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Autore: Summer11    22/06/2018    2 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unconventional Family
Capitolo 69
-Come un flashback.-



-Quel pomeriggio, Lily e Daniel, dopo essersi presi il pomeriggio libero da lavoro, pranzarono in un buon ristorante giapponese, dove Lily ordinò una zuppa mentre Daniel ordinò dei ravioli ripieni di gamberi. Era da tanto tempo che non si ritagliavano del tempo per stare insieme senza i bambini ma comunque, tutto ciò di cui riuscirono a parlare furono Jasmine e Drew. Dopo ciò, non potevano mancare i dolci, i dorayaki, due pancakes uniti al centro da della crema al cioccolato. Lily li aveva sempre adorati, fin dalla prima volta che li assaggiò, tanti anni prima quando suo padre fu invitato in casa Green per cena per la prima volta, presentandosi con il takeaway giapponese.

Intanto, alla scuola superiore, non si faceva altro che parlare della festa di Halloween che ci sarebbe stata la sera seguente. Tutti parlavano dei vestiti, del trucco e di tutti gli scherzi spaventosi che sarebbero stati fatti, ormai non era più il tempo di fare dolcetto o scherzetto. I gemelli non vedevano l’ora, era la loro festa preferita. Emily si era sempre impegnata tantissimo a truccare tutti, era una delle poche feste durante le quali i tre ragazzi non litigavano, ma anzi, si aiutavano a vicenda. Mentre i gemelli parlavano con un gruppo di ragazzi riguardo a come si sarebbero vestiti per la festa, Jackson si avvicinò a Dylan a cui sembrava non importare un accidente di tutto ciò.-

Jackson: Hunt, ci vestiremo da soldati zombie con delle mezze maschere che ci coprono gli occhi. Sei pronto?!

-Dylan lo guardò, prendendo il suo libro dall’armadietto.-

Dylan: No e non mi interessa. Non verrò alla festa!
Jackson: Cosa? Perché?
Dylan: Non sono dell’umore giusto
Jackson: Andiamo, non esiste un umore giusto per partecipare ad una festa. Non puoi giustificarti così!
Dylan: Beh, è quello che sto facendo. Senti Jack, apprezzo il tuo interessamento, ma voglio starmene per gli affari miei
Jackson: Non insisto. Ma se cambi idea, sappi che abbiamo prenotato un vestito anche per te
Dylan: Okay, andrò a ritirarlo per pagare il conto, ma non verrò!
Jackson: Spero che tu possa cambiare idea!

-Disse Jackson dandogli una pacca sulla spalla per poi avviarsi verso la propria classe. Mentre anche Dylan si voltava per andare alla sua ultima lezione, vide Mark e Emily baciarsi in corridoio. Quello non era un semplice bacio, era un bacio profondo. Era un bacio che o prometteva un seguito, oppure era stato il seguito di qualcosa. No, Emily non poteva davvero essere andata a letto con Mark, non era possibile. Non poteva essere stata davvero così stupida. Quando si staccarono dal bacio, vide Mark vantarsi con i suoi amici. Dylan strinse i pugni respirando pesantemente mentre il suo viscido nemico si appiccicava al collo della ragazza che gli faceva battere il cuore come nessun’altra. Se Mark avesse continuato a baciarle il collo in quel modo così animalesco, le avrebbe sicuramente lasciato un segno ben visibile. Ecco a cosa puntava Mark: a far vedere che Emily era di sua proprietà. Comunque Dylan non poteva fare niente, non dopo la conversazione avuta con Emily il mese precedente. Fece un respiro profondo e decise di ignorarli, andando dritto in classe. Intanto Samuel, guardava il suo migliore amico curioso. Perché Dylan continuava a guardare Emily, nonostante si fosse allontanato da loro? La risposta gli balenò nella mente, ma aveva altro a cui pensare in quel momento. Doveva risolvere un problema alla volta. Subito si fiondò verso Emily e Mark e li separò mettendosi in mezzo.-

Samuel: Staccati immediatamente da lei. Così le lascerai il segno, animale!

-Samuel allontanò il ragazzo che non accettò la sua provocazione, bensì lo guardò con un sorriso sicuro da sbruffone.-

Mark: Tua sorella non ha bisogno di protezione!

-Samuel si avvicinò di più a Mark furioso, quando Emily lo prese per le braccia.-

Emily: Sam, stai tranquillo. E’ tutto okay. Mark stava solo scherzando!
Samuel: Io non credo che stesse scherzando!

-Emily sapeva che non sarebbe riuscita ad allontanare suo fratello da là se lei restava con Mark, così decise di andare con lui.-

Emily: Per favore, Sam. Lascia stare, vengo in classe con te. Okay? Lascia perdere Mark!

