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Autore: terryoscar    03/07/2018    9 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Notte in malga
                 


Siamo in marcia, ennesima giornata estenuante, avanziamo lentamente tra la neve ed il freddo. Certo, fa meno freddo rispetto a qualche settimana fa, ma di certo la primavera qui è ancora lontana.
Abbiamo da poco passato il colle del Monginevro, appena il tempo di mangiare qualcosa all’addiaccio, seduti su delle pietre, e ci siamo nuovamente messi in viaggio, il sole è tramontato già da un po’, a Briançons credo che arriveremo in tarda serata.

Sento mio padre: “Ancora qualche miglio e saremo arrivati al villaggio … su coraggio che ci siamo ormai!!”

Siamo arrivati, mio Padre ci porta verso una bella locanda all’interno della cinta medievale, entriamo e ci sistemiamo, questa volta la disposizione, a dire di mio Padre, è più adeguata.
Lui come sempre dividerà la stanza con Alain, che ormai si è rassegnato ad essere suo ostaggio, Andrè con Gerard e io con Sabrina.
Questa locanda è particolarmente confortevole, appena siamo arrivati, abbiamo tutti potuto usufruire di un bel bagno caldo: è stato davvero rilassante, lasciare sciogliere i muscoli affaticati dalla lunga cavalcata, lasciare vagare la mente, tra il vapore del bagno caldo, pensando al mio rapporto con Andrè, a come è cambiato nel corso degli anni!
 Esco dalla toilette, e mi asciugo i capelli davanti al camino, dopo un poco vedo uscire Sabrina dalla toilette, anche lei ha fatto un bagno, dopo di me, ma è decisamente più rapida, è in camicia ed è pronta per andare a letto.



“Sei vestita Oscar, hai intenzione di uscire?”
“Vado di sotto a prendermi la mia solita tazza di cioccolata, ne vuoi una?”
“No grazie Oscar, sono davvero stanca, mi metterò immediatamente a letto.”
“Va bene come vuoi Sabrina, a domani.”
“A domani Oscar.”

Esco dalla stanza, tiro a me la porta, percorro le scale, vedo Andrè seduto ad un tavolo, mi vede arrivare.

“Oscar sei qui per la cioccolata, vero?” 
“Si.”
“Vieni siediti, ne ho ordinate due, pensavo di portartela in camera, ma tu sei venuta di sotto!”
“Sabrina sta riposando, ed io non volevo darle disturbo, e così ho preferito scendere.”

Vedo l’oste portarci tre tazze, guardo Andrè.

“Una era per Sabrina, ma mi hai appena detto che lei dorme, quindi ce la dividiamo!!”

Gli sorrido.

“Si certo, siamo due golosi … beviamo.”



La vedo ridere felice, quant’è bella!! Mi perdo nei suoi occhi e sogno di mettere le mani tra i suoi capelli!

Alzo la tazza e le dico: “A noi Oscar.”
“A noi Andrè.”

Bevo fino all’ultima goccia, vedo Andrè guardarmi e ridere.

“Cosa c’è, perché ridi?”
“Oscar ahahah sei sporca di cioccolata!”
“Ah si? Allora dovresti vederti ahahah!”
“Oscar … credo che su certe cose, non cambieremo mai!”



Chiacchieriamo di tutto quello che ci passa per la mente, come abbiamo sempre fatto, come se non fosse cambiato nulla, come se non fossimo due promessi sposi ma i soliti Oscar e Andrè…..forse siamo sempre noi, più adulti ma forse è vero, Andrè mi ha sempre amata, sono io che ci ho messo troppo a capire cosa provo per lui. Dopo un bel po’che ci siamo intrattenuti, dico: “Andrè io torno in camera mia, sono stanca, a domani!”
“A domani Oscar!”

La vedo allontanarsi, per andare in camera sua, che voglia che ho di andarle dietro, fermarla, abbracciarla e baciarla.
Ma non è possibile! Pazientare e ancora pazientare. Cos’altro mi rimane da fare?

Mi accingo ad entrare nella mia stanza, quando vedo il generale uscire dalla sua.

