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Autore: carrion    18/11/2018    5 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
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Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In un certo senso, era come la prima volta che erano partiti insieme. Una città diversa, uno stato diverso, ma sempre solo loro due, una scintilla di energia riempiva ancora la macchina, l’unico suono era quello dei loro cuori e del motore. Le labbra strette, gli occhi fissi sulla strada mentre aspettavano che qualcosa accadesse, che qualcuno li riportasse indietro.

Era anche diverso però. Più facile, perché Liam non sentiva il peso del mondo sulle spalle. Non indossava vestiti insanguinati e non era stanco fino dentro alle ossa come era stato a Beacon Hills. Non era preoccupato per una nuova battaglia da combattere. Il nervosismo non era lo stesso, non sentiva quella strana ansia che lo faceva soffocare mentre proseguivano il viaggio, ma sentiva una bolla di eccitazione.

Come se anche se non sapevano cosa avrebbero fatto dopo, o dove sarebbero andati esattamente, sapevano entrambi che ne sarebbe valsa la pena.

Era lo stesso eccitamento che faceva sentire ubriaco Liam, con il sangue che gli ribolliva nelle orecchie e il sorriso che minacciava di apparire sul suo viso. La luce della strada passava fin troppo veloce per far credere a Liam che Theo stesse rispettando il limite di velocità, la strada buia si allungava davanti a loro, la luna calante stava davanti alla macchina come un faro, allontanandosi sempre di più nonostante loro la seguissero. Come se fosse un faro che illuminava il loro cammino.

“Stiamo entrando nel Wyoming” disse Theo superando il segnale in una scintilla di blu metallico. Liam rise, senza dubbio stupidamente ma Theo stava facendo la stessa cosa, anche con le borse sotto agli occhi sembrava felice, tranquillo.

“Pensi che ci abbiano seguito?” chiese Liam, guardando dallo specchietto retrovisore come se potesse vedere la jeep di Stiles rombare dietro di loro, con il fumo che usciva dal cofano e un branco incazzato che si sbracciava dai finestrini con le forche.

“Forse.” disse Theo. “Ma possiamo comunque scappare ancora.”

“Pensavo che stessimo facendo una tirata strategica?” disse Liam.

“Mi sa che l’abbiamo rovinata quando abbiamo iniziato a correre verso la macchina.” disse Theo con una risata.

“Bene. Dove stiamo correndo allora?” chiese Liam. Theo fece spallucce, spostando lo sguardo dalla strada verso Liam.

“Mi sembra di ricordare che tu volessi andare a Disney World.”

“Vuoi davvero andare a Disney World?”

“Insomma.. già che stiamo scappando potremmo andare nel posto più felice sulla faccia della terra..” mormorò Theo. “In più-“ Un sorriso di beffa illuminò il viso di Theo mentre tornava a guardare la strada. “guardarti dare fuori di matto sulle montagne russe sembra un bel modo per passare una giornata.”

“E’ dall’altra parte del paese.” notò Liam.

“Se abbiamo intenzione di scappare dovremmo farlo nel modo giusto.” disse Theo.

“Vuoi solo vedere Topolino, vero?”

“Ovviamente no. Pippo però..” Liam rise, rilassandosi sul sedile guardando le linee bianche sulla strada mentre gli sfrecciavano a fianco.

Sapeva che si sarebbe dovuto preoccupare del branco, di cosa sarebbe successo quando Derek avrebbe detto loro che lui e Theo erano sgattaiolati nel bel mezzo della notte, se non lo aveva già fatto ma non riusciva a preoccuparsene davvero. La sua mentre era piena di idee su quello che avrebbero potuto fare, si stava chiedendo se sarebbe riuscito a mettere a forza un cappellino con le orecchie di topolino a Theo e riuscire a fargli una foto. Era abbastanza sicuro che ci sarebbe riuscito, aveva una foto di Theo coperto di olio, qualche minuto prima di essere quasi venduto come gigolò, le orecchie di topolino non sarebbero state così difficili in confronto.

“Sarà divertente” disse Liam, guardando Theo sorridere con la coda dell’occhio.

“Dovrò prenderti uno di quei guinzagli per bambini vero?” Liam ignorò il commento felice di tornare a guardare fuori dal finestrino.

*

“La finisci?” sbottò Theo.

“La finisco di fare cosa? Non sto facendo niente.” borbottò Liam, guardando Theo continuando a strizzare gli occhi nel buio dell’autostrada.

“Mi stai guardando.” disse Theo, togliendo finalmente l’attenzione dalla strada.Liam intensificò lo sguardo quando Theo lo incrociò. Theo gli restituì uno dei suoi sguardi di ghiaccio. “Non è colpa mia.”

“Si, certo.” rise amaramente Liam. Theo sospirò, con il braccio appoggiato alla macchina. Liam si mosse dall’angolo del retro del pick-up dove si era messo mentre Theo lo giudicava in silenzio.

“Ok Liam, perché non mi dici perché dovrebbe essere colpa mia?”

“Tu stavi guidando”

“E’ esplosa e basta Liam. Non c’è nient’altro da dire. Non è che abbiamo forato o..”

“si perché tu guidi perfettamente.”

“Guido meglio di te.”

“Bè non è esattamente difficile, no?” rise Liam. Le labbra di Theo si arricciarono in un sorriso di scherno. “Oh stai zitto!”

“L’hai detto tu, non io.” disse Theo, alzando le mani in segno di resa. Liam si lasciò scappare un grugnito infantile, e fece ricadere il capo contro il metallo della macchina con un tonfo sordo. “Dai Liam. E’ scoppiata una gomma non è successo niente di che, non mettere il broncio.”

“Siamo nel bel mezzo del nulla di notte.” disse Liam. “E tu sei così stupido da non avere una gomma di scorta quindi..”

“Ce l’avevo.” borbottò Theo. “L’ho usata qualche settimana fa.”

“E non hai pensato di prenderne un’altra?”

“Sai quanto costa una ruota?”

“SI, non so nemmeno guidare ma amo guardare i prezzi delle gomme.” sbuffò Liam. “Allora? Ovviamente, una ruota di ricambio è necessaria.”

“Chissene frega se è necessaria! Non me la potevo permettere. Dovevo mangiare e riempire il cazzo di serbatoio, cazzate inutile come le ruote di scorta non sono importanti.”

“Non sembra così inutile in questo momento.” mormorò Liam. Theo sospirò. Liam lo guardò mentre si allontanava dalla macchina e si avvicinò al ciglio della strada, guardò all’orizzonte come se potesse far comparire una macchina solo con la forza del pensiero.

“Sii paziente. Qualcuno arriverà presto.”

“Non possiamo semplicemente chiamare un carroattrezzi e-“

“no.”

“Ma-“

“Anche quello costa.”

“Abbiamo i soldi.”

