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Autore: fleacartasi    30/04/2005    11 recensioni
Il tempo che fugge, portando con sè paure e problemi mai risolti...l'ultimo anno a Hogwarts dei Malandrini e di Lily Evans...un amore che all'inizio sembra impossibile..un universo di personaggi le cui vicende si intrecceranno...
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Remus Lupin, Rodolphus Lestrange, Severus Piton, Sirius Black, I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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?1 agosto 1975
  •         Capitolo 27 / Epilogo

 

˙1 agosto 1975.

 

Il cielo era terso, limpido, e l'aria calda arrossava i loro visi di adolescenti. Adolescenti cresciuti in fretta, durante quei pochi giorni. Era passato poco più di un mese, dalla fine della scuola, ed ancor meno da quando avevano ricevuto i risultati dei loro M.A.G.O. Eppure i loro occhi parevano occhi d'adulto. Occhi che nascondevano il timore, ed ostentavano una maschera di sicurezza ed intrepido interesse nei confronti di quella via che stavano per intraprendere. Una via senza ritorno, come Lui stesso l'aveva definita.

Lucius lasciò che il suo sguardo si soffermasse su ognuno dei ragazzi e delle ragazze che erano insieme a lui. Erano una ventina in tutto, giovani promesse del lato oscuro del mondo magico. Un mondo in pericolo, sospeso su un filo di seta. Un mondo dove la purezza di sangue era sempre meno importante, meno frequente.

E poi c'erano loro. Erano stati suoi compagni di Casa, a Hogwarts, e lo sarebbero stati ancora, per un'altra avventura.

Rodolphus era fermo accanto alla sua promessa sposa, e la osservava di sottecchi. Sembrava adorarla, venerarla come la statua di una divinità greca. Lucius sapeva che quel ragazzo dall'aria smarrita si trovava lì solo per volere di lei, solo per poterle stare accanto, per respirare il suo profumo e cogliere i bagliori della sua chioma corvina. Il magnetismo sarebbe stata un'arma pericolosa, nelle mani di Bellatrix Black.

Lei era a sua volta ferma, gli occhi di zaffiro fissi insistentemente sulle mani bianche del loro futuro Padrone, che sfioravano con apparente distrazione le pieghe della veste di tessuto leggero. La devozione l'avrebbe portata alla rovina, riusciva a leggerlo nei lampi febbrili di quello sguardo.

Severus era appoggiato al tronco di un vecchio melo, il viso basso, le ciocche di capelli scuri che gli coprivano le guance scavate. Forse era dimagrito ancora, in quelle poche settimane, e la sua figura si ergeva esile, quasi trasparente, vestita come sempre da semplici abiti babbani neri. Lucius riusciva a percepire con chiarezza il suo stato d'animo, in quel momento. Il dubbio lo stava lacerando. Quel ragazzo era immobile, ma la sua anima stava fuggendo via. Verso chi l'aveva portato a compiere quella scelta estrema.

E poi c'era lei. Narcissa era accanto a lui, e gli stringeva la mano. Il giorno prima aveva compiuto diciassette anni, e non gli era mai sembrata così piccola. La guardò, e lei gli sorrise appena. La tensione che attraversava il suo corpo minuto si propagava in lui attraverso quel debole contatto, e gli faceva tremare impercettibilmente le dita. Lucius si morse il labbro inferiore, mentre quel pensiero tornava a torturarlo. Non avrebbe dovuto permetterle di seguirlo. Narcissa non aveva ancora finito la scuola. Lei era così…pura

"Non devi preoccuparti per me, Lucius" La voce di lei, ferma e cristallina, lo colse di sorpresa. Aveva sempre avuto la capacità di interpretare ogni suo gesto, ogni ombra nei suoi occhi di ghiaccio. Come se riuscisse a leggergli nella mente.

Il ragazzo avrebbe voluto risponderle, ma quella voce bassa e roca gli gelò il sangue nelle vene. Il chiacchiericcio nervoso dei ragazzi e delle ragazze si interruppe all'istante, e il piccolo cortile antistante quella villa abbandonata fu avvolto dal silenzio.

Lord Voldemort si alzò in piedi, spingendo all'indietro la poltrona di pelle che aveva trasportato all'esterno, e dove era rimasto seduto fino a quel momento. Il serpente che aveva tenuto in grembo strisciò ai suoi piedi, per poi dirigersi verso la casa, le squame che brillavano di riflessi dorati alla luce del sole. Il mago si riavviò i capelli, con un gesto meccanico. Fino a pochi istanti prima i suoi occhi erano annebbiati, persi in pensieri sconosciuti, ma ora quello sguardo rivelava tutta la sua forza d'animo, e la sua pericolosità.

Voldemort sorrise, e spalancò le braccia in un gesto di benvenuto.

 

***

˙2 agosto 1975

 

"Ti prego, sei ancora in tempo per tornare indietro"

La stanza era fresca, le spesse tende bianche che mitigavano la forte luce del primo pomeriggio e che trattenevano in parte il caldo. Lucius si voltò, dando le spalle alla finestra. Narcissa era seduta sul divano color crema del salone principale del Malfoy Manor, un leggero vestito azzurro che si intonava al colore dei suoi occhi e i capelli, raccolti in una coda, che le scivolavano su una spalla scoperta.

La ragazza si alzò, e si avvicinò a lui, alzando il braccio e mostrandogli il polso. "Lo vedi il mio polso?"

Lui annuì.

