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Autore: terryoscar    31/10/2018    5 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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 Tale padre, tali figlie
 
“Finalmente Girodelle, siamo fuori dalla cappella! Avevo l’impressione che non finisse più!”
“Generale, io vado, torno in camera mia, ho bisogno di riposare ….. sono stanco! Dite ai frati che non sarò presente a colazione, ci vedremo a pranzo, a dopo Signore!”
“Un momento Girodelle, cos’è questa storia? Perché eravate sdraiato sul sacrale, e per di più addormentato?”
“Vedete .. io … sono cose mie Signore!”
“E no! Voi non potete rispondermi in questo modo! RicordateVi che siamo in missione, tutti noi siamo responsabili di ciò che potrebbe accadere, e ridursi in questo stato, come Vi ho trovato io questa mattina, non va bene per niente! Voi Victor avete dei problemi sentimentale, a m, non potete nasconderli! .. So perfettamente, che se Voi avete passato la notte in chiesa, è perché state soffrendo per amore, vero Maggiore?”
“Generale Vi prego, lasciatemi andare, sono stanchissimo, e poi non mi va di parlarne, se mai avrò voglia di confessarmi, mi rivolgerò direttamente ad un frate.”
“Girodelle, ma è il modo di rivolgerVi a me?”
“Vi chiedo scusa Signore, come Vi ho già detto sono molto stanco e poco lucido, quindi lasciatemi tranquillo!”
 
Mi allontano appena dal Generale quando alle spalle mi giunge la sua voce forte e severa, mi si avvicina e mi dice: “Un momento Girodelle, questo atteggiamento da parte Vostra si chiama insubordinazione! Vi ricordo che il nostro, non è un viaggio di piacere, ma dobbiamo avere sempre gli occhi bene aperti, e con Voi in queste condizioni, significa avere un soldato in meno!”
“Lo so Signore e mi dispiace, Vi prometto che non si ripeterà più!”
 
Mi allontano ancora, il Generale, non demorde, mi si avvicina ancora, deciso.
 
“Ascoltatemi Victor, mi dispiace per quello che Vi sta succedendo, ma dovete venirne fuori, dovete dimenticare mia figlia … cerca altre distrazioni! .. Certo adesso siamo in missione, ma vedrete che supererete questo brutto momento.”
“Generale, se Vi servivano degli eredi, se Vi serviva qualcuno che rinunciasse al proprio casato per anteporre il Vostro, allora perché non l’avete chiesto a me? Io sarei stato ben felice di rinunciare a tutto per Vostra figlia a tutto!”
 
Guardo Girodelle, ha uno sguardo allucinato, i capelli scompigliati ed un abbigliamento decisamente poco consono alla sua persona. Ha l’aspetto di un uomo abbattuto, poco curato. Mi preoccupo per questo ragazzo, vorrei aiutarlo, vorrei che fosse più sereno. Capisco che per lui non sia facile, ma quando ha accettato di venire in missione sapeva benissimo a cosa sarebbe andato incontro.
 
“Girodel, me lo avete già detto, ed io Vi risponderò come allora: mia figlia ha declinato la Vostra proposta di matrimonio, non vi ha mai amato e non Vi amerà mai! …. Figliolo …. Oscar è una donna sposata, ama suo marito e tra non molto mi darà il mio erede … spero! … E Voi non dovete più pensare a lei! …. Victor, non vorrei infierire ma è indispensabile che io ve lo dica …”
“Cosa Signore?”
 
Il Generale è serio, deciso. Una ruga sul volto ad indicarne la severità.
 
“Piuttosto che sposarvi, mia figlia vi avrebbe ucciso e poi avrebbe usato la sua spada su se stessa!”
“Lo so! …. La conosco abbastanza …. Non si sarebbe mai concessa ad un uomo se non si fosse davvero innamorata! ….. Però …. Perché proprio lei! …. Tante donne si concederebbero per un titolo, per un casato … lei invece no! … Ironia della sorte, dovevo innamorarmi di una delle poche donne di Versailles che si concede solo per amore ….. dannazione!! O forse, è proprio perché è così, che la amo!”
“Victor, adesso basta!! .. Dovete dimenticarla, ricordateVi che Oscar è mia figlia, ed è una donna, orgogliosa e fedele a suo marito, e le Vostre parole sono irrispettose nei suoi riguardi, quindi cercateVi un’altra donna da amare!”
“Ih ih Facile per Voi parlare così, vero Generale? … Preferisco tornare in camera, che dilungarmi con questa … sterile conversazione! .. State tranquillo Generale, non si ripeterà più … non mi troverete nuovamente in questo stato. Sono un uomo ed affronterò il mio problema a testa alta! ….. A dopo Signore!!”
 
Vedo Girodelle allontanarsi mestamente, rinuncio a controbattere, tanto in questo momento non servirebbe a nulla! … L’unica soluzione è trovargli una moglie quanto prima! … Ho due missioni da portare al temine: consegnare la lettera al principe Josheph e trovare una moglie al Maggiore Girodelle. Non voglio assolutamente problemi tra lui e Andrè! ……. E adesso, ho un altro compito ingrato da risolvere: cercare quei due incoscienti! Chissà dove si saranno cacciati, ma li troverò, e guai a te Charles, se hai assecondato quella svergognata di mia figlia! … In un convento! Bah … sarebbe il colmo!
Li cerco dappertutto, non so più dove trovarli … tra un po’ sarà l’ora della colazione, e di questi due scellerati non c’è traccia! …. L’unico posto che mi è rimasto da controllare, sono le stalle, ma mi sembra improbabile! Cosa ci farebbero lì? Tra i cavalli? Ma no!! Quel damerino imbellettato di mio genero, non credo che si sollazzerebbe in un posto simile, lui tutto profumato e incipriato, in mezzo allo sterco dei cavalli? Non ce lo vedo proprio….. o forse si? Non si sa mai, meglio controllare! Con mia figlia Joséphine c’è da aspettarsi di tutto, persino che si rotoli nelle scuderie, pur di soddisfare le “sue necessità”!
Ancora qualche passo ed eccomi nelle scuderie …. Guardo … scruto con attenzione, ma non vedo nessuno. Ci sono solo i nostri cavalli, ben sistema e rifocillati. E’ tutto tranquillo … eppure è strano! Ma dove si saranno cacciati? …. Un momento,c’è ancora un posto in cui cercarli……. dentro la carrozza, meglio dare un’occhiata! …. Mi avvicino a passo marziale, sono davvero fuori di me, tutta questa situazione incresciosa, mi fa andare su tutte le furie … ecco ci sono … sono a due passi dalla vettura, prima di aprire lo sportello, sbircio … NO!! Non ci posso credere! Questi due degeneri, stanno dormendo nella carrozza ed il loro abbigliamento è inequivocabile! … Sono fuori di me, colpisco con la mano la vettura, una due tre volte e strepito fuori di me ….
“Genero scellerato e figlia svergognata, Vi ordino immediatamente di uscire da qui! …… Subito!!”
 
Alle urla di mio padre, io e Charles spalanchiamo gli occhi, ci guardiamo per un attimo e sussurro: “Cielo mio padre!”
“Joséphine, adesso si che siamo perduti!”
“Charles, cosa facciamo, non abbiamo scampo, adesso mio padre ce la farà pagare cara!”
“Sta tranquilla Joséphine, che la sua vendetta colpirà me e non te!”
“Tu credi caro? Io non penso, vedrai che sarà capace di mettere anche me di guardia stanotte!”
 
“Allora, sfacciati che non siete altro, uscite immediatamente di qui, se non volete che cominci davvero a urlare! Cosa state aspettando per uscire, che si raduni l’esercito dei frati? Sbrigatevi ho detto!!”
 
