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Autore: _Giuls17_    29/06/2018    1 recensioni
[Missing Moments: The Dark World.] • Hermione/Draco - Hermione/Robb
Avevamo lasciato Hermione ad accettare la sua nuova vita, a prescindere dalle conseguenze e da quello che le avrebbe riservato il futuro, ma se ci soffermassimo su alcuni momenti? O su delle alternative?
Vi lascio a questa raccolta che segue la storia originale ma che aggiunge anche qualcosa di nuovo.
Extra: Buon anno, Hermione.
Extra: To find each other again.
Extra: Love me, forever.
Extra: The nightmare is real.
Extra: Across the universe.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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To find each other again

 
Hermione provò ad allungare la gamba ma ad ogni piccolo movimento le faceva male e la ferita alla pancia non aiutava più del dovuto, così si arrese e alzò la testa al soffitto.
La stanza del San Mungo era bianca, pareti bianche, mattonelle bianche a terra e sul soffitto e una sola finestra che le permetteva di vedere Londra, anche se non riusciva a vedere più di tanto dal lettino in cui l’avevano confinata.
Non sapeva se fossero passate ore o pochi minuti, ma dopo che Robb l’aveva fatta entrare con urgenza il tempo aveva assunto una strana piega e la colpa era stata anche per la quantità di sangue che aveva perso, e la piccola ferita che credeva di avere si era rivelata un vero problema ma il Medimago aveva fatto la sua magia e l’aveva salvata in tempo.
Sbuffò rumorosamente e provò a mettersi a sedere, odiava quel posto, odiava quel silenzio e odiava non sapere cosa fosse successo dopo che li aveva lasciati a casa sua, dopo che i Mangiamorte avevano provato a finire il lavoro, ma Robb non era ancora tornato e di Draco non aveva visto neanche l’ombra.
Herm era rimasta sola con i suoi pensieri, con le altre “ragazze” e la situazione per la prima volta nella sua vita non era delle migliori, anzi forse non si era mai trovata di fronte a questo bivio.
 
-Devi lasciarmi andare.-
Non posso farlo. Sei parte di me, tu sei una parte di me, non posso perderti.
-Devi farlo, io sono la parte peggiore di te, sono l’oscurità che risiede in te, devi lasciarmi andare o di te non rimarrà niente.-
Se ti lasciassi andare non perderei solo la mia oscurità, perderei quella parte che mi ha tenuto a galla durante gli anni peggiori della mia vita, perderei quella ragazza che ha avuto le palle di affrontare Voldemort, perderei la Regina e già una volta ho fatto questo errore, non posso permettermi di rifarlo.
Quando ti ho lasciato andare, credevo che sarebbe stato più facile trovare me stessa, trovare Hermione, ma tu sei lei quanto me, sei parte di me, ed ho imparato sulla mia pelle cosa vuole dire vivere senza di te.
Ed è stata la cosa peggiore della mia vita.
-Come fai ad essere così tranquilla? Io sono il mostro che risiede dentro di te, se non ci fossi stata  non avresti mai usato quelle formule, se non ci fossi stata io non saresti mai stata tentata di cedere al lato oscuro ed invece per colpa mia è successo quello che avevamo sempre sperato non succedesse.
Ed adesso ne dovremmo affrontare le conseguenze.-
Lo faremo assieme, le affronteremo assieme le conseguenze delle nostre azioni, ma non puoi lasciarmi sola.
Non posso permetterti di farlo, sarei persa senza di te.
-Non voglio neanche essere la parte più importante di Hermione, non voglio questo potere, non dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per tornare ad essere noi stesse, non dopo tutto quello che abbiamo affrontato e superato.-
Faremo in modo di cambiare anche questo, faremo in modo di superare anche questo.
Io e te, noi tre assieme possiamo farcela.
“Lei ha ragione, sei parte di noi.”
-Non credevo di essere così importante, credevo di essere un mezzo.-
“No, non lo sei mai stata.”
Eri solo il pezzo mancante che non riuscivo a trovare.
 