“Che non spenderemo in strozzate che possiamo benissimo risolvere da soli.” sospirò Theo. “Saremmo già sulla via del ritorno ora se solo avessi voluto camminare fino alla città e-“

“No, non è vero! Te l’ho detto, ci sarebbero volute come minimo due ore per arriv-“

“Allora stai zitto e aspettiamo che qualcuno passi.”

“Oh dio sei impossibile!” sibilò Liam, trattenendo un urlo di frustrazione. Le cose erano andate benissimo per un’ora intera quando erano entrati nel Wyoming prima che la ruota anteriore scoppiasse e loro rimasero bloccati sul ciglio di una strada buia e circondata da alberi per minimo 40 minuti, mandandosi frecciatine perché Theo si rifiutava di chiamare un rimorchio e Liam si rifiutava di camminare per ore per arrivare al primo negozio di auto.

“Non lo sarei se mi avessi lasciato andare e-“

“Non mi lascerai da solo su una strada a caso!” disse Liam, scendendo dal pick up e iniziando a camminare sulla via alberata.

“Ci vorranno dieci minuti-“

“Si, se fossi Flash. Saremo anche più veloci degli umani ma-“

“Sai, sto iniziando a sperare che il branco ci stia seguendo così ti possono portare via e così a avranno loro a che fare con i tuoi capricci.”

“Non sto facendo i capricci!” ringhiò Liam, sbattendo il piede a terra.

“Hai appena sbattuto il piede a terra?” chiese Theo, girandosi con un sorriso incredulo in viso.

“No.”

“Hai letteralmente cinque anni, lo sai vero?” disse, sembrando molto più tranquillo di quello che era stato per i venti minuti precedenti, da quando avevano avuto la prima discussione su ‘carrotrezzi, autostop o camminata’.

“Stai davvero sorridendo perché sono incazzato?”

“Bè, quello e perché una macchina sta arrivando.” disse Theo. Liam si affacciò, gli occhi che scrutavano la strada con le orecchie tese. Riusciva a sentirlo, il rombo di un motore vecchio. “Vieni qua e alza il pollice” disse Theo, spostandosi da un piede all’altro sul ciglio della strada mentre aspettava che la macchina apparisse all’orizzonte.

“E se fossero degli assassini?” chiese Liam, raggiungendo Theo.

“E anche se lo fossero? A questo punto stare in macchina con un assassino non dovrebbe più essere un problema per te.”

“Davvero Theo.” replicò Liam. “Mio padre ha dovuto curare un ragazzo che è stato pugnalato dopo aver fatto l’autostop e-“

“Ci sono anche delle persone che sono affogate nelle pozzanghere.” disse Theo con un sospiro sofferente. “Solo perché è successo una volta non è detto che debba succedere a te”

“Ma non significa che non mi potrebbe succedere.”

“Sei un licantropo Liam. Se qualcuno ti pugnala guarirai.”

“Non mi fa sentire meglio!” disse Liam. Theo arricciò le labbra divertito. Un furgoncino bianco apparve all’orizzonte, cigolando verso di loro sinistramente. Theo alzò a mano, con il pollice alzato orgogliosamente. “Io non-“

“Se continui finirò ad essere io quello che ti accoltella.” lo interruppe Theo. Liam grugnì, guardando il furgoncino avvicinarsi. Un uomo con la barba era appena visibile dietro al forte bagliore dei fanali nell’oscurità. Il furgoncino si fermò a pochi passi da loro.

“Theo non penso che sia-“ Theo lo zittì avvicinandosi al finestrino.

“State bene ragazzi?”

“Ci è esplosa una gomma.” spiegò Theo, appoggiandosi al finestrino con un sorriso ammagliante che fece roteare gli occhi a Liam. “Per caso si sta dirigendo a Dubois? Ci farebbe comodo un passaggio ad un’officina.” L’uomo ci pensò per un attimo, scrutandoli. Liam cercò di sorridere ma era sicuro che più che altro aveva fatto una smorfia.

“Mi avvicino abbastanza..” disse, riguardando Theo. “Ho paura che dobbiate sedervi dietro però.”

“Va bene.”

“Allora saltate su”

“Andiamo” disse Theo, spingendo Liam verso il retro del furgone e aprì la portiera con un gesto plateale.

“Dimmi che non stai davvero pensando di entrare in un furgone bianco con uno sconosciuto.” bisbigliò Liam.

“Non ci sto pensando. Lo sto facendo.” disse Theo, saltando sul furgone come se non fosse una palese sentenza di morte.

“Non hai mai visto un film horror?”

“No ma sono abbastanza sicuro che non sia poi così importante quando ne hai vissuto uno.” disse Theo. “Ora muoviti. Sali sul furgone.”

“Amico.” si lamentò Liam.

“Wow guarda, ci sono cuccioli e caramelle quad dentro..” disse teatralmente Theo.

“Sei un idiota.” disse Liam, maledicendo il tono affezionato e il sorriso che si stava formando sul suo viso mentre infilava la testa nel retro del furgone e controllava che non ci fossero state vittime precedenti. Era buio e sudicio e Liam era abbastanza sicuro che ci fosse a malapena spazio per tutti e due per via di tutto lo spazio occupato da pacchetti con forme imbarazzanti coperti da teli bianchi. Annusò piano l’aria, cercando di capire cosa fosse quello strano odore che impregnava il furgone.

“forse.. chiedigli cosa fa per vivere.”

“Ci sta dando un passaggio Liam. Non siamo ad un appuntamento al buio.” disse Theo. Liam arricciò le labbra per niente divertito. Se Theo pensava che avrebbero rischiato di venire pugnalati il minimo che poteva fare era fare una semplice domanda. Liam non era sicuro quanto quella domanda potesse aiutarlo, perché sicuramente il tizio non avrebbe risposto ‘sono un assassino’ ma forse avrebbe avuto una buona spiegazione per guidare nel bel mezzo del nulla in un sinistro furgoncino bianco alle tre del mattino. “Che cazz- va bene. OK.” sibilò Theo prima di alzare la voce per farsi sentire dal guidatore. “Allora, cosa ti porta in giro a quest’ora? Lavori come una specie di camionista o qualcosa del genere?”

“Questo non è un camion ragazzo.” rise il guidatore. “C’è una scuola che ha richiesto un paio dei miei pezzi..”

“Pezzi?” chiese Liam lentamente. “Sei un’artista?” Quello.. non sembrava pericoloso.

“In un certo senso.” mormorò facendo irrigidire nuovamente Liam. Quella più una frase da ‘serial killer’ che da artista.

“Cosa significa?” insistette Theo. Liam si sarebbe sentito compiaciuto dal modo in cui le sue spalle si erano tese alla risposta criptica se non fosse stato impegnato a pensare a quanto avrebbe fatto schifo venire pugnalato da un uomo a caso sul ciglio della strada perché Theo non aveva voluto spendere i soldi per chiamare un carro attrezzi.

