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Autore: ShawnBlade    17/07/2018    2 recensioni
“Noi siamo la squadra suprema. Io sono il giocatore supremo!” gridò Andy “Noi polverizzeremo ogni avversario, noi disintegreremo chiunque ci si frapporrà! Preparatevi avversari, contro di noi non c’è storia! Le nostre capacità travalicheranno ogni ostacolo, noi siamo giocatori di classe A! Io punto alla vittoria, io voglio ritagliarmi la mia fetta di gloria, io voglio riprendermi quello che mi spetta e che mi è stato negato per così tanto tempo. Voglio che la mia squadra raggiunga le vette del calcio, voglio conquistare ogni trofeo ed ogni palma. Sì, dopo aver fallito per tutto questo tempo, ora avrò la mia rivincita! Ahah, tremate, non avete speranza, o avversari! Noi siamo gli Assoluti, noi siamo i più forti!”.
Genere: Commedia, Fantasy, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fidiamoci di Fidia!

“Papà per cortesia vammi a prendere la fascia rossa che voglio fare un altro tentativo”.
“Ti ricordo che è il trentaquattresimo consecutivo questo mese, Milli. E tenendo presente che siamo solo al cinque di aprile, ti consiglio di assumere una cameriera prima che a me facciano male le gambe”.
“Oooh andiamo, solo perché ti sto usando come maggiordomo?”
“Arsenio Acciaio non è costruito con l’acciaio, a discapito del nome”.
“Suvvia papà un uomo grande e forte come te…”
“Va bene, tieni. Più che per me stavo pensando a te, dopotutto questa storia di cavare fuori l’energia dalla fascia oramai sta diventando una vera ossessione. Sei sempre dietro, Milli!”
“È perché ancora non mi capacito come abbia potuto progettare una macchina che abbia funzionato solo in parte. È inconcepibile! Il Progetto A rischia di divenire un fallimento”.
“Ma a quanto pare c’è soluzione. Dopotutto la nostra consulente presto ci consegnerà i suoi risultati ed allora avremo sopperito al malfunzionamento”.
“Sarà. Comunque io voglio riprovarci. La fascia di Mark Evans, almeno in linea teorica, è la più grande fonte di energia calcistica che ci sia sulla faccia della Terra. Ci sarà pure un modo per moltiplicarla, questa energia!”.
 
