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Autore: fabyvaniglia    19/07/2018    4 recensioni
Questa storia è stata scritta parecchi anni fa, ed è uscita prepotentemente dal cassetto, con la voglia di crescere.
Estate dopo il sesto anno ad Hogwarts per Harry, Ron ed Hermione.
Harry è preoccupato per il lungo viaggio che lo aspetta, ma non è l'unico che deve trovare il modo di partire lasciando meno cose in sospeso possibili. Forse sarà il caso che Ron ed Hermione decidano se partire lasciando le cose come stanno, o risolvere prima la confusione dentro le loro teste... e i loro cuori.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Cap. 1
​Quando si risvegliano i sentimenti




Agosto 1997

Il sole illuminò con un tiepido raggio la Tana.
Quel raggio si infiltrò in casa Weasley fino a raggiungere la stanza di Molly, strega grassottella con tanti riccioli rossi, e dolce e gentile padrona di casa.
Molly Weasley, infastidita, si rigirò nel letto e si accorse così che il posto di suo marito Arthur era vuoto, il che voleva dire che il signor Weasley, un mago alto, magro e con pochi capelli rossi, era già al lavoro.
Sospirando e con fatica, Molly decise così che era ora di alzarsi e si avviò verso la cucina.
 

Lo stesso raggio di sole andò poi a posarsi contro la finestra della stanza dell’ultimogenita di casa Weasley, Ginny, colpendo in volto la persona che da qualche notte dormiva con lei, Hermione Granger, strega brillante dai capelli piuttosto mossi. Hermione aprì gli occhi, mugugnando il suo dissenso per quella luce improvvisa e gettò uno sguardo verso la sua compagna di stanza.
Ginny era la sorella minore di Ron Weasley, il suo migliore amico insieme ad Harry fin dal primo anno, e da qualche anno le due ragazze coltivavano un rapporto speciale, instauratosi grazie alle lunghe vacanze passate insieme tra chiacchiere e risate precluse ai ragazzi.
Ginny non si era svegliata, dormiva profondamente con i lunghi capelli rossi sparsi sul cuscino, abbracciata ad Arnold, la sua Puffola Pigmea, che così rischiava di soffocare.
Con un impeto di pietà per la povera bestiolina, Hermione la liberò dalla stretta dell’amica e la depositò sulla scrivania già strapiena di vestiti, libri e cianfrusaglie non molto rassicuranti.
A quel punto Hermione, sbuffando per la stanchezza, andò verso l’armadio e con gli occhi ancora gonfi di sonno prese un paio di jeans e li indossò insieme ad una magliettina rosa. Ebbe appena il tempo di dare un’inutile spazzolata ai suoi indomabili capelli che Ginny si svegliò urlando per un incubo, facendola sobbalzare.
“Ginny, stai bene?” chiese subito Hermione avvicinandosi all’amica. “Non mi ero accorta stessi sognando qualcosa di brutto.”
“Sì, no… Non preoccuparti, in realtà non so bene cosa stessi sognando. Credo di essere solo un po’ nervosa, sai con Tu-Sai-Chi in circolazione…”
“Capisco perfettamente” disse Hermione. “Anche i miei sogni non sono dei migliori ultimamente.”
“Scherzi?!” La risata di Ginny lasciò interdetta Hermione. “Pensavo che sognare mio fratello non fosse così terribile!” continuò Ginny, spietata.
Hermione, che stava bevendo un sorso d’acqua, rischiò di strozzarsi. Come si era ripresa in fretta la sua amica. Non trovò altro di meglio da fare che balbettare parole sconnesse: “Ma cosa… come… chi…?”
“Stanotte mi sono svegliata per andare in bagno” disse Ginny imperturbabile “E ti ho vista addormentata con un leggero sorriso; così, proprio mentre mi chiedevo che cosa potessi sognare di così piacevole, quando io non faccio altro che fare sogni da schifo, hai pronunciato qualcosa che somigliava spaventosamente al nome di Ron!”
Hermione arrossì violentemente e Ginny approfittò della sorpresa dell’amica per non darle neanche il tempo di ribattere:
“Hermione, perché non gli confessi quello che provi per lui? Mio fratello è timido e sono sicura che non lo farà mai, ma so per certo che gli piaci, puoi stare tranquilla.”
“E va bene, Ginny” la resa di Hermione era arrivata troppo presto. Ginny si aspettava una rispostaccia per aver osato parlare così francamente, ma forse anche la sua amica, in quei giorni così difficili e pericolosi, si era stancata di dover affrontare tutto da sola. Lo sfogo che seguì lasciò così sorpresa sia lei che la stessa Hermione:
“Lo so, ho capito da parecchio tempo che con te mentire o nascondere qualcosa è praticamente impossibile, capisci sempre tutto. Lo ammetto, così una volta per tutte: tuo fratello mi piace, e forse non solo come amico. Lo so, ma so anche che non posso dirgli nulla. Primo, perché sono sicura che lui non provi lo stesso per me. Me lo sono domandata a volte, ma credo che per ora mi veda ancora come un’amica. Se questo cambierà? Non lo so, ma non credo che al momento Ron abbia maturato la consapevolezza di provare (sempre che sia così) qualcosa di diverso nei miei confronti.”
Ginny stava già per rispondere, ma si interruppe perché Hermione continuò:
“Inoltre c’è un’altra cosa: dopo tutti questi anni che ci conosciamo, con che faccia potrei presentarmi così di punto in bianco e dirgli qualcosa? Senza che ci sia un pretesto, o senza che effettivamente avvenga qualcosa di diverso dal solito… Mi chiederebbe perché parlare adesso, ed io non saprei dargli una risposta. Io, senza una risposta. Mi ci vedi? No, non posso farlo.”
Ginny continuava a guardare l’amica, sorpresa, felice e pensierosa. Dopo tutti questi anni di silenzio, la verità. La sua frecciatina non sperava di riuscire ad ottenere una tale confessione. Ora, per ricompensare l’amica della sua sincerità, Ginny era in dovere di aiutarla, o per lo meno di rassicurarla e farla sentire meno vulnerabile ed esposta.
Aprì la bocca per parlare, ma si bloccò con un mezzo sorriso che si andava espandendo sul suo volto. Aveva avuto un’idea fantastica per far capire a Hermione che Ron era innamorato di lei, ma avrebbe avuto bisogno dell’aiuto di qualcuno… e lei sapeva già a chi poteva rivolgersi.





 
  
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