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Autore: Shade Owl    27/08/2018    3 recensioni
La musica è un'arte, e chi la coltiva sa bene quanto sia complessa e gratificante. Un violino, poi, è tra gli strumenti più difficili di tutto il mondo della cultura sonora.
Questo lo sa bene Orlaith Alexander, che fin da bambina ha sviluppato un'autentica passione per il violino e la musica. Il giorno in cui Dave Valdéz, uno dei migliori produttori discografici di New York, scopre il suo talento, la sua vita cambia drasticamente, e da lì comincia il successo.
Tuttavia, il successo ha molte facce, proprio come le persone. E per scoprirle, Orlaith dovrà prima conoscere aspetti della sua musica che prima ignorava lei stessa...
Genere: Fantasy, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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La prima cosa importante da tenere a mente era che non sarebbe più tornata a casa, almeno fino a quando non fossero stati sicuri di non farle correre rischi.
In secondo luogo non sarebbe dovuta andare in giro da sola, quindi sarebbe dovuta uscire con almeno uno dei due come accompagnatore o, in alternativa, sarebbe rimasta all'interno della proprietà fino a quando la situazione non si fosse calmata un po'. Quest'ultima opzione parve essere la preferita di Allwood, anche se non lo disse apertamente.
Infine, niente contatti con l'esterno, per nessun motivo, a meno che non utilizzasse il telefono speciale che le avevano dato il mese prima, e anche in quel caso solo per chiamate né troppo lunghe né troppo frequenti. Sfortunatamente quel telefono era nel suo appartamento, abbandonato sul comodino: non lo usava da parecchio, e non aveva pensato a portarselo dietro il giorno prima, visto che contava di tornare a casa. Inoltre le servivano anche vestiti e biancheria pulita, dato che quando era scappata aveva ciò che aveva addosso (oltre al violino) e questo, pur sommato al pigiama che era rimasto a casa di Allwood, non era decisamente sufficiente. Doveva farsi una doccia, e presto.
- Anche tutto il mio materiale artistico è rimasto a casa.- disse Orlaith, mentre McGrath si apprestava a uscire - Sai, gli strumenti per pulire il violino, la custodia di riserva, le corde, gli spartiti, il blocco con i fogli a pentagramma...-
- Ti serve davvero quella roba?- chiese Allwood, aggrottando la fronte - Abbiamo molto da fare, non ci sarà molto tempo per scrivere canzoni.-
- Se vuoi che impari a usare la mia musica dovrò scrivere nuovi brani ogni tanto.- obbiettò Orlaith, accigliandosi - O pretendi che usi sempre gli stessi pezzi?-
Allwood guardò McGrath, che fece un cenno non compromettente con la mano.
- Perché, non si può?-
Lei gli scoccò un'occhiata truce.
- Sarò pure in crisi, ma resto comunque un'artista. Gli artisti si rinnovano. Quindi, visto che non posso uscire di qui, portatemi... quei... blocchi!-
Allwood alzò le mani, sconfitto, e si diresse in sala. McGrath sorrise, facendo un cenno col capo.
- Non tema, miss Alexander. Provvederò.-
- Ti ringrazio.- sorrise Orlaith - Almeno uno di voi mi capisce!- aggiunse, alzando un po' la voce.
- Ho sentito!- sbottò Allwood, seccato.
Il maggiordomo fece un ultimo accenno di sorriso e uscì, diretto al suo appartamento per recuperare quanto richiesto.
Uscito McGrath, Orlaith raggiunse Allwood in soggiorno facendo ondeggiare le braccia, guardandosi un po' intorno: l'ultima volta che era stata lì non aveva la testa per osservare la stanza, ma adesso si rendeva conto che era piena di scaffali come lo studio e la biblioteca; la maggior parte dei libri sembrava in lingua straniera, qualcuno anche scritto con caratteri arabi, orientali e cirillici, ma altri erano in tedesco e altre lingue che Orlaith non seppe identificare. Forse slave.
Oltre a questo, comunque, non c'era molto di più: sembrava che Allwood non avesse una televisione e sotto la grande finestra panoramica, che si apriva nell'unica parete priva di libri, c'erano due divani sistemati uno di fronte all'altro sopra un tappeto persiano, poco lontano da un grande mappamondo di legno. Per il resto, la stanza era vuota.
Allwood era in un angolo, intento a estrarre libri dagli scaffali, sfogliarli rapidamente e poi metterli via, scuotendo il capo; le lanciò appena un'occhiata quando entrò, senza distrarsi dal proprio lavoro.
- Rimarrai in pigiama tutto il giorno?- chiese, afferrando un altro libro.