Joséphine ed io ci lanciamo per l’ultima volta uno sguardo timido e timoroso, mi faccio coraggio e senza proferire parola, apro lentamente lo sportello della vettura e con indosso le sole coulottes, mi ritrovo davanti a mio suocero e con un fil di voce gli dico: “S .. Signore, Vi dispiace darci almeno il tempo di rivestirci?”
“Dannazione Charles, vi do appena mezzo minuto per ricomporvi, dopo di che, mi vedrò costretto a prenderti a calci nel di dietro!”
“Sissignore faccio in un attimo!”
 
 
Mio genero ha osato presentarsi a me mezzo nudo, con solo le coulottes addosso, quei pochi capelli scompigliati, con il nastrino che usa per tenerli legati quasi slacciato. È bianco come un lenzuolo, terrorizzato come un bambino colto con le mani nella marmellata!
 
 
Il panico mi assale, non capisco più nulla, afferro i miei pantaloni e li infilo in men che non si dica! Credo che in vita mia, non sia stato mai tanto veloce a rivestirmi, nemmeno quando mio padre mi obbligò a frequentare per qualche mese l’accademia militare! …. Il Generale è furioso, vedo il suo sguardo che sembra lanciare le fiamme, i suoi occhi azzurri, sembrano essere diventati rosso fuoco. Lo conosco, vorrebbe strillare, ma si trattiene per non creare uno scandalo, ma mi guarda e digrignando, mi guarda negli occhi e con atteggiamento minaccioso, mi dice: “Tu alla prossima notte in tenda farai un doppio turno di guardia, dopo di che penserò a darti la punizione che ti meriti! .. E adesso sparisci! Fila via,va immediatamente nella tua stanza, prima che qualcuno ti trovi qui! ….. Via ho detto!!!”
“Sss .. Signore a adesso va vado …”
 
La mia voce è un sussurro, appena percettibile. Sono terrorizzato, guardo appena mia moglie, uno sguardo fugace e sento la voce del Generale strepitare.
 
 
“Via sparisciii!!”
 
Vedo mio Genero allontanarsi ed entrare nel porticato in tutta fretta, lo seguo con lo sguardo, fin tanto che non si dilegua, volto lo sguardo verso mia figlia, sono consapevole di essere fuori di me, e il mio sguardo fulmina i suoi occhi.
 
Mio padre fuori di se, mi guarda, inferocito, non fa caso nemmeno al mio abbigliamento alquanto irriverente. Indosso le culottes e un corsetto attillato, i miei capelli sono tutti scarmigliati, anche il nastro che li trattiene è sceso verso il basso, tra non molto lo perderò.
 
Continua a guardarmi furibondo, credo che il suo atteggiamento sia ancora più severo di quello che ha riservato al povero Charles, sotto voce e continuando a digrignare, mi dice: “Indossa immediatamente la tua camicia e la vestaglia, non è mia intenzione farti tornare in camera tua mezza nuda! E in quanto a te, saprò io come domarti figlia cara, vuol dire che ti metterai in viaggio in sella al cavallo di tua sorella e poi vedremo se si saranno calmati i tuoi bollenti spiriti! Adesso muoviti immediatamente!!”
 
“SssiPa padre!!”
 
Non ricordo mio padre tanto arrabbiato con me. Non si arrabbiò in questo modo nemmeno quando, da ragazzina, gli tosi la sedia sotto il sedere, mentre lui si alzò per prendere la sua pipa, e cadde di sedere sul pavimento! … Adesso è davvero furioso, fuori di se! Lo ammetto, questo suo aspetto mi è del tutto sconosciuto. Continua a guardarmi, davanti a lui indosso la mia camicia e la vestaglia. Non mi dice nulla, ma il suo sguardo è più che eloquente. Scendo dalla vettura, gli passo davanti, sento ancora il suo sguardo addosso, non dico nulla e mi incammino verso il porticato del convento, con la testa bassa, le mani raccolte in grembo, le dita attorcigliate. Mi sento una bambina, davanti a questo padre così autoritario.
 
Percorro il corridoio al fianco di mio padre, ha deciso di accompagnarmi in camera mia, ha tutta l’intenzione di farmi una ramanzina, non mi resta che assorbirmi uno dei suoi odiosi predicozzi!
Con voce bassa, e carica di rimprovero mi dice: “Sbrigati .. più veloce, non vorrei che incontrassimo i frati, e tu agghindata in questo modo, faresti gridare allo scandalo.”
“Padre, siamo quasi arrivati alla mia stanza, potete andare!”
“Non ci penso nemmeno, ti accompagno in camera tua, debbo parlati!”
 
La voce di mio padre sembra tuonare, immagino già quello che mi dirà! … Continuiamo a percorrere il corridoio, vediamo due ombre diventare più nitide, sono dei frati, uno di loro è il padre priore in compagnia di un confratello, non appena mi vedono, mi scrutano con severità, guardano mio padre e con tono di rimprovero, gli dicono: “Conte Jarjayes, cosa significa? Perché Vostra figlia si aggira per il convento in maniera tanto indecorosa?”
Vedo mio padre sbiancare in volto, è imbarazzato, a disagio … per colpa mia! .. Anch’io mi sento in imbarazzo, non so come se la caverà! … Povero padre!
 
“Ecco … vedete .. Padre Priore …”
 
Accidenti a te Joséphine, adesso come giustifico il tuo abbigliamento inadatto al luogo in cui ci troviamo?!
 
“Aspetto una risposta esaustiva signor Conte, ditemi cosa sta succedendo? …… E Voi Madame, siete invitata caldamente ad entrare immediatamente nella Vostra stanza e ad uscirne solo quando sarete presentabile!”
 
Guardo smarrita il padre priore e sussurro appena, parole incomprensibili, timorosa di una Sua reazione! ….. Mi appresto ad entrare in camera, che è a due passi da me, apro la porta, entro, mi volto verso il corridoio, guardo mio padre … il sui occhi sembrano due lame taglienti. Non mi intimorisco, preferisco ascoltare cosa mio padre dirà ai due frati.
 
“Vedete Padre Priore … mi dispiace .. io …..”
“Conte, se non volete che prenda seri provvedimenti al riguardo, ditemi immediatamente cosa sta succedendo!”
“Si avete ragione Padre! … Mi dispiace per quanto accaduto, è tutta colpa mia, avrei dovuto avvertirVi che .. mia figlia soffre di sonnambulismo.”
 
Un sospiro, un’idea al volo! Certo, sono un generale, un uomo di mondo, uno stratega…e per fortuna ho sangue freddo e riflessi pronti.
 
Rimango sbalordita dalle parole di mio padre! E’ riuscito a giustificare il mio abbigliamento, così su due piedi, è davvero ammirevole!
 
“Avete detto sonnambulismo?”
“Ma Conte, perché non ci avete avvisati? … Io … in tutta sincerità ho pensato a qualche atto sconcio!”
Sorrido fintamente, e ribatto: “Ma no Padre, come potete pensare una cosa simile? Nella casa di Nostro Signore, è assolutamente impensabile una cosa simile! E poi, la nostra, è una famiglia rispettabile e onorabile!”
“Si si, avete ragione Conte! .. Mi scuso per le mie parole, non era mia intenzione offenderVi.”
“Padre, è meglio dimenticare l’accaduto, e se permettete, vorrei raggiungere mia figlia, sapete, quando accade questo genere di inconveniente, dopo soffre di terribili mal di testa, adesso se permettete, vado in camera sua!”
“Si certo Conte, siete suo padre, prego andate pure e Vi chiedo di scusarmi.”
“Padre Priore, siete Voi che dovete accettare le nostre scuse, per non avervi informato prima! E adesso scusatemi!”
“Prego Conte, andate e scusatemi ancora! Sia lodato Gesù Cristo”
“Sempre sia lodato”
 
Vedo mio padre avanzare verso di me, mentre i frati lasciano il corridoio. Entra, chiude la porta, è scuro in viso, ancora più furioso di prima.
Tento di stemperare la situazione, e con un mezzo sorriso gli dico: “Padre, siete davvero uno stratega!”
“Joséphine, come osi parlare? Sei senza vergogna!! Ma dico, sei per caso impazzitaa!!! Hai visto?!! Ci è mancato poco che scoppiasse uno scandalo, e tutto per colpa tua e di quel babbeo di tuo marito!!”
“Padre io ….”
“Sta zitta!! Non voglio nemmeno ascoltarti! Tu sei una scellerata, eppure non sei più una ragazzina, quando imparerai a comportarti?! Ma dico, come hai potuto fare una cosa simile il un luogo sacro? Non voglio nemmeno pensare a cosa sarebbe accaduto, se vi avessero scoperti in fragrante.”
“Ma padre, non è successo …. Ma padre io....insomma!! Non ho fatto nulla di male....più o meno. ”
“NON HAI FATTO NULLA DI MALE?!! MA TI RENDI CONTO DELLA GRAVITÀ DEL TUO COMPORTAMENTO? CI TROVIAMO IN UN CONVENTO, non in un bordello! … Poteva accadere l’irreparabile, e se non è successo nulla, è stato solo un caso! … CAPITO JOSÉPHINENN!”
“Si si .. ma adesso calmatevi Padre!”
 
