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Autore: queenjane    11/08/2018    3 recensioni
Rivista e ricorretta, la narrazione della vita di una donna coraggiosa e del suo viaggio nella vita, amori e lotte e personaggi.. Un'epoca sontuosa e perduta, dalla Francia degli ultimi re passando per le terre del Grande Nord, ecco Catherine e la sua storia.. Chiamata dragone,amore, lady Morgan e beloved
immortal..molte vite in una. Antenata di Catherine Rostov-Raulov poi fenice alias principessa Fuentes.. E' ben vero che il passato è una terra straniera. AHORA Y POR SIEMPRE
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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“… Esigiamo che il ribelle Pugacev, il sedicente Paolo III, impostore e millantatore, dato che il Nostro sposo è morto, venga catturato … (…) egli dopo avere combattuto nelle Nostre truppe e avere militato contro i turchi a Bender, nel 1770, ove fu nominato ufficiale, si è congedato dall’esercito (..)  Arrestato per vagabondaggio, …”
“.. le regioni del Volga sono messe a ferro e fuoco da lui e dai suoi cosacchi
” .
Il dragone fissa le mappe geografiche tenute ferme sul tavolo da alcune pietre scabre, scorre distratta, a mezza voce i vari rapporti e gli ukase,traduco,  i decreti imperiali, impilati in un angolo.
“Le rivolte si sono estese, lui millanta di essere il defunto Zar, che si è nascosto per oltre dieci anni, in attesa della sua occasione …Sospira.- Questo è un impostore, tranne che molti scontenti gli vanno dietro, la vogliono buttare giù dal trono.Ha organizzato un simil esercito, emana decreti firmandosi Pietro III, autocrate di tutte le Russie, offre sale, che qui è considerato un lusso, e terre e meno tasse a chi lo segue, morte a chi sostiene la zarina.
“Dove si sarà cacciato, potrebbe essere in un posto impreciso tra Volga e Urali, come a dire dappertutto, è un territorio sterminato, immenso come due o tre nazioni.”
“Radono al suolo chiese e monasteri, distruggono i villaggi che non seguono la rivolta, lei, la zarina, dico nella sua corrispondenza con Voltaire parla di una piccola rivolta, ma è una balla.”
“Meno male che i due presenti immortali godono dell’appoggio dell’esercito, guidato dal generale Panin.”
“Dall’ascesa al trono è la bega più grossa che ci sia capitata tra le mani. E se conquistano Mosca sarà la fine …”
( Questa è una missione pericolosa, forse mortale)
-Vedi, Alex, anche lei è una straniera come me, ha letto tanto e vuole un mondo migliore, la pace, almeno ci prova. –
 
Raccoglie un ricordo, fa quasi tenerezza, rivedo la ragazza che è stata, esasperante, divertente, piena di grazia, colta e cocciuta come un mulo.
“.. sai, Alex” le parole sospese, come farfalle” ..Durante il primo viaggio, ho visto gli orrori che può causare una guerra, le devastazioni, lo sai poi come era Pietro, un debosciato, avrebbe dato la Russia a Federico Ii  e la guerra sarebbe stata certa, avrebbero invaso la Francia.. Mi piace pensare che, oltre ad avere avuto il mio, lo sai, i soldi, gli incarichi, di essere libera.. ci sia anche un ideale”
( Anche se ci sporchiamo le mani, in certo senso siamo stati sleali e traditori contro il legittimo sovrano)
 
il 28 gennaio 1774 ho compiuto 32 anni, ho fatto l’amore con Alex fino a perdere la testa, ma non basta, le nubi si addensano, non so se tornerò.
 
