieri che a fiumi si riversavano nei corridoi scappando in ogni direzione e combattendo le poche guardie rimaste di quel piano che inutilmente cercavano di contenere la loro furia. Ci misero poco ad accorgersi anche della presenza di Mehum, e un gruppo di detenuti caricò immediatamente per abbattere l'ennesima minaccia, ma uno di questi riconobbe il simbolo sulla maglia del ragazzo e con un gesto fermò i suo compagni.

- Tu... Fai parte dei Farek Rae giusto? Sei stato tu a salvarci? - A parlare era un vecchio uomo, dai capelli e barba grigie, sporche e lunghe, che da chissà da quanto non aveva modo di tagliare. Indossava due stracci come unici indumenti, che riuscivano a malapena a coprire il suo gracile corpo senza carne. Sembrava un miracolo il solo fatto che si reggesse ancora in piedi.

- Non esattamente, ma si sono un membro dei Farek Rae, così come questa ragazza, e siamo qui per portarvi via da qui. -

La folla esultò, alcuni anche piangendo per la gioia.

- Ma non c'é tempo da perdere. Ci troviamo all'ultimo piano e non so se tutta la torre abbia perso l'alimentazione, ne se ci sono ancora guardie potenti nei paraggi. La battaglia non é ancora finita, ma noi due siamo rimasti feriti negli ultimi combattimenti e non saremo in grado di proteggervi tutti. Perciò é giunta la vostra ora. Se volete andarvene da qui combattete al nostro fianco sotto il nome dei Farek Rae. Salveremo noi stessi, salveremo tutti quelli ancora vittima di queste ingiustizie, ma soprattutto, fermeremo l'armata di Gheanna. -

Tutti i prigionieri scoppiarono in un urlo generale di consenso. Il vecchio di prima poi si avvicinò a Mehum come portavoce della folla.

- Siamo pronti a tutto. Non abbiamo più niente da perdere, perciò glie la faremo pagare per quello che ci hanno fatto... -

- É quello che volevo sentire. Allora venite con me. Le scale sono per di qua. Salviamo chi è ancora rinchiuso e riprendiamoci ciò che ci appartiene: la libertà! -

* * *


Torre di ultracontrollo n°37.



Intanto nella torre 37 il gruppo si era completamente diviso: Freud cercava Kerön che secondo le informazioni di Adam doveva essere in quella torre mentre Alison dopo aver lasciato il cappello sul tetto, e senza guardie in giro a fermarla, stava discretamente liberando tutti i prigionieri. L'assenza delle guardie era giustificata, considerando che si erano tutte riunite nei piani inferiori per cercare di fermare Tizio.

- É impossibile... -

Il ragazzo, trasformatosi in un ibrido tra un uomo, un lupo, e una iena, stava sconfiggendo ogni meccanico che gli si avvicinasse, sventrandoli con la sua forza sovrumana.

Posso continuare. Per quanto voglio. Ma sono preoccupato per Freud. Il suo odore. Non lo sento più. E sento invece una grossa forza. Ma non é Kerön. Chi sarà? Devo andare a salvarlo.

- Capo il cappotto nell'ascensore era solo un trucchetto per distrarmi e non riusciamo ad avvicinarci al Doom senza perdere la vista. -

- Lo so benissimo imbecille, per questo vi ho richiamati qui. Levatevi dai piedi. - disse Racane, il meccanico n°10 "il ragno", prendendo il suo subordinato e lanciandolo via.

Questo Farek Rae ci sta sconfiggendo da solo e non si sta neanche concentrando nel combattimento. Prima ero riuscito a prenderlo con la mia ragnatela ma non appena mi sono avvicinato mi ha privato di tutti i miei sensi e si é liberato scappando. Da allora non sono più riuscito a prenderlo. Devo trovare il modo di fermarlo. Non gli lascerò rovinare la mia reputazione in un giorno così importante.

Cercando di coglierlo di sorpresa, Racane si arrampicò sul muro mentre Tizio combatteva con altre guardie. Non appena scorse un attimo di debolezza, sparò la sua ragnatela, ma Tizio afferrò un meccanico e lo usò come scudo.

- Stupida bestia fastidiosa! -

Racane stufo si lanciò su di lui allungando sei delle sue zampe affilate per colpirlo a distanza , e rimanendo in equilibrio su due iniziò a tempestarlo di affondi. Il meccanico aveva una velocità invidiabile, eppure Tizio riusciva tranquillamente ad evitare tutte le sue zampe senza neanche sforzarsi. Arrivato con le spalle al muro il Doom fece una scivolata sotto le sue gambe, poi si rialzò rapidamente e colpi l'enorme ragno metallico con un pugno dietro la testa.

