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Autore: inu_ka    29/10/2018    4 recensioni
[Kakuriyo no yadomeshi]
[Kakuriyo no yadomeshi]Il dio Inari scompare misteriosamente. La sua scomparsa avviene nell'imminente evento del festival, i suoi templi principali rimangono scoperti, l'affluenza di fedeli e visitatori è particolarmente consistente e le kitsune del dio non sono all'altezza della situazione. In sostituzione del dio, vengono convocate tre potenti kitsune che verranno inviate nei tre templi principali del dio Inari, inoltre si verrà a conoscenza dell'esistenza di un altro Reame, il "Reame Nascosto", a loro del tutto sconosciuto. Le tre kitsune saranno all'altezza del compito? Riusciranno a trovare il dio Inari? E cosa sarà questo misterioso Reame Nascosto?
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Varcato l'enorme torii, furono accolti da due youkai.
Il primo era alto, capelli neri corti tra cui si scorgevano un paio di corna bianche, aveva gli occhi rossi e delle lunghe unghie nere.
Il secondo, era anch’egli alto, con occhi del colore dell’oceano, i capelli lunghi rossi raccolti in una mezza coda e tra essi spuntavano due tenere orecchie canine e aveva anche un’enorme coda da cane del medesimo colore dei capelli.
 
Ginji fu colpito in modo particolare dallo youkai dai capelli rossi, gli ricordava qualcuno, ma non sapeva chi, o meglio non credeva che fosse quella persona.
 
-Benvenuti nel Reame Nascosto.- Salutò lo youkai con i capelli neri.
-Buonasera. Vi siamo grati per l'invito.- Salutò Ginji, ringraziando i due youkai.
-Io sono l’oni, Odannā.- Si presentò.
-Io, invece, sono il komainu, Ranmaru.- Si presentò a sua volta lo youkai, rivolgendo una strana occhiata verso Ginji. -Entrambi siamo i guardiani del portale del reame nascosto, e gestiamo anche le due locande principali; io,l'Orio-ya, mentre lui, il Tenjin-ya.- Specificò il komainu.
-Piacere di conoscervi. Noi siamo le tre kitsune che sostituiscono momentaneamente il dio Inari.- Li informò Miketsukami, inchinandosi.
-Sí, siamo stati informati della situazione.- Disse Odannā, sorridendo.
- Io sono Tomoe, e sono a guardia del Yutoku Inari Jinja.- Disse presentandosi per primo.
-Io sono Miketsukami, e gestisco il Kasama Inari Jinja.-
-Io mi chiamo Ginji, e ho il compito di gestire il Fushimi Inari Taisha, e di aiutarvi a vegliare sul portale dall'esterno.- Li informò il kyuubi.
Dopo le presentazioni, le tre kitsune accompagnate dai due guardiani, fecero un breve giro del posto e si fermarono al Tenjin-ya per rilassarsi un po'.
 
