Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Danina Petroskova    07/07/2018    1 recensioni
Jane ha appena saputo di essere una strega e si sta preparando a vivere una nuova avventura in un mondo a lei totalmente ignoto. Il suo arrivo alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts non è tutto rosa e fiori ma una scoperta sensazionale la catapulterà in un passato lontano e le permetterà di scoprire i misteri che si celano dietro le figure leggendarie dei fondatori. Come si conobbero? Come trascorrevano le loro giornate? Ma soprattutto, qual è il vero motivo che spinse Salazar Serpeverde ad abbandonare la scuola e i suoi amici?
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I fondatori, Nuovo personaggio, Tosca Tassorosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Immersa nei miei pensieri sobbalzai al suono di una voce dolce e delicata < Non bevi?>. Guardai con aria annoiata l'infuso di rosa posto sul tavolino rotondo di fronte a me, dopodiché rivolsi lo sguardo alla zia Miranda, intenta a leggere il giornale . < Non ho molta sete zia> le dissi con voce flebile. < Oh smettila di fingere tanto lo so che il mio infuso alla rosa non ti piace. L'ho capito quando te l'ho propinato la prima volta e ti si è stampata sul viso quell’espressione buffa> disse prorompendo in una risata fragorosa. La zia Miranda è l’unica persona interessante in famiglia. È la sorella di mia madre ma non potrebbero essere più diverse. La mamma è alta, spigolosa e ha i capelli lisci di un biondo spento, mentre la zia Miranda ha un corpo flessuoso, due grandi occhi azzurri in grado di penetrati nell’animo e lunghi ricci castani. Fortunatamente la genetica è stata benevola con me e ho ereditato i suoi stessi occhi e i suoi stessi capelli. Ma la sostanziale differenza tra lei e la mamma sta soprattutto nella personalità. Mia madre è una persona apatica, disinteressata ed eccessivamente normale. L’unico interesse che dimostra è quello per se stessa e non si è mai lasciata andare a dimostrazioni di affetto nei miei confronti. Alle volte dubito che possa essere umana. La zia Miranda è l’esatto opposto. Eccentrica, dolce e soprattutto è una donna di cultura. Le piacciono i libri, la musica classica e ama guardare vecchi film in bianco e nero. Inoltre ha sempre nutrito un profondo interesse per l’occulto. Interesse che ha trasmesso anche alla sua cara nipotina. Vive in un piccolo cottage situato nella campagna inglese. Ogni settimana prendo il treno alla stazione di King’s cross e mi dirigo da lei per passare un pomeriggio totalmente immersa in un altro mondo. Questo perché la casa della zia Miranda è molto particolare. Piccola ma accogliente è sempre in penombra, vi alleggia costantemente un intenso profumo di infuso all’arancia, alla menta o alla rosa ed è arredata con mobili di legno pregiato su cui sono disposte file e file di libri, riviste, giornali, videocassette e vinili. Un gigantesco grammofono occupa la parte centrale del soggiorno. Quel pomeriggio d’state, esattamente una settimana prima che io partissi per Hogwarts, pioveva a dirotto e le temperature si erano abbassate di parecchi gradi. Avevamo passato tutta la giornata a chiacchierare e a guardare vecchi film. Durante la nostra conversazione le parlai della scuola speciale in cui avrei passato i successivi mesi. Le raccontai la pura e, di sicuro, non semplice verità. Ero perfettamente conscia che la zia mi avrebbe capita ma soprattutto creduta. Le narrai della mia breve gita per le strade di Diagon Alley. In particolar modo le descrissi il negozio di Olivander, dove comprai la mia prima bacchetta. Legno di ebano, corda di cuore di drago, 12 pollici e mezzo, sorprendentemente flessibile. Inoltre, in quei giorni, non avevo fatto altro che cercare di ricavare più informazioni possibili riguardo al mondo magico e alle usanze dei maghi. C’è da dire che scoprì delle cose veramente interessanti. Soli 4 anni prima si era svolta una guerra magica che aveva portato alla fine delle ambizioni di un potente mago oscuro . A sconfiggerlo fu un ragazzo di soli 17 anni, Harry Potter, che al momento lavora come Auror presso il ministero della magia. A quanto pare, quelli come me, ossia i figli di babbani, non erano visti di buon occhio da una parte della comunità magica. Era questo ciò che mi impensieriva particolarmente quel giorno. Pensavo che il mondo magico fosse diverso dal nostro anche sotto quell’aspetto. Mi diressi verso la poltrona accanto al caminetto spento e dalla mia valigetta vintage tirai fuori un tomo dalle pagine ingiallite e sulla cui copertina svettava uno stemma in oro. < Che libro è?>, mi domandò la zia avvicinandosi incuriosita < Si intitola storia di Hogwarts. Ci sono un sacco di informazioni interessanti. Ad esempio ho letto che gli alunni non vivono tutti insieme ma vengono smistati in 4 case diverse da un cappello parlante. > < Un cappello parlante?