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Autore: Colarose    28/07/2018    3 recensioni
Quando si perde tutto, non si fa che rimproverarsi di non aver fatto di più per non perdere quel tutto.
E Harry ha perso tutto.
Ma gli verrà data un seconda possibilità.
Un viaggio nel tempo, 27 anni indietro nel passato.
Prima che Voldemort seminasse terrore, prima della Prima Guerra Magica, prima dei Mangiamorte e prima della fondazione dell’Ordine della Fenice.
Prima di quel 31 ottobre, prima di quell’esplosione.
Prima dei Malandrini.
Una nuova responsabilità si fa carico sulle spalle di Harry: vincere la Prima Guerra, prima che ce ne sia anche una seconda.
Ma ci sarà un piccolo imprevisto.
**********
Siete pronti per la lettura?
Ma soprattutto, siete pronti per la storia del quinto Malandrino?
Genere: Comico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
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La scelta giusta 

Regulus si guardò intorno, con una sorta di agitazione che cercava in tutti i modi di mascherare. Forse era diventato qualcosa di istintivo, per lui, cercare di nascondere le sue emozioni.

Fin dall'infanzia gli era stato insegnato così. Persino Sirius, quasi senza accorgersene, tendeva a farlo. Anche se era meno bravo. 

Ma a tradirlo c'era il fatto che si stava grattando il braccio più del solito mentre osservava quel treno rosso sbuffare fumo.

L'atmosfera era così agitata, chiassosa e felice che lui e la sua famiglia stonavano decisamente in quel contesto, con quelle loro pose rigide e facce imperturbabili. Sirius era accanto a lui, che si guardava attorno come se cercasse qualcuno.

Regulus lo sapeva chi cercava, i fantomatici Malandrini. Forse li avrebbe conosciuti in quel viaggio in treno.

Forse

Meglio se salite, potrete trovare uno scompartimento più facilmente" suggerì Orion, osservandoli, dopo aver fatto una smorfia di sdegno nel vedere due ragazze urlare come pazze isteriche per la felicità di vedersi.

Regulus e Sirius non se lo fecero ripetere due volte, e avevano fatto giusto un passo prima che il padre parlasse di nuovo.

“Ah, Regulus vieni qui"

Il ragazzino in questione si voltò lentamente, irrigidendosi di colpo. Poi ubbidì.

Suo padre si chinò alla sua altezza, guardandolo gelidamente negli occhi.

“Vedi di comportarti bene e di non diventare come quello scapestrato di tuo fratello. Non mi sono dimenticato la tua insulsa ribellione, e sappi che quello che hai assaggiato potrebbe essere solo l'inizio. Le nostre speranze sono riposte in te, vedi di non disonorarci e di non gettare fango sulla nostra famiglia " sibilò con una calma glaciale.

Regulus sinceramente sapeva che doveva annuire, perchè Sirius gli aveva consigliato così. Ma dopo aver provato la forza e la bellezza di dire la sua opinione, era difficile resistere a quella dolce sensazione.

Agendo unicamente d'impulso, sapendo che poi dopo si sarebbe rimproverato di starsi facendo influenzare troppo da suo fratello, rispose candidamente:

“In effetti il fango ce lo ha già gettato Sirius, padre, non vorrei gettarne altro ancora" disse alzando maggiormente la voce, facendolo però sembrare un comportamento naturale. Voleva che Sirius sentisse - assolutamente - quando mai avrebbe trovato il coraggio di fare una cosa del genere? Poi vide la faccia di Orion farsi leggermente compiaciuta e si complimentò per la sua abilità "così ho deciso di cambiare, che ne dite del letame?" Domandò audacemente, poi scappó via con un ghigno in volto, lasciandosi dietro la faccia confusa e infuriata di suo padre.

Salì sul treno insieme a Sirius con il fiatone, che si lasciò andare a una risata canina.

“Merlino, Regulus..." esalò "devo segnarmi questo giorno" continuò, tenendosi la pancia.

“Cerchiamo uno scompartimento" propose Regulus dopo essersi calmato anche lui, portandosi dietro il baule.

“Ah, vieni, ti ci porto io" disse Sirius, prendendogli la mano e iniziando a correre.

“Ehi, cos'è tutta questa fretta?!" Domandò Regulus infastidito.

“Ho paura che sia già occupato" rispose Sirius, poi quando raggiunsero quasi la fine del treno, aprì uno scompartimento.

