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Autore: terryoscar    08/06/2018    10 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Passioni di cioccolata

Mi appresto a prepararmi per la notte, indosso solo camicia e pantaloni, quando sento bussare alla porta.
“Oscar .. Oscar, sono Andrè posso entrare?”
E’ lui, mi fa piacere che sia venuto a cercarmi, apro la porta e me lo trovo davanti con un vassoio in mano dove ci sono due tazze di cioccolato, lo guardo e sorrido.
“Andrè, sei tu che bella sorpresa! Su entra.”
“Ciao Oscar, forse ti ho disturbata, stavi per andare a letto?!! Ti ho portato una tazza di cioccolata calda … be almeno spero che sia ancora calda.”
“Si ma … certo non mi aspettavo … ho sempre tempo per una tazza di buona cioccolata e … per parlare un po’ con te!”

Vedo nel camino scoppiettante ardere dei ceppi robusti, la stanza è piacevolmente calda, appoggio il vassoio sul tavolo, prendo una tazza e gliela porgo.

“Grazie Andrè, era proprio quello che ci voleva.”
“Mi dispiace soltanto che non sia così tanto calda come piace a te!”
Non importa Andrè, ma su vieni, sediamoci davanti al fuoco … stasera fa proprio freddo.”
“Già Oscar, ci è toccato andare in missione in pieno inverno, sarebbe stato tutto più semplice se fossimo in primavera.”

Siamo davanti al camino, sorseggiamo la nostra tazza di cioccolata, guardo Andrè, mi sento arrossire, abbasso lo sguardo, certo è davvero bello, c’è da perdersi nei suoi occhi, e per stemperare il mio disagio, gli parlo del nostro viaggio.


“Andrè, ci attendono altri due giorni di viaggio, attraverseremo la Pianura Padana, faremo tappa a Bergamo, e poi Verona …” 
“Verona … la città di Romeo e Giulietta, la storia d’amore tanto decantata da Shakespeare …”
“Già, l’abbiamo letta assieme, in lingua originale, e pure vista a Teatro. Peccato che abbia un finale tanto triste!”
“Pensi di prendere dei provvedimenti nei confronti di Alain?”
“Andrè, se fossimo a Parigi, in caserma, impiegherei Alain per pulire le stalle, almeno per un mese … ma … l’unica cosa che posso fare è spaventarlo un po’, appena ne avrò l’occasione saprò come fare ahahah!”
“Andrè la cioccolata è buonissima ma, mi chiedo come mai il locandiere te l’abbia consegnata ormai fredda!”
“No, vedi Oscar, era bollente quando me l’hanno portata è solo che … prima di venire da te, ho incontrato tuo padre nel corridoio e mi sono intrattenuto con lui.”
“Spero non abbia ricominciato con i suoi discorsi assurdi, ormai io rinuncio a capirlo … sinceramente Andrè è impossibile andare in missione con lui, è evidente che aveva programmato ogni cosa, anche se ancora non ne capisco il motivo ….”
“Secondo me, il motivo lo hai compreso, è solo che non ti va di dirmelo ….”
“Ma ….”
“Lui vuole sincerarsi sul nostro rapporto Oscar … ci sorveglia continuamente e … non fa altro che …. consigliarci ….”
“Andrè, non è il caso di dargli peso, ammetto, lui oramai sragiona ma non possiamo fare altro che sopportare la situazione…in fondo c’è da aspettarsi di tutto da uno che ha allevato una figlia femmina come fosse un maschio! Ti ricordo che per anni mi ha fatto credere di esserlo veramente!”