- Se McGrath non mi porta dei vestiti veri sì.- disse lei - Cosa stai facendo?-
- Cerco un vecchio libro che potrebbe esserci utile. Oggi cominciamo con il tuo allenamento, ma ho bisogno dei miei appunti. Li ho nascosti lì dentro.-
Orlaith si appoggiò allo scaffale vicino, guardandolo di sbieco.
- Hai avuto a che fare con altri come me?-
- Mai.- rispose - Forse nemmeno Vaněk.-
- E allora come sai cosa fare?-
- Non importa se sei diversa da me, il metodo è uguale per tutti... non cerco documentazione sui tuoi poteri.- spiegò, lanciandole un'occhiata eloquente - È su Vaněk. Dentro ci sono gli indizi per ucciderlo.-
Orlaith esitò.
- Scusa... forse non ho capito bene.- disse, scuotendo la testa - Hai detto... "ucciderlo"?-
- Sì, ho detto "ucciderlo".- confermò lui - Ah, eccolo...- disse, prendendo un libro - Era questo.-
Lo aprì, rivelando uno spazio ricavato tra le pagine. Dentro c'era un piccolo quaderno nero.
- La magia è un'ottima cosa, ma nulla batte i vecchi sistemi.- sorrise, prendendo il quaderno e riponendo il libro - La casa è protetta dai Cerchi Magici, ma se anche Vaněk dovesse scoprirci e riuscisse a entrare qui dentro per cercare questo...- disse, brandendo il quaderno - ... non penserà mai a cercarlo in un libro. È troppo scontato per lui. Perderà tempo a disfare le protezioni magiche prima, dando modo al Cerchio che ho tracciato nelle fondamenta di distruggere tutto.-
Sembrava non gli importasse molto di avere appena ammesso di stare progettando un omicidio, di aver previsto un'aggressione in casa propria e di avere un piano di autodistruzione. Anzi, ne parlava come se niente fosse. Senza badare all'espressione turbata di Orlaith si diresse verso le scale con lo stesso sorriso stampato in faccia. La violinista gli andò dietro, sentendo nuove fitte di preoccupazione.
- Ma... è proprio necessario? Ucciderlo?-
- Se conosci un altro sistema, dimmi pure.- rise amaramente lui, conducendola ai piani superiori.
- Non so... togliergli i poteri?-
- Togliere i poteri a qualcuno non è possibile. Puoi inibirli per qualche ora, al massimo giorni, ma poi l'effetto svanisce. Puoi anche rubarglieli, ma è comunque necessario uccidere la tua vittima, prima. Oppure puoi indebolirli, limitarli, ma è una pratica sconsibliabile, perché non garantisce una vittoria.-
- E non esiste un... carcere magico o qualcosa del genere?-
Allwood si voltò con la fronte aggrottata, incrociando le braccia.
- Credi che siamo in un libro di Harry Potter?- chiese - Beh, lascia che ti spieghi come funziona: non c'è un Ministero della Magia, non ci sono cacciatori di maghi oscuri, non c'è un bambino occhialuto che salva sempre la situazione. Non abbiamo leggi, né regole... siamo gente che tende all'isolamento, e ognuno pensa a sé. Perlopiù ignoriamo tutti l'identità e l'esistenza degli altri, e i pochi che si conoscono non interagiscono spesso tra di loro. E nessuno di quelli che conosco io (peraltro pochissimi) sfiderebbe mai uno come Vaněk.-
- Gliel'hai almeno chiesto? Perché un po' di aiuto ci farebbe comodo.- osservò Orlaith.
- Ma certo che l'ho chiesto.- replicò Allwood - Ma Vaněk è arrivato prima e si è assicurato di non incontrare oppositori. Quelli che non hanno cercato di uccidermi hanno deciso di non avere a che fare con me, di non essere coinvolti. Anche a pieni poteri sarei nulla al suo confronto, e lui è molto più spaventoso di me. Siamo soli, Orlaith.-
Le fece cenno verso la soffitta.
- Prendi il violino e vieni di spora. E non preoccuparti, non ti sporcherai le mani, a uccidere Vaněk penserò io... tu dovrai solo ammorbidirmelo un po'.-
La soffitta, luogo per lei ancora sconosciuto, occupava tutto l'ultimo piano della villa di Allwood. Nonostante fosse il luogo in cui lui si esercitava con la magia e faceva le sue "cose da stregone", non offriva uno spettacolo così impressionante: la maggior parte della stanza era sgombera, e solo verso la parete di fondo, sotto una delle uniche due finestre, c'era un lungo tavolo coperto da un grande telo bianco, sotto al quale si intravedevano alambicchi e altro materiale degno di un laboratorio chimico.
