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Autore: BraSon    29/08/2018    0 recensioni
Lui l'aveva bruciata, l'aveva marchiata, l'aveva resa sua in modi che lei non pensava neanche possibili e, forse, se non avesse avuto paura di tutto quello fin dall'inizio, forse sarebbe ancora nelle fiamme, nel profondo dei suoi abbracci mentre l'aria intorno a lei si scioglieva.
E, un'altra volta, quella era una cosa che nessun avrebbe mai saputo.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barney Stinson, Robin Scherbatsky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VEDERE IL MONDO PIU' LUMINOSO

 

Le dita la solleticavano vicino ai fianchi, il respiro di lui era sul suo collo, l'intero corpo di Barney la circondava, facendo provare a Robin un caldo incredibile.

Lui le sussurrava parole di passione, alcune sporche e altre dolci, e lei tremava sotto di lui, afferrandogli la maglietta senza poterci fare nulla.

Barney era bollente come un fuoco, la bruciava da dentro, la pressione del suo corpo che la spingeva verso il basso la eccitava più di quanto si sentiva di ammettere.

-Dio, sei bellissima...- le sussurrò sul collo.

Le lasciò una serie di baci sulla pelle, sbottonandole la camicetta con una eccitazione frettolosa. Robin sospirò e le sue unghie marchiarono il retro del suo collo.

Le mani di lui cercarono le sue cosce, alzando la sua gonna a sigaretta e lei sollevò le ginocchia, posizionandolo in mezzo alle sue gambe, là dove lo desiderava.

Barney si alzò da lei per eliminare dalla sua strada la camicetta e il reggiseno e lei sfruttò quel momento per togliergli la camicia.

Poi il biondo si ripiegò per baciarla e, quando i suoi seni si scontrarono con il suo petto, Robin afferrò le sue spalle con disperazione, amando il contatto.

Barney rise sulle sua labbra.

-Stai ridendo di me?-

Cercò di sembrare insultata, ma la sfumatura scura del blu degli occhi di lui fece sì che il calore dilagasse nel suo ventre.

Lui sorrise debolmente, mentre le mani le sbottonavano la gonna.

-E' solo che sei così bisognosa, è come se non fossi stata toccata da un uomo per anni-

La prese in giro. Robin fece il labbruccio e lui glielo baciò via, facendo scivolare la gonna lungo le sue gambe. Una volta liberata, Robin accerchiò la vita di lui con le gambe.

-Ti stai lamentando?-

La lingua del biondo trovò un capezzolo e Robin inarcò in avanti la schiena.

-No, nessuna lamentela da parte mia-

La mora trovò la sua cintura e lo svestì. Il rumore della cintura che veniva slacciata la riscaldò e Robin avrebbe potuto giurare di aver visto un luccichio attaccato alla pelle della spalla di lui.

-Vuoi davvero farlo sul divano? Il letto sarebbe meglio-

La mano di Robin lo cercò nelle parti basse e diede una leggera pressione che gli fece chiudere gli occhi in estasi, mentre un ringhio risuonava nella sua gola, facendogli muovere il pomo d'Adamo.

-Il letto è lontano- sussurrò lei, mentre le mani di Barney afferravano le sue mutande e le rimuoveva. Rise, con le labbra sulla sua pancia.

-E lo sono anche i preservativi-

Robin espirò.

-Dannazione- e lui ridacchiò.

Poi la stupì, alzandosi con un solo movimento fluido, completamente nudo. Non mostrò nemmeno un grammo di imbarazzo per la sua nudità.

-Sai, saresti sensazionale legata alla testata del mio letto-

Detto questo, se ne andò verso camera sua. Robin lo guardò andare via solo per fissare il suo sedere e, proprio prima di sparire dietro la porta, Barney si girò, mostrando orgogliosamente la sua erezione.

Robin si leccò le labbra e lasciò il divano più veloce di quanto avesse mai fatto.

Ore dopo, soddisfatta ed esausta, aveva la testa appoggiata al petto del biondo, mentre le dita giocavano con i suoi capezzoli.

Robin si sentiva ancora leggera, la sua visione era accecata dai milioni di piccoli luccichii nell'aria che cadevano uno per uno sul petto nudo di Barney, facendolo brillare.

Una delle mani di lui stava tracciando dei percorsi sul suo braccio, mentre l'altra le accarezzava languidamente il fondoschiena. Barney allontanò la mano della mora dal suo petto per baciarle l'interno del polso, dove si poteva ancora vedere un segno rosso.

-Scusa per questo-

Robin ridacchiò e scosse la testa.