 
Ginji era uscito per respirare un po' di aria fresca e, improvvisamente, vide accanto a sé l'ombra del komainu.
-Ginji da quanto tempo. Scommetto che non mi riconosci.- Disse Ranmaru.
-Ho la sensazione di conoscerti, ma non penso tu sia quella persona.- Ribatté rammaricato.
-Eppure da piccoli eravamo così uniti.- Pronunciò deluso il komainu.
Ginji, sentendo quelle parole, fu sopraffatto da numerosi ricordi. Aveva avuto la conferma che quel komainu era davvero chi immaginava.
-Ranmaru, sono mortificato, non immaginavo fossi davvero tu. Sapevo che avevi abbandonato il regno degli youkai insieme alla tua famiglia, ma mai avrei pensato che fossi qui. Sinceramente non ero nemmeno a conoscenza di questo posto.- Confessò amareggiato il kyuubi.
-Quando ho saputo che a guardia dei tre templi ci sarebbero state delle kitsune, di cui due kyuubi, in cuor mio speravo che uno di quelli fossi tu. Però, sapevo anche che non mi avresti riconosciuto.- Ammise Ranmaru, accennando un triste sorriso.
Ginji saltò al collo dell’amico, felice di averlo incontrato, ma dispiaciuto per non averlo subito riconosciuto.
-Come hai fatto a trovarti qui?- Domandò Ginji.
-La mia famiglia è stata convocata in questo posto, per proteggere il portale. Sono stati trovati dei documenti in cui era specificato che nell’antichità a guardia di questo posto c’erano due youkai, ed erano un komainu e un kyuubi.- Spiegò Ranmaru.
-Un komainu e un kyuubi?! Sbaglio o a guardia del portale ci sono un komainu e un Oni?- Chiese Ginji, non comprendendo la situazione.
-Il dio supremo decise che non poteva privare il regno degli youkai, sia di un komainu e sia di un kyuubi, perciò pattuì con gli imperatori di questo Reame, di inviare nel regno solo un komainu mentre il kyuubi avrebbe sorvegliato il portale dall’esterno. Gli imperatori accettarono, però pretesero che fosse messo di guardia il kyuubi più potente e, poiché all’epoca nessuno ne era all’altezza, il dio Inari decise di assumere personalmente il ruolo di guardiano, ma gli scritti prevedevano comunque la presenza di due guardiani all’interno del portale, così si decise di affiancare al komainu, un altro youkai di stirpe potente, e questo ruolo fu assunto dalla famiglia di Odannā.- Rispose Ranmaru, soddisfacendo parzialmente la curiosità del kyuubi.
-Ranmaru, hai detto che gli scritti enunciavano che i guardiani erano un kyuubi e un komainu. Secondo quale criterio la tua famiglia è stata scelta per vegliare il portale dall’interno?-
-Come ti ho già detto, non c’erano abbastanza kyuubi potenti da poter inviare. La tua famiglia e quella di Miketsukami, erano le uniche meritevoli, perciò il mondo degli youkai non poteva privarsene. Il dio Inari si assunse l’incarico, a patto che rimanesse a guardia dall’esterno, in quanto, come dio, doveva vegliare anche sui suoi templi. Il tempio principale di Inari, è stato costruito di proposito nei pressi del portale del Reame Nascosto, proprio per agevolare il compito del dio.- Disse Ranmaru.
-Ho capito. Perché, quando te ne sei andato, non mi hai detto niente?- Chiese il kyuubi, rabbuiandosi.
-Nemmeno io ne sapevo niente. Mio padre mi disse che saremmo dovuti andare in un posto lontano, per un incarico ricevuto dal dio supremo, ma non mi ha detto dove.- Rispose mortificato Ranmaru.
 
I due youkai, dopo essersi chiariti, raggiunsero gli altri all’interno del Tenjin-ya.
-Ehi, ragazzi sedetevi. Assaggiate questi Inari-maki.- Li invitò Odannā.
Ginji assaggiò l’inari-maki, e in esso riconobbe un tocco famigliare.
-Ho la sensazione di aver già assaggiato questo tipo di cucina.- Disse Ginji.
-Anche io. - Intervennero all’unisono Miketsukami e Tomoe.
-Ginji, il tofu fritto, ricorda molto quello che c’era negli Inari-zushi che ci hai fatto assaggiare.- Si ricordò Miketsukami.
-E’ vero.- Constatò Ginji.
-Probabilmente i fedeli avranno acquistato gli Inari-zushi al ristorante Moonflower. La proprietaria del locale cucina in modo divino.- Affermò Odannā.
-Il Moonflower è il ristorante che si trova ai piedi del monte Inari, giusto?- Chiese per conferma Ginji.
-Sì.- Rispose l’oni.
-Dovete sapere che Odannā sgattaiola spesso dal Reame Nascosto, per andare a mangiare in quel ristorante, nascondendo la sua vera natura di oni. - Riferì Ranmaru, guardando torvo l’oni.
-Ops, scoperto.- Confessò l’Oni.  –Comunque stavo pensando che potrei chiedere ad Aoi di sposarmi.- Disse Odannā convinto.
Whuau, siamo arrivati al punto di conoscere già il suo nome.-  Disse stupito, il komainu.
-Sì. Non penserai mica che vada lì solo per mangiare?- Domandò l’oni, rivolgendosi a Ranmaru. –E’ ovvio che scambio anche qualche chiacchiera quando il locale non è strapieno.-
 
Tra una chiacchiera e l’altra, il tempo passò velocemente e tutti dovettero salutarsi per ritornare ai propri templi.
 
Il giorno seguente, gli youkai cercarono il posto, dove svolgere la mansione che avevano scelto.
 
