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Autore: Hypnotic Poison    02/07/2018    3 recensioni
A Thousand Worlds To Break Our Hearts: The End.
« Ah, voglio, voglio, voglio! Quindi proprio non l'hai capito che è proprio questo che vi causa così tanti problemi. E io che pensavo che magari questi viaggetti vi avrebbero fatto capire qualcosa. Così ottusi... Costanti delusioni, voi umani. Sappiate, però, che solo perché lasciate questo posto, non significa che esso lascerà voi. » [...]
«Fatemi capire bene. Siete andati su Gea per cercare una caverna magica, dove avete incontrato una specie di strega in un labirinto uscito dal nulla, che vi ha fatto vedere solo mondi alternativi in cui non siete insieme?»
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'A thousand worlds to break our hearts'
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Saturday

 

«Dov’è Ichigo? »

« In che senso “dov’è Ichigo?” »

 

 

Il rumore dei tacchi a spillo rimbombava minaccioso, così forte nel silenzio assoluto di quella mattina. Le strade erano gremite di persone frettolose che volevano godersi il weekend soleggiato, ma i loro suoni non oltrepassavano quella specie di bolla invisibile in cui stava passeggiando. Il suo aspetto, il suo incedere deciso avrebbero sicuramente attirato l’attenzione di chiunque, ma invece nessuno si curava di lei, pur se tutti le cedevano il passo e si facevano largo per non ostacolarle il cammino. Il fumo di quella sigaretta inesauribile la seguiva ondeggiando lento, emanando un vago odore di rose invece che la prevedibile puzza di tabacco. Schioccò appena le dita per far cadere un po’ di cenere sfrigolante e portò indietro i capelli, sorridendo appena soddisfatta, le labbra ancora più rosse del solito.

Gli umani non cambiavano mai, non importava quanto tempo passasse tra una visita e l’altra. Sempre di corsa, sempre imprudenti, sempre più concentrati sui loro problemi che su quelli altrui, spesso più grossi. Sempre così inconsci di tutto ciò che li circondava e che avrebbero potuto perdere, a meno che non li mangiasse direttamente il naso. Eppure, a volte, lei li trovava così affascinanti nella loro caparbietà, nei loro sentimenti, nelle loro decisioni che anche a lei sembravano incredibili.

Ovviamente, non avrebbe mai voluto prendere il loro posto.

Tirò appena le code del lungo vestito nero mentre prendeva una curva a destra, ormai vicina alla sua destinazione. Si soffermò un istante a pensare se, vista l’occasione, fosse il caso di un cambio d’abito, e con una risatina soffocata schioccò le dita, cambiando il colore del tessuto in un blu petrolio scuro. Un po’ più adatto, ma sempre tenebroso, in ogni caso.

 

 

« Siamo in casa, non possiamo averla persa. »

« E’ chiusa a chiave quella porta, sì? »

 

 

La vecchia chiesetta in stile occidentale si stagliò di fronte a lei, che sospirò poco impressionata. Era tutta una scena, ovviamente, tutto per stile. Non doveva nemmeno stupirsi, quella ragazzina era stata così prevedibile fin dall’inizio che quasi non era stato divertente giocare un po’ con lei. Anche se doveva ammettere che era rimasta stupita dalla sua cocciutaggine e dalla resilienza che tutti e quattro avevano dimostrato; ogni volta che li rincontrava (anche se purtroppo loro non potevano né saperlo né ricordarselo), una parte di lei doveva lottare perché non fosse troppo di parte nei loro confronti.

Però doveva ammettere che era davvero divertente intrattenersi con loro. E specialmente dare sui nervi a quel tenace di un biondino.

Oh be’, si disse ridacchiando ancora, i tacchi che magicamente sembravano immuni alla ghiaia che circondava la piccola e romantica costruzione, almeno in quella situazione lui era riuscito a ottenere il suo agognato premio. Tanto valeva fargli ancora un altro, piccolo, banalissimo regalino.