-Non farlo, è stato fantastico-

Il suo sorriso la solleticò dall'interno e poi la sua lingua scese a leccarle il polso.

-Beh, la prossima volta, al posto delle manette, potrei usare la mia cravatta-

Robin stava per controbattere che le piaceva un po' di dolore, ma poi si immaginò legata con la sua cravatta rossa e, invece di parlare, si abbassò per baciargli il capezzolo, gemendo.

-Dio mio, sì...-

Barney le lasciò il polso per permettere alla sua mano di vagare tra i capelli di lei, mentre le baciava la fronte.

-Non so se riusciremo a farcela con questa storia della relazione, ma spaccheremo di brutto nella parte del sesso-

Robin sorrise felicemente e si mise sopra di lui, baciandogli la gola, mentre le mani di lui erano sulla sua schiena e le accarezzavano le estremità dei seni.

-Sono d'accordo. Ted non voleva mai fare del bondage con me-

Barney rise rumorosamente.

-Che cosa stranamente da lui- disse poi, mentre le sue dita trovavano il punto sensibile tra le sue gambe. Robin gemette soddisfatta.

-Diceva che lo faceva sentire poco virile-

Barney le morse la spalla, facendole tendere deliziosamente il corpo.

-Un vero uomo non si sente mai poco virile con una donna sexy sopra di lui, ma si sente grato. Storia vera-

Robin mise entrambe le mani sul suo petto e si sedette sulla vita del biondo. Sorrise, sentendosi estremamente potente sopra di lui.

Barney lasciò che gli occhi vagassero sul suo corpo e Robin si rese conto di quanto le piacesse come lui fosse avventuroso ed impegnato nei confronti del sesso.

Niente lo fermava dallo sperimentare cose strane e nuovi modi per raggiungere il piacere e lei si sentiva libera, come se delle ali le fossero spuntate sulla schiena.

Tra le braccia di Barney, poteva esplorare i suoi desideri e i suoi segreti sessuali più reconditi.

Robin alzò le anche e una sua mano lo raggiunse lentamente, mentre lei guardava i suoi occhi blu rivolgersi all'interno delle orbite, la sua testa gettata all'indietro e la sua bocca che formava un "oh" muto.

Barney si lasciò affogare nel piacere che lei gli dava e lei si sentì più forte e più desiderata di quanto le fosse mai accaduto.

-Allora, quanto dovrei renderti grato, io?-

Robin voleva giocare al gatto e al topo, alla padrona e al suo schiavo. Voleva possederlo così come lui aveva posseduto lei.

Gli occhi blu scuro di Barney incontrarono i suoi: le pupille dilatate e il respiro corto. Del sudore gli stava scendendo lungo il collo, raggiungendo il suo petto forte e Robin avrebbe voluto leccarglielo via, ma si trattenne.

Ora era lei ad avere il controllo, non poteva ridarglielo indietro, non poteva mostrargli quanto, ai suoi occhi, lui fosse dolorosamente bellissimo.

La mano di Barney raggiunse le sue anche e le prese con così tanta forza che le conficcò le dita nella pelle.

-Fammelo pregare in ginocchio, Sherbatsky-

E lei lo fece.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Dopo tre mesi, quando Robin pensava che tutto avrebbe finito col distruggersi intorno a loro, i due stavano realmente riuscendo a farlo ancora funzionare. Lo stavano tenendo nascosto ai loro amici.

Marshall non avrebbe capito, Lily li avrebbe spinti a dare un nome a ciò che significavano l'uno per l'altra e Ted avrebbe probabilmente cercato di dissuaderla.

Alla luce di tutto quello, continuavano ad organizzare incontri segreti, mentendo apertamente ai loro amici. Barney aveva sempre una nuova ragazza da vedere quando gli chiedevano perché se ne andasse dal bar così in fretta e Robin stava uscendo con una serie di uomini sexy e disponibili che nessuno di loro aveva mai incontrato.

-Non sono seria abbastanza per farvelo conoscere, ragazzi-

Robin doveva ammetterlo, mentire li eccitava. Prendevano due taxi diversi e si incontravano a casa di Barney, dove avrebbero fatto l'amore come due amanti adulterini.

Sapevano che quelle scappatelle non sarebbero durate per sempre. Prima o poi sarebbero stati scoperti e, a quel punto, avrebbero dovuto fare "Il discorso".

Robin cercava, con il massimo delle sue capacità, di ignorare la sensazione di terrore che la assaliva ogni volta che pensava a quel momento.