-Samuel si calmò, sentendosi molto più tranquillo dopo aver separato i due. Vedere sua sorella con un ragazzo, soprattutto Mark, lo mandava in bestia. Proprio mentre si allontanarono, Mark parlò.-

Mark: E’ stato proprio bello scopare con tua sorella ieri sera. Oh, sì, ieri sera, proprio mentre tu abbassavi la guardia in compagnia della tua fidanzata Sarah. Mentre voi due mangiavate i popcorn al cinema, io ed Emily, sì, beh…

-A quelle parole subito Samuel si voltò con l’istinto di uccidere Mark e lo avrebbe fatto se sua sorella non lo avesse tenuto per le braccia. Emily guardò Mark.-

Emily: MARK, DANNAZIONE! NON FARE L’IMBECILLE!

-Disse la ragazza facendo voltare suo fratello e sussurrandogli all’orecchio.-

Emily: Sam, fammi spiegare! Ti prego, respira e calmati!

-Samuel fece come gli disse sua sorella e sussurrò.-

Samuel: Okay!

-Poi lui guardò Mark con disprezzo, avrebbe solo voluto sputargli in faccia, ma per il bene di Emily decise di rivoltarsi e andare in classe con lei mentre Mark si vantava con tutti i suoi amici. La ragazza, una volta lontani, iniziò il suo racconto che Samuel ascoltò molto attentamente.

Quel pomeriggio, dopo aver aspettato impazientemente in ospedale, finalmente, dopo un’ora, Lily e Daniel uscirono dalla struttura con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro. Lily si strinse a suo marito mentre tornavano al parcheggio.-

Lily: Un altro bambino! Io non posso ancora crederci! Sei felice, Dan?

-Lui la tirò su, facendola girare in mezzo ai parcheggi e la baciò.-

Daniel: E come potrei non esserlo? Esplodo di gioia!
Lily: Ma ci pensi? Avremmo un altro mini Lee che corre per casa! Sarà un fantastico macello!
Daniel: Questo piccoletto o piccoletta, farà bene a prendere i tuoi bellissimi lineamenti e occhioni questa volta!
Lily: Non vedo l’ora di conoscerlo/a! So per certo che sarà bellissimo/a, qualsiasi gene prenda da noi

-Daniel la baciò ancora. Non avevano mai preso in considerazione di avere più di due figli ma erano eccitatissimi all’idea di dover ricominciare. Lui le accarezzò il volto, poi salirono in macchina.-

Daniel: Che facciamo? Diamo subito la bella notizia?
Lily: Assolutamente! Mamma non starà più nella pelle!
Daniel: Ma chi? Brittany? No, direi di no! Conoscendola penso abbia già comprato tutta la nursery e non credere che Oliver sia da meno!
Lily: No, infatti. Credo che papà sia peggio della mamma quando si tratta di nuovi arrivi in famiglia
Daniel: Penso che sia davvero fiero di avere una famiglia così bella
Lily: Sarà eternamente grato a mia madre per avermi tenuta, altrimenti tutto questo non sarebbe mai esistito!

-Daniel la guardò scuotendo la testa.-

Daniel: Che incubo!

-Lily scoppiò a ridere mentre Daniel accendeva la macchina. Lei lo guardò.-

Lily: Ti amo
Daniel: Anche io, piccolina!

-Le baciò la punta del naso e sorridendo iniziò a guidare verso casa Hunt, dove avrebbero trovato i loro bambini. Infatti Oliver andò a prendere Jasmine a scuola e Brittany, Drew dall’asilo.

Alla scuola elementare i bambini stavano uscendo dall’edificio, quando Oliver vide la sua nipotina dare un bacio sulla guancia ad un altro bambino e poi salutare April con un abbraccio. Appena Jasmine si voltò, vide suo nonno e corse da lui.-

Jasmine: NONNOO!
Oliver: Ciao principessina!

-Lui la abbracciò e poi le prese lo zainetto e la manina. La guardò mentre si avviavano verso casa. La scuola non era poi così lontana da casa Hunt.-

Oliver: Sentiamo un po’, chi è quel ragazzino?
Jasmine: Il mio fidanzato, Jasper!

-Oliver la guardò divertito.-

Oliver: Cosa? Il tuo fidanzato?
Jasmine: Sì!
Oliver: Il tuo papà lo sa?
Jasmine: No! Non ho fatto in tempo a dirglielo
Oliver: Perché?
Jasmine: Ci siamo fidanzati oggi. Io lo amo, nonno!

-Lui sorrise, la sua nipotina era serissima.-

Oliver: “Amore” è una parola grande. Dovrò fargli un bel discorsetto, allora!
Jasmine: E’ un bravo bambino. Alla ricreazione ci siamo nascosti e mi ha fatto quello che papà fa alla mamma sul divano!

-Oliver sgranò gli occhi, aveva sentito bene?-

Oliver: L-lui? Tua madre e tuo padre… Loro...
Jasmine: Mi ha fatto il massaggio alle spalle! Papà lo fa sempre alla mamma quando torna da lavoro

-Oliver scosse la testa sollevato.-

Oliver: Oh, certo! Un massaggio alle spalle. Come ho fatto a non arrivarci? Allora sì che siete proprio fidanzatini!

