Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: J o k e r_    10/08/2018    2 recensioni
[Modern!AU][Ereri/Riren][Rating a salire]
Dal testo:
«La scongiuro, mi faccia entrare! Voglio solo parlare!»
«Torna a casa, ragazzo, qui non c'è nessun signor Smith e io non ho decisamente bisogno di compagnia.»
Oh, povero, bugiardo Levi.
La verità era che si sentiva terribilmente solo in quella casa, troppo grande per un soldato su una sedia a rotelle.
"Per il valore dimostrato in guerra", gli aveva detto Erwin quando gliel'aveva regalata. In quel momento, avrebbe apprezzato molto di più il suo ex generale se gli avesse detto invece "per scusarmi di averti mandato in una missione suicida in cui sei diventato zoppo".
Ma non si può avere tutto dalla vita, del resto.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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VeteranAU


Note dell'autrice alla fine del capitolo.
______________________________

1
 Oh, Sandman, I'm so alone


Levi non riceveva visite.
Mai.
Nessuno veniva mai a trovarlo, a eccezione di Erwin qualche volta, ma questo non significava che l'uomo fosse il benvenuto, per cui si sorprese non poco nel vedere un ragazzo poco più che ventenne fermo come un palo davanti alla soglia di casa sua.
«Non compro niente!» aveva gridato la prima volta che aveva sentito bussare, ma, davanti alla crescente insistenza dei colpi battuti contro la porta, Levi aveva sbuffato e aperto al "visitatore".
Doveva ammetterlo, chiunque fosse, era un bel ragazzo.
Alto, snello, e due occhi verdi del colore più brillante e intenso che avesse mai visto.
«Si può sapere chi sei?» chiese pacato, scrutando l'intruso dal basso della sua sedia a rotelle.
«Ehm, suppongo lei sia il signor Smith-»
«No, non sono il signor Smith e di certo non conosco nessun signor Smith, buona giornata.»
Stava per chiudere la porta quando la mano del giovane spinse contro il legno per tenerla aperta, gli occhi aperti per lo stupore.
«Ma abbiamo parlato a telefono qualche giorno fa, non è possibile!»
Levi stava lentamente cominciando a perdere la pazienza, per cui, cercando di far comprendere nel modo più gentile possibile le sue intenzioni allo scocciatore, spinse la porta con ancora più forza, ottenendo così però ulteriore resistenza anche dall'altro lato.
Non solo il giovane era carino, ma anche testardo.
«E di cosa avremmo discusso, esattamente?»
«Lei mi paga per farle compagnia e io... beh, insomma, le faccio compagnia!»
Fu in quell'esatto momento che il ragazzo perse leggermente presa e Levi riuscì a sbattergli la porta in faccia.
Una frazione di secondo dopo tornò a bussare.
«La prego, mi lasci almeno spiegare! Non mi sono nemmeno presentato!» gridò dall'altra parte.
Qualche attimo dopo, se lo ritrovò appiccicato alla finestra, chiusa, della sua cucina, con una mano poggiata al vetro.
A quella vista, il corvino perse completamente la pazienza.
«Togli immediatamente quella schifosa mano di lì! Lo sai che fatica mi costa pulire i vetri!?» urlò dall'interno della casa.
Improvvisamente spaventato, il giovane fece quanto richiesto, ma continuava a guardarlo supplichevole.
«La scongiuro, mi faccia entrare! Voglio solo parlare!»
«Torna a casa, ragazzo, qui non c'è nessun signor Smith e io non ho decisamente bisogno di compagnia.»
Oh, povero, bugiardo Levi.
La verità era che si sentiva terribilmente solo in quella casa, troppo grande per un soldato su una sedia a rotelle.
Per il valore dimostrato in guerra, gli aveva detto Erwin quando gliel'aveva regalata. In quel momento, avrebbe apprezzato molto di più il suo ex generale se gli avesse detto invece per scusarmi di averti mandato in una missione suicida in cui sei diventato zoppo.
Ma non si può avere tutto dalla vita, del resto.
Voleva fingere che non gli interessasse di qualsivoglia motivazione quel ragazzo potesse avere per conoscere Erwin Smith ed essere piombato così all'improvviso a casa sua, ma non riuscì a frenare il nodo in gola che gli si formò nel vederlo sospirare e infine, sconfitto e abbattuto, andare via.




Note dell'autrice:

Eccomi di nuovo, gentaglia! Era da parecchio che non navigavo nuovamente nelle acque del fandom di Attack on Titan, ma ieri
notte mi ha colto una botta di ispirazione e sono corsa a mettere tutto nero su bianco xD
Non voglio fare spoiler su quello che seguirà, ma per fare un po' di chiarezza mi limito a precisare un paio di cose.
In questa AU, Levi ha servito da militare e in un incidente in missione ha perso l'uso delle gambe, per cui ora è fermo su una sedia a rotelle.
Eren, nel frattempo, cerca un lavoretto per pagare le tasse universitarie. Ulteriori dettagli su come questi due siano finiti per incontrarsi verranno dati in seguito.
Premessa: la lunghezza dei capitoli non è fissa e varierà. Ce ne saranno alcuni più corti, altri più lunghi, ma è tutto funzionale alla narrazione.
Quindi... niente.
Non posso far altro che ringraziare chi ha voluto dedicare qualche minuto alla lettura di questo primo capitolo, chi vorrà recensirlo e chi
attenderà con ansia il secondo ♥
A proposito di secondo capitolo, comincerò a scriverlo per quel che mi è possibile durante le vacanze (a breve, ahimé, partirò).
Potrebbero volerci un paio di settimane, temo. O forse no? Chissà.
Un altro ringraziamento enorme e specialissimo va alla mia carissima Jill, che oltre a sorbirsi i miei scleri di tanto in tanto è stata così gentile da betare
questo primo capitolo ♥ (e, soprattutto, andate sul suo profilo  - cliccate QUI - e leggete le sue bellissime storie, perché è una scrittrice bravissima
e le sue storie meritano altrettanto ♥)
Detto questo, vi saluto.
With love,
Your Joker.



  
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