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Autore: elelunare    09/09/2018    1 recensioni
Storia Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita.
L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazione che l'uno ha per l'altra? Oppure cederanno con il rischio di essere scoperti?.. Come se non bastasse la ciurma approda in una nuova isola dove i pirati vengono considerati veri e propri idoli. Sì, ma qualcosa andrà storto e le cose si complicheranno, non solo per Zoro e Robin.. ma anche per un altra coppia. Consiglio di leggere, per chi non l'avesse fatto, prima "Questa volta lo farò io" perchè ci sono moolti riferimenti. Buona lettura! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Zoro e Sanji camminavano uno di fianco all'altro, ogni tanto si scambiavano truci sguardi di tensione. Il cuoco sembrava proprio volergli dire vediamo allora se avevi ragione ad insistere su questo dannato percorso” e quella tetra boscaglia era sempre più fitta. L'unica cosa positiva era che quella dannata pioggia aveva cessato di cadere.

“Mah...è sempre più buio di qua..non mi convince per niente” fece il biondo dopo dieci minuti che camminavano in silenzio.

“Non interessa a nessuno la tua opinione..” lo rimbeccò lo spadaccino.

“Ha ha! Approposito, l'arpia ha detto che siamo in diretta..sarà vero? E se ci stanno riprendendo sul serio, dove sarebbero queste telecamere?! Sono invisibili?”

“Sono tutte cazzate, caro bacato di un cuoco! E te ci credi!

“Ma pensa per un attimo se fosse vero...tutti saprebbero” gli fece il biondo ammiccando con sguardo losco. Provocava, si riferiva alla tresca segreta tra lui e la mora ovviamente.

“Non converrebbe neppure a te che fosse vero!” lo zittì acidamente lo spadaccino e al cuoco non restò che ammettere che aveva ragione. Dopotutto erano tutti e due nella stessa barca.

“Però quella donna non avrebbe motivo di mentire su questo...” continuò a ragionare ad alta voce Sanji.

“Ah! Smettila! Non me ne frega NULLA!”

“Mm..io invece da un lato spero che sia proprio così. Perchè quando faremo il culo quadrato a questa gente dovranno vederlo tutti”

“Quando IO farò il culo quadrato a questi qui, intendi” lo corresse Zoro.

“Puffh! RICOMINCI, stupida alga?!”

Stavano ritornando a battibeccare quando tutti e due, senza accorgersene, finirono dentro un baratro.

 

Stavano proprio camminando scambiandosi insulti quando il terreno cedette sotto di loro, così i due precipitarono. Dopo i primi attimi di smarrimento Zoro impugnò le katane e cercò, nella caduta, qualcosa che assomigliasse ad una parete, tra una capriola e l'altra la trovò e conficcò le sue katane. La sua discesa si arrestò di botto e lui si spalmò su quel terreno verticale di faccia.

“Oee! Tutto regolare, cactus?” gli gridò Sanji, che con la forza delle sue potenti gambe stava tentando di risalire quella voragine. Niente di più facile per lui, se non fosse che, quasi giunto in cima, dei massi gli piombarono addosso e finì sullo spadaccino facendolo caracollare giù con lui.

“Seei unn idiootaah!!!” gli urlò Zoro piombando giù e si accorse che quel volo sarebbe finito ancora peggio. In basso infatti, li attendeva una bocca enorme, dotata di dentelli aguzzi, le fauci di quello che sembrava un verme gigantesco. Anche il cuoco se ne accorse e accellerò la sua caduta terminando con una possente pedata proprio sulla bella dentiera di quel mostro strisciante.

I dentelli andarono in pezzi ma i due pirati vi finirono comunque dentro a quella enorme bocca, anzi, finirono direttamente all'interno dello stomaco della bestia.

 

C'era un odore nauseabondo lì dentro, a Sanji veniva da vomitare e lo spadaccino ridestandosi trattenne un conato. Collegò subito la cosa a certi bruchi bianchi che tempo addietro dovette a forza ingoiare in quella benedetta isola.. Ironia della sorte, ora era il bruco che aveva ingoiato loro.

“Se non ce ne andiamo in fretta verremo digeriti...” disse il cuoco tenendosi la bocca con una mano. Con l'altra aveva acceso l'accendino. Era zuppo di quella sostanza appiccicosa e guardava lo spadaccino che era in uno stato orripilante come lui.

“Ho un idea per uscire di qui...ma è tremenda” disse ancora il biondo.

“Non so cosa tu abbia in mente ma..ti do carta bianca” fece Zoro al limite della nausea “Fallo e basta”.

