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Autore: occhiverdi1972    03/12/2018    3 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Andrè si era rilassato, l'acqua calda e l'essenza profumata lo avevano tonificato  facendo quasi scomparire la stanchezza accumulata durante il viaggio . Uscì dall'acqua , lo specchio di fronte riflesse la sua figura completamente nuda.
“ Sei un bel ragazzo Andrè, non passi inosservato” - sorrise ripensando alle parole di Cristine...
Si osservò con cura.
Si...in fondo non era male...
I muscoli del petto erano sodi e lisci, la scherma e il  duro lavoro avevano  contribuito a temprarli naturalmente.
Le gambe lunghe e slanciate erano il suo punto forte.
Girò leggermente la testa e  si fissò la schiena, lo sguardo corse giu' fino alla curva che terminava dove iniziavano i glutei.
Sorrise nel fissare le natiche sode, ricordò quante volte Oscar le aveva percorse con le mani e quante altre volte le aveva afferrate con passione spingendolo verso di se in cerca del piacere estremo.
Infiammò di passione al ricordo di quelle notti.
Non si era mai considerato un bel ragazzo, ma doveva ammettere che gli sguardi della servitù' e le parole di Cristine  poi, lo avevano riempito d'orgoglio.
Si portò le mani ai folti capelli tirandoli indietro con le dita.
Si fissò  ancora vanitosamente
“ Non sei male ...non sei proprio male...” - ripetè cercando di autoconvincersene.
Poi rise divertito per i suoi pensieri frivoli...
Non immaginava di certo che oltre la serratura due occhi azzurri lo spiavano maliziosi...
 
Si asciugò e vestì , poi scese giu', tutti erano gia' a tavola ad aspettarlo .
Lo accolsero calorosamente .
-Siedi vicino a me! – Sussurrò Cristine.
Prese posto accanto a lei:
- Vi ringrazio molto  - esordì poi con galanteria rivolto al padrone di casa – siete stati molto gentili con me. Un bagno mi ci voleva proprio.
Mister Sanders capì subito di trovarsi davanti un ragazzo ben educato.
- Siamo noi che la ringraziamo Signor Grandier per averci riportato nostra figlia sana e salva!
Andrè guardò Cristine, quella ragazza gli aveva attribuito dei meriti che non aveva affatto.
Venne servita la cena , il cibo era molto diverso da quello francese ma lui trovò ugualmente tutto buonissimo.
Il giovane  Oliver lo guardava con curiosità sorridendogli spesso, Elisabeth invece gli lanciava sguardi che lo mettevano in imbarazzo.
-Diteci...siete sposato o fidanzato Mister Grandier? - chiese infatti.
Cristine si strozzò quasi con l'acqua che stava sorseggiando dal bicchiere.
Andrè rispose con cortesia:
- No, sono qui per iniziare una nuova vita. Ho lasciato una donna che amo molto a Parigi ma la nostra storia era già in crisi da un po'.
- Mi dispiace! - esclamò lei allegra sgranando gli occhioni chiari.
- Padre...- intervenne Cristine troncando il discorso – Andrè è in cerca di lavoro e pensavo...tu hai molte conoscenze , potresti chiedere a qualcuno di loro  se ha bisogno di una persona affidabile e fidata...
Andrè si girò a sorriderle dolcemente, era deliziosa nel suo vestito verde chiaro.
- Certo! - esclamò il genitore  – mi dica...cosa sa fare Mister Grandier?
- Beh...sono cresciuto accanto ad una ragazza nobile , ho ricevuto la stessa educazione – spiegò – potrei insegnare il Francese  o...dare lezioni di scherma, me la cavo anche con i cavalli ma...mi farò andar bene tutto! L'importante è non star con le mani in mano!
Lizzy fissò il padre:
- Ho trovato l'insegnante di Francese …! - sorrise
- Ed io l'insegnante di scherma! - esclamò il piccolino.
Mister Sanders sorrise :
- Cosa ne pensa Mister Grandier, se la sente di insegnare qualcosa a queste due piccole pesti? Ovviamente gli assicuro un adeguato compenso piu' vitto e alloggio.
Andrè non credeva alle proprie orecchie :
- Ne sarò onorato Signore! - esclamò commosso.
I due giovani alunni batterono le mani allegramente .
Andrè cercò quella di Cristine sotto la tovaglia , la trovò ,gliela strinse forte.
 
