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Autore: Crilu_98    23/09/2018    2 recensioni
In un futuro non troppo lontano, l'umanità cerca di scendere a patti con le nuove razze che per lungo tempo aveva relegato nel mito. Streghe, vampiri, licantropi e altre creature della notte hanno rivelato la loro esistenza al mondo e mentre in Europa la superstizione dilaga sotto l'occhio vigile della Chiesa, gli Stati Uniti sono l'unico Paese che garantisce dei diritti agli Immortali. O almeno così credono tutti.
Lucy McCollins si ritiene estranea al dibattito che infiamma il mondo e riecheggia in ogni notiziario. La sua vita, precisa ed ordinata, è segnata solo dal dolore per l'abbandono dei genitori che non ha mai conosciuto; un dolore che la ragazza si sforza di dimenticare per concentrarsi unicamente sui suoi studi di Legge.
Ma una mattina tutte le sue certezze vengono brutalmente spazzate via.
Per Lucy inizierà una lunga discesa verso l'Inferno, prigioniera di un'organizzazione che affonda le radici nei tempi d'oro dell'Inquisizione spagnola. E per tornare a vedere la luce dovrà affrontare non solo gli esperimenti imposti da un nemico crudele, ma soprattutto il potere distruttivo che si cela nel suo sangue.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Witching Hour'
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Max si tira a sedere, strisciando verso la luce della lampada; adesso che i miei occhi si sono abituati all'ambiente riesco a vedere anche gli abiti laceri e strappati, come probabilmente devono essere i miei. Istintivamente mi porto una mano ai capelli e li sento sporchi sotto le dita, aggrovigliati e più lunghi di quanto li avessi al momento del rapimento. 
"Ormai sarà passato un mese, forse anche di più... Andrew mi sta ancora cercando? Spero solo che non incappi per sbaglio nei Cacciatori, con il suo fiuto da segugio!" 
"Quanti anni hai, quindi?" domando ancora, con la voce leggermente più tremula di qualche istante prima. Il vampiro, con molto tatto, fa finta di non accorgersene e per la prima volta da quando Adam mi ha rinchiusa qui sento un guizzo di gratitudine nei suoi confronti: la gentilezza di Maximilien è un balsamo per la mia dignità ferita. 
Lui arriccia le labbra in una smorfia pensierosa: 
"Ho smesso di contarli da un po', ma sono nato nel 1758, perciò... Duecentosessant'anni il prossimo autunno, mese più, mese meno." 
"Wow!" mormoro, sinceramente impressionata. 
"Hai assistito a così tante cose... Aspetta un attimo, ha detto il 1758? Questo vuol dire... Che sei andato a combattere a soli diciassette anni?" 
Lui si stringe nelle spalle: 
"A quell'epoca, a diciassette anni eri già un uomo. Anche se ci furono numerose obiezioni quando decisi di partire come volontario per aiutare il tuo Paese." 
"Perché eri troppo giovane?" 
"Perché ero un nobile." 
"Ah!" 
Aggrotto la fronte, cercando di capire cosa ci sia di strano nell'ultimo tratto di conversazione - a parte il fatto che il mio compagno di cella sia un vampiro di sangue blu che ha combattuto nella Rivoluzione Americana, ma ormai non mi stupisco più di nulla. 
"Come fai a sapere che sono americana?" 
"Il tuo accento. Inconfondibile, piccola anima." 
"Giusto... Tu però non sembri affatto francese!" 
"Quasi tre secoli di vita passati a viaggiare intorno al mondo ripuliscono la tua voce da qualsiasi traccia di accento, te lo posso assicurare. In compenso, so bene come sfruttare le mie conoscenze per farmi passare, di volta in volta, come un inglese, un belga, un russo... È molto importante riuscire a costruire storie credibili per non farci scoprire dagli umani." 
Emette uno sbuffo malinconico e sconsolato: 
"Avrei dovuto dire che era molto importante."
Non so cosa rispondere davanti alla sua improvvisa amarezza e mi ritrovo a riflettere, forse per la prima volta, sulle motivazioni per cui le creature extra umane sono venute allo scoperto. 
