Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Skrill rider    06/07/2018    1 recensioni
La vita all'interno delle mura viene sconvolta dalla venuta di esploratori vichinghi nella terra dei giganti, a seguito di un naufragio. Questo avvenimento porterà a un'evoluzione delle aspettative e degli orizzonti di ricerca nel mondo esterno. Si avvia quindi una serie di avventure alla ricerca della libertà, grazie alla guida dei vichinghi, che condurranno i nostri amati protagonisti a riscoprire il mondo vero, sventando una macchinazione diabolica creata per tenerli in gabbia, come animali.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Il cielo si era fatto improvvisamente buio. La luce del sole era stata totalmente coperta da densi strati di nuvole nere e aveva preso a soffiare un vento gelido da nord.
Presto tutti furono costretti a correre in casa, poiché in pochi minuti iniziò a scrosciare una violenta pioggia che rendeva impossibile anche solo vedere davanti a sé.
Successivamente il cielo iniziò ad essere percorso da fulmini accecanti, seguiti da tuoni talmente roboanti da poter essere facilmente scambiati per i passi di un gigante enorme.
In mezzo alla fanghiglia che aveva preso il posto delle strade avanzavano cinque uomini della guarnigione delle mura, i quali non potevano sottrarsi al loro lavoro nemmeno usando un tempo simile come scusa.
Proteggendosi la testa con la giacca, camminavano speditamente verso la postazione alla quale erano stati assegnati, per dare il cambio della guardia. Sbuffavano e si lamentavano per il lerciume che si depositava sui loro stivali e l’acqua che li aveva ormai inzuppati completamente, facendoli rabbrividire a ogni folata di vento.
-Non si vedeva una tempesta simile da anni, parola mia!- sbottò uno di loro, chiamato Marcus Finnegan, scandendo le parole con energici movimenti della testa e fissando lo sguardo in quello dei compagni, che si erano voltati per sentirlo meglio. La pioggia e i tuoni infatti rendevano quasi impossibile comunicare, coprendo ogni suono.
-E nessuno se la sarebbe aspettata d’estate…- aggiunse scrutando il terreno davanti a sé la più giovane del gruppo, di nome Miranda, una ragazza appena salita di grado e assegnata a loro in sostituzione di un soldato malato.
Insieme a loro si trovava anche un uomo a cui tutti si rivolgevano chiamandolo semplicemente “Hannes”. Era il più vecchio e quello con più esperienza tra i cinque, rispettato per essere uno dei sopravvissuti allo sconvolgente attacco a Shiganshina.
Con tono scherzoso, con apparente voglia di fare del sarcasmo disse semplicemente:- Ed è arrivata così all’improvviso…un paio d’ore fa c’era un sole davvero magnifico, e ora questo.- e fece un ampio gesto col braccio destro, per invitare gli altri ad osservare ancora una volta la situazione.
Loro sapevano che dietro alle sue parole innocue si nascondeva un insegnamento che gli aveva ripetuto fino allo sfinimento: “rimanete vigili, perché il pericolo colpisce più duro quando non ce lo si aspetta.”
Per questo la piccola compagnia sprofondò in un silenzio teso, carico di domande, ma anche di determinazione.
Finalmente, dopo pochi altri minuti, arrivarono a destinazione.
Avevano il compito di dare il cambio alle guardie che sorvegliavano il lato sud della città di Trost, in cima alle mura.
Per raggiungere il montacarichi che li avrebbe portati alla postazione passarono di fianco al grande masso posto ad ostruire l’unica entrata, testimone della battaglia dell’anno precedente, durante la quale il genere umano aveva ottenuto la prima vittoria contro i giganti. 
Una volta saliti si diressero verso una tettoia che era stata montata per consentire ai soldati di ripararsi. Lì trovarono i commilitoni, felici di poter andare a riposarsi, che gli mostrarono rapidamente il quadro della situazione (compresa l’ubicazione e la qualità delle bevande alcoliche) e poi li lasciarono al loro compito.
Hannes, che rivestiva il ruolo di comandante della sua piccola squadra, ordinò loro di asciugarsi, di prendere posizione e assolutamente di non toccare gli alcolici mentre erano in servizio.
Tuttavia essi già sapevano che fosse intransigente sull’alcol durante la guardia, nonostante non vi rinunciasse negli altri momenti.
Era cambiato, dopo il grande attacco.  
Dunque i cinque si sistemarono rapidamente e attesero, sforzandosi di vedere qualcosa attraverso la cortina di pioggia.
-Se non altro è facile individuare i giganti, con questa pioggia- disse Marcus –siccome hanno una temperatura corporea alta, quando fa più freddo emanano vapore.-
-Non ne sarei così sicuro, Marcus- lo ammonì Hannes parlando lentamente e con tono grave –con una pioggia così fitta probabilmente non riusciresti nemmeno a sentire i loro passi.-
Tutti e quattro si erano voltati verso il comandante, mentre proferiva queste parole lasciando un pesante senso di inquietudine nei loro animi.
Il silenziò ripiombò sul piccolo gruppo, avvolgendolo quasi come in una cappa soffocante, e l’umidità estrema dell’aria non aiutava per niente a migliorare la situazione.
Nel frattempo, da tutt’altra parte, l’élite del Corpo di ricerca si era radunata per preparare una ricognizione nel Wall Maria, per verificare la fattibilità di un possibile recupero di quei territori. Il principale obbiettivo tuttavia era riuscire ad arrivare fino al muro più esterno e a salirci, per poi tornare indietro.
