Tic, toc.
Tic, toc.
Tic, toc.
Sento solo l'orologio ticchettare. Credo sia l'unico rumore che alberga in questa camera, che contiene l'odore della morte, non so perché.
Prima che piazzassi un orologio qui c'era troppo silenzio.
Le ombre si allungavano sulle pareti; le auto sfrecciavano sull'asfalto, qualche volta.
Il resto era solo silenzio.
Ah! E il battito del mio cuore.
Il sangue scorrere, rapido, come un fiume avvelenato senza sbocchi.
Questo non posso dimenticarlo.
Avevo paura dell'eco del mio rosso intenso.
Mi terrorizzava il rumore assordante del silenzio.
In primavera, all'alba, mi raggiungeva il rumore degli uccelli sugli alberi.
Un po' mi calmava.
Il silenzio, però, restava sempre lì.