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Autore: DANYDHALIA    02/11/2018    2 recensioni
Una ventata di cambiamento si comincia a respirare nuovamente per le vie della Metropoli popolata unicamente da animali.
l'ex-sindaco Lionheart dovrà affrontare un processo. Judy e Nick in questa nuova avventura faranno la conoscenza d'un avvocatessa felina..molto particolare, che porterà una ventata di nuovi imprevisti e novità nelle loro neo vite da agenti.
Vecchie e nuove conoscenze, rivelazioni e segreti, un piano da svelare, amici e ideali da salvare coloreranno la trama che farà da sfondo per un nuovo capitolo ambientato nella città che almeno una volta nella vita vorremmo visitare.
Detto questo a tutti voi un caloroso Miao: Ciao^^Ma un nuovo caso è alle porte per i nostri agenti preferiti, adesso che le neo elezioni sono alle porte.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Judy e Nick erano arrivati alle casse 6 e 7 vicino all’angolo karaoke con palco per le esibizioni: dove Quentin, l’addetto al personale (che era un tapiro), segnava il numero di persone per l’ingresso alla zona insonorizzata, in cui i clienti avrebbero cantato senza disturbare o essere disturbati.
Una volta che i paganti si dileguarono, i due agenti si avvicinarono all’addetto, gli mostrarono i distintivi e lo invitarono a seguirlo altrove. Quentin chiamò un collega per farsi sostituire e condusse i due poliziotti in una delle sale insonorizzate indicate poco prima.
Ignari che una giovane leonessa adolescente li seguiva con fare guardingo, seduta ad uno dei tavoli ben nascosta dallo schermo del Mac dinnanzi a sè.

-Allora ditemi agenti, cosa vi porta qui?- fece Quentin con tra l’ ironico e il rilassato.

-Come mai non sembra spaventato? O almeno titubante- chiese Judy sorpresa e circospetta.

- Dovrei temere le autorità che ci hanno salvato da una minaccia terroristica letale? Se siete qui suppongo vogliate prevenirne un’altra. O sbaglio?- suppose il tapiro laconicamente soddisfatto.

- Oh, bhe, non sbaglia signor Quentin. Ma come ci sarebbe arrivato? Si aspettava di venire arrestato per qualcosa?- chiese infine Nick facendo più lo spiritoso che il minaccioso.

-La mia fedina penale è pulita quanto i piatti che lavo con la mia lingua, non ho niente da nascondere e..ho immaginato che il motivo della vostra indagine sia delicato se state indagando senza le uniformi d’ordinanza per non farvi notare. Perciò vi ho condotto qui, nessuno può sentirci e possiamo parlare liberamente. Adesso ditemi agenti, di che si tratta?- chiese il tapiro a braccia conserte e gambe incrociate, il tutto sempre in maniera rilassata. Come se ne traesse piacere da quella conversazione, simile ad una pausa lavoro.

La coniglia e la volpe diedero le stesse informazioni basilari che avevano dato poco prima al capo caracal, ed una volta finito il tapiro sbuffò in segno di disappunto, ma sempre pacatamente.

-Uff. Sapevo che Ely era un mezzo deficiente per quanto bravo negli intuiti di marketing, ma dando per scontato che basti dare lavoro ad altri su conoscenze che a mala pena  capisce..fanno di lui un vero babbione- terminò indicandosi la tempia sinistra.

-Quindi, secondo la sua esperienza, la falla informatica..come si sarebbe potuta evitare?- chiese Nick incuriosito facendo un cenno anche a Judy che condivideva il medesimo interesse.

-Ma creando una “rete ospiti” naturalmente, dedicata agli “amici”o “clienti” in questo caso; anziché farli connettere alla linea privata dell’ intero locale si sarebbe evitato così d’infettarla con software malevoli presenti a nostra insaputa. Però non avendo rilevato nulla d’insolito, come furti di conto corrente, codici bancari, manipolazione degli apparecchi a distanza.. tutto ciò mi lascia basito- spiegò Quentin.

- E come mai non è stato fatto da subito? Cioè “fatta” da subito questa “rete per gli ospiti”?- azzardò ancora Nick.