Una volta raggiunta una simile decisione venne radunato l’intero reggimento nel cortile del quartier generale, in modo che tutti i suoi membri venissero messi a parte del piano e dei motivi che avevano portato alla sua elaborazione.
Il comandante Erwin troneggiava sugli altri, fissandoli in volto senza battere ciglio. Nonostante avesse perso un braccio in uno scontro dell’anno precedente, si era ripreso molto bene dalle ferite e sebbene non fosse più idoneo a partecipare alle ricognizioni, rimaneva comunque il coordinatore delle operazioni.
-Esporrò il piano solo una volta, quindi prestate attenzione in modo che sia chiaro a tutti!- ordinò ai presenti, che si irrigidirono come per ribadire che erano sull’attenti.
-Per l’operazione di domani- esordì –dovete avere una sola cosa in mente: raggiungere il Wall Maria ad ogni costo.-
Molti impallidirono di fronte a questa frase.
Rimanendo serio e severo l’uomo si affrettò a spiegare i particolari, prima che l’attenzione data dallo spavento sfumasse: -Raggiungere le mura più esterne ci porterà preziose informazioni sul modo di agire dei giganti. Infatti potremo riuscire a stabilire se seguono o no un itinerario preciso una volta entrati nei nostri territori.- fece una pausa in modo che i soldati assimilassero le sue parole.
Riprese: -Abbiamo due opzioni in proposito ed entrambe presentano sia lati positivi che negativi. La prima è che i giganti non seguano un percorso specifico, ma semplicemente vaghino senza meta fino a quando per caso non giungono alle mura, al di là delle quali avvertono la nostra presenza e quindi cercano di varcarle. Se questa supposizione è corretta dovremmo incontrare pochi giganti sulla nostra strada, poiché cercheremo il più possibile di seguire una linea retta che vada verso sud, ossia la via più veloce e quindi la più conveniente, sia per il predatore sia per la preda.- si bloccò un’altra volta, approfittandone per schiarirsi la gola e inumidirsi le labbra.
-Se invece ne dovessimo incontrare tanti- continuò –per ridurre il numero delle vittime saremo costretti a rientrare, dovendo rinunciare all’operazione, ma constatando che seguono effettivamente il percorso più breve. Tuttavia questo non potrà che farci concludere che purtroppo sentono la presenza umana anche da grande distanza e quindi hanno la facoltà di individuare il percorso più corto per giungere alla loro fonte di cibo.-
Si prese un altro momento per osservare gli sguardi attoniti degli uomini e delle donne che probabilmente l’indomani sarebbero andati incontro alla morte e sentì salirgli un groppo alla gola, che ricacciò giù immediatamente in nome del suo rigore.
-So che non è la prima volta che rischiate la vita in un’operazione come questa- disse allora –ma tenete a mente il numero di persone valorose che si sono sacrificate prima di voi, per permettere a voi un giorno di essere qui e di essere figli liberi di questa terra. Combattete anche voi per questo, per quelli che prenderanno il vostro posto. Le informazioni in questa guerra sono di vitale importanza e capire il modo di muoversi di quei mostri ci consentirà di sapere come evitare il più possibile di incontrarli. Questo sarà un ulteriore passo verso la riconquista del Wall Maria, essenziale per scoprire il segreto dei giganti, celato tra le macerie di Shiganshina.  Non so quando tempo ci vorrà, ma non penso che nel grande Corpo di ricerca ci sia spazio per chi ha intenzione di arrendersi. Mi aspetto che ognuno di voi dia il meglio di sé domani, come avete sempre fatto.- concluso questo discorso, non avendo più il braccio destro, si portò il pugno sinistro al petto, nella parte destra, e pronunciò il saluto “Offrite il vostro cuore!”
Si levò un coro che rispose con la stessa frase e il gesto di battersi il pugno destro sul cuore, gesto che il comandante purtroppo non poteva più eseguire correttamente.
Erwin sentì che, nonostante la paura, i suoi uomini erano ancora motivati e se ne sentì orgoglioso.
Al ritorno verso i dormitori, tre giovani cadetti indugiarono all’entrata.
Illuminati solo dalla luce delle due lanterne poste sugli stipiti della porta, stavano parlando della missione.
Uno di loro era alto e magro, con due grandi occhi verdi carichi di determinazione e una voce che trasudava odio.
L’altro era più basso, coi capelli biondi a caschetto e apparentemente il più debole tra loro. Tuttavia nel suo sguardo docile si percepiva la consapevolezza di una mente brillante.
Infine era presente anche una ragazza dai capelli corvini, occhi quasi inespressivi e una voce calma a tal punto da lasciar intendere la facilità con cui avrebbe saputo uccidere chiunque.
I loro nomi erano rispettivamente Eren Jaeger, Armin Arlert e Mikasa Ackermann.
ANGOLO AUTORE
Salve a tutti,
eccomi qui pronto col primo capitolo della mia prima fiction su Attack on titan. Spero che, se lo state già facendo, continuerete a leggere la storia e vi devo ringraziare per la vostra pazienza.
Detto ciò vi invito a lasciare una recensione per dirmi cosa ne pensate, cosa migliorereste ecc.
Sono aperto ai vostri consigli. In più ricevere una recensione mi farebbe molto piacere anche personalmente, in quanto mi gratificherebbe sapere che il mio lavoro viene apprezzato, o comunque preso in considerazione.
Spero che la storia vi stia incuriosendo. Ci vediamo al prossimo capitolo!
Skrill rider
   
 
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