“Oh! Oh! Ora che ho il suo permesso, gran capo, sono tranquillo!..Ma quante arie si dà..” disse Sanji scocciato e lo spadaccino non ebbe neanche la forza di rispondergli, era verde pure in faccia. “Vedremo se dopo questo avrai ancora la voglia di fare lo spaccone eh?..”

Detto questo Sanji avvicinò l'accendino alla parete molliccia del grande stomaco e in poco tempo avvertirono degli scossoni violenti. La bestia stava soffrendo e sì, sentiva proprio un gran bruciore allo stomaco.

“Siamo indigesti, caro mio vermone..” fece Sanji.

“Che cavolo?!..Non avrai mica l'intenzione di.....” disse Zoro sempre più nauseato e inquietato.

“Come dici tu: 'Aaaa-hà!'...Preparati” gli rispose con sguardo folle il cuoco, tenendo ancora in alto l'accendino “Non vedo l'ora di uscire di qui..”.

Zoro lo fissò sconcertato e dissentendo, ormai aveva tutte e due le mani premute in bocca.

Dopo l'ennesimo scossone, quella sostanza liquida e appiccicosa sotto i loro piedi, iniziò ad aumentare di livello, molto, ma molto velocemente.

DIOMIO. Nooo!!” mugugnò lo spadaccino e poi lui e il cuoco in men che non si dica, vennero sparati fuori dalla bocca di quel verme, in mezzo a quel liquame putrido e ad altri pezzi di carcasse che quel bestione aveva precedentemente ingoiato.

I due, dopo esser schizzati in aria per un cinquantina di metri, finirono di nuovo sfracellati sulla parete e nel bello di aver capito di esser finamente fuori, l'enorme verme ruggì iroso scagliando, dalle fauci spalancate, una serie di nuovi denti.

Zoro, che era in equilibribrio precario lì arpionato con una katana, vide il cuoco librarsi veloce sul pendio verticale e precipitarsi verso di lui, capì subito che intenzioni avesse.

“NO! Non ho bisogno che...!” fece Zoro chiedendosi il perché di quell'aiuto.

Sanji prese lo spadaccino per un piede senza tanti complimenti e iniziò a risalire la parete a forza con le sue gambe mentre lo spadaccino cercava di coprirgli le spalle parando con le katane i corpi contundenti che gli arrivavano addosso. Se quei dentelli volanti avessero fatto centro..

“Cavolo! Ma quanto pesi!!?” gli urlò stremato il cuoco, era già quasi arrivato in cima.

“Sei già il secondo che lo dice! Ed è perché non sono una femminuccia come te!” fece lui riducendo in pezzi l'ennesimo dente volante.

“AH! Mi chiedo perché non ti abbia lasciato giù...Uffh! Stupida alga marina..” Sanji era arrivato alla meta, trascinò lo spadaccino e si buttò a sedere a terra, sfinito.

“Perchè...perchè non saresti mai arrivato fin qui intero senza il sottoscritto, cuoco!” gli fece lo spadaccino disteso, stava prendendo fiato, gli girava la testa con tutto quello stare sottosopra, per non parlare del senso di nausea che ancora aveva..

Erano ancora sull'orlo di quella voragine e si sentiva ancora la bestia sotto di loro muoversi infastidita, però erano in salvo, sporchi e maleodoranti ma in salvo. Anche Zoro si tirò su a sedere di mala voglia e mise al loro posto le katane.

“Credo di aver vomitato prima...”

 

 

“Dovrei pure ringraziarti ora?..” disse Zoro, erano ancora seduti a terra frastornati.

“No, per carità. Anche perché poi dovrei farlo pure io..” fece Sanji e i due si scambiarono un brevissima occhiata quasi divertita.

“Comunque ce l'avrei fatta anche da solo..” disse lo spadaccino cambiando subito espressione e cercando di sputare via quell'amaro dalla bocca.

“Tu sei ufficialmente l'ultimo Mugiwara in gioco..ricordatelo. E' solo per questo che ti ho aiutato” fece Sanji e Zoro rimase stupito, quel cuoco era proprio convinto della sua scelta. Cambiò discorso, era una perdita di tempo discuterne.

“Quindi..questo era il passo che portava a morte certa eh? Mm..” disse Zoro.

“Che genio! Ci sei arrivato!..” commentò il cuoco cambiando atteggiamento, e terminò la frase con un “Ma per la miseria!..che ci troverà Robin in te??!”

Zoro, dopo averlo guardato malissimo, gli allargò un sorriso perfido.

“Chiedilo a lei” gli rispose ammiccando e alzandosi in piedi.