- Ci vogliono consensi e permessi anche per queste cose: l’idiota con le idee frettolose ma all’antica è il mio capo, non capendo che una linea protetta ma frequentata da poche persone (comunque con soldi) è migliore rispetto ad una non protetta ad ampio raggio con affluenze maggiori..può solo raccogliere i pezzi della sua cecità.
Come ho detto è all’antica, anche se si atteggia a moderno: il genere d’animale che se non lo metti a danno fatto crede di avere sempre ragione e che le questioni informatiche siano come quel casinò legale che chiamano “Borsa di Wall Street”- finì Quentin sperando d’esser stato abbastanza chiaro.
Judy allora si avvicinò al divano dove il tapiro era seduto e tranquillamente le porse la lista dei codici.

-Allora..potrebbe cortesemente decifrarci queste password e ricollegarle ai clienti che si sono collegati in questa sede fin’ora? – disse lei in tono interrogativo.

-Mm, posso dire che non sono stupidi e sembrano anche istruiti questi “scambia dati”- osservò il tapiro.

- Davvero? Come l’ha capito?- chiese Judy.

-Primo bisogna aver studiato per avere conoscenze di hacker aggio, secondo queste password sono davvero benfatte, lo so.. ammetto che le ho suggerite io ma la maggior parte o alcune..sono state chiaramente cambiate una volta fornite da me medesimo- spiegò il commesso.

- Cosa? Allora siamo al punto di partenza?- chiese Judy per un attimo allarmata.

- No, non esattamente, dal momento che gli orari d’accensione sono gli stessi e corrispondono ai miei orari di registrazione clienti durante il mio turno e..di qualche altro mio collega. Chiunque sia l’ho visto in faccia, ho una buona memoria fotografica e..le telecamere (se non sono state hackerate anche loro), ci forniranno “un’ulteriore lista visiva”- rivelò rassicurante lui.

-Davvero?- chiese Judy speranzosa.

-Certo, e decriptando alcuni di essi potrei osare dire che..non sono insiemi di date o numeri a caso, ho già visto una successione simile: si tratta di frasi di senso compiuto. Come dei..versetti poetici, i più difficili a cui risalire. Che ci crediate o no una password come “FOxU5-d0i9” è meno sicura di “Domani è un’ altro giorno e si vedrà”- rivelò il tapiro.

- Wow. Perciò i responsabili potrebbero essere tutti, se non la maggior parte..degli studenti! Ma si! Anche con gli orari di connessione ai file del Municipio.. rientrano nella pista. “Chiunque sia stato ha agito al di fuori dei turni di lavoro di un qualsiasi dipendente o datore del comune”. Come aveva detto Ben!- disse Judy eccitata dalla propria deduzione e rivolta a Nick, che aggiunse altrettanto entusiasta..

- O comunque dotti pensionati che, sorpresa , sorpresa sanno barcamenarsi nella rete – ipotizzò Nick.

- Signor Quentin, potrebbe fornirci da adesso la lista “totalmente decifrata” dei clienti, se ne è in grado, oppure nomi e foto di tutti coloro che si sono rivolti a lei negli ultimi 10 mesi (da prima e durante la pandemia Ululatori Notturni) dal suo telefono, senza correre il rischio che anche esso sia rintracciato a distanza?- chiese Judy.

- La totale decriptazione immediata di tutte queste pw* non posso fornirvela seduta stante(ci vorrebbero come minimo 4 giorni), ed occorre il controllo del router per farlo. Ma i nominativi dei clienti posso fornirveli. Il mio cellulare è protetto, e fortunatamente il mio archivio di lavoro lo separo dalla posta elettronica del mio pc di postazione, quando sono fuori per impegni. Ma per sicurezza..questa è la sim esterna coi dati che cercate: se è compatibile col suo smartphone, agente Hopps, copi ed incolli i file, poi la tolga e me la ridia. Ma mentre lo fa si scolleghi dalla rete, così non la raggiungeranno, se hanno preso di mira anche il suo- spiegò nuovamente il tapiro.
Judy ubbidì, mise la modalità aerea sullo smartphone, inserì la sim, con l’aiuto di Quentin andò sull’app degli office file e prese tutte le informazioni che le occorrevano.

-Grazie per la collaborazione signor Quentin, ora se non le crea disturbo..potremmo accordarci sulla..consegna di un’ altra prova: il router per l’appunto, se non le crea disturbo?- aggiunse Judy.

