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Autore: Angel TR    26/10/2018    2 recensioni
Cosa succede se Lili e Asuka decidono di vestire i panni delle detective/pettegole e riprendere – quasi – tutti i partecipanti del Sesto Torneo?
Codesta meravigliosa principessa possedeva numerose doti, tra le quali una spiccata propensione per la lotta… Asuka, non ridere, lo sai che ho ragione. Il mio stile è sicuramente più aggraziato del tuo… ma quale tramandato da generazione in generazione! Significa solo che combatti come una vecchia.
{ Questa storia partecipa alla Challenge "Pagine di una storia infinita" indetta da molang su EFP.}
Genere: Azione, Commedia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort, Lei Wulong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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Ricerca di Asuka Kazama ed Emilie Rochefort, squadra di agenti capitanata da Lei Wulong

Il poliziotto Lei Wulong uscì di gran carriera dalla stanza dove aveva interrogato Feng Wei, non riuscendo a trattenere un sospiro di sollievo: era lieto di non avere più davanti agli occhi la faccia spigolosa e cattiva di quell’individuo.
Stava per avviarsi verso la sua macchina per dirigersi al teatro quando una recluta lo bloccò. «Agente, ha visionato la pagina che le ho lasciato sulla scrivania? È davvero importante» iniziò, strofinandosi nervosamente le mani sudate. Voleva fare bella impressione, pensò Lei. Anche lui, appena assunto, era così: ansioso di fare strike per impressionare i suoi superiori; poi aveva cominciato a realizzare che erano i civili bisognosi di aiuto che doveva impressionare.
«No, mi spiace. Ero molto impegnato nell’interrogatorio di Feng Wei. Credo che sia coinvolto in qualche modo...» rispose Lei, continuando a camminare. La recluta gli trotterellava affianco come un cagnolino.
«La pagina è scritta da Emilie Rochefort e parla proprio di Feng Wei» disse tutto d’un fiato, mentre delle chiazze rosse si formavano sulle sue guance.
Lei Wulong si fermò di scatto e si voltò, gli occhi a mandorla spalancati. «Cosa!?» sbottò.
L’altro annuì velocemente con il capo, felice come una pasqua. Wulong gli posò una mano sulla spalla. «L’hai trovato tu, agente Hamasaki?»
L’agente Hamasaki annuì ancora, questa volta lievemente imbarazzato. Chissà se l’avevano mai chiamato con quel titolo. «Sì, agente.»
Lei Wulong gli concesse un sorriso fiero. «Complimenti vivi. Come hai fatto?» gli chiese, sinceramente incuriosito.
L’agente si strofinò le mani, il volto completamente fucsia. «Ho… ho seguito i suoi consigli, agente Lei Wulong, ho seguito le tracce della sospettata o vittima, insomma, della signorina Rochefort» borbottò, distogliendo gli occhi da Lei.
Lei Wulong si accigliò. «E quali sarebbero?»
«Gocce di Chanel n°5. Portavano fino alla pagina che ne era intrisa» rispose in un filo di voce l’agente Hamasaki, improvvisamente interessato al pavimento.
«Gocce di Chanel n°5» ripeté Lei Wulong, annuendo come se fosse tutto molto ovvio. Posò una mano sulla spalla del ragazzo e gli rivolse un bel sorriso. «Ottimo fiuto, agente Hamasaki. Vado subito a leggerla» si complimentò, prima di tornare indietro verso il suo studio. Sapeva che aveva poco tempo: la squadra sarebbe partita di lì a breve alla ricerca delle due ragazze.

Attenzione! Fermati a leggere, tu!
Sono la favolosa Lili e in questo momento la mia partner in crime Asuka non c’è: è impegnata ad allenarsi.
Sincera? A me quel Feng Wei non va proprio a genio. Sembra un uomo senza scrupoli, un farabutto, un malintenzionato. Altro che Guerriero maestro cinese! Quello lì la fa fuori ad Asuka.
Ora mi direte che sto esagerando ma sappiate che non è così. Anni fa, Feng Wei mandò il padre di Asuka all’ospedale e sono ormai due Tornei che lei cerca vendetta. L’anno scorso le è andata bene perché ha incontrato me prima del capellone (a proposito, ma perché questi del Torneo non vanno da un buon parrucchiere? Ma avete visto i Mishima? Che gel usano? Il cemento?) ma questa volta si è messa in testa che può batterlo.
Signori miei, ascoltatemi quando vi dico che non ne è in grado, accecata com’è dalla rabbia. E poi, Asuka è una brava ragazza; Feng Wei ucciderebbe il suo stesso padre se l’ostacolasse…
Vi starete chiedendo dove voglio andare a parare. Già vi vedo trepidanti sulla punta della sedia “Divina Lili, come hai risolto la situazione?”. Ebbene… ho avuto una delle mie geniali idee.
Sono andata in direzione e ho esordito così: “Gli ascolti balzerebbero se introdurreste degli incontri a coppie: renderebbe il tutto doppiamente interessante.”
“Ma come hai fatto, Lili? Sei una maga?”, vi starete chiedendo. Cari lettori, io sono irresistibile… e contro Feng Wei, io e Asuka combatteremo insieme. Come? Chi è il partner di Belli Capelli? Ma Steve Fox ovviamente…
Se qualcosa va storto, sapete chi contattare.
Vi spruzzo un po’ di Chanel n°5 così la vostra vita profumerà di lusso,
Votre Lili

