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Autore: WrongandRight    30/07/2018    0 recensioni
Follia nata dal nulla in una giornata di noia cosmica...Il direttore Hope Estheim ha segreti da nascondere, a quanto pare, ed i suoi amici si intrufolano nella sua vita privata, insoddisfatti della noia che pervade Gran Pulse e delle poche curiosità mondane propagate da Faceboook. AU, poiché posta dopo il XIII-2, in Academya, ma in un'ipotetica realtà che veda vivi e vegeti tutti i personaggi (e poi è principalmente demenziale, quindi più gente c'è meglio è!) e in cui sono presente tecnologie del mondo moderno (vedi FB). ^_^
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Incredibile tornare ancora qui su EFP dopo così tanto tempo. La vita mi ha tenuta ben lontana dalle stupide storie che mi piace scrivere, e solo reccentemente, entrando poi nel gruppo FB, sono tornata su quest'account. È stato incredibile leggere i commenti lasciati ed è stato bellissimo vedere che ha fatto ridere qualcun altro oltre a far sbizzarrire me alla tastiera. Non so se c'è ancora qualcuno che vorrà leggere questo capitolo (che non è l'ultimo, perchè avevo pensato di scriverlo tutto insieme, ma mi dispiaceva non pubblicare quel poco che ho re-iniziao a mettere insieme) ma mi ha fatto immensamente piacere leggere i commenti e voglio tentare di finire continuando a divertirmi male. Molto male. Un abbraccio enorme a tutti quelli che sono arrivati fin qui.


Di amici, coppie e camere d'albergo


Circondata dall'oscurità una ghignante figura osservava lo schermo del suo telefono, soddisfatta.
Il perpetuo vibrare del suo strumento elettronico passava inosservato nel rumore della sala, ma ne gioiva il proprietario che continuava a muovere ossessivamente le dita sullo schermo touch.Il suo piano era perfetto.
Inarrestabile.
Inaffondabile.
Una risata malvagia sfuggì alle sue labbra lucide e rosee.

“Serah! Tu mi inquieti! Con chi stai parlando? Cos'era quella risata degna di Kefka?!”
“Ammutolisciti, Noel, e torna nel tuo campo di erbe ghishal... Io ho una missione da portare a termine.”

Un'altra sguaiata risata riecheggiò attraverso le chiacchiere ed il suono martellante dei bassi, lasciando sbigottito il compagno di tavolo che molto lentamente andò a raggiungere la psicologa.
Urgeva rimedio drastico.

 

* * * *

Hope Estheim si riteneva un uomo molto fortunato. Certo, le sue vittorie se le era dovute sudare, ma per arrivare alla sua posizione ed attirare l'attenzione di molte pulzelle pronte ad erigere fan club in suo onore doveva ringraziare la fortuna e madre natura. E la sua marca preferita di shampoo, “L'uomo che conquista”, quella con in copertina un attore albino dai lunghi capelli che fanno swish e una lunga katana in mano (doppi sensi ampiamente voluti dalla compagnia di idratazione per capelli).Però ora la fortuna sembrava girare da tutt'altra parte dato che le sue adorate e preziose foto erano state sparse per la piscina.
E la sua carta di credito era quasi prosciugata.
E che aveva finito il suo shampoo.
Maledizione.
Oltretutto rimaneva da svelare il mistero per il quale si trovava sdraiato in camera sua e vestito, cosa che avrebbe presto risolto insieme a due mazzate sul capo di Snow e al trillare del suo smartphone.

“Pronto?”
“Hope, ti sei ripreso?”
“Ehm... Sì, Light, credo tu mi abbia preso alla sprovvista.”
“L'avevo notato. Vengo a prenderti tra quindici minuti, fatti trovare pronto per la cena.”
“La cena?!”
“Se non te ne sei accorto sei rimasto a letto per un bel po' di tempo... Sono le venti spaccate. Ah, preparati per il piano!”
“Il piano? Quale piano?!”

Lo scienziato balzò sul letto col telefono acceso in mano e l'inequivocabile segnale di chiamata chiusa di sottofondo.