- E sempre che ciò non destabilizzi  il suo “delicatissimo capo” e non le crei eventuali contrasti col resto del personale sul posto di lavoro. O riduzioni di stipendio. In quel caso come ci potremmo accordare?- avanzò Nick tra il serio e lo spiritoso.
Cosa che fece ridacchiare il signor Quentin.

-Eh, eh. Suppongo che una tale notizia, “il mio delicatissimo capo” debba saperla da me, ma francamente..vi consiglio di prenderlo subito come prova: se aspettiamo ancora temo che la cosa degeneri, ed allora il problema non saranno le riduzioni salariali ma della “sanità umorale del personale”.
Vedrò di tranquillizzare anche loro, per un po’ sapremo andare avanti anche senza internet con le altre entrate del locale; se siamo usati come “porto dati illeciti”..preferisco aspettare e riavere il nostro router pulito e a prova d’intruso.
Ely è meteopatico, emotigeno* ed apprensivo quando va incontro a tutto ciò che non sa gestire, ma so come prenderlo. Ed ora se volete seguirmi, agenti, vi conduco all’apparecchio. Si trova dietro la mia cassa- finì Ely con una bella notizia, anche troppo bella per l’agente coniglio, che non mancò di condividere con l’agente volpe sottovoce.

- Ottimo, fin qui tutto bene, così pare- fece Judy dietro il tapiro che faceva loro strada e Nick sempre al suo fianco.

-Che vuoi dire Carotina? -  chiese il suo parthner.

- Ecco, di solito non è così facile trovare indizi o prove evidenti che si collegano tra loro (lo so, suona strano se lo dico io), e.. se si stesse ripetendo la stessa storia capitataci con Bellwheter? Se ci stesse fornendo deliberatamente prove costruite a tavolino per poi condurci da tutt’altra parte? Coprendo un progetto più ampio?- espresse meglio i suoi timori la coniglietta.

- Ho capito? Le cose ti sono parse fin troppo tranquille,facili, e ti sembrano sospette, senza l’imprevisto mancante che confermerebbe il contrario che ti rende più sospettosa. Due cose posso dirti Carotina: complimenti per il tuo acume in allenamento e poi..tranquillizzati, anche le indagini quotidiane sono un po’ “così” e non sempre “così-così”.. nell’altro modo che sai insomma. Tanto sono certo che qualcosa capiterà comunque- spiegò la volpe con non chalnce.

I tre erano a dieci metri di distanza dalla cassa, quando videro la leonessa adolescente che prima li aveva osservati di sbieco senza che se ne accorgessero, con in mano.. proprio il router staccato e tenuto a mezz’aria in una zampa. La ragazza stava per metterlo dentro una borsa nera a tracolla rigida quando Quentin urlò..

-EHI TU FERMA!!!- correndole incontro.

-Ecco appunto- sottolineò Nick, ed entrambi partirono all’inseguimento.
La giovane leonessa era corsa fuori come un razzo, facendo roteare la porta girevole. Judy e Nick avevano fatto in tempo ad uscire ma lei, a quattro zampe, si stava già allontanando per fare prima, con la borsa chiusa sempre attaccata.

 -Cosa dici, di corsa o in auto?- chiese Judy.

-Me lo stai chiedendo davvero? Sono certo che la raggiungeresti, ma le sirene ci spianerebbero di più la strada- sottolineo Nick un po’ seccato.

 -Giusto. Saltiamo su!- tagliò corto lei. E si precipitarono sull’auto.

- Ciao ragazzi, finalmente!Sapete..- fece allegra Alice ma..

-Alice devo chiederti di scendere, dall’auto!- disse secca Judy.

-Cosa? Ma..- provò a chiedere la gattina.

-Ora siamo nel bel mezzo d’un inseguimento. Dobbiamo prendere quella leonessa e tu, sei una civile: devi stare al sicuro. Grazie per l’aiuto fin’ora ma da qui in poi ce ne
occupiamo noi. Ci vediamo in centrale!- spiegò Judy repentina, mentre si metteva al volante ed allacciava le cinture facendo scendere la micia nolente con l’aiuto del collega.

- Non prenderla male, ma è per il tuo bene infondo- la lapidò Nick chiudendo lo sportello e con lei sul marcia piede.

