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Autore: Anonima Italiana    03/12/2018    7 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se, oltre a Giorgio, anche Riccardo avesse sfidato il divieto di Edoardo IV ai fratelli di sposare le sorelle Neville?
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Elizabeth Woodville, George Plantagenet, Isabel Neville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni che seguirono, Riccardo tentò in tutti i modi di incontrare Anna, inutilmente: aveva affidato dei biglietti alla sua cameriera  Martha, quando aveva visto che rimanevano senza risposta aveva tentato di farsi dire dalla ragazza dove avrebbe potuto trovarla;  appurato che la giovane non avrebbe certo tradito la sua padrona per lui,  era persino arrivato a intercettare Isabella supplicandola di intercedere per lui presso la sorella. Ma anche con lei, niente da fare: ogni volta, Anna era impegnata, era in chiesa con la madre, era indisposta e non poteva essere disturbata per nessun motivo. pareva che entrambe le giovani donne  avessero eretto un muro protettivo nei confronti della sua amata, il che da una parte gli faceva piacere, dato che voleva dire che in caso di bisogno Anna aveva delle persone affezionate su cui contare, ma dall’altra gli rendeva impossibile  avvicinarla per spiegarle il vero significato di ciò che aveva udito.
Non poteva togliersi dalla testa gli occhi pieni di lacrime di Anna, quel giorno, dopo aver sentito del suo colloquio con Edoardo; ciò che lo tormentava da giorni era il fatto che lei si fosse sentita delusa e ferita, che magari pensasse che anche lui pensasse che lei non fosse una donna degna di uno del suo rango.
DOVEVA assolutamente trovare il modo di spiegarle bene cosa era successo, e soprattutto di dirle che a lui non importava nulla di ciò che pensava suo fratello: lui l’amava, e avrebbe trovato il modo di risolvere  la questione che si era creata, di fare accettare a Edoardo che, per quanto lo riguardava, doveva accettare il fatto che non si sarebbe lasciato imporre nulla per nessun motivo. La sua sposa l’aveva già scelta, e nemmeno il potente re d’Inghilterra sarebbe riuscito a impedirgli di essere felice con lei.
Dopo giorni di attesa e di tentativi andati a vuoto, alla fine decise di passare alle maniere forti. Sapeva che Anne amava occuparsi di persona di un piccolo giardino privato, il suo preferito tra quelli di Middleham; vi passava lungo tempo anche nei pomeriggi di inizio primavera, quando non si occupava di piante e fiori passeggiava o sedeva su una panca leggendo, ricamando o altro. Decise così di entrarvi di nascosto, e rimanere lì finchè non l’avesse vista recarvisi; a questo punto, non potendo più evitarlo,  sarebbe stata costretta ad ascoltarlo.
Scavalcare il muro esterno del giardino ricoperto di edera non fu affatto un problema;  era deciso a rimanere nascosto fino a quando Anna non fosse passata, allora non avrebbe più potuto  evitarlo e sarebbe stata costretta ad ascoltarlo. Certo, pregava che non dovesse passare troppo tempo…
Per fortuna, le sue preghiere furono esaudite: dopo meno di un’ora vide la porta che dava da una delle sale del castello al giardino aprirsi, e uscirne Anna. Era avvolta in un semplice mantello blu per ripararsi dall’aria ancora frizzantina delle prime giornate primaverili, e avanzava sul sentiero a pochi passi da lui. Quando fu a poca distanza Riccardo uscì dal suo nascondiglio afferrandole un braccio, facendola sussultare per la sopresa.

- Anna….- Rimasta per un attimo senza parole Anna recuperò immediatamente il suo contegno e gli si rivolse in modo del tutto indifferente.
-
- Buongiorno  a voi, Milord di Gloucester-

- Anna, ti prego, non fare così…ascoltami…- 

La giovane si divincolò dalla sua presa cercando di passare oltre, ma Riccardo non demordeva.

- Temo di avere ascoltato anche troppo Milord, vi assicuro che non è necessario sprechiate il vostro tempo prezioso per darmi alcuna spiegazione. –

- No, Anna credimi, devi avere sentito qualcosa che hai frainteso…-

- Ho sentito che io e mia sorella non saremmo delle degne cognate per vostro fratello il Re! Ho sentito che non hai avuto il coraggio di replicare, che te ne sei andato senza nemmeno replicare, figuriamoci raccontargli la verità su di noi! Forse hai capito che non ne vale la pena, del resto come darti torto? Il fratello del re può sicuramente ambire a qualcosa di meglio, una principessa straniera o meglio ancora, una delle sorelle della regina, in fondo ne ha talmente tante che c’è solo l’imbarazzo della scelta!- inveìì Anna  perdendo le staffe, e tornando senza accorgersene al tono confidenziale che avevano preso da quando erano fidanzati. 

Nonostante la situazione e la tensione fra di loro, Riccardo non potè evitare di rimanere per un attimo ammaliato dagli occhi fiammeggianti e orgogliosi con cui Anna lo fissava; occhi che esprimevano una passione che il giovane duca avrebbe preferito vedere in ben altra piacevole situazione. Tuttavia, tornò subito consapevole del fatto che, se non avesse risolto il pasticcio nel quale si era cacciato, tale situazione sarebbe rimasta, appunto, solo immaginata.
 
- Non mi interessa nessuna principessa, né tantomeno le sorelle della regina! – replicò Riccardo.- Perdonami Anna, mi sono lasciato prendere alla sprovvista, non  sono stato in grado di farmi valere come avrei voluto. Ma credimi se ti dico che non ho bisogno che qualcuno scelga per me: io la mia sposa l’ho già scelta, ed è l’unica donna al mondo che amo e desidero avere con me per il resto della mia vita. Sei tu, amore mio.-

Mentre lo ascoltava, Anna non potè trattenersi dall’asciugare una lacrima furtiva che inevitabilmente prese a scorrerle lungo la guancia; in quel mentre fu avvolta dal caldo abbraccio di Riccardo, al quale si lasciò andare nonostante i suoi razionali buoni propositi di staccarsi e cacciarlo via. Lasciò che la stringesse forte a sé mentre posava il capo sulla sua spalla e mentre anche le sue stesse braccia si allacciavano saldamente alla vita di lui.

- E quindi….?-

- E quindi non ti devi preoccupare, amore mio. Ti chiedo solo di avere pazienza ancora un poco: desidero aspettare qualche settimana, giusto il tempo di lasciare sbollire la cosa, e poi tornerò a corte e stavolta parlerò chiaro a Edoardo di noi e del nostro matrimonio. Sono sicuro che, alla fin fine, accetterà la mia scelta e ci darà la sua benedizione. E noi, in cambio, chiameremo il nostro primogenito Edoardo…-

- E se invece fosse una primogenita?- lo stuzzicò Anna. Riccardo stette al gioco. – Elisabetta, ovvio!- rispose ridendo, mentre Anna fingendosi nuovamente offesa replicava ridendo: - Sfrontato!- dandogli un buffetto.
 
Riccardo l’attirò di nuovo a sé cercando le sue dolci labbra, incurante del fatto che qualcuno avrebbe potuto vederli dalle finestre. Allora era vero che una delle cose migliori era fare la pace dopo aver litigato…


(fine quinta parte)
 
   
 
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