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Autore: DNora    28/09/2018    0 recensioni
Quando sei un comune ragazzo, non sempre sai che esistono creature in grado di creare illusioni così realistiche da sembrare reali.
In realtà, non sai nemmeno con certezza se esistono creature come draghi, geni o elfi.
Questa, a tuo avviso, è una cosa che andrebbe corretta.
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tu e Solleone siete soli nel negozio, tu ancora intento a decifrare il tuo libro mezzo greco e lui a sfogliare un catalogo al bancone.
Non sai chi dei due sia il più annoiato al momento.
-Buongiorno!
Il libro ti cade di mano atterrando con un tonfo sul pavimento mentre osservi stupito una donna sporgersi dall’anfora di fronte a te, un sorriso smagliante sul suo volto mentre sventola una mano in segno di saluto.
-Oh, ma salve! Se stava cercando qualcosa da queste parti, signore, mi scuso per il disturbo: devo solo fare un acquisto veloce, non si preoccupi!
La guardi stralunato uscire dal vaso con grazia e iniziare a girovagare per il negozio.
-Oh! Per caso lei ha già visitato parte di questo posto? Non riesco mai a ricordare dove tengano nulla!
Ti chini a raccogliere il libro.
-Quella zona,- indichi in modo vago alla tua sinistra, -la conosco abbastanza, se vuole?
-Oh, potrebbe salvarmi un’ora di ricerca inutile: ho bisogno di una cravatta per un amico.
-Non sarebbe più facile cercarla in un vero negozio d’abiti?
O almeno: qui ci sono degli abiti, anche se ancora non ne hai ben capito il motivo, ma non pensi che valgano la fatica che ci vuole a trovarli.
-Oh, no, è anche lui un genio: deve poter smaterializzarsi con lui, non possiamo certo lasciare delle cravatte volanti in giro, le pare?
-Oh, sì, certo…? Comunque non è da quelle parti.
La segui per qualche istante nel silenzio del negozio.
-Non la starò disturbando dai suoi acquisti?
Chiede all’improvviso, allarmata, tanto che fai quasi cadere nuovamente il libro.
-Oh, no, affatto. Sono solo qui per leggere.
Rispondi, facendo cenno all’oggetto incriminato; in fondo, non è che ti abbiano assunto, no?
-Vero, mi ero scordata che a volte Elena lascia che questo posto diventi una biblioteca. Ci viene spesso?
-Diciamo di sì.
Diciamo che se te ne dessero l’occasione, probabilmente spenderesti il tuo tempo da qualche altra parte.
-Forse ci siamo quasi…
Afferma pensierosa la donna mentre osserva una sciarpa. Tu ne dubiti altamente, conoscendo l’assenza totale di logica del posto.
-Vuole che vada a chiedere una mano a Solleone?
Chiedi: almeno in tre farete più in fretta.
-Oh, non vorrei farlo scomodare per un nonnulla! E anche lei, per l’amor vostro, non vi crucciate a darmi una mano e tornate pure alle vostre letture!
A quanto pare l’unica creatura scortese esistente sulla faccia della terra è Elena.
-No, penso vi darò una mano,- posi il libro sulla prima superficie piana che trovi: ha sempre la strana abilità di spostarsi in ogni posto in cui decidi di riposare, per qualche strano motivo, quindi non te ne curi poi molto, -giusto una curiosità, se non le dispiace: non me ne intendo molto della vostra specie, saprebbe raccontarmi di più?
-Oh, se davvero mi vuole accompagnare dovremo darci del tu,- si volta raggiante verso di te, -Moni!
-Gioele.
Rispondi, felice di avere qualcuno disponibile a condividere informazioni.
-Cosa vuoi sapere di preciso? Molti ci chiedono dei nostri contratti con gli uomini, ma ti devo avvertire che se è questo che vuoi sapere, sono una cosa molto privata, e non posso discuterne con chi è fuori dal giro.
-Non ti preoccupare, mi basta sapere una qualsiasi nozione: sono davvero ignorante in merito.
Sorride mentre apre curiosa un armadio solo per ritrovarsi davanti un’impressionante collezione di rubini. Richiude lentamente le ante.
