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Autore: Blue Flash    28/08/2018    2 recensioni
«Aspettate tutti—…» urlò Bonney Jewlery, attirando tutta l’attenzione su di sé, mentre s’alzava in piedi e brandiva la mela che non aveva ancora terminato di mangiare. «Primo, com’è possibile che non si è unito anche Trafalgar al gruppo delle minacce? Secondo, quando fai arrivare questa maledettissima cena? E’ più di un’ora che sto aspettando, Cassiel, ed anche la mia pazienza ha un limite. Terzo, le tue mele fanno schifo. »
Drake, che era il più vicino a Bonney, scosse la testa per via delle risate generali, e poi afferrò la rosata per la manica della camicia e la costrinse nuovamente a sedersi, come se fosse una bambina.
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Lord Petyr Cassiel decide di indire una "Caccia al Tesoro" sulla sua isola misteriosa, ed invita a partecipare l'intera Generazione Peggiore, così da vedere in azione i famosi Supernovellini. Ma non saranno loro i soli a volersi impossessare del tesoro di Cassiel, a sorpresa parteciperanno anche i Rivoluzionari, la famiglia Vinsmoke ed i pirati di Barbabianca, che si ritroveranno bloccati su quell'isola.
Che i giochi abbiano inizio.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eustass Kidd, Famiglia Vinsmoke, Jewelry Bonney, Mugiwara, Trafalgar Law
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15. L'uscita 
 
La chioma rossa di Nami era tenuta legata in una coda alta e comoda, che le permetteva di avere un’aria ordinata ma allo stesso tempo pronta per agire. In realtà il suo “agire” era inteso come “scappare” se solo qualche mostro fosse venuto fuori da quei tunnel, dopo aver divorato chiunque vi era li dentro. Quell’idea, purtroppo, gliel’aveva messa in testa quello stupido di Usopp, che standosene con lei e Chopper in un angolo della stanza a controllare il Lumacofono centrale, aveva iniziato ad azzardare tali teorie, rendendola decisamente inquieta. Non importava che li dentro, insieme a lei, vi fossero così tanti pirati e personalità pericolose, tutte capaci di difendersi, perché Nami aveva ugualmente paura che qualcosa di brutto sarebbe potuto succedere. E dire che quel pomeriggio lei voleva semplicemente rimanere distesa in piscina a prendere il sole ed a bere i cocktail di Sanji in compagnia di Robin, Bibi e Koala, ma decisamente quella era l’opzione più sbagliata che le era venuta in mente, perché l’idea di Bonney, contro ogni aspettativa, si era rivelata vincente e per questo motivo tutti quanti adesso erano fermi nei sotterranei. 
Da un lato vi erano Sanji e Zoro sul piede di guerra, perché purtroppo nessuno aveva acconsentito a dare il via libera allo spadaccino. Insomma era matematico che Zoro, li dentro, si sarebbe perso senza far più ritorno, quindi aveva iniziato a discutere con Sanji, ed anche in quel momento avevano fatto partire quella che sembrava una delle loro consuete risse che però si era estesa anche ad i fratelli di Sanji. In quel momento i due compagni di ciurma erano pronti a darsele di santa ragione con Yonji e Niji, Ichiji non li aveva degnati più di tanto, e quella volta nessuno sembrava intenzionato a fermarli.
Magari, così facendo, avrebbero semplicemente sfogato i loro istinti animaleschi.
Però quello era decisamente un brutto, anzi, bruttissimo modo per sfogarsi e di questo Nami ne era certa. 
Lo sguardo nocciola volò in direzione di Nico Robin, che per ammazzare il tempo si era presa un libro da leggere su in biblioteca, e subito dopo portò gli occhi verso Bibi, che seduta in un angolo della sala, se ne stava in silenzio. Probabilmente stava ancora riflettendo su come scusarsi con Pell, questa sarebbe stata una cosa ovvia da fare, ma la sua guardia reale, che nonostante tutto continuava a camminare al suo fianco, non sembrava intenzionata a parlarle. Insomma se c’era qualcuno che aveva bisogno di conforto quella era proprio la sua turchina preferita, per questo motivo Nami s’alzò dallo sgabello che si era fatta portare fin li da Yonji, lei ed Izou avevano intenzione di stare comodi anche se erano nei sotterranei, e raggiunse la ragazza fermandosi proprio dinnanzi ad ella, con le mani puntate sui fianchi ed un sorriso malandrino dipinto sulle labbra. 
