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Autore: NotoriousOutlawz    03/09/2018    0 recensioni
Nessun regno è stato costruito senza sacrifici, niente è stato ricostruito senza sacrifici. Quando tutto sembra perso e quando l'oscurità sembra calare senza sosta sono in pochi a rimanere in piedi.
Pochi sono coloro puri di spirito pronti a far quello che è giusto. Nella vita di un uomo pochi sono coloro che arrivano alla felicità assoluta; d'altronde la verità è solo una.
L'uomo viene creato, istruito, e infine comandato.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Spero che questo breve e coinciso capitolo sia di vostro piacimento e di vedere presto una prima recensione! :P 



-Avanti, muovetevi, è tempo di alzarsi!- esclamò Jex, di ritorno al luogo in cui il proprio gruppo era, probabilmente, svenuto dopo aver bevuto come dei barbari.
Poomey, l’uomo grasso, era ancora a terra. Si era addormentato di nuovo.
-Ho cercato di tenerlo sveglio, ma se ogni volta beve tanto quanto la sua pancia non posso fare nient’altro per lui- commentò Kom, che di conseguenza sorrise, mettendo in risalto la sua grossa cicatrice. Era un cacciatore impeccabile nel scovare le tracce delle proprie prede, esseri umani o animali che siano, e la sua precisione con la balestra lo rendeva un tiratore infallibile.
Poomey era un ottimo cuoco. Sapeva farci con l’ascia, ma la sua corporatura lo rendeva poco utile ai fini della caccia, e ormai la sua età aveva fatto in modo che le sue ossa non fossero più tanto resistenti come una volta.
-I novellini riceveranno la giacca- si limitò a dire Jexson –è nostro dovere essere lì, quando accadrà. Potremo dover abbracciare un nuovo compagno-
Kom ghignò, per poi schiarirsi la gola e sputare per terra.
-Devo dirti la verità- iniziò –ho sempre odiato i novellini, e so che anche tu lo sei stato. Non è una questione personale, ma so quanto la loro vita potrebbe essere messa in pericolo dalle nostre operazioni e..-
-E’ una scelta personale il voler entrare nella gilda, di cosa stai parlando?-
-Ci è andata bene fino ad oggi, Jex- commentò l’uomo, per poi avvicinarsi al ragazzo –ma lì fuori ci sono delle cose che neanche immagini. Mi auguro per la tua salute che tu non abbia mai il modo di dover incontrare tali cose, anche perché io sarò lì, al tuo fianco e non farebbe comodo nemmeno a me- concluse, leccandosi le labbra, per poi scoppiare a ridere in una fragorosa risata.
Il ragazzo scosse il capo, avvicinandosi al proprio cumulo di paglia. La sua giacca era proprio lì.
Si accovacciò, andando a raccogliere l’indumento, per poi indossarlo. Il suo tessuto, rigorosamente di pelle, era leggero, e calzava perfettamente sul corpo snello di Jexson, permettendogli agili movimenti, anche se una copertura drasticamente ridotta. L’agilità, però, era tutto in quel modo di vivere.
Quest’ultimo si portò una mano in mezzo i propri folti capelli, che splendevano al riflettere del sole, poiché erano di un biondo molto chiaro, come se avessero luce propria.
Portò la mano sul viso, accarezzandosi la barba incolta che gli era cresciuta con il passare dei giorni. Erano in costante viaggio, e l’ultima volta che avevano avuto l’occasione di riposare almeno in una locanda era stato quattordici lune prima.
Il ragazzo andò poi a prendere la propria spada, avvolta nel fodero, e la legò alla propria cintura legata intorno la vita.
Infine volse lo sguardo verso Poomey. L’uomo ronfava ancora, perso nel proprio sonno.
Sospirò, andandolo a colpire con dei calci leggeri sul fianco.
Ronfò qualcosa, per poi volgersi verso l’altro lato, non aveva alcuna intenzione di svegliarsi.
-Avanti ‘Mey, è ora di alzarsi maledizione!- urlò, andandolo a scuotere per le braccia. L’altro si svegliò di colpo, alzandosi a mezzo busto e scuotendo il capo.
-Oh diamine… ci sono, ci sono!- esclamò, alzandosi in piedi, ancora barcollante. –Cosa succede?-
-I novizi, sono pronti.-
Poomey annuì, raccogliendo la propria giacca da uno dei barili contenenti il vino, anche se ormai la maggior parte erano praticamente stati prosciugati.
-Andiamo- disse solamente l’omaccione, raggiungendo Kom vicino il sentiero che li avrebbe portati in cima al monte, dove il campo principale di uno dei Capi fondatori era stato montato.
Non ne aveva mai conosciuto uno così tanto da poterci parlare faccia a faccia, e sapeva che quello era un privilegio che spettava a pochi, Naako compreso.
Sarebbe stato un piacere assistere a un’altra consacrazione ai voti del Cacciatore, quelli di proteggere sempre la propria famiglia. Il gruppo a cui la tua vita sarebbe stata messa nelle loro mani lo sarebbe diventata, seppur nessuno avrebbe mai potuto impedire qualcuno di poter avere una donna, dei figli.
E’ questo che aveva fatto Jexson, e non si era mai pentito di quella scelta. Rimanere in un posto… non faceva per lui. I suoi tormenti lo avrebbero sempre inseguito, e aveva bisogno di stare lontano dalla civiltà, lontano dalle voci.
-Che fai, ora hai deciso di rimanere lì? Ti ho spaventato, milady?- chiese Kom, ghignando. Jex fece la stessa cosa. Sapeva quanto i loro modi fossero rudi, ma era a conoscenza anche della loro lealtà, e di quanto fossero legati l’uno a l’altro, ed era pronto a entrare in quella realtà con tutto sé stesso.
-Io sono uno che usa il cervello, sai?- rispose, con Poomey che scoppiò in una risata. –Muoviamoci, o faremo realmente tardi- concluse Jex, raggiungendo i due.
 