“Andrè … devo parlarti!”
“Si certo Signore, dite pure.”
“No, non qui nel corridoio, andiamo nella tua stanza.”
“Ma nella mia stanza c’è Gerard e non credo che sia il caso.”
“La Salle è in camera mia, quindi … su entriamo!”
Spalanco la porta sbuffando, il Generale è il primo ad entrare, la chiudo, è di fronte a me, ha un’espressione seria: chissà adesso cosa si inventerà!!

“Signore è successo qualcosa?”
“Ssii … Andrè …. Vedi … ehmmm …”
“Signore parlate pure, senza indugio.”
“Meglio così Andrè, devo parlarti da uomo a uomo … o da padre a figlio … insomma è la stessa cosa …”
“Cosa mi devo aspettare Signore, comincio a preoccuparmi.”
“Aspettarti? No … vedi … e … insomma Andrè ….. Andrè mia figlia ti piace?”
“Co … come .. ma … Signore mi sposerò con lei, mi sembra ovvio che … mi piace, io non Vi capisco.”
“Andrè io intendevo dirti se ti piace fisicamente ….. capisci ora?”
“NO!”
“PUFF … Andrè intendo se tu … Andrè senti attrazione per lei?”
“Ma Signore .. io l’amo è ovvio che mi piaccia e provi attrazione per lei.”
“No No No! E’ mai possibile che tu non mi capisca!! Santo cielo come faccio a parlarti di questo visto che stiamo parlando di mia figlia! Senti Andrè … quando sei vicino a lei … la desideri? Mi sono spiegato adesso?”
“Ma .. ma …”
“Su su non essere timido e parlami tranquillamente, allora? La desideri oppure no?!”
“Signore .. sono cose … personali … e Voi … ma poi se io amo Oscar e la sposerò mi sembra ovvio che io la … .. Ma Signore, ma perché mi fate certi discorsi? Io continuo a non capirvi.”
“Andrè … tu … tu … hai … senti … quando le stai vicino … e la baci dico io provi il desiderio di stare con lei?”
“Co … cosa?! Ma vi sembrano domande da farsi?”
“Certo Andrè che sono domande da farsi, io debbo accertarmi che tu sia …. Normale …”
“Ma .. Signore cosa intendete per .. normale?”
“Andrè Andrè figliolo, ti prego rendimi le cose più semplici!! … Andrè .. tu hai .. dormito può volte con mia figlia e … hai mai sentito il desiderio di possederla?”
“Signore!!!”
“Andrè, ti prego siamo uomini e certe cose possiamo dirle!! Allora senti il desiderio di possederla o no?”

Sospiro e lo guardo
“Ma secondo Voi sono domande da farsi?”
“Si si lo so che non dovrei farle nemmeno certe domande …. Però permetti che sia un tantino preoccupato?”
“Ma perché dovreste esserlo?”
“Ecco vedi … perché … insomma Andrè, vuoi dirmi se la desideri o meno?”

Vedo il Generale guardarmi con occhi allucinati.

“AH Certo che la desidero! Voi non immaginate neppure quanto! La sogno tutte le notti, eh....o insomma, volete i dettagli dei miei sogni? E comunque, siccome mi avete educato come si conviene ad un gentiluomo, resisterò fino al matrimonio!"
“Perfetto … perfetto Andrè … però lei ti ….. ecco come dire ti … emoziona?”
“Signor Generale, io vi ho capito benissimo ma … evidentemente siete Voi che non capite me! Vi ho già detto che Oscar mi piace e come se mi piace, come volete che mi esprima, forse volete che sia esplicito mettendovi così in … imbarazzo? Sapete, parlare di certe cose al padre della propria fidanzata è … un tantino strano! Ma, anche parlarne con una qualsiasi persona dei desideri che si hanno con la futura sposa io lo trovo alquanto indelicato, cosa pretendete ancora sapere?”
"Si si però …. Andrè insomma....è che tu alla tua età … tu ...si insomma..."
"Cosa?"
"Oh, insomma, voglio sapere quando tu hai....frequentato....si...quando sei diventato un uomo! Così hai capito?"
"Ma Generale....ecco....perchè?"
"Perchè Oscar è mia figlia, e se la tocchi prima del matrimonio assaggerai la mia spada... e …. ma figliolo....io al tuo posto non mi limiterei solamente a dormire! … E santo cielo!!! Allora ha ragione Sossoin!"
"Ma Generale, si può sapere cosa adesso cosa centra Alain in questa discussione?...."
"Oh, basta, io ho tralasciato questa parte della vostra educazione, ma sono certo che con te qualcuno avrà sopperito, allora? Ora basta! Quando sei stato portato in un bordello, forza! Anche mio padre ha fatto così con me!"
"Aaaah! Finalmente!! Dunque è questo che Volete sapere?!! Non vedo l’importanza di questa …. informazione … ma se è questo che volete sapere da me ve lo dirò!” 
“Oh bene finalmente!!! Allora?!”
“A sedici anni, Generale, mi ci ha portato Jacques, lo stalliere...." 