"Tre giorni fa su questo polso è comparso il Marchio Nero, l'hai visto anche tu"

Lucius annuì ancora. "Lo so, ma tu non hai ancora finito la scuola…hai solo diciassette anni!"

"Cambierebbe qualcosa se ne avessi quasi diciotto come te? Io ho scelto la tua stessa strada, non riuscirai a farmi cambiare idea" Le parole di Narcissa erano calme, ma risolute.

"E…se ti accorgessi ti aver commesso un errore?" Gli occhi celesti di lui non riuscivano a nascondere la preoccupazione che stava provando.

"Non si può tornare indietro, Lucius. Ho pensato a lungo, prima di accettare. Fidati di me, ti prego…"

Il ragazzo le sorrise a fatica, prima di baciarla sulla guancia.

*Ho paura per te, Narcissa, perché non lo capisci?*

 

***

˙10 febbraio 1977.

 

Quando aprì la porta, un piccolo sorriso si dipinse sul suo volto. Quella stanza circolare era rimasta identica a come la ricordava, con gli scaffali colmi di strumenti bizzarri e di volumi rilegati in pelle colorata. In un angolo, un magnifico uccello dalle piume scarlatte e dorate era appoggiato ad un grande trespolo, il becco leggermente schiuso simile ad un sorriso pacifico. James era stato tante volte in presidenza, durante la sua permanenza ad Hogwarts. Poter tornare in quella scuola era stato così piacevole per lui che per una decina di minuti la curiosità per quella convocazione era sparita, lasciando il posto ad una nostalgica sensazione di entusiasmo. Dietro di lui, anche Sirius e Remus stavano parlando a mezza voce, rievocando alcune fra le imprese più memorabili dei Malandrini, in preda ad un forte attacco di malinconia.

"Mi chiedo perché Silente ci abbia voluto vedere…" Lily Evans si sedette su una delle poltroncine imbottite di velluto oltremare, accavallando le gambe. James scrollò le spalle in sua direzione, curioso quanto lei. Erano fidanzati da più di due anni, ed ormai l'idea del matrimonio non pareva più così azzardata a nessuno dei due.

"…E io mi chiedo anche perché ci abbia voluto vedere in presidenza, dove lui non c'è!" Sirius si lasciò cadere a peso morto sulla sedia accanto a quella della ragazza, sorridendo ironicamente e affondando le mani nelle tasche dei jeans larghi che portava.

"Un'ottima domanda, signor Black. Vedo che ha mantenuto intatto tutto il suo acume…"

Tutti loro si voltarono di scatto. Albus Silente era in piedi accanto alla porta, la pesante veste color prugna decorata d'argento che sfiorava il pavimento di legno chiaro. I suoi occhi azzurri scintillavano divertiti, dietro le lenti a mezzaluna degli occhiali, e le dita affusolate giocherellavano con una ciocca della lunga barba bianca. L'uomo fece qualche passo, e si accomodò dietro la scrivania, appoggiando le mani sul piano di mogano lucido. "Scusate se vi ho fatto attendere, ma la professoressa McGrannitt mi desiderava con urgenza al terzo piano. C'è stata una piccola…come dire, discussione fra un gruppetto di Grifondoro ed un Serpeverde…chissà perché questa situazione mi ricorda qualcosa, o meglio ancora qualcuno"

Remus, Sirius e James risero all'unisono, sotto lo sguardo bonario del preside.

"Bene, suppongo che vogliate sapere il motivo per cui vi ho convocati qui con una certa urgenza" Disse Silente.

"In effetti sì. Di cosa si tratta, esattamente?" Domandò Remus, afferrando un cioccolatino dal vassoio che il preside aveva fatto apparire in quel momento.

"Perché ha voluto vederci in gran segreto?" Chiese Sirius, servendosi del caffè.

L'uomo rimase per qualche istante in silenzio, come per radunare le idee. "Come saprete, in questi due anni Voldemort e i suoi sostenitori sono diventati sempre più forti e pericolosi. Presto inizierà una vera e propria guerra, e solo le più alte cariche del Ministero della Magia si ostinano ancora a fingere che tutto sia come prima. Ma noi non possiamo rimanere a guardare. Dobbiamo prepararci a contrastarli, o verremo inesorabilmente sconfitti…"

"Ma cosa possiamo fare? L'ha detto lei stesso, il Ministero finge che l'armata di Voldemort non esista…non radunerà mai un esercito in grado di opporsi ai Mangiamorte!" Intervenne James.

"E' proprio questo il punto. Abbiamo bisogno degli elementi migliori, e vogliamo reclutarne il più possibile. Vi avrei convocati già due anni fa, alla fine degli esami, ma eravate ancora troppo giovani. Ora però non posso più attendere. A scuola eravate i migliori in Incantesimi e in Difesa Contro le Arti Oscure, e vi siete distinti per la vostra intelligenza. Ho pensato subito a voi, sapendo che, nonostante alcune impressioni sbagliate che avreste potuto suscitare, eravate ragazzi con la testa sulle spalle. Senza contare che due di voi, James e Sirius, stanno frequentando il corso d'addestramento per diventare Auror" -Silente si interruppe per una manciata di secondi, fissando gli occhi cerulei su quei ragazzi appena diciannovenni- "Vi voglio proporre di unirvi a noi, per combattere Voldemort"

Un silenzio carico di sorpresa accolse quelle parole.

"Mi scusi, professor Silente…unirci a…voi?" Disse Sirius, perplesso.

