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Autore: Spensieratezza    07/07/2018    5 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Sam si trovava a casa e doveva fare il tema che il professor Black gli aveva imposto.

Il tema era sempre sui ragazzi dai capelli rossi. Il libro, dopo aver provveduto a raccontare tutta una serie di panzane su di essi, aveva seguitato a parlare degli amici di codeste povere creature.

Si diceva che un tempo si credeva che le povere persone che avevano la sfortuna di cadere nella rete ammaliatrice di codeste creature perfide, riuscivano ad irretirli in un modo che li faceva sprofondare in un abisso di sangue, tormento e dannazione eterna. Per questo i rossi venivano isolati, avevano lo strano potere di irretire anche la più angelica creatura celeste e distruggerla.

“Una marea di cazzate!” proruppe Sam alla fine.

“Sam? Stai bene?” domandò Dean dal divano.

“Sto benissimo. Vado a bermi un succo.” Disse Sam, allontanandosi dal tavolo da pranzo per andare in cucina.

Dean approfittò della sua momentanea assenza, per sbirciare il foglio di Sam. A ogni parola, la sua fronte si corrucciava di più.

“Ti soddisfa quello che leggi?” chiese Sam, bevendo il succo d’arancia dal cartone.

“Io..non proprio! Scusa.” Disse Dean, lasciando il foglio.

“Non preoccuparti. Se avessi voluto che restasse segreto, sarei andato di sopra. Aspetta, te lo leggo a voce.”

“Sam, non è necessario..”

Sam lo ignorò.
 


“Sono dell’idea che non puoi governare del tutto un uomo, se non controlli anche il suo cuore, non avrò paura di nessun controllo mentale, fino a che avrò il mio cuore e esso mi ascolterà e io lo ascolterò ed esso mi dirà di scegliere sempre di aiutare le persone che amo e di non giudicarle per il vestito che indossano o per i colori del loro corpo, ma per quello della loro anima.

Fino ad allora saprò che il mio cuore è mio ed è giusto

Ora e per sempre.

Sam.”
 


Un silenzio imbarazzante segnò queste parole.

“Se me lo avessi chiesto, te lo avrei letto.” Disse Sam in tono tranquillo. Dean cercò tracce di delusione o rabbia nel suo volto, ma non ce n’erano. Solo curiosità.

“mi dispiace. Io..ero solo preoccupato. Quando mi hai detto che quell’arpia ti ha trattato così..io..”

“Il tuo cuore adesso mente, Dean.”
Dean lo guardò pieno di terrore.

“Cosa?”

“In realtà tu temi questo tema, così come il professore, hai solo un modo diverso di dimostrarlo, ma anche tu pensi che Alisea, la mia amicizia con lei, possa farmi male, vero?”

“Io..lei..ti ha fatto sbottare in quel modo..davanti a tutti!”

“Pensi che ho sbagliato, forse? Dovevo forse ignorare una ragazza in lacrime?”

“Non sto dicendo questo. è comprensibile se…lei un po’ ti piace..ma..”

“Pensi che mi piace? Non credi che te lo direi, se fosse così?”

“Beh..in fondo non è facile ammettere certe cose..specie alla tua età..”

“Wow..” disse Sam dopo un attimo di silenzio. “In poche parole mi hai dato del bugiardo e del facilmente manipolabile. “

“Senti, io..non sono cose che mi riguardano la tua vita sentimentale!”

“Invece sì!” disse Sam, gelandolo, mentre stava già salendo le scale.
 
Sam non si lasciò scomporre dal suo irrigidimento.



“Sei mio fratello! Certo che ti riguarda! Non devi temere di interrompere qualcosa solo perché vedi che sto facendo ascoltare una canzone a una mia amica per consolarla, con un auricolare!”

Dean lo guardò stupito.

“A volte non tutto è quello che sembra, Dean!” disse Sam, scrollando le braccia. “Con permesso, devo andare in bagno. “


“Parlare di Alisea come tua possibile girlfriend ti fa venire voglia di andare a cagare? Glielo dirò la prossima volta che la vedo.” Disse Dean un po’ più leggero.

“Ma lo sai Dean che sei proprio uno stronzo??”
 
Dean ridacchiò,poi si appoggiò alla porta del bagno e sussurrò.

“è davvero dolce quello che hai scritto, Sammy. Sono fiero di te.”

Il cuore di Sammy perse un battito.

“Lo saresti anche se ti rivelassi che non era davvero quello che volevo scrivere??”

“C-come?” chiese Dean un po’ deluso.

“In realtà io volevo scrivere, che il professor White era un grande completo, gigantesco coglione e che dovrebbe scopare di più. Magari con il preside.”

Dean scoppiò a ridere.
 
 
 





Il giorno dopo, Sam si ritrovava con Dean e gli altri amici, nel baretto gelateria a pochi passi dalla scuola, si erano seduti nei tavolini fuori e si godevano il sole caldo. Era l'ora della pausa pranzo e Sam era più che mai desideroso dal distrarre Dean dal picchiare il professor White. Quando Sam gli aveva fatto recapitare quella spiegazione, White si era imbufalito e gli aveva piantato un bello 0 spaccato, dicendo che non era quello che gli aveva chiesto. Dean, che stava tornando da una riunione in sala professori, sentì le grida e stava quasi per entrare in classe e fare un macello, ma fu fermato prontamente da Clère, che gli impedì di entrare nell’aula e peggiorare la situazione.