“Sono un imbalsamatore.” Lo sguardo di Theo incontrò quello di Liam, con gli occhi spalancati. I due si girarono all’unisono per guardare i pacchi coperti. Theo si avvicinò, alzando un po’ un telo scoprendo una volpe morta che li fissava con degli occhi di vetro e la mascella leggermente asimmetrica.

“No. Assolutamente no.” disse velocemente Liam. Si avvicinò a Theo pronto a trascinarlo fuori dal furgone ma lo trovò già pronto per spingerlo fuori, tuffandosi anche lui poco dopo e chiudendo le portiere. Bloccando la volpe imbalsamata dalla vista.

“Sai cosa, siamo a posto!” chiese Theo, spingendo di peso Liam verso il pick-up, ancora parcheggiato sul ciglio della strada.

“Siete sicuri che non volete un passaggio?” chiese l’uomo affacciandosi dal finestrino con le sopracciglia aggrottate mentre guardava tra loro due. Liam si spostò dietro a Theo.

“Chiamerò un carroattrezzi.” disse Theo. “Sarà più semplice così.” Ci fu una pausa sgradevole quando l’uomo li guardò. Le spalle di Theo erano dritte, le sue dita si aprivano e chiudevano come se fosse pronto a lottare.

“Come volete.” disse l’uomo, pochi secondi dopo il furgoncino stava proseguendo per la sua strada lasciando i due ragazzi da soli accanto agli alberi, con gli occhi che seguivano la scia di luce finché lentamente svanì nel buio della notte.

“O mio dio.” sibilò Liam.

“Devo ammetterlo..” disse lentamente Theo. “E’ stato un po’ strano”

“Un po’ stra.. amico quello aveva un sacco di animali morti nel retro di un cazzo di furg-“

“Sono sicuro che non li abbia uccisi.”

“Davvero?” Theo fece spallucce.”Scommetto che la sua casa è decorata con i corpi degli autostoppisti che ha fatto salire. Dio, chiama un carroattrezzi..”

“No.”

“Cosa?”

“Aspetteremo qualcun altro.”

“Non puoi fare sul serio. Siamo quasi morti!”

“Non fare il drammatico. Sono sicuro che era una persona normale.”

“Allora perché sei corso fuori dal furgoncino come un-“

“Perchè è strano! Chi attraversa lo stato con animali di posti lontani morti e imbalsamati nel retro della macchina? Basta, fatti una dormita ok? Ti sveglierò quando arriva qualcuno.”

“Vuoi che mi metta a dormire quando siamo sul cig-“

“Liam, abbiamo passato metà del nostro viaggio a dormire accanto a delle strade. Non è niente di che.”

“Dovremmo attraversare il paese. Non dormire su una strada a poche ore dal branco che mi ha già trovato una volta.”

“Sono abbastanza sicuro che abbiano colto il messaggio.” disse Theo. “E’ stata una giornata lunga Liam.” Voleva protestare, ma sinceramente, era stata una giornata lunga. Solo la mattina prima Liam si era svegliato non sapendo se Theo gli avrebbe ancora voluto parlare e ora erano lì, in un altro stato avendo abbandonato non uno ma ben due branchi quel giorno. Anche il motel sembrava essere successo un secolo fa. “Dormi un po’” disse Theo dandogli una gomitata leggera. “Puoi andare sul sedile posteriore.”

“Stai solo cercando di sbarazzarti di me, vero?”

“Bè il tuo russare è meno fastidioso dei tuoi lamenti quindi..” Liam aprì la portiera e si arrampicò dentro, rispondendo a Theo solo con un dito medio.

*

Liam si alzò lentamente, avvolto nella coperta di Theo, i suoi piedi erano fuori dal finestrino aperto in quella che era sicuro non fosse una posizione estremamente comoda se solo fosse stato abbastanza sveglio da farci caso. La luce del sole entrava dalla fessura facendolo brontolare. Perché le macchine non hanno le tende? Sicuramente quella sarebbe stata una bella idea.

“Theo?” disse Liam, con la voce roca per via del sonno, pronto per dire a Theo la sua brillante idea. Solo per vedere un sedile anteriore vuoto. “Hey, Theo?” sbraitò Liam alzando la voce. Non ci fu risposta. Chiuse gli occhi, cercando il battito cardiaco famigliare per scoprire che semplicemente non era lì. Riusciva a sentire il cinguettare degli uccellini, il suono lontano di un motore che andava sulla strada e il fischiare del vento tra gli alberi dall’altra parte della strada, ma niente Theo.

Colpì il pavimento della macchina con un piccolo grugnito e in qualche modo rotolò fuori dal pick up. Scansionò con gli occhi la strada, strizzandoli per la luce troppo forte, aspettandosi che Theo saltasse fuori da dietro un albero. Liam ritornò a guardare la macchina, la ruota anteriore era bucata e completamente a terra.

“THEO?” Liam urlò, mettendosi le mani ai lati della bocca. Aspettò che Theo gli rispondesse qualcosa riguardo al non potere nemmeno pisciare in pace. Silenzio. Liam spalancò la portiera un’altra volta, prendendo il telefono da dove l’aveva messo in mezzo ai due sedili. Fece il numero di Theo solo per sentire il cruscotto tremare perché il suo cellulare era lì.

“Davvero?” borbottò Liam, guardando il telefono di Theo. L’unica cosa he Theo avrebbe dovuto fare se avesse avuto intenzione di abbandonarlo nel bel mezzo della notte era prendere il telefono. A meno che non aveva avuto scelta. Liam guardò l’ora. Erano appena passate le sette, aveva dormito più o meno quattro ore.

Liam non riuscì a fare a meno di pensare che forse il loro amico imbalsamatore fosse tornato indietro e avesse rapito Theo per aggiungerlo alla sua collezione. Con la mente che vagava tra le immagini di un lupo nero peloso con gli occhi di vetro con una piccola macchia bianca di pelliccia messo tra un esercito di scoiattoli imbalsamati e Theo come un normale essere umano seduto come ad una macabra cena di cadaveri, riusciva a vedere l’attrattiva di entrambi, Theo come lupo era stupendo con una pelliccia ingiustamente soffice, sarebbe stato come avere un peluche di un lupo e Theo.. bè Theo era oggettivamente bello.

Guardò il suo telefono, chiedendosi come avrebbe fatto a chiamare il branco e dir loro che Theo era stato rapito da un imbalsamatore umano per aggiungerlo al suo museo inquietante delle cose morte. I suoi occhi tornarono sulla strada.

Quanto vantaggio potevano avere su di lui? Forse se Liam avesse iniziato a correre li avrebbe raggiunti o-

Cosa se ne sarebbero fatti poi di un Theo imbalsamato? Avrebbero dovuto seppellirlo? Stiles avrebbe probabilmente suggerito di usarlo come appendiabiti. O un bersaglio. Forse sarebbe diventato il Rowdy suo e di Mason. Anche se, Turk e JD avevano un cane imbalsamato ed abbastanza inquietante così, il pensiero di tenere un Theo imbalsamato come se fosse ancora parte della famiglia sarebbe probabilmente stato abbastanza per guadagnarsi una valutazione psichiatrica.