Hermione chiuse gli occhi e dopo aver fatto pace con sua anima si rese conto che doveva far pace con il suo cuore, doveva scegliere.
Quel pensiero però la portò quasi in cortocircuito; aveva detto a Daphne che non sarebbe stata in grado di scegliere, le aveva detto che così la sua vita le andava bene, che così poteva continuare a vivere ma a che prezzo?
Avrebbe solo sacrificato l’amore di altre due persone che per renderla felice, avrebbero dovuto accettare le sue condizioni, per non romperla avrebbero accettato qualsiasi cosa, anche coesistere contemporaneamente e lei questo non poteva permetterlo.
Per tutta la sua vita o per la maggior parte di essa aveva vissuto umiliando e ferendo le persone che la circondavano, aveva distrutto speranze innocenti per il suo tornaconto, come anche il cuore di Fred, aveva fatto quello che voleva ma adesso non poteva più vivere in quel modo.
Quella nuova Hermione non poteva più accettare l’idea che altri si sacrificassero e che fosse lei stessa a sacrificarli.
Doveva prendere in mano la sua vita e se questo l’avesse portata a scegliere con chi passare il resto dei suoi giorni lo avrebbe fatto, perché avrebbe protetto non solo se stesso ma anche Robb e Draco.
 
-Come farai a scegliere?-
Bella domanda.
 
Entrambi le avevano dato qualcosa di insostituibile: l’avevano fatta sentire amata e non li avrebbe mai potuto ringraziare abbastanza per quel dono, perché le avevano permesso di arrivare a quel momento.
Di salvarsi.
Di credere in un futuro migliore, di preservare la speranza, ma entrambi erano anche diversi, due persone diverse di cui lei comunque si era innamorata.
Ascoltò il suo cuore, il suo silenzio e i suoi battiti, forse sarebbe stato meglio non scegliere, forse non scegliere avrebbe evitato di spezzarla e di spezzare chi non sarebbe rimasto con lei, ma se una cosa Hermione l’aveva imparata da tutto quel dolore era che non poteva più procurarlo agli altri.
Richiuse gli occhi e si lasciò cullare dai ricordi, dai gesti e percepì la musica del suo piano galleggiare nell’aria come motore portante di quel momento, come monitor del suo percorso, sospirò pesantemente rendendosi conto che a prescindere da tutto, uno dei due sarebbe rimasto scottato.
Ferito e deluso.
 
“O forse rimarrà al tuo fianco lo stesso.”
Quelli sono i sogni, questa è la vita vera e la vita vera fa schifo.
 
Quando li riaprì, il suo cuore batté un po’ più forte e in quell’esatto momento la porta della sua stanza si aprì e seppe di aver trovato la persona capace di comprenderla per tutta la sua vita, capace di restare al suo fianco sia nei suoi momenti peggiori, sia nelle sue crisi.
Capì chi avrebbe scelto e chi sarebbe stato in grado di renderla felice, magari per sempre.
 
-Ciao…-
 
***
 
Hermione alzò lo sguardo verso la sua casa e qualcosa dentro il suo cuore si mosse, qualcosa che finalmente le disse che quel posto era finalmente libero, esattamente come lei.
Le grandi porte si aprirono al suo passaggio e si meravigliò di non trovare il disastro di due settimane fa, credeva che una volta uscita dal San Mungo, i suoi occhi avrebbero rivisito la battaglia che tra quelle mura si era consumata, ed il momento esatto in cui aveva perso la sua umanità, eppure ciò che vide la lasciò totalmente basita.
La casa era perfettamente in ordine, così com’era stata prima della festa di fine estate, pulita, fresca e vivace, era la casa con cui aveva convissuto per tutta l’estate, la casa che Nick e Robb gli avevano permesso di avere e di creare.
-Ci sembrava giusto renderla accogliente.- le fece notare Blaise, posando a terra la sua valigia.
Hermione si passò le mani sulle braccia nude e piene di cicatrici sbiadite, di marchi e di torture, sicura che quella parte della sua vita si fosse finalmente conclusa ma altrettanto sicura che nuove porte si stavano aprendo all’orizzonte e che avrebbe dovuto trovare il coraggio di coglierle.
-Grazie.- rispose, -Dov’è Robb?- domandò, guardando il suo migliore amico.
-Dovrebbe essere già qui.-
Herm annuì e passeggiò lungo il corridoio per osservare da lontano il salone, per poi dirigersi verso la sua stanza preferita.
La stanza che l’aveva resa umana e che poteva renderla umana di nuovo.
 