-Oggi siamo qui, riuniti su questo monte, per consacrare l’inizio della vita di questi sei giovani avventurieri all’interno delle nostre fila.-
Un solo uomo iniziò a parlare. Era in piedi, sopra una piattaforma di legno, circondato da alcuni guerrieri della gilda.
I suoi capelli, neri con delle sfumature di grigio, arrivavano fino alla nuca.  La barba, folta e nera, mischiato alla sua forte voce, gli dava un grande senso autoritario.
-Siamo veramente fieri della prova che ci avete dato. La prova che siete pronti a far sì che il sogno di questa Unione si realizzi. Un mondo pulito, libero dalla feccia che ogni giorno pediniamo, intimidiamo, e infine catturiamo.-
Ricordava bene quelle parole. Le aveva sentite pronunciare da un’altra persona, ma fino a quel momento erano completamente identiche.
-Noi siamo quelli che fanno la cosa giusta. Non abbiamo bisogno di leggi, né di qualcuno che ci ordini cosa fare con la nostra vita. E’ per questo che noi non siamo un esercito. E’ per questo che la nostra vita è legata all’Unione. -
Erano presenti molti delle guarnigioni appartenenti ai Cacciatori di Taglie. I Capi di ogni gruppo presente nell’area era presente. Gli altri, in viaggio, come sempre.
Coloro che stavano per far parte ufficialmente dell’Unione stanziavano nel mezzo del campo, in ginocchio, e con il capo basso. Erano circondati da tutte le altre persone… e Jexson ricordava bene quella sensazione. Il periodo da novellino… lo aveva sentito scivolare via, proprio in quel momento, e sapeva che era lo stesso per quei ragazzi.
-Quando vi alzerete, sarete rinati. Non sarete più ragazzi, il vostro passato vi scivolerà alle spalle... sarete degli uomini nuovi. Ogni vostro desiderio sarà realizzato, quando indosserete le giacche che vi permetteranno di farvi riconoscere da ogni uomo, donna o infante che sia.- disse con sicurezza l’uomo, tenendo alto il pugno destro. Nella stessa mano aveva un anello, all’anulare, d’oro e con una pietra verde incastonata all’interno.
-Sarete Cacciatori di Taglie dell’Unione del Mohender, e fino al vostro ultimo respiro farete il vostro dovere.-
Quelle parole gli avevano risuonato per la testa tutta la notte successiva… la sua prova era stata crudele e spietata. Quasi non riusciva più a ricordarla.
Alzò lo sguardo, notando come fosse arrivata l’ora per quei ragazzi di… rinascere, proprio come aveva fatto lui.
Degli uomini gli si avvicinarono, poggiando dinanzi a loro le giacche che li avrebbero consacrati definitivamente a una vita da nomade, in costante ricerca di denaro e di obiettivi da eliminare.
-Alzatevi, e indossateli. Sentiteli addosso, come se fossero la vostra nuova pelle. Alzatevi, e lasciate alle vostre spalle tutte le memorie passate.-
 


