Gian Vincenzo è imbarazzato, Pietro non smette più di sorridere. Beato lui. Dal canto suo, Gravina vorrebbe riuscire a dimenticare la figuraccia fatta; purtroppo, il bambino non glielo permetterà.
Almeno, all’Accademia erano solo in tre. Se fosse successo in un altro posto, più affollato… no, meglio non pensarci.
“Mi hai chiamato figlio!”
“Un errore in buona fede.”
“Eh no, ti ho sentito: lasciate che vi presenti mio figlio! Sei stato chiarissimo.”
“Se tuo padre sapesse…”
“Lo sa.”
“Davvero?”
“Sei qui con me, no? Ovvio che mio padre sappia cos’è successo.”
Gian Vincenzo rimane senza parole. E, non per la prima volta, si chiede se Pietro stia scherzando o meno.