- Non di nuovo. -

In quel momento Racane perse nuovamente tutti i sensi, diventando incapace di vedere o sentire. Per paura che Tizio lo avrebbe ricolpito da lì a poco iniziò ad agitare le sue zampe in tutte le direzioni, sperando di colpire il suo avversario alla cieca.

- Fatti vedere Maledetto! -

Tizio balzò in aria e dall'alto con i suoi artigli precipitò su di lui staccandogli tutte le zampe. Poi una volta tornato a terra lo colpì con un pugno allo stomaco e lo scaraventò insieme a tutti gli altri meccanici sconfitti.

- Con lui sono fini... -

Abbassò la guardia per un istante e in quel momento qualcuno nell'ombra ne approfittò, legandolo con colpo di frusta.

- Dimenticavo. Sei stata al muro. Per tutto il tempo. Pensavo non volessi combattere. -

Dall'ombra uscì una ragazzina dai lunghi capelli neri e mossi. Indossava quella che sembrava una vestaglia da notte nera, e il suo corpo minuto e il suo viso tondo, che le davano un'aria coccolosa, erano in forte contrasto con la sua espressione corrucciata e seria.

- Avrei preferito rimanere in disparte lontana da questi schifosi esserI, ma a quanto pare questa feccia non riesce neanche a catturare una piccola bestiola. -

- Bravissima Misa... - Dise Racane ancora vivo rivolgendosi alla ragazzina, mentre cercava di rialzarsi con il suo unico arto rimasto - Eh eh, finalmente hai finito di saltare, stupid.. Aaaaah! - Misa senza pietà gli diede il colpo di grazia staccandogli la testa con un'altra frusta.

- Ma che... -

- Sai, sei fortunato ad essere un umano e non uno di loro, altrimenti ti avrei fatto fuori. -

- Ma da che parte stai? -

- Quello che faccio non sono affari tuoi! - tirò la frusta e partì una scarica elettrica che colpì Tizio, che rimase in piedi con difficoltà.

- E ora cammina. A Gheanna piacerà avere un pubblico. -

Gh-gheanna?



* * *


Torre di ultracontrollo n°40.



Intanto sul tetto della torre n°40, lo scontro tra Vanvan e Scarlett proseguiva senza sosta. Entrambe arrivate al limite, si reggevano in piedi per miracolo sulla terrazza semi distrutta, seminata da frammenti meccanici e sprazi di sangue.

- *Anf* Eh eh. Sei venuta qui preparata. Vi preoccupo così tanto da prepare una strategia solo per me? - disse Vanvan ansimando e reggendosi un braccio rotto.

- Ahahahah. Patetica. Solo i perdenti andrebbero in guerra senza prepararsi ad ogni evenienza. La nostra forza sta nell'essere pronti a tutto. - le rispose Scarlett cercando di riattaccarsi l'occhio meccanico che pendeva.

- Ah si? Strano perché non mi sembravi pronta a qualcosa del genere. - La ragazza indicò l'orizzonte, riferendosi alle quattro torri teletrasportate da Shawn.

- *Pff* Niente che non possiamo gestire. Ci avete sottovalutati Farek Rae. Fin troppo. - con le ultime forze riaprì i cassetti sul suo seno e sulla sua pancia, prendendo varie provette al loro interno e mischiandone il contenuto nel caricatore del suo fucile, che dopo aver emesso due getti di fumo era pronto a fare fuoco - É ora di finirla. -

Ho ancora le forze per schivare quel colpo. Se riesco a prendere ancora un po' di tempo posso recuperare le energie molto più velocemente di lei.

- Ahahah. - Scarlett puntò la sua arma contro Vanvan minacciandola, ma poco dopo cambiò bersaglio, sparandosi da sola sulla gamba. Il proiettile pieno della sostanza prepararata precedentemente le entrò in corpo, e la donna cadde in ginocchio per il dolore. Si contorse in modo strano, portando le pupille dietro gli occhi, per poi alzarsi e con un colpo ti testa scansare i suoi lunghi capelli biondi all'indietro, mostrando il suo corpo completamente rigenerato ed in salute, come se non avesse mai combattuto - Ahahahahah, perfetto. -

- Ma che... -

- Te l'ho detto cara. Ci avete sottovalutato. - Disse la donna avvicinandosi a lei, sfilando con un tacco avanti all'altro, e rilegandosi la lunga chioma nella sua consueta coda.

- Se é per questo neanche io ho finito i miei assi nella manica. -

- Ma questo lo so già. Purtroppo non ho portato i materiali giusti con me oggi per ucciderti, quindi mentre tu prendevi tempo per riprenderti ho preparato questo per te. - si avvicinò a lei facendo un movimento con la bocca come se stesse masticando qualcosa, poi a pochi centimetri dalla sua faccia le soffiò un gas che in pochi istanti fece crollare l'inerme Vanvan a terra.

