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Autore: Dalia95_KittyCat    28/10/2018    0 recensioni
Due coppie apparentemente improbabili e la città più famosa del mondo come scenario. Violet Miller è una giovane con la sindrome di Asperger, che vive tranquilla in un'isolata villetta di New York, volutamente sola e senza quasi neanche un amico. Benjamin Gillespie è un attore, star di blockbuster e film d'autore, in cerca di un po' di pace nella frenetica Grande Mela a causa di folle accanite di fan e paparazzi che gli stanno alle calcagna. L'incontro tra i due sarà a dir poco esplosivo ... Irving Mercer è il personal trainer e migliore amico di Benjamin, Elektra Cross un'eccentrica commessa in un negozio di abiti da sposa e coinquilina di Violet. Anche loro non potrebbero essere più diversi. Ma si sa, gli opposti si attraggono, e l'amore arriva sempre dove e quando meno te lo aspetti!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Irving sentì il citofono e andò ad aprire. “Deve essere lei” pensò tra sé. Accese lo schermo del videocitofono ed ebbe la conferma che era Elektra. “Ciao Elektra, Sali pure” “Come sai che sono io?” domandò attonita “Ho il videocitofono!” rispose lui furbetto “E ti pareva” sbottò Lui schiacciò il pulsante di apertura, ed Elektra poté aprire la porta d’ingresso. Salì le scale, e mentre faceva ciò lui le venne incontro. “Oh, ti vedo un po’ meglio” commentò lui sorridendo e osservando il suo modo di vestire alquanto glamour “In effetti, l’altro giorno ero ridotta ad uno straccio, ma ora sono di nuovo me” Irving la fissava rapito, e intanto sentiva le farfalle nello stomaco. Era stregato a tal punto che non sapeva cosa dire. Dopo qualche attimo ruppe finalmente il ghiaccio: “Beh, vieni, ti faccio vedere casa mia. Oggi il mio ospite è dalla sua nuova conquista, per cui non abbiamo intralci” “Hai un ospite?” pareva seriamente interessata “Sì, ma ti avverto: al momento è impegnato, come ti ho appena accennato” “Sì, ma mi hai anche detto che è la sua ennesima conquista passeggera” “Da come me ne parla, non direi, anzi mi sembrano una storia e una tipa serie” “Staremo a vedere. Lui è un tuo amico o collega?” “Un po’ tutte e due” non si fidava a rivelare a nessuno che Benjamin si stava rifugiando temporaneamente in casa sua, men che meno ad una persona che conosceva da appena un giorno o due. Entrarono in casa di Irving, e subito Elektra rimase impressionata dalla modernità dell’appartamento. Tuttavia, per quanto recente fosse, la casa del bel personal trainer e stuntman era semplice e non pacchiana, e molto in ordine, a dispetto di quella di Elektra a Las Vegas che era il regno del caos. “Beato te, bella casa. Vedessi com’è la mia a Las Vegas” mormorò con aria sognante la ragazza “Ah sei di Las Vegas? Non lo sapevo” “Sì, ma non è che lo racconto tanto in giro” “Come mai?” sembrava alquanto stupito “Perché è, come dicono gli Imagine Dragons in It’s Time, è LA CITTA’ CHE NON DORME MAI o peggio, come è meglio nota, la CITTA’ DEL PECCATO. È tutta un casinò, droga, alcol, fumo, spogliarelliste, prostituzione …” “Oh, posso capire il tuo disagio. Io me ne sono andato da Houston perché lì fa sempre caldo, tutto l’anno. D’altronde abbiamo il Messico dietro l’angolo!” “Già, e noi nel Nevada abbiamo anche il deserto, tanto per semplificare le cose!” “Beh ma comunque la città da cui proviene è famosa appunto per ciò che mi hai appena elencato. È appunto una città di corruzione e peccato, ma io sapevo che LA CITTA’ CHE NON DORME MAI è New York, ovvero dove ci troviamo adesso” “Di più Las Vegas! A me piace la mondanità, infatti qui a New York mi ci trovo benissimo, ma in futuro, quando troverò un uomo e lo sposerò, non andrei mai più a vivere nella mia città natale, a meno che non lo voglia lui” “Io nei tuoi panni non andrei neanche io a vivere a Las Vegas. L’ho vista, e in effetti ciò che hai detto tu su di essa è vero” “Allora vedo che abbiamo gli stessi gusti” sorrise, e a tal sorriso Irving si sentì sciogliere. Mentre la fissava, cominciava a sentire le farfalle nello stomaco. Anche se avesse indossato degli stracci e non avesse avuto un filo di trucco, sarebbe stata comunque bellissima. Esagerava troppo con gioielli, nastrini e paiellettes, e peggio ancora il trucco. Irving chiaramente non se la sentì di dirglielo, ma forse presto glielo avrebbe fatto capire, tramite la voce di qualcun altro, probabilmente. “Beh, come mai questo silenzio?” domandò all’improvviso Elektra, dato che Irving aveva smesso di parlare “Ah, beh io, non saprei che raccontarti” in realtà Irving era talmente cotto a puntino di lei, che neanche riusciva a parlare. Per una volta, la sua spavalderia era scesa in secondo piano. “Hai uno sguardo da pesce lesso, lo sai?” “Che? Ah, io non…” Lo aveva colto in fallo, perdinci! Irving Mercer non era assolutamente un tipo da farsi cogliere in fallo, nossignori! Nemmeno le sue ex erano riuscite in tale impresa. Ed ora, questa ragazza conosciuta appena due giorni prima, gli faceva gli occhi dolci come fosse una bimba! Ma in un modo naturale e spontaneo, non aveva l’aria di un’opportunista che lo corteggiava solo per soldi.
   
 
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