Quando aprì quelle porte trovò in fondo alla stanza un Draco Malfoy intento ad osservare ancora con occhi meravigliati tutto ciò che era presente in quel luogo, gli spartiti, i libri, i quadri e il piano.
La sua unica fonte di consolazione.
-Nessuno dovrebbe potervi accedere.- disse Hermione, senza rendersene conto.
-Ho chiesto un favore a Nick, avevo bisogno di parlarti, non ci sono riuscito molto durante la tua degenza.-
Hermione annuì distratta, percependo qualcosa nel suo cuore che avrebbe dovuto prendere in considerazione e che aveva soppresso per troppo tempo, il momento della verità era arrivato ed era sicura che avrebbe fatto più male a lei che a chiunque altro.
-Hermione io volevo chiederti…-
-Tornerò ad Hogwarts per il settimo anno.- disse sovrastando la sua voce, e passandosi la mano destra lungo l’avambraccio sinistro, -Credo che nonostante tutto quello che sia successo, mi sia concessa la possibilità di finire quello che avevo iniziato ed non intendo precludermela per dei preconcetti che la gente avrà su di me.
In fondo, sono sempre stata temuta in quella scuola e non mi interessa come la gente mi guarderà dopo il processo e se per loro dovrò essere la Regina di Ghiaccio, ben venga, ma Hermione non si lascerà più distruggere da nessun altro.-
-Questo è… Meraviglioso!- esclamò il ragazzo avvicinandosi a lei e prendendole le mani tra sue, -Hogwarts è il posto migliore per ricominciare, per far capire agli altri chi sei veramente e sarà il posto perfetto per noi, per poter riprendere, per scrivere un nuovo capitolo della nostra storia.
So che due settimane fa mi avevi detto di essere innamorata anche di Robb… Ma posso passarci su, posso…-
-Draco.- Hermione lo interruppe nuovamente, percependo nel suo cuore un miscuglio di sentimenti che a breve l’avrebbe fatta implodere, sentì una gocciolina di sudore passarle lungo i seni e il respiro mozzarsi in gola.
-Io amo ancora Robb, Draco e non credo che tu possa passarci su, non credo che tu possa sminuire quello che provo per lui e non torno ad Hogwarts per ricominciare, questa è la mia vita, incasinata e triste, ma è la mia vita ed è fatta della mia sofferenza, del mio dolore e della mia redenzione.
Non voglio che la gente creda che io sia diversa dalla Regina, non voglio che vedano un martire, io sono Hermione Granger, Mangiamorte, spia e carnefice, vittima e nonostante tutto ho vinto la guerra più difficile che potesse esserci.
Sono libera da mio padre, libera da Voldemort, libera di continuare a essere questa ragazza dietro la maschera e non qualcun'altra, sono libera di essere me stessa con tutte le mie cicatrici, i miei sbagli e i miei errori, con tutte le persone che ho imparato ad amare e che adesso mi amano.
Non ho bisogno di fingere, io così come sono mi vado bene, io sono felice Draco ed è una cosa che ancora tu non sei pronto a capire o a condividere con me.- sussurrò, staccandosi dalle sue mani.
-Cosa stai cercando di dirmi?-
Hermione lasciò andare una singola lacrima lungo la guancia e lo guardò, rimpiangendo per un solo momento di non essere la ragazza che lui avrebbe tanto voluto, rimpiangendo con tutto il suo cuore il tempo trascorso assieme, il tempo del cambiamento, dei segreti sussurrati lungo quei corridoio, delle battaglie vinte per poter stare assieme, delle scelte che aveva preso, ma qualcosa dentro quel cuore così caotico scattò: aveva fatto tutto quello che era in suo potere per renderlo felice ma…
 
A lui non sarebbe bastato, né ora né mai.
Io così come sono non vado bene per lui.
Io e la Regina non potremmo mai convivere se scegliamo di restare con lui, non potrà sopportarci per una terza volta, non potrà sopportare le scelte che sarò costretta a prendere per rimanere me stessa.
-Non ha bisogno di me.-
Io sì, invece.
 