-Em, Nick, chi sono questi due ammanettati dietro?- chiese Judy notando le puzzole paparazzo.

-Due scocciatori, ma ti spiego dopo, ora parti!- tagliò lui veloce.

Nello stesso istante Alice sbottò, dopo che l’auto era partita..

-E AL VOSTRO BENE CHI CI PENSA PERO!?- gridò Alice concitata e offesa.
Allora la gattina si guardò intorno, vide un cavallo dall’aria frustrata ed annoiata e.. – Giusto, sono una civile e da civile vi verrò a cercare- ma prima di agire chiamò Russell.

-Ehi Russy, hai visto tutto e..ripreso tutto?- chiese.

-Quanto basta, vuoi che venga con te o aspetto ancora un po’?- chiese lo scoiattolino.

-Con me, ma un po’ più avanti, per ora scendi, fai foto e domande a quelli del locale che hanno visto tutta la scena ed appena raggiungo Judy e Nick ti chiamo. Raggiungici solo allora- spiegò lei.

-Ricevuto. Ma adesso cosa hai intenzione di fare?- domandò Russell un poco agitato per averlo chiesto.

-Lo vedrai- disse la gatta chiudendo la chiamata sorridente.

Avvicinandosi all’equino fece un balzo, gli volò in testa con le gambe tenute fisse alla nuca e..

-Segua quella leonessa!- disse lei imperativa indicando la fuggiasca ancora visibile. E con sorpresa il cavallo, da prima intontito, chissà come obbedì alla micia.

-Okay- con sguardo deciso e l’adrenalina che saliva, si mise a quattro zampe e galoppò rapido, semi incurante dello sguardo di tutti. Furono così veloci da sorpassare di poco l’auto pattuglia.

-Ma che diamine..- fece Judy perplessa.

- Ciao raga, ci si vede dopo in centrale. O forse no- fece lei, continuando a cavalcare, per fortuna senza provocare danni ai passanti..stranamente.

Una volta vicini  anch’essi alla fuggitiva, la giovane leonessa, stupefatta, urlò senza fermarsi al cavallo..

-Perché mi sta inseguendo?!- rivolta al cavallo.

-Non lo so!- realizzò lui galoppando ancora.

- Perché è chiaramente colpevole d’intralcio alla giustizia e forse più. Si deve fermare! E lei, signore, mi sta “aiutando” “ad aiutare” la polizia inseguendolaaa!!- rispose Alice gridando euforica, tenendosi stretta alle orecchie dell’equino come fossero redini. La risposta eccitò ancora di più il cavallo, al pensiero di poter essere definito un quasi eroe.

-Ma smettila!- urlò la leonessa da dietro.

- Smetti tu di correre e smettiamo insieme!- sentenziò Alice

-Giusto!- confermò il cavallo.
La leonessa non voleva perdere altro tempo con quei due, che nella sua mente aveva definito stramboidi, dal momento che fra poco anche la polizia l’avrebbe raggiunta.

-Alice! Fermati! Se ci intralci nel corso d’un operazione rischierai molto! Non vogliamo arrivare questo! Trova il modo d’isolarla e poi lascia fare a noi!- gridò Judy dal megafono dell’autopattuglia mentre guidava.

-Ehm, Carotina, non per puntualizzare, ma non sarebbe stato meglio rivolgersi alla fuggitiva piuttosto che ad Alice?- puntualizzò per l’appunto Nick.

-Mmh, lo so! Ma..- sospirò Judy che al momento non riusciva a trovare una spiegazione valida per il suo gesto. Così riprese comunque il microfono rivolta alla leonessa sta volta.

-La leonessa che sta correndo! Smetta d’opporre resistenza dandosi alla fuga. Si fermi! Oppure saremo costretti a dispiegare tutti i membri delle forze dell’ordine contro di lei, se sarà necessario!!- disse Judy nella speranza d’intimidirla.

Ma la fuggitiva non intendeva demordere. Erano quasi arrivati ad uno dei punti più trafficati di Zootropolis, per affluenza faunistica ed ora di punta. Il luogo era circondato anche da insegne, semafori,alberi e cartelloni pubblicitari.
Per tutto il tempo Alice aveva pensato ad un modo per bloccare la sospettata, uscendone indenne però, per poi lasciare che Judy e Nick la arrestassero. Sperava che il cavallo s’avvicinasse abbastanza da permetterle di saltarle addosso, scombussolandola e cogliendola di sorpresa.
Ma il cavallo non poteva più di tanto, per timore d’urtare qualche passante. Fortunatamente un varco senza gente tra la folla si aprì, lasciando la pista libera alla leonessa ma anche all’equino, la gatta sopra di lui e l’auto della polizia.