“Oscar, ma questa è la voce di nostro padre, e proviene dalla stanza di nostra sorella!”
“Marianne, temo cheJoséphine abbia commesso una delle sue pazzie.”
“Lo penso anch’io Oscar. Andiamo a vedere cosa succede.”
 
Marianne ed Io lasciamo la nostra stanza, e ci precipitiamo in quella di nostra sorella, busso.
 
“Joséphine, possiamo entrare?”
 
Ascolto la voce di Oscar, le dico: “Entrate pure.”
 
Oscar e Marianne entrano nella mia stanza, con molta attenzione si assicurano di avere chiuso bene la porta, Oscar guarda mio padre e dice: “Padre, cosa sta succedendo, perché urlavate?”
“Oscar, tua sorella, è senza ritegno! Ci è mancato poco che facesse scoppiare uno scandalo all’interno del convento! … Per fortuna che sono arrivato in tempo e sono riuscito ad evitarlo.”
 
Vedo mia sorella avanzare appena, mi guarda severa, mi rendo conto che quando è contrariata, assume lo stesso atteggiamento severo di mio padre, stesso sguardo, stessa postura, stessa espressione. È proprio uguale a nostro padre….l’ha allevata proprio a sua somiglianza.
I suoi occhi sembrano  di ghiaccio, continua a guardarmi imperterrita, mi dice: “Joséphine, ieri notte credevo di essere stata chiara, ma tu e Charles avete preferito ignorare le mie parole!  Evidentemente, a te non importa nulla di quello che potrebbe accadere a tutti noi, vero sorella? …”
 
“Vedi Oscar .. io …”
“Tu cosa Joséphine! .. Hai deciso di farci cadere tutti nel ridicolo? …. Beh, se vuoi metterti in cattiva luce fa pure, ma non coinvolgere anche noi nelle tue pazzie!Neppure Alain, quando siamo stati in missione, si è cacciato in un guaio simile! Sei un’incosciente! Se fossi uno dei miei soldati, ti chiuderei in cella di rigore per almeno una settimana, te lo assicuro”
 
 
E’ la prima volta che mia sorella Oscar mi parla tanto severamente. Il timbro della sua voce è quello di un Comandante che impartisce gli ordini al suo reggimento, le sue parole sembrano macigni, non mi sono mai sentita tanto in imbarazzo come in questo momento. Adesso capisco come riesce a tenere in pugno i suoi soldati!  Anche se è rimasta  in silenzio, mia sorella Marianne mi guarda con disappunto, ma non mi arrendo, non voglio essere rimproverata in questo modo da mio padre e mia sorella, tento di ironizzare sulla situazione e ribatto: “Padre, sorelle, so che non avrei dovuto farlo, l’importante però è che non siamo stati scoperti, e Voi Padre siete stato tanto abile da giustificare il mio abbigliamento agli occhi del Padre Priore!”
“Joséphine, tenti di stemperare la situazione? Beh, ti avverto che ti sbagli, intanto adesso mi recherò in camera di Charles, e mi sentirà, altroché  se mi sentirà, e poi penserò a come punirlo!”
“Ma come Padre, non gli avete detto che lo sottoporrete a un doppio turno di guardia? Cos’altro pretendete da lui?”
“Lo allenerò fino allo sfinimento, e poi vedremo se avrà ancora tutta questa … baldanza di fare certe, nei luoghi più impensabili!”
“Ma padre, Voi non potete, Charles non è un soldato!”
“E’ giunto il momento che impari a stare al mondo, e un po’ di disciplina militare non gli farà certo male! Anzi, se fosse possibile, la impartirei anche a te!”
“Oscar, anche tu?  E non guardarmi in quel modo, mi sembra di vedere nostro padre …. ”
“Joséphine in questo momento, non potrei guardarti in un’altra maniera! Hai davvero superato il limite della decenza!”
 
 
Din don … Din … don …
 
 
Marianne, pacatamente sussurra: “E’ la campanella …. Tra un po’ serviranno la colazione …..”
 
Mio padre con tono grave, mi dice: “Joséphine, va a cambiarti immediatamente, tra cinque minuti passerò a prenderti per recarci al convitto.”
“Padre, preferirei venirci con le mie sorelle.”
“Non ci pensare affatto! D’ora in avanti ti sorveglierò a vista! Evidentemente non conosci ancora tuo padre! …. Beh, adesso vorrà dire che avrai questo onore, evidentemente la mia presenza ti è stata insufficiente, ma provvederò immediatamente a colmare questa lacuna!”
“Ma padre, io non sono più una ragazzina.”
“Non è mai troppo tardi per impartire la disciplina ai propri figli, e adesso io lo farò con te, che ti piaccia o no! … Hai capito Joséphine!”
 
Mio padre non mi da modo di ribattere, mi lancia l’ultima occhiataccia, prima di lasciare la mia camera, tirando a se con forza la porta e sbattendola.
Sono rimasta sola con le mie sorelle, Marianne mi guarda e mi dice: “Nostro padre ha ragione, questa volta l’hai fatta davvero grossa! .. Eppure sei la sorella maggiore, dovresti essere un esempio per tutte noi, invece sei la più scalmanata!”
“Basta Marianne!! … E’ stata già sufficiente la ramanzina di nostro padre, adesso ci mancano i tuoi rimproveri … e no! Non l’accetto!!”
“Un momento Joséphine, Marianne ha dato voce ai pensieri di tutti noi! Tu non puoi trascinarci nello scandalo! I tuoi desideri impudichi debbono rimanere tuoi e non devi coinvolgere noi altri, mi sono spiegata Joséphine? … Effettivamente, tu non conosci ancora il lato peggiore di nostro padre, quello del padre severo che pretende la disciplina e l’obbedienza, e la ottiene, a costo di punizioni pesanti, credimi. Io conosco bene questo suo lato, e adesso lo conoscerai anche tu!….”
“Oscar io ….”
“Non voglio ascoltare le tue inutili giustificazioni Joséphine!! ………. Andiamo Marianne!”
“Si Oscar, è meglio andare via, non intendo discutere ancora con chi non vuol capire!”
 