-Allora, gente!- esclamò Naako, una volta tornato al punto di ritrovo. La cerimonia era terminata, e ogni capo gruppo si era riunito per l’assegnazione dei neo Cacciatori. Ricordava quel momento molto bene, ma l’indossare la giacca non aveva aiutato del tutto a eliminare i ricordi passati.
Con lui si trovava uno di quelli che erano appena stati consacrati. –Il suo nome è Tacus, andateci piano, mi raccomando. Non vogliamo che i novizi si facciano male, giusto?-
-Non sono più un novellino.- commentò proprio il ragazzo, che tirò su il capo. Gli occhi, color argentati, riflettevano ogni figura nelle sue pupille. Aveva dei capelli corti e castani, mentre la sua carnagione era olivastra, anche se era facilmente confondibile con tutta la polvere che lo ricopriva.
-Cominci già a tirare fuori le palle? Questo mi piace- commentò il Capo Cacciatore, scoppiando in una fragorosa risata.
Poomey, che era ancora frastornato dalla notte prima e ancora accasciato vicino una delle colonne, si unì a lui.
-Non ti ci abituare troppo, perché quando non si porta rispetto, si finisce male…- commentò Kom, ghignando, per poi incrociare le braccia.
Jexson era lì, ad osservare i propri compagni.
-Atalmal è la nostra prima tappa, è tempo di riscuotere le taglie e avere la nostra meritata ricompensa- iniziò poi Naako, mettendosi tra il nuovo membro e Kom.
-Finalmente la Capitale!- esclamò Poomey, rimettendosi in piedi in maniera alquanto goffa –Abbiamo proprio bisogno di provviste per i prossimi viaggi-


-Dovresti evitare di mangiarti tutto ogni volta, non credi grassone?-
-Ma smettila, non è colpa mia se dobbiamo sempre correre!-
Naako sospirò. Il gruppo era fatto così.
Pochi ma buoni, in continua competizione, ma uniti più che mai.
-E’ sempre così da queste parti?- chiese il ragazzo dai capelli castani a Jex, che era assorto nei propri pensieri.
Scosse il capo, annuendo. –Ti abituerai anche a questo, come noi ci abitueremo a te. Ci sono passato anche io, tutti.-
Tacus annuì a sua volta.
-Sei mai stato nella capitale?-
Fece di no con il capo. –C’è sempre una prima volta nella vita, no?-
-Raccogliete la vostra roba e prepariamoci a partire, comunque sia sarà una bella camminata da qui ad Atalmal-
-Non usiamo cavalli?- domandò ancora, e Jex ridacchiò. –Siamo Cacciatori. Nessuno deve sentirci quando interveniamo, dobbiamo essere delle ombre. E’ per questo che non usiamo cavalli.- spiegò, per poi osservarlo.
-Ti abituerai anche a questo-.
   
 
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