Era davvero troppo presto perché Liam passasse tutti i suoi weekend in un istituto psichiatrico.

Prima che Liam potesse iniziare ad andare davvero in panico sentì dei passi sull’asfalto. I suoi occhi scattarono verso l’orizzonte. La piccola bolla di preoccupazione che era cresciuta nel suo stomaco scoppiò nel momento in cui vide Theo che camminava all’orizzonte come se non avesse lasciato Liam a pensare a una vita passata a spiegare perché avesse un ragazzino imbalsamato in un angolo del salotto. Liam assottigliò gli occhi quando Theo si avvicinò, con una grande tazza in mano che Liam suppose potesse solo essere caffè e facendo rotolare accanto a sé con l’altra mano la ruota.

“I tuoi capelli sono ridicoli.” disse Theo avvicinandosi e portandosi la tazza alle labbra con un sorriso divertito come se lui fosse messo meglio avendo passato la notte in bianco.

“Dove cazzo sei stato?” ringhiò Liam.

“Hai tre tentativi per indovinare.” disse Theo dando un’ultima spinta alla ruota. Liam la guardò mentre rotolava verso di lui, rimbalzando sulla strada leggermente dissestata. Nonostante si allontanò abbastanza cadde a circa cinque metri da Liam con un forte tonfo.

“Pensavo che mi avresti svegliato.” disse Liam guardando Theo che raggiungeva la ruota e la sollevava facendola rotolare per gli ultimi metri.

“Ho mentito” disse seccamente Theo, anche se il suo tono fu rovinato dallo sbadiglio che seguì. Liam guardò le borse sotto che aveva sotto agli occhi.

“Sono abbastanza sicuro che tu non abbia bisogno di caffè ora.”

“No, avevo bisogno di pace e tranquillità ed è quello che ho avuto.” disse Theo con un ghigno. Liam assottigliò gli occhi. “Oh dai, ti ho lasciato il finestrino aperto e avevi un casino di acqua-“

“Non sono un cane.” sbottò Liam.

“Hai intenzione di lamentarti perché ho fatto io il lavoro duro e ho camminato fino in città per prendere una ruota o vuoi montare la gomma così possiamo continuare il viaggio?”

“Sinceramente? Lamentarmi mi sta bene.” borbottò Liam. Le labbra di Theo si arricciano in un sorriso divertito. “Non sapevo dove fossi.”

“Eri preoccupato?” chiese Theo sembrando fin troppo compiaciuto.

“E se l’imbalsamatore di volpi fosse tornato indietro? Sarei potuto diventare io l’animale morto.”

“Almeno saresti stato zitto.” mormorò Theo con gli occhi luminosi che significavano che voleva che Liam lo sentisse.

“Almeno hai preso anche a me qualcosa da bere?”

“Ti sembra che io abbia un’altra tazza?” rise Theo. “Puoi bere dalla mia.” disse alzandola. Liam fece un sorso del liquido tiepido accigliandosi.

“Avresti potuto prenderne una per me.”

“Ti piace a malapena il caffè.” disse Theo, appoggiandosi alla macchina con le spalle cadenti mentre si passava una mano sugli occhi.

“A te non piace il caffè.” ribatté Liam. Theo non rispose nemmeno, sollevò solo lo sguardo, roteando le spalle come se stesse fisicamente provando a scrollarsi di dosso la fatica e allungando una mano per recuperare la tazza.

Non ci volle molto per i due a finire il loro caffè continuando a passarselo come se fosse una sigaretta. Una volta che fu finito Theo fece cadere la tazza vuota nel retro del pick up, quasi schiacciandola un momento dopo quando lanciò una manciata di attrezzi contro il metallo con uno schianto assordante e si mosse per dare un’occhiata alla ruota.

“Hai bisogno che ti aiuti o-“

“Passami il cric.” disse Theo, picchiettando contro lo squarcio nella vecchia ruota.

“é.. uh.. è il coso a croce vero?” chiese Liam, osservando la varietà di attrezzi oliati.

“Cosa?” Liam lo alzò. “No quella è una chiave inglese. E’ l’altro- no Liam quello- ok siediti e- Non nella macchina!”

Liam si lasciò andare contro l’asfalto sporco con un sospiro. Theo si mosse, prendendo tutti gli attrezzi e spostandoli per terra vicino alla macchina.

“Se volessi mai imparare a sistemare una macchina per piacere non andare da Stiles.”

“E’ un modo per dirmi che stai per insegnarmi a cambiare una ruota?”

“Non ora, no. Ho intenzione di lasciare questa strada in giornata.” Liam non si preoccupò di ribattere, non aveva particolarmente voglia di imparare a cambiare una ruota e Theo sembrava sapere a malapena quello che stava facendo.

“Come fai a sapere come si fa? Intendo, come fai anche solo a saper guidare?” chiese Liam, affondando le dita in un buco dell’asfalto mentre guardava Theo girare il cric. “Tipo.. ti hanno insegnato i dottori del terrore o-“

“Pensi che i dottori del terrore mi abbiano fatto lezioni di guida?” chiese Theo con una risata.

“Non lo so. E’ il motivo per cui ho chiesto.”

“No Liam, i dottori del terrore non mi hanno fatto lezioni di guida.”

“Quindi..”

“Ho imparato da solo.” disse Theo.

“Hai imparato da solo?” Theo fece un piccolo cenno con la testa.

“Se dovevo sembrare un adolescente normale dovevo imparare a fare le cose che un normale adolescente fa. Mi hanno dato tutti i documenti che mi servivano ho solo dovuto imparare come fare la mia parte.”

“Questo non spiega-“

“Ho rubato un paio di macchina e ho guidato finché ho imparato a farlo.” disse con nonchalance. Le dita di Liam smisero di assaltare l’asfalto.

“Hai rubato delle macchine?” disse Liam guardando con la bocca aperta. “E’ un altro dei tuoi scherzi strani?”

“No.” disse Theo.

“Amico.”

“Cosa? Le ho restituite! Quando non le ho rotte.” aggiunse in un sussurro.

“Mi hai dato lezioni di guida!” sibilò Liam.

“E tu sei migliorato.” disse Theo fin troppo felice.

“Non ci credo che hai rubato delle macchine.”

“Solo tipo..cinque.” disse Theo. “Non è niente di che..”

“Amico non siamo in Grand Theft Auto. Questa macchina è rubata?”

“non esattamente.”

“Non esattamente? Cosa vuol dire?”

“Significa che l’ho comprata con dei soldi rubati.”

“Come hai fatto ad aver abbastanza soldi per comprare-”

“Mi hanno dato dei soldi.” disse con voce dura, come se volesse che quella conversazione finisse. Liam era sorpreso anche solo che fosse durata così a lungo. Di solito Theo preferiva zittirlo prima che finisse le parole dottori del terrore.