Calmo... Calmo... Cerca di ricordare le sue parole stamattina. Di certo non si riferisce al dover portare in sala un pianoforte. Anche perché c'è già in sala un pianoforte.
Cos'è che aveva detto sull'interrompere gli altri?
Ah, già! Noi due dobbiamo...

Una vampata di calore pervase la sua faccia che continuava a fissare sbigottita il telefono nella sua mano, forse sperando che ne uscisse fuori una mano a pizzicarlo e a urlargli che quello non era un sogno.
Dopodiché il suo cervello riesaminò tutta la conversazione e si rese conto di avere fame. Continuando a ripensare si rese altresì conto di avere un appuntamento in meno di quindici minuti.
Cioè, un finto appuntamento con la donna della sua vita.
Non che lei sapesse di esserlo, ma la sua mente era già partita per la tangente.

“Ma quindici minuti sono troppo pochi!”

Si fiondò nella doccia, dopo aver scelto l'abito da sera migliore dalla sua valigia, quasi inciampando nelle lenzuola color lilla.
Ma quello non era un giorno fortunato per il giovane direttore.

“Ho finito lo shampoo!!”

Dopo una doccia veloce ed essersi sistemato il più possibile, nonostante la mancanza del prezioso nettare per capelli, puntuale come gli orologi svizzeri sentì bussare alla sua porta insieme a quello che a lui parve il rumore di tacchi. Probabilmente doveva essergli rimasta ancora un po' d'acqua nei timpani.
Invece il suo udito aveva perfettamente ragione poiché, aprendo la porta, trovò davanti a se la sua mentore in tutto il suo sfavillante splendore mozzafiato, in un corto abito nero dal profondo scollo ed con dei tacchi bassi ai piedi.
Deglutì rumorosamente non pensando che le sue speranze potessero essere così pienamente soddisfatte... Anche se, ovviamente, era solo un piano per far zittire i loro amici.
Ma continuare a sognare non poteva fargli male... Giusto?

Da parte sua la soldatessa stava sogghignano dentro di sé dopo aver visto l'espressione ebete che aveva sul volto il suo amico. Tutte le ore in cui Serah l'aveva costretta a guardare Artemisia Makeup e insulsi programmi su come vestirsi sembravano sortire finalmente i loro effetti, anche se mai avrebbe pensato fossero utili a qualcosa.
E doveva ringraziare anche Fang, per una volta. Tutte le sere che uscivano insieme tentava di accoppiarla, nemmeno fosse un cane, con qualsiasi esemplare maschile a portata di mano ed ora Lightning aveva sviluppato delle ottime tecniche di conquista...

Mi sto davvero vantando di come sono capace ad attirare ragazzi? Seriamente? Quelle persone stanno davvero avendo dei pessimi influssi su di me. Tanto non riusciranno mai a convincermi a non costruire la mia meravigliosa fucina d'armi in casa.

E proprio in quel momento, mentre Lightning meditava su cosa stesse andando storto nella sua vita e Hope sognava ad occhi aperti a qualche centimetro dal suolo, comparvero dal corridoio le due sostenitrici nell'ombra e nell'alcool: Vanille e Fang.

“Fang, Fang!”
“ 'Nille, mi sei a due centimetri di distanza non hai bisogno di berciarmi nell'orecchio!”
“Di là, di là!”
“Non sai dire più di due parole alla volta, tesoro? Pensavo che avessi smaltito l'effetto della sbornia.”
“Sono sobria! Be', credo. Guarda alla tua sinistra!”
“Che Odino mi fulmini e Sazh smetta di dare consigli!! I miracoli accadono anche su questo pianeta!”

La confusione risvegliò la coppia immersa tra le nuvole, non senza l'imbarazzo del giovane scienziato che si ritrovò all'improvviso a braccetto con Lightning, la quale sembrava a suo agio grazie alla sua perfetta faccia da poker.
E sempre con nonchalance si rivolse ai presenti come se non stesse succedendo niente di anomalo.

“Be', andiamo tutti a cena?”

Un basito Hope si trovò ad essere trascinato per il corridoio mentre le ragazze dietro di loro sgranavano gli occhi allibite.