«Allora, perché quella faccia sconvolta? Gli altri stanno già per tornare e noi finalmente possiamo rilassarci un poco, sperando che quella chiave non sia qualcosa di strano come Cassiel farebbe. »
Bibi, improvvisamente, sollevò gli occhi in direzione di Nami ed accennò un sorriso anche se non sembrava estremamente convinta. 
«Ovvio, anche perché è passato un pezzo dall’avvertimento dei Rivoluzionari quindi immagino che saranno qui a momenti.» mormorò la principessa di Alabasta, prima di mordersi il labbro inferiore. «E grazie, Nami.»
«Grazie? Ma se non ho ancora fatto niente ed anzi, suggerisco una cosa—…» ed allora la rossa si schiarì la voce in modo tale che tutti quanti potessero sentirla. «Direi che se le cose sono andate bene possiamo anche rilassarci con una festa o qualcosa di simile.»
E subito un brusio si levò dai presenti in sala, ed i primi a reagire furono ovviamente Sanji ed Izou.
«Idea meravigliosa, Gatta Ladra, ho sempre avuto un debole per le feste.» asserì il corvino con tono mellifluo mentre s’avvicinava alla rossa, in modo da prenderla sotto braccio. 
«Non lo avrei mai detto.» replicò Bonney, appoggiata al muro, con un ghigno sulle labbra tinte di rosa. 
«La bellissima Nami ha ragione, possiamo preparare la cena e poi rilassarci con una festa, scommetto che gli altri saranno d’accordo.» aggiunse Sanji che cercava di trattenere la propria gioia attuale. 
«Se c’è il saké per me va bene.»
Zoro, che era il primo ad approvare quelle feste scanzonate, si fece sentire appoggiando l’idea di tutti quanti e stranamente anche il Vinsmoke dai capelli verdi sembrò entusiasmarsi, fermandosi proprio accanto allo spadaccino. 
«UNA FESTA? Amo le feste con cibo e ragazze e—…» ma Yonji, perso nei propri pensieri rischiò addirittura di sbavare a terra. 
«Idiota, siete maniaci allo stesso modo a quanto pare.» lo apostrofò Zoro, che dal canto suo aveva messo su un’espressione del tutto disgustata all’ennesimo Vinsmoke. 
«Stai zitto, tu non capisci niente di donne.» rispose Yonji. 
«Su questo non mi sento di dargli torto—… però adesso finitela voi due teste d’alga! Dobbiamo organizzare questa festa da fare nel corso dei giorni, sperando che non succeda nulla di terribile nel mentre.»
Sanji, ovviamente, si mise in mezzo annuendo con convinzione e prima ancora che qualcuno potesse dire qualcosa da uno dei tre tunnel, ovvero quello a destra, improvvisamente una vampata di fuoco annunziò l’arrivo dei tre rivoluzionari, infatti qualche attimo dopo, un Sabo, con le fiammelle che danzavano fra le due mani coperte dai guanti, si fece avanti seguito a ruota da Koala e da Lindbergh. I tre sembravano illesi e perfettamente sani, eccezione fatta per i vestiti di Koala, sporchi più di prima, proprio come quelli del felino. Sembrava quasi che avessero lottato contro qualcosa, o forse contro qualcuno, quindi Nami, insieme a tutti gli altri, gli corse incontro per accerchiarli e capire che cosa fosse successo e che novità portassero. 
«State tutti bene, ragazzi?» non poté che domandare la rossa, facendosi largo fra la folla generale che si era riunita intorno a loro, e Sabo, soddisfatto come non mai, annuì facendo cadere il proprio cappello. 
«Benissimo, è stato facile prendere quella chiave—…»
«Certo, come se quelle trappole da superare fossero semplici.» s’intromise Koala sistemandosi gli occhiali che teneva insieme al resto degli abiti.
«In realtà erano trappole altamente intelligenti e sofisticate. Prendono spunto da macchine antiche però rivisitate in chiave moderna e particolarmente avanzata. Insomma Cassiel, signori, è sempre un passo avanti tutti in quanto a tecnologia.