- Buonanotte cara. E questa é finalmente mia. - le rubò finalmente la tanto agoniata sciarpa e la indossò - Aaah, sta molto meglio a me che a te. Ovviamente. Ora devo capire come risolvere questo problema... -

Si affacciò dal muretto per osservare meglio la scena. Le cinque torri di ultra-controllo erano tutte lì, una accanto all'altra, e Scarlett ancora non riusciva a credere ai suoi occhi.

- La 31, 35, 37... Sono riusciti a teletrasportarle tutte nello stesso punto. A queste servivano i cappelli. Sicuramente vogliono usare i prigionieri per avere un grosso esercito da sfruttare contro di noi. Se fosse così, il amato avrebbe avuto un colpo di genio nel decidere di disperdere i prigionieri in tutte le torri del regno, altrimenti non ci saremo trovati in una posizione molto comoda. -

I pensieri della scaltra bionda vennero interrotti dal suo comunicatore che iniziò a squillare in quel momento.

- Amore mio sei tu? -

- Scarlett mi senti? Sono Zaykross. -

- Certo tesoruccio. Come stai? Tutto bene? -

- Sei ancora nella torre? Ho bisogno di informazioni. Mi sai dire cosa sta succedendo? -

- Non so come sia successo ma cinque torri sono qui tutte riunite. -

- Mi sai dire dove ti trovi di preciso? -

- Vediamo... - Scarlett indossò i suoi occhiali e si mise a cercare indizzi in giro con un attenzione maniacale e sovrumana - A giudicare dalla distanza dal soffitto di p-Efiesou direi a 373 chilometri dal centro, e siccome non vedo niente all'orizzonte e per vià del tasso di umidità direi a 152 chilometri a sud dall'ingresso ovest. -

- Perfetto, sapevo di poter contare su di te. Ora il problema é contattare Alikin. Lo cercherò io, sperando sia rimasto nella zona originale della torre prestabilità. Tu raggiungi la torre n°35, ci incontreremo lì. -

- Agli ordini honey. Ti amo tant... - Ma prima che lei potesse finire la frase Zaykross aveva già interrotto la chiamata - Poverino, il mio amato é così stressato. Gli farò un dolce massaggio non appena torneremo al castello. Devo partire subito. - e così dicendo si tuffò in picchiata dalla torre.

Vanvan aspetto ancora qualche momento, per poi rialzarsi da terra.

- É una fortuna che non sappia che non posso dormire. Si sta dirigendo alla torre 35. Quindi é li che avverrà lo scambio. Se dovesse incontrare qualcuno sarebbe un problema, ma non sarei riuscita a tenerla occupata ancora a lungo. Quella sua guarigione mi ha presa alla sprovvista... -

A fatica si tiró su, leccandosi le ferite e riafferrando la sua arma per usarla come stampella.

- Se incontrassi qualcuno potrei anche curarmi. E posso farmi aiutare dai prigionieri che libererò. In ogni caso, non starò qui a far nulla. La mia missione non é ancora finita. -

* * *





Intanto, il cacciatore Alikin aveva finalmente trovato una torre. Insieme ad altre quattro tutte vicine in cerchio.

- Per la barba di Guang. Cinque torri di ultra-controllo tutte in un unico posto. Di certo non é qualcosa che si vede tutti i giorni. -

Scese dalla sua modo per guardarle meglio, e anche se sembrava da solo riprese a parlare come se discutesse con qualcuno.

- Lo so che c'é scritto il numero della torre sull'entrata ma non so leggere l'echinonz ok? Invece che perdere tempo a studiare ho fatto i soldi. Non ci resta che tentare la fortuna, e dentro questa sento l'odore di altri soldi. Sono sicuro che é quella giusta. -

E senza altre esitazioni, entrò con decisione spalancando le porte della torre n°31.

- Fortuna, sto arrivando. -

* * *





Nel frattempo, in una delle torri di ultra-controllo, la stanza per lo scambio tra l'esercito di Gheanna e i due cacciatori era stata allestita. C'erano sette festoni, sette troni, e un buffet per festeggiare, composto da sette pietanze Questi ultimi particolari organizzati dal re assoluto, che aveva deciso di essere presente al grande evento, portando tutto il necessario all'insaputa di Zaykross.

- É di suo gradimento la stanza mio signore? - Disse un meccanico porgendo a Gheanna la sua armatura, fatta da due spalliere e una gorgiera d'argento con tre anime di colore diverso incastonate.

- Non é perfetta ma andrà bene. L'importante é che Zaykross non sappia nulla. Rovinerebbe tutto con le sue paranoie. -

- Non si preoccupi mio signore, non saprà nulla fino al suo arrivo. -

- Bene. Il prossimo ospite dovrebbe arrivare qui tra... Ora. - Disse Gheanna aprendo la finestra metallica. Proprio in quel momento un fascio di luce che proveniva da fuori attraversò la stanza e apparve un uomo enorme con un lungo mantello e una pesante armatura di legno che comprendeva guanti e spalliere.