Era praticamente certa che quello sarebbe stato l'attimo in cui Barney sarebbe fuggito, lasciandola indietro.

Tutto in lei non voleva che ciò che avevano finisse.

Si era così abituata a vedere i luccichii nell'aria che il mondo ora sembrava più bello.

Anche quando era lontana da lui, tutto brillava, la sua pelle formicolava e il suo sorriso non la abbandonava mai.

Lily le aveva chiesto perché recentemente fosse stata così felice.

-Ragazza mia, sei raggiante!-

Robin aveva sviato.

-Immagino di essere semplicemente soddisfatta alla grande a letto dalla mia giostra infinita di uomini-

Ovviamente la sua giostra aveva solo un cavallo da cavalcare, ma solo Dio sapeva come quel cavallo ne avesse abbastanza per intrattenerla per sempre.

Una volta che ebbero provato ogni angolo dell'appartamento di Barney, trasferirono i loro infiniti amplessi nella casa sua e di Ted, sopra il MacLaren's. Robin lo trovava più pratico in quanto era molto vicino al bar e perché così non avrebbe dovuto attendere 25 minuti di taxi per riuscire finalmente a mettere le mani su di lui.

All'inizio, non era stata così incantata da andare lì. Barney l'aveva pregata per settimane di andare la piano di sopra.

-Ted resterà qui con Lily e Marshall, non verrà su per almeno un'ora. Al peggio, penserà che tu abbia in camera uno strano giocatore di hockey che è veramente molto bravo a farti avere degli orgasmi-

Lei alzava gli occhi al cielo e diceva categoricamente di no. Non voleva essere beccata da Ted, tra tutte le persone.

Tuttavia, più andavano a casa di Barney, più Robin pensava che fosse troppo lontana. Poi, una sera al MacLaren's, era seduta al loro solito tavolo, con Ted al suo fianco, Lily e Marshall di fronte e Barney sulla sedia a capotavola. Stavano avendo una delle loro solite conversazioni quando la mano del biondo era scivolata sotto il tavolo e aveva incontrato la soffice pelle della sua coscia.

Non avevano fatto sesso per un settimana perché Barney era stato sorprendentemente occupato ad andare da sua madre che si era presa l'influenza e stava male. Avevano parlato al telefono tutti i giorni, con le voci piene di promesse e a Robin era mancato davvero tantissimo.

Uno sguardo ed entrambi si erano scusati con le loro solite bugie ed erano usciti dal bar.

Barney stava per fare segno al taxi più vicino quando Robin aveva afferrato la sua cravatta e l'aveva portato su con lei.

Ted era sempre stato un maniaco dell'ordine, con lui tutto aveva un posto e questo l'aveva sempre profondamente infastidita. In cambio, una volta gli aveva chiesto di spostare la sua scrivania per i disegni d'architettura in camera sua.

"Questo tavolo è così vecchio! Fa male agli occhi!-

Lui aveva sbuffato con indignazione.

-E' un classico tavolo d'architettura, proprio come quelli che avevano le più grandi menti. Rimane qui, da un po' di classe al salotto-

Se quell'affermazione non le aveva fatto desiderare di strangolarlo, il suo utilizzo della parola "classe" l'aveva definitamente fatto.

Ma, quella sera, Robin aveva avuto la sua vendetta.

Quel tavolo che aveva sempre odiato alla follia e che pensava fosse così poco pratico perché inclinato e perché non poteva essere considerato un vero tavolo, era diventato l'oggetto più vicino su cui Barney aveva sdriatao la sua schiena mentre entrava nel profondo, esattamente dove Robin lo voleva, spingendo con potenza in lei.

Un suo lato molto malefico non vedeva l'ora di dirlo a Ted.

Dopo quel fatto, i due trascorsero la maggior parte delle loro serate nel letto della mora. Non potevano esplorare le infinite possibilità del salotto e della cucina, nel caso Ted fosse salito inaspettatamente, ma il lato positivo era che Robin poteva tenerselo con lei un po' più di tempo prima che Barney sgattaiolasse via dalla scala antincendio.

Ma tutto cambiò una sera che portò a numerosi altri cambi la mattina seguente.

Erano entrambi senza fiato, nudi sotto le lenzuola di cotone, enormi sorrisi sui loro visi.

-Bravissimo!- sussurrò lei.

Barney ridacchiò leggermente, mettendosi le braccia sotto la testa.