-Non c’è molto da dire, in realtà. Solitamente scegliamo di prendere la forma che il nostro padrone ritiene sia quella più adatta ad un genio, sia essa un vecchio o un serpente, ma tra di noi preferiamo la forma umana per una più comoda comunicabilità.
Annuisci e con la coda dell’occhio puoi vedere il libro in cima ad un barile. È quasi inquietante, se non fosse che probabilmente è stato incantato in qualche modo a tua insaputa.
-I tre desideri hanno delle restrizioni in realtà, non puoi davvero desiderare tutto quello che vuoi, ma ci si va abbastanza vicino. Una bella indagine psicologica che stiamo svolgendo di questi tempi è chiedere a persone casuali cosa chiederebbero ad un genio così, su due piedi. I risultati che stanno uscendo fuori sono a dir poco raccapriccianti.
Annuisci, come se sapessi benissimo di cosa sta parlando.
-Ah! Poi, probabilmente già lo sai, ma il nostro mondo parallelo è il migliore: anche quello di Elena impallidisce a confronto! Ti ha mai invitato?
Fai un cenno di diniego.
-La cosa non mi stupisce: mi ci sono voluti tre lustri, se non di più, per vederne uno scorcio! E sai che scuse che mi son dovuta inventare!
Stai spostando una tenda appesa nel bel mezzo del corridoio che state percorrendo quando, per un momento, ti sembra di poter vedere della pelle staccarsi dalle tue dita e uno strano odore invadere le tue narici, ma basta oltrepassare il tendaggio che tutto scompare. Strano.
-Ah, ecco! Di questi ultimi anni ci siamo portati a pari passo con le innovazioni tecnologiche degli umani! Pochi lo sanno perché per la maggior parte di noi un secolo è una bazzecola, ma tutte le tecnologie che sono state scoperte solo negli ultimi decenni! Ormai non viviamo più nelle lampadine, nossignore, siamo anche noi figli della tecnologia: telefoni, tablet e computer!
Sembra gioiosa di questo nuovo passo avanti.
-E le lampade?
Chiedi curioso.
-Oh, è davvero da molto tempo che non incontri uno di noi! Le lampade le abbiamo abbandonate secoli fa.
È quasi un peccato: “genio del computer” ti sembra l’appellativo da dare ad un nerd, più che ad una creatura semi-onnipotente.
-Giovincello!
La voce di Solleone tuona alla vostra destra, e vi voltate all’unisono verso di lui.
-Sol, da quanto tempo!
Esclama il genio.
-Moni, è un piacere rivederti, e tu!- ti punta contro un dito, -Spero non abbia importunato la nostra ospite!
Non dovrebbe essere una cliente?
-Oh, Sol, al contrario: mi ha tenuto compagnia e dato una mano! Ma questo posto è immenso, anche per due persone: sai per caso dove posso trovare una cravatta?
Annuisce, felice di poter aiutare.
-Da questa parte, prego.
Fa un cenno galante con il braccio, mentre con la mano libera alza la tuba.
Moni ridacchia.
Ecco perché si ricorda il suo nome e non il tuo.
-Dongiovanni.
Sussurri mentre gli passi accanto. Lui sorride compiaciuto.
 
Quando il genio ha finalmente trovato una cravatta di suo gradimento, il sole è già basso e il negozio ha chiuso i battenti, o, almeno, la porta principale.
-Sai quando tornerà Elena?
Chiedi, incuriosito ormai dalla prolungata assenza.
-Tra qualche giorno, probabilmente.
Annuisci, sistemandoti più comodamente su una sedia a dondolo nelle vicinanze e prendendo il tuo libro da una mensola.
Aprendolo, per un momento ti sembra di veder nuovamente la tua mano squamarsi, ma forse è la stanchezza.
Sospiri, mentre cerchi il punto a cui eri arrivato. Forse ti servirebbe una matita, ma sinceramente non hai voglia di alzarti.
Non ci vuole molto perché tu cada in un sonno profondo, il libro abbandonato in grembo e una matita posata in bilico sulle sue pagine aperte.
   
 
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