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Autore: queenjane    14/08/2018    2 recensioni
Rivista e ricorretta, la narrazione della vita di una donna coraggiosa e del suo viaggio nella vita, amori e lotte e personaggi.. Un'epoca sontuosa e perduta, dalla Francia degli ultimi re passando per le terre del Grande Nord, ecco Catherine e la sua storia.. Chiamata dragone,amore, lady Morgan e beloved
immortal..molte vite in una. Antenata di Catherine Rostov-Raulov poi fenice alias principessa Fuentes.. E' ben vero che il passato è una terra straniera. AHORA Y POR SIEMPRE
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Aprile 1777 L’imperatore Giuseppe II d’Austria, pardon il conte di Falkestein è giunto stamani in una locanda di Versailles, ove ha affittato due stanze, con un valletto, deponendo sul letto una pelle di lupo, con cui ama dormire e ha enunciato l’intenzione di visitare la sorella Regina  in questo orario e di non palesare nulla, surprise.
È alto, i biondi capelli che si vanno diradando, non porta parrucche o gioielli, come le fibbie delle scarpe o preziose spille, una curiosa antitesi con la sovrana che, anche in via informale è sempre carica di preziosi
Un abbraccio tra fratelli, un colloquio privato, e la sera hanno cenato insieme al re, nella stanza da letto, la tavola suntuosa appoggiata contro il letto, loro tra seduti su tre sgabelli pieghevoli.
Il mattino seguente è andato al lever della regina, dicendo che doveva essere messo ancora più belletto sul viso, magari con una cazzuola, così da sembrare una furia, le piume che Leonard il parrucchiere aveva preparato per l’acconciatura gli sono apparse troppo leggere per sostenere la corona..
Il sedicente conte, vuole vedere tutto, provare tutto, visitare ogni angolo di Parigi e dintorni, dagli ospedali all’Accademia Militare fino alla Savonnerie, per osservare la lavorazione dei tappeti, e le fabbriche di porcellane di Sevrès, trovando anche il tempo di rampognare la sorella regina, avendo colloqui a tu per tu anche con il cognato, che definisce collega-sovrano.
Nessuna osa immaginare che consigli possa dare al re, che ama la caccia, il fabbricare lucchetti e serrature e la buona tavola, ora come quando era un impacciato principe. E la regina si paragona, nella sua corrispondenza, ad una Venere, i cui gusti non combaciano con i suoi.
Intanto il buon imperatore ha visitato il serraglio reale e, vedendo che vi è una elefantessa ha proposto di combinare un matrimonio con il suo corrispettivo del serraglio austriaco
 