Sospiro e non ribatto, tanto è tutto inutile, le mie sorelle non potranno mai comprendermi, siamo troppo diverse!! …. Le vedo andare via, sono arrabbiate, ma la più adirata è Oscar, l’ho vista, l’ho ascoltata, non c’è che dire: è identica a nostro padre, povero Andrè! Non lo invidio affatto, quando si arrabbia, Oscar non ha pietà!Fa davvero paura! Spero che la maternità la addolcisca un poco……
 
A passo Marziale, percorro il corridoio, sono adirato, i miei unici pensieri sono per mio genero Charles! .. Ho fatto la ramanzina a mia figlia, adesso tocca a lui! ………….. Sono dietro la porta …  busso con vigore … una due volte … non aspetto alcuna risposta, entro con impeto, vedo mio genero Louis infilarsi i pantaloni, appena mi vede sussulta spaventato, mi dice: “Signore, cosa succede, siete …… avete una strana luce negli occhi …….”
“Dov’è Charles?”
“Nella toilette Signore, ma cosa sta succedendo?”
Non rispondo alle domande di Louis, e strepito: “CHARLES, ESCI IMMEDIATAMENTE DAL BAGNO! MUOVITIII!!”
Vedo mio genero uscire timidamente dalla toilette, e, sfregandosi le mani, mi dice timidamente: “Si si Signore … eccomi ….”
“E adesso cosa ti succede Charles, hai perso la tua baldanza? … Ma come, non sei più temerario? Adesso te la fai sotto?”
“Generale io ……”
“Tu cosa Charles?!! …. Su avanti …. Su caro ….. c’è qualcosa che non va figliolo? … AVANTI CHARLES, ADESSO MI DEVI SPIEGARE COSA TI È SALTATO IN MENTEEE!”
“Si signore vedete io ……. Mi dispiace Signore, non accadrà più una cosa simile!”
“Davvero Charles? Improvvisamente ti sei ricordato che siamo in missione? Ma no!! .. Non è possibile!!E puoi stare certo che una cosa del genere non accadrà più….con la lezione che riceverai, dubito che oserai ancora comportarti come un ragazzino incosciente in preda ai propri istinti!”
“Signore, voi avete tutte le ragioni di arrabbiarVi con me, io … ho sbagliato Signore … Mi  dispiace! … Più di questo non posso dirVi ….”
“E’ già un inizio Charles, per lo meno il tuo è un gesto di buona volontà! .. Ma se credi di cavartela in questo modo, ti sbagli, come ho già detto a mia figlia, da questo momento sarete entrambi sotto la mia stretta sorveglianza, adesso conoscerete chi è il Generale Jarjayes!! …… Preparati che dobbiamo andare al convitto, e poi verrai con me!”
“Dove Signore?!”
“Lo scoprirai quando sarà il momento, non è mia abitudine dare spiegazione ai miei subalterni! Sappi che d’ora in avanti, è questo che sarai ..  un mio soldato, l’ultimo dei miei soldati! … Adesso voglio vedere se avrai ancora voglia di passare le notti a fare bagordi nei luoghi sacri! … Ti voglio tra cinque minuti davanti al pozzo del giardino, SONO STATO CHIARO CHARLES?!!”
“Sssii Signore!”
 
Vedo il Generale uscire dalla mia stanza sbattendo con forza la porta, mio cognato mi guarda smarrito e mi chiede: “Si può sapere cosa hai combinato di tanto grave Charles?”
 
Mentre mi vesto velocemente, gli rispondo: “Stanotte mi sono appartato con Joséphine, nella carrozza, e lui ci ha scoperti!”
“Cosa hai fatto Charles? Ma dico sei diventato matto o cosa? .. Qui? All’interno del convento?!! E se Vi avessero scoperto i frati, cosa sarebbe accaduto?”
“Lo so Louis, l’ho fatta grossa! … Mi sono lasciato coinvolgere da mia moglie … ho sbagliato! So che adesso il Generale me la farà pagare, ma come dargli torto?!!”
 
Vedo Charles infilarsi velocemente le scarpe e mi dice: “Scusami Louis, devo scappare, non voglio che il Generale, aspettandomi troppo, infierisca ancora di più su di me! … A dopo cognato!”
“A dopo Charles, e buona fortuna!”
“Grazie Louis! Ne avrò davvero bisogno ….”
 
Vedo Mio cognato uscire in tutta fretta dalla nostra camera, a guardarlo, da l’impressione di un ragazzino cresciutello. Certo che questa volta l’ha fatta davvero grossa, per fortuna che i frati non li hanno scoperti! … Meno male, altrimenti noi tutti non sapremmo come comportarci, ne va del nostro onore di gentiluomini.
 
 
Ritorno nella camera di mia figlia, busso energicamente, vedo aprire la porta, e con atteggiamento fiero e altero mi guarda e dice: “Sono pronta, possiamo andare!”
 
La guardo con altrettanta fierezza, non ribatto e con lo sguardo, la invito a seguirmi. Lasciamo la foresteria, percorriamo il corridoio fino a raggiungere il giardino, da lontano vedo Charles aspettare, è appoggiato al pozzo, appena ci vede si mette sull’attenti, ci raggiunge, mi guarda timidamente e mi dice: “Sono ai Vostri ordini Signore!”
 
Rimango in silenzio, ma il mio sguardo è più che eloquente, invito entrambi a seguirmi, ci dirigiamo al convitto.
 
Siamo tutti seduti intorno all’enorme tavolo del refettorio. Faremo colazione assieme ai frati, ascoltando le letture e pregando con loro.
L’ambiente è sobrio, ampio. Un salone rettangolare, con dei tavoli disposi a ferro di cavallo. La parte centrale è occupata dal Padre Priore e dai confratelli più importanti. Sulle ali trovano posto i restanti confratelli e gli ospiti del convento. Si accomodiamo ad un’estremità del tavolo, già imbandito per la colazione. Non manca nulla, ma in fondo questi religiosi non vivono in povertà!
Alle pareti trovano posto dei quadri a tema religioso, un grosso crocefisso è collocato nella parete retrostante il priore, il pavimento è in legno, scuro, così come tutti gli arredi dell’ambiete.
In un angolo, sopraelevato, è collocato il leggio, per permettere al fratello lettore di farsi sentire da tutti i convenuti.
 
Prima di cominciare le preghiere di rito, noto che il vecchio pazzo è adirato, mi chiedo cosa gli sia accaduto. Sono sicuro che io stavolta non centro, ma di sicuro, ha a che vedere con qualcun altro … Forse con il damerino cappellone? … Forse con Andrè? .. Ma no! .. Andrè non farebbe nulla per contrariarlo, se mai potrebbe aver discusso con il diavolo biondo, ma! … E’ più probabile, che abbia discusso con madame Joséphine! … Si! .. Di sicuro è con lei che avrà discusso.
Lo conosco, quando è adirato, è meglio non scherzare con il fuoco, meglio rigare dritto, almeno per oggi!
Abbiamo appena terminato la colazione, dopo l’ennesima preghiera di ringraziamento,il Padre Priore ci dice: “Non mi resta che augurare a Voi tutti una buona mattinata! … Il prossimo incontro sarà qui per il pranzo, a dopo fratelli!”
Rispondiamo, con tono solenne: “A dopo Padre!”
 
 
Usciamo dalla sala da pranzo, mi avvicino a mia moglie e con voce solenne gli dico: “Oscar, andiamo alle scuderie, debbo parlarti.”
“Si Andrè, andiamo pure!”
“Un momento, Oscar, debbo scambiare prima qualche parola con tuo padre.”
“Fa pure Andrè.”
 
Mi avvicino al Generale e, a bassa voce, gli dico: “Signore, Oscar ed io rimarremo tutto il giorno fuori, torneremo verso sera.”
“Umm … Va bene Andrè, ma ricordati quanto di ho detto: non affaticarla e soprattutto … astieniti figliolo, capito Andrè?”
“Capito Signore state tranquillo! .. Con me Oscar è al sicuro!”
“Andrè, nelle tue parole, avverto una certa ironia!”
“Ma no Signore, cosa andate a pensare?! … Tengo a mia moglie, come potete pensare che io ….”
“Si si figliolo, hai ragione! .. Ti conosco, sei un ragazzo resistente alle tentazioni, me lo hai dimostrato nella precedente missione …. Ma che dico? .. Tu e Oscar avete concepito mio nipote prima del matrimonio, altro che sai astenerti! … Bada Andrè, guai a te se ….”
Guardo il Generale, con fermezza e dico: “Posso andare Signore?”
“Si, si  adesso andate fuori che sono preso da un’altra situazione! …… Via … e bada a te! …”
“A stasera Signore!”
“A stasera Andre! ….. Andrè …”
“Sissignore?!”
“Oscar non deve andare a cavallo, quindi prendete la carrozza, sono stato chiaro Andrè?”
“Tranquillo Signore, prenderemo la carrozza. A dopo!”
“A dopo, e non dimenticare quello che ci siamo appena detti!”
“No Signore, non lo dimenticherò!”
“Lo spero per te Andrè! …. E adesso a noi due Charles!!”
 
