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Autore: _fioredineve_    22/06/2018    2 recensioni
[...] Fred non le aveva dato neanche il tempo di dirgli ciò che provava, ciò che lei sentiva per lui.
Fred era la causa di tutto quel freddo e non l'avrebbe perdonato tanto facilmente.
Fred se ne era andato e lei non l'avrebbe più rivisto. [...]
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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I - Ci hai mai pensato, Hermione? 1 - Ci hai mai pensato, Hermione?

"Hermione?" una voce, delicata e lontana, sembrava richiamarla da quel torpore in cui era finita.
Il nero totale l'avvolgeva come una coperta e per la prima volta dopo mesi era riuscita a riposare senza incubi.
"Hermione!" urlò ancora, questa volta più vicina, spaventadola e lei, ancora confusa dal sonno, si portò a sedere al centro del letto sconvolta. I capelli le ricadevano scompigliati sul viso, si portò una mano sul volto sfregandosi gli occhi e cercando di rimettere i capelli a posto.
Si guardò intorno cercando la provenienza di quella voce trovandola poco dopo, a pochi passi di sitanza dal letto in piedi sotto l'arco della porta in legno "Ben sveglia!" rispose Harry vedendola confusa.
 "H-harry?!" domandò sconvolta ritrovandoselo lì, in quella casa ormai abbandonata. Da quando Hermione aveva cancellato la memoria ai suoi genitori quella casa era stata lasciata vuota, priva di foto e alcuni mobili; solo la sua stanza era rimasta esattamente come l'aveva lasciata: l'armadio, il letto, la scrivania ed i suoi libri erano ancora lì. Con un incanto era riuscita a tenere tutta quella roba, sigillando la camera in modo da renderla invisibile agli occhi di tutti, tranne che ai suoi.
Ma com'era possibile sigillare una stanza colma di ricordi e non un cuore colmo di dolore?
A volte Hermione non riusciva a comprendere come la magia potesse essere così forte, fatale, ma sui problemi legati ai sentimenti non potesse fare un bel niente.
"Sono venuto a trovarti, non ti vedevo da settimane" rispose il ragazzo sedendosi ai piedi del letto, il suo tono era cupo e preoccupato... se lo aspettava da parte sua.
"Scusami" bonfocchiò solamente in risposta la strega, scendendo dal letto e camminando per la stanza a piedi nudi: la moquette era così soffice e rilassante a contatto con i piedi.
"Ti va un po' di caffè?" chiese lei sorridendo, cercando di mascherare quella strana morsa di tristezza che improvvisamente l'aveva assalita.
Sapeva da cosa era causata: lei ed il Prescelto non si vedevano dal giorno dei funerali, dove si era presentata per poi fuggire via pochi minuti prima della cerimonia; il suo cuore non aveva retto a tutto ciò, non aveva retto nel vedere la famiglia Weasley distrutta, di un George dagli occhi privi di vita, di una Ginny Weasley debole come un fiore in balia della tempesta.
Non voleva vedere persone più forti di lei crollare dinanzi ai suoi occhi.
Non voleva dare il suo ultimo saluto a quel Fred Weasley, silenzioso, freddo ed immobile.
Non voleva dare il suo saluto a due personaggi come Remus Lupin e Ninfadora Tonks e vedere il piccolo Teddy dimenarsi alla ricerca dei due.
Non voleva... e non l'aveva fatto.
"Sì" rispose il ragazzo alla sua domanda, ridestandola dai suoi pensieri "Ma preferisco andarlo a prendere in un bar babbano, i tuoi non mi sono mai piaciuti" sbuffò divertito il ragazzo alzandosi e andandole a scompigliare i capelli, le sorrise prima di scendere al piano di sotto.
Con lentezza e tranquillità si preparò, quella giornata totalmente estiva e quel sole scottavano come fuoco vivo sulla sua pelle pallida.