“Vanille.”
“Si?”
“Credo che nel cocktail ci fosse qualcosa di decisamente forte.”
“Anche nel mio”

* * * *

Definire la situazione imbarazzante non avrebbe rappresentato a pieno la scena che si presentava davanti allo sguardo di Hope che, seduto al centro della tavolata, avrebbe preferito mille volte combattere di fila tutti i boss di Kingdom Hearts 3D (si sentiva molto attratto dal taglio di capelli dell'amico del protagonista) e anzi, avrebbe preferito ritornare ad essere l'Cie e vagare nella natura di Gran Pulse senza conoscere la sua posizione e senza un goccio d'acqua.
Accanto a lui la soldatessa sembrava trovarsi molto a suo agio. Troppo a suo agio. Forse colpa del bicchiere di champagne che aveva in mano e della seconda bottiglia vuota davanti al suo piatto. Parlava allegramente con sua sorella, accanto a lei, che non perdeva occasione per scattare una foto; Hope aveva perso il conto al ventesimo falsh e non gli rimaneva che sperare nella scarsa batteria dello smartphone. Accanto a Serah, Snow era spiritato... Sembrava in preda ad un tic nervoso per mancanza da cioccolato o per l'eccessivo caldo dovuto alla sciarpa che portava al collo, sopra allo smoking.
Sazh stava lanciando frecciatine da mezz'ora mentre sogghignava col suo pargoletto, e il NORA lo stava elogiando per il suo coraggio, progettando di dedicargli una statua.
Davanti a lui Fang e Vanille erano ancora in stato catatonico-sbigottito e mangiavano con estrema lentezza.
Caius era piegato in due dalle risate. Letteralmente. Nel senso che il suo colore preferito era ora il colore del suo volto e le lacrime sgorgavano copiose dai suoi occhi... A quanto pare il vedere Light fare la carina con qualcuno lo faceva sbellicare. Seduta vicino a lui, Terra aveva gli occhi che brillavano entusiasti e che sembravano dire “finalmente i loro problemi non saranno più i miei problemi”.
Anche Noel stava piangendo, ma per la commozione: aveva molto a cuore il suo amico, che passava le giornate chiuso in laboratorio, quasi come ad un fratello e sapeva che quello era il sogno della sua vita.
Yeul fissava il cacciatore che piangeva ed ogni tanto si voltava verso Hope per dirgli “Era tutto scritto nel destino. Questo finale era ovvio” e tornava a passare fazzoletti all'idrante.
L'unica che sembrava poco toccata dalla faccenda e sbranava le sue aragoste era Alyssa che, come se l'avvenuto fosse già stato previsto, tornava in continuazione sull'argomento del tostapane-killer perché voleva i permessi per produrlo in serie. Inoltre, sia lei che Maqui (anche lui propenso alla legalizzazione di quell'aborto di progetto) stavano cantando Auguri di Buon Natale non tenendo conto del caldo afoso che li circondava e del mese in corso.
In più le sue orecchie avevano udito dire da Serah delle parole che avevano riacceso gli occhi del deturpato promesso sposo: “Stasera puoi mangiare la cioccolata”.
C'era qualcosa che decisamente non andava.

Durante la cena, o meglio, durante il terzo grado Hope non poté far a meno di notare quanto la sorella della sua ragazza (e ancora non si capacitava del fatto di poterla chiamare così anche se per poco) aveva smesso di scrivere in maniera spasmodica sul telefono. Un vago dubbio si insinuò nella sua testa di pensatore, il dubbio di essere stato ripetutamente preso in giro da tutte le persone presenti che, escluso le due Pulsiane, non sembravano troppi sconvolti dalla notizia.
L'idea che aveva attraversato il suo cervello doveva essere passata nell'aria ed arrivata alla ragazza che ora lo tirava per il braccio; questo o sapeva leggere nel pensiero visto il modo diretto con cui gli si rivolse.