***
 
Robb sistemò alcuni documenti sulla scrivania del suo ufficio ed altri negli appositi schedari, e chiuse solo un attimo gli occhi per lasciare andare tutta la stanchezza, l’ansia e la paura che in quei giorni lo avevano assillato.
Aveva preferito non accompagnarla a casa dopo la dimissione, per la prima volta aveva lasciato che camminasse con le sue gambe e nessuna scelta gli era sembrata così difficile come in quel momento, lasciarla andare non credeva che l’avrebbe spezzato a tal punto.
Eppure lo aveva fatto.
Robb non si era mai definito come una persona sentimentale, o eccessivamente estroversa, aveva amato poco nella sua vita e lei l’aveva amata a prescindere da tutto per ben due volte ma come prima, e come adesso, si era reso conto che il destino era contro di lui, contro quell’amore e che avrebbe accettato anche solo di poterla vedere.
Avrebbe accettato di vivere nell’ombra di Draco Malfoy perché in cuor suo sapeva che era lui a renderla felice, lui che avrebbe scaldato il suo cuore e le sue giornate, lui che avrebbe passato la sua vita con lei, perché ancora una volta il destino gli aveva permesso di amarla ed ancora una volta gli aveva ricordato che non sarebbe mai stata sua, mai realmente.
Gli era stato concesso il tempo e Robb sapeva che i ricordi, le giornate passate assieme nessuno gliele avrebbe mai tolte, nessuno avrebbe cancellato l’amore che aveva letto nei suoi occhi la sera di due settimane fa quando l’aveva baciata e le parole che lui gli aveva confessato quella notte per salvarla.
Nessuno avrebbe mai tolto loro quello che avevano creato ma nessuno gli avrebbe mai concesso altro.
La speranza era un dono che non si poteva permettere, non in quel momento, sapendo da Nick che Draco aveva chiesto di parlare con lei direttamente nella sua stanza, sapendo che magari in quell’esatto momento, la sua Hermione non sarebbe più stata solo sua come lo era stata durante l’estate, però in fondo gli andava bene così.
Poggiò la schiena contro il muro e dovette concordare con se stesso, le aveva chiesto solo di poter far parte della sua vita, le aveva chiesto di poterla amare e di sentirsi parte di qualcosa che fosse più grande di lui, gli aveva chiesto di restare e lei lo aveva fatto restare, ma non gli aveva chiesto di scegliere e mai lo avrebbe fatto.
Se lei avesse preferito non stare con nessuno dei due, Robb lo avrebbe capito, e avrebbe capito anche se alla fine avesse scelto Draco, così come lui aveva sempre immaginato, poiché era stato lui a svelare Hermione dietro la maschera, lui a farla uscire dalla sua oscurità, lui a concederle abbastanza amore da farle capire che il mondo fuori stava aspettando solo lei e in quel caso si sarebbe accontentato di amarla comunque, consapevole del fatto che quello che avevano condiviso non sarebbe mai stato cancellato, loro erano per sempre.
 
