Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Vavi_14    15/06/2018    2 recensioni
Dal capitolo I:
[...]Sta quasi per lasciare via libera a Morfeo, quando la vibrazione del cellulare sul palmo della mano lo fa sobbalzare. Il suo cervello impiega un secondo ad inviare impulsi elettrici al resto del corpo; gli basta vedere quel nasino un po’ arricciato ammiccare verso di lui assieme alla scritta “videochiamata” per relegare il sonno ad un bisogno secondario.
«Noona» sussurra, mettendosi a gambe incrociate e stropicciandosi entrambi gli occhi. «Che ci fai sveglia a quest’ora?»
Vede la lunga coda di Jieun muoversi un poco, mentre la ragazza dall’altra parte del display scuote dolcemente la testa. «Ho anch’io il mio bel da fare, Jeon».

***
Di quando una schedule può essere ben gestita, ma due cominciano a stare strette.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jeon Jeongguk/ Jungkook
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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XII


"You gave me the best of me
so you'll give you the best of you"


Magic Shop, BTS









 
«Chiudi gli occhi».
La mano gentile di Jieun fa scorrere una fascia rossa sulla fronte di Jungkook sino a tirare indietro le spesse ciocche nere. Lui è seduto su uno sgabello basso accanto al lavabo del bagno, lei gli è di fronte, in piedi, mentre traffica nella propria pochette alla ricerca di un batuffolo d’ovatta, sopra al quale lascia cadere qualche goccia di fresco tonico struccante.
«Che roba-?»
«Chiudi gli occhi, ho detto» lo rimprovera lei, dopo averlo beccato a sbirciare. «Il fatto che voi uomini vi leviate il trucco lavandovi col sapone non significa che quello sia l’unico modo per farlo».
Jungkook ha un piccolo sussulto quando sente il cotone carezzargli il naso, ma impiega poco ad abituarsi alla sensazione e subito si lascia sfregare gli occhi e il resto del viso da quella crema così leggera. Jieun è attenta a non tralasciare nemmeno un angolo di pelle, e ad un tratto cambia batuffolo, raccogliendo l’ultimo velo di fondotinta che copre il volto giovane di Jungkook. Un piccolo alone rosso vicino al naso comincia ad apparire, finalmente libero dalla costrizione dei cosmetici, e qualche piccola imperfezione fa capolino su una pelle già di per sé molto curata.
«L’acne è migliorata tantissimo» constata lei, invitandolo a sciacquarsi il viso con l’acqua. Jungkook schiaffa con poca grazia il getto freddo sul proprio volto, beccandosi un’occhiata esasperata da parte di Jieun, la quale lo prende per un braccio e lo rimette subito a sedere, appropriandosi dell’asciugamano prima che possa farlo lui.
«Noona, so asciugarmi la faccia da solo».
«Ma che bravo» lo canzona lei ridendo e ignorandolo allo stesso tempo, mentre tampona con gentilezza il tessuto ruvido, quasi assorbendo una ad una le gocce d’acqua depositatesi sulla pelle di Jungkook. Conoscendolo, avrebbe dato una strofinata veloce irritando l’epidermide senza nemmeno rendersene conto. Lui sbuffa, non ha apprezzato quella presa in giro, dopotutto ne va della sua autonomia personale, ma Jieun non ammette repliche di sorta e si fa perdonare con un veloce bacio sulla fronte.
«Quale crema usi solitamente per il viso?»
Jungkook indica un barattolo bianco poggiato su un davanzale assieme ad altre migliaia di cianfrusaglie – probabilmente non sue. «Quella là».
Jieun l’afferra e se la rigira tra le mani, dando una rapida occhiata agli ingredienti, poi ne prende un po’ con un dito e la distribuisce sul palmo della propria mano. L’odora, lasciandosi sfuggire un gemito di approvazione, dopodiché sistema di nuovo la fascia rossa sul capo di Jungkook in modo che nessun capello sfugga alla sua presa. È parecchio buffo a vederlo con le ciocche per aria e quella striscia fluorescente di Jieun  - con un simpatico fiorellino applicato sopra – tra i capelli.
«Scommetto che l’hai presa solo per il profumo» dice poi, puntellando il naso di Jungkook con una noce di crema. Lui si tira leggermente indietro, inarcando le sopracciglia.
«Non è vero, mi sono fatto consigliare dalle noona dello staff».
Jieun sorride, cominciando a distribuire la sostanza su tutto il viso. «Ti conoscono bene allora».
Il tocco di Jieun sembra quasi voler sfiorare la pelle il minimo indispensabile. Si aiuta con entrambe le mani, facendo compiere ai polpastrelli movimenti circolari molto simili ad un massaggio, tant’è che Jungkook non apre bocca per tutta la durata di quel trattamento speciale, almeno fin quando Jieun si accorge di un respiro più lento provenire dalle sue labbra e, nello stesso momento, è costretta a sorreggergli il mento con una mano, mentre con l’altra finisce di distribuire il resto della crema fino a farla assorbire del tutto. Non è la prima volta che Jungkook si addormenta all’improvviso quando sono insieme e già gli viene da ridere pensando alla reazione che avrà quando riaprirà gli occhi e, come sempre, si sentirà tremendamente in colpa per essersi lasciato andare in sua presenza.