> < si, le quattro case sono grifondoro, corvonero, tassorosso e serpeverde. Corrispondo a caratteristiche diverse insite nella persona. Sinceramente non lo so dove mi smisterà il cappello parlante. Corvonero sarebbe perfetta per me che amo i libri ma devo dire che anche Serpeverde mi intriga parecchio. In fondo sono sempre stata una persona ambiziosa e di certo la determinazione non mi manca>. La zia Miranda mi fissava con un espressione divertita sul viso e quando parlò cominciò a farlo utilizzando un tono canzonatorio. Lo stesso che usava quando mi mettevo in una situazione imbarazzante o quando facevo mostra della mia goffaggine < Jane cara devi smetterla di farti tutti questi problemi inutili. Sembra di sentire parlare una persona adulta. Hai 11 anni e devi prendere le cose con più leggerezza. Inoltre sono sicura che questo fantomatico cappello parlante farà la scelta giusta. L’unica cosa che spero è che tu ti faccia degli amici. Lo so che per te è difficile ma non avere nessuno su cui poter contare non è una cosa molto furba, specialmente in un posto come quello>. Dopo aver pronunciato quelle parole si alzò dalla poltrona sulla quale si era accomodata e si diresse al piano superiore senza pronunciare una parola. Dopo all’incirca una decina di minuti tornò giù con in mano un piccolo scrigno rosso con le rifiniture in argento. Mi fece cenno di avvicinarmi e si sedette nuovamente sulla poltrona vicino al camino. Il suo vestito a fiori svolazzava leggero a causa del venticello fresco proveniente dalla finestrella aperta del salotto. Quando parlò lo fece con un tono completamente diverso da quello divertito di poco prima. Aveva assunto un’ espressione seria sul viso che raramente mostrava in mia presenza. < Jane, voglio mostrarti una cosa molto importante. Promettimi che non dirai a nessuno della famiglia ciò che ti ho appena mostrato e soprattutto che lo terrai ben nascosto fino al tuo arrivo ad Hogwarts. Li potrai portarlo con te ma non devi smarrito. A casa tienilo nascosto soprattutto alla mamma. Se sapesse che possiedo un oggetto del genere e che l'ho dato a te non ci penserebbe due volte a confiscartelo e a tenerselo per se. Quella donna è così avida! Promettimelo Jane!> < Te lo prometto zia! Ma di cosa si tratta?>.La zia Miranda aprì con estrema attenzione il cofanetto e prese tra le mani un medaglione d'argento, sul quale era incastonato un rubino rosso. Era un oggetto stupendo e di ottima fattura. Il rubino al centro emanava un bagliore rossastro. Ero ipnotizzata dalla bellezza del medaglione, da cui sembrava fuoriuscire un’ energia particolare. La zia lo ripose sul fondo dello scrigno e chiuse il coperchio di scatto. Con voce flebile e calma la zia riprese a parlare < questo medaglione me lo diede la nonna prima di morire. Devi sapere che è vecchio di secoli e che la nostra famiglia lo tramanda da generazioni. Si cerca sempre di trovare la persona più affidabile a cui donarlo. È per questo che ti ho detto di tenerlo nascosto a tua madre. Sin da piccola ha sempre nutrito un profondo interesse per questo medaglione e farebbe di tutto per entrarne in possesso. I nostri rapporti si sono deteriorati proprio quando nostra madre decise da affidarlo a me, la sorella minore, piuttosto che a lei. > < Ho capito zia! Ma da dove viene questo medaglione? A chi apparteneva? > < Un nostro antenato ne entrò in possesso durante un viaggio in America da una sua conoscente. A quanto pare apparteneva ad una donna inglese, molto probabilmente nobile e ricca a giudicare dal valore di questo oggetto. Comunque sia ho finalmente deciso di darlo a te. Sei piccola ma anche molto responsabile e matura per la tua età. Inoltre sei la persona più simile a me in famiglia.>. La guardai con aria decisamente poco convinta. Non sapevo se sarei stata all'altezza del compito. Certo, ero una persona piuttosto affidabile ma si trattava comunque di una grande responsabilità. E se lo avessi smarrito? Avrei sicuramente deluso la zia in quel caso e lei era l’unica persona a cui volevo realmente bene. < Zia non sono sicura di poter…..> < ah ah ah, non voglio sentire scuse. Io mi fido di te Jane e sono sicura che sarai all'altezza del compito. E adesso prendilo, mettilo nella valigetta insieme al tuo libro e torna a casa. Sono già le sei e a momenti passerà il treno. Non voglio di certo che tua madre ti sgridi per aver fatto tardi a causa mia. Detto sinceramente non ho voglia di sentirla sbraitare al telefono. Ah Jane! Ricordati di scrivermi quando sarai lì. Voglio sapere tutto tesoro.> Mi incamminai a passo svelto verso la fermata del treno. Aveva smesso di piovere già da un pó ma grossi nuvoloni neri si addensavano nel cielo promettendo un forte acquazzone. C'era nell'aria un forte odore di erba bagnata. Adoravo la campagna! Stavo bene lontano dai rumori della città, dalle macchine che sfrecciavano sull'asfalto bagnato e dall’incessante cicaleccio delle persone. Tuttavia quella sera non feci caso a nulla delle cose che solitamente mi fermavo ad ammirare in campagna. Ero totalmente persa nei mie pensieri. Un turbinio di domande mi si affollavano nella testa. Fremevo dalla voglia di sapere qualcosa di più su quel medaglione. Inoltre ero convinta che la zia Miranda mi stesse nascondendo qualcosa di importante. L’avevo capito quando mi aveva letteralmente cacciata di casa impedendomi di fare ulteriori domande. Per di più lo aveva fatto utilizzando una scusa penosa. A mia zia non importava nulla degli strepitii di mia madre e dubito che le sarebbero mai importati. Possibile che la mia famiglia, così apparentemente anonima e noiosamente normale, potesse invece nascondere dei segreti? Forse Hogwarts mi avrebbe aiutata a fare chiarezza su quanto stava accadendo o forse si trattava semplicemente di un cimelio di famiglia molto costosa che la zia voleva a tutti i costi proteggere. Molto probabilmente ero io che stavo vagando con la fantasia e mi stavo ponendo domande che non avevano risposta perché semplicemente non c'era nulla da domandarsi. Una, due, tre grosse gocce d'acqua mi distolsero dai miei pensieri. Mi issai la valigetta sulla testa e comincia a correre verso la tettoia che faceva da riparo alla fermata. Il treno fischiava in lontananza.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Danina Petroskova