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Autore: LysandraBlack    27/10/2018    3 recensioni
Aenor Mahariel, Geralt Amell, Kallian Tabris, Elissa Cousland, Natia Brosca e Duran Aeducan.
Chi erano prima di diventare gli Eroi del Quinto Flagello?
Dieci drabble ciascuno, di cento parole esatte, per raccontare qualcosa in più sul loro passato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Anders, Custode, Mabari, Merrill
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The unlikely heroes of Thedas'
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GERALT AMELL

 

 

I suoi primi ricordi sono pieni di preghiere.

Le gesta di Andraste rimbombano nelle grandi sale della chiesa, in sottofondo il rumore del mare che si schianta sugli scogli, la voce gracchiante della Venerata Madre ripete sempre gli stessi versi, “la magia esiste per servire gli uomini, non per governarli”, il vecchio elfo col tatuaggio sulla fronte accende le candele alle pareti, in silenzio. Geralt gli chiede cosa abbia fatto per scatenare le ire del Creatore. L'elfo non risponde, lo sguardo fisso nel vuoto.

La Venerata Madre lo riprende. I bambini sono lì per pregare, non per perdersi in distrazioni.

 

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Fuoco.

Mervin urla, mentre le fiamme gli lambiscono il volto, puzza di bruciato, le grida concitate degli altri bambini in fuga, il soldatino di legno ormai ridotto in cenere.

Lo chiudono in una stanza buia, fredda, la finestra troppo in alto per riuscire a raggiungerla. I gabbiani stridono, e lui si sente chiuso in gabbia. L'hanno chiamato mostro, mago, c'era paura e disprezzo negli occhi dei suoi compagni di gioco. Dell'unica famiglia che abbia mai conosciuto.

Nasconde la testa tra le ginocchia, trattenendo i singhiozzi.

“Sono davvero maledetto?”

Prega il Creatore e la sua Sposa, ma trova solo silenzio.
 

 

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L'uomo in armatura sembra gentile. Il viaggio è lungo, il mare scosso dalle tempeste invernali cerca continuamente di inghiottire la barca. Il vento gelido gli sferza il volto, la salsedine a riempirgli le narici, ha paura. “Andrai in un posto con gente come te”, gli ha detto la Venerata Madre prima di partire.

Ti troverai bene”, sono state le uniche parole del Templare mentre scendevano a terra.

Quando arrivano alla torre, è così alta che deve strizzare gli occhi per vederne la punta, immersa nelle nuvole grige.

Le pesanti porte si chiudono dietro di lui con un clangore metallico.

 

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Gente come lui.

Maghi.

Deve imparare a non essere un pericolo per sé stesso e gli altri. Una serie di volti nuovi, grandi libri impolverati su file di scaffali alti fino al soffitto. È un lettore precoce, avido di conoscenza. I maghi anziani gli fanno paura, ma sono i sorrisi degli Adepti della Calma a riempirlo di terrore.

Se perderà il controllo, faranno lo stesso con lui?

Dopo due settimane, un elfo minuto gli si avvicina di soppiatto, un tortino al limone nascosto in un fazzoletto.

«Sono Alain Surana.» Si presenta, arrossendo fino alle orecchie. «Vuoi essere mio amico?»

 

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«Hei, guarda quello!» Surana scoppia a ridere, indicando il bambino che ha appena varcato la soglia.

La mensa è piena di gente, i tavoli quasi tutti occupati da maghi vocianti di ogni età. Il nuovo arrivato è scortato dal Comandante Gregoir, il terrore di tutti gli apprendisti.

I capelli neri spettinati gli cadono sugli occhi ed è un attimo che cade a terra, la ciotola della zuppa che si rovescia sul pavimento. L'intera sala si gira a guardarlo, ridacchiando.

E Geralt, prima che possa rendersene conto, si china a raccoglierla.

«Ti sei fatto male?»

L'altro accenna un sorriso incerto, riconoscente.

 

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«Geralt...»

Il bambino, dall'alto dei suoi undici anni, alza gli occhi al cielo, sbuffando platealmente. «No, Anders, non ho intenzione di aiutarti.»

L'amico solleva il gattino con occhi imploranti, mettendoglielo davanti al naso. «Ma guardalo, è così carino...»

Il micio sbadiglia, tirando indietro le orecchie e scoprendo i dentini aguzzi, leccandosi poi il naso umido.

Niall cerca ancora di resistere al batuffolo di pelo, ma Surana e Jowan sono già stati conquistati. «Se qualcuno ci scopre...»

«Lo terremo nascosto, sarà il nostro segreto!»

Geralt sospira, sa già come andrà a finire. Il gattino si mette a fare le fusa, soddisfatto.
 

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«Vuoi venire con me a ripassare elementale?»

La ragazzina, Raina, ha lunghi capelli biondi, gli occhi nocciola puntati a terra, le guance paonazze mentre si torce le mani in attesa di una sua risposta.

Niall e Jowan sono nascosti dietro la libreria, ridacchiano sommessamente. «Geralt, ci sei?»

Scuote la testa, dando le spalle alla ragazza. «Mi spiace, studio meglio con loro...» Non la degna di un secondo sguardo mentre raggiunge gli amici, piegati in due dalle risate.

Dovrebbe sentirsi in colpa? Surana qualche giorno prima raccontava di aver baciato una ragazza... Storce la bocca, quelle smancerie non fanno per lui.

 

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Anders passa tutto il suo tempo con Karl.

Surana è distante, sempre dietro ai ragazzi più grandi, ansioso di superare il suo Tormento.

Jowan e Geralt trascorrono le notti in biblioteca, chini sui tomi più disparati, le rune che si confondono tra loro alla luce tremolante delle candele, le tazze di tè ormai fredde, dimenticate ore prima. Finiscono per addormentarsi, come sempre, sulle pergamene, sporcandosi d'inchiostro le guance e stropicciando le pagine.

Niall sorride, guardandoli. Si toglie il mantello, coprendoli entrambi per evitare che prendano freddo e spegnendo le candele con un soffio. Sempre la stessa storia, con quei due.
 

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La tempesta si scaglia con violenza sulla Torre. Forse non sono gli unici a volerla distruggere. L'acqua batte sui vetri, i tuoni rimbombano per i corridoi deserti.

«È stata una sua scelta.» Ripete Niall, per l'ennesima volta.

Raina non ha affrontato il Tormento, ha preferito sottoporsi al Rituale della Calma. I suoi occhi vuoti li perseguitano da ore, terribile monito di quello che potrebbero diventare.

«Gregoir. Ho sentito dire che è stato lui a convincerla.» Mormora Jowan, scuotendo la testa.

Geralt appoggia la testa contro il muro di pietra fredda. “Quando toccherà a noi?”

«La pagheranno.» Sibila Surana. «Per tutto.»

 

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«Ti basta solo chiedere, mago, e tutto ciò che desideri sarà tuo.»

Geralt si concede un ghigno sprezzante in direzione del demone. Sferza l'aria con un incantesimo e intrappola la creatura con una serie di rune splendenti. Quello ruggisce, la piacevole maschera che cade all'istante rivelando la sua vera natura.

«Non stringo patti coi demoni, ma mi darai comunque ciò che cerco.» Sussurra minaccioso.

Supererà il Tormento, troverà il modo di riprendersi la propria vita.

All'essere non resta altro da fare che rivelargli come sfruttare l'energia del sangue, tecniche temute e proibite che suscitano terrore anche nei Templari più coraggiosi.











 


 

  
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