Rispondo rosso in viso e con imbarazzo. Cavolo, ma questa sera il Generale cosa ha bevuto? Sembra essere posseduto da qualche strana cosa …..forse sente la mancanza della moglie …. non so … però non ce la faccio più …..


“Bene figliolo...e poi? con quante donne?....."



Ma questo continua, vuole vedermi morto? Ma sono discorsi da fare?


“E noo … adesso basta Vi prego, queste sono cose che riguardano me soltanto, e nussun’altro!”"
“Senti, se conosco bene mia figlia, prima o poi ti farà le stesse domande, quindi vedi di rispondermi! Veloce!! E’ un ordine!"
Sospiro e gli dico: “Nei bordelli, no.....non mi va....però, si ecco, eh...qualche donna c'è stata...sapete...da ragazzo, certe questioni sono, come dire......difficili....e resistere....insomma....fino ai 25 anni.....diciamo che …. Ecco ….. ho fatto esperienza"
“e poi?"
“E poi...e poi....io amo Oscar, e voglio lei!"
“Vuoi dire che poi, da quando ti sei innamorato di mia figlia, tu … tu … hai smesso di frequentare le donne di piacere?”
“Esattamente Signore!”
“E … da quanto tempo ti sei reso conto di amare mia figlia?”
“Volete sapere la verità Signore?”
“Oh ma certo, allora? Mica sto qui a perdere tempo! Su avanti!”
“Da sempre Signore, da quando l’ho conosciuta! L’ho amata immediatamente e nella mia testa c’è stata solo lei e nessun’altra! Spero di essere stato chiaro adesso.”
“Si si .. ho capito … nella tua testa come dici tu ma … nel tuo .. letto? L’ultima volta che ci è entrata una donna nel tuo letto?”
 
Ma questo ragazzo è un santo, è di una pudicizia allucinante, non sembra neanche un adulto, eppure questi discorsi sono all’ordine del giorno in una caserma!


 
“Mi prendete forse in giro Signore? Nel mio letto? Non conoscete forse mia nonna?”
“Ma nooo … il mio è un modo di dire. Andrè guardami negli occhi e dimmi sei stato si o no con una donna e se si dimmi come è andata? E soprattutto sei hai fatto il tuo dovere fino infondo?!!”
“Signore, credo di avervi risposto già prima, Vi ho già detto che lo stalliere mi ha portato in un bordello e adesso credo che il resto sia solo affar mio! Adesso vogliatemi scusare sono stanco, domani sarà un’ennesima giornata estenuante.”
“E va bene Andrè, capisco il tuo pudore, la tua riservatezza, l’importante è che tu mi abbia assicurato che ci sei stato in un bordello e che lì ti abbiano reso uomo! Mi ritengo un tantino più tranquillo. A domani Andrè!”
“A domani …..”
 
…..finirà mai questa tortura? Il Generale è sempre più invadente!

Lo vedo uscire e chiudo la porta e infastidito dalla conversazione, mormoro: “Imbecille!! Non ha capito che voglio solo Oscar e nessun’altra!! E’ così difficile capirlo per tutti?!!”




Esco dalla porta un tantino perplesso, ma vado su tutte le furie quando scopro Sassoin origliare.

“Si può sapere che diavolo faii?!! Adesso ti metti ad spiare e a origliare Sassoin?!”
“Io .. io Signore?!!”
“Certo tu Sassoin, altrimenti che ci facevi dietro la porta? Una passeggiata per caso? Lo sai che sei agli arresti?!!”
“Si lo so Signore, ma … ero preoccupato per il mio amico Andrè! Allora avete appurato che è … normale? Insomma con il Comandante ha combinato qualcosa?”
“Ma … ma tu sei … MA COME TI PERMETTI?!!! COME OSI?””
“Sccch Generale non urlate, potrebbero scoprirci, soprattutto il diavolo biondo!”
“Il diavolo biondo? E chi sarebbe?”
“Ops ho parlato troppo!!”
“Allora? Chi è il diavolo biondo?”