 

"Ti presento lo scompartimento dei Malandrini, Reg" disse teatralmente Sirius. Regulus guardò lo scompartimento, poi alzò un sopracciglio. 

“E cosa lo fa vostro?" Chiese scetticamente. Sirius fece spallucce.

“Niente, ma qui ci siamo incontrati io e James. Poi alla fine dell'anno ci siamo messi tutti qui. Quindi è nostro"

“Non credo sia un ragionamento tanto logico..." disse Regulus incerto. Sirius scoppiò a ridere.

“Vuoi parlare seriamente di logica quando si parla di Malandrini, caro fratellino?!" Domandò divertito "Comunque, nostro o no, chiunque prova solo a sedersi non se la passerà tanto facilmente" continuò ghignando, sedendosi seguito da Regulus.

Quest'ultimo si guardava intorno, finalmente avrebbe conosciuto gli amici di cui tanto suo fratello aveva parlato.

Vabbè, certo, li aveva già conosciuti, ma non dal vivo. Poi nelle chiamate via Specchio la maggior parte del tempo parlava Sirius, con lui accanto. I Malandrini avevano provato a coinvolgerlo, ma si sentiva un po' imbarazzato. Quindi si era limitato ad ascoltare le loro conversazioni, ridacchiando e sorridendo per le cose assurde che succedevano dall'altra parte dello specchietto.

Quelli forse con cui aveva più confidenza erano Harry e James, che più spesso parlavano con lui o portavano lo specchio in mano.

Remus gli era sembrato simpatico, Peter... boh. Non si era esposto tanto. Però sembrava amichevole.

“Ehi!" Esclamò una voce, mentre la porta dello scompartimento si apriva di scatto.

Un ragazzo dai capelli castani dal volto attraversato da una vistosa cicatrice, sorrideva a loro felicemente.

“Remus!" Esclamò Sirius, alzandosi di scatto. Gli si avvicinò e lo abbracciò velocemente, dandogli delle pacche affettuose sulla spalla.

Regulus si alzò a disagio, mentre i due si staccavano. Remus si avvicinò a lui con un sorriso cortese, gli occhi nocciola chiaro curiosi.

“Ciao Regulus, piacere di conoscerti dal vivo" disse, tendendogli la mano. Regulus la strinse, mettendo su un sorriso.

“Anche per è un piacere"

Si sentì uno sbuffo, e entrambi si voltarono verso Sirius.

“Dio mio, come si è formali! Sembrate due anziani!"

Mentre Regulus lo guardava e si sedeva con più disagio di prima, Remus replicò tranquillamente.

"Scusa se non voglio essere maleducato"

Passarono solo cinque minuti, in cui Remus si era dimostrato a Regulus come una persona molto piacevole, capace di intrattenere una conversazione, prima che Peter giungesse.

“Ciao a tutti!" Esclamò sorridendo. Era leggermente più magro dell'anno scorso.

“Pete!" Lo salutò Sirius felice, dandogli una pacca sulla spalla.

Peter notò Regulus. Avanzò timidamente verso di lui.

"Ehm, ciao, sono Peter, vabbè ma questo credo che già lo sai... insomma ci conosciamo già e..."

“Piacere di rivederti, Peter" lo interruppe Regulus, prima che si cadesse nell'imbarazzo più totale.

 

Peter sorrise con le guance a fuoco e si sedette accanto a Remus.

“Hai una barretta di cioccolata? Non ho fatto colazione" Chiese poi a Remus, supplicante. Quest'ultimo lo guardò con le sopracciglia alzate.

“No, non ce l'ho" mentì, Sirius ghignò.

“Andiamo, Remus, non fare il cattivo bugiardo" lo ammonì scherzosamente. Remus lo guardò, poi estrasse lentamente dalla tasca una barretta, la scartò tranquillamente e staccò un quadratino di cioccolata sotto lo sguardo attento del biondino.

Poi si voltò verso Peter, e ghignando, se lo mise lentamente in bocca, masticandolo con gusto. Giusto per far venire ancor più fame a Peter.

“Non essere così crudele..." borbottò Peter indispettito.

“Sai che per averlo devi guadagnartelo. Il mio cioccolato non va' da nessuna parte con tanta facilità" rispose gongolando, inghiottendo il pezzetto.