“Tranquillo, il cellulare di Serah lo requisisco io, tesoro.”
“... Eh?”
“Ho visto come lo guardavi ed ho dei sospetti anch'io, quindi fra poco glielo frego.”
“Oh, ok... Aspetta un momento, come mi hai chiamato?!”
“E dai! Entra un po' nella parte, stupinziato!”
“Stupinziato?”
“Stupido scienziato.”
“Ora sono certo che tu abbia bevuto troppo.”
“Solo il minimo necessario.”
“Se questo è il minimo non voglio sapere quando esageri... In ogni caso il tuo è un ottimo piano.”
“Quello della vacanza sullo Shoopuf?!
“Co... Quale Shoopuf?!”
“Quello di me e te che ci facciamo il giro di Gran Pulse su uno Shoopuf.”
“Ma non esistono... Sono solo in un romanzo... Non abbiamo già abbastanza animali strani in questo mondo?”
“Non uccidere i miei sogni!”
“Oh, ecco, scusa...”
“Non importa, ora recupero il telefono.”
“Perfetto! Ma com'è che ti è venuto in mente il giro sullo Shoopuf?”
“Ma cosa dici, Hope! Lo sai perfettamente che non esistono!”
“Credo di avere un grosso mal di testa in questo momento...”

La sua interlocutrice si era voltata repentinamente e, presa un'ennesima bottiglia di champagne aveva riempito il bicchierone della sorella che sembrava non essere proprio nel pieno delle sue facoltà mentali.
Stava anche lui per iniziare a bere preso dall'atmosfera festaiola, quando si sentì punzecchiare da dietro. Voltandosi si ritrovò faccia a faccia con la fontana, che ancora stava facendo sgorgare acqua e sale dal suo condotto lacrimale probabilmente collegato al lago Sulyya, e con la povera Terra che guardava impressionata il giovane cacciatore.
Quando i due si fossero alzati dal tavolo per materializzarsi alle sue spalle non era dato saperlo, l'importante è che Noel gli stava chiedendo un posto appartato in cui parlare perché era molto preoccupato, e lui certamente non si sarebbe tirato indietro dal fare un favore ad un amico.

Certo che se mi facessi pagare per ogni favore che faccio a quest'ora mi sarei comprato un intero paese...

“Raccontatemi tutto. Qual è il problema?”
“Ecco... Mi dispiace portarti via dalla festa e... Sono così felice per te!”
“Sisi, ok Noel. Non saltarmi addosso e smettila di piangere, per carità di Ramuh!”
“Giusto, giusto. Terra, vuoi parlare tu al posto mio?”
“Certamente. Abbiamo riscontrato degli strani comportamenti in Serah... Be', non che tutti voi siate normali, ma lei ha iniziato a comportarsi in maniera quasi sadica. Tanto che il biondo, che a quanto ho capito è il suo ragazzo, sembra diventato uno psicopatico con problemi di nevrosi.”
“Accurata diagnosi, direi. E fin qui ci arrivo anch'io dato che è in smoking e indossa una sciarpa.”
“Esatto, amico! Il problema è che abbiamo provato a chiedere agli altri e sembra che nessuno faccia caso a questa situazione drammatica, anzi per loro è come se fosse tutto normale!”
“Caius dice che é Top Secret, baby, non posso raccontarti niente tesoro, questione di importanza mondiale.”
“Quanto è teatrale?”
“Troppo.”
“In ogni caso... Io ho visto Serah che spippolava al telefono e rideva come un cattivo di prima categoria! Tipo Kefka per capirsi!”
“Oook... Avete fatto bene a riferirmelo. Appena Light frega il telefono a sua sorella forse avremo delle risposte. Se sé ne ricorda, perché mi pare che l'alcool le abbia fatto discretamente male.”
“Si, ma stai attento, fratello! Il male è sempre attorno a noi...”
“E tu hai visto troppi film, Noel.”