 _______________
Mi viene un conato di vomito, altro che zar misericordioso, batto i talloni sul mio cavallo, mentre i soldati si disperdono  a ventaglio, palmo a palmo sottacciano il terreno-
L’ODORE.  Come di maiale bruciato, poi capisco.
Il villaggio non l’ha seguito, hanno impiccato i monaci alle corde delle campane,capovolto il crocifisso, chiuso i sopravissuti nelle case, dando poi fuoco, dopo il saccheggio e lo stupro.  Buttando poi il sale nei campi, affinchè non cresca poi l’erba per decenni.
Vedette in avanscoperta, ma la decisione è unanime, dobbiamo fermarci a seppellire i morti, variano le fedi, io cattolica,Alex protestante, i soldati ortodossi, ma questo è un atto di misericordia.
VAI DRAGONE, CON ONORE..
Dopo siamo leggeri, scherzosi, ridiamo sui nostri bagagli, Alex viaggia leggero, appena due ricambi come me, in aggiunta il sapone, roba per scrivere, un quaderno e l’Odissea, con dentro due disegni, uno dei miei bambini
Il mese di marzo è caldo per queste latitudini, tranne che settimane di viaggio, accampamenti sparsi e scarni pasti non fanno ingrassare, mi tasto il viso, le ossa in rilievo nel viso, Pugacev non si arresta,potrei fare a meno delle fasce, ai soldati non interessa, sono il  cavaliere che cavalca il vento, vengo dalla capitale e .la zarina mi ha dato fiducia. Mi tasto braccio e spalla destra, ho un cattivo presagio, come stai Oscar? Ogni volta che ci lasciamo è più la nostalgia e l’amarezza che altro.
Non so un cattivo presagio.
 
 
Ci siamo dispersi e frammentati, giusta la soffiata. 
Catherine butta via il mantello, per essere libera nei movimenti e si getta in avanti.
Con stupore, realizzo che mi hanno colpito da dietro, un colpo alla gamba, cado per terra.
“Alex”
 La sua voce giunge oltre il rimbombo.
Tiro fuori la pistola, posso coprirla sparando, mi impongo di non sentire dolore. “VAI NON E’ NULLA!”
-
“AVANTI DRAGONE, ti copro, vai avanti“
La mia voce si disperde come il rombo del tuono.
-ALEX!!!
- Vai ti copro!
Spari.
AVANTI DRAGONE!!!
Sei il dragone.
Questa è la tua battaglia.
Non mi importa di morire.
VAI DRAGONE.
E’ LA TUA BATTAGLIA.
 AVANTI DRAGONE!!!
 
Sei il dragone.
Questa è la tua battaglia.
 Morire non mi importa.
Vai dragone.
Mi hanno poi raccontato che parevo una Furia, una Erinni, combattendo nel corpo a corpo, via, via, una collera fredda e lucida, oltre il limite ed il dolore.
Erano quattro, io quasi da sola, i rinforzi erano solo gli spari di copertura di Alex.
 
CAOS.
Come ho fatto e cosa ho fatto.
Non ho buttato via la mia giovinezza per far vincere questo pretendente.
Non ho lasciato i miei figli per far perdere la zarina
Poi sono arrivati i soldati.
Ho girato la testa, ho visto che stavano soccorrendo Alex, aveva finito le pallottole, io le avevo terminate da un pezzo, avevo solo la spada ed un pugnale nello stivale destro, ma sono scattata in avanti.
 
“Aspetta sei SOLA!”
Io sono il dragone.
Questa è la mia battaglia.
Non mi importa di morire.
( …. quando il re era assente, invasero il regno, ma il principe combatté, trasformandosi in un drago possente, verdi come smeraldi le scaglie, occhi rossi, lunga venti metri la coda, ringraziando la principessa sua sorella, che aveva trovato l’incantesimo, lui la proteggeva, però almeno a quelle cose badava lei.
… alla fine, lo chiamarono dragone, tanto era intrepido e potente.
. La principessa, Catherine, all’occorrenza poteva diventare il dragone della leggenda, non era un maschio mancato, semmai era una Amazzone, per combattere, fosse successo qualcosa al principe, ma anche no, in caso contrario, era bravaSai, magari, il principe diceva che doveva combattere sempre, con onore, per proteggere chi amava, senza arrendersi mai, diventerai il drago della leggenda Catherine).
Io sono il dragone.
Questa è la mia battaglia.
Non mi importa di morire  
Da capo, non ho buttato via la mia giovinezza per far vincere questo pretendente.
Non ho lasciato i miei figli per far perdere la zarina.
I seguaci erano stati uccisi, ma se lui andava via iniziamo da capo.
  • Ammazzami, su
  • ….
( Io non sono giudice, giuria e boia, io sono il dragone, non valico il limite).
“Ti dichiaro in arresto in nome della zarina-“Scandendo in russo.
Continua con le oscenità, sono un demonio, una puttana, una donna che usa le armi, ma intanto gli ho puntato lo stiletto contro la gola ed un gioioso calcio all’inguine,mi sa che è un vizio, oltre che una brutta ferita alla gamba, ben venga, io ho vinto, lui ha perso.
Sangue, ferro e polvere da sparo.
Poi realizzo che la manica sinistra, dalla parte dell’avambraccio è impregnata del MIO sangue, sento le gambe molli.
“Avete catturato Pugacev.” Che epica impresa, ai ceppi e  torniamo nella capitale.
Sorrido, poi osservo che occorre un medico per me, Alex e tutti i feriti, lo dico in francese ma hanno capito, credo.
Ora posso essere stanca, mi appoggio a un masso, il viso impiastrato di sudore e sudiciume.
Parliamo in inglese, scherzi per sviare la tensione, poi realizzo che mi sono lanciata come l’anno scorso, nessuna cautela.
Guardo poi meglio la ferita e realizzo che la stoccata ha mancato di pochi centimetri l’arteria radiale, se la prendeva ero morta, le lesioni sulle gambe, tagli e ematomi poco contano.
 