Siamo davanti al camino seduti l’uno accanto all’altro si due comode poltrone di velluto rosso, Oscar è bellissima e nemmeno se ne rende conto, oddio se è bella! Più la guardo e più mi incanta, in questo momento mi sento cosi emozionato, mi sto inebriando della sua bellezza, ha le gote un poco arrossate, i suoi meravigliosi capelli in disordine, i suoi occhi scintillanti, lo sguardo, il sorriso, tutto mi incanta di lei, la guardo con insistenza non riesco ad evitarlo. Mi sto perdendo nei suoi magnifici occhi azzurri, hanno i mille colori del mare, ed i suoi capelli, cosa darei per sentirli tra le dita, ciocca a ciocca.
Oscar allontana le sue sensuali labbra dalla sua tazza di cioccolata, la guardo e non posso fare a meno di scoppiare in una risata.
“Co .. cosa c’è Andrè, perché ridi?”
“Sc .. scusami Oscar ma … ma … prova a specchiarti … ahah il cioccolato Oscar, ti ha procurato un paio di baffi, sei così … cosi buffa ahah!”

Mi alzo e mi avvicino allo specchio, mi guardo, sorrido, con il fazzoletto mi pulisco. Poi mi avvicino ad Andrè e gli dico ridendo: “Guarda Andrè che non sei messo meglio di me ahah! Aspetto che ti pulisco.”

Oscar mi passa l’indice sulle labbra per pulirmi dal cioccolato per poi gustare quel poco cioccolato che colora la unta del suo dito, proprio come quando eravamo bambini, la vedo ridere, sembra una monella, felice, non resisto, la sua risata, e poi quel gesto, così sensuale da inebriarmi i sensi, non capisco più niente, mi sento emozionato dal suo essere donna che ormai ho perso il controllo di me stesso, sento il desiderio salire, non posso stare più qui insieme a lei, sta diventando tutto cosi imbarazzante, non vorrei che lei si accorgesse della mia reazione.
Devo andare via immediatamente.

“O … Oscar io … io .. torno in camera mia … ho … bisogno di riposare, a domani.”
“Ahah Ciao Andrè a domani!”

Sento Oscar ancora ridere, io esco velocemente dalla stanza, e mi infilo di corsa nella mia, chiudo alle mie spalle la porta in fretta, quasi sbattendo. Sono accaldato, mi sfilo immediatamente: giacca, gilet e foular. Resto così con la sola camicia infilata nei pantaloni.
Non mi rendo nemmeno conto che il Generale è seduto su una poltrona, fermo, ad aspettarmi, mi vede agitato, scombussolato, mi guarda e dice: “
“Allora Andrè, come è andata? Spero che sia andata bene con mia figlia … mi auguro che tu non sia poi tanto imbranato come sembri, l’hai corteggiata almeno un po’?!! O avete parlato solo della missione?!!! Su su…..parla!”
“Co .. come?!!”
“Che ti prende Andrè, ma hai sentito almeno quello che ti ho appena detto? L’hai corteggiata o no?”

Non riesco a rispondergli, ma come faccio a parlare al Generale in queste condizioni … sono fuori controllo, spero che non se ne accorga, sarebbe troppo imbarazzante.
Troppo tardi, ormai il Generale mi ha scrutato da sopra a sotto, e ha capito benissimo il motivo della mia agitazione. Beh…in effetti è piuttosto evidente!
“Ma insomma Grandièr, non è certo questo il momento!! E’ troppo presto per certe cose! Possibile che tu non l’abbia capito? Tu devi semplicemente limitarti a corteggiarla, non a fare certi pensieri. Sono stato chiaro ragazzo?!! … E adesso vedi di calmarti!”
“Ma … signore, vi rendete conto che … che anch’io sono solo un uomo … e vostra figlia è … bellissima …”
“Si si … cosa credi che non ti capisca? E poi ero davvero preoccupato … si … insomma … vederti così imbranato …. ammetto che mi hai dato qualche preoccupazione. Bene Andrè, era quello che speravo, che tu fossi un uomo, ma lo dovrai dimostrare dopo il matrimonio, non adesso! Su, cerca di ricomporti, se vuoi nella brocca c’è dell’acqua fresca!”

Non ho voglia di ascoltarlo, mi getto su letto esausto, sento il suo sguardo ancora addosso, penso: oddio non è possibile!! Ma quell’uomo non ha un minimo di ritegno? Chissà com’era lui da giovane, quando ha corteggiato madame Marguerite!