Non rispondo, non vorrei aggravare la mia posizione con il vecchio pazzo.

“Sassoin aspetto una tua risposta.”
“Ma cosa …”


 
Vedo Andrè uscire dalla stanza, lo vedo sorridere, e con atteggiamento beffardo mi dice: “Su Alain, perché non spieghi al Generale chi è il diavolo biondo … su forza Alain! Adesso vorrei ridere io, visto che ti piace origliare dietro le porte!!”
“Ma no Andrè cosa dici? Io origliare?!! Nooo!!”
“Ma non fa nulla Alain tanto sono io quello che tra tutti si sta divertendo! Allora?!! Cosa aspetti a dire al Generale chi è il diavolo biondo!”
“A .. Andrè non vorrai mica vendicarti?”
“Nooo io non sono come te! Non sono certo una persona vendicativa, anzi, sono piuttosto … pacifista, remissivo … vediamo un perfetto … bonaccione a cui fare certe insinuazioni … vero Alain?” 
“Andrè io non ti capisco …”
“Capisco io amico mio …. Bene … vado a dormire, comunque perché non dici al Generale chi è il diavolo biondo! Buona notte!”
“Buo .. buona notte Andrè!”



Andrè ci lascia interdetti ed entra in camera, il Generale mi guarda incuriosito.



“Allora Sassoin, parla.”
“Buona notte, Signore!”
“Sono sicurissimo che il diavolo biondo a cui ti riferisci sia mia figlia, vero?”
“Però non pensavo che Voi la vedeste come tale! Cos’è che Vi ha ispirato? Ahahahah! … Buona notte Signore! Ahahahah!”



Entro nella mia stanza, mi chiedo: ma quando finirà tutto questo? E’ mai possibile che il mio futuro suocero debba parlarmi ancora così?
Futuro suocero … però che strano!! … Chi l’avrebbe mai detto? Per Oscar sono disposto a sopportare tutto, anche le sue idiozie!! … adesso devo cercare solo di dormire … sono molto stanco … non solo fisicamente ma anche con la testa … troppe pressioni da parte del Generale, se mai un giorno avrò dei figli o forse delle figlie …. O se solo penso a delle figlie, mi viene  da ridere . “ Ahahahahahah”
“Ehi Andrè cos’hai da ridere?”
“Niente … niente Gerard, è solo che stasera mi sento felice!”
“Beato te Andrè, io non vedo l’ora di tornare dalla mia fidanzata, tu invece questo problema non ce l’hai, perché il Comandante è sempre al tuo fianco …. Ma dimmi Andrè non è … strano, avere come fidanzata il Comandante?”
“Perché dovrebbe, Gerard?!”
“Vedi Andrè, il Comandante è una donna forte, decisa, abituata a comandare … io la vedo come una donna … temibile … ecco!”
“Ahahahah … Gerard .. ahahahah!”
“Beh cosa ho detto di strano?!”
“Niente niente ahahah .. ma è la domanda che tutti mi fanno è che … ma no Gerard, Oscar è così solo quando indossa la divisa, lei è ….. è … meravigliosa!! È dolcissima! È…..”
“Aaaaa beh, si vede Andrè che l’ami, te lo si legge in faccia … sono contento per te amico … ti ho visto soffrire per lei e adesso vederti felice … non può che farmi piacere!”
“Grazie Gerard!”
“Bene Andrè è meglio non pensare alle nostre donne altrimenti, altro che buona notte ahahahaha!!”




Al mattino riprendiamo il nostro viaggio, ormai siamo nel bel mezzo delle Alpi, il viaggio diventa sempre più faticoso, il percorso non ci agevola affatto, siamo esposti non soltanto al freddo ma anche alle nevicate, per fortuna che non ci sono state le bufere di neve. Domani saremo a Chambery, ma per stanotte abbiamo trovato riparo presso una malga, messa a disposizione da persone che abitano nei pressi. Almeno non saremo in tenda, qui c’è un unico ambiente con un caminetto, che accendiamo immediatamente per scaldarci.