(ALEXANDER)
Ci alterniamo nel resoconto, è stato trasportato di villaggio in villaggio, chiuso in una gabbia di ferro, deriso da tutti, la zarina enuncia che sarà processato, intanto si gode il soggiorno nella fortezza dei Santi Pietro e Paolo, la più temibile prigione del regno.
Il vento batte sulla pelle,ho  occhi chiusi, ho 20 anni o 32, una nuova cicatrice in fieri, insieme a noi e il pretendente è giunta a Carskoe Selo, la dimora della primavera e dell’estate della zarina, distante venti chilometri dalla capitale, la notizia che vi è sul trono dei gigli un nuovo re, Luigi XVI.
Le Roi est mort, vive le Roi.
Andate in pace, vecchio satiro.
 Il 27 aprile 1774 il re ha cominciato a sentirsi male.
Era a caccia al Petit Trianon,è caduto da cavallo, incosciente e confuso, non ricordava bene il succedersi degli eventi.
Febbre alta e lo hanno trasportato a Versailles, che un re deve essere ammalato lì, tranne che dodici dottori, cinque chirurghi e tre infermieri non hanno idee molte chiare su cosa abbia.
Lo vegliano le figlie zitelle e Madame Du Barry, una sottile ironia, penso tra me, mentre agli altri membri della famiglia reale è vietato l’accesso.
… la notizia si è sparsa, un servo avvicinato una torcia al suo viso, ha visto i ponfi e la temuta parola, vaiolo, ha iniziato a fluttuare come bagliori di miele e ambra.
Il RE si deve confessare, ma ciò significa allontanare la contessa, come avviene il 4 maggio.
Il 10 maggio è una stupenda giornata di primavera, rose e rose, un trionfo di cieli azzurri, il re dalla mattina sta male, respira a fatica dall’alba, alle tre e dieci pomeridiane la candela viene spenta, come vuole l’uso.