“Fai schifo!!” gli urlò scandalizzato Sanji, alzandosi pure lui. Lo spadaccino lo fissò stranito.

“Scusa..ma non sono responsabile di ciò che capisce la tua testa malata!!”

 

-----

 

“Robin!..Roobin!!” La rossa chiamava l'archeologa ma lei sembrava priva di sensi. Erano tutte e due a terra a mani legate in una stanzetta oscura e spoglia, senza finestre, la mora era appena stata riportata lì dentro e non era cosciente. Nami si chiedeva che diavolo le avessero fatto e poi pensava allo spadaccino..chissà come avrebbe reagito nel vedere come la stavano trattando. Quella gente aveva innescato una folle bomba ad orologeria..

La porta si riaprì e apparve la donna che era stata a cena con i pirati quella sera, quel governatore della città nera, almeno così si era presentata. Guardò la rossa facendole un sorriso sinistro.

“Mi spiace per la tua compagna ma era necessario, sai, con i suoi 'poteri'..non possiamo rischiare tanto” inizìò a dire.

“Non ho la più pallida idea di cosa vogliate da noi ma è meglio che ci lasciate andare..e sarebbe saggio da parte vostra non fare del male a nessuno di noi due” disse Nami. La rossa cercò di apparire minacciosa ma in realtà era terrorizzata.

“Mm..dipende da come vi comporterete e..se collaborerete con noi” le rispose squadrandola la signora Black.

Poi con un cenno chiamò due uomini che entrarono e presero a forza Nami tirandola su in piedi e intimandole di camminare.

“Ora tocca a te, ragazza di fuoco! Sta tranquilla, non farà troppo male..” le disse uno degli uomini in nero che la teneva. La fissava in modo maniacale.

Lei cercò con tutte le forze di divincolarsi da quella presa ma quella gente era forte, forse troppo anche per essere umana.

 

Nami si svegliò dopo un po', si ritrovò in una stanza circolare molto grande, illuminata da fiochi globi di luce in alto, furono le prime cose che vide. Si ricordò subito cosa era accaduto poco tempo prima.

Si ricordava di essere stata portata via e strascinata in un altra stanza strana, l'avevano messa seduta e legata su una sedia. Quella gente le aveva stretto qualcosa intorno al collo per farla star ferma, lei si era divincolata non ubbidendo a quella richiesta, le era arrivato un ceffone, non ricordava più da chi e da dove fosse arrivato, quella cosa l'aveva stortita un poco ma poi, subito, aveva sentito una fitta assurda dietro al collo. Le era sembrato come se un ago le fosse penetrato nella carne. Era svenuta, non ricordava più niente dopo quel dolore.

La rossa, a terra, girò la testa e vide Robin a pochi metri da lei, era rannicchiata su un lato su quel pavimento scuro, pareva dormire ancora. Cercò di tirarsi su, sentiva il collo indolenzito ma non riusciva a toccarsi in quel punto con le mani e i piedi così legati.

“Buongiorno signorina!”

Nami sussultò sentendo una voce rimbombare in quello stanzone ma non riuscì a vedere nessuno, a dirla tutta non riusciva neanche a girare molto la testa, era frastornata.

“Mi hanno riferito che non è stata proprio accondiscendente...male, male” continuò la voce e lei capì subito che si trattava sempre di quella donna. “VA AL DIAVOLO!” le gridò e lei si fece una bella risata.

Nami sentì la mora lamentarsi lievemente, era sollevata, probabilmente sentendo quella voce forte si era destata. Robin aprì un poco gli occhi infatti, sembrava dolorante.

“Oh..bene, ora che siete tutte e due più o meno sveglie vi intratterremo con dei bei filmati..”

disse ancora e nel bel mezzo dello stanzone apparve un enorme cubo a mezz'aria, iniziarono a vedersi delle immagini in 3D del pranzo e della festa tenuti quella sera. C'erano i pirati che sorridevano e ballavano, il cuoco inebriato dalle fanciulle danzanti, un Rufy che rideva fino a cadere a terra..

“Sapete, il signor cuoco e il signor spadaccino stanno cercando di venire a liberarvi...poveri idioti, pensano pure di aver loro in mano le redini del gioco! Mentre la facoltà di decidere sta tutta a noi, ovviamente..Comunque, bando alle ciance! Abbiamo fatto un piccolo sondaggio e a grande richiesta abbiamo deciso di farvi vedere delle cosette, potete considerarlo l'ennesimo regalo da parte nostra se volete, così, tanto per intrattenervi un po'. Ee..cercate di apprezzare il regalo per piacere, se non l'avete ancora capito dal vostro arrivo fino a questo momento non abbiamo mai smesso di riprendervi, quindi, ora che ne siete a conoscenza, comportatevi come conviene a delle star! Ah! Ah!”