Un leggero rumore lo fece voltare verso la porta e quello che vide gli fece bloccare il respiro.
Lei era lì.
E non l’aveva mai vista tanto bella come in quel momento; indossava un vestito con delle bretelle sottili, del colore del mare, lungo fino alle ginocchia, lasciandole scoperte le braccia magre, il collo e le clavicole bianche e leggermente spigolose e i polpacci, per poi finire in un paio di stivaletti leggeri alla caviglia.
-Due settimane fa hai detto di amarmi, hai cambiato idea? Non mi ami più?- domandò con un filo di voce, dalla porta della sua stanza.
-Non è cambiato niente, ti amo e non potrei smettere di amarti neanche volendolo.-
-Ed allora perché non eri al San Mungo quando mi hanno dimessa? Perché non eri al Manor?-
-Io… Non potevo essere lì Hermione, avevo promesso a Draco che gli avrei lasciato il tempo di parlare con te.-
-E non ti sei domandato che cosa volessi io?- chiese, facendo un passo per poi chiudersi la porta alle spalle.
-Certo, ma nel momento in cui ho capito di essermi innamorato di te, ho dovuto prendere in considerazione i sentimenti anche di una terza persona ed io non sono una persona egoista Hermione, non avrei sacrificato i suoi sentimenti per me.
Non sono così, e dovevo concedervi la possibilità di chiarire, di riprendere quello che avevate lasciato in sospeso, dovevo farlo a prescindere da quanto mi avrebbe fatto male, dovevo farlo a prescindere dal fatto che ti avrebbe portato da lui, perché Hermione io sono già felice di averti riavuta nulla mia vita, non potrei mai sacrificare la tua felicità per la mia.
Non ora che sei libera, libera da loro e libera di tornare da lui.- disse, redendosi conto di averle aperto di nuovo il suo cuore e che a prescindere da tutto per lui sarebbe sempre stato così.
-Sì è vero sono libera, ho tutta la mia vita davanti e le possibilità di renderla meravigliosa, unica e stravolgente ed è per questo che ho deciso di tornare ad Hogwarts per il settimo anno ed è per questo che ho deciso di non tornare con Draco.-
-Come?- domandò senza capire.
-Lui ama l’idea di me, ama l’idea che Hermione possa essere una persona diversa, ama l’idea che io mi trasformi in un’altra ragazza, diversa dalla Regina, diversa dalla ragazza dietro la maschera, semplicemente diversa.
Ed io non posso accettarlo Robb, non posso stare con una persona che spera di vedermi cambiare da un momento all’altro e che non accetti me con tutti i miei pregi e i miei difetti, perché a me piace la mia vita, questa vita che mi è stata data a me piace e credo di poterla rendere migliore ma non posso farlo con lui al mio fianco.
Proprio non posso e allo stesso modo ho capito che non voglio passare il resto della mia vita nella speranza di essere guardata nello stesso modo in cui tu mi guardi, non voglio aspettare una vita per sentirmi apprezzata da Draco quando tu sei capace di farlo, sei capace di vedermi per chi sono e di accettarmi così come sono.
Adesso.
Perché devo amare una persona che non mi ama come tu ami me? Ti amo abbastanza da scegliere di svegliarmi con te tutte le mattine, ti amo abbastanza da suonare per te in quella stanza per tutta la vita, ti amo abbastanza da mettere nelle tue mani la mia vita e solo nelle tue.-
-Non voglio che tu scelga.- le sussurrò, facendosi più vicino e sfiorandole una guancia.
-Io non ho scelto Robb, ho semplicemente capito che lui non mi ama come tu ami me, ed io ho bisogno di qualcuno che mi ami, e che non si penti delle sue scelte.
Io voglio che quella persona sia tu, mi sono già scottata una volta e non ho più tempo per sbagliare di nuovo, se il destino ha deciso di metterti sulla mia strada una seconda volta, sono sicura che esista una ragione e chi sono io per mettermi contro il destino?-
-Sei Hermione Granger, tu non fai quello che ci si aspetta da te, tu fai quello che vuole la tua mente e il tuo cuore.-
-Ed è quello che sto facendo ora.- gli sussurrò, passando le mani sulle sue braccia e avvicinandosi a lui.
-Se esistesse un’altra vita non potrei mai chiedere che fosse infinita ma mi basterebbe sapere che esisti e che è lo stesso il profumo che indossi, e probabilmente sbaglierei anche in quella vita ma se commettere le stesse azioni mi portasse da te non una ma per ben due volte, allora sceglierei quella vita, anche in quel caso.-
Robb non riuscì ad aspettare oltre e si sporse verso di lei a baciarla, inizialmente con delicatezza ma quando Hermione gli buttò le braccia al collo e lo strinse a se qualcosa dentro il suo cuore si ruppe.
E una grande consapevolezza si fece largo dentro di se: la donna che amava aveva scelto di passare con lui il resto della sua vita, aveva scelto lui.
Le passò le mani sui fianchi e sulla schiena, inconsapevole della sua fortuna o forse tremendamente consapevole che quel momento sarebbe rimasto impresso nella sua mente per sempre.
 