» aggiunse Lindbergh, che fra tutti quanti era colui che maggiormente ne capiva insieme a Franky. 
Questa cosa intrigava ed allo stesso tempo spaventava Nami perché sicuramente per costruire qualcosa di simile Cassiel doveva aver speso tantissimo denaro, segno che il suo tesoro era davvero immenso, non paragonabile al One Piece, ovvio, però prenderlo sarebbe stato una bella mossa. La preoccupava, invece, poiché una tale forza equivaleva a più problemi e questo non andava bene per loro. 
Si passò una mano fra i capelli e poi sospirò profondamente. 
«Dunque, cosa avete trovato, ragazzi? Noi siamo curiosi di saperl—…» ma le parole di Nami vennero interrotte quando il biondo, da una delle proprie tasche, tirò fuori una collana dorata con appesa quella che doveva essere la chiave di cui parlava la scritta. Ed ovviamente Nami la trovò bellissima ed elegantissima, poiché quella chiave in argento, o forse era addirittura platino, aveva una forma particolare ed affilata, con i margini lisci e regolari. Era chiaro perfino per una come lei che avrebbe aperto qualcosa d’importante, ma vedendola non poté che desiderare di averla. La gatta Ladra era da sempre una grande appassionata di gioielli e quella chiave rientrava esattamente in questa classe, per questo allungò immediatamente una mano per prenderla.
«E’ stupenda!» sussurrò mentre le proprie lunghe dita ne studiavano la forma particolare, poiché angoli e spigoli erano parte di quel gioiello. 
«Deve valere tantissimo, è un pezzo realizzato sicuramente per questo strano gioco. Cassiel, a quanto pare, ha davvero tantissimi soldi.» aggiunse Lindbergh che sicuramente doveva averla studiata con attenzione, ed allora s’intromise Niji Vinsmoke, che studiò con attenzione quella collana con appesa la chiave, usando un occhio critico non indifferente. 
«E’ chiaramente platino.»
Allora Nami aveva ragione, tanto da non riuscire a trattenere un sorriso entusiasta. 
«Come fai a dirlo con sicurezza?» domandò Sabo inarcando un sopracciglio, non molto convinto della cosa. 
«Siamo ricchi anche noi, ormai riconoscere l’argento dal platino è un gioco da ragazzi.» ed il ragazzo dai capelli blu ghignò soddisfatto di tale risposta, perché se proprio doveva essere sincera Nami invidiava loro le immense ricchezze, ma per il resto avrebbe volentieri evitato i Vismoke, eccezione fatta per Sanji e Reiju. 
«Bene, ricconi, adesso fate spazio—… gli altri sono arrivati?» domandò Sabo puntando gli occhi neri  in direzione delle altre due entrate verso i tunnel sotterranei, ma Bonney fece un chiaro cenno di no col viso, smuovendo i lunghi capelli rosati. 
«Sono ancora dentro, siete stati i primi a tornare—…»
Di solito Jewelry Bonney era decisamente più entusiasta ed anche più esaltata quando c’erano questi discorsi, ma in quegli attimi sembrava quasi preoccupata, anche perché ogni due per tre lanciava uno sguardo in direzione dei tunnel. Insomma era chiaro che qualcosa la tenesse sulle spine e Nami, forse, sapeva anche chi o cosa fosse. Era un’attenta osservatrice, perché questa era la sua specialità da ladra, ma quando si trattava di osservare le ragazze il discorso si faceva piuttosto  interessante. Il suo sesto senso femminile l’aveva spinta a capire, ad esempio, che Sabo e Koala stessero segretamente insieme, anche se prima o poi avrebbe spiattellato tutto alla ragazza, e questo era anche stato confermato da poche parole di Robin, la stessa corvina, invece, sembrava avere una palese ed alquanto evidente predilezione per quella testa bacata di Zoro. Inspiegabile, anche se la stessa Nami in un primo momento aveva pensato che lui fosse effettivamente sexy, ma erano pensieri che si era ripromessa di scacciare via immediatamente, anche perché a rendere le cose ancora più difficili alla rossa vi era Sanji. Ecco, lui era—… non sapeva neanche come definirlo, perché più cercava di allontanarlo più qualcosa in lei le suggeriva di avvicinarsi. Ma era sbagliato, tremendamente sbagliato, eppure quando aveva rischiato di perderlo quel pensiero l’aveva davvero distrutta. Ma adesso Sanji era li e continuava a litigare con i suoi fratelli come se nulla fosse successo. 