Lei Wulong alzò lo sguardo dalla lettera. «Steve Fox, eh? Pugile biondo inglese… perché mi suona familiare?»
Strofinò le dita sulla lettera e inarcò un sopracciglio quando si accorse che vi erano altre pagine allegate. Gli angoli della sua bocca si piegarono. «Non male per uno nuovo» commentò, leggendo la nota scritta di pugno dall’agente Hamasaki. “Ho allegato le foto di Steve Fox. Magari potranno tornare utili.”
La foto mostrava un bel ragazzo biondo dagli occhi azzurri, sulla ventina, in tenuta da pugile. Fu come se fosse sbucato dalla carta e gli avesse sferrato un pugno in pieno volto perché, improvvisamente, la sua memoria gli ripropose violentemente dei frammenti di un inseguimento: aveva quasi acciuffato Nina Williams e invece… Steve Fox gliel'avevo impedito, buttando all'aria sforzi e ricerche di anni.
«E perché mai questo tipo avrà accettato di collaborare con due ragazzine? È forse qualche riflusso da gentiluomo vittoriano?» si domandò Wulong.
Domanda ancora più importante: come mettersi in contatto con lui? Collaborerà con la giustizia o ancora una volta interferirà?
La porta del suo studio si aprì di scatto. «Agente Lei, siamo pronti, aspettiamo solo lei» disse un poliziotto dall'aria severa, sulla soglia.
Lei Wulong annuì e si alzò.

Teatro Noh

La torcia illuminò le maschere Noh che sembrarono prendersi gioco degli agenti. «Qui non c'è nulla» urlò qualcuno dal lato opposto del teatro.
Lei Wulong scrutò le assi polverose di legno, premendovi la punta dello stivale nella speranza che si sollevassero, rivelando un indizio, un qualsiasi cosa. «Lili? Asuka Kazama?» chiamò ancora una volta ma la sua voce cadde nel silenzio deprimente dei passi dei poliziotti.
”Ho seguito le tracce della vittima, agente” aveva detto la recluta. Possibile mai che stesse usando i sensi sbagliati? Wulong chiuse gli occhi e lasciò che fosse il fiuto a guidarlo, sentendosi un po’ sciocco al pensiero di voler riconoscere le note del profumo Chanel n°5 in un posto fatiscente come quello.
Inspirò profondamente.
Inarcò le sopracciglia.
Inspirò ancora ma tutto ciò che punse le sue narici fu odore di stantio e polvere. Starnutì violentemente e sbatté la fronte contro una maschera Noh che scivolò lungo il muro.
«Accidenti» inveì, chinandosi per raccoglierla. Ma, quando allungò le braccia per sistemarla, si accorse che il grosso chiodo dove era appesa la maschera era in realtà una maniglia. Il brivido, quello che provava ogni volta che era a un passo da una svolta nell'indagine, scivolò lungo la sua schiena. Lei Wulong tirò piano ed, effettivamente, una piccola porticina di legno si spalancò, rivelando un astuccio brillantinato che sembrò rischiarare l'intero teatro.
«Sono state qui» sussurrò.

Registrazione di Asuka Kazama ed Emilie Rochefort, Teatro Noh, dopo l'ultima fase a gironi.

(Si ode la voce di Lili, ride. )
Il capellone cinese è furioso! Battuto! Da due ragazze!
(Interviene un'altra voce femminile, quella di Asuka Kazama; sembra vagamente irritata.
«Sei stata sleale, Lili. Anzi, siete stati sleali! Siete sicuri di non essere gemelli separati alla nascita?»)
Ah, ma quando mai, Asuka! Ammettilo che sei felice! E, Monsieur Fox, merci beaucoup! Sei un vero gentleman!
(Una voce maschile divertita. «Di nulla. In fondo il mio intento non era certo quello di vincere il Torneo.»)
Nemmeno il nostro, mon cher! Noi vogliamo solo smontare la Mishima Zaibatsu e riprenderci tutto quello che è nostro! Perché ridi, Asuka? Una battuta di una serie televisiva? Non sono certo popolana come te! Io non guardo serie televisive visto che la mia vita è praticamente perfetta… o, almeno, lo era. Comunque.
Miei cari ascoltatori, sappiate che è andato tutto per il meglio ma che, sfortunatamente, il video del combattimento è stato rubato.
Sì, Asuka! Rubato! Ora abbiamo solo il tuo registratore!
... Ma come, sono paranoica!? Ma non hai mai visto “Pretty Little Liars”?
Oh.
Come si cancella questa parte?

Secondo Interrogatorio di Feng Wei.

«Sei bugiardo, Feng Wei, oltre che un farabutto» sussurrò Lei Wulong, sporgendosi verso il viso spigoloso dell’indiziato.
La vena sul collo dell'uomo di tese. «E loro degli sleali! Io avrei vinto, se non fosse stato per l'inganno. E una vittoria con l'inganno è una macchia per l'onore.»
Wulong rise. L'onore! Quel tizio era troppo giovane per capire che l'onore è una creatura strana e, spesso, mostruosa. «Resta il fatto che sei stato eliminato dal Torneo. Dimmi dove posso trovare Steve Fox e ti perdonerò per l’intralcio alla giustizia» propose.
Negli occhi dell'uomo brillò una luce sinistra. «Solo se combatti con me, Lei Wulong» rispose, un ghigno sulle sue labbra sottili. «Sono certo che Steve Fox non avrà mai l'onore di conoscerti.»

  
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