 
Oscar, mi sta aspettando,mi guarda, mi avvicino a lei, mi dice: “Si può sapere perché ci hai messo tutto questo tempo?”
“Ho avvisato tuo padre,che torneremo verso sera.”
“Verso sera Andrè?”
“Si, voglio rimanere tutta la giornata solo con te!”
“Ma Andrè, dove andremo e cosa faremo? Il villaggio è piccolo e …”
“Lo so, non c’è molto da vedere al villaggio, ma avremo molto … da fare, tu ed io! … Su andiamo!”
“Dove?”
“Alle scuderie, a prendere la carrozza!”
“Non ci pensare nemmeno Andrè, io con la carrozza non vado in paese, che tra l’altro dista pochissimo dall’ Abbazia.”
“Vuoi andarci a piedi?”
Vedo sorridere maliziosa mia moglie, e mi risponde: “A piedi? Oh no Andrè! Se non l’hai ancora capito, prenderò Cesar, sono giorni che non lo cavalco, ed oggi ho la possibilità di farlo!”
“Oscar ma tu non puoi!”
 
Le rispondo sconsolato, tanto lo so che è una testona incosciente!
 
“E invece si! .. C’eri anche tu quando il dottore mi ha detto che non posso andare al galoppo, ma nei primissimi mesi posso portare al passo il cavallo.”
“Ma Oscar …”
“Niente ma, Andrè, su andiamo! … Desidero trascorrere una meravigliosa giornata con mio marito! … Chissà quando avremo un’altra opportunità come questa!”
Vedo in tutta fretta mia moglie dirigersi nelle stalle, le corro dietro, le chiedo: “Aspettami, dimmi almeno come ti senti?!!”
“Perfettamente Andrè, sto benissimo, ho l’impressione di non avere mai sofferto di alcun disturbo! … Adesso sbrigati, non voglio perdere altro tempo inutilmente!”
“Ne sei sicura Oscar? Non vorrei che tu mi mentissi per andare a cavallo!”
“Smettila ti prego! .. Credi che non tenga alla nostra creatura?”
“Non ho detto questo Oscar!”
“E allora, basta con le chiacchiere, su muoviti!!”
“Accipicchia Oscar, sembra che tu abbia un diavolo per capello!”
“Andrè, ti prego, sbrigati! .. Voglio lasciare questo posto immediatamente!”
 
Guardo Oscar, è decisa, furiosa. Non ho davanti a me la mia dolcissima moglie, ma il mio comandante! Chissà cosa le è accaduto! Avrà discusso con il Generale? Però quanto è bella! Ha indosso una camicia bianca, leggera, con le maniche che terminano in un polsino ornato dal pizzo, lasciata appena sbottonata nella parte alta. Sopra la camicia, un gilèt lungo, blu, con dei ricami nei toni del grigio perla, dei pantaloni di un tono più chiaro del gilè e gli stivali. Ho una voglia pazza di stringerla a me, accarezzare il suo viso, affondare le dita nei suoi capelli e baciarla.
 
Siamo dentro le scuderie, sello i cavalli, sono pronti, Oscar sta sbirciando fuori, senza farsi vedere, sento mia moglie con molta impazienza che mi dice: “Andrè, ho appena controllato, mio padre non è nei paraggi, su forza, portiamo fuori i cavalli prima che ci scopra!”
“Ih ihih Cosa c’è Oscar, temi l’ira di tuo padre?”
“No amore mio! .. Voglio evitare qualsiasi genere di discussione con lui! Desidero trascorrere la giornata all’insegna della tranquillità …..   Poi, è già stato sufficiente il diverbio che abbiamo avuto con Joséphine!”
“Con Joséphine? Cosa è successo con tua sorella?”
“Te lo dirò dopo Andrè. Adesso allontaniamoci da qui! .. Su presto!”
“Si Oscar, andiamo!”
 
Mia moglie ed io ci allontaniamo in tutta fretta dal monastero! … Ci sentiamo liberi e felici, dopo tutto non sono molti giorni che siamo stati lontani, ma a me sembra un’eternità! …
Ci siamo addentrati nella boscaglia, la vegetazione è fitta. E’una bellissima giornata di fine luglio! .. Prima di montare sui nostri cavalli, mi avvicino a lei, con le dita le sfioro il viso, guardo i suoi splendidi occhi azzurri e le sussurro: “Sai cosa festeggiamo oggi?”
La vedo sorridere maliziosa, scuote il capo e con un fil di voce ribatte: “No ..non lo so! Se per favore vorresti ricordarmelo tu, te ne sarei grata .. sai, io non ricordo nulla e tu?”
Continuo a guardarla, con dolcezza, con amore, con desiderio, con passione ………
 
“Oscar …. Ti amo …. Ti desidero …. Ti voglio! …….”
 
La bacio, prima leggero e poi piano sempre più avidamente, mi ricambia, ci stringiamo l’uno all’altro senza darci tregua, la accarezzo piano, la nuca, i suoi capelli profumati, il suo collo liscio, la sua schiena, si allontana appena da me, e con un fil di voce, mormora: “Anch’io ti desidero Andrè … ti voglio …”
 
La bacio, fino a perdere il respiro, l’allontano appena da ma, le accarezzo ancora il viso, le sussurro ancora: “Buon anniversario amore! ….. E adesso troviamoci un posto dove festeggiare degnamente il nostro primo mese da sposati ……. Noi due ….. marito e moglie! …”
“Si .. si … Andrè … ti prego portami via da qui! …. Desidero stare con te  ………..”


 
 
Siparietto – Incontro con i nipoti Jarjayes,

“A spasso nel tempo (Quinta parte)
A palazzo di Aizram – castello Provana di Collegno
Protagonisti della storia: “Generale Augustin Francois  Reynier de Jarjayes
Le Autrici: Aizram e Terry.
Le recensiste: Maria1974– Lunasole – Tetide- Lucciola67- Lupen3 – Swimmila- Australia7
 
 
 
 
 
Generale:“Madamigella,siamo tornati a casa Vostra …”
Aizram: “Generale, appena i vostri nipoti arriveranno al castello, riceverò la loro chiamata. Voi non lo sapete, ma appena arrivano al castello, mi chiamano per salutarmi e per invitarmi a casa loro!”
Generale: “Deduco che siate in ottimi rapporti con loro, vero madamigella?”
Aizram: “Certo Generale, e Vi dirò di più, sono persone davvero gentili e ospitali, in questo non c’è che dire somigliano davvero tanto ad Oscar e Andrè.”
Generale: “Ho visto i loro ritratti, sinceramente, avevo l’impressione che fossero loro! … Ma ditemi, Madamigella, ma esattamente da chi è abitato il castello?”
Aizram: “Vedete Generale, i Vostri nipoti che risiedono nella loro dimora in questo periodo dell’anno, sono cugini e arrivano con le loro rispettive famiglie.”
Generale: “Dunque sono cugini, sposati e con figli?”
Aizram: “Sissignore, la vostra è davvero una lunga discendenza.”
Generale: “Capisco madamigella! …. Madamigella Aizram, visto che abbiamo ancora un po’ di tempo, che ne dite se nel frattempo rispondo a qualche missiva?”
Aizram: “Certo Generale, adesso le prendo!”
Terry: “Tranquilla Aizram, le prendo io, tu fai compagnia al Generale.”
Aizram: “Grazie Terry!”
 