A destarla da tutti quei pensieri prettamente femminili ed inopportuni, furono le urla  provenienti da uno degli altri tunnel, infatti qualche attimo dopo una saetta di gomma, che doveva essersi lanciato dal fondo, sbucò fuori portando con sé un Law, ormai bistrattato ed un Kidd che non la smetteva d’inveire e di dimenarsi, rendendo la scena comica ed allo stesso tempo esilarante. Ricordava bene, anche la stessa Nami, quanto molesto potesse essere Luffy usando quelle sue tecniche per lanciarsi da una parte all’altra. Era un vero incubo ed a giudicare dalla faccia di Zoro anche lui sembrava concordare. I tre, infatti, andarono a sbattere contro il muro del sotterraneo, scivolando infine a terra e nessuno osò avvicinarsi, forse perché temevano l’ira di Kidd. 
«MA CHE CAZZO TI SALTA IN TESTA, MUGIWARA?» urlò il rosso cercando di rimettersi in piedi, e solamente allora Nami si rese conto che Kidd aveva perso la sua pelliccia e che era rimasto a torso nudo. 
Improvvisamente il mondo le sembrò decisamente più bello ed interessante, perché per quanto antipatico potesse essere Eustass Kidd nessuno, neanche lei, poteva negare che possedesse un corpo marmoreo e perfetto, anche senza un braccio. 
«Benvenuto nel club, Eustass-ya!-»ghignò Law, che forse ormai doveva averci fatto il callo con quel modo di fare, anche se pure lui aveva subito una botta non indifferente, ma vedendolo in costume da bagno ed una maglietta, rendeva il tutto più comico per la rossa. 
«E’ stato fantastico, ragazzi, dobbiamo rifarlo.» invece Luffy, che dal canto suo era solito prendere le cose alla leggera, si era rimesso in piedi, scollandosi di dosso la polvere, ed allora, vedendo suo fratello, gli corse incontro agitando le braccia. «Saboooo! Che cosa avete trovato? Fammi vedere!!! UHOO!!!!»
Anche lui era stato attratto dalla collana che c’era li davanti, riuscendo addirittura a sottrargliela dalle mani, mossa pessima, perché si beccò un colpo dal biondo. 
«Lasciala, rischi di perderla. Questa è una delle chiavi che dobbiamo trovare—… all’appello, dunque, manca solo l’ultimo gruppo.
»
«Sicuramente se la saranno cavata alla grande e soprattutto con calma, cosa che a noi mancava.» Trafalgar, infatti, che da giorni sembrava sull’orlo di una crisi di nervi, si rimise in piedi e poi s’avvicinò a Sabo per studiare quella chiave. «Interessante, per caso è platino?»
«Che ti avevo detto?!» ghignò Niji, dando una gomitata ad un trionfante Yonji. «A proposito, manca solo nostra sorella. Sicuramente starà bene.»
«E’ vero, Reiju se la cava sempre.» aggiunse il verdino prima di sbadigliare.
Law inarcò un sopacciglio, proprio come Nami, che non poté fare a meno di voltarsi verso i due ragazzi.
«Avete parecchia fiducia in vostra sorella, mi sorprendete.»
«In realtà—…» s’intromise Ichiji, con la sua solita aria fiera e distaccata, mentre le braccia erano intrecciate all’altezza del petto.
«Lei è un membro della Germa. Se non ce la fa allora vuol dire che non è degna di essere considerata tale.»
Ed ecco che tutta la crudeltà di quella stupida organizzazione venne fuori ancora una volta, rivelandosi per quello che erano davvero: delle macchine da guerra. Il pensiero che anche Reiju fosse come loro la preoccupava, ma da quel che Sanji le aveva detto la rosata aveva ancora intatti i propri sentimenti, quindi era differente da tutti loro. Per questo Sanji continuava a dire che prima o poi l’avrebbe salvata, portandola via dalla Germa. 