Inaspettatamente il resto della serata si svolse senza troppi intoppi o uscite inopportune; precisiamo, la compagnia non brillava per acutezza mentale, ma mai lo aveva fatto indi per cui si poteva ritenere tutto nella norma, sciarpe comprese.
Il delizioso dessert che concluse la cena mise tutti di buon umore tanto da far accendere le materie grigie in coma di Maqui e Alyssa che, accantonando il progetto del tostapane killer, pensarono a un nuovo tipo di forchetta che ti imbocca senza dover utilizzare il braccio... Perché certi cibi si gustano meglio quando sei nella dolce nullafacenza. O per lo meno, questa era la loro opinione.
E su una nave di lusso, con staff gentilissimo e giornate vuote, cosa può concludere una serata se non una sessione di ballo tra le luccicanti piste illuminate dalle luci stroboscopiche?
Come se non avessero passato tutto il pomeriggio a fare la medesima cosa, ma del resto la loro resistenza era sovraumana.
Quindi, tacchi alla mano, la pista da ballo li richiamò ancora una volta, a questo giro legalmente, per passare una magica serata.
Magica per l'atmosfera?
Magica per la compagnia e l'aria di festa?
Magica per il profondo, immenso e suggestivo oceano che li circondava?
No. Magica perché Odino, vendendoli, si era ingelosito ed era sceso giù da Valhalla apposta per unirsi ai festeggiamenti ed ora stava mostrando le sue doti da danzatore che potevano far invidia alla famosa Yuna, pop-star rinomata e celebre per le sue coreografie.
In mezzo a quella confusione il protagonista della serata decise di immergersi nei suoi pensieri.

Quindi, riassumendo: Snow prima lo ricatta dicendo che vuole la cioccolata e prosciugando il suo conto in banca poi, nonostante tutto quello che lo scienziato gli aveva dato, sparge le sue meravigliose foto in giro per la piscina in modo che la musa ispiratrice dei suoi scatti le trovi e si arrabbi... Ed oltretutto si scopre che Snow non è che abbia tutta sta carenza dolciaria da poterlo mandare in crisi, eppure si comporta come un losco ladro malvagio complottatore, cosa che non è nel suo carattere solitamente allegro e gioviale.
Oltretutto la sua quasi consorte era diventata molto strana, sempre ad armeggiare sul suo telefonino e addirittura a vestirsi da ninja.
Per il resto sembravano tutti abbastanza normali.
Forse era proprio Serah a dare ordini a Snow. E lui, di comune accordo, metteva in opera il loro piano... Ma quale era questo piano? Cosa c'entrava lui in tutto questo?

“Non c'entra niente!”
“Eh?”

L'attenzione dello scienziato venne deviata dalla voce alterata e indubbiamente brilla della sua ragazza che ora stava parlando con Noel. Avvicinandosi ai due incuriosito, il giovane lo guardò sogghignando.

“Sto cercando di farmi dire perché lei abbia finalmente deciso di farsi avanti...”
“Cosa ti fa supporre che sia stata lei?”
“Tu sei troppo timido, amico!”
“Ehi!”
“Vero, Lightning? È stata tua sorella a spingerti?”
“Te l'ho già detto, mia sorella non c'entra niente! Anzi, un po' mi manca dato che è sempre al telefono...”
“Vuoi dire che non ti ha mai incalzato o messo sotto pressione per sapere i tuoi sentimenti?”
“Mmm... Non nei precedenti tre meeeeesi.”
“Lo sta dicendo sotto l'effetto dell'alcool, quindi deve essere vero.”

Be', Serah era una brava ragazza in fondo. Non avrebbe mai cercato in modo subdolo di guidare sua sorella fino a farle ammettere ciò che provava... O forse si? O forse era proprio quello che stava facendo? E se questo pandemonio altro non era che una machiavellica orchestrazione per metterli insieme?

Machiavellica... Santo Bhunivelze, non allarghiamoci... Un pensato piano con degli orchestrali un po' scadenti. Perché, restando nel paragone, Snow nemmeno il triangolo sa suonare. E soprattutto le pedine da manovrare sono di quelle incollate sulla scacchiera che prima devi riuscire a far sciogliere la colla per smuoverle. Un pubblico impassibile come lo è Light nessuno se lo augura...
E io sto di nuovo pensando rivolgendomi a me stesso come un folle che ha bisogno di un'altra persona che affermi le sue idee per sentirsi soddisfatto... Devo uscire più spesso dal laboratorio.

Un pubblico che nessuno vorrebbe a meno che non sia sottoposto a bevande, perché la soldatessa era appena scesa in pista con Fang e Odino e si stava scatenando come una ragazzina.
Aaah, i miracoli delle alte gradazioni.