Peter incrociò le braccia, con il broncio. Quando sarebbe passata la Signora del carrello dei dolci non gli avrebbe dato neanche una Cioccorana, doveva chiederglielo in ginocchio per averla. Sapeva che a metà viaggio la barretta sarebbe finita, a quel punto gli avrebbe fatto patire la fame.

"Ehm, posso averne un po' io?" Si intromise incerto Regulus. Forse non avrebbe dovuto chiedere, era scortese.

Remus lo analizzò, guardò lui, poi la barretta, di nuovo lui e di nuovo la barretta. Poi sotto lo sguardo confuso di tutti, prese un pezzettino e lo porse al secondogenito dei Black, con un piccolo sorriso.

“Che cosa?! Perchè a lui sì?!" Domandò Peter oltraggiato, mentre Sirius scoppiava a ridere.

"Lui è una nuova conoscenza, si deve essere gentili" rispose Remus facendo spallucce, trattenendo un sorrisetto divertito.

"Me ne dai anche un po' a me?" Chiese Sirius speranzoso.

"No"

Da quel momento passarono altri dieci minuti, e tutti iniziavano a preoccuparsi. Dov'erano finiti i due cloni?

Poi si sentì un gran fracasso per il corridoio.

“AAHHH! HARRY NON FINIRMI ADDOSSO!"

“Questo corridoio è stretto! Cosa pretendi da me?!"

La porta dello scompartimento si aprí di scatto, mentre James e Harry respiravano affaticati.

Remus si alzò con uno sguardo di rimprovero, con tutta l’intenzione di fare una piccola lavata di capo a quei due. James mise immediatamente una mano davanti.

“Non ora, ne ho già sentita una da mia madre" esalò riprendendo fiato. Questo non fece molto piacere a Remus, che non lo ascoltò minimamente.

“Si può sapere che fine avevate fatto?! Il treno sarebbe partito tra due minuti!" Li riproverò arrabbiato "Pensavo che lo avreste perso! Ci avete fatto preoccupare! Idioti!"

“Va bene Mamma Remus" Remus spalancò gli occhi, arrossendo leggermente.

 

"Cavolo dici, James?!" Esclamò stridulo. James ridacchiò.

 

"La sveglia non è suonata e Harry... non lo so. Ci siamo incontrati pochi minuti fa, quando lui già stava salendo"

“Sono dovuto tornare indietro perchè avevo dimenticato qualcosa" si inventò su due piedi. In verità ieri si era dimenticato di fare il baule, così aveva accatastato tutti i vestiti in fretta, ma poi era successo che il baule non si chiudeva e quindi aveva dovuto ricorrere a un incantesimo casalingo che aveva letto da qualche parte, aspettando che tutti gli abiti si piegassero. Ah, giusto, inoltre la cameriera lo aveva trattenuto nel tentativo di sedurlo. Pareva essere interessata a Cedric Granger.

Perfetto, no?

“Oh, ciao Regulus" esclamò James sorridendo smagliante, notandolo mentre il treno si apprestava a partire.

Si avvicinò a lui e gli diede quello che lui definiva "abbraccio maschile", stringendogli la mano e facendo scontrare le loro spalle.

“Felice di vederti. Così non dovrò sorbirmi Sirius che parla di te! Ti devo dire le ultime cose che mi ha detto sul tuo con-"

“Ma ciao, Jamie!" Lo interruppe Sirius lanciandogli un'occhiataccia.

“Hey, fr- amico!" Si corresse James, abbracciandolo brevemente. Si era trattenuto dal chiamarlo 'fratello', non gli sembrava corretto farlo davanti a Regulus, non sapeva se l'avrebbe presa male.

“Ciao Regulus" lo salutò Harry sorridendo, dandogli una pacca e sedendosi accanto a lui.

Dopo che tutti si furono salutati, si risedettero ai propri posti, prendendo a chiacchierare.

Regulus capì già dal primo momento che i Malandrini facevano di tutto per non farlo sentire escluso continuando a introdurlo nei discorsi. Ben presto prese anche lui a parlare rilassato, e non fece caso agli occhi felici di Sirius nel vederlo parlare così con i  Malandrini.

Nonostante questo, Regulus non potè non pensare che benchè stesse parlando tranquillamente, divertendosi e scherzando con quei simpatici ragazzi, si sentiva come una specie di piccolo intruso.