"Tu lo sai? Sai perché la Setta di Londra ha deciso di rivelare la sua esistenza?" 
Max si stringe nelle spalle: 
"I governi di tutto il mondo ci davano la caccia da decenni. Stavano stringendo il cerchio, prima o poi gli umani avrebbero capito... Avrebbero scoperto che le vecchie favole non erano tali e si sarebbe scatenata una caccia agli Immortali senza precedenti. Credevamo che fare la prima mossa avrebbe impedito il peggio..." 
"... Ma non ha funzionato." 
"No" conferma lui con aria sconsolata "Non ha funzionato."
Il lungo silenzio che segue è rotto solo dal brontolio del mio stomaco. 
"Scusa" borbotto, imbarazzatissima. L'espressione di Max diventa più dura: 
"Da quant'è che non mangi?" 
"Non lo so... Non mi hanno dato nulla dopo che mi sono svegliata e non so quanto tempo sono rimasta svenuta. Accidenti, non so neanche quanto tempo abbia passato qui sotto!" 
"Quasi sei ore." 
Batto le palpebre, perplessa:
"Hai un orologio nascosto dietro quegli enormi canini?" 
Suo malgrado, Maximilien scoppia a ridere ed io sussulto per il suono improvviso, simile al crepitio di un fuoco d'artificio: la sua risata è bassa e gradevole quanto la sua voce. 
"C'è qualcosa in lui che sia meno che aggraziato?" 
"Nessun orologio" sghignazza il vampiro "Ma quelli come me possono avvertire l'approssimarsi del sole e il suo tramonto; è un istinto che ci aiuta a capire quando è ora di cercare un riparo. Quando sei scesa quaggiù il sole stava tramontando e secondo i miei calcoli non sorgerà per almeno altre cinque ore." 
Si alza in piedi, piegando il capo verso il soffitto. 
"Se non mi inganno, il nostro pasto sta per arrivare." 
Mi alzo anche io e i muscoli delle gambe protestano dopo la lunga immobilità; mi sembra di avere la stessa agilità di una vecchietta mentre cautamente faccio qualche passo verso Maximilien e la luce sopra di lui. È in quel momento che scorgo la piccola botola sul soffitto. 
"Quindi ogni tanto vi danno da mangiare!" 
"Una, massimo due volte al mese, sì. Non abbastanza per sostenere un vampiro adulto, ma sufficiente per non farci morire di fame..." 
"Come mai tu non sei... Come loro?" mormoro, accennando alle celle lungo il corridoio dei sotterranei. Max appare sinceramente offeso dalla domanda: 
"Io sono più forte di loro. So controllare la mia sete!" sibila e riesco ad intravedere l'alterigia nobiliare che doveva aver avuto in vita. 
"Cioè... Nella sua vita da umano." 
"E poi" continua lui "tu sei qui. Anche quando non eri fisicamente vicina a me, avvertivo la tua presenza e questo rafforzava la mia volontà di restare lucido."
Le sue parole mi sorprendono più di quanto dia a vedere: mi rendo conto che tutto ciò che sto mettendo insieme sul mondo degli Immortali non è che la punta di un immenso iceberg. Mi chiedo se sarò mai capace di conoscere e capire i misteri di questa società parallela, così diversa dalla nostra; sono sempre stata una persona meticolosa e preparata su tutto ciò che doveva affrontare, quindi la mia ignoranza, oltre a giocare a mio sfavore qui dentro, mi dà parecchio fastidio. 
"Perché non mi sono informata su di loro quando ne avevo la possibilità?" 
Un secondo pensiero, quasi contemporaneo a questo, mi fa vergognare: 
"Eri convinta che la cosa non ti riguardasse, perciò era inutile per la diligente studentessa che non devia mai dal percorso tracciato. Era un mondo troppo lontano dalla vita dorata che volevi condurre e quindi l'hai ignorato. Kate aveva ragione, ma tu non hai voluto ascoltarla..." 
All'improvviso sento qualcosa rotolare sopra le nostre teste e la botola si apre di scatto: se Maximilien non avesse riflessi paranormali non riuscirebbe ad afferrare il tozzo di pane che ne viene sparato fuori. 