Ora, durante la pausa pranzo si trovavano tutti al baretto. Sam, Dean, Castiel, Marika, Clère e Ruben. Dopo poco che erano lì, però, furono raggiunti inaspettatamente dal Preside. Sembrava raggiante.
 
“Buongiorno ragazzi, avete avuto una bella idea a fermarvi qui. è una bella giornata di sole per uscire, anche se spero che troppe leccornie non vi impediscano di concentrarvi sulle lezioni. Sono venuto a sapere che hai fatto di nuovo arrabbiare il professor White, Sam. Hai intenzione di stabilire un nuovo record?”

Sam lo fissò. Il preside aveva uno sguardo divertito.

“Non saprei.” Ma prima che potesse aggiungere altro, Dean si infervorò.

“Quello lì, ce l’ha con mio fratello..prima o poi io..”

“Dean! “ lo riprese Clère.
Il Preside sospirò.

“Ho già ripreso Black per la storia del tema e per il racconto che ha fatto in classe, detto tra noi, quelle credenze sono davvero orribili ed era ora che qualcuno lo dicesse e non si limitasse a bere tutto quello che si legge nei libri. Complimenti, ragazzo. apprezzo sempre chi sa usare la propria testa.”

Dean e Sam rimasero allibiti e per un po’ nessuno parlò, mentre anche Albert, ordinava una piccola focaccina.
 
 


Dopo un po’, Sam sentì un calore annebbiargli la mente, offuscargli la vista….era come se li dentro ci fosse come una coltre di nebbia, senza vederla…. Cercò di concentrarsi sulle bottiglie che c’erano sul bancone, ma smise subito non appena si accorse che fissare qualsiasi cosa lo faceva sentire peggio. Ora cominciò anche a girargli la testa, o forse era la stanza a girare?
 
“Stai male?” disse una voce vicino a lui, una voce famigliare.
 
Sam non riuscì a trovare le parole per rispondere, neanche riuscì a voltare la testa. Un attimo dopo si senti preso per il braccio e spinto verso il basso
 
Era Dean. Aveva capito che Sam aveva un giramento di testa e l’aveva attirato a sé facendolo sedere in braccio.
 
Questo non fece altro che far  esplodere la cosa che stava facendo agitare Sam. Qualunque cosa fosse.
 
All’ improvviso senti come un flash scoppiargli nella testa.
 
Vide delle cose. Cose di un altro tempo. Un altro luogo.
 
 
 
Vide un bar, ma non era lo stesso cui erano ora li. Era diverso. Molto più antico. E in un angolo, un ragazzo, fece sedere in braccio a sé un altro ragazzo, proprio come Dean aveva appena fatto con lui , ma quei due non erano loro due. Erano senza ombra di dubbio altre persone, anche se dovevano avere all’ incirca la loro età.
 
 
 
“Non sapevo che non reggevi l’alcool, la prossima volta un bicchiere di latte, eh?” lo canzonava il primo ragazzo.
 
“Sono in grado di badare a me stesso, e mollami, non sono un fanciullo” rispose l’altro che cercava di liberarsi.
 
“Diglielo a quella stufa là che stavi per centrare. DUE VOLTE, fratello” lo canzonò l’altro senza lasciarlo andare.
 
“Non sono tuo fratello” rispose l’altro cercando di non dare a vedere il calore che l’aveva avvolto dentro il cuore  nel sentire quelle parole.
 
Il tipo non si lasciò infatti ingannare e sorrise esasperato
 

 
“Ehi fratellino, stai bene?” disse con tono dolce ma ansioso, Dean.
 
Sam cercò di riscuotersi da quella visione, potente come uno squarcio nel cielo azzurro
 
“Dean?”
 
“E perché non la fata madrina? Hai avuto un attacco di panico?”
 
Sam cercò di raccogliere le idee e nel mentre arrivarono Ruben, Marika e suo fratello Castiel, trafelati. 
 
 
 
“Che cos’ha?” chiese Ruben, accorgendosi di Sam, che aveva lo sguardo perso nel vuoto, ed era ancora seduto in braccio al fratello.
 
 
Dean stava per ribattere, ma Sam si riscosse all’improvviso e balzò subito in piedi, imbarazzato che i loro nuovi amici e addirittura il preside, l’avessero visto in braccio al fratello maggiore.

 “Lasciami, non sono un fanciullo.”

Si rese conto subito di aver usato la stessa frase del ragazzo di poco prima, che non si sapeva a quale tempo potesse essere collocato*poco prima * , quel ragazzo che non poteva essere lui….si senti le gambe cedere.
 
 
“Sam? Ehi, ti senti bene?” gli domandò ancora Dean, appena prima che il fratello si accasciò tra le sue braccia.
 
“SAM!!”
 
“Presto, facciamolo stendere.” Ordinò il preside, sbrigativo, ma Sam sembrò muoversi ancora.

“Aspetti, sembra..che si sta rimettendo..” disse Dean.

“Mmm…”mugolò Sam a occhi chiusi, mentre gli cingeva il collo.

“Amico mio..” sussurrò sorridendo, dandogli due baci sul collo.

“Sam?? Ma che fai??” disse Dean imbarazzatissimo, spostandolo gentilmente da sé e guardando Albert terrorizzato che lo guardava con aria emblematica.

“Dobbiamo stenderlo. Lascia che..”

“No. Lo faccio io. È mio fratello.” disse Dean.






















Note dell'autrice: 

finalmente la storia sta andando avanti!! xd cominciavo a sentirmi sconfortata! xd chiedo scusa a tutti per i capitoli lenti xd ora dovremmo entrare un pò nel vivo della storia!
   
 
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