Il preside increspò le labbra in un sorriso appena visibile. "Ha mai sentito parlare dell'Ordine della Fenice, signor Black?"

 

***

˙11 febbraio 1977.

 

"Non so se dovresti accettare"

Lily si voltò, e i capelli sciolti seguirono i suoi movimenti. La ragazza si accigliò, e si diresse verso il ragazzo, seduto su una poltrona blu. "James, ne abbiamo già parlato. Io voglio combattere, come te, Sirius e Remus…"

"Lily è pericoloso! Rischieresti di morire tutti i giorni…"

Lei si sedette sul bracciolo della poltrona. "Io voglio sentirmi utile! Non riesco a rimanere qui…sapendo che gli altri stanno agendo per combattere quel bastardo!"

James si tolse gli occhiali con un gesto meccanico. "Ma anche diventando Medimago potresti essere utile…E' per questo che stai studiando da quando hai finito Hogwarts! Volevi lavorare al San Mungo, l'hai già dimenticato?"

Lily scosse il capo. "Non l'ho dimenticato, Jamie. Continuerò il mio tirocinio in ospedale, e diventerò una Guaritrice. Ma non mi puoi impedire di unirmi all'Ordine…io voglio oppormi ai Mangiamorte, lo devo fare per garantirmi un futuro…per garantirci un futuro"

Il ragazzo si sporse in avanti, per baciarla. "D'accordo. Ma promettimi che starai attenta…giuramelo"

Lei annuì. "Te lo giuro"

James la guardò alzarsi, e uscire dal salotto della piccola villa che avevano affittato, e in cui vivevano insieme da un paio di settimane.

*Ho paura per te, Lily, perché non lo capisci?*

 

***

˙7 novembre 1979.

 

La piccola stanza della Testa di Porco era umida, un letto sfatto e una scrivania tarlata come unici elementi d'arredo. Le tende grigie e logore erano tirate, e un forte odore di incenso impregnava l'aria, rendendola pressoché irrespirabile.

"Signorina Cooman, le devo confessare che la sua…persona non mi sembra sia adatta per ricoprire il ruolo di insegnante di Divinazione…sono sicuro che troverà un'occupazione più consona alle sue…capacità. Ora se mi vuole scusare…il proprietario di questo delizioso pub mi aspetta per il mio solito bicchierino di Sherry! Buonasera…"

Albus Silente aveva già aperto la porta cigolante, quando una voce aspra, rauca, lo fece voltare. Sibilla Cooman, avvolta in numerosi scialli colorati, si era alzata in piedi, facendo tintinnare i numerosi bracciali d'argento che portava ai polsi. I suoi occhi sembravano enormi dietro le spesse lenti degli occhiali, ed erano vitrei, opachi.

"Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore…nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese…l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto…e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive…il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese…"

Il preside di Hogwarts ascoltò quelle parole in silenzio, e quando la donna tornò in sé si smaterializzò all'istante, un'espressione terribilmente preoccupata dipinta in volto.

 

***

˙20 gennaio 1980.

 

Rodolphus Lestrange scostò leggermente il cappuccio dal volto, e guardò gli altri Mangiamorte, radunati in cerchio in attesa del loro Signore. Presto avrebbero potuto conoscere il nuovo servo. La pedina che li avrebbe portati al trionfo, come Lui stesso l'aveva definito. Erano trascorsi più di due mesi da quando erano venuti a conoscenza della profezia, e Lord Voldemort aveva indagato senza sosta, per sapere. Rodolphus a volte aveva creduto di vedere la paura nei Suoi occhi magnetici, ma era consapevole di essersi sbagliato. L'Oscuro Signore non conosceva la paura…

Il ragazzo voltò appena il viso verso destra, fino ad incontrare gli occhi color zaffiro di sua moglie. Si erano sposati solo due giorni prima, e lei gli era sembrata bella come mai prima, avvolta nel suo semplice vestito di raso bianco e i con i capelli intrecciati con boccioli di rosa, mentre si avvicinava a lui accompagnata dal padre.

Rodolphus osservò due note figure, un ragazzo ed una ragazza, che di fronte a lui stavano l'uno a fianco dell'altra, stringendosi la mano. Forse Bellatrix avrebbe imparato ad amarlo come sua sorella Narcissa amava Lucius…

Pochi minuti dopo, il mormorio sommesso si interruppe, all'apparire al centro della stanza di Voldemort, avvolto in un mantello purpureo. Tutti i Mangiamorte si inchinarono al suo cospetto, in un frusciare di stoffe di lana pesante.

"Alzatevi, miei servi!" -disse l'uomo, in tono di trionfo- "Il momento è giunto…Oggi si unisce a noi colui che ci permetterà di arrivare a loro! Un traditore, che dev'essere ben accolto nella nostra Cerchia!" Il mago sorrideva. Un sorriso febbrile, folle.

I suoi seguaci obbedirono, e si sollevarono. Voldemort rise a bassa voce, prima di fare un cenno con il braccio, la manica della veste nera che rivelò la sua mano quasi esangue. Una figura coperta da un mantello scuro si mosse, tremando visibilmente, da un angolo buio in cui era rimasta immobile fino a quel momento, e si avvicinò al suo nuovo padrone.

"Ecco il vostro nuovo compagno, un nuovo Mangiamorte!" -dopo aver pronunciato quelle parole, Voldemort abbassò il cappuccio dell'uomo, e rise più forte- "Saluta la tua nuova famiglia, Codaliscia"

Rodolphus sgranò gli occhi, e intravide la stessa espressione di sorpresa dipingersi sui visi di Bellatrix, Severus, Lucius e Narcissa. L'uomo in realtà era poco più di un ragazzino, piuttosto basso e dalla corporatura tozza, con occhietti acquosi terrorizzati e corti capelli color sabbia.

