Freya
McDermott & Hades Burke
-
Non lo trovo, possibile che non lo riesca a trovare? –
Hades
fece capolino nella stanza, spiando la sua fidanzata
mentre girovagava senza apparente meta scandagliando ogni singolo
angolo e
buttando all’aria tutto ciò che non le serviva.
-
C’è stato un attacco di Mangiamorte redivivi e io
non ne
sono stato informato? –
-
Spiritoso … stavo cercando la camicia che ho comprato
l’altro
giorno, ma non la trovo da nessuna parte. –
-
Intendi quella verde menta con i bottoni in madreperla e le
rifiniture argentate? –
-
Esattamente. –
-
Per essere sicuri di capirci, è quella che hai stirato ieri
sera? –
Freya
si voltò verso di lui, scrutandolo con la fronte
corrugata.
-
Cosa stai cercando di dirmi e come mai ne sai tanto della
mia camicia? –
Senza
scomporsi, il biondo accennò con il mento al pomello
della finestra davanti al letto matrimoniale.
-
Perché l’hai appesa al pomello prima di andare a
dormire ed
è ancora lì. –
Si
voltò di scatto e in effetti trovò la camicia
proprio lì,
appesa alla stampella e perfettamente stirata.
-
Ci sono passata davanti almeno venti volte, come ho fatto a
non vederla? –
-
Perché sei nervosa, ti succede sempre quando lo sei
… stai
tranquilla, il colloquio andrà bene –
asserì, posandole le mani sulle spalle e
massaggiandogliele delicatamente.
Freya
si rilassò contro il suo petto e socchiuse gli occhi.
-
Tu credi? –
-
Ne sono certo. –
-
Propongo un ultimo brindisi -, decretò Gabriel alzando il
bicchiere contenente il whiskey incendiario ben in alto, - Alla
pazienza che
dovrà avere Freya nel stargli dietro per tutto il resto
della vita! –
-
Intendi la stessa che ha India con te? –
-
Esattamente -, confermò senza scomporsi, - anche se Freya fa
molta più paura di lei quando si arrabbia. –
Killian
sorrise all’indirizzo di entrambi gli amici e fece
tintinnare il bicchiere contro il loro. – Spiacente, ma credo
proprio che in
quanto a mogli pericolose io abbia battuto entrambi di parecchio.
–
Scoppiarono
a ridere all’unisono, per poi buttare giù il
liquido ambrato tutto d’un fiato.
-
Per l’addio al nubilato cosa hanno organizzato le ragazze?
–
Hades
si strinse nelle spalle.
-
Non ne ho idea, ma immagino una cosa tranquilla come la
nostra. –
-
Certo che accostare la parola tranquilli a noi fa davvero
uno strano effetto -, considerò Gabriel meditabondo, - ne
abbiamo combinate
delle belle durante la scuola. –
Killian
annuì.
-
Immagino che siamo troppo grandi per continuare a fare i
pazzi scavezzacollo, ma ho la sensazione che i nostri figli
recupereranno alla
grande con tutti i guai che non abbiamo fatto in tempo a causare.
–
*
Non
appena la figura snella di Kate ebbe messo piede all’interno
della camera in cui si stava preparando per il matrimonio Freya emise
un
urletto e corse ad abbracciarla.
-
Non ci posso credere, sei riuscita ad arrivare in tempo. –
-
Certo che ci sono riuscita -, replicò ricambiando la stretta
con un sorriso, - non potevo mica perdermi il matrimonio di una delle
mie
migliori amiche, no? –
-
E la sfilata? –
-
Se la caveranno bene anche senza di me e se proprio
dovessero fare fiasco li licenzierò tutti in tronco al mio
ritorno. –
Risero
all’unisono prima che Kate la osservasse con
attenzione.
- Non sei ancora pronta? Di questo passo Hades penserà che l’hai abbandonato sull’altare e sei fuggita con un aitante sconosciuto. Coraggio, diamoci una mossa, io ti do una mano con l’abito mentre Olivia pensa ai capelli e Nova si occupa del trucco. –
- Kate la despota è tornata, signori e signore. -
- Ovviamente, esattamente come ai tempi della scuola. Cosa fareste senza di me? -
- Beh ... - cominciò Nova, ironica.