Qualche istante dopo, infatti, Jungkook sbarra le palpebre e rivolge lo sguardo stanco verso l’alto, ad incrociare quello di Jieun, che ancora gli tiene il mento alzato e risponde all’occhiata con un sorriso dolce. Sembra così fragile in quel momento, che se solo non lo conoscesse le parrebbe impossibile pensare alle peripezie che quello stesso ragazzo, ora abbandonato completamente a lei, ha mostrato ai suoi fan qualche ora prima, sul palco. Stavolta non ha nemmeno la forza per chiederle scusa, semplicemente si lascia cullare da quelle mani sapienti, mentre un sospiro lascia finalmente spazio alla resa.
«Sei davvero stanco».
Le sembra un’osservazione stupida lì per lì, eppure Jieun sa che, se potesse, assorbirebbe tutta quella spossatezza facendola sua e permettendo così a Jungkook di esibirsi al massimo della forma il giorno successivo. Tanto sa che, suo malgrado, Jeon Jungkook lo farà lo stesso, chiedendo al proprio corpo molto più di quanto questo gli possa effettivamente concedere. Certo, anche lei ha sperimentato – e più di una volta – quell’estrema fragilità che invade le membra dopo una perfomance particolarmente faticosa, ma quella sera le sue attenzioni sono rivolte completamente al ragazzo davanti a lei, che lotta con tutto sé stesso per tenere gli occhi aperti e il volto dritto, e che probabilmente sta soffrendo per crampi e dolori in ogni parte del corpo.
«Mi dispiace che tu debba vedermi così».
Già gli faceva male mostrarsi in quello stato davanti ai suoi hyungs, che ormai lo conoscevano da una vita, figuriamoci far trasparire quelli che lui soleva chiamare “limiti” anche alla presenza di Jieun. A Jungkook piaceva sempre darsi traguardi impossibili, perché spesso riusciva anche nelle situazioni più impensabili a superare sé stesso, ma quando questo non accadeva, a volte, era difficile rialzarsi e ricominciare. Anche se spesso faceva sembrare tutto facile, i momenti di debolezza non gli erano mai mancati, solo che affrontarli da solo era decisamente più facile che doversi  esporre con lei.
Jieun scuote la testa,togliendogli la fascia dai capelli e passandogli le dita tra le ciocche per sistemarle.
«Dispiace a me di poter fare così poco per te, Jungkook».
La reazione del ragazzo arriva inaspettata, ma forte e chiara: Jungkook avvolge i fianchi di Jieun con entrambe le braccia, tirandola a sé e facendo adagiare il capo sul suo ventre, come se null’altro potesse trasmetterle la sua infinita gratitudine meglio di quell’abbraccio. Lei gli carezza i capelli, intenerita, e si lascia stringere finché è lui stesso ad allentare la presa, per poi alzarsi finalmente sulle proprie gambe e sovrastare la ragazza di parecchi centimetri. «Sarà meglio liberare il bagno» dice poi, tirandole dietro un orecchio una ciocca di capelli corti.
Ma la risposta non è quella che Jungkook si  era immaginato. «Già, perché me la sto facendo sotto!» replica una voce al di là della porta ed entrambi si svoltano di scatto, sorpresi dal fatto che ci fosse realmente qualcuno lì dietro.
«Da quanto sei lì, hyung?» Jungkook ha riconosciuto la voce di Taehyung e sta per andare ad aprire la porta. Si trova di fronte un compagno dalle braccia incrociate e lo sguardo fintamente crucciato. «Da poco» risponde alzando le spalle, mal celando un mezzo ghigno da chi la sa lunga.
Jieun si sbriga a mettere apposto le sue cose, un po’ in imbarazzo.
«Potevi bussare» lo rimbecca Jungkook mentre l’altro fa il suo ingresso in bagno ancora prima che i due ragazzi abbiano lasciato la stanza. «Non volevo disturbar-» ma non riesce a completare la frase perché gli arriva la pochette di Jieun, fortunatamente ancora mezza vuota, dritta tra capo e collo.
«Ma insomma Taehyungie, non ci si slacciano i pantaloni davanti ad una ragazza!» lo rimbecca riferendosi al bottone dei suoi jeans, già allentato e pronto per far seguire anche la zip in men che non si dica.
Jungkook sogghigna tra i denti e prende Jieun per un polso.
«Ma insomma, mica è colpa mia se non vi sbrigate a uscire».
«Bifolco!» rincara lei, mollandogli una pacca su una spalla prima che Jungkook la tiri definitivamente fuori dal bagno, sotto le risate sommesse di Taehyung.
 

 
 
 
 



















A volte ritornano. Esaurite, ma ritornano.
  
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