-Jasmine parlava tranquillamente con tutti, anche della sua vita. Era proprio una bambina estroversa ed amichevole, senza vergogna, pensò. Notava in Jasmine molti tratti della personalità di Brittany anche se tutti dicevano che la bambina prese dalla famiglia di Daniel. Oh no, lui conosceva molto bene sua moglie e Jasmine aveva proprio il suo carattere, forte, decisa, estroversa, amichevole e chiacchierona. Poi un dubbio sorse in lui.-

Oliver: Perché Jasper ti ha fatto un massaggio?

-Jasmine corrugò la fronte come per dire “Ma come, non ci arrivi?” Comunque decise di spiegarsi.-

Jasmine: Perché voleva fidanzarsi con me ma il mio fidanzato era Cody!
Oliver: Ah, ne avevi già uno?
Jasmine: Sì! E papà lo sapeva, anche la mamma e la nonna!
Oliver: Quindi, fammi capire bene, tu hai lasciato Cody e ti sei fidanzata con Jasper?
Jasmine: Esatto! Non volevo lasciare Cody ma poi Jasper mi ha fatto il massaggio
Oliver: Oh, tu la sai già lunga su come accalappiare un uomo!

-Disse Oliver in un sussurro che Jasmine non sentì.-

Jasmine: Come nonno?
Oliver: Dicevo che ormai siamo quasi arrivati!

-Lui sorrise indicando alla bambina la casa. Quando entrarono, videro Brittany e Drew con dei fogli in mano. Il bambino mostrava alla nonna i suoi disegni. Jasmine li interruppe andando ad abbracciare sua nonna.-

Jasmine: Siamo tornati! Ciao nonna!
Brittany: Ciao tesoro! Noi siamo tornati solo cinque minuti fa

-Disse la donna accarezzando il visino della bambina. Subito sentirono la cantilena di Drew.-

Drew: Abbiamo fatto prima noi. Abbiamo fatto prima noiiiii

-Jasmine lo spinse allontanandolo da Brittany.-

Jasmine: Sta’ zitto!

-La nonna la riprese subito.-

Brittany: Jazzy!

-Brittany la guardò e Jasmine conosceva bene quello sguardo. Sbuffò, le scocciava dover chiedere scusa a Drew. Però voleva anche del gelato e guardare la tv, cose che non avrebbe avuto se non avesse almeno chiesto scusa. Si arrese.-

Jasmine: Okay, nonna. Scusa Drew!

-Il bambino sorrise.-

Drew: Scuse accettate

-Oliver guardò i suoi nipotini.-

Oliver: Dopo aver fatto la pace va molto meglio!

-Disse accarezzando le testoline dei bambini.-

Oliver: Allora, chi vuole del gelato?

-Drew lo guardò.-

Drew: Non lo direte a mamma e papà? Perché mamma non ci fa mangiare il gelato quando fa freddo

-Brittany sorrise.-

Brittany: Questo è un segreto tra nonni e nipoti. E poi dentro casa c’è un bel calduccio!

-Disse Brittany facendo l’occhiolino ai due bambini che sorrisero. Poi tutti si alzarono seguendo la donna in cucina.

Intanto, Dylan usciva da scuola, quando vide ancora Mark ed Emily baciarsi all’uscita. Quei baci gli fecero rabbia, ma la cosa che gli faceva ribollire il sangue nelle vene era Samuel che aspettava Emy e non faceva niente per fermare quei baci così profondi. I pensieri di Dylan furono interrotti da Jackson che guardava nella sua stessa direzione.-

Jackson: A quanto pare Mark ci è riuscito!

-Dylan si voltò e lo guardò.-

Dylan: A fare cosa?
Jackson: Sembra che tu non voglia capire. La cosa è palese. Dev’essere riuscito a portarsi a letto la McKay!
Dylan: Ma che cazzo stai dicendo?

-Sentire che qualcuno sapeva, faceva arrabbiare Dylan ancora di più.-

Jackson: Oltre al fatto che lui si stesse vantando di ciò per tutta la giornata, la conferma arriva dal fatto che quei due faranno coppia alla festa di Halloween. Hanno scelto dei vestiti di coppia. Emily può avere convinto Mark a indossare quei costumi solo concedendogli la sua…
Dylan: STA’ ZITTO, COGLIONE! PERCHE’ NON TI TAPPI QUELLA BOCCA?

-Jackson non capiva il comportamento del suo amico. Avevano sempre scherzato e scommesso sulle varie coppie della scuola. Lui guardò Dylan offeso.-

Jackson: Ma che cazzo ti ha punto di preciso stamattina?
Dylan: E’ la sorella di Samuel, non osare parlare di lei in quel modo!

-Disse Dylan allontanandosi, dando una spallata al suo amico. Quel pomeriggio decise di tornare a casa a piedi non aveva voglia di socializzare sul bus, lo stesso che prendevano i gemelli.

In casa Hunt, Jasmine non faceva altro che implorare suo nonno mentre Drew guardava la tv.-

Jasmine: Ti prego, nonno! Suoni per me?