***
 
"È permesso? C'è nessuno?" Andy entrò nella bottega, avvolta nella penombra. La disposizione di ogni singola suppellettile nella stanza appariva accuratamente studiata, come se ci si trovasse dentro ad un quadro. Tutto era ordinato, armonico, dipinto. Ciascun ammennicolo suonava la propria nota della sinfonia orchestrata dall'arredatore. Assolutamente uno splendido biglietto da visita.
"Non c'è nessuno... proviamo a suonare questo campanello da banco" disse, sentendosi un tonfo al cuore. Dopo tutte le speranze riposte in questa ditta, vedere il negozio vuoto era un fatto che tarpava le speranze. Ma il tonfo vero doveva ancora arrivare... "Dling!".
"Uaaaahhh!!! Troooooommm!!! Brooooommmm!!!! Aaah! Nooo! Sempre cosììì!!!". Dal retrobottega arrivarono suoni di cadute fragorose. "Sigh... mai un atterraggio morbido!". Andy ebbe un momento di sorriso nell’immaginare quella scena esilarante.
Dopo che la commessa ebbe subito la caduta libera, si ricompose ed apparve al depresso di turno. "Buongiorno. Posso aiutarti?"
"Sì, grazie. Ho un problema. Nonostante io mi alleni duramente non so giocare a calcio, e ciò mi fa soffrire".
"Ho capito. Vieni, andiamo nel mio ufficio privato". La sconosciuta accompagnò Andy in una stanza attigua, arredata similmente al locale d'ingresso. Attorney si sedette su una poltroncina di mogano foderata in pelle, mentre un raffinato tavolo intarsiato lo separava dalla sua interlocutrice. Una finestra aperta inondava di piena luce la stanza, progettata per essere sempre avvolta dalla penombra. Lo stile antico pervadeva lo spazio, con pareti foderate in legno e carta da parati retrò. Anche qui oggetti d'arte, preziosi e rarità facevano bella mostra di loro.
Andy rimase per un momento rapito dalla cura degli arredi, ma ciò che lo colpì maggiormente fu il mastodontico quadro che sovrastava la figura della commessa. Una tela magistralmente dipinta, identica alla figura che gli si stagliava di fronte.
"Colpito dal mio ritratto? L'ho dipinto personalmente".
"Wow, complimenti signora, questo luogo è veramente fantastico! Un rifugio della bellezza" Andy recuperò parte della propria serenità trovandosi in quel posto ed inebriandosi di tale magnificenza.
"Molto piacere. Io sono Fidia, la proprietaria. Tu come ti chiami?" la donna appariva sui quarant'anni, vestita in maniera elegante con una camicetta bianca sovrastata da una giacca rosso antico. Era bionda, con le ciocche dei capelli intinte nel carminio, curata in ogni suo dettaglio. Tra i capelli aveva una spilla a forma di fiore dai petali in diamante con al centro un rubino.
"Io sono Andy Attorney. Come le ho detto ho un grande desiderio: giocare a calcio. Il mio compagno di classe, Mark Evans, ha capitanato la squadra della mia scuola, la Raimon Junior High, alla vittoria nel Football Frontier. Lui dice sempre che è l'allenamento a generare la forza di un giocatore ed allora io ho deciso di seguire il suo consiglio: per un mese mi sono sottoposto ad allenamenti massacranti, pur di migliorare ed inseguire il mio sogno".
"Davvero sei un compagno di quella persona? Incredibile! È…” ebbe un moto di interesse, poi si accorse della piccola gaffe e si ricompose. “Interessante. E dunque?"
"Ecco il problema. Ho versato lacrime e sangue per tutto questo tempo! E che cosa ne ho ottenuto? Nulla! Le mie abilità non sono minimamente aumentate! Ho sostenuto il provino per entrare nella squadra della Kirkwood e ne ho racimolato una sonora figuraccia! Ciliegina sulla torta, è solo l’ultimo di una lunga serie di fallimenti!". Andy ebbe un attimo di commozione, gli scesero delle lacrime dagli occhi e dovette fermarsi. Fidia fu colpita dalla storia del giovane, cominciando a mostrare vivo interesse per quella persona bisognosa di aiuto. Gli porse un fazzoletto di carta, lui continuò: "Ora, dai manifesti pubblicitari ho visto la sua azienda e ho sperato che lei potesse aiutarmi".
Fidia sorrise. Quel ragazzo la intrigava. "Ma certo che ti posso fornire assistenza. Questa società è sempre riuscita ad erogare i servizi che le venivano chiesti. Ti sei rivolto alla persona giusta".
Andy si liberò di un peso. Finalmente qualcuno che lo poteva sorreggere! Il suo sogno poteva realizzarsi! Finalmente avrebbe raggiunto il livello di Mark Evans! Sì, sì, ora avrebbe potuto coronare il proprio desiderio! Per sofferenze era decretata la fine! Ma...
"Un dettaglio tuttavia mi sfugge. Quanto hai a disposizione per il pagamento?"
"P-pagamento? Effettivamente, ecco, io..." dopotutto un ragazzino delle medie generalmente non possiede molto denaro, giusto?