“Quindi erano tipo i tuoi sugar daddies?” Theo rise sorpreso, prendendo la scusa della battuta squallida per porre fine alla discussione.

“Va bene, vieni qui.”

“Cosa?”

“Come cambiare una ruota 2.0” disse Theo, facendo cenno a Liam di avvicinarsi. Liam si affrettò al suo fianco. Non che sistemare una ruota sembrasse divertente ma insomma, era sempre meglio che non far nulla.

“Ora, sai dirmi cosa è questo?” chiese Theo indicando la ruota nuova, aspettando.

“Fottiti.”

“Sbagliato. Si chiama ruota e-“ Liam non era sicuro se volesse ridere o lo volesse picchiare.

*

Durante la giornata non successe nulla di che ignorando la prima lezione di Liam di ‘meccanica per ignoranti’ come l’aveva chiamata Theo. Theo non si era nemmeno preoccupato di prendere un altro caffè dopo aver bevuto il primo. Sorseggiando semplicemente dell’acqua quando un paio di volte si erano fermati per mangiare o andare in bagno come se non riuscisse a sopportare ancora il gusto amaro del caffè.

Nonostante si fossero fatti il culo per accumulare un bel po’ di distanza tra loro e il branco, al branco non sembrava davvero importare. Liam aveva ricevuto solo tre messaggi da loro in tutta la giornata. Uno da Scott che la mattina gli aveva scritto ‘state attenti in macchina’. Uno da Stiles un minuto esatto dopo che aveva citato la lettera della signora Weasley ‘Nessun biglietto, auto scomparsa’, e l’ultimo era da parte di Malia che gli aveva mandato una foto su Snapchat di lei che sparava a Stiles durante una partita di lasergame.

Quando finalmente si fermarono in un campo random per dormire Liam era abbastanza sicuro che erano arrivati in Kansas, Theo diceva di no, ma Liam lo aveva anche svegliato un paio di volte quando si era addormentato alla guida nell’ultima ora quindi non era molto convinto che quello che dicesse fosse attendibile.

E a confermare quanto Theo fosse stanco fu il fatto che si buttò letteralmente sui sedili posteriori per dormire senza lamentarsi o borbottando che avrebbe chiuso gli occhi solo per un po’ e poi sarebbe tornato a guidare qualche minuto dopo. E a confermare quanto Theo sembrasse stanco fu anche il fatto che Liam non si lamentò del fatto che avesse preso il cuscino. Cazzo, glielo aveva letteralmente lanciato lui tra le braccia.

Theo si rannicchio lontano da Liam, affondando la testa nel sedile mentre Liam digitava sul suo telefono, cercando di capire come passare le più di venti ore che li separavano dalla Florida, cercando qualcosa che potessero fare in giornata. Il senso di colpa lo stava attanagliando mentre pensava al fatto che Theo probabilmente sarebbe stato più che felice di dormire in motel prima che Liam si fosse catapultato nella sua stanza e ne avesse chiesta metà.

E come entrambi avrebbero potuto dormire se Liam non fosse stato così petulante sul fare l’autostop o camminare verso un negozio di gomme.

Theo is addormentò circa un secondo dopo che la sua testa colpì il cuscino. Liam, d’altro canto, era troppo impegnato a chiedersi se avesse preso la decisione sbagliata. Sarebbero potuti rimanere in Idaho, almeno per la notte. Liam sarebbe dovuto rimanere nella sua stanza e dire davvero arrivederci la mattina o, almeno, sarebbe potuto andare a dormire dopo aver raggiunto Theo e Liam si sarebbe potuto preoccupare di dire a Mason che non voleva andare con lui dopo che Theo si fosse riposato decentemente almeno una volta.

Le sue dita erano sospese sul telefono, guardando le sue vecchie conversazioni con Mason cercando di ricordare quando fosse stata l’ultima volte che era passato un giorno prima che si scrivessero, perché, lo sapeva che non aveva creato problemi solo a Theo con il pigiama party improvvisato ma anche a Mason.

Mason che voleva solo dargli una mano e che aveva lasciato lì come se fosse una sposa in fuga e non gli aveva scritto da quel momento.

Liam scese dalla macchina, chiudendo la portiera piano per non svegliare Theo. Camminò per il campo, finché non trovò un punto in cui poté sedersi e parlare senza disturbare Theo.

Si passò il telefono da una mano all’altra, sedendosi nell’erba e guardando come veniva mossa dal vento. Doveva scusarsi. Giusto? O forse non doveva, forse Mason non era nemmeno arrabbiato. Forse il suo telefono si era solo scaricato. Forse Liam era solo bisognoso di attenzioni e si stava impacciando per niente. Liam sospirò, guardando il campo e chiedendosi pigramente se Theo avesse parcheggiato in una proprietà privata prima di decidere che non gli interessava poi molto.

Non è arrabbiato, ci stai pensando troppo. Liam si decise, fece un lungo sospiro e compose il numero di Mason.

Il telefono squillò tre volte prima che Mason finalmente rispose.

“Cosa?” chiese Mason.

“Felice di sentirti.” disse Liam con una risatina. “Sai bene? Non mi hai scrit-“

“Mi hai scaricato.” disse Mason, con voce tagliente.

“um..”

“Sai che ero davvero preoccupato che ti avessero rapito?” Liam si fece scappare una piccola risata. “Non è divertente amico. La porta di Theo era rotta, la maniglia era tipo, letteralmente scardinata e eravate entrambi spariti! Eravamo pronti per venirvi a cercare per tutto il cazzo di paese quando Derek ci ha detto che siete scappati sghignazzando e-“

“Non stavamo sghignazzando.” disse Liam velocemente.

“Ti rendi conto che è la seconda volta adesso che scappi via al tramonto con Theo-“

“Tecnicamente il solo era già tramontato.” scherzò Liam dondolandosi e chiedendosi se forse non sarebbe stata un’idea migliore aver lasciato Mason sbollire la rabbia da solo. Mason trattenne il respiro come se stesse cercando di impedire a se stesso di mandarlo a fanculo. “scusa.” mormorò Liam. “Non volevo-“

“No. No, non ti scusare. Dimmi come queste cose sono successe tecnicamente perché mi piacerebbe avere delle risposte.”

“Amico-“

“Se ti serve altro tempo per esplorare questo strano corteggiamento che stai facendo con Theo allora va bene ma-“

“Ehi, aspetta cosa- No, non è così. No.” sibilò Liam, guardando la macchia scura in lontananza che sapeva essere la macchina come se Theo fosse riuscito a sentire la voce di Mason. “Non è.. non è come credi!”

“Allora com’è? Perché davvero non lo capisco.” sospirò Mason. “Voglio solo aiutarti e se io non posso farlo ma Theo si allora sai.. insomma va bene, è ok, son felice che ci sia lui..” Liam dovette concedergli il fatto di essere riuscito a dire quella frase senza sembrare troppo afflitto.