Sarà.. rievoco lo splendore dei miei venti anni, e la mia incoscienza..
 Da una lettera dell’imperatore Giuseppe II al fratello Leopoldo, granduca di Toscana, dei primi di maggio 1777: “… ho avuto l’opportunità di trascorrere del tempo con nostra sorella ed il re di Francia. Lui è onesto, con una certa cultura, ma è stato educato male, nello stesso tempo non è curioso e i ministri la fanno da padroni, è necessario che la regina intervenga e in fretta. (:.)  Fisicamente il re è un uomo forte, capace in apparenza di generare un figlio, ho parlato con lui privatamente e mi ha detto di avere delle erezioni molto vigorose. Poi, introdotto il membro, resta lì senza muoversi per un paio di minuti e si ritrae senza avere eiaculato, nonostante sia ancora eretto.… la faccenda è ben strana. Lui sostiene di avere delle polluzioni notturne, ma mai durante l’atto, che dice di fare solo per dovere, che non ne gode.  Per la sua apatia manca ancora un erede dei Borboni. Se fossi stato lì almeno una volta, lo avrei frustato così tanto da farlo eiaculare per rabbia come un asino.!! Nostra sorella ha un suo caratterino, se per natura fosse una persona romantica o a cui piacesse essere sensuale, potrebbe rendere il compito più facile, ma messi insieme sono due pasticcioni. (::.) Una situazione bizzarra, il re è in effetti solo i due terzi di un marito, ama nostra sorella eppure la teme. La virtù di Antonietta è intatta, comunque, si comporta come se non si preoccupasse neanche della settimana successiva, figuriamoci del futuro
Io il 10 gennaio 1762 mi sono giurata che se la scampavo, non avrei più perso un’occasione di vivere, ridere e amare, sbagliando spesso ma..  E che avrei servito la zarina, sempre. Che quello sarebbe stato il mio futuro ..Per quello che vale è la mia parola d’onore .. idea di fondo era creare una rete di informazioni, come lo squadrone volante della regina Medici, la mia omonima, Catherine. Mi infilai nel quartiere generale dello zar, per carpire informazioni,a quel punto parlavo bene il russo, ma mi finsi gobba e muta, una contadina per il suo piacere, le famiglie povere vendevano le figlie come merce al mercato..… entrai negli appartamenti del nuovo zar,  a volte le russe hanno gli occhi chiari e i capelli scuri, tipo me, entrai, ero sudicia, non mi lavavo da una settimana, orrore. In breve, era una bestia, ruppe la mascella a un  servo che aveva fatto cadere una stilla di vino, frustò un altro che non aveva scaldato le lenzuola a un suo cenno inespresso, era ubriaco e diabolico, io muta, ERO muta, osservavo.… non ce la faceva, a ..  Mia la colpa, mi spaccò la mascella a botte e mi slogò la spalla sinistra a calci, nessuno interveniva, era paura, un contorto ribrezzo, non so, quel che pensavano. Mi buttarono fuori, come tante altre, in mezzo alla neve, sono sintetica volontariamente, ma pensavo di morire, in mezzo alla neve e al ghiaccio.. senza pellicce o coperte. Mi ripescò ALEX me la cavai solo con un po’ di febbre e mi curò la zarina ..Allora, mentre giacevo per terra, una bambola rotta, le ossa slogate,  mi sono giurata che se la scampavo, non avrei più perso un’occasione di vivere, ridere e amare, sbagliando spesso ma..  E che avrei servito la zarina, sempre. Per quello che vale è la mia parola d’onore e.. in punto di cronaca, quando fece il colpo nel giugno del 1762 riconobbi una spia di Pietro nel primo cortile, con  il pugnale sguainato e .. sono una sopravvissuta
 Il mio matrimonio è stato combinato, poi mi sono innamorata di Xavier e abbiamo passato mille cose insieme, ma i sentimenti sono mutati, anche se io resto legata a lui e viceversa. Siamo dei sopravissuti e io.. più di lui, in un certo senso.
..il 6 febbraio 1778, la Francia ha formalmente riconosciuto gli Stati Uniti d’America.
È una decina di giorni che Alex è di umore cupo, non con me, pensa alla guerra, inevitabile, alla programmata visita estiva del granduca Paolo, il figlio di Caterina II, che corre dietro ogni sottana e ingravida ogni anno la moglie… sono tornata ai primi di febbraio1778, mi ha accolto con un suntuoso abbraccio e un paio di orecchini di zaffiri, che fanno il pandant con il mio anello, quello che mi regalò dieci anni fa.Una malinconia nuova, che non hai mai avuto, hai quarant’anni, Alex, la crisi ..Non siamo più giovani…
 