Peter Minus stava per diventare un Mangiamorte come loro. Peter Minus, che aveva sempre adorato James Potter, lo stava per condurre alla rovina.

 

***

˙31 luglio 1980.

 

Sirius sbuffò sonoramente, seduto su una scomoda poltroncina di plastica arancione.

"Vuoi smetterla di sbuffare Felpato? Tanto non risolverai nulla…" Remus, in piedi accanto a lui, gli lanciò uno sguardo quasi compassionevole. Erano le dieci di sera passate, ma, nonostante l'ora, il caldo in quel corridoio del San Mungo era soffocante.

"Come faccio a non sbuffare?!" -esclamò l'altro, esasperato- "Siamo qui da oggi pomeriggio, voglio sapere quanto ci andrà ancora!"

Remus alzò gli occhi al cielo. "E' un parto, nel caso te ne fossi dimenticato. Nessuno sa quanto durerà con precisione…"

Sirius aprì la bocca per ribattere, ma si interruppe alla vista di James, che si stava velocemente dirigendo verso di loro. Stava sorridendo, e nonostante l'aria stanca sembrava raggiante.

"Ramoso! Come sta Lily?" Gli domandò Remus, andandogli incontro.

"Sta bene" -disse, trattenendo a stento l'entusiasmo- "E anche il bambino sta bene…mio figlio…"

"Allora è un maschio! Lo sapevo io!" Gridò Sirius, entusiasta, abbracciando l'amico.

"Sì, Felpato, è un maschio…proprio come volevi tu" -rispose James, ridendo- "Ora sarai libero di trasformarlo nel Malandrino del futuro…Lily permettendo, ovvio"

"E…come si chiama?" Chiese Remus, che come i suoi amici continuava a sorridere.

"Harry" -James si passò una mano fra i capelli, scompigliandoli- "Harry James Potter"

*Benvenuto, Harry*

 

***

˙23 ottobre 1981.

 

"Fra pochi giorni il mio nemico morirà, e il mio potere non subirà più alcuna minaccia…Finalmente potrò dominare l'Inghilterra, e liberarla da tutti i sudici Mezzosangue che la infestano" Voldemort sorrise al fuoco che brillava nel grande camino di fronte a lui, mentre Nagini, il suo serpente, strisciava ai suoi piedi e si acciambellava accanto ad essi.

Severus e Lucius si inchinarono, anche se il mago, seduto su una poltrona di pelle, dava loro le spalle e non li poteva vedere.

"Allora…sa chi è, mio Padrone?" Si arrischiò a domandare Lucius, un piccolo sorriso di trionfo sulle labbra.

"Non dovresti chiedere al tuo Padrone dettagli così importanti, Malfoy…ma oggi è una giornata speciale, e ti accontenterò. Dopotutto, tu e Piton vi siete dimostrati servi fedeli, in questi sei anni…" -Voldemort fece ruotare la poltrona con la bacchetta, e li osservò con i suoi occhi penetranti- "Ucciderò il piccolo Harry Potter e i suoi genitori, prima che quel marmocchio possa diventare un pericolo troppo grande per me"

I due giovani annuirono, inchinandosi ancora.

"Ma…è sicuro che il bambino dei Paciock non possa essere…"

"Lui è un Purosangue, Malfoy. La profezia è stata chiara, anche se purtroppo la nostra spia non è riuscita ad ascoltarla interamente…L'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale. E' Harry Potter ad essere mio eguale, lui che è un Mezzosangue…un Mezzosangue come lo sono io" -Lucius rabbrividì, notando l'espressione di disgusto e rabbia che si era dipinta sul suo volto- "Ho concesso a lui e ai suoi stupidi genitori un anno di vita, un regalo piuttosto generoso da parte mia…ma adesso è il momento di agire. Non posso aspettare oltre. E ora andate, voglio rimanere solo"

I due Mangiamorte obbedirono, lasciando all'istante la stanza. Severus si morse il labbro inferiore, mentre la porta si chiudeva alle sue spalle.

 

***

˙23 ottobre 1981.

 

"Professore, le devo parlare"

Albus Silente sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo, e posò gli occhi sulle lingue di fuoco che crepitavano nel camino della Sala Professori. La pendola nell'angolo batté la mezzanotte. Il viso pallido di Severus Piton sembrava molto teso. "Severus…è successo qualcosa?"

Lui fece un cenno di assenso con il capo, prima di proseguire. Il suo tono di voce era agitato, urgente. "James Potter e Lily Evans si devono nascondere al più presto, signore"

 

***

˙24 ottobre 1981.

 

La villetta era circondata da un piccolo giardino, dove l'erba bruciata dal freddo era coperta da un sottile velo di ghiaccio. Era presto, e l'aria gelida del mattino gli arrossava le guance. Quando posò il dito sul pulsante bianco, il suono allegro di un campanello si diffuse con chiarezza. Dopo cinque minuti, la porta di casa Potter si aprì.

"Severus!" La voce della giovane donna era sorpresa, ed ancora impastata di sonno.