Per Tomoe non fu difficile, a lui bastava iscriversi a una scuola qualsiasi. Infatti, s’iscrisse in un istituto di scuola superiore, assumendo l’aspetto di un qualsiasi studente. Le orecchie e la coda, grazie ai suoi poteri, erano scomparse, però la sua bellezza restava, e questa non passò inosservata tra le ragazze dell’istituto.
 
Miketsukami impiegò un po’ più di tempo. Doveva trovare qualcuno cui servisse una guardia del corpo. Trovò posto in una strana struttura, chiamata La Maison de Ayakashi, dove provenivano varie auree demoniache benevoli. Non si spiegava la presenza di questa energia ma, semmai avesse ottenuto il lavoro, lo avrebbe sicuramente scoperto. Entrato nella struttura, fu accolto da un impiegato che gli illustrò la persona su cui avrebbe dovuto vegliare. Gli era stata affidata una ragazza di sedici anni, molto minuta, dai lunghi capelli color indico e occhi viola.
Dopo qualche ora, la ragazza si presentò di persona, anche se in modo poco gentile.
-Buongiorno. Mi chiamo Miketsukami Soushi, e da oggi sarò la sua guardia del corpo.- Si presentò il kyuubi sorridendo.
-Piacere, io sono Ririchiyo Shirakin. Comunque non mi sembra di aver espresso la volontà di avere un guardiano.- Disse la ragazza con tono seccato.
-Signorina Shirakin, mi dispiace ma suo padre ha imposto l’obbligo di assegnarle una guardia del corpo, se vuole rimanere qui.- Le ricordò l’impiegato.
Ririchiyo sbuffò e si diresse nella sua camera, seguita dallo youkai.
-E tu cosa vuoi? Sbaglio o ho detto che non m’interessa avere una guardia del corpo?- Domandò.
-Sì, ma ormai questo sarà il mio compito e ho intenzione di portarlo a termine a qualsiasi costo.- Rispose Miketsukami con tono fermo.
-Fai come vuoi. Ricorda solo che farai la stessa fine dei tuoi predecessori, ti porterò all’esasperazione finchè non demorderai.- Minacciò Ririchiyo.
-Non sono il tipo che si arrende.- Ribatté Miketsukami con tono gentile.
Terminate le presentazioni, Miketsukami iniziò a programmare il suo lavoro.
 
Intanto, anche Ginji era alla ricerca del suo posto di lavoro come cuoco. Girò a lungo, finchè non notò un cartello vicino al Moonflower.
Il cartello recava l’annuncio di "cercasi cuoco". Quel cartello faceva al caso suo.
Il kyuubi entrò nel locale, e chiese del titolare, che in breve tempo si presentò.
-Buongiorno, posso esserle utile?- Domandò la ragazza, in tono gentile.
-Buongiorno.- Ricambiò Ginji. –Ho visto, sul cartello qui fuori, che cerca un cuoco.- Disse, indicando la parete dove era affisso l’annuncio.
-Ah, sì. Prima di iniziare, voglio essere chiara. Noi cerchiamo qualcuno che sappia maneggiare il cibo, ma soprattutto che sappia infondere amore in quello che serve ai clienti. Abbiamo avuto già cuochi che lavoravano solo per denaro, e i loro piatti erano privi di qualsiasi sentimento, dunque se lei è tra quelli, non ritengo opportuno nemmeno metterla alla prova.- Spiegò franca la titolare.
-La cucina è, senza dubbio, la mia passione.- Rispose breve Ginji.
-Ok, mi fido sulla parola. Se lei è d’accordo, può iniziare da oggi.- Lo informò. –Io sono Tsubaki Aoi.- Si presentò la ragazza.
-Piacere, Ginji.- Ricambiò il kyuubi. –Per favore, mi dia del tu. Il lei mi fa sentire vecchio.- Disse, anche se in realtà, per gli umani era più che vecchio.
-Stessa cosa vale per te.- Dichiarò Aoi sorridendo. –Ok, è il momento di mettersi all’opera, il locale presto si riempirà di turisti.-Disse battendo le mani.
Aoi condusse Ginji nel luogo dove si trovava lo spogliatoio, e gli consegnò la divisa.
Lo youkai, come primo giorno, se la cavò abbastanza bene. Aoi era rimasta molto soddisfatta, il neo cuoco era riuscito a sopportare egregiamente l’enorme mole di lavoro.
 
Il primo giorno lavorativo delle tre kitsune era terminato, ma ai loro rispettivi templi c’era ancora molto da fare.
  
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