Si appoggiò soddisfatta ad una delle ultime colonne, in ombra pur sapendo che nessuno avrebbe mai potuto vederla, spiegò le labbra in un sorriso divertito, e schioccò le dita.

 

 

« Ammettilo che vuoi farmi venire una crisi isterica. E metti giù quella ciambella! »

« … ho fame perché sono nervosa. »

« No, tu hai sempre fame. Cosa ti salta in testa sparire così!»

 

 

Ichigo fece un respiro profondo e gemette sottovoce mentre si lisciava per l’ennesima volta le pieghe invisibili del corpetto attillato: « Ho la nausea. »

« Hai la nausea perché stamattina ti sei divorata quattro ciambelle e due croissant invece che lo yogurt e la frutta che ti avevo suggerito. Meno male che la onee-sama ti ha fatto allargare il vestito.»

« No, no, è una nausea diversa. »

Zakuro le si avvicinò sorridendo, porgendole il bouquet: « Andrà tutto bene, tranquilla. Posso far entrare i tuoi? »

La rossa esalò piano, un piede che batteva nervoso a terra: « Ancora due minuti. »

« Dopotutto, se fosse in orario proprio oggi di tutti questi giorni, apriti cielo, » Minto scherzò sarcastica, ma non sfuggì a nessuno la nota emozionata e allegra nella sua voce. Ichigo le fece una smorfia, stringendo forte le dita attorno al rigoglioso mazzo di fiori. Non vedeva l’ora di oltrepassare quella porta e raggiungere Ryo. Voleva iniziare il prima possibile ufficialmente il resto della loro vita insieme. Quasi non credeva che il momento fosse davvero arrivato, che finalmente fossero lì, a così poca distanza dal futuro. Sentiva le farfalle nello stomaco agitarsi piacevolmente, spingerla a uscire da quella stanza e correre a ricordargli quanto lo amasse.

Ecco, però magari in un’altra vita avrebbe deciso di non avere oltre 150 invitati.

Le venne da sorridere e si impose di non mordersi il labbro, rovinando il rossetto nude che Minto le aveva applicato con la solita maestria. La mora le si avvicinò in quel momento, aggiustandole piano i ciuffi liberi dello chignon scomposto e assicurandosi che il velo fosse saldo.

« A posto? » le domandò sottovoce.

Ichigo si specchiò negli occhi scuri dell’amica, e sorrise di rimando: « Prontissima. »

 

 

 

 

 

 

 

§§§

Ma buonasera fanciulle <3 Non so se vi aspettavate questo “bonus” extra di spiegazioni finali, ma mi sono sentita buona – anche dopo essere sopravvissuta a un weekend con Ria ;) – e ho deciso non solo di pubblicarlo, ma di farlo anche abbastanza in fretta :3 Anche perché voglio concludere la serie e andarmene in vacanza per un pochetto, senza pensare troppo alle ff :D

Siamo quindi arrivati ufficialmente alla conclusione di A Thousand Worlds To Break Our Hearts!! Ammettetelo che pensavate sarebbe andata molto peggio ;) Spero che questo mini ending abbia dissipato completamente i vostri dubbi e le vostre domande, in fondo anche Yuuko si è dovuta ricredere ;) A questo proposito, vediamo chi mi coglie le citazioni e soprattutto chi capisce che “regalo” ha scelto di fare a Ryo (aiutino/spoiler: no, non è il ritrovare Ichigo, lei si era semplicemente nascosta da qualche parte in casa di Zak a mangiare XD).

Grazie a chi ha seguito fedelmente tutta la serie fin dal principio e anche chi ha fatto un salto ogni tanto: Ria, ryanforever, Sissi1978, Endorphin_94, Querdenker, mobo, Red Inkheart, Akatsuki, PervincaViola, Erisuchan, mergana, Verde Pistacchio.

Spero di tornare presto, rinfrescata e con nuove ide :D Un bacione a tutti e buona estate!!

 

   
 
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