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Autore: Lady Neko Kadar    20/08/2018    2 recensioni
Su instagram è partito un evento chiamato "Our Two Weeks of Positivity", ossia due settimane di prompt per postare qualsiasi cosa ci renda felici riguardo Voltron e contrastare il caos e la negatività che si è creata dopo la S7.
Ora, ho amato questa idea e anche se non posso partecipare ufficialmente ho deciso di approfittarne e riprendere a scrivere.
Sarà quindi una raccolta di storie brevi e senza troppe pretese, forse scritte più per motivi personali che altro. Spero comunque possano piacere anche ad altri.
[Probabilmente ci saranno SPOILER, principalmente saranno storie sulla KLANCE ma ci saranno anche altre ship, credo... Devo ancora scriverle ma l'intenzione c'è.]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Garrison Hunk, Kogane Keith, McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Conforto
 
Day 5
Prompt: Confort/ Don't cry"
PG o Ship: KLANCE
Avvertimenti: SPOILER


 
Keith non è mai stato un grande osservatore degli atteggiamenti altrui. Eppure da quando è ritornato nel team Voltron ha notato in Lance qualcosa di diverso. È diventato più forte e agile, ma anche più serio. È maturato ma non è solo quello... Sembra più spento.
Il viaggio verso la Terra li ha messi tutti a dura prova, ma Pidge e Hunk hanno mantenuto la loro frizzantezza nei momenti di quiete, mentre Lance è sembrato isolarsi o essere distratto. Keith non aveva avuto modo di indagare durante il viaggio, inoltre era convinto fosse colpa della stanchezza o qualche preoccupazione per il rientro sulla Terra.
Eppure, Lance ha tenuto le distanze anche dopo la sconfitta di Sendak. Keith è il team leader e ha il dovere di capire cosa c'è dietro quel cambiamento drastico, ma lo vuole fare anche perché Lance si è dimostrato inaspettatamente gentile con lui quando ne ha avuto bisogno.
Lance sta per rientrare nella propria stanza dopo una riunione, quando Keith lo blocca.
« Ehi Lance, possiamo parlare? »
Lance scrolla le spalle e gli fa cenno di entrare in camera.
« Allora, come stai? » chiede Keith, cercando di iniziare quella conversazione in modo naturale.
« Bene » risponde Lance semplicemente.
Keith sospira e decide di arrivare al punto.
« C'è qualcosa che non va? Ti vedo... diverso, giù di morale » prova a spiegare Keith. Lance sgrana gli occhi per un attimo, ma li abbassa subito.
« No... Tutto bene. »
Nonostante la risposta, il tono e lo sguardo di Lance non convincono Keith.
« Non mentirmi, Lance. »
Il ragazzo si gira verso Keith.
« Davvero, non c'è nulla che possa interessarti. »
« Mi interessa... Altrimenti non sarei venuto qui a chiedertelo. Lance... tu mi hai aiutato quando ne avevo bisogno. Vorrei per una volta fare lo stesso con te. »
Lance spalanca gli occhi a quelle parole. Si morde il labbro inferiore, poi nasconde il viso tra le mani.
« Io... mi sono sentito solo, Keith. Pidge e Hunk avevano le loro cose fighe da fare, Allura... Allura aveva Lotor finché non l'ha... Ci ha traditi. E io continuo a essere l'idiota del gruppo. » Finalmente Lance inizia a sfogarsi, ha il viso nascosto ma dai singhiozzi si capisce che sta piangendo.
« Tu non sei l'idiota! »
« Andiamo Keith, lo pensi anche tu! Non mi sopporti e non ti fidi delle mie capacità. Come nello show o nella Base One. »
Keith riflette un attimo, cercando di capire perché Lance si sia sentito sottovalutato da lui.
« No. Non lo intendevo davvero Lance. Alla base Galra non ti stavo sottovalutando. Insomma, è sempre stato così tra noi, lo avresti detto anche tu se ci fossi stato io al tuo posto.  Ma ti saresti fidato, come io mi stavo fidando di te. »
« Ma io non l'ho sentita quella fiducia. Sono stanco Keith... Tanto stanco. »
Keith resta senza respiro. Lance lo sta finalmente guardando in faccia, il viso rigato di lacrime che ancora scendono, gli occhi rossi e tanto dolore. Lance si è tenuto dentro quelle cose da chissà quanto. Lui che ha sempre avuto tempo per confortare gli altri non ha trovato nessuno che facesse lo stesso per lui. Vedere Lance in quello stato è un dolore quasi fisico per Keith, il quale in pochi secondi abbraccia il ragazzo.
« Piangi, sfogati. Urlami contro ma sappi che tu sei importante. Mi fido di te più di chiunque altro nell'attuale squadra. Ti ho visto prendere decisioni per il team, combattere, confortarci tutti. Sei un Paladino incredibile e il miglior braccio destro che si possa desiderare. »
 Lance si scioglie in quell'abbraccio, continuando a singhiozzare.
« Abbiamo bisogno del nostro sharpshooter. Io ho bisogno di te, Lance. »
Lance alza il viso per incontrare gli occhi di Keith. Egli sorride, porta una mano sul viso di Lance e lo accarezza.
« Grazie. Io voglio restare con voi. Voglio essere un elemento valido per la squadra. »
« Lo sei già. »
Un altro abbraccio, poi Lance si stacca e si asciuga il viso.
« Guai a te se tiri fuori una parola di quello che è appena avvenuto, Mullet. » minaccia Lance, con un sorriso vagamene intimidatorio.
« Non ti ricatterò... Forse. »
« Keith! »
In quel momento Keith si imprime nella mente che no, non avrebbe più fatto sentire solo Lance.




Salve, questo racconto è uno di quelli scritti proprio perchè avevo bisogno di cose dolci che purtroppo non vedrò mai. Ma vabbè, si va avanti. E sì, sono tornata con una cosa breve come nelle intenzioni iniziali.
Cercherò di recfuperare le varie giornate con calma. 
Alla prossima.

Shasti Kadar


 
   
 
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