“Avrei dovuto dirti che me ne stavo andando.”

“Dici?”

“E’ che.. non sapevo come farlo e poi Theo ha detto che avremmo potuto fare una ritirata strategica..”

“Davvero amico?” rise Mason.

“E in quel momento sembrava la scelta giusta. Tu avevi il branco con te e.. mi spiace, correre via è stato da cazzoni.”

“Esattamente.”

“Non sapevo come dirtelo..”

“Hey amico, grazie per l’offerta ma preferisco stare con Theo per ora- sarebbe stato un buon inizio.” disse Mason.

“Non volevo ferire i tuoi sentimenti.”

“I miei sentimenti sarebbero a posto se non fossi scappato come in Gone Girl.”

“E’ un anime?”

“Dio a volte mi chiedo come facciamo ad essere amici.” sospirò Mason.

“Non venire in viaggio con te.. andare con Theo non significa che.. non è colpa tua io volevo.. tu sei il mio migliore amico e avremo un milione di possibilità per fare cose stupide insieme ma Theo.. non sono nemmeno sicuro che mi consideri suo amico ma per ora gli sta bene che io sia con lui quindi..”

“Amico, anche io riesco a vedere che ti considera suo amico” disse Mason.

“Davvero?” chiese speranzoso Liam.

“Si. Insomma, nessuno si imbarazzerebbe in quel modo giocando a golf per qualcuno che non considera suo amico.”

“Era osceno vero?” disse Liam, sforzandosi di scacciare il ghigno che si stava formando sul suo viso come se Mason potesse vederlo e rimproverarlo.

“Amico, era una sofferenza guardarlo.” rispose Mason ridendo. Anche Liam rise, lasciando che la conversazione lo cullasse guardando le nuvole in cielo che coprivano le stelle.

“Sarò a casa presto.” promise Liam. “Poi la prossima estate possiamo fare un viaggio. Stavo pensando all’Europa.”

“Hai intenzione di corteggiarmi a Parigi?” mormorò Mason.

“Ti prego no.” Liam sentì un assonnato Corey borbottare.

“Sai, mi dispiace davvero di averti scaricato. E’ stato stupido.”

“Si be.. conosco la maggior parte dei tuoi impulsi quindi non sono sorpreso.” disse dolcemente Mason. “dimmi solo una cosa.”

“Quello che vuoi.”

“Davvero Theo ride?”

“Amico si. E solitamente alle battute che fa lui stesso.” disse Liam.

“Fa delle battute?”

“Non molto belle.”

“Qualsiasi cosa è meglio del tuo senso dell’umorismo.”

“hey, io sono divertente.”

“Ovvio che sì.” mormorò Mason tranquillizzando Liam. “Devo andare. Dobbiamo svegliarci presto per andare a casa.”

“Siete ancora in Idaho?”

“Non molto lontani, abbiamo guidato solo un paio di ore oggi.” disse Mason. “Dove siete voi?”

“Credo in Kansas? Non sono sicuro, abbiamo guidato tipo nove ore oggi quindi..”

“Cosa cazzo fate in Kansas?”

“Ora? Dormendo. Bè, Theo sta dormendo. Ovviamente io no.”

“Ovviamente.” rise Mason.

“Ti chiamo domani? E ti mando tipo.. tutte le foto che ho.”

“Sarà meglio.” disse Mason. “O convincerò Theo a mandarmi foto tue imbarazzanti.”

“Non credo che tu lo debba convincere. Imbarazzarmi è tipo, uno dei suoi passatempo preferiti, insieme all’infastidirmi.”

“E comunque tu sei andato volontariamente con lui.”

“Siamo a posto?”

“Si amico.” sospirò Mason. “Ma mi aspetto tipo.. otto souvenir.”

“Ti aspetti che mi compri il tuo perdono?”

“Ovviamente si.” disse Mason. “Ok, ora riattacco davvero, ci sentiamo”

“Ciao, Mase.” mormorò Liam, attaccando sentendo il nodo d’ansia allo stomaco sciogliersi mentre si rilassava contro il terreno. Mason non lo odiava. Tutto sarebbe andato per il meglio.

*

Davvero, Liam avrebbe dovuto aspettare prima di dire che sarebbe andato tutto bene ma si ritrovò davvero sorpreso quando tornò al pick up e non trovò più Theo sdraiato sui sedili posteriori dove lo aveva lasciato.

Liam sapeva che c’era qualcosa che non andava ancora prima di vedere Theo, se non per il battito irregolare del suo cuore allora per l’acuta puzza di terrore che sembrava coprire tutto il resto e il suono del suo respiro affannato.

Girò attorno alla macchina lentamente, assicurandosi che Theo lo sentisse avvicinarsi. L’odore delle lacrime salate fecero immobilizzare Liam a un passo dal retro del pick up, rimase lì fermo a guardare Theo con la testa tra le gambe singhiozzare. Una parte di lui se ne voleva andare, voleva girarsi e camminare dalla parte opposta lasciando Theo solo.

“Theo?” un’altra parte di lui, chiamata la sua bocca, non era così felice al pensiero di scappare via come un codardo.

Il cuore di Liam tremò quando Theo alzò lo sguardo. I suoi occhi erano bagnati di lacrime e teneva le ginocchia strette al petto in modo protettivo. Sembrava un bimbo spaventato. Liam aveva chiesto a Theo di parlargli dei suoi incubi. Aveva aspettato sicuro che quando Theo avesse trovato la forza di parlargliene lui avrebbe trovato qualche parola di conforto. Voleva che Theo glielo dicesse perché era stato così ignorante da pensare che avrebbe saputo esattamente come rispondergli, o cosa fare per scacciarli una volta per tutte.

Ma in quel momento, in piedi, guardando Theo con le mani tremanti e il petto scosso da respiri strozzati Liam fu colto dalla consapevolezza che non aveva idea di come farlo sentire meglio. Era stato a malapena capace di  affrontare i suoi di incubi. Come avrebbe fatto ad affrontare quelli di Theo?

Era come guardare qualcuno dopo un incidente stradale, quando sai che non dovresti guardare, che guardare ti farebbe solo star male e rimpiangere di aver visto quella scena per anni ma non riesci comunque a distogliere lo sguardo.

Si chiese cosa fosse, la cosa che attirava gli esseri umani verso il dolore. Era empatia? Non ci si riesce a voltare perché le persone si sentono come in bisogno di aiutare in qualche modo, era come se bisognasse notarlo perché qualsiasi cosa brutta deve essere notata? O forse era egoismo, un modo perché la gente si ricordi che potrebbe andare peggio, almeno non è successo a te? Almeno tu stai solo guardando?

O era solo una sorta di malata attrazione? La stessa che spinge a toccare un livido anche se si ha la consapevolezza che farà male. La stessa che fa sentire le persone potenti.