Sentiva già il legame tra loro, una bella amicizia, e questo si capiva subito da come scherzavano fra loro, da come si capivano con uno sguardo e dai loro occhi, che esprimevano la promessa di starci l'uno per l'altro per sempre. Si sentiva uno spettatore di quel bel legame, che si sarebbe rafforzato di giorno in giorno. Guardò Sirius, che era felice come non mai mentre scherzava con James, e fu davvero contento per il suo fratellone, che si era trovato queste belle amicizie.

Come promesso, Peter si rivendicò, non dando neanche una zampetta di Cioccorana a Remus, quando gli disse che per averla avrebbe dovuto inginocchiarsi, Remus si rifiutò riprendendo a leggere.

Anche due ragazze erano entrate nello scompartimento, una bionda e una rossa, Regulus non ci aveva messo molto a capire chi era cotto di chi.



“Evans! Sei più bella dell'anno scorso, naturalmente lo eri anche prima, non fraintendere. Quale buon vento ti porta qui? Ti sono mancato così tanto che non potevi aspettare stasera per salutarmi?" Aveva detto James in modo arrogante, la Evans gli aveva gettato un'occhiataccia.

“Mi duole contraddirti, ma non mi sei proprio mancato. E sono qui per Harry, non per te." aveva risposto acida. Poi si era diretta verso quest'ultimo, sorridendo felice. Lo aveva abbracciato  affettuosamente, quasi con fare materno.

Tutto questo sotto lo sguardo di invidia mal celata di James.

“Lene, consolami tu" aveva poi detto alla biondina, che aveva sorriso e lo aveva abbracciato, scompigliandogli i capelli. Poi anche lei aveva abbracciato Harry, anche se con la faccia rossa. Riprendendo il controllo, gli aveva schioccato un bacio sulla guancia, sorridendo.

“Come sono andate le vacanze?" Aveva chiesto impacciata. Harry le aveva sorriso.

“Bene, ho vinto anche una partita a Quidditch e-"

"Pff! Non fare il presuntuoso!" Aveva sbottato James interrompendolo.

“Non hai proprio voce in capitolo, Potter! Dato che le tue chiacchiere consistono più che altro nel dire quanto tu sia affascinante e bello!!” Lo aveva ribeccato Lily.

“Ma tu che ne sai, Evans! Allora io dico che tu sei costantemente acida e..." James si era fermato, facendo nascere un sorriso beffardo sul suo volto "ciclata" aveva concluso.

Perchè non usare quel nuovo termine che aveva appreso? Lo aveva sentito dire da un ragazzo babbano mentre parlava della sua ragazza. Poco ci era voluto per capirne il significato.

Lily aveva spalancato la bocca indignata, dandogli un calcio all'ennesima potenza.

Mentre James aveva gemuto di dolore imprecando vistosamente, Lily si era voltata tranquillamente verso Regulus, che la stava guardando leggermente in soggezione.

“Oh ciao, scusami non mi sono presentata, Lily Evans, piacere" si era presentata sorridendo dolcemente, porgendogli la mano. A Regulus quasi non sembrava la stessa ragazza che aveva data un calcio poco fa a James.

“Regulus Black" aveva risposto stringendole la mano.

Lily aveva aggrottato le sopracciglia

“Tu e Black vi somigliate in effetti. Spero solo che tu non abbia lo stesso carattere" aveva detto, Regulus aveva sorriso. Anche se fosse, non lo avrebbe fatto notare di fronte a lei.

“Non preoccuparti, Evans, mio fratello è un candido angelo in confronto a me" aveva detto Sirius gettando un’occhiata canzonatoria a Regulus. Quest’ultimo lo aveva guardato male.

“Non credo di essere...arrogante come mio fratello" aveva detto rivolgendosi a Lily, sottolineando particolarmente la parola 'arrogante' per una piccola vendetta. Aveva visto Sirius guardarlo indispettito "ma non tutti i suoi aspetti caratteriali sono difetti" aveva poi aggiunto infine sorridendo.

“Ok, Lily, credo che l'hai messo sotto torchio abbastanza" aveva detto Marlene intromettendosi "Piacere, Marlene McKinnon" si era presentata stringendo la mano a Regulus.



“Ragazzi, dobbiamo cambiarci!" Esclamò James risvegliando Regulus. 

Si cambiarono e poco dopo il treno si fermò, mentre sentivano Malfoy inveire contro Godric a causa di una puzza di cacca che aveva sentito pochi minuti fa nello scompartimento dei Prefetti e Caposcuola.

