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Autore: LysandraBlack    04/11/2018    3 recensioni
Aenor Mahariel, Geralt Amell, Kallian Tabris, Elissa Cousland, Natia Brosca e Duran Aeducan.
Chi erano prima di diventare gli Eroi del Quinto Flagello?
Dieci drabble ciascuno, di cento parole esatte, per raccontare qualcosa in più sul loro passato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Anders, Custode, Mabari, Merrill
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The unlikely heroes of Thedas'
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 ELISSA COUSLAND



 

«Nella battaglia di River Dane!»

Elissa, dall'alto dei suoi cinque anni, siede sulle ginocchia del nonno, sfogliando le pagine con gli occhi spalancati, indicando le poche illustrazioni contenute nel libro.

«E qui, c'è la Regina Rowan, in armatura!»

William Cousland sorride, perso nei ricordi. «Era una grande guerriera e una mente brillante.»

La bimba dondola le gambe, agitata. «Potrò diventare come lei?»

L'uomo sospira, carezzandole i capelli. «Prego il Creatore che tu non debba mai vedere la guerra, bambina... Combattere è una faccenda molto meno eroica di quanto si creda.»

«Sono una Cousland!» Protesta lei. «Sarei come te e papà!»

 

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«Elissa!»

La bambina si guarda gli stivali, inzaccherata di fango fin sopra le cosce, colpevole.

«Che ti avevo detto? Oggi dovevi stare con Nan a ricamare, non a... Sguazzare nel fango come un selvaggio!»

Corruccia la fronte, sfidando lo sguardo irato della madre. «Stavo tirando di spada!» Ribatte, incrociando le braccia. «E Fergus è ancora più sporco di me!»

«Tuo fratello è un maschio!» Sbotta Eleanor Cousland, la voce che rimbomba per i corridoi di pietra. «E adesso fila a darti una lavata, altrimenti mangerai coi mabari nel canile! Non voglio più sentir paralre di spade, comportati come si conviene.»

 

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La madre le pettina i capelli, una cascata di boccoli biondi fino oltre metà schiena, tirandoglieli indietro in una serie di elaborate trecce che si arrampicano su tutta la testa.

Nan nel frattempo le stringe il corsetto, stritolandole il busto e facendola gemere di dolore.

«Mamma, devo proprio?» La voce è roca dalle ore passate a piangere, gli occhi gonfi e rossi.

Eleanor sospira, accarezzandole la guancia e asciugando una lacrima. «Non vuoi salutare il nonno un'ultima volta?»

Elissa annuisce, un nodo che le stringe la gola. Afferra il suo libro preferito, ormai sgualcito dalle numerose letture, stringendolo al petto.

 

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La spada di legno è ben nascosta sotto una pila di vestiti vecchi, in fondo all'armadio.

La afferra, il materiale liscio sotto le dita, infilandola nella cintura e coprendosi con una giacca larga. Scivola silenziosa fuori dalla stanza, superando i corridoi immersi nel buio e, col favore delle tenebre, raggiunge il cortile non vista.

Fergus la saluta alzando il braccio, la spada da allenamento già in mano. «Ce ne hai messo di tempo, sorellina!»

Le sfugge un sorriso, mentre estrae l'arma e si mette in posizione di guardia, stando attenta a bilanciare il peso come le ha insegnato il fratello.

 

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Quando Bryce Cousland li sorprende a combattere in cortile, nel bel mezzo della notte, non può credere ai suoi occhi. Elissa e Fergus si scambiano colpi su colpi, schivando e affondando senza tirarsi indietro, non accorgendosi nemmeno della presenza del padre.

L'uomo tossisce, incrociando le braccia al petto. «Bene bene, mi fa piacere che i miei figli si allenino con così tanto impegno e costanza...»

Entrambi si voltano di scatto, sorpresi. Elissa lascia cadere la spada di legno, sprofondando nella vergogna.

Bryce si concede un sorriso, indicando l'arma. «Tuttavia, credo tu abbia ormai bisogno di una spada più seria.»

 

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Per il suo quattordicesimo compleanno, tutti i nobili della zona sono stati invitati a partecipare ai festeggiamenti, e persino alcuni Bann da lontano hanno affrontato il viaggio per salutare vecchi amici e compagni d'arme.

Bryce Cousland osserva la figlia danzare leggiadra nel suo abito di seta e velluto, che mostra ormai le forme che iniziano a sbocciare. Sa di non essere l'unico ad essersene accorto, Elissa sembra catalizzare su di sé l'attenzione dell'intera sala.

«Proprio una bella fanciulla, eh Bryce?» Commenta Rendon Howe, dandogli una pacca amichevole sulla spalla. «Potremmo inziare a considerare un matrimonio tra i nostri primogeniti, sai...»

 

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Fergus tiene tra le mani una cassa di legno, a chiuderla un grande fiocco di stoffa rossa. L'appoggia davanti a lei, un ampio sorriso da un orecchio all'altro mentre la sprona ad aprirla.

Elissa scioglie il fiocco e solleva il coperchio.

All'interno, un cucciolo di mabari color miele alza la testolina, annusando l'aria e fissandola con due grandi occhi nocciola. Uggiola, appoggiando le zampe sul bordo della cassa, cercando di saltarne fuori.

La ragazza lo afferra dolcemente, sollevandolo davanti a sé, già conquistata da quel musino.

«Tanti auguri, sorellina.»

Stringe la bestiola al petto, le lacrime agli occhi. «Grazie, fratellone.»

 

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Biscotto rende onore al suo nome, tendendo un agguato ad uno dei servitori elfici che trasporta ignaro una teglia di dolcetti appena tiepidi, usciti dal forno solo qualche minuto prima. L'odore si è propagato per tutta l'ala del castello, attirando anche attenzioni poco gradite.

Il mabari afferra due biscotti al volo, che spariscono in un attimo tra le sue fauci, arraffandone un terzo piuttosto grosso proprio quando la vecchia Nan si affaccia dalla porta della cucina.

«Maledetto sacco di pulci, se ti prendo...!»

A nulla servono le scuse di Elissa e la mortificazione dell'elfo, il cane è già troppo lontano.

 

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Quando Re Maric Theirin viene ufficialmente dichiarato morto, tutta la nobiltà è chiamata a Denerim a porgere l'ultimo saluto al Re e ad acclamare il suo successore, il principe Cailan.

«Torneremo prima che tu te ne accorga!»

Elissa mette il broncio, scoccando ad entrambi uno sguardo risentito. «Non è giusto.»

Bryce Cousland sospira, per l'ennesima volta in quei giorni. «Avrai altre occasioni per venire alla capitale e incontrare Teyrn Loghain, ora mi serve che tu dia una mano a tua madre a gestire il castello.»

La figlia, controvoglia, ingoia l'invidia, ricambiando gli abbracci del padre e del fratello.

Dovrà aspettare.
 

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Fergus aspetta la moglie sotto l'altare, la cappella del castello ornata di fiori e nastri rossi, bianchi e oro in onore del matrimonio dell'erede dei Cousland.

Elissa, seduta in prima fila, non può che ammirare l'eleganza con cui Oriana percorre la navata, il lungo strascico dell'abito bianco che spicca sul rosso del tappeto, il bouquet di fiori tra le dita delicate.

Il fratello guarda la moglie con occhi pieni di amore, come se null'altro esistesse in quel momento.

Sente la madre reprimere un singhiozzo, mentre nasconde la commozione in un fazzoletto.

Elissa sorride, immaginando per un attimo il proprio futuro.










 

  
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