Distavano  solo un  metro ormai, Alice capì che era quello il momento buono, raccolse tutto il suo coraggio..saltò giù dalla nuca del cavallo..e con una gomitata(rinforzata dall’angolo acuminato della sua 24h) mirò alla spalla sinistra della ragazzona felina arrestandone la corsa. Mentre essa si contorceva per il dolore, la gattina ne approfittò per legarle le zampe col laccio della sua stessa tracolla, una volta strappato.
In quel momento anche Nick e Judy giunsero e rincararono la dose con le manette.

-Alice controlla il contenuto della borsa! Dovrebbe esserci il router, e deve essere intatto!- disse Judy rivolta alla micia.
Svelta lei obbedì, scassinò la chiusura blindata con gli artigli e poi disse – Sta bene! Cioè non è rotto!- correggendosi immediatamente.
Nick a quel punto si fece avanti con il “blocchetto dei reati” e penna in zampa, pronto ad elencare i diritti dell’arrestata con fare teatrale: non vedeva l’ora di farlo da giorni.

-Lei signorina è accusata d’ intralcio alla giustizia, furto di beni di proprietà pubblica e prove indiziarie, presunto hackeraggio o crackaggio informatico comunque esso suoni, ed istigazione ad inseguimento non richiesto da “parte civile equino - felina”. Ha diritto di tacere immusonita come adesso e di guardare stilettatando* chi vuole, altrimenti ciò che sbraiterà sarà usato contro di lei in tribunale. Ha diritto a un avvocato, d’ufficio se non può permetterselo, come la gatta che l’ha appena sgomitata nel caso quest’ultima sia d’accordo. Ma non gli e lo posso confermare!- terminò Nick senza smettere di sorridere, ed Alice a fianco che non la finiva di ridere. Mentre Judy trattenendosi, chiudeva dentro all’auto pattuglia la leonessa.
Una volta eseguito il tutto, il telefono di Alice squillò: era Russell.

-Pronto Alice, come state? L’inseguimento è andato bene?- s’informò cercando d’assumere un tono neutro.

-Abbastanza: l’abbiamo presa, legata ed ammanettata. Se ti va puoi venire adesso!- disse Alice contenta.

-Benissimo!  Farò in un lampo! – rispose Russell in tono felice sta volta.

-WO! WO! Scusa, ma con chi stai parlando? A chi altri hai riferito dell’indagine?!- chiese Nick sospettoso.
Dall’altro capo del cellulare Russell decise di partire all’azione.

-Mettimi in videochiamata Alice. Vorrei scambiare due chiacchiere con chi ben sai!- disse sicuro lo scoiattolo.

 - Salve Agente Wilde,come sta? La trovo bene. Non se la prenda con la mia amica. Entrambi facevamo il nostro dovere, pur non scordandoci d’aiutare anche voi.
Mi presento, sono Russell Sakamoto Nobkins, e sono un reporter. Sono nei pressi dell’ Hard Rock dove prima stavate svolgendo le vostre indagini suppongo. Caso volle che anch’io mi trovassi lì per lavoro.  Alice mi ha solo raccomandato di starmene buono, affinchè non corressi rischi in prima persona. Mi ha semplicemente, tenuto al corrente del fatto..che tutto è andato a posto- espose lui senza scomporsi.

Ma Nick non aveva ancora esaurito la sua dose di sospetti.

-Voglio sperare, signor reporter, che nel frattempo non abbia inquinato una scena del crimine, in nostra assenza- disse Nick rivolto allo scoiattolo nello schermo del telefono.

-Bhe, non vedo come avrei potuto, agente: non c’era il nastro della polizia alle porte, nessun’altro tutore dell’ordine era presente a raccogliere eventuali deposizioni.. e quelli della scientifica non c’erano a raccogliere prove o impronte digitali.Sembra proprio che prima di questo arresto non sospettaste neanche un crimine,quindi avevo tutto il diritto di starei lì quanto lei. E mi risparmi la sua parlata da poliziotto: ho  seguito troppi arresti e telefilm di Miami VICE per non conoscerla- ne uscì Russell con quella che sembrava una battuta finale.  

