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Autore: Audrey89    16/07/2018    5 recensioni
Questa storia è nata immaginando la vita di Oscar e Andrè dopo il 14 luglio del 1789, ma non sarà una storia, o meglio, un viaggio semplice.
Sarà un viaggio breve ma intenso, un viaggio tortuoso, arduo e malinconico ,un viaggio d'amore ,passione e vita...
Dopo questa piccola premessa auguro una Buona lettura a tutti!
Audrey89
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo, una collina,la natura…questo è Arras.
Sono seduto qui su un colle, ad ascoltare i rumori della natura…
Le foglie,il vento e lo scorrere di un piccolo torrente nelle vicinanze creano in me un turbine di emozioni a dir poco indescrivibili.
In lontananza posso udire anche e la mia piccola Aurelie correre tra i meravigliosi prati verdi.
Aurelie…sono già passati quattro anni dalla sua nascita….quattro anni da quando la mia vita è cambiata inesorabilmente per sempre.
Quattro anni di gioia, di stupore, di intenso ed infinito amore per questa piccola creatura che ha illuminato i miei occhi, i miei giorni e soprattutto il mio cuore.
Quattro anni di lotta, di battaglia, di emozioni contrastanti: dolore e felicità, tristezza e gioia.
E’ arrivata come la quiete dopo la tempesta,come un sole ,forte e caldo, in grado di squarciare le dense nubi nere che portano pioggia e dolore.
“Papà”
Ed eccola, che si dirige verso di me, percepisco le sue braccine aperte, pronte per abbracciarmi ed io non posso far altro che ricambiare il suo gesto, accogliendola tra le mie braccia e tra il mio petto.
Ringrazio il cielo ogni giorno per avermi concesso l’opportunità di sentire il cuore di mia figlia battere sopra al mio ogni giorno.
Ringrazio il cielo ogni giorno per avermi concesso di vivere un amore così grande.
“Dimmi piccolina”
“Io vado a giocare da Emmanuel”
Sospiro, è ormai un mese che la mia piccina si dirige tutti i giorni a casa del piccolo Emmanuel, il figlio della nostra vicina Genevieve e devo ammettere che la cosa, comincia a farmi un po’ ingelosire… sì, so benissimo che mia figlia ha solo quattro anni ed Emmanuel cinque e che le loro intenzioni sono del tutto ingenue, pure e prive di malizia, ma conosco già l’epilogo della loro “amicizia”.
Sarà infatti lo stesso epilogo che ha riunito me e te Oscar… esattamente ventinove anni fa.
Ti ho incontrata a sei anni, quando tutto mi sembrava finito dopo la morte dei miei genitori.
Ti ho incontrata quando nulla aveva più senso e sei stata tu, mio grande amore, a salvarmi dall’abisso del dolore.
E ti ho amata subito sai? Dal primo momento.
E vedo lo stesso sguardo negli occhi di Emmanuel,lo sento dal tono della sua voce quando parla con Aurelie, da come la prende in giro e da come la rassicura, nei suoi momenti bui.
Ed il loro sarà un amore grande, come il nostro.
 E sarà un amore vero, dove l’appartenenza ad una classe sociale vale meno di un granello di sabbia.
“Va bene piccola, fai attenzione”
“Certo papà!”
Mi da un bacio sulla guancia per poi allontanarsi.
Sta crescendo la mia piccina,anno dopo anno, giorno dopo giorno,minuto dopo minuto ma a me sembra soltanto ieri il giorno della sua nascita.
Un giorno così intenso,doloroso, un giorno amore mio, che ci ha fatto vedere il mondo sotto un’altra prospettiva, che ci ha insegnato che il tempo è oro e che nulla è scontato.
 
“Svegliati Oscar! Devi svegliarti! Non puoi lasciare tua figlia da sola, lo capisci? E’ troppo piccola per crescere senza una madre! Devi insegnarle a camminare, a parlare e soprattutto Oscar devi insegnarle ad amare! Non puoi lasciarci soli amore mio, svegliati!”
E me le ricordo ancora bene, quelle parole sai? Così come ricordo con una lucidità da far paura ,tutte le sensazioni provate in quel momento di terrore e di angoscia di quattro anni fa.
Non sono mai riuscito ad immaginare una vita senza di te… alzarmi la mattina e non vedere il tuo viso, tornare a casa e non trovarti li.
Perderti è stata sempre la mia più grande paura Oscar, fin da quando sono bambino e non è stato facile dover maturare quest’idea…
Quante volte, durante il periodo della gravidanza ho pregato affinchè fosse il bambino che portavi in grembo, a dirigersi verso il nostro Signore.
 
E solo oggi, dopo anni, mi pento amaramente di ciò che ho detto e  di ciò che ho pensato, perché amore mio, non era quella la tua volontà.
 