"Ho capito. Mi dispiace, ma ti ricordo che noi siamo una specializzata società di servizi. I nostri prodotti sono di altissima qualità, ma anche estremamente costosi". Andy si sentì crollare il mondo addosso. Proprio ora che era arrivato ad un passo dalla soluzione! No, no, non era possibile! Aveva di fronto colei che prometteva di liberarlo dal fuoco che lo attanagliava, ma la dimensione economica li separava anni luce! No, proprio ad un passo dalla vittoria!!!
"Mi ha fatto piacere parlare con te. Sono stata felice di aver alleviato per un poco le tue sofferenze, tuttavia sono anche addolorata per non poter proseguire oltre. Ti consiglio di recarti da uno psicologo, per trovare giovamento" disse Fidia, cercando di non contristarlo troppo. Altro che psicologo! Andy sentiva che nessuno specialista avrebbe potuto sedare ciò che sentiva. Un desiderio che gli pareva così radicato nell'intimo da apparire immodificabile. Qualcosa che gli scorreva nelle vene. Una necessità quasi primaria. Altro che psichiatra o simile! Al massimo lo specialista avrebbe potuto limare il disturbo, non vincerlo. Gli si prospettava nuovamente una tremenda vita di sofferenze, quando…
"Ma dammi un'ultima informazione. Che cosa provi di fronte a Mark Evans?"
"Signora Fidia, io sento un bruciore immenso. Provo invidia nei suoi confronti. Vorrei essere come lui, con lui, al suo posto. Vorrei aver vinto io il Football Frontier! Ah quanto mi fa rabbia! Lui è il mio idolo, ma anche il mio più grande rivale".
"E dunque gli vuoi bene oppure lo disprezzi?" la donna era incuriosita da quel ragazzo così percosso dai sentimenti, ma allo stesso tempo forte per non lasciarsi vincere. "Non lo so. Io vorrei essere come lui e basta. Certo, umanamente la sua presenza è scomoda. Però vorrei che non lo fosse, vorrei potermi compiacere di averlo come compagno". Fidia ebbe un sussulto. Non lo odiava! Molti nella sua situazione avrebbero voluto togliere di mezzo Mark Evans, farlo sparire perché ingombrante. Ma non lui! In fondo gli rimaneva ancora amico e compagno.
Ma in fondo in fondo, valeva la pena mandare via un ragazzo d'oro del genere? Era un peccato lasciare una persona così in difficoltà in mezzo ad una strada, magari avendola sulla coscienza. E poi questa faccenda dell'allenamento a vuoto non le tornava. Come poteva essersi immerso nel training senza alcun risultato? Doveva scoprirlo. Ne andava del Progetto A. I suoi committenti volevano una relazione completa, necessitava studiare anche questo caso. Fu così che ebbe un lampo di genio: "Mio carissimo Andy, è vero, io non ti posso ricercare una soluzione poiché tu non hai abbastanza denaro. Tuttavia forse un’alternativa esiste".
"Davvero? Sul serio???" Andy ebbe un attimo di trepidazione. Ma allora c'era una speranza!
"Facciamo così. Devi sapere che un altro committente mi ha posto una richiesta molto simile alla tua. Mi ha ordinato di trovare mezzi per incrementare le capacità calcistiche di una persona, cosiddetto Progetto A che mira a creare calciatori di classe A. Ora, io ho bisogno di un soggetto su cui testare i miei risultati. Sei disposto a correre questo rischio ed a diventare la mia cavia umana?"
Andy era al settimo cielo. Il suo desiderio poteva avverarsi! No, aspetta un momento, ma…
"Un attimo. Cavia umana? Rischio? Cioè, ci sono pericoli?"
"In linea teorica no. Le mie soluzioni sono sempre incruente ed efficaci. Tuttavia, proprio per garantire tali standard, mi sono riproposta di testare ciò che ho ideato, per sicurezza". Andy non era convinto, tuttavia non c'era altra scelta. Prendere o lasciare. Quando mai gli sarebbe capitata un'altra occasione del genere? E poi, da quello che diceva... insomma, valeva la pena tentare.
"Ci sto. Sperimenterò le sue soluzioni!".
"Molto bene! Allora il contratto è siglato!" Fidia si alzò ed estrasse una scatolina da un cassetto. Aprendola e porgendogliela, disse: "Tieni. Questo è un Ciondolo Assoluto. Portalo al collo e vedrai che da oggi sarai un campione di calcio". Attorney osservò attentamente quella collanina con un pendente simile ad un diamante. Risplendeva di una luce purissima, colpito dai bagliori del Sole al tramonto.
"Ah, ancora due cose. Portalo sempre sotto la maglia e maggiori saranno gli effetti. E soprattutto -Fidia divenne seria in volto- non rivelarlo a nessuno, capito?"
"Capito. Ai suoi ordini, principale!" disse, sfoderando un maxisorriso.
"Perfetto. Allora, tu fiondati nel calcio più che puoi. Settimanalmente mi riferirai i risultati degli effetti del ciondolo, d'accordo?"
"Assolutamente sì! Non vedo l'ora! Posso andare?" Fremeva pur di fiondarsi su un campo da calcio nel più breve tempo possibile.
"Certo. E divertiti!" esclamò, mentre la controparte sfrecciava alla velocità della luce.
 