A corte vi sono state scene penose tra la regina ed il re, lei vorrebbe che appoggiasse le mire del fratello, l’imperatore Giuseppe, peccato che se lo aiuta, il re di Prussia ha già fatto sapere che invaderà la Francia. Infatti, se l’Austria acquista più territori, potrebbe diminuire l’influenza prussiana e Federico il Grande non ha combattuto la guerra dei Sette anni per puro diletto.
Interessata nel contesto a voler mantenere la propria influenza tra gli stati tedeschi, la Francia ha un doppio problema. Come sostenitrice delle colonie britanniche ribelli in Nord America, è suo  interesse  evitare scontri sul continente europeo,  ma è legata al Sacro Romano Impero di Giuseppe II e Maria Teresa dall’alleanza, che prevede reciproci aiuti in caso di guerra. Vergenens, ministro degli esteri francese, è contrario, la regina lo odia e non ne fa mistero, ma suo fratello l’imperatore ha occupato, in questo fumoso gennaio, dei territori della Baviera senza alcun vero titolo, una mossa d’amblè. Le truppe prussiane hanno i raggiunto i confini con la Boemia.. L’Inghilterra è affaccendata dietro alle colonie americane, la zarina non vuole la guerra, che, giustamente, teme un coinvolgimento nelle sue terre.. Che caos quadrato.
Intanto, in questo 1778 l’imperatore Giuseppe ha invaso la Baviera e le sue pretese derivano dalla sua seconda moglie, Giuseppina, che non ha mai sopportato, tanto da non consumare mai il matrimonio, separare con una balaustrata il loro palco a teatro e altre amenità, gli fece la grazia di morire dopo circa due anni di vaiolo..
E penso a Felipe.  Tra i sostenitori dell’ascesa imperiale, vi era il principe Raulov, che in seguito è stato ben ricompensato, con cariche e ricchezze. Vedovo, aveva una sola figlia, Elisabeth, detta Ella, che è nata nel 1758. Lui non pensava affatto a risposarsi, non sul momento, almeno, è morto nel 1769 per un infarto. Intanto, sua figlia aveva imparato le buone maniere, l’educazione, eccetera, ma suo padre la amava teneramente e le ha insegnato la scherma e a sparare, alla fine aveva visto il dragone in azione  Rimasta orfana,Elisabeth  è stata presa sotto la sua tutela dalla zarina, che le ha dato una raffinata ed ulteriore educazione, è una sua damigella di onore e .. Felipe fa girare la testa a molte,  ma è sempre stato corretto, non ha mai compromesso nessuna.. piaceva anche alla principessa Ella, che fa gola a molti, suo marito diventerebbe ipso iure un principe, potrebbe ben aggiungere il cognome Raulov al suo, un principessa, ha terre e ricchezze, ed è molto bella, l’ho vista nel ’75, credimi, ed è molto avvenente, occhi chiari, capelli castani, un bel fisico..
La principessa Ella Raulov non si è ancora sposata, anche se ha ormai vent’anni, ha respinto tutti i pretendenti e vorrebbe sposare il conte di Rostov. La zarina sarebbe incline, ne avrebbe il desiderio, ma Felipe, con una notevole dose di audacia, a un ipotetico discorso, ha osservato che lui la sua strada l’ha compiuta per meriti, non per calcoli, nel ’75 in avanti l’ha gabellata con i vari incarichi, mentre ora..  Suo padre Xavier, non comprende il motivo di quel rifiuto, fosse per lui dovrebbe sposare la principessa già domani, è ancora un mero desiderio imperiale, non un ordine espresso, lui è bravo a barcamenarsi, ma così.. Felipe vuole condividere qualcosa con chi sposerà,, gl’interessa molto più di un bel viso o di una dote sostanziosa E Xavier pensa che la principessa Ella sia il suo bene.. .
 
Il 20 marzo 1778 la Francia ha riconosciuto ufficialmente gli Stati Uniti d’America, continuano le scenate tra la regina di Francia e i ministri del marito, il re non cede alla politica aggressiva del cognato, uno stallo…  Una tregua, come il corpo di Alex raccolto contro il mio
Poi giunge l’ordine, Felipe deve sposare Ella, che è innamorata di lui o pensa di esserlo, la volontà imperiale diventa esplicita.  Sarà il principe Rostov - Raulov, il doppio patronimico,un regalo della zarina, così che rimarrà sempre traccia della sua gloria e del casato della principessa.
 
Da un dispaccio del Conte di Aranda, ambasciatore spagnolo a Parigi al suo re a Madrid :
” Quando divenne chiaro che gli altri monarchi d'Europa erano contrari alla partizione de facto della Baviera, Giuseppe ed il suo ministro degli esteri, Anton, conte di Kaunitz, iniziarono ad assicurare i confini del reame asburgico ponendo 600 cannoni e 190.000 uomini in Boemia, Moravia e Slesia austriaca. Quest'armata ammontava a gran parte dell'esercito effettivo austriaco che si attestava attorno ai 200.000 uomini, lasciando le regioni austriache a confine con l'Impero ottomano perlopiù sguarnite. Il 6 aprile 1778, Federico di Prussia raccolse un esercito di 80.000 uomini presso il confine prussiano con la Boemia, stanziandolo presso NeisseSchweidnitz e la Contea di Glatz, che Federico aveva acquistato dai Wittelsbach nel 1741, in cambio del supporto elettorale a Carlo VII. A Glatz, Federico completò i suoi preparativi per l'invasione: egli ottenne supporti, sistemò la linea di marcia, portò l'artiglieria in loco ed allenò i suoi soldati. Suo fratello minore, il principe Enrico di Prussia, si pose alla guida di un altro esercito di 75.000 uomini che si pose a nord ed a ovest, in Sassonia. Nell'aprile di quell'anno, Federico e Giuseppe ufficialmente diedero inizio agli scontri ed i negoziati diplomatici ebbero bruscamente fine”
Il matrimonio tra i principi Rostov Raulov si celebrerò nel mese di giugno 1778.
Intanto, i miei figli erano cresciuti. Il mio primogenito Xavier Francisco  con il precettore, andrà in Grand Tour e poi rimarrà in Russia, presso Felipe,mentre Nicholas, nato nel giugno 1764, a quattordici anni e due mesi, si è unito ai volontari francesi per andare a  combattere nelle Americhe, gli è bastato giusto un giorno alla reggia per .. Soggiornava presso mio padre il Generale e questo è stato il risultato.  Ha dato la parola d’onore, poco importa se è giovane o impetuoso, non può tornare indietro e con lui andrà suo padre, per non abbandonarlo alla ventura.
È una vecchia conoscenza- osserva con gioia la regina Antonietta, alla vista del conte di Fersen, che si reca a renderle omaggio,notandolo, nella Galleria degli Specchi,  in mezzo alla folla di cortigiani e visitatori.
  Lo  sguardo di lui che si appunta sul suo corpo gonfio ed opulento per la gravidanza, torna poi al viso incantevole, nel mese di agosto 1778 la sua gestazione è ben evidente.