Lui le sorrise timidamente. Non la vedeva da anni, e se possibile Lily era diventata ai suoi occhi ancora più bella. Indossava un pigiama bianco, e i capelli rossi le scendevano spettinati sulle spalle. Il suo sguardo di smeraldo era sempre più intenso, e nemmeno i leggeri segni scuri delle palpebre riuscivano a rovinarlo. "Lily ti prego, stai attenta"

Lei corrugò la fronte, perplessa. "Severus, non capisco…non ti vedo da sei anni, ti presenti qui alle sette del mattino e mi dici di stare attenta…cos'è successo?"

Severus le posò le mani sulle spalle. "Non posso rimanere, ma ti prego, stai attenta" Non era riuscito a non venire ad avvertirla. Sapeva che sarebbe stato inutile, sapeva che l'ira di Lord Voldemort si sarebbe abbattuta su di lei e sulla sua famiglia come un'onda inarrestabile. Ma doveva vederla ancora. Probabilmente per l'ultima volta. Vedere la persona di cui, suo malgrado, stava provocando la morte…

"Aspetta, dimmi…"

Ma Lily non riuscì a finire la frase. Severus Piton era già scomparso, smaterializzandosi.

 

***

˙24 ottobre 1981.

 

"Eseguirò l'Incanto Fidelius, con questo incantesimo sarete al sicuro"

James e Lily erano seduti nel loro salotto, con aria estremamente greve. In braccio a James, Harry emetteva gridolini felici. Sirius, Remus e Peter erano in piedi dietro al divano, tutti a braccia conserte.

"Sirius, James, Lily…siete pronti?" L'anziano preside si rimboccò le maniche della preziosa veste blu, e afferrò la bacchetta che aveva posato su un basso tavolino di cristallo.

I tre si alzarono in piedi, e si avvicinarono al mago.

"Vi ricordo che finché il vostro custode segreto si rifiuterà di parlare, Voldemort non potrà trovarvi, per nessun motivo" -il rumore della pioggia che scrosciava oltre le finestre si intensificò- "Sirius, avvicinati ancora e dammi le tue mani"

Sirius fece qualche passo in avanti, e appoggiò i palmi delle sue mani su quelli di Silente. Quest'ultimo sollevò la bacchetta, e iniziò a ruotare il braccio.

"Un momento"

La voce del ragazzo sembrò amplificarsi, nel silenzio assoluto. Remus sollevò un sopracciglio, e Peter si lasciò cadere sul divano. Era molto pallido, e tremava lievemente.

"E' meglio che sia Peter a prendere il mio posto" Sirius si passò una mano fra i capelli corvini, gli occhi chiari colmi di preoccupazione.

"Sir, cosa stai dicendo?" Gli domandò James, avvicinandosi a lui. Harry, nel suo box, continuava a pronunciare parole senza senso, intervallate da un paio di "Mamma".

Silente, nel frattempo, si era diretto verso la porta che separava il salotto dalla cucina, ed era uscito con discrezione, per permettere ai suoi ex alunni di discorrere fra loro in tutta calma.

"Non lo sto facendo per paura, Jamie. Lo sai che preferirei morire, piuttosto che dire a Voldemort dove vi trovate. Ma Codaliscia è meno esposto. I Mangiamorte penseranno subito a me, quando dovranno torturare qualcuno per farsi dire dove siete nascosti…non voglio rischiare. Basta qualche goccia di Veritaserum e…non voglio nemmeno pensarci" -lo sguardo di Sirius si oscurò all'improvviso- Nominare lui come custode è più sicuro, credimi. A Peter ne avevo già parlato, sapevo che Silente avrebbe tentato questa via…solo un grande mago come lui è in grado di eseguire l'Incanto Fidelius in modo perfetto. E Peter ha accettato"

"Sirius, ma…avevamo già deciso che saresti stato tu" Obiettò Lily, mordendosi il labbro.

"Ti prego, Lily, fidati. Lo sto facendo per il vostro bene…lo stiamo facendo per il vostro bene"

La ragazza e suo marito si guardarono negli occhi per qualche istante.

"D'accordo" Disse infine James, con un sorriso tirato.

"Grazie Peter…" Aggiunse Lily, scoccandogli un'occhiata riconoscente.

Lui si limitò a scrollare le spalle. Remus aprì la porta, per permettere al preside di ritornare fra loro.

"Possiamo iniziare?" Domandò il mago, che era stato informato del cambio di custode. 

I coniugi Potter annuirono, e Peter si avvicinò a loro. Nessuno si era accorto del sospiro di sollievo tirato dal ragazzo dagli occhi acquosi.

Silente iniziò a pronunciare una complessa formula magica in latino, chiudendo gli occhi e concentrandosi. Tuttavia, non riuscì a scacciare quella sensazione di inquietudine che gli attanagliava lo stomaco.

 

***

˙25 ottobre 1981.

 

"Allora Codaliscia? Parla, sono stanco dei tuoi farfugliamenti!" La voce impetuosa di Lord Voldemort risuonò nell'ampia stanza colma di Mangiamorte in silenzio quasi religioso.

Peter Minus sollevò appena lo sguardo, e si ritrasse di qualche passo, smettendo di baciare letteralmente la veste del suo Signore. "Oscuro …"

"Mi sto innervosendo Codaliscia! Sei riuscito a farti nominare custode segreto dei Potter? Dimmelo!" Gridò il mago, battendo il pugno sul bracciolo di legno intarsiato del suo vero e proprio trono.

L'altro gli sorrise con timore. "Sì…sì mio Padrone…"

"Ci sei riuscito davvero?" Domandò Voldemort, alzandosi in piedi.

"Davvero, sì…" Squittì Peter.