Il marchese Dufort, ambasciatore francese a Vienna, il 6 giugno 1769 presentò la domanda ufficiale di matrimonio, in nome e per conto del  Cristianissimo RE di Francia e Navarra, alla Regina d’Austria per chiedere la mano della principessa Antonia per il delfino di Francia.
Intanto quella primavera era cominciato il regno ufficiale di Madame Du Barry, amante che allietava le stanche e puzzolenti carni del re, che non si lavava più o meno dal 1750, o giù di lì,  a partire dall’anno precedente, una pratica in cui la Du Barry eccelleva era il bagno d'ambra, ovvero usava profumarsi il sesso. Era la figlia illegittima di un prete e di una sarta, ma prima di sollazzare Luigi, era davvero stata una prostituta di strada ed era salita di grado saltando di letto in letto, sposando poi pro forma tale conte Du Barry, che presto lasciò questa valle di lacrime, forse aiutato dal veleno o dalla cattiva salute, nessuno lo sapeva per certo. Soppiantò un’altra aspirante al titolo, ovvero la duchessa di Gramont, sorella  del ministro degli esteri, Choiseul, che ebbe l’idea di presentare dei rapporti al RE sulle origini di Madame, che, per tutta risposta, venne presentata a Corte. Madame Pompadour, prima di iniziare la sua ascesa era una borghese figlia di banchieri, ma la Du Barry era … una prostituta, fine, uno scandalo. Era scaltra, avida di ricchezze e potere, una regina nell’ombra.
Quando mi congedai, l’imperatrice mi avvisò, tra il serio e lo scherzoso, che sarei stata richiamata, in questo tempo ho avuto due figli, Felipe ha preso la sua strada e Xavier me lo ribadì, ritornando, che sarebbe stato il mio turno. Lui andava ai Caraibi, tanto ci sarebbe stato Malcomess, non ti preoccupare, non sarai sola, i fratelli Orlov no, hanno troppo da fare con l’esercito.
Osservai solamente che non sarebbe stata la stessa cosa, che diavolo si fosse inventato in quell’assenza era un mistero, forse avrei fatto meglio ad andare con lui, questa volta per davvero, ai Caraibi, tanto un immortale valeva l’altro, no? Come no … Io non volevo discutere, lui non aveva voglia di litigare.
L’attrazione fisica tra noi era sempre molto forte, pur era vero che, in quegli ultimi anni, eravamo cambiati, come i reciproci sentimenti, tranne che mettere la distanza, dopo avere condiviso così tanto, sarebbe equivalso ad una fine dopo ... Avevamo  avuto ricchezze, privilegi, eravamo una segreta leggenda, io avevo avuto l’opportunità di essere libera, ma c’era un dazio da pagare… mi ero illusa di non amare nessuno, di non credere in nulla. Invece ..la solita supponente, altera come un tulipano..
In fondo, essere un agente come un soldato, imponeva degli obblighi, tranne che quello tra di noi era una specie di addio.. Non ebbi il coraggio di formulare quella domanda, sarebbe stata quella di una ragazzina malata d’amore, gelosa. Presi atto, in fondo non era colpa di nessuno, o forse era di tutti, o, in semplicità, la vita non va mai come vogliamo, vuoti cliché che hanno sempre un fondo di verità.
-Maestà, mia signora-
Sorrisi reciproci, quasi tenerezza. Alta, imponente, ha ben imparato la regalità.
I tratti affilati ed imperiali, affascinante nonostante le rughe, luminosa come la stella del Nord cui la paragona Voltaire. La ringrazio per i suoi doni, per la nascita dei miei figli, una spilla di perfetti diamanti per ognuno, scuote il polso, come a dire non importa.
Felipe è rimasto in Russia, è scoppiata la guerra contro i turchi, Xavier è ai suoi maledetti Caraibi, i miei bambini sono ad Ahumada, io ho Alexander. Va bene, ci arrangeremo…
Il 21 aprile 1770  si sono celebrate a Vienna le nozze per procura ed è cominciato il viaggio.
Mi osservo, senza vanità, rispetto alla giovinezza sono mutata. I fianchi più larghi per le gravidanze, la vita tornata sottile, le gambe lunghe, qualche smagliatura su cosce e seno (ho allattato, pace), ad Alexander piaccio anche così. Con le mie cicatrici, i segni, la pelle leggermente ambrata dal sole, per le ora trascorse all’aperto, anche se tiro di spada e pistola, anche se sono umorale e lunatica.
You’re the dragon, sintetizza.
Il divertimento principale di queste stagioni è la caccia ai complotti e ai pretendenti, a celebrare il caso di essere vivi, altre e varie amenità, conosco la zarina, vuole espandere il regno, oltre  a tenere il potere.  Intanto, il 16 maggio 1770, presenti circa 6000 nobili, si sono celebrate le nozze tra la principessa austriaca ed il delfino, lei ha macchiato di inchiostro il contratto di matrimonio, al momento delle firme, molti vi hanno scorto un cattivo presagio. Lui, as usual, ha mangiato per quattro e circola anche qui a San Pietroburgo lo scambio di battute con il re, che lo aveva invitato alla moderazione, la replica era stata che dopo un buon pasto dorme sempre alla grande. Certo, ma non ti sposi tutti i giorni, infatti hanno dormito, visto che le nozze non risultano consumate.
Il Delfino ama la caccia, leggere, fabbricare ….. serrature, è casto, mentre suo nonno sfarfalla con la Du Barry. A me sembra non ironico, ma qualcosa di più
   
 
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