Le spalle di Theo si irrigidirono, mettendosi in guardia da Liam anche se era rimasto fermo nel suo angolo, le labbra pronte a ringhiare come se si stesse preparando a combattere. Liam era in allerta, era pronto ad un esplosione come se Theo avesse potuto sfogare la sua frustrazione su di lui nello stesso modo in cui Liam avrebbe fatto se i loro ruoli fossero stati invertiti.

“Sei qua per tenermi per mano e dirmi che andrà tutto bene?” sibilò Theo. Liam si arrampicò sul retro del pick up, sedendosi di fronte a Theo cercando di ignorare quanto forte stesse battendo il suo cuore, sembrava quasi che fosse stato lui a fare l’incubo.

“Aiuterebbe?” chiese Liam, Theo sbatté le palpebre, nei suoi occhi passarono così tante emozioni che Liam non riuscì a riconoscerle se non la frustrazione e una pietosa mancanza di speranze come se tutto quello che volesse fare in quel momento fosse litigare per dimenticare quello che lo stava infastidendo. Liam guardò una grossa lacrima che scorreva lungo la sua guancia.

“Cazzo.” sospirò Theo, sfregandosi il viso con le mani per scacciare le lacrime così forte che probabilmente fece male. Ma nel momento in cui fece ricadere le mani in grembo ricominciarono a sgorgare, quindi abbassò le spalle sconfitto. “Volevi saperlo no?” chiese Theo con voce vuota. Liam socchiuse la labbra ma non ne uscì nessuna parola, aveva un groppo in gola e niente, nemmeno l’aria, riusciva a superarlo. Un sorriso triste apparve sul viso di Theo. “Volevi sapere cosa sogno?”

E ora che glielo stava per dire Liam pensò che non voleva davvero saperlo, perché qualsiasi cosa che potesse ridurre così Theo non doveva essere di certo bella.

“Ho preso il suo cuore.” disse Theo. “Ho preso il suo cuore e quando mi hai mandato all’inferno lei se lo è ripreso. Lei continua a riprenderselo. E non riesco nemmeno a odiarla perché è il suo, loro mi hanno detto che lei voleva che lo avessi io e io.. non sono nemmeno sicuro di avergli creduto.” Theo si interruppe con una risata amara, il suo corpo stava tremando mentre si stingeva su se stesso.

Dal momento in cui Liam fu trasformato aveva sempre pensato a quanto fosse giovane, gli era costantemente stato ripetuto da Scott e Stiles e da tutti gli altri membri del branco quando lo trattavano come un bambino, come qualcuno da proteggere e curare. Aveva sentito Melissa e lo sceriffo dire ‘sono solo dei bambini’ tantissime volte come se non fossero ancora pronti ad affrontare il mondo e non potessero aver fiducia in loro, perché erano ancora ragazzini. Si sarebbero dovuti preoccupare di cotte stupide e della scuola non di salvare la vita delle persone. Aveva sempre saputo che era troppo giovane per aver visto quello che aveva visto. Era troppo giovane per aver sanguinato così tante volte.

Ma Theo, Theo era sempre sembrato più grande. Ancora immaturo alle volte ma era sempre andato a spasso con il sovrannaturale. Era facile dimenticare che anche Theo era solo un ragazzo, che aveva a malapena due anni in più di Liam, ma al contrario di lui i suoi problemi non erano iniziati con un morso quando aveva quindici anni, non erano iniziati con qualcuno come Scott McCall che aveva cercato di salvargli la vita, non erano iniziati con un branco che voleva solo aiutare le persone. Erano iniziati con i dottori del terrore che lo avevano convinto ad uccidere sua sorella, erano iniziati con la promessa di una nuova vita, una vita migliore.

Dieci anni, più di metà della sua vita Theo l’aveva passata immerso nel sovrannaturale. Ripensò a se stesso a otto anni. A sua madre che gli lasciava baci delicati suoi capelli e sulla fronte quando andava a letto, alle ore passate a giocare con Mason. Mentre agli altri bambini veniva ancora insegnato a leggere Theo era stato preparato per uccidere sua sorella.

Liam ingoiò la bile che si sentiva in gola.

Theo era così giovane.

E avrebbe dovuto capirlo prima. Perché a Theo piacevano i curros e i milkshake. Quando ne aveva avuto l’opportunità era voluto andare ad un parco acquatico. Quando aveva avuto dei soldi si era comprato così tanto cibo che avrebbe potuto far star male anche un licantropo.

Theo si era perso metà della sua vita perché era stato costretto a crescere troppo in fretta.

“dovrei voler morire” La voce di Theo si spezzò. “Merito di morire.” disse. Se Liam fosse riuscito a respirare con il groppo che si sentiva in gola avrebbe urlato a Theo che era un’idiota, se fosse riuscito a muoversi avrebbe fermato le sue dita che continuavano a ticchettare una volta, due. Il battito del suo cuore, era un rumore che d’un tratto faceva star male Liam. “Ma non posso. Non posso tornare da lei. Lo so che è suo ma non posso, non ancora, non voglio morire.” La disperazione nel tono di voce di Theo face male a Liam, il ragazzo si ingarbugliava con le parole e le sputava in sospiri smorzati che rendeva difficile sentire chiaramente cosa dicesse. “E quando la sogno, quando viene a prenderselo ancora e mi sveglio con il mio cuore in macchina riesco a sentire quel sapore metallico del sangue e sono solo e insomma..è come se fossi tornato lì e non me ne volessi andare ma so che dovrei farlo ma non riesco a scappare, anche se ci provo non ci riesco, ma come dovrei fare a scappare? Come posso scappare sapendo che lei vuole solo riprendersi ciò che è suo? Ho rubato il suo cuore Liam e non posso impedirle di riprenderselo.”

“Non è suo.” disse Liam. Cercando disperatamente di impedire a Theo di parlare prima che finisse davvero per vomitare. Sapeva che Theo era tornato indietro diverso, che dopo l’inferno Theo provava rimorso, che si sentiva davvero colpevole per le cose che aveva fatto ma non fino a quel punto. Non aveva mai pensato che Theo avrebbe mai pensato di dover morire. Che pensasse di meritarselo. “Non è suo Theo. Non più. Ora è tuo.”

“No, io-“

“Riesci a sentirlo no? Ora, riesci a sentire quella.. quella sensazione allo stomaco, quel dolore perché stai soffrendo.” si affrettò a dire Liam. Con la mano aperta sul suo petto, che sfioravano la maglia per sentire il suo stesso cuore. Le parole gli uscivano dalla bocca senza che ci avesse riflettuto troppo. “E quando sei spaventato, lo senti accelerare, senti che batte così forte e hai una sensazione di nausea. E l’altro giorno, quando stavamo scappando, l’hai sentito correre come se non potessi trattenere la felicità, come se stesse per scoppiarti nel petto. L’ho sentito saltare un battito quando ridi, e l’ho sentito al lago e batteva come il mio, così forte che quasi faceva male ma in un modo positivo. L’hai sentito vero?” gli occhi di Theo incontrarono i suoi, il suo mento ricadde in un cenno di assenso.