“Avevamo capito di esser controllati! Che credete!” urlò Nami anche se non se l'aspettava affatto che quella gente avesse ripreso tutto fino a quel momento. Quella donna aveva parlato di un sondaggio..questo voleva dire che probabilmente c'erano già molte persone che stavano seguendo quelle riprese. La rossa pensò che fossero tutti un branco di maledetti maniaci, in reatà era sempre più spaventata da quella gente.

Avevano visto tutto quindi.. Quindi sapevano di Robin e Zoro? E, dannazione, sapevano di quello che era accaduto tra lei e ...?! Non era possibile..quello era un bel casino! Quei filmati riguardavano cose private! Quelle persone andavano fermate e quelle riprese distrutte...prima che, prima che tutti venissero a sapere, prima che Rufy e gli altri venissero a saperlo!

Pensava così Nami quando nell'ologramma cubico iniziarono a vedersi le riprese dello spadaccino che vagava per i corridoi bicolore, sembrava molto alterato, parlava da solo nominando Robin e uno strano tizio.. Veniva avvistato poi da dalle ragazze che, urlanti, inizivano ad inseguirlo e lui scappava a gambe levate atterrito.

La rossa girò la testa in direzione dell'archeologa ancora a terra, di lato, stava guardando anche lei quel filmato ma non pareva impressionata, sembrava sovrappensiero. Di sicuro aveva sentito le parole di quella donna in nero e forse ci stava riflettendo sopra.

Zoro continuava a correre con le ragazze alle calcagna, ad un certo punto inciampava e cadeva a terra e una donna urlante riusciva sfilargli la bandana dalla testa..era quasi comico. Lui si rialzava ma un altra nel frattempo era riuscita ad aggrapparglisi addosso e poi le mostrava un pennarello. Gli diceva qualcosa all'orecchio ma lui negava assolutamente con la testa. Nami si accorse che Robin stava tirandosi su a sedere, fissa in quelle immagini, ora pareva più concentrata in quello che stava vedendo.

Zoro era accerchiato da quelle donne, parevano una decina, era immobile e continuavava a negare vistosamente con la testa. All'ennesimo “NO” urlato la donna più vicina prese ad abbracciarlo con più trasporto, lui prese l'elsa di una katana cercando di essere intimidatorio, ma a quelle ragazze non fregava proprio nulla della cosa. Anche la seconda e la terza iniziarono ad avvicinarsi e ad accarezzarlo e lui ad un certo punto chiuse l'occhio urlando un “SI OKKEI!”. Si capì solo questo in mezzo a quel civettare di donne in visibilio.

Riapparve quel pennarello a mezz'aria e lo spadaccino lo prese, intimò a tutte di stare più lontano da lui. Le donne un po' ubbidirono e un po' fecero quello che gli pareva e davanti a Zoro si parò la donna che gli aveva dato il pennarello.

Si aprì la camicetta bianca e lo spadaccino guardò da un altra parte, la donna gli afferrò la mano con il pennarello puntandolo proprio sul suo seno. Lui doveva firmare, fare la sua firma proprio lì.

Dopo alcuni secondi dove Zoro pareva immobile, la sua mano si mosse.

Il filmato continuò un po', ogni donna voleva l'autografo di Zoro in una precisa parte del suo corpo, chi sulla pancia, chi sulla spalla, chi su parti ben nascoste dai vestiti ed era l'unico modo per farle andar via. Zoro firmò tutto ad occhio chiuso, cercando di non guardare nulla ma di certo il suo occhio aveva visto anche troppo. Purtoppo per lui non finì tutto così, perché alcune avevano fatto solo finta di andarsene e, quando Zoro crollò in ginocchio psicologicamente provato da quella cosa, alcune ripiombarono su di lui più fameliche che mai e il povero spadaccino ritornò a scappare via.

Nami aveva guardato tutto a bocca aperta, ma non era il caso di sorridere..

Degenerate..” sibilò Robin lì vicino alla rossa, lei la guardò, era furiosa, ora faceva realmente paura. Ben poche volte le aveva visto un espressione così arrabbiata in viso. Come la chiamava Zoro? Ah, sì, 'demone'! Altrochè, lo era proprio adesso!

Nami tornò a guardare le riprese.

Il filmato cambiò, ora si vedeva Sanji di schiena, intento ad entrare nella sua stanza.

Lentamente, stava aprendo quella porta.

  
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