E Fang ora avanzava verso di lui. Tutta sorridente e ghignante. Bruttissimo inizio.

“Allora, mio caro Hope. Mio carissimo mocciosetto... Finalmente stai per diventare un uomo. Devo spiegarti io come funziona o le foto di quel lontano giorno te lo illustrano?”
“Fang, lo sai che quando fai così ti odio con tutta l'anima?”
“Lo so e ne sono felice.”
“Aspetta, tu ti ricordi ancora delle foto?”
“Certo! Sono ancora curiosa di sapere cosa c'è sopra! “
“Tanto non lo saprai mai.”
“E se ti passassi gli indirizzi di interessanti negozi che potrebbero esserti utili con il tuo dolce raggio di sole?”
“Puoi andare a scannarti con Caius?”
“No. Ora ha la ragazza.”
“Puoi andare a molestare la tua ragazza, allora?!”
“Ma quello lo faccio tutti i giorni! Tipo con la panna...”
“NON VOGLIO SAPERE!”
“... Ho fatto una torta e gliel'ho tirata in faccia.”
“Fang tu sei un demonio.”
“Il demonio del deserto, tesoro. Piuttosto, ti ho visto in crisi ultimamente, quindi ho delle simpatiche info per te.”
“Simpatiche...?”
“Succulente.”
“E sarebbero?”
“Piene di gusto.”
“No, Fang, non voglio il significato di succulento, voglio le INFORMAZIONI.”
“Ah, si, giusto. Sembra che Serah sia un po' snervata dal comportamento violento e stizzito di sua sorella. A quanto pare prima e dopo i pranzi con te diventa... Un pochino nervosa. E Serah vorrebbe sposarsi.”
“Mmm... Ora torna tutto...”
“No, io ancora non ho capito perché Tidus sia così scemo.”
“Ma ti sei vista?”
“Ma io sono incredibilmente bella e sexy.”
“VANIIIIILLE!! VIENI A RIPRENDERTI LA TUA RAGAZZA PRIMA CHE LA BUTTI IN MARE!”

Si, erano tutti decisamente normali.

Dopo che Vanille venne a riprendersi la sua sconsiderata compagna e dopo svariati pezzi di musica che superavano di gran lunga i decibel tollerabili dall'orecchio umano, Hope aveva optato per sedersi in un angolino e aspettare la fine della serata, troppo sconvolto mentalmente per unirsi ai festeggiamenti.
Se mai fosse riuscito a risolvere questa situazione avrebbe certamente preso un mese di ferie da passare in solitudine in qualche località di montagna, come un vecchio eremita in cerca di pace.
Ma nonostante il caos apprezzava il momento... In fondo essere tutti insieme a divertirsi, riuniti sotto lo stesso tetto, metteva allegria anche a lui. Guardare il piccolo Dajh che ballava con suo padre in un lato più tranquillo della sala, Caius e Fang che giocavano a braccio di ferro mentre Vanille li osservava divertita... La sua famiglia era stramba, ma era pur sempre la sua famiglia.
Persino Snow che sfidava Noel ad una gara di facce buffe gli metteva tenerezza.

Perso nei suoi pensieri non si accorse che Light le era accanto, decisamente brilla ma più lucida di prima e china vicina all'orecchio dello scienziato.

"Sono riuscita a prenderle il telefono anche se è stato molto difficile... Rimani sveglio, ci vediamo più tardi in camera tua per capire la situazione."
"Ok, ma..."

Nemmeno il tempo di voltare la testa che si era già volatilizzata, veloce come il suo nome.
E a lui non rimaneva che aspettare.

* * * *

Una volta rientrato in camera, ancora frastornato e barcollante, si tolse la cravatta e la ripose, insieme alla giacca, nell'ampio armadio. Il "Resta sveglio" poteva indicare una lunga attesa e doveva trovare il modo per distrarsi, quindi decise che era il momento adatto per recuperare le serie Tv che aveva lasciato indietro per colpa del lavoro.
Maledetto lavoro.
Ovviamente, non fece in tempo ad aprire il servizio di streaming sul venerabile schermo a 40 pollici Full HD che sentì bussare alla porta.
Ma i suoi sensi di ex-l'Cie gli dicevano che c'era qualcosa che non andava.
Infatti davanti ai suoi occhi si materializzò una folta chioma afro.