- Era una domanda retorica, adesso forza ... scattare! Rendiamo questa sposa la più bella che si sia mia vista! -
Loki
Burke
– 2011, Serpeverde.
Persephone
Burke
– 2018, Corvonero.
-
Mammina? –
-
Sì, tesoro? –
-
Pecché sguaddo butto? –
Freya
sospirò, chinandosi a prendere in braccio la piccola di
casa, e le rivolse un sorriso tirato.
-
La mamma non è arrabbiata con te, non preoccuparti.
–
-
Papà fatto male? –
Dall’altro
lato della cucina provenne la voce di Hades,
visibilmente incredulo. – Anche lei comincia a pensare che
sia sempre io quello
che combina guai? Non è possibile, cosa avete voi rosse, vi
siete coalizzate
contro di me? –
Freya
ridacchiò prima di rispondergli: - Evidentemente ci
sarà
un motivo valido -, poi si rivolse alla figlia, - No, tesoro, non
è colpa nemmeno
di papà … è tuo fratello che mi fa
disperare. –
Persephone
la osservò in silenzio per un po’, poi
indicò terra
con le braccine e intimò: - Giù. –
Una
volta toccato il pavimento corse sulle gambette fino al
salotto, dov’era seduto suo fratello intento a leggere, e gli
assestò un
pizzico vigoroso sul braccio.
-
Maledizione! Sei completamente impazzita piccolo mostro? –
Per
tutta risposta lei si limitò a puntargli contro il ditino
con una buffa espressione che voleva chiaramente imitare quella di
Freya quando
lo sgridava, ma che con quel visetto dalle guance paffute era molto
poco
credibile.
-
Lolli butto … butto cattivo! –
-
Papàààààà.
–
-
Non ci pensare minimamente, io non mi metto contro due
rosse, cavatela da solo – replicò Hades per tutta
risposta, afferrando il
mantello della divisa da Auror e imboccando la porta.
-
Noooo, non volio! –
Persephone
battè i piedi, gonfiando le guanciotte e afferrando
il baule ormai pronto del fratello, in attesa di uscire di casa per
dirigersi a
King’s Cross.
-
Tesoro, tuo fratello deve andare a scuola, ormai è grande.
–
-
Anche io … io conto e so affabeto. –
Loki
rise sotto i baffi. – Ma se sai contare solo fino a tre e
conosci solo le prime due lettere dell’alfabeto.
–
-
Anche io volio andare a Ouats – asserì.
-
Ci andrai quando avrai undici anni proprio come Loki, te lo
prometto … se fai la brava dopo aver accompagnato tuo
fratello ti compro un
tortino alla cannella. –
Le
iridi verdi si fecero immediatamente vispe e interessante.
-
Grande? –
-
Certo, grandissimo. –
-
Va bene -, cedette alla fine, - Lolli va. –
*
Freya
camminò sottobraccio con Nova mentre avanzavano verso la
stazione, seguendo di una manciata di metri i loro figli maggiori che
ridevano
tra loro e chiacchieravano fittamente.
-
Ti confesso che sono abbastanza preoccupata per quei due. –
Nova
annuì.
-
Già, lo stavo dicendo giusto ieri sera a Killian, spero solo
che non combinino guai a Ilvermorny e non si facciano cacciare a calci
dagli
Stati Uniti. –
-
Beh, se Isabelle e Scott non sono mai stati cacciati dubito
che ci riusciranno loro due. –
L’ex
Tassorosso inarcò un sopracciglio. – Freya, amica
mia,
certe volte sottovaluti la potenza devastante di quei due …
spero che almeno l’influenza
di Henrik li tenga un po’ sotto controllo. –
-
Già, speriamo bene … ehy, figlio degenere, non mi
saluti? –
Loki
si bloccò poco prima di raggiungere il gruppo dei suoi
amici e si voltò verso di lei alzando gli occhi al cielo e
roteandoli con uno
sbuffo.
-
Ti ho già salutata a casa, mamma, c’è
davvero bisogno di
farlo anche in pubblico? –
-
Ovviamente -, asserì Freya allargando le braccia, -
Perciò
vieni qui e abbraccia tua madre … o come ti ho fatto ti
distruggo. –