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Autore: Shade Owl    02/12/2018    3 recensioni
La musica è un'arte, e chi la coltiva sa bene quanto sia complessa e gratificante. Un violino, poi, è tra gli strumenti più difficili di tutto il mondo della cultura sonora.
Questo lo sa bene Orlaith Alexander, che fin da bambina ha sviluppato un'autentica passione per il violino e la musica. Il giorno in cui Dave Valdéz, uno dei migliori produttori discografici di New York, scopre il suo talento, la sua vita cambia drasticamente, e da lì comincia il successo.
Tuttavia, il successo ha molte facce, proprio come le persone. E per scoprirle, Orlaith dovrà prima conoscere aspetti della sua musica che prima ignorava lei stessa...
Genere: Fantasy, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Rimasero con le orecchie premute contro la porta per alcuni minuti, in ascolto: sentirono gli Homunculi irrompere nella strada per cercarli, ma non si fermarono a lungo. Dopo qualche momento di confusione, avendo perso le loro prede, parvero decidere di sparpagliarsi e, in un uno scalpitio di arti, si diffusero nelle varie strade di Tresckow per cercarli, ignorando completamente la casa, credendola vuota.
- Andati.- disse Jayden, sospirando di sollievo - Probabilmente il loro intento non era davvero ucciderci... semmai di stanarci. Era una caccia alle volpi. Ad ogni modo, buona idea. Di chi è questa casa?-
- Di panettieri. Per questo non c'è nessuno.- rispose Orlaith, asciugandosi il sudore con la manica.
- Ottimo lavoro. I vantaggi dei nativi, eh?-
Le fece un sorriso incoraggiante, che lei non ricambiò. Orlaith lo oltrepassò, entrando nel soggiorno. Si lasciò ricadere su una poltrona color crema, depositando il violino sul tappeto, e tirò il fiato nel tentativo di riprendersi.
- Non possiamo fermarci a lungo, lo sai.- disse Allwood - Dobbiamo raggiungere Vaněk e i Suggelli.-
- Con una trentina di Homunculi che ci inseguono? La fai facile.-
- Se costretto a impegnare tutte le sue forze, Vaněk perderà la capacità di mantenere attivi gli altri suoi incantesimi. Gli Homunculi spariranno... e forse anche l'incantesimo di congelamento, ma di quello ci preoccuperemo dopo.-
Aprì di nuovo il borsone, estraendo il grande foglio ripiegato su cui aveva disegnato l'incantesimo con cui trovare i Suggelli.
- Ora li localizzo, poi vedremo come fare per passare inosservati.- annunciò, dispiegandolo sul tavolino del salotto.
Orlaith lo osservò mentre trafficava con la carta, sistemando poi una mano al centro di quel mare di segni e scritte. Il suo palmo venne circondato da un lieve chiarore color acqua, che poi si diffuse a macchia d'olio lungo le linee di inchiostro.
Lui si raddrizzò e, sotto i loro occhi, il disegno cominciò a cambiare forma, riorganizzandosi in modo radicale. Le linee si dispiegarono, alcune si allungarono, e anche i Cerchi divennero semplici rette.
Sotto i loro occhi era comparsa la mappa di Tresckow e, in un angolo, era rimasto un singolo segno luminoso.
- Trovati.- ridacchiò Allwood - Sai dov'è?-
Orlaith si sporse per guardare, alzandosi in piedi: era un posto vicino alla Chestnut, poco distante da dove si trovavano loro, nei pressi dei campi sportivi. Lo conosceva bene.
- Non siamo lontani.- rispose - Non hai capito dove ci troviamo?-
- Fingi che io non sia mai stato qui... e che l'incidente mi abbia fatto perdere il senso dell'orientamento, magari.-
Orlaith sospirò.
- Allora è il momento perfetto per parlare.-
Lui aggrottò la fronte.
- Come?- chiese - No che non lo è! Siamo di fretta, ricordi?-
- Vaněk può aspettare qualche minuto.- replicò lei - Ora parliamo.-
Prese qualcosa da una tasca interna del parka e lo lasciò cadere sul tavolo tra di loro.
Era un libro rilegato in cuoio dalle pagine ingiallite, pieno di graffi e con il segnalibro di stoffa ormai parecchio sfilacciato. Sulla copertina non c'era scritto niente, ma entrambi sapevano che non aveva bisogno di qualcosa che lo identificasse per sapere che era molto più importante di tutti i suoi amati quaderni degli appunti messi insieme.