***
 
Attorney si diresse verso il parco, cercando qualcuno con cui potesse giocare a calcio. Doveva sperimentare! Chissà quali erano gli effetti del Ciondolo Assoluto! In un angolino vide il suo amico Peabody.
“Ehilà, Paul! Come butta?”
“AAAAAAAH! Oh, Andy, sei tu! Mi hai spaventato. Beh, comunque sono felice per la vittoria della squadra. E tu come sei andato al provino colla Kirkwood?”
“Tu hai paura di tutto… e comunque male. Mi raccomando, come al solito non dirlo a nessuno. Solo tu ed Aurelia siete i miei confidenti segreti”.
“Come preferisci. Dopotutto anche io ho il mio sogno nel cassetto, no?”
“Giocare a calcio? Beh, identico al mio. Ti va di fare due tiri con me?”.
“Ma sei impazzito??? Potrebbe vederci qualcuno!!!”.
“Andiamo e che male c’è?”
“Ecco… io… mi vergogno…”
“Di cheeee? Sempre la stessa storia”.
“Umpf, lo sai che io sono timido”.
“Fin troppo”.
“E sai anche che il calcio è la mia passione segreta e che mi vergogno a calcare il campo da gioco da quando ero piccolo così? No, cioè, vabbè, sono ancora piccolo così, ma fa nulla. Non siamo mica a casa tua!!!”.
“Andiaamooo… aaah, ecco perché non sei andato ad accogliere la Raimon. Suvvia, se qualcuno ci chiede qualcosa diremo che te l’ho chiesto io! Mi accollo la responsabilità”.
“Uff… e va bene. Ma solo due tiri, d’accordo?”
“Affare fatto!”. Gli occhi di Attorney scintillarono.
Paul si posizionò fra due cespugli con alle spalle il muro di cinta, Andy ad una decina di metri di distanza. Nessuno era in vista, quindi il suo amico poté giocare senza vergogna. “Pronto?”
“Vai, presto!”.
Andy prese la rincorsa e concentrò tutta la sua forza nel piede. Il Ciondolo Assoluto, stimolato dalla situazione, emise un bagliore. I capelli di Andy si allungarono formando ciuffi articolati azzurro cielo e colorandosi di bianco sulle punte, mentre un orecchino nero gli spuntò sul lobo sinistro. Attorney cercò di colpire la palla, ma come suo solito sbagliò e calciò l’aria, sbilanciandosi e precipitando a terra.
“Nooo, nooo, noooo, non è possibile! Ma allora non funziona! Ho sbagliato ancora!!!”. Un millisecondo dopo si udì un boato: “Braaaaammmm!!!”.
“A-Andy… ma che ti è successo? Perché hai cambiato aspetto?”
“Io non ho cambiato aspetto” rispose, alzandosi “e… oh, ma che mi è successo??? E… e… e questi capelli così strani…. Ma… questo affare nell’orecchio… cosa…. Eeeeehh? Ma che mi sta succedendo?”
“Questo è il meno, guarda là!” disse Paul, indicando il posto dove si trovava prima. Il muro alle loro spalle ora mostrava un chiaro cratere.
“E che significa? L’hai fatto tu?”
“Ma nooo! È stato il tuo tiro! Ma quando hai imparato?”
“Ma se ho mancato la palla e sono capitombolato!”.
“Esatto, però il tuo calcio era così forte che ha scatenato un vortice tale da portarsi dietro la palla e schiantarla contro quella cinta! È fantastico!”.
“Io… io… io davvero ho fatto una cosa simile? E va bene, voglio vedere coi miei occhi!” replicò, recuperando il pallone. “Gnnn... vaaiii!!!” commentò, calciando ancora. Stavolta la sfera trapassò il muro generando una fontana di mattoni che fragorosamente ricaddero al suolo.
“M-ma è… FANTASTICOOOOO!!! PAUL, IL MIO SOGNO SI È AVVERATO! SÌÌÌ, FINALMENTE SONO UN GIOCATORE DI TUTTO RISPETTO!!!” urlò, pazzo di gioia, abbracciando Peabody fin quasi a soffocarlo.

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Andy Assoluto

Io: secondo capitolo pubblicato! Vai!
Pubblico: zzzzz...
Io: uh, che interesse.
Pubblico: zzzzz...
Io: sveliamo qualche piccolo dettaglio. Il design di Andy assoluto è ispirato a Meister X e Hartwin Throbb, due personaggi del gioco Inazuma Eleven Go. I capelli prima pensavo di farli bianchi e azzurri, poi ho invertito i colori. Immaginatevelo come volete. La maglia invece è verde con i bordi neri a formare dei cunei simili a zanne, praticamente è quella della Kirkwood con i colori scambiati tra portiere e giocatori. Dato che Andy nello scorso episodio ha tentato di entrarci, mi sembrava dovuto. Ma a parte questo, cominciamo a vedere in azione la fantastica invenzione di Fidia, il Ciondolo Assoluto!
Pubblico: zzzzz...
Io: e facciamo conoscenza con il secondo amico di Andy, ovvero Paul Peabody. Nel manga è un manager della squadra. Con Aurelia Dingle formano il mio terzetto di protagonisti. Siete contenti?
Pubblico: zzzzz...
Io: sigh… allora, lettori da casa, mi raccomando divertitevi ed arrivederci a settimana prossima!


   
 
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