 
Terry: “Eccole qua, come ogni giorno sono numerose! …  Aizram, ho trovato una missiva all’interno del cassetto, evidentemente, è finita lì, e il Generale non ha avuto ancora modo di aprirla.”
Aizram: “Davvero Terry?”
Terry: “Si Aizram, guarda, è tutta stropicciata, era accartocciata tra un cassetto e l’altro.”
Aizram: “Oh ma guarda un po’, è finita nel dimenticatoio ….”
Generale: “L’importante  donzelle è che l’abbiate recuperata, vuol dire che sarà la prima che leggerò! … Dunque vediamo chi mi ha scritto ….. Mittente:  Madame Maria1974 …….. Adesso leggo cosa scrive ….. Oh per bacco!!”
Terry: “Cosa Vi succede Generale?”
Generale: “Madame Maria mi mette in guardia, dice che  le mie figlie scellerate potrebbero essere in dolce attesa! … NOO!! NON è POSSIBILE?  Con tutti i problemi che abbiamo all’interno di questo esercito di rivoltosi che mi ritrovo, ci manca solo che Marianne e Joséphine abbiano ….. NOO!”
Terry: “CalmateVi Generale, non inalberateVi in questo modo, già Vi siete alterato nel capitolo, adesso anche nel siparietto, sarebbe davvero troppo!”
Generale: “Madame, come posso calmarmi, ma non vedete che me ne accade una dopo l’altra?”
Terry: “Ma Generale, siete davvero sicuro di aver tradotto bene la lettera? Sapete, magari avete fatto un errore di valutazione!”
Generale: “Neanche a pensarci madame, conosco benissimo la lingua italiana, ho letto benissimo! .. Qui è scritto esattamente:    “Ah ah non oso immaginare il Generale fronteggiare non una ma ben tre figlie in dolce attesa.... Generale non vi invidio……
Terry: “Permettete che legga Generale?!”
Generale: “Prego ecco qua la missiva, leggete!”
 
Terry: “Uhmm … “Avete ragione! … E’ scritto proprio così!”
Aizram: “Su su   Generale, e anche se fosse? Dove sarebbe il problema?! .. Una figlia in più incinta, una in meno ….”
Generale: “Madamigella Aizram, capisco che vogliate stemperare questa difficile situazione, ma Vi assicuro, che se fosse vero, non sarebbe affatto facile gestire una simile situazione!”
Aizram: “Generale, e se anche fosse? Cosa potreste farci? E poi non desiderate un esercito di nipoti?”
Generale: “Certo che si, ma non in questo momento! E poi, mi avete appena chiesto cosa potrei fare? Adesso che so che potrebbe succedere una cosa simile, vi porrò rimedio!”
Aizram: “E in che modo Generale?”
Generale: “Semplicissimo Madamigella, sfiancherò quei due generi degeneri che mi ritrovo, li sottoporrò a dei duri ed estenuanti allenamenti, e poi vedremo se non gli passeranno la voglia di … fare certe cose!”
Terry: “Siete davvero esagerato Generale ah ah ah ah!”
Generale: “Madame. Prego, voglio prendere semplicemente le mie precauzioni! … E poi sinceramente, da quell’ assatanata di Joséphine, potrei anche aspettarmelo! Ma non da Marianne! Da lei proprio no!”
Terry: “E perché mai Generale, Marianne non è forse una donna come le altre?!
Generale: “Voi madame siate meno spiritosa!”
Terry: “Spiritosa io Generale? E poi a cosa serve piangersi addosso?! Ve lo dico io, a nulla!”
Generale: “Madame, sono un povero generale ridotto a comandare un esercito di figlie indisciplinate, e come se non bastasse, i miei generi sono tutti scalcinati!”
Aizram:“ “Proprio tutti Generale? Io non direi, Andrè per esempio, anche lui Vi ha deluso?”
Generale: “André? E chi può dirlo. Per esempio, è appena andato via con mia figlia, rimarranno fuori tutto il giorno, spero solo che faccia fede alla parola data.”
Aizram:“ “Sarebbe Generale?”
Generale: “Mi sono raccomandato di non giacere con mia figlia, spero che si astenga, non vorrei che succedesse qualcosa a mio nipote.”
Terry:“Ma su Generale, ma che baggianate state raccontando! Voi per caso Vi siete astenuto?”
Generale: “Madame prego, devo assicurarmi la mia discendenza!”
Terry:“Ma se tra un po’ conoscerete i vostri pronipoti! … Quindi state tranquillo! … La prossima missiva che aprirete di chi sarà?”
Generale: “Non so , ne prenderò una a caso, a proposito, prima di aprire quest’altra lettera, voglio porgere i miei saluti a due donzelle di cui non ricevo notizie da un po’ di tempo, mi riferisco a LadyAntonietta e Francois 79! ….. E adesso vediamo chi mi ha mandato questa missiva  ….. Me l’ha mandata Madame Lupin3 …”
Terry:“Allora Generale cosa Vi scrive la simpatica Lupin?”
Generale: “Cosa volete che mi dica! … E’ una donzella solidale! .. Dice che il mio piccolo esercito mi sta mettendo a dura prova, dato che tutti me ne combinano delle belle. Da Girodelle che si è addormentato in chiesa, a Joséphine che si rinchiude nelle scuderie con quello sprovveduto di marito che si ritrova! … Ah madame Lupin, Voi non avete ancora saputo il seguito di quella bravata, ma aspettate che dia una lezione a entrambi e poi vediamo se si faranno ancora venire certe idee!!
Terry:“Generale, avete appena aperto la prossima lettera, chi ve la manda?”
Generale: “E’ di Madame Lucciola, l’affascinante donzella che ho conosciuto da poco! … Cosa mi scrive … dunque …”
Terry:“Allora Generale?”
Generale: “Il suo pensiero è rivolto ad Andrè, per via dell’incubo che ha avuto! … Madame sapeste che forza che possiede mio genero, Voi non ne avete la ben che minima idea, per poco non mi stritolava! … Ma come già detto, mio genero non dovrà preoccuparsi per il Maggiore, ci penserò io ad ammogliarlo, vedrete! Chi invece si dovrà preoccupare per l’atto sconsiderato che hanno commesso, dovranno essere Joséphine e soprattutto quel …. inetto di Charles. Voi Vi chiedete se li scoprirò? Certo che gli ho scoperti, vedranno quei due a cosa andranno incontro! … Oh povero me, quanti problemi!!”
Terry: “Nient’altro Generale?”
Generale: “Si certo, come tutte le donzelle che mi scrivono, mi dice di porgerVi i suoi saluti!”
Terry: “Grazie Lucciola, da parte mia e di Aizram!  .. E dopo?”
Generale: “La gattaccia rinsecchita, NO! Quella missiva la leggerò per ultima, adesso preferisco incoraggiarmi, con tutte le altre donzelle, che so che non mi irriteranno! .. Vediamo …. Questa missiva appartiene all’affascinante Madame Tetide, che ho avuto il piacere di conoscere da poco! ….. Ops … Madame Voi mi lusingate! … Mi scrivete che Vi ha fatto piacere di avermi conosciuto, ma nemmeno a parlarne, prego l’onore è stato mio aver conosciuto una dama come Voi! … Dopo tutto, tutte le donzelle che ho avuto l’onore di conoscere, sono dame distinte.”
Aizram: “Proprio tutte Signore? Ne siete davvero sicuro?”
Generale: “Madamigella, se Vi riferite a Madamigella Australia, naturalmente, non mi riferivo alla donzella in questione! Prego donzella Aizram, lasciatemi finire! …..  Madame Tetide, anche lei comprende le tribolazioni a cui mi sottopone il mio esercito di squinternati. Ah Madame, anche Voi mi date ragione, avete visto cosa hanno combinato Charles e Joséphine? Ma dico, sono cose da farsi?! .. Ah madame, credetemi, non ce la faccio più!”
Aizram: “Generale, questa ve la manda la Contessa, prego!”
Generale: “La Contessa?... Ah Contessa, anche se non l’ho ancora letta, so già che mi sosterrete e capirete! …… Gulp …..”
Aizram:“Cosa Vi succede Generale?”
Generale: “La .. la Contessa .. dice che sto trasformando Andrè in un ebete …. Ma no Contessa, Voi avete frainteso, è probabile che io mi sia spiegato male! … Contessa, Vi assicuro che il mio non è delirio, ma solo preoccupazione per il mio nipotino, tutto qua! ……………… Caspita donzelle!”
Aizram:“Qualcosa che non va Generale?”
Generale: “La Contessa dice che il Vostro è un paese un po’ come dire ….. non vorrei offenderVi ma dice che …. Si insomma, non ci vive gente onesta. Cosa mi dite in proposito?”
Aizram:“Beh .. in effetti! … Però Signore, non possiamo anticiparVi nulla, lo scoprirete quanto sarete arrivato nella Vostra Contea.”
Terry:“Generale, ho qui una missiva, di una persona di mia conoscenza.”
Generale: “Vediamo?! …. Ah! .. Si tratta di madamigella Luna … Vostra figlia Madame!”
Terry:“Si, è la sua! L’ho vista, mentre Vi scriveva. Ma prego leggetela ih ih ih!”
Generale: “Se Voi Madame ridete, significa che conoscete il contenuto.”
Terry:“Vi assicuro di no Generale, è solo che conosco mia figlia e …”
Generale:“Ho imparato a conoscerla anch’io madame, è tale e quale a Voi, ironizza sempre su tutto!”
Terry:“Ah ah ah ah!”
Generale: “ ….. Ecco lo sapevo, che si sarebbe divertita a prendermi in giro!”
Terry:“Generale Vi prego, ma cosa dite? Mia figlia non si diverte a prenderVi in giro!”
Generale: “A no? E allora come interpretate queste parole? Ascoltate: “Generale, ma cosa combinate? Prima abbracciate Terry, e adesso Andrè ah ah ah ah! .. Non è possibile! Ci avete per caso preso gusto? ih ih ih!  …………… Sentito Madame? E poi dite che non possiede la Vostra vena ironica!”
Terry:“Ah ah ah ah … Ma su Generale, sorridete! .. Dopo tutto cosa ha detto mia figlia di tanto divertente? Che mi avete abbracciato! E allora? Non è forse la verità? Mi avete abbracciata oppure no?”
Generale: “Prego Madame, io non mi sarei mai permesso di sfiorarVi. Siete stata Voi a stringermi, e sento ancora le Vostre unghie conficcate sulle mie braccia!”
Terry:“Ma io Generale, avevo paura, del … … mezzo di trasporto infernale ……… su cui TU AIZRAM CI HAI COSTRETTI A SALIRE!!”
Aizram: “Uff!! Terry, ancora con questa storia! Ma su dai, non ci pensare più!”
Terry:“Comodo per te che non hai paura ma io ….. beh, lasciamo stare, che è meglio!”
Aizram: “Certo che è meglio lasciare stare ih ih ih ih!”
Terry:“Generale, cos’altro ha scritto Luna?”
Generale: “Madame, la missiva, è a dir poco ironica, è meglio che sorvoli la parte centrale,  è meglio che  legga solamente le ultime righe.”
Aizram:“Su forza Generale, che tra un po’ mi chiameranno Francesca e Francesco”
Generale: “Chi sarebbero Madamigella?”
Aizram: “Ma come chi sarebbero Generale? I Vostri nipoti!”
Generale: “Ah! .. E così entrambi, hanno lo stesso nome!”
 