-Oliver guardò la sua nipotina sorridendo.-

Oliver: E se invece di suonare per te, ti insegnassi a suonare la chitarra? Così tu potrai suonare a me!

-Gli occhi di Jasmine si illuminarono.-

Jasmine: SIIIIIIIIIIII! E quando sono a casa mi può insegnare la mamma!
Oliver: Esatto. La tua mamma è una dei migliori. Sai chi le ha insegnato a suonare la chitarra?

-Jasmine scosse la testa e Oliver indicò se stesso, facendo scoppiare a ridere la bambina. L’uomo corse nella sua saletta di registrazione costruita tanti anni prima nel cortile posteriore e poi tornò dentro casa con la chitarra in mano. Quella mezz’ora di spiegazione volò e finì proprio quando Dylan entrò in casa e senza nemmeno salutare, appoggiò lo zaino sulle scale e Jasmine se ne accorse subito, non le sfuggiva niente. Subito la bambina si voltò verso sua nonna.-

Jasmine: Perché lo zio Dylan può mettere lo zaino sulle scale e noi no?

-Brittany guardò prima Jasmine e poi suo figlio.-

Brittany: Infatti non può, tesoro. Dylan metti a posto lo zaino!

-Dylan si fermò a metà scalinata sbuffando. Guardò sua madre senza nemmeno più un briciolo di pazienza.-

Dylan: Perché non ti arrendi e smetti di ripetermelo ogni giorno? Non ti sei ancora stancata? Tanto sai che non cambierò. E’ un gesto che faccio in automatico ogni dannato giorno e tu fai sempre questo teatrino idiota. Se ci tieni tanto, mettilo a posto tu!
Brittany: Dylan!

-Disse Brittany, guardandolo sconcertata. Quel comportamento non era proprio da suo figlio. Certo, la faceva spesso arrabbiare e preoccupare ma lui non si permetteva minimamente di rispondere in modo maleducato ai suoi genitori. Sia Brittany che Oliver non sapevano sinceramente cosa dire. Dylan si pentì della sua uscita poco educata e cercò di dare una spiegazione con un tono più calmo.-

Dylan: Potete lasciarmi in pace? Oggi non è affatto una buona giornata!

-Prese lo zaino e salì al piano superiore in camera sua. Brittany guardò suo marito.-

Brittany: Ma che gli prende?
Oliver: Ah, non lo so!

-Oliver capì immediatamente lo sguardo di sua moglie e si affrettò ad aggiungere...-

Oliver: Ma intendo scoprirlo presto!

-Brittany annuì e Oliver salì al piano superiore, entrando poi in camera di suo figlio dato che la porta era aperta. Lo vide sdraiato a letto che osservava il soffitto con le cuffie della musica nelle orecchie. Bussò alla porta.-

Oliver: Posso?

-Dylan si accorse della presenza di suo padre e si tolse le cuffie, poi annuì. Oliver si sedette a fianco a suo figlio che lo guardò dispiaciuto.-

Dylan: Mi dispiace. Non volevo rispondere in modo maleducato alla mamma. Le farò le mie scuse più tardi. E’ solo che…

-Oliver sorrise mentre Dylan si metteva a sedere sul letto.-

Oliver: Scommetto che è colpa di una ragazza. Una ragazza che ti sta a cuore
Dylan: La mia testa sta esplodendo, papà. Non so più che fare!
Oliver: Qual è il problema?
Dylan: Il problema è che non so cosa provo per lei. Ci siamo baciati e ciò che provo mi ha preso alla sprovvista. E’ come se dei sentimenti nascosti nel profondo per molto tempo siano esplosi all’improvviso. Ho provato ad allontanarmi da lei, papà, ma la mia mente non ci riesce
Oliver: Perché non le dici che ti piace?
Dylan: Il punto è che non credo che lei mi piaccia semplicemente, questo è il problema. In più è la sorella di un mio compagno di squadra…
Oliver: Di Jackson?

-Dylan lo guardò. Non poteva mica dirgli che parlava di Emy e Samuel, così annuì.-

Dylan: Sì, la sorella di Jackson

-Dylan mentì. Jackson nemmeno aveva una sorella. Comunque il ragazzo continuò.-

Dylan: Se Jackson sapesse dei sentimenti che provo per sua sorella mi ucciderebbe. La sua sorellina è tutto per lui e io non ho alcun diritto di portargliela via. Sono uno dei suoi migliori amici. Sarebbe come un tradimento

-Oliver lo guardò.-

Oliver: Credo che la storia di Jackson sia solo una scusa…
Dylan: Come dici?
Oliver: Credo che tu sia innamorato di questa ragazza, hai paura che lei non ricambi e non vuoi soffrire, allora cerchi delle scuse per non affrontare i tuoi sentimenti. Ma non puoi tenerti tutto dentro figliolo. Prima o poi esploderai

-Dylan sospirò. Suo padre riusciva sempre a capirlo.-

Dylan: Io non so precisamente se la amo o no. Non sono mai stato innamorato di nessuna, ma lei… Lei è diversa. I-io forse dovrei solo togliermela dalla testa e andare avanti per la mia strada. I sentimenti spariscono prima o poi

-Oliver lo guardò seriamente, capendo che era arrivato il momento di fare una chiacchierata sincera con suo figlio. Si alzò, corse in camera da letto e tornò da Dylan con un album di foto tra le mani.-

Oliver: Voglio raccontarti una storia!