“Finalmente abbiamo trovato un giaciglio di paglia, per fortuna che stanotte saremo al caldo!”
“Alain, aspetta ti aiuto a prendere le coperte.”


Vedo Sabrina preparare il giaciglio per la notte, tutti noi ci apprestiamo per dare una mano. La Salle accende il fuoco, Andrè ed io prendiamo i viveri dalla sella e cominciamo a distribuirli.

“Aspetta Oscar … vi do una mano, Alain e io abbiamo finito, i giacigli sono pronti.”

Mio Padre si siede su uno sgabello lo vedo pensieroso.

“Padre c’è qualcosa che Vi preoccupa?”
“Penso che siamo tra le Alpi … in questo posto sperduto …. Spero solo che non verremo sorpresi da qualche bufera di neve … … fin’ora è andata bene …”


Vedo Alain sorridere.


“Generale cosa fate, state pensando all’agguato che abbiamo subito qui quando siamo passati?”
“Anche …”
“Sarebbe assurdo attaccarci nuovamente nello stesso luogo, sarebbe da imbecilli!”
“E’ da sciocchi sottovalutare il nemico ….. ricordati Sassoin che si può essere attaccati in qualsiasi momento e in qualsiasi posto, sei un soldato e dovresti saperlo: mai sottovalutare l’avversario …. Non dimenticatevi che la nostra missione non è stata ancora portata a termine.”
“Su Generale! Stemperiamo la situazione e pensiamo a mangiare, e se dovessero attaccarci ?!! Ben vengano, non conoscono il soldato Sassoin ahahahah!”


 
Vedo i legni ardere nel camino, la fiamma rossiccia illumina la piccola malga dando all’ambiente un aspetto da favola. Spesso mi sento osservata da Andrè, ma non possiamo scambiarci che qualche parola di cortesia, è strano come in certi momenti dobbiamo comportarci da perfetti estranei. 
E’ sera, ci prepariamo per la notte, lo spazio è poco e, nonostante il camino acceso, il freddo entra da qualche spiffero tra le pietre delle pareti e le fessure sulla porta in legno.

Nonostante uno sguardo severo di mio Padre, Alain abbraccia Sabrina per scaldarla, e si sdraiano vicini. Io sorrido, ed annuisco alla muta domanda che mi fa Alain. Per me va bene, per questa notte che stiano pure vicini, in fondo siamo tutti nella stessa stanza.
Mi appresto a sdraiarmi e sento Andrè seguirmi. Ci sdraiamo vicini, appoggio il viso alla sua spalla e mi accoccolo su di lui mio Padre sorride e si sistema vicino ad Andrè, così ci sorveglia meglio. Pazienza …. a me basta stare tra le sue braccia, e che mio Padre pensi quello che vuole.
La stingo forte, con una mano percorro i suoi capelli, il suo collo e la sua schiena. Il suo corpo è contro il mio, la sua testa è appoggiata alla mia spalla, le sue mani sono sul mio petto. Ci scaldiamo a vicenda, con due coperte sopra. Il suo profumo, il suo respiro. La sento piano piano sciogliersi, prima era rigida, forse un poco imbarazzata, adesso si sta rilassando. Continuo ad accarezzarla, lei alza il viso, mi sorride e mi da un bacio leggero. Quanto è bella, dolce ….
Ecco, e adesso cosa faccio? Come faccio? Il mio corpo si sta animando da solo … Oscar se ne accorgerà …. Cielo … che imbarazzo ….Ma lei, invece che allontanarsi, si lascia cullare e resta così, allacciata stretta nel mio abbraccio.
Andrè, i suoi occhi, il suo sorriso, le sue mani che mi percorrono tutta la schiena, poi con una mi accarezza il viso, dopo avermi scostato una ciocca di capelli. Andrè, quanto è dolce, alzo il viso e lo guardo, vedo tutto il suo amore nei suoi occhi, nel suo sorriso dolce. Lo bacio, leggera e veloce, che imbarazzo! Poi …. poi, Andrè si anima, meglio una parte di Andrè si anima, un poco mi spaventa, l’istinto mi dice di sciogliermi da questo abbraccio, ma poi? Lo so che mi vuole, lo so che vorrebbe di più …. no, non mi allontano, sto troppo bene qui. Se non allenta la stretta lui, io resterò qui.