Regulus vide James fare un sorriso malandrino. Gli rivolse un'occhiata inquisitoria.

Coincidenze, vero, che pochi minuti fa aveva detto che doveva andare in bagno?

“Primo anno con me, primo anno con me!" Urlò un uomo alto quasi tre metri, aveva una lunga scura barba ingarbugliata, gli occhi neri che scrutavano la folla che usciva dal treno.

Regulus si voltò verso Sirius, che sorridendo gli diede una pacca d'incoraggiamento sulla spalla. 

"Andrà tutto bene" sussurrò.

Regulus sorrise in risposta e si diresse verso quell'uomo tanto alto.


                             * 


Quando arrivò il momento dello smistamento, Sirius si sentiva agitato quanto il fratellino. Scrutava attentamente la folla di primini che era entrata in fila dalla porta della Sala Grande.

Sirius lo individuò immediatamente, era lì, al terzo posto che camminava rigidamente e compostamente. Il primogenito dei Black non potè evitare di sorridere nel vedere l'espressione meravigliata che si era fatta spazio sul viso di Regulus mentre alzava lo sguardo verso il soffitto.

Aveva a fianco una bambina con i capelli mori e la pelle lattea. Tutti i primini si posizionarono davanti al tavolo dei professori, ansiosi e preoccupati.

I loro occhi si incrociarono brevemente e Sirius cercò di infondergli più sicurezza possibile malgrado lui stesso era ansioso. Sentì una mano posarsi sulla sua spalla in un gesto rassicurante, si voltò e vide James sorridergli senza alcun motivo, per Sirius venne istintivo ricambiare, iniziando a rilassarsi.

Tanto, non sarebbe cambiato niente, no? In qualunque Casa Regulus sarebbe finito sarebbero rimasti insieme.

Intanto il fratellino aspettava all'erta tutti i nomi che venivano chiamati, aspettando il suo,  trattenendosi dal dondolarsi sui piedi per il nervosismo. Non ci volle molto, dopotutto il suo cognome iniziava per B.

“Black, Regulus" camminò compostamente, sedendosi sullo sgabello e mettendosi il cappello.

Oh oh, cosa abbiamo qui... un altro Black... si, mi ricordo di tuo fratello l'anno scorso. Una mente testarda e ribelle"  disse il cappello nella sua testa. "Ma ora passiamo a te. Bella mente, devo dire, sei sveglio e intraprendente. Vedo anche un certo coraggio e spirito di sacrificio nel tuo animo. Per non parlare della tua lealtà, una volta che l'avrai donata completamente, sarai sempre fedele alla persona a cui l'hai data. Ma... dove ti metto?”

 

"Dove potrei stare?" Chiese mentalmente Regulus, stringendo con forza lo sgabello.

Uhm... a Serpeverde ci staresti bene, davvero bene, ma io vedo anche un vero Grifondoro in te. Quindi...devo pensarci bene, non voglio fare sbagli"

Seguirono istanti di silenzio, e Regulus senza neanche saperlo era sotto il cappello da 2 minuti e mezzo.

A me vanno bene entrambe, mi basta solo sapere che Sirius sarà con me qualsiasi sarà la tua scelta"  Lo imformò Regulus, lo sentì chinarsi leggermente, come ad annuire.

Capisco... Quindi, non te ne importa  della tua famiglia? Ti basta avere accanto tuo fratello, qualsiasi siano le conseguenze? Pensaci bene. Vuoi intraprendere questa strada di ribellione?Potresti ritrovarti tutta la tua famiglia contro, ma ti basta solo Sirius?"

Regulus esitò indeciso, mentre il dubbio gli si insinuava in mente.

Deglutì.

Ma poi si ricordò altro, che fece dissolvere tutti i suoi dubbi.

“Sono sicuro che hai tanta forza dentro di te, ti serve solo un po' di grinta per tirarla fuori".

"Però sai, quando ho interrotto mamma con l'adrenalina che scorreva in corpo, mi sono sentito... coraggioso e si, anche forte".

"Regolo è la stella più brillante della costellazione del Leone, stupido!"

"Io non ho mai detto che sarai da solo. Ci sarò e affronteremo le conseguenze insieme"


“Sì" rispose deciso, mentre gli si parava davanti la faccia rassicurante di Sirius. Scorse il braccialetto che lui e Sirius condividevano allacciato al suo polso.

