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Autore: Egia2001    06/11/2018    1 recensioni
Come era arrivato a questo? Kazuki non riusciva a ricordarlo o a capirlo. I suoi occhi erano bendati insieme alla sua bocca, non riusciva a muovere le braccia che erano bloccate dietro la sua esile schiena e le sue gambe erano tenute dalle mani di qualcuno. Ormai non si ricordava nemmeno quanto tempo era passato, potevano essere minuti, o forse ore se non giorni. Non poteva far a meno che sperare nell'arrivo di qualcuno, anche in di Daisuke, nonostante non voleva che lo vedesse in quelle pietbose condizioni.
Tutto quello era successo senza potersi rendersene conto, era successo velocemente e all'improvviso; era una giornata come tante per Kazuki, si ricordava che stava andando a scuola, tutto era tranquillo e nella solita e noiosa monotonia, fino a quando tutto era diventato buio.
ATTENZIONE: in questa storia sono presenti contenuti forti (violenza fisica e carnale, autolesionismo, ecc) (+18)
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Quando si fece l’ora dell’appuntamento fuori era buio da un pezzo. L’aria era diventata più fredda di quella mattina e il vento aveva iniziato a soffiare con maggiore forza, Kazuki si strinse nel suo cappotto, sapendo che una volta arrivato al mare avrebbe trovato una brezza ancora più fredda. Il ragazzo non era più perso nei suoi pensieri come qualche ora prima, ma adesso era tormentato dall’agitazione creata dai suoi sentimenti ancora celati e dall’ansia di cosa potesse essere successo. Mentre continuava a camminare lentamente sul marciapiede, Kazuki iniziò a pensare a delle parole per ammettere i suoi sentimenti davanti alla ragazza dei suoi sogni, parole che non riuscì ad elaborare perché, forse per via delle particolari circostanze in cui si ritrovava il castano, il percorso gli sembrò molto più breve del previsto: in men che non si dica il ragazzo si ritrovò davanti agli occhi l’insegna a neon del bar dove andavano sempre d’estate; e seduta ad un tavolino quadrato vi era Akemi che stava chattando con qualcuno mentre aspettava Kazuki. Il ragazzo si avvicinò e si sedette al lato opposto la ragazza, salutandola e lei ricambiò poco dopo.

 

“Non fa un po’ freddo per vederci qui a quest’ora?” Chiese Kazuki sarcasticamente.

 

“Hai perfettamente ragione” Rispose Akemi ridacchiando “Ma ero libera solo ora, e avevo bisogno di parlarti di una cosa.” Si capiva che qualcosa non andava dal tono della ragazza, la sua voce era cupa anche se tentava di nasconderlo. Al castano sembrò quasi che la ragazza avesse paura di aprirsi con lui.

 

“Di cosa mi vuoi parlare? Spero sia qualcosa di importante visto che per sentirla rischio di morire assiderato” Scherzò il ragazzo.

 

“Hai ragione” Rispose la ragazza sorridendo dolcemente “credo sia il caso di ordinare qualcosa di caldo prima che ti racconti questa cosa”

 

La ragazza fermò una cameriera e ordinò due cioccolate calde, dopo di che guardò nuovamente il telefono, come se fosse ansiosa di ricevere un messaggio. Kazuki non capiva realmente cosa potesse essere successo di così importante da far preoccupare a quel modo Akemi. Passarono alcuni minuti, i due ragazzi avevano chiacchierato un po’ del più e del meno, finchè non arrivarono le due bevande calde. La rossa sapeva che avrebbe dovuto dare delle spiegazioni per quanto stava avvenendo, ma ancora non era riuscita a fare un discorso che poteva far capire a Kazuki che lui non era l’unico a provare quel tipo di sentimenti.

 

“Allora…” Iniziò la ragazza arrossendo “”Volevo parlarti di quel che è successo oggi a ricreazione”

 

“Di cosa stai parlando?” Kazuki non riusciva a capire di cosa stesse parlando, ‘e se avesse sentito tutto quel che ho detto a Daisuke? E se anche lei provasse i miei stessi sentimenti?’ queste furono le domande che balenarono in testa al castano. ‘Ero certo che lei se ne fosse andata prima, e se invece fosse rimasta lì e mi avesse sentito?’ il castano era nel panico, non sapeva come poteva uscire da quella imbarazzante situazione.

 

“Sto parlando di quello che hai detto a Daisuke sul tetto” Rispose impacciata lei, come se non sapesse come dirgli quelle parole.


“Akemi sai che avrei voluto dirtelo tempo fa, io-” Le sue parole, che avevano iniziato a farsi coraggio ed a uscire dal suo cuore, furono troncate da quelle fredde e cupe della ragazza, che lo gelarono più di quel vento freddo che veniva dal mare.

 

“Anche io vorrei dei cambiamenti in questo mondo”

 

“Cosa?” Kazuki chiese sbalordito, tanto era rimasto deluso e scosso dalla risposta della ragazza.