L'unica cosa veramente interessante era il pavimento: la metà sud era in normalissimo parquet, ma il resto era interamente in lastre metalliche, coperto a intervalli regolari da numerosi Cerchi Magici dal diametro di un metro ognuno. Erano tutti neri e immobili, privi della curiosa scintilla che li animava quando Allwood usava la magia.
- Non rischio di attivarli per sbaglio, vero?-
Allwood, appollaiato su uno sgabello vicino al tavolo, alzò il naso dai suoi appunti e la guardò confuso. Orlaith accennò ai Cerchi Magici, e lui scosse la testa.
- No, non preoccuparti. Sono inerti finché non li attivo. Perché la tua musica li renda funzionanti occorreranno forse anni di pratica. Allora.- disse subito dopo, chiudendo il quaderno con un colpo secco - Prima di tutto: Vaněk.-
- Vaněk.- ripeté Orlaith, annuendo.
- Come sai, è molto potente. Quello che non ti ho ancora detto è che è immortale.-
- Immortale? Stai scherzando?-
- No, purtroppo no.- sospirò lui - Il rito magico dell'immortalità è uno dei più complessi, e lui è uno dei pochi stregoni a conoscerne l'esatto procedimento. Io ho studiato la Quinta Arte per quasi tutta la vita, ma...-
- La... che?- chiese Orlaith, senza capire.
- Già, scusa..- disse Allwood, agitando la mano come se ci stesse pensando solo in quel momento - Dimenticavo che tu non sai niente... dovrò essere schematico e partire dall'inizio.-
Infilò una mano sotto il telo e aprì un cassetto, da cui trasse carta e penna. Disegnò un Cerchio Magico e glielo mostrò.
- Allora...- disse - Ogni incantesimo necessita di un Cerchio Magico per essere eseguito. La dimensione non influenza la forza dell'incantesimo, ma solo la sua portata. Come puoi vedere, ogni punta del Pentacolo ha un suo simbolo. Il tipo di magia che scaturirà dal Cerchio dipende dal primo simbolo attivato.-
Indicò con la penna la punta in basso a sinistra.
- Questo significa "Terra". Se attivato per primo, l'incantesimo sarà di tipo terra. Questo qui accanto...- e indicò il simbolo subito a destra - ... vuol dire "Fuoco". Sopra il fuoco abbiamo l'acqua, e dal lato opposto l'aria. Queste sono le prime Quattro Arti. La Quinta, invece, è questa quassù.- e indicò l'ultima punta del pentacolo, quella in alto - Non ha un proprio nome, oltre a "Quinta Arte", ma molti lo chiamano "spirito", "etere", "quintessenza" e via discorrendo. Peculiarità della Quinta Arte non è la manipolazione di un elemento del mondo fisico come acqua o terra, o degli agenti atmosferici. La Quinta Arte si sviluppa attorno al concetto di energia, di vita e morte.-
- E quindi permette di diventare immortali?- chiese Orlaith.
- Sì e no.- rispose lui, facendo un sorriso paziente e abbassando il foglio - L'immortalità non rende inattaccabili, poiché può essere annullata, come ti spiegherò tra poco. Un'altra cosa che si può fare con la Quinta Arte, tuttavia, è la manipolazione suprema.-
- E cioè?-
- Vincere la morte.- disse Allwood - Riportando in vita le persone che sono scomparse.-
Orlaith sgranò gli occhi.
- Cosa?- chiese - Si possono... resuscitare i morti?-
- Ma certo. Non è difficile.-
- Quindi lo sai fare?-
- Perché, vuoi che ti crei uno zombie?-
La ragazza esitò, incerta sulla risposta da dare: stava scherzando o era serio?
La fatica di dover trovare qualcosa da dire le venne risparmiata dallo stesso Allwood.
- La pratica più comune è la Negromanzia, ovvero la rianimazione di uno o più cadaveri da mettere al proprio servizio, ma io non vi ricorro mai, lo trovo inquietante, anche se è comunque una cosa piuttosto facile da ottenere. D'altra parte una vera resurrezione, una resurrezione completa, è una cosa estremamente complessa. Solamente tre stregoni l'hanno ottenuta, e Vaněk non è tra questi. In realtà l'unico suo interesse, riguardo alla Quinta Arte, è l'immortalità. Per il resto è totalmente ignorante in materia, e non gli importa approfondire.-
- Quindi quali sono i suoi poteri?-
- Controllo degli elementi.- rispose lui - E del clima, anche. Si è arricchito così, scatenando tempeste sui campi o sulle navi dei rivali e mantenendo le sue coltivazioni al sicuro. Il che è veramente difficile... conosco stregoni che non riescono a usare più di due o tre elementi contemporaneamente, figuriamoci a conciliare gli opposti tra loro. Lui invece può trasformare una fiammata in un cono di ghiaccio, o vetrificare il fumo.-
Orlaith annuì, sedendosi a gambe incrociate sul parquet e prendendosi i piedi tra le mani: iniziava ad avere freddo alle dita, Allwood non le aveva preso pantofole.