"Uhm... questa decisione influirà molto sul tuo futuro, e dovresti ringraziare una persona in particolare se questo è cambiato, e non parlo di Sirius. Ma basta chiacchiere, visto che sei tanto sicuro, è un mio grande piacere smistarti in.... GRIFONDORO!"

Il Cappello urlò a squarciagola l'ultima parola, facendo quasi perdere un timpano a Regulus. Si alzò sorridendo, mentre il tavolo di Grifondoro applaudiva fragoroso, tutti felici di aver sottratto un altro Black ai Serpeverde.

Regulus individuò subito Sirius, che applaudiva più forte di tutti, con un sorriso smagliante e orgoglioso stampato in faccia.

Lo vide fargli cenno di sedersi accanto a lui, e appena fu abbastanza vicino Sirius lo abbracciò di slancio, Regulus ebbe l'impressione che volesse farlo cadere a terra, ma fortunatamente riuscì a mantenere l'equilibrio.

Sirius si staccò sogghignante e felice, e si sedette al proprio posto seguito da Regulus.

“Devo ringraziare qualcuno” Disse Regulus sorridendo , Sirius lo guardò interrogativo.

Regulus non era stupido, e aveva la sensazione che quello che gli aveva detto il cappello era una cosa importante.

“Chi?”

“Non lo so”

Sirius lo guardò aggrottando le sopracciglia, credendolo pazzo. Ma furono interrotti

“Benvenuto in Grifondoro, Regulus!” Esclamarono James e Harry in contemporanea. Regulus notò che Harry sembrava felice quasi quanto Sirius.

“Benvenuto in Grifondoro, fratello” disse Sirius con un caldo sorriso

E Regulus seppe di aver fatto la scelta giusta.





Angolo Autrice
Ecco un nuovo capitolo! L’inizio del secondo anno! Non so quante pagine sono, poichè mi baso sul numero delle parole sul telefono, ma sono un po’ meno di quante ne scrivo normalmente.

Il tutto inizia dalla famiglia Black, e Regulus ha fatto... il birichino. Ha voluto osare e rispondere al padre dopo che si era trattenuto per tre mesi a causa di Sirius.

I Malandrini hanno un proprio scompartimento, se ne sono appropriati ufficialmente. Qui Regulus conosce i Malandrini (mi sono divertita a scrivere la parte della cioccolata), Lily e Marlene.

James è leggermente invidioso degli abbracci che Lily da’ a Harry, e gli ha dato della “ciclata”, so che probabilmente questo termine negli anni 70’  non esisteva tra gli adolescenti, ma volevo assolutamente metterlo! Mi piace troppo.

E arriva il momento dello smistamento. Il Cappello è indeciso tra Serpeverde e Grifondoro, e Regulus si ritrova a scegliere tra Sirius e la sua famiglia, tra la ribellione e l’obbedienza. Forse questo non riflette sulle Case, poichè in qualunque Casa sarebbe finito Sirius gli sarebbe stato sempre accanto, ma il Cappello lo invita a riconsiderare la sua scelta, perchè era ancora in tempo. Questo non significa che il Cappello vuole che Regulus si distacchi da Sirius, semplicemente vuole che sia sicuro di quel che fa.

Alla fine Regulus decide Sirius, e il Cappello vedendo del coraggio e dell’audacia decide di smistarlo in Grifondoro.

La scelta non è stata facile, affatto. Mi sono arrovellata talmente tanto sullo smistamento che mi era anche arrivato un lieve mal di testa. A un certo punto ho preso In considerazione anche l’assurda idea di smistarlo in Corvonero. Ma alla fine mi sono decisa a farlo andare a Grifondoro, anche se stavo per scegliere Serpeverde.

E qui si arriva al secondo evidente cambiamento, il futuro sta cambiando, si sta riformando per creare un nuovo destino. Il Cappello non manca di farlo notare a Regulus con una frase enigmatica (che Silente lo stia leggermente influenzando?).

E alla fine, Reg capisce di aver fatto la scelta giusta, di aver fatto bene a scegliere Sirius invece della famiglia.

Saluti! Recensite e fatemi sapere se vi piace il capitolo!


P.s Mi scuso per eventuali errori di grammatica o/e battitura 






Capitolo gentilmente revisionato da lilyy, grazie!
   
 
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