Il vampiro squadra il cibo con perplessità e alza lo sguardo, ma la botola si è già richiusa. 
Resta immobile per qualche istante e vedo che le sue ampie spalle si curvano un poco, segno che qualcosa non va. Poi mi porge il pane con un sorriso allegro - o quantomeno una sua pallida imitazione: 
"Con gli omaggi dello chef!" 
Io però non raccolgo la battuta: 
"Maximilien... Tu non puoi mangiare il cibo umano, vero?" 
"Esatto, non posso." 
"Ma la botola si è richiusa." 
"A quanto pare. Stai pensando di scappare da lì? Perché è strettissima, ci ho già provato e..." 
"Maximilien!" lo interrompo, mentre un brivido di panico si fa strada nel mio corpo "Dov'è il tuo pasto?" 
"Temo" mormora lui con voce esitante "che per i nostri carcerieri sia tu, il mio prossimo pasto."

Risulta difficile conciliare l'uomo gentile e divertente che mi ha intrattenuto fino ad ora, distogliendomi dalla mia situazione, con l'immagine di un mostro pronto a succhiarmi via la vita. 
Voglio dire, lo conosco solo da poche ore, ma non è il vampiro che mi aspettavo e questo rischia di complicare tutto perché nel giro di qualche giorno, o settimana al massimo, Maximilien diventerà proprio ciò che temevo: un vampiro assetato del mio sangue. 
Un nemico, l'ennesimo. 
"Non ti farò mai del male, Lucy!" esclama, vedendo che distolgo lo sguardo "Sei la mia Sposa, per Dio! Mi ucciderei prima di poter anche solo pensare di... Di..." 
L'orrore di questa eventualità sembra colpire anche lui e mi fa pena, perché mentre io temo per la mia incolumità e non voglio perdere l'unico amico che ho al momento, Max è roso dal dubbio di non essere abbastanza forte per difendere la sua Sposa da se stesso; da quel poco che so sull'argomento, dev'essere una constatazione straziante.
Perciò mi avvicino, non senza cautela, al vampiro che si è letteralmente piegato in due dallo sgomento: non vedo il suo viso, perché è coperto dai lunghi capelli, ma vedo le mani pallide che ancora stringono il mio pasto. 
Con delicatezza infilo le mie dita tra le sue e sobbalzo per la velocità della sua reazione: in un attimo le braccia di Maximilien sono attorno alla mia schiena e mi spingono contro di lui. Ma non faccio in tempo a gridare, che lui affonda il volto tra i miei capelli, lontano dal collo, lasciando andare un pesante sospiro. 
"Hai un odore così buono" mormora, ma non ha il tono di un affamato che valuta un piatto di zuppa calda. Piuttosto, la sua voce è piena di riverenza, meraviglia... Emozioni che mi contagiano e sciolgono i miei muscoli irrigiditi in quell'abbraccio goffo ed inaspettato. 
"Ti ho sognata e ti ho aspettata tanto... Ma mai, neanche nelle mie fantasie più vivide, ho sperato di ottenere una donna di tale bellezza. E sei così forte, Lucy, così coraggiosa... Non conosco nessuna che avrebbe reagito così bene in questo posto dimenticato da Dio. Nessuna strega ha mai imparato a sfruttare i suoi poteri così velocemente. Oh, Dio, come vorrei averti incontrata in circostanze diverse!" 
"Cosa avresti fatto, allora?" chiedo, a voce bassa per paura di incrinare il fragile equilibrio che si è creato tra noi. Le mie braccia sono attorno al suo collo - sento la pelle fresca sotto i palmi delle mani e l'odore di fumo e muschio di Max invade le mie narici; anche gli altri vampiri tacciono, come se avessero capito l'importanza di questo momento. Mi sembra che tutto il mondo stia trattenendo il fiato in attesa di ciò che sta per succedere. 
Lui ridacchia e quel suono soffocato che gli sale dal petto rimbomba contro il mio seno. 