Devi promettermi che lo amerai tantissimo Andrè,come ami me, se non di più”
“Mi chiedi l’impossibile amore… lo sai bene”
“Andrè, questo figlio è il dono più prezioso che ho…anzi, che abbiamo. Lo so che è difficile, ma se proprio devo morire e devo abbandonare questo mondo, voglio farlo in maniera serena e senza rimpianti.”
E ci siamo baciati in quel momento, perché non servivano parole…non più.
Sei venuta vicino a me,hai afferrato la mia mano e l’hai posata sul tuo ventre.
“Che dici piccolino? Lo facciamo un movimento per papà? Gli facciamo sentire che gli vuoi bene?”
Ricordo ancora oggi l’emozione che provai quando sentii mio figlio muoversi, o meglio ,vivere per la prima volta.
Fino a quel momento mi ero sempre rifiutato di voler sentire i movimenti del bimbo nel tuo ventre, per il semplice fatto che avevo paura di affezionarmi a lui… si Oscar avevo paura di poter amare qualcuno più di quanto potessi amare te e solo l’idea amore mio, mi terrorizzava.
Ma quella sera, ho visto l’amore e la paura di una madre, di una donna che sarebbe disposta a tutto pur di proteggere suo figlio e non volevo darti un dispiacere Oscar… era l’ultimo dei miei desideri amore.
 
“Monsieur Grandier,ha aperto gli occhi! Correte, correte!”
Un battito…un altro e poi un altro ancora ed il cuore riniziò a battere, il sangue a scorrere ed Andrè Grandier a vivere.
“Amore! Amore!”
Ho sentito la tua mano calda Oscar e avrei voluto tanto vedere i tuoi occhi azzurri brillare di luce Oscar,perché eri sfuggita alle grinfie della dama nera amore… avevi vinto.
“Andrè…”
Ti presi la mano e te la baciai.
“Amore, amore mio…Oscar”
“Ce l’abbiamo fatta Andrè…abbiamo vinto”
“Si amore, abbiamo vinto”
 
 
Monsieur Grandier a cosa pensate?”
Una voce mi distoglie dai miei pensieri; mi giro e sei li, davanti a me.
“Nulla madame Grandier. Perché non vi sedete accanto a me?”
“Con molto piacere.”
Appoggi la tua mano sulla mia spalla e sussulto… oh Oscar come fai a creare questo effetti in me dopo anni d’amore? Sei una strega od una fata amore mio?
“Dov’è Aurelie?”
“Da Emmanuel…”
“Come sempre d’altronde”
Annuisco.
“Sai Andrè…mi sembra impossibile tutto ciò”
“Di cosa stai parlando?”
“Di noi, della nostra famiglia…noi.”
Mi faccio più vicino a te e ti bacio.
Le tue labbra come sempre sono una droga per me Oscar, mi inebriano la mente, come il più dolce dei liquori.
“Ti amo Andrè… Amo tutto di te.”
“Tutto Oscar?”
“Tutto. I tuoi occhi, le tue mani, il tuo carattere, i tuoi capelli corvini come l’uva…tutto”
“Anch’io amo tutto di te Oscar. La tua tenacia, il tuo cuore, la tua saggezza…tutto”
Ed è vero amore, amo tutto…e non c’è niente al mondo che cambierei di te, neanche il peggiore dei difetti, perché sei perfetta così Oscar.
 “Aurelie ti somiglia Andrè… ti somiglia tantissimo.”
“Beh non posso negare che non sia così”
Aurelie ha ripreso molto da me, sia a livello fisico che caratteriale.
i capelli, il naso, le labbra, tutti i tratti somatici sono i miei…tranne gli occhi amore, quelli sono i tuoi e sono blu, ma non un blu qualsiasi, sono blu come il mare della Normandia e come il cielo di Arras.
La tristezza che mi invade nel pensiero di non poter vedere mia figlia, ma poterla solo immaginare, mi distrugge, ma le tue dettagliate ed amorevoli descrizioni rendono il tutto meno atroce amore mio.
Ed è saggia la nostra bimba, è saggia ed intelligente, ma anche testarda perché se si mette in testa qualcosa Oscar, non c’è nulla che la possa fermare.
Ed è il connubio perfetto tra me e te, ed è il nostro gioiello più prezioso.
Non possiamo più avere figli, ma non importa perché ci amiamo, amiamo la nostra bambina, la nostra vita, i nostri pregi ed i nostri difetti. Amiamo la vita Oscar perché è questo ciò che ci è rimasto…
Ci è rimasto l’amore.
Ci è rimasta la quotidianità.
Ci è rimasta la nostra famiglia
Ed infondo …è solo questo che conta.
 
 
 
Note dell’autrice:
Salve a tutti! Scusate la mia enorme(termine a dir poco riduttivo) assenza dal fandom, ma per varie motivazioni non sono riuscita a scrivere l’ultimo capitolo della storia per oltre un anno.
Essendo arrivata a conclusione, vorrei ringraziare le persone che hanno letto la mia storia e spero di poter tornare presto con un nuovo racconto!
Un abbraccio
Audrey89
   
 
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