“Ma non è questo il pun-“

“E’ l’unico punto! E’ il tuo sangue quello che ci scorre attraverso, sei tu che continui a farlo battere. Questo-“ Liam posizionò il suo palmo sul petto di Theo, sentendo il suo cuore battere forte sotto la sua mano. La mano di Theo scattò sul suo polso, stringendolo forte tanto che le ossa scricchiolarono. Liam ignorò il dolore. “Questo è il tuo cuore. Sono le tue emozioni che ci scorrono attraverso. Theo, è tuo e nessuno può prenderselo.”

“Io merito-“

“No. Non dire più che meriti di morire. Non più” ringhiò Liam. “Io non sarei qui se tu lo meritassi. Mi hai salvato la vita un centinaio di volte, hai salvato il mio migliore amico e il mio branco. Hai preso il dolore di Gabe. Non sei più la stessa persona che eri sotto l’influenza dei dottori del terrore.” Theo scosse la testa e Liam si trattenne dal schiaffeggiarlo, ovviamente Theo era un coglione testardo e nel momento in cui Liam cercava di consolarlo, non poteva rendere niente facile. “Cazzo Theo! Questo è il tuo cuore e anche se pensi di meritartelo, se pensi che lei dovrebbe riaverlo, se no vuoi correre allora io giuro su dio che ti costringerò a farlo. Se lei vuole prenderti il cuore e tu non combatterai lo farò io!” ringhiò Liam.

Le parole sembrarono riecheggiare tra di loro. Entrambi respiravano pesantemente, gli occhi di Liam passarono dalla maglia di Theo al suo viso mentre l’altro ragazzo evitava di incrociare il suo sguardo. Liam digrignò i denti.

Theo iniziò ad allontanare la mano di Liam dal suo petto. E Liam lo lasciò fare, con una scusa sulla punta della lingua. Perché cazzo aveva pensato che toccare Theo fosse una buona idea? Ma Theo fermò la ritirata e incrociò le loro dita lentamente. Guardando il modo in cui si incastravano perfettamente come se fosse una cosa affascinante.

“Combatteresti per me?” chiese Theo, con gli occhi ancora incollati alle loro mani. Liam riuscì a ingoiare l’istintiva negazione come se non avesse appena detto quelle parole.

“Amico, ero pronto ad attaccare Stiles perché non voleva essere in squadra con te giocando a golf. penso che se qualcuno cercasse davvero di ferirti diventerei una specie di Hulk.” Le labbra di Theo si arricciarono in un flebile sorriso. Liam usò il pollice per asciugare una lacrima dalla mandibola di Theo. “Ho combattuto i beserkers, l’anuk-ite, i cacciatori e la caccia selvaggia per le persone a cui tengo. Se pensi che non combatterei una bambina per te allora sei un’idiota.”

“Significa che tieni a me?”

“Sei un babysitter davvero bravo. Mi fai sempre stare sveglio fino a tardi e non mi fai mai mangiare le verdure.” deviò l’argomento Liam, chiedendosi se fosse una brutta persona per non voler ammettere a Theo che pensava che fossero amici. Theo rise. La sua testa ricadde e appoggiò la sua fronte alla spalla di Liam e si fermò così. La mano libera di Liam rimase a mezz’aria per colpa del quasi-abbraccio improvvisato.

Dopo qualche secondo si riprese e iniziò ad accarezzare piano i capelli di Theo, lentamente come aveva fatto quando si era trasformato in lupo. Carezze lente e delicate. Riusciva a sentire il respiro di Theo sulla clavicola e i singhiozzi dovuti al pianto che diminuivano sempre più. Forse sarebbe stato ok se non avesse ammesso a Theo che fossero amici, almeno fino a quando riusciva a dimostrarglielo. Nel suo modo contorto.

“Non voglio che tu combatta per me” disse Theo. Liam fermò la mano.

“Non ti lascerò morire, se questa è una cazzata s-“

“Non ti lascerò combattere da solo. Combatterò con te, la caccia selvaggia, i cacciatori, l’anuk-ite e anche Tara. Combatterò con te e..” Theo si interruppe, facendo un sospiro, Liam sentì la sua mano stringersi attorno alla sua, il suo palmo stava sudando. “.. morirei per te e questo mi spaventa ancora di più di lei.” La presa di Liam si strinse attorno ai suoi capelli, tirandoli in un modo in cui sicuramente gli stava facendo male ma Theo non si lamentò, non si mosse nemmeno, la sua testa rimase ferma sulla spalla di Liam, il suo respiro era una brezza calda sulla pelle di Liam. Ovviamente Theo non sarebbe stato d’accordo con l’idea di Liam del ‘non diciamoci che siamo davvero amici’.

Lentamente, Liam rilassò la sua mano nei capelli di Theo, appoggiando il naso alle sue tempie, con il cuore che batteva all’impazzata nel suo petto. Riusciva a sentire il cuore di Theo fare lo stesso. Se avesse avuto una mano libera l’avrebbe appoggiata ancora sul petto di Theo, avrebbe ascoltato il suo cuore sotto al suo palmo e lo avrebbe usato per ricordare a entrambi che era suo. Non importava come l’aveva ottenuto, era suo. Forse le emozioni erano legate al cervello ma Liam non era mai stato bravo in biologia. Sapeva solo che riusciva a percepirle tutte nel suo cuore e sapeva anche che per Theo era lo stesso.  Il battito di Theo era intossicante. Liam era sicuro che sarebbe riuscito a riconoscere il suo battito in mezzo a una folla di mille persone se avesse dovuto perché nessuno sapeva farlo battere nello stesso modo. Forse non era stato il suo inizialmente, ma ora lo era.

“Bè allora per fortuna che non ti lascerò morire.” mormorò Liam, immergendo le dita nei capelli di Theo aspettando che il mondo implodesse all’implicita ammissione di amicizia. “Stronzo.” aggiunse, come se potesse nascondere tutto il resto. Theo rise contro la sua spalla.

 

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I’M BACK I’M BACK I’M SORRY

io cerco anche di essere costante ma non è mica facile quando i capitoli sono lunghi 3 km, ma a parte questo, sappiate che non la lascerò mai a metà giurin giurello.
ma ora vorrei passare alle cose importanti

QUESTI DUE SCEMI MI FANNO STARE DI MERDA TUTTE LE VOLTE INSOMMA TUTTA QUESTA TENSIONE SESSUALE LA SENTITE? PERCHè A ME FA IMPAZZIRE MA SONO DUE SCEMI E INSOMMA MA è POSSIBILE? IO NON CREDO.

CIOE’ LA MANCANZA DI UN BACIO QUA MI DEVASTA IL CUORE.

 

  
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