"Bravo, Minus, bravo!" -esclamò Voldemort, in tono febbrile- "Devo confessarti che non avevo molta fiducia in te…convincere del tutto Black a rinunciare alla sua nomina è stata una mossa non facile, lo ammetto!"

"Grazie…grazie Signore!"

Voldemort rise follemente. "Ancora una settimana…sette giorni, e poi la mia bacchetta ucciderà quel piccolo, sporco Mezzosangue. Sarà una sera di Halloween indimenticabile, per il povero Harry Potter"

Un mormorio di felicità si sollevò fra i Mangiamorte, mentre il mago tornava a sedersi, con un'espressione a dir poco soddisfatta in viso.

Solo Severus Piton non riusciva a gioire per quella notizia.

 

***

˙30 ottobre 1981.

 

Lucius Malfoy e Rodolphus Lestrange risero sommessamente, le bocche nascoste dal cristallo decorato dei loro bicchieri colmi di vino.

"Si può sapere perché continuate a ridere?" Domandò Bellatrix, seccata, lisciando le pieghe del suo vestito nero.

Il pianoforte del salone del Malfoy Manor, incantato, suonava una melodia raffinata, mentre gli elfi domestici servivano il dessert.

"Bella ha ragione, Lucius. Non è molto educato ridere per cose che noi non conosciamo…" Osservò Narcissa, appoggiando allo schienale della sedia il suo scialle grigio fumo di lana leggera.

Suo marito guardò l'amico, seduto accanto a lui. Avevano organizzato quella cena per festeggiare, anche se le loro consorti non lo sapevano. "Cosa ne pensi, Rod? Potremmo anche dirlo…in fondo non sarà più un segreto, fra poco più di un giorno"

Le due sorelle Black sollevarono entrambe un sopracciglio.

Rodolphus corrugò la fronte, posando la forchetta d'argento. "Non so se è una buona idea, Lucius. L'Oscuro l'ha confidato solo a noi due…siamo i suoi servi più fedeli, non dovremmo"

L'altro scrollò le spalle. "Andiamo, non essere così fiscale…dopotutto noi ci fidiamo ciecamente delle nostre adorate mogli, giusto?"

"Ha ragione, Rod. Tu ti fidi ciecamente di me, non è forse vero?" Chiese Bellatrix, fissandolo con gli occhi bistrati di nero.

Lucius sorrise impercettibilmente. Proprio quello che aveva sperato…Rodolphus non avrebbe osato fare un torto a quella ragazza. Lei era la sua droga, e non poteva fare a meno di viziarla in ogni modo.

"Va bene…ma deve rimanere fra queste mura" Capitolò infine Rodolphus, abbassando lo sguardo screziato di viola.

"Parlate…siamo molto curiose" Li pregò Narcissa, portando alla bocca un pezzo di torta.

"Oh…non c'è molto da dire, in effetti" -spiegò Lucius, divertendosi a fare il misterioso- "Ma quello che c'è è, come dire…divertente"

"Divertente?" Ripeté Bellatrix, muovendo la sua forchetta sul piatto e creando scarabocchi irregolari con la salsa al cioccolato bianco.

"Dovete sapere che Lord Voldemort ha preparato una sorpresa molto speciale…per coronare la sua vittoria"

"Una sorpresa? Continuo a non capire" Disse Narcissa.

"Vedete…l'Oscuro ha progettato tutto in ogni dettaglio. E c'era un problema…un problema di nome Sirius Black"

Le due sorelle sgranarono gli occhi.

"Già, proprio il vostro amato cugino…" Proseguì Lucius, con un sorriso maligno.

"Lui si accorgerà subito del tradimento di Minus…nonostante le apparenze non è mai stato uno stupido" -Rodolphus iniziò a sorseggiare il caffè che un elfo gli aveva portato- "E l'esigenza di sbarazzarsi di lui sarà fondamentale, prima che uccida Codaliscia"

"Lo…lo farà uccidere?" Domandò Bellatrix. La sua mano tremava appena, reggendo il cucchiaino.

Lucius rise. "Bella, Bella…pensavo che lo conoscessi ormai! Lui non si può accontentare della sua morte…vuole che la sua vittoria sia il più possibile dolce, piacevole. Ed è per questo che farà in modo che il caro Sirius sia incastrato, e che trascorra il resto della sua vita a marcire in una cella di Azkaban"

La tazzina cadde dalle mani della ragazza, infrangendosi a terra. Subito un elfo si avvicinò per riparare al danno.

"Ti prego di fare più attenzione, cara…le porcellane della mia famiglia sono molto care a mia madre" Commentò Lucius, sardonico.

Narcissa osservò di sottecchi sua sorella. Era pallida, nonostante la sua pelle fosse abitualmente candida, e gli occhi color zaffiro sembravano smarriti, vitrei. Non l'aveva mai dimenticato, nonostante tutto. Ne era sicura. Aveva sempre dichiarato di odiarlo, e poteva anche essere vero, ma Narcissa sapeva che sua sorella non desiderava quella sorte per il cugino.

"Raccontami tutto, Lucius" Esclamò Bellatrix, e quella richiesta assomigliava pericolosamente ad un ordine.

 

***

˙30 ottobre 1981.

 

La camera era immersa nell'oscurità, quando lei vi si materializzò. Subito, un piccolo sorriso le increspò le labbra. Erano trascorsi ormai sei anni, da quando l'aveva visto. Da quando lei gli aveva sbattuto in faccia la fine della loro °storia°, sulla Torre di Astronomia. Sei anni, da quando, suo malgrado, aveva pianto per lui.