Sono nel letto penso ad Andrè, è stata una bella serata: ero insieme a lui, accanto al fuoco, abbiamo sorseggiato una buona cioccolata, anche se fredda … era buona comunque … forse perché ero con lui e questo le ha dato un sapore così diverso ….. e poi senza pensarci gli ho passato il dito sulle labbra, per pulirle, senza rendermi conto di aver provocato in lui certe emozione …. L’ho fatto tante volte e non ho mai dato importanza a certe cose, ma … stasera inconsapevolmente ho scombussolato Andrè ….sorrido….sento le gote calde ed un brivido lungo la schiena! Andrè, il mio Andrè……


E’ mattina, mi sono svegliato in preda all’agitazione, che brutta notte: ho dormito pochissimo, il pensiero di Oscar così … e poi, il Generale alle calcagna che non fa che scrutare ogni mio movimento …. La mia vita è in continuo tormento.
Sento la sua voce che mi dice: “Su Andrè, che aspetti ad alzarti dal letto, dobbiamo partire, abbiamo solo il tempo di fare colazione!”
“Sissignore adesso mi preparo.”


Siamo tutti riuniti nella sala della locanda, abbiamo appena finito di fare colazione, il Generale ci dice: “Ehi voi andate a prendere i cavalli, tra non molto io e Oscar vi raggiungiamo!”
“Sissignore!”


Vedo Andrè, Gerard e Alain allontanarsi, guardo mio padre e gli chiedo: “Sbaglio padre o volete dirmi qualcosa?”
“Emmm …. Si … in effetti due: la prima riguarda Sassoin, come pensi di punirlo dopo l’ultima bravata, visto che sei il suo Comandante spetta a te occupartene, io non intendo mettere in discussione la tua autorità su di loro, dovrai infliggergli una punizione esemplare!”
“Siamo in missione padre, come posso fare, al limite come ho detto ieri ad Andrè posso solo intimorirlo …”
“Un’idea ce l’ho … alla prossima locanda dividerà la stanza con me, e poi si vedrà. A proposito di Andrè, come è andata ieri ... hai passato una bella serata?”
“Umm … perché padre?”
“Beh … si … insomma, la cioccolata!!!”
“Oh … e Voi cosa ne sapete? Avete per caso origliato?”
“Oh …bh … sono tuo padre! E poi qui le domande le faccio io! Allora cosa ne pensi? Andrè è un bel uomo, atletico, colto, raffinato ….. decisamente ti ho scelto un bel marito! Avrò dei nipoti bellissimi!!! Allora? Su … racconta un po’!”


Mio padre ha il dono di mettermi a disagio. Ammetto che Andrè è davvero affascinante, altrimenti tante donne non lo desidererebbero, ma sono discorsi da fare così? Mio padre è davvero impazzito, se è arrivato a parlarmi così!


“Comandante, Generale, i cavalli sono pronti possiamo riprendere il viaggio.”
“Adesso arriviamo Sassoin!”

Saliamo sui nostri cavalli e riprendiamo il viaggio, ci aspetta un altro giorno di viaggio per raggiungere il Lago di Garda. Mio padre trova una piccola locanda per passare la notte, credo non abbia molta voglia di dormire in tenda! È situata in un piccolo paese sulla riva del lago, e la locanda è proprio lì, con una splendida vista sul lago. Siamo quasi al tramonto, sembra di essere in un luogo fatato con il sole che scende, riflesso nelle placide acque.
“Oscar, Andrè! Andate a fare una passeggiata prima che venga servita la cena! È un posto incantevole!”
“Oscar, ti va?” 
“Certo!”
Ci incamminiamo sul lungo lago, avvolti nelle nostre mantelle, c’è un poco di aria. Chiacchieriamo di tutto quello che ci passa per la mente, come fossimo in vacanza nella normandia!
“Mancano pochi giorni ormai all’arrivo a Venezia, poi finalmente la nostra missione sarà terminata! Potremo visitarla! E riposarci qualche giorno!”
“Oscar, guarda che bel tramonto!”
Sentiamo un brusio, come dei passi, a seguirci….immagino si tratti di mio padre!
“Andrè, hai sentito il rumore? Credi anche tu che sia mio padre?” sussurro appena. Andrè risponde con un cenno della testa. Sono davvero stanca delle sue intromissioni, qui ci vuole una soluzione! “Andrè, saliamo su quell’albero, senza fare rumore, e vediamo cosa fa quel matto!”
E così, ci nascondiamo, e vediamo mio padre cercarci…..siamo stati più abili di lui….speriamo che si stanchi e rientri!!!

