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Autore: KiarettaScrittrice92    25/08/2018    1 recensioni
Questa sarà una raccolta di storie che probabilmente tutti i fan dei due gemelli Kagamine (Rin & Len) conoscono già.
Ho deciso di farmi ispirare dai testi delle loro canzoni e tradurre il tutto in dei brevi racconti.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
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Yotsuba no Kuroobaa

 

Faccio un sospiro, aprendo il rubinetto del lavandino ed osservando per qualche secondo l’acqua che scorre.
La luce del sole che passa attraverso le fronde degli alberi del nostro giardino, supera la barriera della finestra, per colpirmi in viso e dare un’aspetto più luminoso al mio riflesso che vedo nello specchio di fronte a me.
Allungo le mani sotto l’acqua fresca, poi me le porto al viso, bagnandomelo delicatamente. La sensazione dei miei palmi, bagnati e freddi, sugli zigomi mi sveglia. Nonostante il mio corpo sia ancora stanco.
Non so con esattezza il perché di questa stanchezza. In fin dei conti è mattina e ieri non è nemmeno stata una giornata alquanto pesante. Certo, come mio solito ho miei crucci, la maggior parte nei confronti di me stessa e dei miei sentimenti, ma forse non è quello.
Il fatto è che stanotte ho fatto un sogno. Un sogno che, stranamente, ricordo perfettamente. Ricordo che ero ancora bambina, o meglio c’era la me bambina che mi osservava. Il suo sguardo era felice, gioioso. Una gioia che ormai non riesco più ad avere. Quando quella piccola Rin, incrociò il mio sguardo si rattristò anche lei. I suoi occhi sembravano domandarmi che cosa mi stesse succedendo e, come un treno ad alta velocità, la verità m’investì. Sto male: sono cresciuta e non riesco più ad avere quell’innocenza che mi permetteva di vedere il mondo a colori. 
Le feci un sorriso, un sorriso tirato, falso.
Quella Rin, forse, era la vera me, ma oramai l’ho dimenticata. Ho dimenticato com’è essere spensierata. Ormai la mia mente volge a pensieri proibiti, pensieri che mi portano a colui che non posso e non devo amare.
Finisco di sciacquarmi la faccia e alzo lo sguardo nuovamente verso lo specchio: decisamente, quella bambina non esiste più.

 

Esco di casa, pronta per una nuova giornata.
Nell’attraversare il giardino, il mio sguardo cade su qualcosa che non avevo mai notato. In effetti è una cosa difficile da notare, una cosa che capita raramente e che molti reputano quasi un segno.
Lì, nel prato verde, tra una miriade di verdi e brillanti trifogli, ne spicca uno che sembra avere quattro petali. Mi chino, per osservarlo più da vicino e contare distintamente le foglie, assicurandomi che il mio occhio, ma soprattutto la mia mente non mi ha ingannato.
Un leggero e sincero sorriso mi tira la bocca. Forse non è sparita del tutto quella bambina. Dopo la fatica di questi giorni, difficili e interminabili, in cui il mio unico pensiero era sopprimere i miei sentimenti, ecco un barlume di felicità. 
I quadrifogli sono difficili da trovare, per questo motivo portano fortuna.
Lo raccolgo e, nel momento esatto in cui lo stringo tra le dita, comprendo. Non sono io ad essere cambiata; i miei sentimenti, quelli che cerco di sopprimere, li ho sempre avuti. È stato il mondo attorno a me che mi ripeteva quanto fossero sbagliati. Ma in fin dei conti, perché deve essere sbagliato? Amare non è mai sbagliato.
Finalmente so la verità, non sono io quella diversa, ma il mondo che mi circonda. Non mi trovo nel posto giusto.
Sorrido di nuovo, mentre apro la cartella e prendo uno dei miei libri di scuola, infilandoci dentro quel piccolo quadrifoglio.
Ora so. La cosa più importante è vivere, amare e decidere con la mia testa.
«Non ho forse ragione, quadrifoglio?» sussurro, chiudendo il libro.
«Ehi Rin!» sento improvvisamente alle mie spalle e con un sorriso che non facevo da molto tempo, mi volto verso di lui.



Angolo dell'autrice: 
Eccomi qua con un'altra chicca per voi, per fortuna anche questa diciamo che finisce alquanto bene. Insomma non ha il solito finale drammatico, nonostante tutto.
Lo so, è un po' corta come storia, ma la canzone è questa, non potevo certo allungarla più di così. Anzi è già tanto che sia riuscita a trovare la versione di Rin, perché quella più comune è quella di Hatsune Miku.
Come al solito vi consiglio di rileggerla con la canzone in sottofondo.

  
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