Jayden fissò per un lungo momento il libro, mentre Orlaith osservava la sua reazione. Vide il sangue defluire dal suo volto, marcando ancora di più gli occhi infossati e le occhiaie. Si accorse che lo stregone aveva serrato i pugni, forse senza neanche rendersene conto, fino a far sbiancare le nocche.
- Dove lo hai preso?- chiese, tornando a guardarla negli occhi.
Il suo tono era totalmente cambiato, adesso: prima, per quanto trasparissero la fretta e l'urgenza, era comunque amichevole, e anzi si percepiva una nota di allegria, dovuta senz'altro all'idea di essere vicino al termine della propria crociata personale.
Ora, invece, era più basso, quasi di diaframma. Suonava più minaccioso.
Orlaith non cedette terreno.
- Lo sai dove l'ho preso.- rispose - Ho scoperto la stanza segreta nello studio. La tua stanza. Ci sono entrata l'altra notte.-
- Tu...-
- Come hai potuto, Jayden?- chiese - Volevo davvero fidarmi di te.-
Quando era entrata nella stanza segreta, approfittando dell'ennesima assenza di Jayden, aveva capito subito di aver visto giusto: lì dentro ci dormiva, infatti aveva visto un letto in un angolo. Tuttavia, quello era soprattutto il suo laboratorio personale, dove studiava la magia e creava gli incantesimi e gli Homunculi.
Dentro ci aveva trovato molti strumenti strani, sulla cui natura era rimasta totalmente ignorante, ma anche scorte di argilla e abiti di varia foggia, senz'altro da usare per vestire i prodotti finiti.
Poco lontano c'era una pianta della metropolitana nei pressi del Chrysler Building, la stessa dove era stata aggredita lei, piena di segni e di frecce, come se qualcuno vi avesse studiato un piano di attacco. Quella era stata la prima cosa a scuoterla.
Ad attirarla maggiormente, tuttavia, era stato quel libro rilegato in cuoio, dentro il cassetto di una scrivania ingombra di carte e schizzi di incantesimi. Appena lo aveva aperto si era resa conto della sua importanza.
Quello non era un libro magico o un ennesimo quaderno di appunti, era un diario. Il diario personale di Allwood.
E ciò che era riportato tra quelle pagine l'aveva distrutta.

Le annotazioni iniziali erano molto vecchie, e risalivano a molti anni addietro. La prima addirittura riportava una data dell'inizio del novecento.
Leggere tutto il diario sarebbe stata dura, ma aveva fatto del proprio meglio quando era riuscita a trovare le note più recenti, soprattutto quelle che parlavano di lei. Da quelle aveva scoperto ciò che le premeva e anche di più.
- Non sei l'allievo di Vaněk, Jayden.- disse - Lui è tuo padre, vero?-
Allwood non rispose, continuando a fissarla in silenzio, torvo.
- Non hai mai chiesto aiuto per cercare di ucciderlo, prima di trovare me.- continuò - Perché non è rimasto nessuno. Tu e lui avete ucciso tutti gli stregoni in cui vi siete imbattuti e avete rubato i loro poteri.-
Lui continuò a rimanere in silenzio, anche se vide un angolo della sua bocca arricciarsi appena.
- Hai cercato di uccidere anche tuo padre, sessant'anni fa, quando ti sei accorto che tutti gli altri erano già morti o scappati. Volevi anche i suoi poteri.- guardò il suo avambraccio, quello dove sapeva che risaltava la cicatrice da ustione - Ti ha inferto quella per impedirti di ucciderlo. L'incantesimo di cui mi hai parlato non era per rendere immortale Vaněk... era per limitare i tuoi poteri. McGrath... il vero McGrath... non è stato sacrificato per rendere più potente lui, ma per rendere più debole te. Servono a questo i Suggelli, vero?-
Finalmente Allwood diede un segno di vita e, sospirando amaramente, alzò le mani come a farle cenno di rallentare.
- Senti, non è come sembra.- rispose - Voglio dire, è vero, ho fatto quelle cose... ammetto tutto, non lo posso più negare, ma se tu non ti fossi incaponita...-
- Ho dovuto farlo.- rispose lei - Da quando mi conosci mi stai usando, Jayden! Proprio come avrebbe fatto Vaněk... sempre che tu non abbia mentito anche su quello!-
- Oh no, non ho mentito... Vaněk ti stava usando seriamente. Per questo è stato così facile raccontarti quella storia, era davvero il suo piano.-
Orlaith strinse i pugni.