 
I giorni miti e dorati di settembre, gli ultimi residui dei fiori del glicine,i vigneti piegati sotto il peso dei grappoli,  mi accomodo sull’erba, i semplici pantaloni scuri e gli stivali di cuoio, Alex mi appoggia la testa in grembo. Poco distante da noi, i cavalli, due spade buttate con negligenza per terra.
Gli accarezzo i capelli, il color bronzo della giovinezza sulle tempie va declinando nell’argento, ben di rado se li incipria, come me, mi bacia il polso. È strano “Come stai?” cauto.
“Sono partiti”
“Ho combattuto nelle guerre indiane, Catherine, lo sai”  E mio marito e mio figlio sono a combattere contro gli inglesi, i coloni hanno avuto l’appoggio, appunto, della Francia, contro la Gran Bretagna e scommetto che gli spagnoli si uniranno (in effetti indovinai, fu nell’aprile del 1779, ma erano alleati riluttanti avendo tanto da perdere, per le colonie), la potenza inglese per terre e mari è ineguagliabile.. “ Comunque, hai passato molto tempo in Russia e in Francia” Ti bacio poi con foga, in fondo sto comprendendo e non voglio capire, anche tu, no, ti prego, nel mio sciocco cuore ti trattengo oggi, su questo prato, con le armi della seduzione, furia e fame, quando sei dentro di me non puoi scappare. Dopo sei tu a rompere il silenzio.
“Ah come diceva François Villon, il poeta del 1300, questi sono i tempi dei lupi  e delle rose…” Una pausa “Catherine, lo sai”
Sono pratica fino al cinismo, all’osso, con mio marito, dividendo il letto è logico che..ci siamo scannati a vicenda, senza risultato, siamo tutti dei sopravissuti, il dovere che si contrappone al piacere, i demoni dell’abbandono e del senso di colpa, sia così, ormai, ho dato.
E so che siamo sul filo, una percezione sensitiva, amara, non durerà per sempre, appena nel’62 mi credevo immortale, l’intatto splendore della mia giovinezza e non tornerei indietro, sapendo quello che ora so, non mi rinnego.
Già, la passione della giovinezza è trascorsa da un pezzo, resta il comune passato, i figli e altro.. sospiro, l’arco delle costole si tende e flette, ti prego, Alex, non farmi diventare davvero indovina. E so di esserlo, quando esali.
“Sometimes, tell good bye is the only way, do you know, lady Morgan.”
“ Love isn’t enough, I suppose.”
“True, but I keep you in my heart..!”  And I’m the dragon, I don’t cry for love, like a silly girl.
“We’ll meet tomorrow, do you agree, and maybe we should stay together for three or five days…”
Goodbye, my lover.
 
 
Sparisco per cinque giorni, alla fine, a inventare scuse sono una maestra.
L’ultima tazza di caffè, giri vorticosi per Parigi, la tua pelle stampata contro la mia, furiosi e famelici amplessi.In tutti questi anni, non mi hai mai scritto, rimedi ora, porgendomi una lettera sigillata, pressata, ricordo quante annotazioni prendevi e.. raddrizzo il busto e le spalle, ti giri e io ti saluto, alzando il braccio, le ciocche di capelli che danzano nella brezza, il dolore dentro che si scava come una galleria, uno stillicidio.
Io non sono la primavera o la Morgana, cade la notte e so che solitudine e preoccupazione mi accompagneranno, voglia il fato che tu non incroci mai mio figlio Nicholas.
 