Judy suonò il clacson, come segno ai due d’avvicinarsi, e Nick capì che era meglio chiuderla lì e riprendere il corso delle indagini.

-Come le pare, Nobkins. Ci vediamo tra poco- fece lapidario il canide.

-Non vedo l’ora.. agente Wilde- chiuse allusivo Russell, ma in modo che Nick non se ne accorgesse troppo.

L’agente Wilde, l’avvocato Mewny ed il civile misterioso si avvicinarono all’auto pattuglia. Una volta vicina Alice fu la prima a proferire parola, dinnanzi ad una contrariata Judy.

-Aaallora, non si può dire che non torneremo a mani vuote in centrale. Credi che quando dovrete preparare il verbale..potrei darvi una mano con qualche riga? Magari io metto le parti in cui non indagavo in vostra presenza, voi le vostre e..poi le uniamo- propose lei cercando d’attenuare lo sguardo fermo della coniglietta con scarsi risultati.
Judy Hopps si limitò ad afferrare il microfono della radio e..

-A tutte le autopattuglie: urgono rinforzi e agenti all’ Hard Rock Zoo Cafè della II° e III° Avenue del distretto Down Town , si tratta d’un sopralluogo, ma sembra esserci molto di più dietro. Preparate un mandato di perquisizione, noi porteremo dei sospettati alla Stazione. Passo- e l’agente leporide chiuse la radio. Una volta finito diretta ad Alice..

-Alice..dopo questa trovata, ringrazia solo che non metto agli arresti per reati minori anche te! Nessuno dei cittadini si è fatto male, d’accordo, ma avrebbe potuto, ed hai messo a repentaglio la vita di quel cavallo usandolo come fosse un taxi! Se vi fosse successo qualcosa avremmo dovuto rispondere per l’incolumità di ben due civili!- finì Judy severa.

Sentendosi interpellato, l’equino si fece avanti. Era un mustang color nocciola chiaro, una lunga striscia bianca su tutto il muso e delle folte chiome bionde(contando anche la coda), non aveva pancia e dimostrava si e no 38 anni scarsi. Una volta davanti agli agenti..

-Ammetto che è stato un pomeriggio particolare, ma tutto sommato è stato eccitante; un bel modo di passare un pomeriggio dopo una giornata soffocante. Premetto che la signorina qui presente avrebbe dovuto aver più riguardo per la mia persona ma è stato a fin di bene infondo; e poi fa sempre piacere dare una mano ai propri colleghi, anche quelli non facenti parte del proprio reparto- concluse il cavallo sorprendendo tutti.

- Cooosa?! – esclamò Nick non credendo alle proprie orecchie.

- Come ha detto scusi?!- chiese stupefatta Judy credendoci a stento anche lei.

-Già. Mi spiace, non abbiamo avuto modo di presentarci perché sono tornato da poco dalle mie ferie. Detective Oteas*, capo del reparto polizia investigativa della ZPD. Piacere di fare la vostra diretta conoscenza agenti Hopps e Wilde-  si presentò ai piccoli mammiferi porgendo loro lo zoccolo da stringere.

Una volta stretto in segno di cortesia la volpe si rivolse alla gatta con tono esasperato..

-Tu..tu lo sapevi!- disse Nick a pugni ed occhi chiusi.  

-Di certo non mi sarei messa a rischiare la vita di un cittadino indifeso: non sono un’incosciente sapete- si limitò Alice ad affermarlo con ironica supponenza.

-Ma co..co..come!?- tentò Nick di chiedere ancora.

-Sono un’ otaku della ZPD. E ho detto tutto- disse secca la gattina.

Il detective Oteas spiegò che il giorno prima aveva ricevuto i documenti inerenti i nuovi casi e le nuove reclute della ZPD, il bagaglio da preparare per tenersi pronto al rientro era stato talmente pesante per lui da occuparlo ieri ed oggi, finché sfinito, avendo bisogno d’un po’ di ossigeno uscì fuori. Nel momento esatto in cui Alice lo intercettò per la corsa, proprio quello di cui l’investigatore equino aveva bisogno per recuperare le forze. Per questo il cavallo non si rifiutò d’unirsi alla fuga. A volte è proprio vero, come puoi essere tutto ciò che vuoi puoi allo stesso modo essere ciò che sei.
Ma dubito fortemente che in questo frangente Nicholas Wilde ne avrebbe riso.
In quel momento in cellulare della micia legale squillò; era Finnick Fennec.