-Gli diede l’album, e Dylan lo aprì.-

Dylan: Perché mi fai vedere questo?
Oliver: Sfoglialo. Cosa noti?

-Dylan sfogliò un bel po’ di pagine, poi parlò, mentre guardava le foto di sua madre da giovane insieme a una piccola e tenerissima Lily.-

Dylan: Tu dove sei? Perché non sei in nemmeno una foto?

-Oliver lo guardò sospirando.-

Oliver: Perché io non c’ero. Io non ci sono stato per Lily quanto ci sono stato per te

-Dylan lo guardò confuso.-

Dylan: Che vuoi dire?
Oliver: Io e tua madre stavamo insieme al liceo. L’ho lasciata quando a quasi diciassette anni lei rimase incinta. Ci siamo ritrovati per miracolo quattordici anni dopo. Tua madre ha cresciuto tua sorella da sola, anzi, veramente insieme ad Alex e Rachel. L’ha dovuto fare perché io ho fatto il tuo stesso ragionamento. “Andrò avanti per la mia strada e la dimenticherò”, non c’è stato pensiero più sbagliato di quello. Ho vissuto i peggiori anni della mia vita e nonostante la mia carriera fosse al top, mi sentivo incompleto. Non l’avevo minimamente dimenticata

-Dylan lo guardò sconcertato.-

Dylan: L’hai davvero lasciata sola?

-Oliver annuì.-

Oliver: Me ne vergogno ancora oggi. Ero debole, immaturo e decisamente stupido. Quando mi disse che era incinta mi crollò il mondo addosso, proprio quel mondo che non vedevo l’ora di esplorare con lei
Dylan: Dovevi essere davvero spaventato. Io lo sarei!
Oliver: Ero terrorizzato, ma questa non è una giustificazione per ciò che ho fatto. Non esiste una giustificazione per ciò. Quello che voglio dirti è che se anche tu provassi a scappare, i tuoi sentimenti rimarranno e bruceranno, bruceranno come fuoco vivo nel tuo cuore e nella tua mente. Non troverai mai qualcosa che possa darti pace
Dylan: Come hai fatto a capire che la mamma era quella giusta per te? Quando l’hai capito?
Oliver: Ho capito di amarla fin dal nostro primo bacio. Con lei tutto era diverso. Io mi sentivo diverso e al sicuro. Quei quattordici anni passati a pensare come lei potesse stare mi spezzarono l’anima. Poi mi bastò rivederla di sfuggita e tutti i miei sentimenti mi travolsero come un' onda. Non puoi scappare da essi, torneranno sempre a farti visita. Se davvero quel bacio che vi siete dati, è stato così speciale, allora non fartela scappare. Tu non scappare, figliolo. Non farei i miei errori. Affronta i tuoi sentimenti perché poi non sempre si riesce ad aggiustare le cose. E’ avrai una vita molto più tranquilla senza rimpianti
Dylan: E se lei non provasse lo stesso?
Oliver: Puoi dire che ci hai provato e probabilmente non è destino
Dylan: Ho paura di peggiorare le cose e ferirla. So per certo che ce l’ha a morte con me, perché sono scappato
Oliver: Allora sii onesto e cerca di comportarti al meglio. Non pensare a suo fratello, se è tuo amico capirà. Sa che persona sei e che non ferirai sua sorella. Penso che tu la ami per davvero, altrimenti non ti saresti mai cacciato in questa situazione!

-Dylan lo guardò e sorrise, ridando a suo padre l’album di foto.-

Dylan: Hai ragione. Devo affrontare la situazione e capire cosa realmente provo per lei e quanto oltre sono disposto a spingermi. Poi ci parlerò. Io non mi tiro indietro

-Oliver sorrise, dandogli una pacca sulla schiena. Dylan guardò suo padre.-

Dylan: Papà, la storia che mi hai raccontato non cambia l’ammirazione che ho per te. Eri un ragazzino spaventato. Io non voglio fartene una colpa. Grazie per essere stato sincero con me e un grazie più grande per essere riuscito a mettere le cose a posto con la mamma
Oliver: Io devo dire grazie a lei! Allora, mi prometti che affronterai i tuoi sentimenti?

-Dylan annuì sorridendo e Oliver si alzò dal letto. Andava verso la porta quando poi si fermò, ricordandosi di dover fare un altro discorso a suo figlio e quella era l’occasione giusta. Tornò indietro avvicinandosi a Dylan.-

Oliver: Senti figliolo, devo parlarti di un’altra questione. Sai, dovresti pensare ad un altro nascondiglio, il cassetto del comodino non è più tanto sicuro!