- Gli Homunculi che mi hanno aggredita... hai mandato anche quelli.- continuò - In metropolitana... l'inseguimento in macchina... e poi l'altro giorno, quello che aveva le sembianze di David. E le storie che mi hai raccontato... Praga, i nazisti... le belle idee di pace e uguaglianza... invenzioni, e tutto per metterti in buona luce ai miei occhi.-
- Volevo convincerti a seguirmi... la verità non era il mezzo ideale. Però...-
- Già... dovevo capire che era tutto troppo comodo...- ridacchiò lei, in tono amaro, senza ascoltarlo - Hai anche fatto casino quando mi hai raccontato dei nazisti... non tornava con la storia tua e di McGrath, quello vero, della sua morte...-
Lui esitò, aggrottando la fronte e distogliendo lo sguardo, tentando evidentemente di ricordare.
- Sul serio?- chiese - Mi è sfuggito... per forza che faticavi a fidarti...- sospirò.
Orlaith scosse la testa, stringendo gli occhi: aveva letto il diario negli ultimi giorni, facendo del proprio meglio perché lui non capisse che qualcosa non andava perché, malgrado tutto, aveva bisogno di lui per affrontare Vaněk. L'aggressione prima e il rapimento di suo padre poi avevano reso più semplice dissimulare, e sotto un certo punto di vista erano state una fortuna.
- Non hai mentito a Fakhri, vero?- gli chiese - Sono l'arma del nemico usata contro di lui. E quando avrai finito ucciderai anche me.-
- No... senti, le cose non stanno così! Non più, va bene?- esclamò, accigliato - Sì, è vero, avevo bisogno del tuo aiuto per recuperare i miei poteri.- rispose Allwood, alzando le braccia - Ma non ho progetti per il dopo, non più. Io... immagino che dipenda da te. Lo ammetto, all'inizio non è stato sempre facile averti intorno.- disse, cominciando a muovere le braccia a vuoto, forse per scaricare la tensione - Le tue crisi mi hanno infastidito parecchio... ho dovuto dare fondo a tutta la mia pazienza per mostrarmi sempre comprensivo. Ma dopo un po' ho capito non era colpa tua.- concesse, guardandola - Ti abbiamo messa in mezzo, era normale che tu fossi sconvolta... e dopo un po' ho iniziato ad affezionarmi. Io ho... ho pensato di liberarmi di te, è vero, ma adesso...-
- Adesso?-
- Oh, senti... dipende tutto da te.- rispose Allwood, esasperato, incrociando le braccia - Finito con Vaněk avrò di nuovo tutti i miei poteri e, forse, anche i suoi, se tutto va bene.-
- Dici che dipende da me?- chiese Orlaith - Quello che farò io dipende da te, maledizione!- esclamò - Io... ti voglio bene, Jayden!- ammise - Stavo iniziando a provare... qualcosa, credo! Ma le cose che hai fatto... agli altri, e poi a me...-
Le si ruppe la voce, e per un momento faticò a continuare. Inghiottì il rospo, costringendosi a farsi forza: doveva andare avanti.
- Come posso fidarmi, adesso?- chiese - A cosa ti servirò dopo oggi? E come saprò che non mi vuoi solo per la mia musica?-
Allwood scosse la testa.
- Non puoi saperlo. Per questo si chiama fiducia.- rispose - Io ti voglio, Orlaith. Voglio che tu resti con me. All'inizio non era così, è cambiato tutto col tempo. Se proprio vuoi, ti dirò quali sono i miei piani per il futuro, non ho problemi. Prima di tutto, McGrath.-
- Cosa c'entra adesso McGrath?-
- Lo sai che quello vero è morto, ucciso da Vaněk. Il mio scopo è riportarlo in vita.- fece un cenno verso l'esterno - Quello che hai visto serve a ricordarmi l'amico che ho perso e che sto cercando di riavere. È stato più mio padre lui di quanto possa mai dire di esserlo lo stesso Vaněk. Per questo è così importante per me... non posso lasciarlo andare, sapendo che è morto per fare del male a me.-
- Mi sembra che tu non riesca a lasciar andare nessuno, a quanto dici.- osservò Orlaith - Né lui, né me... devono tutti essere tuoi amici o tuoi nemici.-
Allwood si accigliò.
- Attenta, Orlaith.- la ammonì - Non dire qualcosa di cui potresti pentirti.-
- E perché?- sbottò lei, con voce tremante - Finora mi sono pentita di tutto, Jayden... ormai è tardi per rimediare! Non si può risolvere tutto, lo capisci?-
Il cellulare di Orlaith vibrò nella sua tasca. La violinista lo prese, e vide che era arrivato un messaggio.
- Chi è?- chiese Jayden - Me lo dici?-
- David.- rispose - Deve fare una cosa per me.- spiegò, rispondendogli.