 
Questi due …. quanti pensieri che mi danno, però a guardarli adesso, fanno tenerezza! Certo, se Andrè non sta fermo con quelle mani …. Io …..accidenti! è mia figlia quella che tiene tra le braccia! Veda di contenersi o mi alzo e mi metto in mezzo! Accidenti, questa notte non dormirò!

La notte scorre tranquilla.
Un tenue raggio di luce entra dalla fessura della porta, schiudo lentamente gli occhi, vedo il Generale che è già in piedi, si appresta a preparare il suo cavallo.

“Buongiorno Signore.”
“Buongiorno Andrè.”
“State già preparando per il viaggio?”
“Si, dobbiamo sbrigarci, voglio essere nell’antica capitale del ducato sabaudo prima di sera.”

Vedo Alain alzarsi e dice: “ Ma quanta fretta Generale, su calmatevi!”
“Cominci di prima mattina a scherzare Sassoin?”
“Scherzare?! Voi credete? Anch’io voglio tonare a casa prima possibile!”
“Uhmm a casa Sassoin? Io al tuo posto non ci spererei proprio, lo sai che per te si spalancheranno le porte della cella di rigore appena tornati!”
“Si lo so, è inutile che me lo ricordiate, comunque sarò sempre di ritorno a casa.”
“A beh, se la metti così, mi sta anche bene.”

Dopo aver fatto colazione, in men che non si dica, siamo tutti pronti per la partenza, siamo tutti fuori dalla malga quando ci rendiamo conto di essere circondati, sono in dieci , vestiti di nero e tutti coperti in viso e armati di spade.
Uno di loro si avvicina e con tono minaccioso ci dice : “Consegnateci la lettera immediatamente se volete salva la vita!”

Sono dietro ad Alain, quasi davanti alla porta, mi spinge con forza e mi dice: “Entra dentro Sabrina e chiuditi dietro finché non verrò io a prenderti!”

Sono spaventata mi chiudo da dietro e sprango la porta, so che non posso essere d’aiuto ma solo di intralcio.
Sento le grida degli aggressori e la voce del mio Alain che dice: “Avanti fatevi sotto, se volete qualcosa da noi venite a prenderla.”

Combattiamo, non diamo spazio all’avversario, la lotta è cruenta, ammetto che siamo in difficoltà, loro sono in dieci mentre noi siamo in cinque, lottiamo disperatamente, ferisco il primo, è a terra, avanza un secondo che mi stava addosso, tutti tentiamo di tenere testa agli aggressori ma è davvero difficile, anche se Andrè e Alain hanno messo in difficoltà altri due di loro, siamo sempre in minoranza, si odono le grida dei feriti, la neve è sporca di sangue, sento le grida di Sabrina susseguite da uno sparo, vedo Alain disperarsi che urla: “Sabrinaaa!!”
Alain è una furia, ma non riesce a liberarsi dal suo aggressore, mio padre è quello più vicino alla malga, si volta per guardare dentro, vede la porta spalancata, un secondo aggressore tenta di entrare per aggredire Sabrina e appena lo fa, Sabrina spara ancora facendo cadere al suolo un secondo uomo.
Ora siamo cinque contro cinque, la battaglia prosegue imperterrita, vedo il mio Andrè ferito ad un braccio, non capisco più nulla, mi avvento sul mio aggressore sperando di fermarlo il prima possibile ma debbo ammettere che è molto abile, sono degli uomini ben preparati. Alain si è liberato dell’uomo che lo ha aggredito, con un colpo di spada lo stramazza al suolo, mio Padre invece è in difficoltà, temo che non possa farcela, l’uomo con cui si sta battendo è molto più veloce di lui, evidentemente è un giovane, mio padre affonda nella neve alta, inciampa e cade, il nemico cerca di approfittare della situazione, lo vede a terra, alza la spada per affondare la sua lama nel petto di mio Padre.
Lo vedo urlo: “Padreeee!!!”
Ma non posso fare nulla per lui, nessuno può fare nulla per lui perché siamo tutti presi dal nemico, l’unico che può fare qualcosa è Alain che si precipita immediatamente, avanza e con un colpo di spada, colpisce l’uomo che urlando si accascia al suolo, vediamo ancora la neve tingersi di rosso.