Bellatrix si avvicinò al letto. Sirius stava dormendo, prono, la pelle chiara della schiena che quasi riluceva, e i capelli corvini, come sempre più lunghi della norma, che gli sfioravano le spalle. Quando gli toccò la guancia, lui sobbalzò.

"Bella!" Gridò poi, alzandosi a sedere.

Lei si inginocchiò sul letto, mettendogli una mano sulle labbra. "Non urlare, Sirius"

"Cosa vuoi?" Le domandò lui. La sua voce era dura, ma il giovane avrebbe voluto sorridere. Sua cugina era sempre bellissima, forse ancora di più. Ogni traccia della ragazzina che era stata a scuola era scomparsa, lasciando il posto ad una donna. Una giovane, stupenda donna. Aveva pensato molto a lei, in quegli anni, anche se con il tempo aveva imparato a dimenticarla. Le vecchie ferite si erano rimarginate, anche se avrebbero potuto riaprirsi. Da un momento all'altro. Sapeva che si era sposata con Rodolphus Lestrange, e che era un'abile Mangiamorte, ma…per il resto, Bellatrix Black era rimasta un mistero ai suoi occhi. Gli sembrava sempre di non conoscerla, a Hogwarts, e in quel momento la stessa sensazione stava prendendo possesso di lui.

Lei non parlò, e lo spinse all'indietro, sul letto. Poi iniziò a baciarlo, con violenza. Come aveva sempre fatto.

"Sei impazzita, Bella?" Le domandò lui, con voce roca.

"Ti prego Sirius…" -sussurrò Bellatrix, affondando le mani fra i suoi capelli- "Fai l'amore con me, per l'ultima volta"

E di nuovo quella sorta di demone incontrollabile si impadronì di lui. Fu un attimo, e già l'aveva spogliata, e la stava sovrastando con il suo corpo. Contro la sua volontà e la sua ragione. Come quando si rifugiavano nella Stanza delle Necessità, e si isolavano da tutto e da tutti. La tela del ragno. Ancora una volta. Sei anni, e nulla era cambiato. Forse, nulla poteva cambiare.

Bellatrix emise un gemito strozzato, pensando che quella sarebbe stata l'ultima volta. L'ultima volta che avrebbe visto Sirius.

Non poteva ancora sapere che presto si sarebbero ritrovati. Ad Azkaban.

 

***

˙31 ottobre 1981.

 

"Si è addormentato solo ora…sono esausta"

James Potter sorrise a sua moglie, che si era lasciata cadere a peso morto sul divano, accanto a lui. Lily prese la sua bacchetta, e fece volteggiare a mezz'aria una piccola zucca intagliata che avevano sistemato sul davanzale. "Buon Halloween, Jamie"

"Buon Halloween anche a te, Lily"

James la abbracciò e la baciò, accarezzandole i capelli ramati.

Era l'una passata, quando la porta della villetta si aprì, con un cigolio sinistro.

 

***

˙31 ottobre 1981.

 

La nebbia avvolgeva la via in un mare bianco, rendendo i lampioni simili a globi luminosi che fluttuavano nel latte. Albus Silente si materializzò vicino ad una delle villette a schiera, stringendo a sé il fagotto che reggeva fra le braccia. Faceva freddo, e l'uomo sistemò meglio la copertina che avvolgeva il bambino. La cicatrice a forma di saetta era ancora violacea, e ben visibile sulla sua piccola fronte.

Silente si avvicinò al gradino di pietra chiara antistante alla porta, e osservò per un istante la targhetta sistemata sopra al campanello.

°Dursley°

Il mago sospirò, togliendosi gli occhiali a mezzaluna. Il neonato si mosse, aprendo gli occhi, e Silente non poté fare a meno di sorridere.

*Hai lo sguardo di tua madre, sai?*

Con gli occhi che si riempivano di lacrime, Silente appoggiò con delicatezza il bambino per terra, e suonò il campanello. Prima di smaterializzarsi, riuscì ancora a sentire un debole vagito del figlio di James e Lily.

*Tieni duro, Harry. Ci rivedremo fra dieci anni*

 

***

I think I'm drowning,
Asphyxiating
I wanna break the spell
You've created

You're something beautiful,
A contradiction
I wanna play the game,
I want the friction

You will be
The death of me
Yeah, you will be
the death of me

Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it

Our time is running out
Our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out

I wanted freedom,
But I'm restricted
I tried to give you up
But I'm addicted

Now that you know I'm trapped,
Sense of elation
You'll never dream of breaking this fixation
You will squeeze the life out of me

Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it

Our time is running out
Our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out
How did it come to this?

You will suck the life out of me

Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it

Our time is running out
Our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out

How did it come to this?