- E cosa?-
- Non cambiare argomento.- replicò Orlaith - Piuttosto dimmi: cosa vuoi fare dopo aver riportato in vita il vero McGrath?-
- Quello che facevo prima, Orlaith.- rispose Allwood - La ricerca è la base della vita di uno stregone. Quello che cerchiamo è la magia, e ognuno di noi vuole raggiungere il traguardo che si è prefissato. Il mio è il più ambizioso: voglio sconfiggere il nemico finale, ovvero la morte. Vaněk ci è in parte riuscito, ma ha tenuto il segreto per sé, così bene che non l'ho mai scoperto, fino ad ora. Sa come ingannarla ed evitarla, il che è quanto di più vicino ci sia alla resurrezione dei morti. Questo è esattamente quello di cui ho bisogno adesso, sarà una manna per le mie ricerche.-
- Ho letto quello che hai fatto per le tue... "ricerche".- disse lei, disgustata, accennando al diario - Le hai sperimentate. Sulle persone.-
- Anche uno scienziato conduce esperimenti!- esclamò lui, sulla difensiva - Su conigli, scimmie, topi... serve per capire se una teoria è corretta o no! Il principio è lo stesso!-
- Hai torturato delle persone!- esclamò Orlaith - Le hai uccise in modi orribili... e tutto per la... ricerca?-
Alzò le braccia, esasperato.
- Senti, questo è ciò che sono, Orlaith!- rispose - Indago i misteri della vita, della morte e dell'esistenza, usando la magia per avere risposte! Tu, al mio posto, faresti lo stesso!-
- Ho dei poteri anch'io, ma non ho mai provato a usarli sulle persone... nemmeno quando mi esercitavo!-
- Ah no? E quel giorno al parco?- chiese Allwood - Sei uscita, hai cercato dei musicisti di strada e li hai pagati per fornirti l'accompagnamento. Hai suonato per vedere se riuscivi a sortire un effetto sulle persone!-
- Io... le ho solo... le ho fatte piangere! Gli ho fatto provare la mia tristezza! È diverso!-
- Ma non sapevi cosa sarebbe successo.- osservò - Tu puoi fare di tutto con i tuoi poteri, anche le cose più assurde! Ti basta desiderare che tutto intorno a te diventi di zucchero filato, e le note della tua musica trasformeranno tutto in zucchero filato! Se tu pensassi di suicidarti mentre suoni, sta' sicura che qualcuno morirà! Potresti abbattere un palazzo... o costringere un uomo a bollire lentamente dall'interno... o alterare il tempo, e la stessa realtà! Saresti più potente di Dio e nessuno, forse nemmeno Vaněk, potrebbe impedirtelo. La cosa non ti incuriosisce nemmeno un po'?-
Orlaith scosse la testa.
- No, Jayden. Non lo farei mai. Uccidere un Homunculus è un conto, ma...-
- Già, perché non provano niente.- ridacchiò Jayden - Ma sai la verità? Quella che non è scritta lì? Quella che ignoravo anche io?- chiese, indicando il diario - Non è del tutto vero. All'inizio lo credevo, ma ho visto McGrath cambiare, in questi mesi. Alla fine sono giunto alla conclusione che Yelena Volkova non abbia mentito... credo davvero che, alla lunga, anche loro sviluppino emozioni.- disse - Chissà, forse gli Homunculi tendono a diventare più umani, quando superano una certa età... si evolvono, forse. Potresti avere ucciso qualcuno che teneva alla propria vita, alla fine. Il che ne farebbe una persona.-
Lei esitò, sentendo lo stomaco rovesciarsi. Riuscì a trattenerne il contenuto all'interno con grande sforzo.
- Anche se fosse vero...- disse - ... io provo rimorso. Non sono un mostro.-
- E io sì?-
Lei annuì, sentendo una lacrima scivolarle lungo la guancia.
- Speravo che non lo fossi.- ammise - Volevo che non lo fossi. Ti volevo bene. Per me eri importante... e credevo che potesse esserci un futuro.-
Si asciugò il viso, schiarendosi la voce.
- Adesso.-
Jayden aggrottò la fronte.
- Cos...?-
Subito dopo venne colpito da un tubo metallico alla testa e rovinò sul tavolino, lasciandosi scappare appena un gemito.

Ed ecco svelato l'ultimo grande mistero su Allwood. Orlaith ha dovuto dar fondo a tutto il suo sangue freddo per affrontarlo così...
Ringrazio 
John Spangler, Old Fashioned, Fan of The Doora, _Alexei_, Kira16, Fiore di Girasole, Sahara_2, Queen FalseHeart, Marz97, Aelfgifu, Roiben e Beauty Queen, che mi seguono. A presto!
 

   
 
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