Un grave silenzio calò sul gruppo ed infatti, qualche minuto dopo, una lampada indicò l’arrivo dell’ultimo gruppo che avanzando lentamente, con Drake dinnanzi a tutti, era giunto fino a destinazione. Gli ultimi tre sembravano perfettamente interi, eccezione fatta per la principessa Vinsmoke, che appoggiata a Marco la Fenice sembrava più stanca degli altri, ma il sorriso che mostrava sul viso diceva tutto il contrario.
Era brava a mascherare le proprie emozioni, questo glielo concedeva.
Izou non esitò neanche per un istante a raggiungere il proprio capitano, fermandosi esattamente davanti a loro due.
«Marco, scommetto che è stato un giro piuttosto interessante, o sbaglio?» il tono canzonatorio fu chiaro perfino a Nami, che invece coprì le labbra distese in un sorrisetto.
«E’ semplicemente stanca, tutto qui.» replicò il biondo con aria improvvisamente seria lasciando andare il braccio di Reiju, che con calma si ricompose, sistemandosi le pieghe del vestito  candido. 

«Sto benissimo e grazie per l’aiuto, Marco.»
Mormorò in risposta la ragazza abbassando i grandi occhi azzurri che però subito dopo ricercarono i gemelli, intenti a studiarla attentamente.
Drake, dal canto suo, perfettamente tranquillo, avanzò fino a raggiungere Bonney, che in risposta gli diede una forte gomitata tanto da costringerlo a trattenere una smorfia di dolore. 
«Siete arrivati per ultimi.»
«Non era una gara, Bon
«Lo so, ma volevo ricordartelo.» ed ella ghignò divertita mentre finalmente Sabo cercò di richiamare su di sé l’attenzione, sventolando con una mano la collana bellissima e con l’altra una sorta di disco di metallo con un pulsante centrale. Il disco era sottile e leggero, tanto da essere portato in tasca, per questo non l’aveva ancora mostrato a tutti quanti. 
«Dunque, adesso che ci siamo tutti—… questa è la chiave che abbiamo trovato.» e mostrò la chiave argentea in modo tale che tutti potessero ammirarla. «Aprirà sicuramente qualcosa, in ogni caso dobbiamo trovare le altre due con le successive prove. Inoltre Cassiel ha lasciato questo e dovete proprio vedere di che cosa si tratta.»
«E’ una figata.» sussurrò Lindbergh accanto a Sabo, che nel mentre aveva poggiato su una mano il disco e con quella libera andò a premere il pulsante centrale. Dal dischetto si levò una piccola antenna che puntando in direzione del muro fece partire un vero video, con la faccia dello stesso Cassiel. 
Elegante ed eclettico come sempre il ricco uomo sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi ed iniziò a parlare nel video. 
«A quanto pare siete riusciti a ritrovare la prima delle tre chiavi, uno dei miei tre gioielli più preziosi e tutto ciò in meno tempo del previsto. Siete stati fantastici ed assolutamente all’altezza delle mie aspettative. Insomma all’inizio vi ho visti un po’ sotto tono ma adesso siete tornati in forze.» e Cassiel si lasciò andare ad una risata divertita. 
«Ma questo stronzo possiamo insultarlo? Ci sente?» domandò Kidd alzando la voce per farsi sentire da tutti. 
«E’ un video, non ci sente.» lo rimproverò Sabo senza prestargli troppa attenzione. 
«In ogni caso ottimo lavoro, avete superato la prima prova e per questo motivo meritate del tempo per rilassarvi e riposarvi in vista della prova numero due.
Vi concedo ulteriori giorni per essere in assoluta libertà sull’isola, anzi, vi consiglio di visitare la baia a nord, è un posto assolutamente romantico, credetemi sulla parola.
Mi farò sentire io quando sarà il momento, fino ad allora, ragazzi, riposatevi e tenetevi in forze.»
Con quelle ultime parole, decisamente enigmatiche come non mai, si ritrovarono in silenzio assoluto, mentre il video si spegneva in automatico, lasciandoli tutti confusi e sospettosi. 
«Interessante, quindi vuole che ci riposiamo?» domandò Nami, confusa come non mai, anche se l’idea di riposarsi era giusto quello che le serviva. 