Le tue note dalla distanza, Alex, le tue facce dell’amore, con me e per me.
“A Catherine, al mio amore, che sa benissimo che non sono un poeta od un cieco, le parole giuste  non mi appartengono, sono solo un uomo che ti ama. Ti scrivo. Ti ho conosciuto a vent’anni, incantevole ed irriverente, squisita, occhi chiari e capelli scuri, la lingua  pronta e i movimenti sottili e di armonia, non eri da meno di nessuno, come appresi a mie spese grazie a un calcio.
Un giorno di giugno, andata e ritorno, era un scommessa vinta, un ideale raggiunto, una realtà splendida che avrebbe cambiato la nostra vita, sia nel bene che nel male, immagini molteplici.
Un cavaliere su Tintagel, su di lui hai davvero cavalcato il vento, la primavera del ’68, sullo sfondi i prati e i fiori inglesi.
Il mare. L’anello con lo zaffiro, davvero quello di una sposa, cadeau del tesoro imperiale, le mille e una notte, una favola.
Sparsi frammenti e pensieri, my immortal, my beloved, osservata mentre prendevi un caffè, delicati i movimenti delle mani e scalzi i piedi. Scalfitture, ematomi e cicatrici, il mare, ti ho paragonata a una dea, una ninfa irriverente, diversa da tutti, la mia privata meraviglia, costante di questi anni e di questa vita.
Prima di te, il nulla, il vuoto ed il rimorso, uno specchio vuoto, insieme a te sono tornato a essere vivo, infinita passione, dal’75, amplessi e rabbia, in fondo hai ragione, non posso stare né con te né senza di te, quando abbiamo deciso (in fondo avevi deciso tu per entrambi) di viverla, questa storia, la nostra storia, era già un azzardo.
Come quando ti ho rivelato i miei segreti, non sei né inorridita né scappata.. nati in paesi diversi, separati dalla lingua e dalla religione, ci siamo trovati a leghe di distanza.
Destino? Vocazione? Forse sì, forse no.. ti avrei cercato lo stesso in questa vita e in altre cento e mille..
…l’attrazione c’era già da anni, ma la ragazza era diventata una donna  incomparabile, composta di ferro e pietra, ti ricordi il Sonetto di Shakespeare, il XVIII?
.. regale, anche nei difetti, testarda e irruente, impulsiva, parlavi troppo o troppo poco, se hai qualcosa ridi per non piangere e diventi quasi muta, mai nessuno deve scorgere le tue ferite o le debolezze..
.. me ne sto andando, hai ragione a dire che non sempre scappando si fugge davvero, come appurò a sue spese Nasur el din, che scappò a Samarcanda per non fuggire la morte e la trovò là in attesa, in quel giorno ed in quell’ora avevano il loro appuntamento..
Tristezza rassegnazione, questo no, tu sei allegria, risate e irritazione, mia splendida cinica, pazzesca la tua ironia, davvero sei un continente, sempre nuovo da scoprire, generosa e non importa che tu sostenga che sia uno scarico di coscienza per stare meno tempo in purgatorio.
A Lifelong Passion, le parole graffiano la carta e sono solo un misero eco di quello che provo, …
.. .ti ho amata quando avevi 20 anni, cavalcando senza paura, un braccio fasciato alla peggio, ti ho rimpianto dopo il ballo, tornavi a  casa..  il primo bacio a Londra, osservandoti poi dopo l’amore o un allenamento, altre immagini.
Un libro, il caffè che prendi sempre amaro, la voce di seta e miele e fumo, i capelli corti.
Lady Morgan, narrando la storia degli antichi, convinti che l’anima risieda nel plesso solare e che, due amanti, toccandosi lì con le nocche, nelle vie del sonno, ritrovino lì quella dell’altro uno.
Amatissima, presente anche nelle assenze. Ti ho ritrovato nelle gocce di pioggia, nella rugiada che fa omaggio alla primavera, al largo del mare più profondo in estate, zaffiro e indaco, le leggendarie iridi della tua famiglia. E nelle foglie cadute in autunno nei prati, nel silenzio della neve che cade in inverno.
Principio di tutto e parte del tutto.
Goodbye, my love,
I’ll love you until my death and more, I always love you.
Yours Alexander”.
 
Appoggio la fronte sul tronco e delle lacrime cadono sull’erba, piango fino a rimanere esausta e svuotata
Ti amo Alex, fino alla mia morte.
Quando Xavier mi ha tradito, l’ho colto in flagranza, e ho perso il figlio che aspettavo, avrei voluto morire, ero in pezzi, tu, Alex, mi hai ricomposto e adesso sono di nuovo in pezzi.. Cocci e frantumi, ci siamo ricomposti, da quando è morto mio fratello non mi sentivo più così intera.
   
 
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