“Generale state bene?”
“Sossoin ti debbo la vita.”
“Meno chiacchiere Generale, alzatevi e aiutiamo gli altri!”

Vedo mio Padre alzarsi e impugnare nuovamente la spada, e Alain venire in nostro aiuto, Gerard viene ferito, Alain corre in suo aiuto e con impeto mette in fuga il malvivente, finalmente anch’io fermo il mio aggressore: è a terra.
Andrè è ferito, i suoi movimenti sono lenti, corro in suo aiuto, sta per essere colpito, ma io precedo l’uomo, gli lancio la spada e lo colpisco, il mio Andrè è salvo. 
L’ultimo rimasto è l’aggressore che lotta con Alain ma è in difficoltà, tenta di montare a cavallo per fuggire, ma Alain lo insegue, lo raggiunge e riesce a catturarlo, gli scopre il viso, e gli dice: “Almeno ho la soddisfazione di guardarti in faccia farabutto!” 
Gli passo una corda, gli dico: “Su Alain leghiamolo, almeno abbiamo un prigioniero, adesso dovrà essere condotto al primo comando e confessare.”

Alain lo ha immobilizzato e corre da sua moglie, da lei c’è già mio Padre per rassicurarla, e le dice: “Sei stata coraggiosa Sabrina, tu da sola ai fermato due di loro.”

La ragazza spaventata appena vede Alain si rifugia tra le sue braccia.

“Alain sono entrati dal retro e poi un altro ha spalancato la porta …”
“Sabrina su calmati adesso.”
“Avevo la pistola che Oscar mi aveva dato e così …”
“Calmati … calmati Sabrina!”

Corro dal mio Andrè per accettarmi della ferita.

“Andrè, cosa ti hanno fatto?!”
“Non è nulla Oscar è solo uno striscio.”
“Deve essere medicata.”

Mi precipito a prendere i medicamenti che sono in una delle borse legate ai cavalli, vedo mio padre precipitarsi da Gerard.

“La Salle come stai?”
“Sono stato ferito al petto, ma credo che non sia nulla di grave.”
“E’ meglio che rientriamo tutti nella malga, tu e Andrè dovrete essere medicati.”

Siamo tutti dentro tranne Alain che fa la guardia al prigioniero, mio Padre rimane con lui.

“Sassoin sei stato magnifico, il tuo intervento è stato davvero tempestivo … e poi è merito tuo se sono ancora vivo …. Grazie Sassoin!”
“Ho fatto soltanto il mio dovere Signore, Voi avreste fatto lo stesso al posto mio!”
“Si … certamente Sassoin!”



Mi occupo della ferita di Andrè, gli faccio togliere la camicia per potergli fasciare il braccio, e poi deve metterne una pulita! Intingo un panno nell’acqua calda, pulisco la sua pelle, mi perdo a guardare i suoi muscoli … accidenti Oscar! Gli metto un unguento per fare cicatrizzare prima il taglio e avvolgo le bende. Alzo gli occhi, Andrè mi sta osservando, mi sorride.
Oscar mi ha obbligato a togliere la camicia, vuole che ne metta una pulita! Ah …. mi ha fatto sedere e si è avvicinata per medicarmi. È tutta intenta nella sua opera, sento le sue dita sottili tamponarmi la pelle, poi mi passa un unguento, ad ogni tocco, è un brivido lungo la schiena. Poi mi fascia il braccio, osserva il suo lavoro, alza il viso e mi guarda. È soddisfatta! Cielo quanto è bella, averla così vicina, con le sue gambe che sfiorano le mie, le sue mani sottili, il suo profumo. Accidenti Andrè! Se continuo così dovrò buttarmi un secchio d’acqua in testa per calmarmi!

Vedo mio Padre e Alain stringersi la mano, intanto io e Sabrina medichiamo i feriti: io Andrè e lei Gerard.

“Gerard hai una brutta ferita … Oscar stasera quando saremo a Chambery, deve essere visto da un dottore!”
“Certo Sabrina ….. Gerard ce la fai a montare a cavallo e metterti in viaggio?”
“Comandante, non preoccupatevi, sono un soldato riuscirò ad arrivare in paese!”
“Bene Gerard, lo sapevo di aver scelto due tra i soldati migliori, e adesso mettiamoci in marcia!”
 
   
 
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