«Forse sì, ha detto le stesse identiche cose nel sotterraneo, quindi immagino che dobbiamo prenderle come veritiere. Vuole un po’ di pausa per preparare il suo prossimo gioco, almeno »
Sabo doveva averi pensato a lungo, infatti rimise il disco in tasca e si passò una mano sul mento, continuando ad avere quell’aria decisamente sospettosa ed anche intrigata. 
«Teniamo gli occhi aperti fino all’inizio della seconda prova, non avrebbe motivo di mentirci—…» aggiunse Law prima di passarsi una mano fra i capelli corvini ed annuire leggermente alle parole di Sabo. 
«Ottimo, quindi possiamo andare?» domandò Zoro che non vedeva l’ora di andarsene.
«Domani possiamo fare quella festa?» chiesero in coro Nami ed Izou. 
«Ragazzi—…»borbottò Bibi cercando di riflettere. 
«Festaaaa? Domani facciamo una festa? E’ bellissimo!» urlò Luffy che come sempre non poté fare a meno di esternare il proprio entusiasmo. 
«Eh? Perché una festa?» Questa volta quello confuso era Sabo, che però scrollò le spalle con rassegnazione. «Non è una brutta idea, però prima volevo dirvi un’ultima cosa riguardo la chiave, quindi attendete un attimo.» 
Tutti quanti, anche chi si stava già dirigendo verso l’uscita, si fermarono immediatamente, rivolgendo la loro attenzione verso il rivoluzionario che sembrava sul punto di dire qualcosa. 
«Dobbiamo decidere chi terrà questa collana.» e la sventolò in modo tale che si potesse ammirare.
Quanto sarebbe stato bello, secondo Nami, poter indossare quel gioiello fantastico, ed infatti non riuscì a non sollevare la mano per proporsi. 
«Posso indossarla io? E’ bellissima!» 
Ma Law scosse il capo facendo un chiaro cenno di no, cosa che la ferì profondamente, ed allora prese dalla mano di Sabo la collana e poi sogghignò. 
«Personalmente credo che questa collana vada a chi se l’è davvero meritata—… quindi propongo che sia Jewelry-ya a tenerla, che cosa ne dite? Senza la sua intuizione non avremmo mai e poi mai capito come arrivare fin qui
ovviamente gli occhi scuri della navigatrice si puntarono immediatamente sulla figura di una Bonney intenta a filarsela dal sotterraneo, ma che per via delle parole di Law si fermò di botto, sorpresa come non mai. Perfino lei, che di solito ostentava sicurezza, si sentì quasi in imbarazzo per le parole gentili espresse dal chiururgo. 
«Beh—… Trafalino ha ragione, è merito di Bonney se abbiamo capito dove cercare.»  aggiunse Luffy soddisfatto ed annuendo. 
«E’ giusto, lei potrà proteggerla perfettamente.» disse anche Bibi scuotendo il capo turchese, trovando parecchi consensi fra gli altri. Infatti, nel giro di qualche istante tutti espressero la propria convinzione che la persona giusta alla quale la chiave spettava era proprio Bonney, ed infatti nessuno sembrò dire di no. 
«Se la merita.» mormorò a denti stretti Drake, che forse per la prima volta arrivò addirittura a nascondere un sorriso, ed allora Law, facendosi largo fra tutti quanti, si fermò proprio davanti alla rosata, che senza parole non riuscì neanche a rispondere. 
«E’ tua, Jewelry-ya, tienitela stretta e non perderla—…»
In quell’istante Bonney allungo una mano e Law, con delicatezza, le poggiò quella collana sul suo palmo, mentre gli occhi di ghiaccio del chirurgo incontrarono quelli violacei della pirata. Quell’incontro durò qualche secondo di troppo, come se in quell’istante nella stanza vi fossero soltanto loro due, ma di tale dettaglio nessuno sembrò curarsi più di tanto, eccezione fatta per la stessa Nami che si limitò a sorridere ed ad annuire, sancendo quel patto, perché in fondo nessuno meritava la collana più della rosata, per quanto le costasse ammettere una simile cosa.
Almeno la prima prova era ufficialmente andata, anche se con qualche difficoltà, ed in quel momento, mentre uscivano dalla sala, ci fu l’ennesimo urlo di qualcuno che incitava alla festa.
Adesso si sarebbero occupati di tali preparati e finalmente questa cosa avrebbe preso addirittura la rossa, insomma niente più sotterranei schifosi. 
   
 
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