-Disse Oliver guardando il comodino mentre Dylan sgranava gli occhi.-

Dylan: C-come??
Oliver: Beh, ti imbarazzerai ancora di più ora. E’ stata tua madre a trovarli!

-Il ragazzo divenne rosso in viso capendo perfettamente a cosa suo padre si riferisse.-

Dylan: Oh, dannazione!
Oliver: Vuole che ti parli del sesso sicuro. Questo discorso imbarazza te quanto me, perciò andrò dritto al sodo. Usa sempre, e dico, sempre il preservativo. Io so che hai la testa sulle spalle, ma voglio ricordartelo. Non importa ciò che ti chiederanno o ciò che ti diranno, tu usalo sempre. Non solo per evitare bambini indesiderati e se mai dovesse accadere, vieni a parlarne con me e tua madre, noi ti sosterremo. Dicevo, non solo per quello ma devi usarlo per proteggerti dalle malattie. Farlo senza, non importa che tu sia fidanzato o meno, comporta sempre un rapporto a rischio, perché non si sa mai
Dylan: Papà, lo uso sempre!
Oliver: Non farti abbindolare, okay? Testa sulle spalle
Dylan: Sì! Ho afferrato il concetto

-Oliver sorrise.-

Oliver: Allora il mio lavoro l’ho fatto. Scendo giù a tranquillizzare tua madre!
Dylan: Papà?
Oliver: Sì?
Dylan: Le dirai anche di questa ragazza che…
Oliver: No. Sono sicuro che lo farai tu stesso quando tutto si sarà sistemato e quando sarai pronto. Oh, dimmi un'ultima cosa. E' simpatica e carina?
Dylan: Oh, beh, credo che ti piacerebbe molto, papà!
Oliver: Bene. Ricorda, se lei è così speciale da aver catturato il tuo cuore, non fartela scappare!
Dylan: No, non lo farò!

-Entrambi sorrisero, quando sentirono la porta di casa aprirsi e chiudersi e le urla dei bambini che saltavano sui propri genitori. Oliver guardò suo figlio.-

Oliver: Andiamo a sapere se avremo un altro nipotino, coraggio!
Dylan: Jazzy e Drew non sanno nulla, giusto?
Oliver: Sì, Lily e Daniel non volevano dare ai bambini false speranze. Per loro sarà una bella sorpresa

-Entrambi scesero le scale, salutando Lily e Daniel. Dopo qualche minuto tutti si sedettero sui divani e Lily parlò.-

Lily: Abbiamo una bella notizia da darvi!

-Drew alzò subito la manina e Dylan gliela fece abbassare.-

Dylan: Drew, non sei a scuola. Puoi parlare liberamente
Drew: Oh! Comunque, io so cos’è!!

-Lily gli sorrise divertita.-

Lily: Sentiamo!
Drew: Andiamo a Disneyworld domani!!!!!

-Anche Jasmine si fece prendere dall’emozione saltando di gioia insieme a Drew.-

Jasmine: SIIIIIII!

-Daniel guardò i suoi due bambini.-

Daniel: Perché siete così convinti che andremo a Disneyworld?

-Jasmine lo guardò.-

Jasmine: Perché è Halloween domani! L’anno scorso siamo andati a Disneyworld per Halloween
Daniel: Sì, ma l’anno scorso è capitato durante il fine settimana. Domani anche se è Halloween andrete a scuola!
Jasmine: COSA?? MA NO!
Drew: IO NON CI VOGLIO ANDARE A SCUOLA!

-Lily scosse la testa guardando suo marito.-

Lily: Amore, certe volte dovresti solo lasciare parlare me. Ora sono di pessimo umore!
Daniel: Gli ho detto solo la verità

-Brittany guardò suo genero sorridendo divertita.-

Brittany: Nel momento più sbagliato!

-Drew guardò i suoi genitori disperato.-

Drew: Io non ci voglio andare. Voglio travestirmi e fare dolcetto o scherzetto e mangiare tutti i miei dolcetti!

-Lily lo guardò accarezzandogli il visino.-

Lily: E lo farai, tesoro. Lo farete, ma dopo scuola. Poi non vi ricordate che domani farete la festa di Halloween nelle vostre scuole? Farete tutti i lavoretti di Halloween e appena uscirete da scuola, ci travestiremo e andremo a fare dolcetto o scherzetto. Ci divertiremo e spaventeremo un sacco!!
Jasmine e Drew: SIIII!

-Jasmine si voltò poi verso suo nonno.-

Jasmine: Nonno, quest’anno farai la tua casa spaventosissima?
Oliver: Assolutamente, principessina. Più terrificante dell’anno scorso!
Jasmine: Farai spaventare tutti quanti! Mamma, possiamo portare April con noi? Voglio farle vedere quanto sarà spaventosa la casa dei nonni!

-Lily sorrise.-

Lily: Posso chiamare Victoria e chiederle se vogliono unirsi a noi e diddi Becky e famiglia a fare dolcetto o scherzetto. Però non ti posso promettere nient’altro. Okay?