 

“Anche io mi sono stancata della vita qui, almeno nel Kanto le giornate erano più eccitanti. Qui non riesco a notare la differenza tra un giorno ed un altro, soprattutto nel periodo invernale.” Iniziò la ragazza, liberandosi da quel peso che non aveva detto a nessuno. “Ho tenuto nascosto questa notizia perché sapevo che nessuno mi avrebbe capita, ma dopo oggi ho scoperto che anche tu provi lo stesso, e mi sono convinta a parlarne con te. Ho scoperto che nella nostra scuola arriveranno due nuovi studenti” Riprese a parlare Akemi, con un tono che adesso era entusiasta e tutt’altro che freddo. “Finalmente sta accadendo qualcosa di nuovo!”

 

Kazuki per un secondo si sentì speciale, ma quelle parole non erano comunque riuscite a farlo ritirare su di morale. Effettivamente però la rossa aveva ragione, il periodo invernale su quest’isola era sempre stato molto noioso: non vi erano novità e le città erano sempre meno movimentate. Almeno in estate bene o male i ragazzi potevano uscire la sera oppure andare a divertirsi al mare, l’isola si riempiva di vita  e di turisti e ci si poteva divertire di più, mentre nel periodo invernale tutto assumeva un tono grigio che toglieva vitalità ad ogni cosa. Dopo anni che si viveva lì si risentiva di questa monotonia, si diventava stanchi di dover fare praticamente ogni giorno le stesse cose fino all’arrivo di un clima più caldo.

La ragazza continuò a parlare, ma a quel punto il castano era sempre più lontano, la sua mente iniziò a divagare, iniziò a pensare a chi sarebbe arrivato e da dove sarebbe venuto, se li avrebbe trovati simpatici e se sarebbero divenuti amici; i suoi pensieri presero il sopravvento oscurando quel che diceva Akemi. ‘E se Daiki avesse avuto ragione? Forse non porteranno niente di buono’ il ragazzo si ritrovò a pensare di nuovo a quel che si erano detti lui e il corvino qualche ora prima, ma decise di non dare molto peso a quei pensieri perché l’amico non poteva prevedere il futuro. Dopo Alcuni minuti, Kazuki riportò la sua attenzione alla ragazza.

 

“Sono veramente felice di questa novità” mentì il castano. Era sicuramente una buona notizia ma non era di certo quello che si aspettava per novità. ‘Avrei voluto essere io la nostra novità’ pensò tra sè e sè Kazuki.

 

I due continuarono a parlare di questa faccenda, Akemi era evidentemente molto contenta di questa notizia, e il castano si sorprese vedendo che la ragazza non avesse notato la sua mancanza di interesse e di entusiasmo. La ragazza aveva continuato a parlargli di questa novità, mentre lentamente Kazuki iniziò a perdere sempre più interesse, fino a non percepire più le parole di Akemi ma sentendo solo i suoi pensieri.

‘Alla prossima occasione sono deciso a dire quello che provo ad Akemi’ pensò ‘Non voglio perdere altre chance’.

 

“Hey Kazuki” Disse improvvisamente la rossa. Sentendo chiamare il suo nome il ragazzo si catapultò nuovamente nella realtà e scacciò i suoi pensieri.

 

“Volevo solamente chiederti…” iniziò arrossendo leggermente la ragazza “mi prometti che il nostro rapporto non cambierà, vero? Resteremo comunque amici?”

 

Kazuki fece un sorriso affettuoso, che rassicurò la ragazza. “Certo che resteremo sempre amici, non scappo mica. Come mai me lo chiedi?”

 

“Perché non voglio che la nostra amicizia sia rovinata da dei nuovi arrivati” spiegò la ragazza “Per me il nostro rapporto non cambierà mai”

 

Quella domanda tenera fece dimenticare al ragazzo quelle parole che lo avevano ferito prima. Aveva finalmente ricevuto la certezza che quella ragazza, in fondo, teneva a lui e che quindi poteva avere ancora delle possibilità con lei.

Dopo alcuni minuti i due ragazzi si salutarono, notando che ormai si era fatto molto tardi e, visto che il giorno dopo li aspettava un’altra giornata di scuola, decisero di tornare a casa. Mentre tornavano a casa, Kazuki non potè fare a meno di continuare a pensare a quello che era successo e quello di cui si erano parlati, e anche se non erano più insieme sapeva che anche la ragazza stava pensando alla stessa cosa. Il ragazzo sorrise alle coincidenze della vita: solo quel giorno aveva parlato di quel che desiderava ai suoi amici, e oggi aveva già ricevuto la notizia che il suo desiderio si era avverato e aveva scoperto che anche la sua migliore amica era stanca di quella monotonia.

 

Il ragazzo si strinse nel cappotto e iniziò a camminare più velocemente, non vedeva l’ora di incontrare Daisuke a scuola il giorno dopo per raccontargli quel che aveva scoperto.

  
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