- Quindi può far piovere a comando.- disse, tanto per chiarire.
- O provocare siccità.- aggiunse Allwood - O anche scatenare bufere, o maremoti... una volta gli vidi scagliare un blizzard così intenso da bloccare un'intera città del Canada per giorni interi. Fu un disastro. Inoltre, mentre io (come la maggior parte della comunità magica) ho bisogno di disegnare il Cerchio Magico prima di poter usare gli incantesimi, lui riesce a crearlo dal nulla, il che gli da la possibilità di scagliare incantesimi molto più rapidamente di quanto potrei fare io, e non ha mai bisogno di toccarli per attivarli, neanche per le cose più complesse.-
- Va bene, è pericoloso... ma cosa dicevi dell'immortalità?-
- Giusto.- annuì lui - Dunque, è immortale... questo vuol dire che, se anche riuscissimo a tagliargli la testa, lui potrebbe tranquillamente raccoglierla, rimettersela sul collo e poi sbarazzarsi di noi.-
- Confortante.-
- Smetti di interrompere. Dicevo, non possiamo affrontarlo di petto, ma c'è un modo per annullare quello che ha fatto.-
Riaprì il quaderno degli appunti, mostrandole un disegno che ricordava molto il Cerchio Magico, ma al posto dei glifi delle Cinque Arti c'erano immagini stilizzate di persone e alcune scritte e numeri aggiunti frettolosamente. Una sesta persona era raffigurata al centro del cerchio.
- Per questo particolare incantesimo è necessaria parecchia energia, ma soprattutto moltissima preparazione.- spiegò - Lo stregone disegna una variante del Cerchio Magico e si sistema sulla posizione della Quinta Arte. Questi quattro...- e indicò le figure sulle altre quattro punte - ... sono invece i suoi "Suggelli", ovvero coloro che tengono ancorato lo stregone alla vita una volta terminato l'incantesimo. Fino a quando rimarranno in vita, essi terranno lo stregone in forze e in buona salute.-
- Capisco. Quindi uccidiamo loro e uccidiamo lui, giusto?-
- Più o meno. Tolti di mezzo i Suggelli (tutti, non ne basta uno) sarà di nuovo mortale, ma poi gli dovremo dare il colpo di grazia. E, nel caso ti stesse venendo qualche scrupolo, ti tranquillizzo: i suoi Suggelli sono solo Homunculi.-
Lei aggrottò la fronte.
- Davvero?- chiese - Non sono umani?-
- Gli umani sono fragili.- rispose lui, scuotendo la testa - E un Suggello non diventa immortale. Una volta morto deve essere sostituito. Gli Homunculus, invece, non sentono dolore o fatica e non provano emozioni... e, soprattutto, possono restare in vita fino a quando il loro padrone mantiene attivo il Cerchio Magico nascosto nel loro corpo o fino a che questo non viene danneggiato o distrutto. Ha trovato il modo di usarli come Suggello proprio per questo.-
- Quindi è una mossa intelligente usarli come... Suggelli... giusto?-
- Geniale, vorrai dire.- corresse amaramente Allwood - Ognuno dei suoi Suggelli, inoltre, è più di un semplice Homunculus... so per certo che li ha potenziati, così da renderli più difficili da uccidere.-
Orlaith annuì.
- Chiaro. Ma la sesta figura, quella al centro?- chiese - Non è un Homunculus?-
Il volto di Allwood s'incupì.
- No, è umano.- rispose, richiudendo il quaderno - A prescindere da cosa sono i Suggelli, serve comunque l'elemento umano per completare l'incantesimo. Questo è un altro dei motivi per cui pochissimi decidono di ricorrervi... perché richiede un sacrificio.-

Bene, abbiamo qualche nozione in più sulla magia e conosciamo meglio il vecchio Vaněk. Ringrazio come sempre John Spangler, Old Fashioned, Fan of The Doora, _Alexei_, Kira16, Fiore di Girasole, Sahara_2, Queen FalseHeart e Marz97. Aggiungo anche Aelfgifu, che ha iniziato a seguire ora la storia. A presto!

   
 
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