"Ehm... Ciao, Sazh. Entra pure... Posso aiutarti?"
"Non tu. Ma io."
"Eh?"
"Vedi figliolo, oramai ho una certa esperienza... So come funzionano le cose, soprattutto dopo una serata del genere. E so anche che tu sei imbranato."
"Cosa diav-"
"Quindi sono venuto per farti un discorsetto a quattrocchi, tra uomini, per darti una mano."
"Sazh, io non so cosa tu abbia capito, ma ho ventiquattro anni e so come funziona il corpo umano. E ho già un padre che ha avuto la tua stessa brillante idea prima del viaggio... Ancora mi chiedo perché... In chat su Valpe, tra l'altro..."
"Nono, tranquillo! Volevo parlarti di interessanti scuse per quando tu vorrai uscire in libertà e lei te lo impedirà perché gelosa o perché deve andare a fare compere."
"Ah."
"..."
"Questo è un argomento molto interessante, siediti pure Sazh."

La porta fece nuovamente cenno di voler essere aperta dall'esterno. Proprio il momento peggiore.

"Ehm... Scusa Sazh, potresti andare in bagno mentre apro? Sai, non vorrei fosse..."
"Tutto compreso, mi nascondo come un ochu nella foresta."

Una volta che il grande saggio si fu chiuso nel bagno si decise ad andare alla porta che stava venendo torturata come una povera batteria.
Trovava strano che Lightning avesse optato per tanta irruenza, ma se era brilla non c'era niente da fare. Aprì sfoggiando uno dei suoi più allegri sorrisi. E ricevette un pugno in faccia.

"Ancora non è arrivata la tua bella?"
"Fang. Io. Ti. Odio."
"Sisi, lo so, ma io e Nille dobbiamo parlarti, facci entrare."
"Hope, scusala... È ancora un po' su di giri."
"Figurati Vanille, oramai la conosco."

Una volta dentro l'afro uscì dal suo nascondiglio avendo udito le voci delle amiche e tutti e tre si misero davanti allo sventurato direttore come un plotone di esecuzione.

"Ti devo parlare!"
"Questo l'avevo capito, Fang"
"Non puoi rimanere qui! Devi andare dalla Regina dei Ghiacci e concludere! Non si può terminare una festa così!"

Grazie al cielo Vanille decise di intervenire prima che Hope insultasse la predatrice.

"Quello che vuole dire è che devi andare a salutarla, a darle la buonanotte e a dirle che tornerai pieno di medicinali domattina, come un vero gentleman."
"No, io intendevo qualcosa di più-"
"FANG!"
"Ok, Nille, sto zitta."

Un po' era toccato dalla cura e dalla preoccupazione che provavano per lui, un po' avrebbe voluto che si facessero gli affari loro. Tutte vecchie becere in quella famiglia, mai che si occupassero delle loro di relazioni.
Ma quella sera era troppo spensierato per non amarli ugualmente.
Altro battito alla porta. Ora iniziava a desiderare un campanello.
Chiuse di prepotenza i suoi ospiti nel bagno e tentò nuovamente di ritrovare il suo sorriso allegro. Solo che alla porta c'erano Alyssa e Maqui con i fogli per il progetto del tostapane killer che lo fissavano con occhi luccicanti. A questo punto aveva capito l'andazzo, non si chiese niente e gli chiuse direttamente in bagno con gli altri.
A chiave.

Io questa cosa l'ho già vissuta però... Ho un terrificante Deja Vu di gente che origlia gli affari miei.
Ma la sorte deve rincarare la dose sul poveretto e a questo giro alla porta c'era un Noel commosso. E volenteroso di dare una mano.

"Tranquillo, amico. Se hai problemi ci parlo io con Lightning, non ti preoccupare!"
"Sembra che tutti abbiate avuto la stessa idea."
"Eh?"

Aprì la porta del bagno e i cinque caddero come sacchi di patate nella stanza. Il televisore nel frattempo gli diceva che tutto era pronto per lo streaming.