(*The time is running out* - Muse)

 

***

The end

***

«       Qualche precisazione sull'epilogo…

In questo ultimo capitolo ho cercato di fare una piccola panoramica su eventi che tutti conoscete, dall'arruolamento nei Mangiamorte e nell'Ordine della Fenice, alla profezia di Sibilla Cooman, alla trappola per far imprigionare Sirius…non ho volutamente inserito tutte le cose che sono successe perché sarebbe stato troppo lungo, ma ho messo solo quelle a mio avviso più significative..e alcune parti che si legavano alla trama della mia fic! [leggasi: gli incontri fra Severus e Lily e fra Bellatrix e Sirius…]

Ho riletto le parti del terzo e del quinto libro che parlavano di questi fatti, per cercare di fare un lavoro preciso, ma non garantisco nulla…non sono mai stata molto brava a ricordare parti di storia particolarmente complicate o comunque molto importanti ^_^" Ah, sono partita dal presupposto che Lily e James abbiano avuto il loro bambino a 22 anni, e quindi ho impostato tutte le date a partire da questo…tenendo anche conto che Harry è nato nel 1981, secondo quanto detto dalla Rowling, e che non si sa bene che età avessero i suoi genitori a quell'epoca! Se ci sono degli errori nella sequenza di eventi…chiedo umilmente perdono! :P

***

...........Ehm......un momento che mi devo riprendere.....E' così strano aver finito questa fan fic, quasi quasi mi sto commovendo! ^_^" Quando ho postato il primo capitolo era novembre, e a dire la verità non credevo che sarei riuscita a portare "The time is running out" al termine...e invece eccomi qui! Non è stato facile sviluppare la trama e cercare di approfondire la personalità dei vari personaggi, e se ci sono riuscita (almeno in parte spero!) è anche grazie a tutti voi che avete letto questi 27 capitoli, GRAZIE! Un ringraziamento speciale va a chi è stato così gentile da lasciarmi una recensione, mi hanno fatto davvero tanto piacere e mi hanno aiutata a superare quei momenti di "disperazione" e di vuoto totale, in cui ci mettevo un'ora per scrivere mezza pagina scarsa...

Quindi grazie mille a: Morgan_Snape (che mi ha lasciato il primo commento in assoluto), Lily 90 (che ha recensito OGNI capitolo...sei stata fantastica, thank you ^_^ Tra l'altro mi ha giustamente segnalato un'imprecisione nel capitolo 26, dove avevo scritto che a Narcissa sarebbe mancata Hogwarts, anche se aveva ancora un anno di scuola...ho corretto leggermente il dialogo, quindi grazie! I miei personaggi li conosci di sicuro meglio tu...:P), Rowan_MayFair e Klaretta (che mi hanno segnato che la mia fic, che originariamente si chiamava "Nine months" aveva già il titolo di un'altra), Gius, Naila, Kitty, Lorenza, Miri_91, Ikki-della-Fenice, Kikka, Sara Potter (grazie per l'entusiasmo, sei troppo simpatica! ^___^ Comunque io abito ad Asti...vicino ad Asti, in un paese microscopico ed orrendo! >.< tu invece??), Marta, Vale, Liluccia, Bibi, Valentina, Koki, Moon, Leila, Sylvia, Lene, Molly, $@m@nt@h, Angel, Marika, Ruka 88, Lily 2000, Paula, Kino, Nana, Shand, Bannu, Keiko, Joke, Chiaretta (spero che il tuo viaggio in Germania sia andato bene...e grazie per i tuoi commenti e per le tue critiche, sono state molto costruttive ^_^), Ana, Yelle, Momo, Enika, Devichild, Lanya, Hikari_chan, Kalindra, Loony, Twin Star, Arielle, Lizie, Febe, @@@, Nana, Cily...se ho dimenticato qualcuno non l'ho fatto volontariamente, ma in ogni caso siete autorizzati a linciarmi! ^_^" 

Come ho già detto alla fine dello scorso capitolo, ci terrei a leggere una recensione finale di ogni lettore/trice sulla fic nel suo insieme, mi servirebbe molto per capire quali sono i miei "punti deboli" nella scrittura, nella descrizione delle situazioni, nella psicologia dei protagonisti eccetera...ovviamente non è obbligatorio, ma mi fareste un grande favore!

Parlando dei miei prossimi progetti...credo che per qualche tempo mi dedicherò soprattutto a one-shots, che sono molto più semplici da gestire...poi avevo in mente un inizio di trama per due long-fics, piuttosto diverse tra loro. O una NC17 sempre sui Malandrini, ma che prevede un pairing piuttosto raro(personalmente credo di non aver mai trovato fics con più di due capitoli su questa coppia) e situazioni molto "ciniche" e violente, oppure una che si occupi di personaggi su cui non si trovano molti lavori, cioè i gemelli Weasley e i loro compagni (Angelina, Alicia, Katie, ma anche Baston ecc), sempre piuttosto "seria", anche se in una fic con Fred e George non si riesce a essere seri! ^_^" (io ADORO i gemelli...tesori miei! *__*) In ogni caso prima di iniziare a postare una di queste due voglio avere pronta almeno metà dei capitoli, perchè scrivendo "The time is running out" ho avuto dei problemi di mancanza di tempo che sono stati un po' fastidiosi...anche perchè ci tenevo a rispettare la scadenza settimanale del sabato e ho cercato di farlo nei limiti del possibile!

A proposito di fics sui gemelli, e sui fratelli Weasley in generale (escluso Ron perchè su di lui fics ce ne sono un bel po'! ^_^"), se ne conosceste qualcuna potreste segnalarmela? Anche in inglese, non ho particolari problemi...Grazie*

Bene, ora posso andarmene e lasciarvi in pace...GRAZIE ANCORA A TUTTI, spero che continuerete a leggere i miei prossimi ed eventuali lavori!

*Kisses*

-Fleacartasi- (Sara)

ps. Lo sapete tutti, ma è meglio ribadirlo ancora una volta...I personaggi di questa fic non sono miei, ma sono creaturine di proprietà JK Rowling...io mi sono solamente divertita a giocare con loro ^_^"

-Grazie-

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

  
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