"Ti avrei corteggiata. Prima dolcemente, per non spaventarti... Poi, quando mi avresti conosciuto un poco, avrei fatto di tutto per sorprenderti, ogni giorno, con ogni più piccolo gesto. Mi sei mancata, Lucy, io... Ho fatto di tutto perché restassi con me, davvero. Se solo non fossi ciò che sono..." 
Le sue parole confuse ed agitate si perdono in un borbottio indistinguibile.
Senza che me ne accorgessi siamo scivolati a terra, ma non so più dire chi sta sorreggendo chi: ognuno tenta di confortare l'altro e allo stesso tempo vi si aggrappa come se fosse l'unico punto fermo rimasto nell'universo che vortica impazzito. 
Quando alzo lo sguardo incontro i suoi occhi: hanno una forma particolare, leggermente allungata, e lunghe ciglia che molte donne gli invidierebbero; le iridi sono ora di un rosso cupo e scintillante, le pupille si sono quasi ridotte a due fessure, come quelle di un serpente. Scendo più in basso, seguendo il profilo affilato del naso, fino alle labbra che si schiudono, lasciando intravedere i canini, e sembrano così morbide ed invitanti che... 
Maximilien è il primo a riprendersi e mi allontana da sé per osservarmi con attenzione: 
"Sarà meglio non farlo mai più!" ringhia, con un tono duro che non ha mai usato prima; il suo corpo è rigido ed eccitato all'inverosimile, dato che la sua Sposa si è appena accoccolata contro di lui senza ritegno. 
Nella penombra sento le mie guance andare a fuoco e spero che non si accorga dei movimenti impacciati e frenetici con cui striscio lontano da lui; in grembo ho il pane raffermo consegnato dalla botola e mi rendo conto in quel momento che ho davvero tanta fame. 
Mentre addento il cibo lancio un'occhiata al vampiro, che continua a studiarmi senza lasciar trapelare nulla dalla sua espressione: il silenzio si fa ogni istante più difficile da sopportare, ma non ho intenzione di discutere ciò che è appena successo tra noi, quindi cerco qualche altro argomento di conversazione. 
"Solo i vampiri hanno delle Spose?" 
Lui sobbalza ed io mi do della stupida: 
"Cosa è successo al filtro che dovresti avere tra il cervello e la bocca?" 
Nonostante l'imbarazzo, Maximilien si affretta a rispondermi: 
"Il legame tra un vampiro e la sua Sposa è molto particolare. Una volta compiuto il rito il nodo non si può più sciogliere: ognuno saprà sempre dove si trova l'altro, un po' come mi succede ora con te, solo molto più forte. Ed è un legame per l'eternità, quindi lo rende diverso dai matrimoni tra streghe, per esempio: che siano dettati dall'amore o dalla politica delle Congreghe, restano un patto tra esseri mortali che si conclude con la loro morte." 
"E se... Se la Sposa non è un'Immortale?" mormoro, ragionando velocemente. 
"Maximilien ha intenzione di dedicare la sua eternità a me, una ragazza che ha appena incontrato? Come fa a sapere che funzioneremmo come coppia, negli anni a venire?" 
"Questo è un altro dei motivi per cui il legame è così famoso nel nostro mondo."


Angolo Autrice: 
Ehilà! 
Sì, lo so cosa state pensando: che modo schifoso di terminare un capitolo! In effetti ero tentata di fermarmi a "... Temo che sia tu il mio prossimo pasto" ma sarebbe venuto fuori un capitolo un po' troppo corto xD e così ho potuto preparare il terreno per l'argomento chiave del rapporto tra Max e Lucy: cosa vuol dire essere la Sposa di un vampiro? La cosa, vi avverto, potrebbe avere risvolti inaspettati... 
Cosa ne dite delle nuove interazioni tra i due? E della minaccia silente dei Cacciatori che li spiano?
Fatemi sapere! 

  Crilu 

P.S. Ho iniziato a pubblicare anche una long storica sui miei "antenati", i Piceni. Long per modo di dire, ha solo dieci capitoli! Se passate a dare un'occhiata ne sarei felice! 

   
 
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