"Hope! Ma lo sai quant'è piccolo quel bagno? Si soffoca!"
"E poi dobbiamo parlare!"
"Io ho i consigli!"
"Io ho portato anche il gelato!"

Estenuato abbracciò Noel e il suo gelato e guidò i suoi compagni verso il letto per farli accomodare. E suonò il campanello.
Già, il campanello c'era, ma bussare alla porta fa più virile.
Vide i suoi amici appiattirsi al muro e andare sotto il letto. Come se Sazh, ancora in smoking e con la sua carnagione scura, potesse mimetizzarsi col lilla della parete. Questa storia dei ninja doveva finire in qualche modo.
Ma oramai noncurante decise di aprire la porta lo stesso. Casomai Light si sarebbe fatta due risate. E, indovina indovinello, chi si palesò davanti agli occhi dell'uomo fortunello?
Caius e Terra. Terra e Caius. La tentazione di sbattere loro la porta in faccia era alta e prepotente, ma oramai la sua camera era diventato un rifugio, quindi tanto valeva accoglierli e riderci sopra. Doveva scriverci un libro, perché tutto ciò era troppo assurdo.

“Non sapevo che si stesse tenendo un consiglio di guerra qua dentro.”
“Molto spiritoso, Caius. A quanto pare avete avuto tutti la stessa idea...”
“Ah, si? Sono tutti venuti a parlare del concerto di Lenne che si terrà fra un mese?”
“Eeeeh... No. Scusa, pensavo fossi venuto per altro.”

La timida voce di Terra li interruppe. La ragazza ora sembrava meno a disagio, ma la sua indole dolce le impediva di essere troppo sfrontata. Anche in una stanza con all'interno nove persone. Sei delle quali erano in pose plastiche o, addirittura, uscite da sotto il letto.

“Io in realtà ero venuta a parlare di Lightning...”
“Hai consigli anche te?”
“Si, sai, come sua psicologa ci tenevo a darti qualche aiuto.”
“Allora prego, accomodati pure. Come puoi vedere c'è un accampamento nella mia piccola stanza.”
“Grazie mille.”
“Tu Caius puoi anche levarti dalle scatole.”
“Ti vedo scorbutico. La pressione gioca brutti scherzi, eh?”
“Non è la pressione è la tua presenza sull'uscio della mia camera.”
“Mi ami troppo, lo so.”
“Ma se te e Fang andate a giocare a biliardo, non sareste più felici?”
“Forse. Ma sicuramente meno divertiti.”

Il grido di approvazione e il pollice alzato arrivarono dalla guerriera alle sue spalle che aveva preso possesso del suo letto. E stava spulciando il suo televisore su serie tv compromettenti, a giudicare dai risultati da bollino rosso che il suo schermo lcd presentava.
E mentre si distraeva nel tentare di capire se quella cosa sulla copertina del film fosse un polipo o delle alghe, tanto era sfocata la qualità dell'immagine, il violaceo ne approfittò per insediarsi nel dominio dello scienziato che, chiusa la porta, guardava la scena costernato.

Ah, ecco cosa mi ricorda... La cena. Quando ho dovuto soffrire come un cane per non essere ucciso da una delle due sorelle Farron... Io non capisco. Ma nemmeno Lulu che oramai ha la sua età si comporta come una tale spettegolatrice. Aspetta, si dice spettegolatrice?

Furono due secchi rintocchi a farsi udire, a questo giro, alla sua porta. Gli otto intrusi si fiondarono nel bagno, mentre Noel mangiava il gelato e Caius bisbigliava qualcosa inviperito alla coppietta pulsiana.

Quando il giovane aprì con rassegnazione la porta, aspettandosi la rosea guerriera pronta a infamarlo per i programmi che Fang e Caius stavano facendo passare in tv, il suo volto si aprì ad un'espressione di meraviglia.
Serah lo fissava dura e fiera con al seguito il suo uomo ancora prigioniero della lana e un sorriso beffardo si stese sul suo volto.

“Credo proprio, mio caro Hope, che sia giunto il momento della resa dei conti”

 

   
 
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