Hermione lo baciò come non aveva fatto quella sera di due settimane fa a casa sua, gli concesse il suo cuore, la sua anima, gli concesse Hermione così come l’aveva conosciuta in quei mesi e così come se la ricordava: una ragazza fragile, spezzata e capace di rialzarsi ogni volta, di combattere ogni volta, di sporcarsi le mani e di rimanere ferita per colpa di quella vita.
Gli presentò il conto di quello che sarebbe stata la loro vita, sicuramente felice e piena di vita, ma fatta di alti e bassi, di incomprensioni e di paure e dovette trattenere le lacrime con tutta la sua volontà perché Robb non solo l’aveva accettata per com’era ma l’avrebbe voluta così per il resto della sua vita.
Quando si staccò dalle sue labbra, osservò i suoi occhi ricolmi di quel sentimento che durante quei mesi aveva taciuto, maturato e confessato e si ritrovò a sorridere.
-So di non poterti dare una vita fatta di rose e fiori e che forse sono una delle persone più instabili di questo mondo e pericolose ma ti amo Robb ed è stato il tuo amore a salvarmi due settimane fa, sei stato tu a farmi capire che potevo essere Hermione e la Regina, che una non escludeva l’altra e che per me ci sarebbe stato spazio nella tua vita esattamente per com’ero fatta e non per come sarei dovuta essere.
Posso prometterti di prendermi cura di te, sempre, di amarti e di non farti mai dubitare della tua scelta, ti prometto che…-
-Non devi promettermi niente Hermione, quando ho capito di amarti di nuovo sapevo chi fossi e conoscevo il tuo dolore, per me sei perfetta esattamente come sei, sei la stella più fragile di questo universo, del mio universo ed è mio dovere prendermi cura di te, per tutto il tempo che vorrai.-
-Se fosse per sempre?- gli sussurrò lei a pochi centimetri dalla sua bocca.
-Sarà per sempre.-
 
***
 
Quando quella sera rientrarono, Hermione vide tutto con occhi nuovi, Robb le teneva ancora la mano e la sua casa non le sembrava più tanto desolante come quella mattina, come se avesse ripreso a vivere solo dopo il Ministero, dopo essere scappata da lui e aver messo nelle sue mani il suo destino.
Gli elfi avevano accesso le candele in quasi tutte le stanze, concedendole un’atmosfera sicuramente meno moderna ma più retrò e intima, dandole forse la possibilità di vedere in modo diverso quella che sarebbe stata la sua casa per il resto della sua vita.
Sicuramente in quel poco tempo avevano fatto un ottimo lavoro, rispetto ai tempi di Albert e di Voldemort ma sapeva di dover apportare ulteriori modifiche, voleva che quel Manor la rappresentasse, fosse lo specchio di Hermione Granger e per quanto fosse ancora la Regina, non voleva che quel posto fosse lugubre e pieno di rabbia.
Voleva di meglio per se stessa, voleva il meglio per il suo futuro e sicuramente con Robb ci sarebbe riuscita.
 
-Stai bene?-
Herm osservò la rampa delle scale, quasi immersa nel buio e quando chiuse gli occhi le parve di rivivere quella sera: gli incantesimi, le urla, il dolore, la paura, la risata di Bellatrix e le sue scelte, le sue decisioni, la sua sconfitta personale.
Quando li riaprì percepì il proprio cuore battere forte, dolorosamente forte, quella sera aveva superato un confine che per anni le era stato sempre chiaro: non cedere alla magia nera, poteva essere cattiva, odiosa, stronza ma non in quel modo, perché se mai lo avesse fatto sarebbe diventata come loro.
Come le persone che aveva odiato e combattuto, come le persone che l’avevano marchiata come un’animale e torturata, ed adesso lo era diventata e una domanda le piombò in testa, pesante come tutto il dolore che aveva causato.
 