-La bambina annuì felice e Dylan guardò sua sorella cambiando completamente idea sui suoi piani per Halloween.-

Dylan: Domani penserai tu al trucco dei bambini?

-Lily annuì.-

Dylan: Beh, potresti truccare anche me?
Lily: Perché non ti fai truccare da Emily come ogni anno? Lei è brava per i trucchi di Halloween
Dylan: Beh, lei andrà alla festa in coppia con Sarah. Penserà solo al loro trucco

-Dylan mentì, non poteva dire a tutti che Emily aveva un ragazzo e Samuel una ragazza. Lily fu l’unica a capire tutta la situazione con solo quella frase. Era ormai chiaro che Emily e Dylan non si parlassero. Come poteva però dare torto ad Emily? Ma era altrettanto sicura che Dylan avrebbe capito e rimediato. Lo guardò sorridendo.-

Lily: Certo. Sarà bello averti tutto per noi per qualche ora! Se vuoi passiamo a prenderti direttamente a scuola e ti portiamo a casa
Dylan: Andata. Accetto sempre un passaggio gratis! Comunque, ci volete dire questa notizia?

-Lily sorrise e Daniel l’avvicinò a sé, pronti a rivelare la grande notizia. Sia a Jasmine che a Drew brillavano gli occhi. Volevano sapere, cosa mai poteva esserci di più bello di Disneyworld? Brittany, Oliver e Dylan avevano già capito ed erano felicissimi per Lily e Daniel.-

Lily: Allora, siete pronti?
Jasmine e Drew: SIIIIII

-Daniel guardò sua moglie.-

Daniel: Dai, tesoro diciamoglielo, non teniamoli più sulle spine!
Jasmine: Sì, mamma!

-Il volto di Jasmine era davvero gioioso, aveva un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.-

Lily: D'accordo. Bambini, avrete un fratellino!

-Tutti esplosero di gioia a parte qualcuno. Il sorriso di Jasmine si spense immediatamente.-

Jasmine: MA COME?! UN ALTRO? NOOOOO!

-Lily subito si inginocchiò all’altezza di sua figlia.-

Lily: Jazzy, tesoro…

-Anche Daniel si avvicinò, ovviamente peggiorando la situazione.-

Daniel: Farfallina, potrebbe essere anche una femminuccia. Non lo sappiamo ancora

-La bambina iniziò a piangere disperata.-

Jasmine: NOO! SONO IO LA FARFALLINA DI CASA, SOLO IO! IO NON LO VOGLIO!

-Allontanò suo padre e sua madre da sé per poi scappare al piano superiore. Lily sospirò alzandosi in piedi.-

Lily: Vado da lei!

-Daniel annuì, poi guardò Drew.-

Daniel: Tu, ometto, che dici?
Drew: Spero solo che non rubi le mie caramelle e i miei giocattoli!

-Il bambino si alzò dal divano con molta indifferenza, riprendendo a giocare con i suoi soldatini mentre Daniel guardava Oliver, Brittany e Dylan, sedendosi sul divano abbastanza deluso.-

Daniel: Dai, almeno il suo non era un “no” deciso, è già qualcosa!

-Brittany gli accarezzò il braccio.-

Brittany: Sono ancora piccoli Daniel, non capiscono fino in fondo. Non preoccuparti!
Daniel: Non avevamo messo in conto questa reazione
Brittany: Vedrai che quando le cose saranno più concrete anche i bambini saranno più interessati
Daniel: Lo spero!

-Dylan guardò Daniel per qualche secondo, poi sorrise, andandolo ad abbracciare.-

Dylan: Niente musi lunghi! State per avere un altro bambino! Tanti auguri!

-Brittany sorrise.-

Brittany: Infatti, non demoralizzatevi!

-Anche lei e Oliver fecero gli auguri a Daniel. Poi quando sarebbe scesa, li avrebbero fatti anche a Lily che intanto nella sua vecchia camera, cercava di calmare sua figlia che era disperata, accarezzandole i capelli.-

Lily: Tesoro, ti prego, non fare così!
Jasmine: NON LO VOGLIO, MAMMA!
Lily: Sarà bello averlo in casa, Jazzy. Potrai giocare con un altro bambino
Jasmine: Io gioco già con Drew
Lily: In tre sarà più divertente!

-Lily ormai non sapeva più a quale salvagente aggrapparsi. Sentì Jasmine continuare in un sussurro.-

Jasmine: Mamma, ti prego...

-La bambina appoggiò la testolina sulle gambe della sua mamma che stava seduta sul letto. Le lacrime di Jasmine bagnavano tutti i jeans di Lily.-

Jasmine: ...mandalo via dal tuo pancino
Lily: Tesoro, mi dispiace ma non posso
Jasmine: Per favore. Io prometto che farò la brava, sempre. Non prenderò più in giro Drew, ti ascolterò sempre e mangerò le verdure. Tutte quante, perfino i broccoli. Lo faccio per te. Io odio i broccoli
Lily: Lo so, amore!