Aizram:“Si Generale, su forza sbrigateVi!”
Generale: “Si certo, dunque …. La donzella dice: Generale, siete davvero religioso, Vi alzate prestissimo x andare a pregare. Bravo Generale, continuate così, siete un mito, l'idolo di tutte noi ah ah ah ah!
Con affetto Madamigella Luna!Alla prossima Generale!! ………… Madame Terry, Vostra figlia, è tale e quale a Voi, preferisco non aggiungere altro!”
Terry:“Come volete Generale ah ah ah ah!”
Aizram:“Generale, è rimasta l’ultima, quella della simpaticissima Australia!”
Generale: “Prego Madamigella, sarà simpatica a voi, non certo a me! … Ma dico è proprio necessario che la legga?”
Aizram:“Certo Generale, non potete evitarlo!”
Generale: “Madamigella, potreste farmi la cortesia di leggerla Voi?”
Aizram:“Se è questo che volete, la leggerò io ad alta voce! ……..  Accipicchia Generale, ma è lunghissima!”
 
Terry: “Aizram, hanno appena chiamato da palazzo, i  nipoti del Generale sono appena arrivati, ti aspettano tra dieci  minuti.”
Aizram:“Davvero Terry? E tu cosa gli hai detto?”
Terry:“Che questa volta, sarai accompagnata da due ospiti … lontani parenti, quale siamo noi, e che andremo a fargli visita!”
Aizram:“Sentito Generale, abbiamo giusto il tempo di leggere la missiva di Australia e poi andiamo!”
Generale: “Sono davvero impaziente madamigella, prego fate presto! … Tanto donzella Australia, potrà aver scritto tutto quello che gli è passato per la testa, non mi scalfirebbe: sono troppo felice di conoscere i miei nipoti, che sarà quasi impossibile arrabbiarmi con lei! … Prego cominciate!”
Aizram: “Umm …. Generale, non so se Vi farà piacere …”
Generale: “Avanti, su parlate, ditemi cosa scrive la squinternata?!”
Aizram:“Beh ecco ….. accenna al fatto che Andrè ha sognato So .. fhie ..”
Generale: “Ah ah ah .. si certo certo Madamigella Australia rinsecchita! Se Voi credete di indispettirmi con le vostre parole, Vi sbagliate, se nel mio castello, sono appena arrivati gli eredi Jarjayes , vuol dire che mia figlia genererà un bel maschio! Ah ah ah .. Prego madamigella proseguite!”
Aizram:“Poi dice che: Girodelle deve innamorarsi di una torinese e …”
Generale: “Finalmente, qualcosa di sensato! … Madamigella rinsecchita! .. E poi? Cos’altro dice?”
Aizram: “Che adora Joséphine e suo marito, sono il suo mito, e Voi Generale, non li dovreste stressare!”
Generale: “COME??! Ma si rende conto di cosa dice? Fare certe cose in convento?! Madamigella, ma dico, cosa avete bevuto? Siete forse ubriaca? NO .. no Madamigella Aizram, è impossibile non arrabbiarsi con una donzella simile”
Aizram:“Su su Coraggio Generale, vedrete che Australia e Voi, prima o poi Vi comprenderete e diverrete amici!”
Generale: “COSA?! IO E CHI? MADAMIGELLA AIZRAM, è Più PROBABILE CHE CADA LA NEVE AD … AGOSTO, CHE….. CHE IO  E LA DONZELLA DIVENTEREMO AMICI!”
Aizram: “Generale, lasciamo stare la missiva, è meglio recarci a palazzo, non vorrei che si facesse troppo tardi.”
Generale: “Meglio andare Donzelle, altrimenti se continuo ad ascoltare le idiozie della Gatta rinsecchita, mi viene il mal’umore, ed io voglio incontrare i miei nipoti serenamente! .. Andiamo!”
Aizram:“Andiamo Generale!”
 