Al nostro rientro alla locanda, troviamo tutti già a tavola, ad aspettarci. Ci siamo attardati apposta…..Mio padre sembra un poco adirato
“Oscar, Andrè, dove siete stati?!!!”
“Generale, abbiamo fatto una piccola passeggiata lungo il lago, come ci avete suggerito voi!”
“Davvero? Non vi ho visto….non mi starete mentendo!!!”
“Ma padre! Cosa dite, e poi…ci avete forse seguiti?”
Sento Alain darmi una pacca sulla spalla…”E bravo il nostro Andrè”
Il Generale lo fulmina con lo sguardo.
Il resto della serata trascorre tranquillo, con il Generale insolitamente loquace, che ci racconta delle sue missioni con l’esercito!
Quando è ora di ritiraci, sentiamo Oscar ordinare: “questa notte cambieremo la disposizione nelle stanze, voglio assicurarmi che tu Alain non mi combini altri scherzi, per cui dividerai la stanza con il Generale!, Andrè, tu starai con Gerard!” 
Alain impallidisce, mentre il Generale ride, decisamente Oscar e suo padre l’hanno studiata prima!
“Alain, c’è forse qualche problema?”
“Assolutamente no, Comandante!” 

Una volta in camera, vedo il Generale sedersi alla piccola scrivania: “Sassoin, vedi di rigare dritto, o la prossima volta mia figlia potrebbe inventarsi di peggio per te!”
“Sissignore! Dormirò come un bambino.
Il Generale prende in mano una piuma, la intinge nel calamaio e lo vedo scrivere:

“Mia amata Marguerite,
siamo in viaggio per Venezia, ho raggiunto la nostra figlia minore e sto viaggiando con loro, ora siamo in una locanda sul lago di Garda, proprio dove abbiamo alloggiato noi anni fa, ti ricordi?
Andrè sta facendo progressi con Oscar, si guardano un poco di sottecchi, si sorridono, Oscar arrossisce sovente quando lui la guarda. Bene! Sono convinto di avere fatto la scelta giusta! Spero solo che non sfuggano dal mio controllo, in fondo sono giovani, devo fare molta attenzione. Pensa che questa sera, sul lungo lago, li ho persi di vista. Sono rientrati dopo un tempo interminabile, con un’aria felice che mi ha fatto pensare molto, mi ricordano noi, al tempo del nostro fidanzamneto.
Certo, se tu le avessi parlato prima della partenza, le avessi spiegato come deve comportarsi una giovane donna promessa sposa con il suo fidanzato, ora sarebbe tutto più semplice! 
Ho provato a parlarle io, con risultati a dir poco disastrosi. Non mi ascolta, o non vuole ascoltarmi.
Oscar è fredda, testarda, cocciuta. Forse anche spaventata, da tutto quello che non conosce.
Oscar è esattamente come me, e questo in realtà mi fa ben sperare. Talmente ben sperare, che non vorrei facessero come noi. Ecco, proprio per questo motivo, vorrei anticipare le nozze: inizia ad organizzare la festa per l'annuncio del fidanzamento, il primo venerdì dopo Pasqua.
Le nozze, vorrei venissero celebrate a Giugno, per San Giovanni.
Ti prego quindi di predisporre il tutto, compresi gli abiti necessari. Quelli per Oscar dovranno essere degni dell’erede dei Jarjayes!
Con affetto,
Sempre tuo Augustin”

Al mattino dopo, vediamo il Generale affidare una missiva, sigillata con lo stemma dei Jarjayes, alla prima stazione di posta. Chissà cosa avrà scritto.

Nel pomeriggio arriviamo a Verona…

 
   
 
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