- Eccolo, il Dio, caro Guang Guy-Shen, è un piacere averti qui. -

- Mio signore. - Il dio nonostante fosse il doppio di Gheanna, non appena fu al suo cospetto si inginocchiò in segno di rispetto.

- Avanti alzati, perché dovete essere tutti così formali. -

- Perché i tuoi modi sono davvero rozzi. - e così dicendo il dio si rialzò in piedi dandogli una vigorosa stretta di mano.

Nonostante venisse chiamato con quell'appellativo, Guang assomigliava in realtà ad un uomo normale sulla quarantina, eccetto per la sua stazza. I suoi capelli neri e corti erano raccolti e modellati in due punte a mò di corna ai lati della testa, e la barba grigia, dura e crespa, nascondeva in parte i segni del tempo del suo volto squadrato.

- Però veramente non ti capisco. - continuò il dio portando l'attenzione di Gheanna sul meccanico, che si stava inginocchiando a lui da quando era arrivato nella stanza - Come fa a non piacerti? Io adoro la sensazione di potere che mi da nel vedere tutti i miei sudditi inginocchiarsi di fronte a me. -

- Si, forse a me una volta, ma dopo nove secoli diventa noioso, sopratutto se pensi che molti di loro lo fanno contro il loro volere. -

- É proprio quello il bello. - Disse dio avvicinandosi al meccanico e alzandogli la testa a forza - É proprio perché non vogliono ma sono costretti che ti fanno sentire potente. -

- Non ho certo bisogno di questo per sapere di essere il più forte. - Gheanna mosse un dito e come per magia il meccanico volò via dalle grinfie del dio e, senza aver capito cosa fosse successo, ringraziò il suo re per poi correre via terrorizzato - É molto meglio quando ti amano e ti lodano perché vogliono farlo. Si chiama riconoscenza, Guang. -

- *Tsk* Come preferisci. In ogni caso non parliamo di questo. Oggi é il grande giorno. - disse il dio lanciandosi sul suo trono.

- L'attesa ne é valsa la pena. Questo é un punto di svolta decisivo, che verrà ricordato per sempre da qualunque essere vivente di questa realtà. Salverò tutti i degni e lasceremo questa dimensione al suo destino. -

- Ne sei sicuro? E se scappasse di nuovo? - intonò in modo provocatorio Guang mentre si serviva da bere.

- Non questa volta. Mi ha già fatto perdere troppo tempo. Mi assicurerò personalmente che rimanga con noi. Inoltre la profezia si é compiuta, é un fatto certo. Ed é per questo che oggi é un giorno tanto importante. -

- Non così tanto importante se non sei neanche venuto veramente. -

- Purtroppo non saremo stati comunque tutti, come invece immaginavo questo momento all'epoca. -

- Tre fratelli su cinque direi che é abbastanza. -

- Quattro al dire il vero. Sento l'anima di un nostro fratello qua vicino. -

- Come?... Oh si. Lo sento. Non é molto lontano da qui. É nei Farek Rae? -

- A quanto pare si. Che ironia della sorte. - Disse Gheanna sedendosi sul suo trono - Ma oggi sono qui solo per lo scambio. -

- Quindi non hai intenzione di schiacciare nessun Farek Rae oggi? Mi sarei unito volentieri. -

- Tu sei libero di scatenarti. Spero solo che abbiano iniziato quest'invasione con un piano. Mi scoccerebbe scoprire che sono venuti qui per giocare sperando che la fortuna li aiuti. O magari sono così sicuri di loro da pensare di poter fare quello che vogliono senza conseguenze. -

E mentre il dio e Gheanna discutevano, qualcuno stava assistendo a tutta la scena. Era Freud, che si era nascosto in un armadio della stanza quando questa era ancora vuota, sbirciando al di fuori tramite una piccola fessura tra le ante. Con le gambe tremanti per la paura e una mano a tapparsi la bocca, cercava di non produrre alcun tipo di suono, consapevole che se fosse stato scoperto, la sua vita sarebbe finita all'istante. Il terrore era tanto che perfino i suoi pensieri gli sembravano troppo rumorosi.

Cosa... Cosa ci fanno sia Gheanna che Dio qui? Adam ci aveva detto che ci sarebbero state solo due guardie del corpo. Ci hanno preso anche in giro facendoci credere che Kerön fosse qui e non so neanche se il mago sia riuscito a spostare le torri. Abbiamo fallito. Non possiamo farcela... Devo dire a tutti che Dio e Gheanna sono qui... Dobbiamo scappare.
   
 
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