-Chi l'avrebbe mai pensato che il caro e vecchio missionario potesse essere così divertente?-

La risata di Robin seguì la sua, prima che la mora si mettesse sul fianco, mentre la testa cercava l'incavo della spalla di lui e la mano tracciava dei disegni sul suo addome. Gemette soddisfatta.

Robin sapeva che mancavano più o meno trenta minuti prima che Barney scappasse fuori dalla finestra, così si concentrò totalmente su di lui.

Fu lui a fare il primo gesto sorprendente, afferrandole la vita e accoccolandola fermamente contro di sé.

Robin pensò che fosse piuttosto scioccante, ma il biondo non aveva ancora finito di spiazzarla, perché poi incastrò le gambe con le sue, immerse il naso nel suo collo e le leccò il marchio rosso sulla sua spalla che poco prima aveva fortemente succhiato e morso.

Anche lui gemette soddisfatto. Non l'aveva mai fatto prima. Nel senso di mai.

Del calore si propagò nel suo ventre e Robin lo afferrò con più forza, non lasciandolo andare e strusciò le anche contro la sua gamba che giaceva tra le sue per soddisfare il calore bruciante che le era sceso nuovamente dalla pancia.

Barney ridacchiò, la bocca ancora sul collo di lei e le sussurrò calmo, mentre il suo corpo vibrava, suonandola come un violino.

-Lasciami dormire qui-

Robin incontrò i suoi occhi, di un blu scuro come l'Oceano Pacifico di notte, vicino alla sua vecchia casa a Vancouver.

Da bambina, aveva pensato che quella fosse la vista più bella del mondo.

Attraverso gli occhi di Barney, ora Robin stava rivivendo quella sensazione.

Sorrise e lui la seguì. Poi Barney abbassò la testa verso di lei e la baciò come non aveva mai fatto prima.

Una semplice pressione le accarezzò amorevolmente le labbra e una tempesta di luccichii distrusse tutti i muri interni al suo cuore.

-Sì- sussurrò nella sua bocca e lui la toccò con carezze lente e pigre, fino a quando Robin non si addormentò contro di lui, avvolta dal suo calore.

Quando la mora iniziò a sentirsi sveglia, la prima cosa che notò fu il rumore della città che attraversava le finestre aperte. Sdraiata sulla pancia, si accoccolò ancora più profondamente nel cuscino, godendosi il sole sulla sua schiena nuda.

Il cotone delle lenzuola sembrava particolarmente soffice quella mattina e, tra tutti quegli indizi, venne portata alla conclusione evidente: doveva essere domenica.

E Robin adorava la domenica.

Si stava ancora beando nel dolce godimento della domenica, apprezzando il fatto che sarebbe potuta rimanere a letto per quanto avesse desiderato e che quel giorno fosse un giorno di libertà, quando accadde una cosa... una cosa che le fece adorare le domeniche ancora di più.

Sentì dei baci a bocca aperta lungo tutta la colonna vertebrale, che scendevano sempre più giù, fino a quando una bocca estremamente agile toccò il punto in cui la schiena finiva e il sedere iniziava.

Denti aguzzi la morsero e lei sussultò, mezza addormentata, e poi la sua lingua leccò il morso, per assaggiarlo.

Delle dita tormentose ritracciarono la sua colonna vertebrale, fino al collo, e lo massaggiarono.

Labbra, quelle labbra piene di promesse, le solleticarono l'orecchio.

-Buongiorno-

La voce di Barney era roca, la sua gola ancora addormentata, mostrandole che anche lui non fosse sveglio da molto.

-Dimmi che non è ancora tardi, Voglio più di questo letto- lo pregò.

Barney ridacchiò, accarezzandole l'incavo tra il sedere e la coscia. Le baciò la spalla.

-E' così presto che pensavo che avremmo potuto usare questo letto un pochino e poi tornare a dormire di nuovo-

Robin si girò sulla schiena e le lenzuola lasciarono interamente liberi i suoi seni, che lui ammirò sotto il sole.

I suoi occhi divennero scuri in un secondo e il respiro di Robin le rimase intrappolato in gola. La bocca di Barney scese sul suo capezzolo sinistro, mentre le mani di Robin si infilarono nei suoi capelli e le gambe si circondarono intorno alle sue anche sporgenti.

Barney era fatto di fuoco che la bruciava sulla pelle e lei voleva ancora quel tipo di dolore che le sembrava così giusto.

Quella meravigliosa mattina fu la prima di molte altre.

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Oggi capitolo più lungo e tutto dolce e romantico... beh, non abituatevi! La storia è solo all'inizio :)

Lasciatemi tanti commenti, così so se vi piace :)

A domani!

  
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