 
Castello Provana di Collegno
 
Francesca: “Aizram, che piacere rivederti dopo quasi un anno!”
Aizram:“Ciao Francesca, come stai?”
Francesca:“Bene, e tu?”
Aizram:“Anch’io sto bene!”
Francesco:“Ehi Aizran, e  a me non saluti?”
Aizram:“Ma si certo che ti saluto Francesco, come Va?”
Francesco:“Una meraviglia!| Finalmente siamo arrivati! … Sapessi che viaggio faticoso, quando siamo arrivati al casello  dall’ autostrada, abbiamo fatto una fila pazzesca, e quindi siamo arrivati in ritardo! Ma dimmi, vedo che non sei da sola, chi sono questi Signori?”
Aizram: “Si, dunque … ecco … Francesco, Francesca … cominciamo dalla mia amica Terry ….”
Terry:“Molto lieta!”
Francesca: “Piacere di conoscerti! … E il Signore Aizram, chi è?”
Aizram: “Veramente Francesca, è … mio zio, zio Augustin!”
Francesca: “Augustin? Non è un nome italiano!”
Generale: “Infatti Madame, sono francese!”
Francesca:“Davvero signore, siete Francese? Che bello!! Sapete anche io e mio cugino Francesco siamo di origini francesi! …   Infatti il nostro cognome è Jarjayes! …. Ma prego accomodateVi!”
Francesca: “Dunque, Signor Augustin, da quale parte della Francia arrivate?”
Generale: “Ehmm … Parigi .. Madame!”
Francesca:“Parigi? …. Hai sentito Francesco? Parigi! Anche i nostri antenati erano di Parigi!”
Francesco:“Ma Aizram, non ci avevi mai parlato di un tuo zio parigino, ma dimmi perché ce l’hai tenuto nascosto?”
Aizram: “Ma no Francesco! … E’ solo che non abbiamo mai avuto modo di … parlarne!”
Francesca: “Però Signore, più Vi guardo, e più ….. ma no, forse è una mia impressione!”
Generale: “Cosa Madame?”
Francesca: “Vedete .. Voi .. avete un volto familiare, e come se …”
Generale: “Se?”
Francesca: “Come se Vi conoscessi da sempre, e poi il vostro volto mi è familiare! ….. Ehi Francesco, guarda che coincidenza, il Signor Augustin ed io abbiamo lo stesso colore degli occhi! … Lo stesso sguardo!”
Francesco: “Francesca, è probabile che il viaggio ti abbia stancata ah ah ah!”
Francesca: “E’ probabile cugino!”
Generale: “Mi è parso di capire che abbiate dei …  bambini?”
Francesca: “Si certo, sono di sopra, ma tra un po’ scenderanno per salutare la loro zia Aizram ….”
Mariapia: “Zia .. zia.. sei venuta , che bello!!”
Aizram:“Ciao piccolini, venite a salutarmi!! … Come state?”
Mariapia:“Bene zia,finalmente  la scuola è chiusa e posso finalmente  godermi le vacanze!”
Aizram:“E tu Roberto, come stai?”
Roberto:“Bene zia, io tra un po’ partirò volontario per il servizio militare …”
Aizram:““Accipicchia  che notizia! … Ma dimmi perché questa decisione?”
Roberto:“Zia, ho sempre sognato far parte dell’arma, ho fatto richiesta e mi sono arruolato!”
Francesco:“Già Aizram, ma, mio figlio non dice che ha fatto la sua scelta contro il mio parere!”
Roberto:“Ma papà, tu lo sai, che io desidero arruolarmi e …”
Francesco:“Si lo so Roberto, è inutile che ne discutiamo ancora!”
Generale: “Scusate se mi permetto, ma tu ragazzo …… Roberto, perché hai deciso di far parte dell’esercito, cosa ti ha spinto?”
Roberto: “Non lo so Signor Augustin, è solo che sin da bambino sognavo di indossare la divisa, e adesso che sono uomo, finalmente realizzerò il mio sogno!”
Generale: “Se è questo che desideri ragazzo, tuo padre non potrà che essere fiero di te!”
Roberto: “Grazie Signore, Voi si che mi capite!”
Francesca:“Sentito cugino? Sii fiero di tuo figlio ah ah ah!”
Francesco:“Ma io lo sono, è solo che volevo che mi desse una mano in ufficio.”
Generale:“Permettetemi di chiedere, ma di cosa Vi occupate?”
Francesco: “Sono commercialista, ho un studio,  desideravo che mio figlio, lavorasse al mio fianco, e invece ….. comunque, se mai un giorno dovesse cambiare idea, nel mio studio, ci sarà sempre la sua scrivania ad attenderlo!”
Francesco: “Signor Augustin, e poi di cosa vi occupate?”
Generale: “Io, beh… sono un Generale dell’esercito … francese ..”
Roberto:“Cosa? Ma dite davvero? Un Generale? Che meraviglia!! Spero che anch’io un giorno possa avanzare di grado.”
Generale: “Basta volerlo figliolo … vedrai, che ci riuscirai! …. Però quanti ragazzi che avete! E sono tutti così …. Belli! Faccio i miei … complimenti a tutti e due …. Francesco e … Francesca, avete davvero una bella famiglia!”
Francesco: “Grazie signor Augustin … scusate, forse dovremmo chiamarVi Generale …. Qual è il vostro cognome?”
Generale: “Emm … Grandier .. Augustin Grandier.”
Francesco: “Grandier …”
Generale: “Avete mai sentito nominare questo cognome?”
Francesco: “No Generale, mai sentito nominare!”
Generale: “Capisco!”
Francesco: “No un momento! .. Francesca, se non ricordo male, nostro nonno Giuseppe da bambina mi raccontavo che un nostro trisavolo aveva il cognome Grandier, stando al racconto di mio nonno, il nostro antenato, sposò una nobildonna, e per amor suo, rinunciò al suo cognome per la discendenza dei Jarjayes! … Beh a me più che una storia vera, sembra una favola!”
Generale: “Perché Francesco? Vi sembra poi così tanto strano?”
Francesco: “Beh Signore, lo trovo alquanto strano e improbabile, se così fosse, il nostro cognome non dovrebbe essere Jarjayes, ma Grandier, e noi Generale, probabilmente potremmo essere parenti ah ah ah!”
Generale: “Può darsi, e chi può dirlo …. Francesco! ………… Madamigella Aizram, credo che sia il caso di togliere il disturbo.”
Aizram:“ “Si certo  … zio è meglio andare, si è fatto tardi!”
Mariapia:“ “Che buffo!! .. Lo zio che chiama Madamigella a sua nipote!”
Generale: “Non è poi tanto  strano donzella, vedete dalle mie parti, anche se una ragazza è tua nipote, la chiamiamo .. Madamigella!”
Mariapia:“Accipicchia, è una cosa d’altri tempi!”
Generale: “Potrebbe sembrare ma …. Preferisco chiamare così mia nipote!”
Aizram:“ “Andiamo zio Augustin?”
Generale: “Si andiamo! …. E’ stato un vero piacere per me cooscerVi!”
Francesco: “Grazie Generale! … Aizram ..”
Aizram:“ “Dimmi pure Francesco!”
Francesco: “La prossima volta che vieni a farci visita, porta la tua amica Terry e tuo zio.”
Aizram:“ “Certo Francesco, grazie, a dopo!”
Francesco: “A dopo! …. Vi aspettiamo, ci conto!”
Aizram:“Ciao!”
 
 
 
A palazzo Aizram
 
Aizram:“ “Allora Generale, ho visto che Vi siete commosso.”
Generale: “E come potevo non commuovermi? Non avete visto che bei nipoti che ho avuto da Oscar e Andrè? .. E poi il giovane Roberto, senza saperlo, ha calcato le orme dei suoi ….. nonni ….. che emozione! …….. Donzelle e adesso?”
Aizram:“ “Generale, ho preparato le stanze per gli ospiti, è meglio andare a riposare, domani dobbiamo partire per la Puglia, andremo a casa di Terry, dove ci aspettano alcune persone di Vostra conoscenza.”
Generale: “Chi sarebbero madamigella?”
Aizram:“ “Il Conte e la Contessa Swimmilla e ……. Australia!”
Generale: “NOOOO!!! …. LA GATTACCIA RINSECCHITA, MI ASPETTA ANCHE IN PUGLIA!!.... …. POSSIBILE CHE DEBBA PERSEGUITARMI, E RAGGIUNGERMI DAPPERTUTTO? …..  OH SIGNORE, SALVAMI DALLE SUE GRINFIE!!”
   
 
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