-Pronto- rispose Alice.

-Ciao Alice. Dimmi, Nick ha fatto cenno a me? A proposito di me che chiedevo a te una mano per chi sai tu?- chiese il fennec.

-Si, si lo ha fatto: da questo primo pomeriggio mi pare- rispose pronta l’abissina.

-E allora dimmi..perchè cazzo ho dovuto chiamarti io se dovevi farlo tu!?- continuò lui con un tono un po’ più alto.

- Perché io a differenza di te non sono il capo di me stessa sul piano di lavoro, la cosa si è protratta ed ho bloccato una fuggitiva con la polizia in groppa ad un cavallo!
Screanzato!- rispose lei, infastidita ma divertita nel rispondergli a tono, come sempre quando c’era Finn di mezzo.

-Ad ogni modo, “signorina faccendina oberata”..sei libera adesso? Il mio furgone ha bisogno d’una piccola manutenzione alla carrozzeria- spiegò il fennec senza cambiare tono.

-Volentieri, ma devo chiedere ai miei amici/colleghi di lavoro temporanei prima. E poi scusa..non potevi portarlo da un carrozziere,un’officina?- chiese lei ragionevole.

-Perché non cago soldi, sai che non faccio mettere a nessuno le zampe sul mio furgone dove posso sistemarlo io e non mi va buttare nel cesso contante che posso risparmiare per una banalità come le tinta per auto quando con te posso ottenerla gratis- sentenziò la volpe del deserto dall’altro capo dello smartphone.

-Ceeerto. E’ per quello. Non perché dopo il mio “aiuto” dooopo.. “necessiti” di quel genere di compagnia..che tra le coperte..qualcuno altro..tipo Nick, non può soddisfare- fece lei maliziosa, centrando in pieno il secondo fine che coi suoi modi bruschi il fennec voleva celare. Ogni volta che Finn chiama per una piccola manutenzione al suo automezzo..non era mai solo per il signor 4 ruote.

-Eeeh, risparmia la tua prontezza di lingua per i riflessi di sotto. O “il tocco d’artista” si scema tutto in una volta- disse lui dopo una breve risata.

-Certo, puoi giurarci. Chiedo subito che piani hanno le giubbe blu per la serata e..vediamo cosa possiamo inventarci dopo. Credi di poter fare il bravo per un po’ e non farmi preoccupare?- chiese lei..sensualmente sotto voce.

-Certo che si. Ma tu..non “protrarti” nuovamente. Va bene?- disse lui con fare mellifluo.

-Ovviamente. A dopo- e la micia chiuse la chiamata.

Per fortuna, prima di rispondere a Finnick, Alice si era allontanata abbastanza da orecchie indiscrete, risparmiandosi battute non richieste.
Adesso restava solo una cosa da fare: terminare quella fase del lavoro bene, al più presto e ritagliarsi una serata libera di puro piacere consensuale..dopo una serata con gli amici prima. L’agenda di Alice doveva seguire sempre una precisa linea di successione: lavoro – amici – sexy private time. E difficilmente una trascurava l’altra. Perché, perché la gattina si metteva d’impegno in..tutte..e..tre!
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: Finalmente ho potuto aggiungere la scena dell’inseguimento che tanto desideravo, spero non siate rimasti delusi e che vi siate divertiti ridendo come matti. I prossimi cap. potrò dedicarli con zelo agli altarini da scoprire e al passato delle nostre care new entry. Posso solo dire con voi tutti “era ora”. A presto, e state pronti.
DD

*abbreviazione di password.
*induttore d’emozioni forti, contrastanti o delicate, ma anche colui che è facilmente manipolabil emotivamente a propia volta.
*Sguardo minaccioso, con occhi che lanciano stilettate appunto.
*Il detective Oteas l’ho scoperto sfogliando i disegni dei fan di Zootopia sul sito devianart, compresi i personaggi che nel film i disegnatori non avevano potuto inserire.
  
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