-Lily continuava a consolare sua figlia, ma dentro sé stava malissimo. Era delusa dalla reazione della bambina, pensava che ne sarebbe stata felice e invece... Il bussare di Brittany alla porta distolse dalla mente i suoi pensieri.-

Brittany: Posso entrare?

-Lily annuì alzandosi dal letto.-

Lily: Io scendo da Daniel e gli altri

-Brittany abbracciò sua figlia sorridendole.-

Brittany: Ci provo io, tesoro!
Lily: Grazie!

-Disse Lily, uscendo dalla stanza, scendendo poi al piano inferiore. Brittany si sedette sul letto vicino a Jasmine.-

Brittany: Allora?
Jasmine: Nonna, conosci un modo per fare uscire il bambino dalla pancia della mamma prima che nasca?

-Quella domanda così innocente e disperata fece sorridere la donna dagli occhi nocciola.-

Brittany: Voglio svelarti un segreto

-Jasmine la guardò asciugandosi gli occhietti celesti.-

Jasmine: Quale?
Brittany: Nemmeno la tua mamma voleva lo zio Dylan!
Jasmine: Davvero?!

-Chiese curiosa la bambina mentre Brittany continuava a catturare la sua attenzione.-

Brittany: Sì, non voleva che lui nascesse all’inizio
Jasmine: Perché?
Brittany: Lo odiava
Jasmine: Anche io odio il nuovo fratellino. Ruberà tutte le cose mie e di Drew!
Brittany: Com’è lo zio Dylan?

-Jasmine sorrise a quella domanda.-

Jasmine: Il più bravo e simpatico zio di tutti!
Brittany: T’immagini, se non fosse mai nato?
Jasmine: Oh no!

-La bambina corrugò la fronte.-

Brittany: Esatto, tesoro. Magari anche il tuo fratellino o sorellina sarà così simpatico
Jasmine: E’ molto probabile. Noi siamo tutti belli e simpatici in famiglia!

-Brittany rise. Chi poteva aver detto ai bambini una frase del genere se non suo marito? La donna accarezzò i capelli a Jasmine che iniziava già a cambiare idea riguardo al nuovo fratellino. Brittany continuò.-

Brittany: E poi la mamma e il papà ti coccoleranno sempre. Loro vi amano più di ogni altra cosa al mondo
Jasmine: Sì, lo so, però...
Brittany: E per il nuovo fratellino o sorellina il tuo papà troverà un altro nomignolo diverso dal tuo e da quello di Drew!
Jasmine: Davvero??

-Subito Jasmine sorrise felice, sentendosi molto più sollevata. Per lei era una questione di nomignoli.-

Brittany: Certo! Vai a chiederglielo!

-La bambina sorrise speranzosa e corse giù per le scale.-

Jasmine: Papà?! Papà??

-Daniel la vide sorridere. Era felice di vedere il sorriso di Jasmine anche se i conti non gli tornavano. La fece sedere sulle sue ginocchia.-

Daniel: Sono tutto per te!

-Lily incuriosita si avvicinò a suo marito e sua figlia.-

Jasmine: Troverai un soprannome diverso per il nuovo bambino? Io rimango sempre “farfallina” e Drew “ometto”? Non chiamerai il bambino come noi, vero?

-Sia Daniel che Lily sorrisero sollevati.-

Daniel: Certo che no! Tu sarai sempre la mia farfallina!

-Daniel le diede un bacio sulla testa e Lily avvicinò Drew a loro.-

Lily: Bambini, possiamo decidere tutti insieme il nome e il nomignolo del bambino

-A Jasmine s’illuminarono gli occhi.-

Jasmine: Davvero?
Lily: Certo, tesoro!

-Alla bambina venne un altro sospetto e guardò la sua mamma.-

Jasmine: Il bambino non dormirà nel lettone con voi, vero? Perché noi non possiamo dormire nel lettone tra te e papà
Lily: Il bambino avrà il suo lettino, amore. Non preoccuparti. Va meglio?

-Jasmine annuì convinta.-

Lily: Adesso fai una coccolina alla tua mamma?

-Jasmine non se lo fece ripetere due volte. Scese dalle gambe del papà per abbracciare la sua mamma.-

Jasmine: Ti voglio bene, mami!

-Lily la baciò tra le sue braccia.-

Lily: Anche io, da morire, bambina mia!


Ciao Meraviglie! <3
Vi sono mancata? Voi da morire. Scusate per l’assenza nelle ultime due settimane ma ho dovuto dare 4 esami in lingua inglese ma ora per fortuna sono andati, quindi ho tutto il tempo per potermi dedicare a voi.
Eccoci con un nuovo episodio-ponte. Cosa ne pensate? I nostri tre adolescenti non hanno proprio l’umore alle stelle. Voi che dite?
Allora come sempre sarò felice di rispondere alle vostre recensioni se ce ne saranno. Spero che seguiate ancora la storia con passione.
A presto
Sum <3

  
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