-Cosa mi rende diversa da loro?- sussurrò senza volerlo, verso quelle scale e quei ricordi.
-Herm…-
-Io non sono diversa da loro, ho fatto cose terribili durante la mia vita e non avrò mai alcuna redenzione per questo ma quella sera ho superato un limite Robb, una linea sottilissima che non avrei dovuto superare, cosa mi rende ora migliore di loro?
Migliore delle persone che mi hanno resa un mostro?
Niente, e se potevo convivere con quello che aveva fatto come potrò mai convivere con questo peso dentro il petto?-
-Lascia che lo porti con te.-
-Come?- domandò guardandolo per la prima volta.
Lo vide abbassarsi leggermente al suo livello e passarle la mano tra i capelli morbidi e lunghi, successivamente le carezzò il viso e strinse leggermente all’altezza del collo per farsi guardare.
-Quello che hai fatto quella sera non ti definisce Hermione, tutti prima o poi nella vita siamo costretti a fare qualcosa di brutto, qualcosa che va contro tutto quello in cui crediamo, forse per certa gente questo momento non arriva mai e per altre persone arriva presto o troppo presto, oppure ci sei costretto a crescere in queste condizioni.
Hai sempre messo in chiaro che la Regina non era la parte più importante di te, della tua vita, ma era importante abbastanza da salvarti, da aiutarti a resistere, quello che è succcesso l’altra sera non ti rende come Albert né minimamente paragonabile, sei una che lotta Hermione.
Lo fai da tutta una vita e credo che non smetterai mai di lottare perché il destino con te ha deciso di essere più duro, più crudele rispetto a molti altri ma questo non ti ha mai fermata, neanche quella sera hai permesso al destino di vincere e non lo farai questa sera.
Farò tutto ciò che posso per aiutarti a sopportare il peso delle scelte che hai dovuto prendere, delle azioni che hai commesso perché non sei più sola in questa vita.
Ci sono io con te.-
 
Ad Hermione non servirono neanche cinque minuti per rendersi conto di quello che avrebbe voluto in quel momento e per il resto della sua vita; non le servirono neanche una manciata di minuti per rendersi conto che la persona che gli stava di fronte avrebbe lottato per lei, a prescindere da quanto male si sarebbe comportata; non ebbe bisogno neanche di qualche secondo, per capire che Robb era arrivato al momento giusto per salvarla.
Per salvarla da se stessa e dalla sua autodistruzione.
 
Cosa farei se lui non fosse con me?
-Saremo perse.-
“Ci saremo distrutte.”
 
Si sporse verso di lui abbastanza da incontrare le sue labbra, si sporse verso di lui abbastanza da allungare le braccia intorno al suo collo e da percepire il suo petto alzarsi contro il seno, si spinse abbastanza da essere sollevata con altrettanta facilità, per poi allacciate le gambe attorno alla sua vita.
Si sporse abbastanza da donargli il suo cuore.
Hermione chiuse gli occhi e si lasciò andare al bacio, fregandosene del luogo e di tutto il resto, sorrise contro quelle labbra così nuove contro le proprie eppure un ricordo lontano le balenò in testa, un ricordo perduto nel tempo, sommerso dal dolore e dalla cattiveria: la prima volta che Robb l’aveva baciata era stata in Biblioteca, tra le pagine di quei libri capaci di salvarle ò
l’anima.
Senza che se ne rendesse conto la fece sdraiare sul suo letto, percepì l’odore di viola nell’aria ed un sorriso sincero le increspò le labbra consumate da quei baci.
-Non ti merito.- gli sussurrò, passandogli una mano sulla camicia per poi sbottonare i primi bottoni.
-Sono io a non meritarti, Hermione e vorrei poterti dire che mi dispiace che tu abbia scelto, che tu abbia preso questa difficile decisione ma non ci riesco, non riesco a fingere, perché sono felice adesso.- le rispose, facendole scorrere il vestito sopra la testa per lasciarla in intimo.
-Lo so… Lo so che non è lo stesso corpo dell’ultima volta.- disse inghiottendo il groppo in gola, ed il dolore dentro il cuore, -Lo so che potresti provare ribrezzo però…-
-Sei la cosa più bella che io abbia mai visto…- sussurrò contro la sua pancia, baciandola delicatamente.
Hermione chiuse gli occhi e lasciò andare solo alcune lacrime, rendendosi conto che quel momento non sarebbe mai stato tanto perfetto, tanto giusto, tanto loro; percepì le sue labbra muoversi delicatamente sulla pelle, lungo le cicatrici delle gambe, successivamente lungo i fianchi, sui polsi e sul seno.
Era ovunque eppure non le bastava, non le sarebbe mai bastato.
-Ti prego…-
-Abbia tutta la vita davanti, concedimi qualche minuto in più.- disse contro sul collo.
Hermione inarcò la schiena a quel contatto e strinse le sue mani contro la sua schiena muscolosa, conficcandogli le unghie nella pelle.
-Abbiamo tutta la vita ma stasera no, ti prego, non stasera.- continuò contro la sua pelle, -Aspetto da mesi questo momento, e non credo che riuscirei a resistere abbastanza.-
-Da mesi?-
Robb la guardò sorridente, e lei non poté evitare di scombinargli i capelli con amore e dolcezza.
-Ti desidero anch’io.- fece combaciare di nuovo le loro bocche e allungò le mani verso i suoi pantaloni, -E ti desidero ora.- gli sussurrò contro le labbra, con una leggera spinta lo fece sdraiare al suo posto e con qualche movimento gli sfilò i pantaloni beandosi di quello spettacolo, che avrebbe avuto per il resto dei suoi giorni.
-Mi fai morire così.-
La sua voce gli arrivò lontana e distanza ma ad Hermione non importò, anche lei si sentiva abbastanza lontana da rendersene conto, per la seconda volta nella sua vita le era stata concessa una possibilità per essere felice e si promise che stavolta avrebbe fatto di tutto per non sprecarla.
Per non perdere tutto.
 