"Tornerai a scuola?" chiese il mago, ordinando per entrambi un caffè freddo - non aveva il coraggio di bere qualcosa di bollente in una giornata così calda.
Hermione si limitò ad annuire portandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio "Sì, voglio conseguire i M.A.G.O e continuare ad essere un adolescente qualsiasi" proferì portandosi la tazza alle labbra, quel liquido riuscì a far cessare quel calore interno che provava.
"Tu, invece?"
"Ron ed io abbiamo avuto l'offerta di poter conseguire direttamente gli studi per Auror, a settembre con la riapertura del Ministero ci saranno anche i corsi" al nome di Ron la strega sentì il sangue gelarsi nelle vene, voleva sapere di lui, della sua famiglia, ma la paura la paralizzava.
"Stanno male, tutti, come stai male anche tu" disse Harry, gelandola sul posto come se fosse stata colpita dall'incanto Glacius.
"Harry..." iniziò lei, ma venne interrotta dal migliore amico "Lo so, Hermione. So che provavi qualcosa per Fred, so che non vieni alla Tana per paura di vedere i Weasley soffrire. So tutto. Ma non puoi stare sempre da sola. La signora Weasley è preoccupata anche per te, non fa che chiedermi di te" la salivazione della ragazza si azzerrò, lasciandola con la gola secca e la bocca asciutta. Neanche quel caffè freddo riusciva a ripristinarla.
Il Prescelto afferrò la sua mano, stringendola dolcemente e sorridendole "Torna, appena te la senti. Ti attendono tutti, anche quell'idiota di Percy" entrambi risero, poi Harry chiamò la cameriera e pagò il conto per entrambi.
Una volta di nuovo sola, Hermione si lasciò scivolare con la schiena contro la porta della cucina, nel silenzio e vuoto totale.
Cosa doveva fare?
Cos'era giusto?
Tornare in quella casa per lei equivaleva a mettere una pietra su ciò che aveva provato - e continuava  a provare - per quel ragazzo, le sembrava quasi come dimenticare lui e proseguire la sua vita come se niente fosse mai successo.
Stanca si trascinò di nuovo sul suo lento, lasciandosi cadere e chiudendo gli occhi.
Le lacrime avevano preso nuovamente a sgorgare dai suoi occhi, veloci e cattive, proprio come il primo giorno.
Lentamente sentì i sensi allontanarsi fino a crollare nel buio totale.

"Ci ha mai pensato, signorina Granger?" la ragazza si guardò intorno: la biblioteca era silenziosa come sempre, ma pululava di ragazzi alle prese con lo studio. Il suo tavolo era distante dalla porta d'entrata e da lì poteva ammirare l'ernome parco di Hogwarts.
"Allora... ci ha mai pensato, Granger? Avanti, mi risponda!" sussultò, trovandosi davanti Albus Silente, nella sua veste sgargiante e gli occhialini a mezzaluna. Aveva il viso sorridente e completamente rilassato.
"S-scusi?" chiese sconvolta, perché era ad Hogwarts?
E cosa ci faceva lì Silente, in carne ed ossa?
"Ha mai pensato a quella giratempo?" chiese accomodandosi di fronte a lei, sorprendendola con quelle parole "Ma... l'ha detto anche lei: cose spiacevoli accadono ai maghi che si intromettono col tempo"
Il preside di Hogwarts sorrise a quelle parole "Ma non se è lei, signorina" di nuovo quel tono allegro e formale "Se la giratempo è nelle sue mani, nessun mago e tempo rischia di sparire ed implodere" continuò poggiando qualcosa di scintillante sul lungo bancone in legno scuro: era una giratempo, la stessa da lei usata durante il terzo anno.
"Lei sa cosa è giusto, signorina Granger, troppe persone hanno perso la vita quel giorno, ma una in particolare non doveva lasciare questo posto, tanto giovane e tanto brillante" disse sorridendo comprensivo prima di sparire del tutto in una nuovola di fumo color celeste.
Si svegliò, correndo verso la scrivania, lanciando e svuotando tutti i cassetti alla ricerca di ciò che tanto cercava.
Niente, niente di niente.
Aprì l'armadio, lanciando i vestiti sul letto e svuotando le varie scatole al suo interno.
Poi un ricordo, non molto lontano: lei al Ministero, la stanza dove erano custodite tutte le giratempo, un'esplosione e tutto fu distrutto.
Ma la sua?
Quella che usò durante il suo terzo anno, che fine aveva fatto?
Poi un lampo di genio: Hogwarts.
Doveva tornare ad Hogwarts.
Perché non ci hai mai pensato, Hermione?
Lei aveva la possibilità di rimettere in ordine ciò che era andato in pezzi, era in grado di poter far correre nuovamente il destino di una persona ormai andata.
Lei poteva e non ci aveva mai pensato prima.
Perché non ci hai mai pensato, Hermione?

Ed eccoci qui con il primo ncqapitolo vero e proprio!
M
i dispiace nel caso troviate errori, ma nonostante l'abbia riletta quattro volte questi mi sfuggono sempre.
So che nella saga tutte le giratempo vanno perse, ma è pur sempre una fanfiction, no?
Può accadere di tutto.
Spero vi sia piaciuto e che continuiate a seguirla, tra non molto (massimo altri due capitoli) entreremo nel vivo della storia.
Ci vediamo la settimana prossima.

Vera.

   
 
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