Hermione lo vide muoversi velocemente e solo in quel momento il suo mondo tornò a colori, tornò a muoversi alla velocità di qualche istante prima, lo vide liberarsi dell’ultimo indumento che li avrebbe separati, osservò la sua mano stringere delicatamente il suo polso per essere riportata su quel corpo caldo e accogliente; vide i suoi occhi, il suo sorriso, percepì il suo respiro contro il collo, e il profumo della sua casa: di incantesimi, di gelsomino, di viole, di libri usati.
Non avrebbe mai smesso di ricordarli, li avrebbe portati dentro il suo cuore per tutta l’eternità.
Quando Robb entrò dentro di lei, un sospiro leggero le uscì dalla bocca, e si strinse a lui con tutto il suo corpo, rendendosi conto che i sogni infranti, gli attimi rubati, la vita spezzata e il corpo rotto non avrebbero più avuto alcuna importanza per lei, il passato sarebbe rimasto tale, il passato sarebbe stato sotterrato da quel momento, da quelle sensazioni, perché un solo attimo di vera felicità poteva ripulire un’intera vita fatta di dolore, di umiliazioni e di torture, un solo momento di felicità poteva darle tutto ciò, darle la chiave per andare avanti e per costruire qualcosa di nuovo ed inaspettato.
-Ti stavo aspettando.- la sua voce contro il collo la fece rabbrividire, le sue mani la strinsero ancor più forte e la spinsero contro il suo corpo, ed Hermione si plasmò per lui, si adattò così perfettamente da rendersi conto che era stata creata per stare tra quelle braccia, in mezzo a quella gambe, a contatto con quel corpo e che non avrebbe mai voluto altro posto per essere se stessa.
-Ti stavo aspettando da tutta una vita.- gli sussurrò come risposta e dopo quel momento spense il cervello e lasciò il cuore libero di amare e di farsi amare.
Ancora per un po’.
 


∞Angolo Autrice: Ed eccomi ! Scusatemi per il piccolo ritardo ma devo finire la sessione estiva ed essendo un pò esaurita non riuscivo a trovare un buon momento per pubblicare!
Questa è la versione alternativa della storia, "se Hermione avesse scelto Robb" infatti parte esattamente dalla stanza di ospedale quando ancora nessuno è entrato da lei, quando ancora Draco non le ha confessato i suoi sentimenti e quando ancora non ha accettato quello strano rapporto.
Onestamente devo dire che a me piace di più Hermione con Robb perchè acquisisce quella maturità che con Draco non arrivava, perchè Robb ha la capacità di comprederla in ogni momento, di sostenerla e di farla diventare donna, di farla sentire donna nel vero senso della parola.
Infatti le parti successive della raccolta parleranno di questo loro futuro alternativo, di come sarebbero andate le cose se fossero stati assieme <3
Spero che vi piaccia, vi lascio allo spoiler:

-Non urlare Daphne!-
-Amica mia per la prima volta stai dimostrando che essere bionda significa essere stupida, Robb ti ama, state assieme e convivente da cinque anni e un bambino non cambierà niente.-
-Daphne ma ti ascolti? Io con un bambino? Io?! Io sono la persona più inadeguata a crescere un bambino, io non posso diventare madre, non posso.- disse, trattenendo le lacrime.
-Hermione, non vuoi dirglielo non perché hai paura che lui non lo voglia, ma sei tu ad avere para?-

 
   
 
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