Grazie ! - sussurrò Andrè fissando Cristine lungo il corridoio , camminava accanto a lui per accompagnarlo nella sua stanza.
- Non ringraziarmi Grandier! Mio fratello e soprattutto ...la mia sorellina sanno essere pestiferi a volte. Il tuo compenso dovrai sudartelo...!
- Haha! - rise lui – di quello non mi preoccupo.
Cristine aprì una porta , gli mostrò la stanza, lo stile era diverso , meno sfarzoso di quello Francese ma non meno elegante.
- Dormi bene “ Maestro Grandier!” - lo salutò scompigliandogli i capelli.
- Aspetta...! - la fermò lui trattenendola per una mano.
Lei si girò sorpresa , incontrò quei due occhi verdi come l'erba fresca di un prato primaverile. Andrè trattenne quella piccola mano fra la sua  e affogò in quegli occhi azzurri :
- Grazie davvero! Ti devo tutto! Sono in Inghilterra da poche ore ed ho già un tetto sulla testa, una camera sfarzosa e un lavoro, e tutto grazie a te!
Lei arrossì:
- Io non ho fatto nulla! Ti sei trovato nel posto giusto al momento giusto – si giustificò – mia sorella cercava un maestro di Francese e mio fratello un istruttore di scherma.
Andrè sorrise e scosse la testa:
- Sai cos'è che mi piace di te Cristine, oltre al fatto che sei molto bella?
- No...ma sarei curiosa di saperlo..- sorrise
-Sei buona, pulita e molto umile! Hai una grande anima e quando te lo faccio notare sembri sorpresa...
- Uhmm...- scherzò lei – tu mi lodi troppo bel moretto...secondo me , fra qualche mese ...dopo avermi conosciuto a fondo ti ricrederai!
- Ne dubito! - sussurrò lui 
- Dormi bene...- sussurrò lei .
Andrè la attirò dolcemente a sé , la strinse e le depositò un bacio sulla fronte.
Cristine sorrise ed uscì dalla stanza.
In corridoio incontrò Lizzy.
- Ehy sorellina, dove lo hai trovato questo bel ragazzo? Mio Dio...ha due occhi stupendi ed un fisico bellissimo! Se i Francesi sono tutti così mi trasferisco immediatamente!!
- Fà la brava Lizzy! - la ammonì lei – ricorda che è il tuo insegnante adesso.
- La brava...Io? Con quel fusto in giro ?? non credo proprio....
 
Andrè si spoglio' e scivolò sotto le lenzuola, il letto era diverso dal suo , era di sicuro molto piu' alto ma non per quello meno comodo. Si coprì , posò le mani sotto la nuca e rimase a fissare il soffitto, da domani sarebbe stato un insegnante .Sentiva il peso di tale responsabilità ma sapeva bene che ne era perfettamente in grado. Per fortuna tutti quegli anni a studiare accanto ad Oscar erano serviti.
Ricordava ancora quando la nonna lo obbligava:
- Approfittane Andrè...- gli diceva mentre lui si lamentava .
Adesso capiva quanto la  nonna avesse ragione.
Posò lo sguardo verso la finestra , guardò la luna, corse col pensiero ad Oscar .
La sua Oscar...
Quanto avrebbe voluto averla accanto.
Quanto avrebbe voluto baciare le sue labbra...
Sospirò affranto.
Doveva scrivere alla nonna si disse , sarebbe stata una delle prime cose che avrebbe fatto domani.
 
Un'altra notte insonne, Oscar arrivò a Versailles con l'umore nero, nemmeno il suo lavoro la gratificava piu'.
Impartì dei rapidi ordini alle guardie, poi salì con Girodelle verso le stanze centrali.
Nel lungo corridoio incontrò la Contessa Deville , era andata a fare visita alla Regina :
-Madamigella Oscar, Tenente Girodelle ...Buongiorno!
- Buongiorno! - risposero i due fissandola, era una bellissima donna anche se un po' avanti con gli anni , era molto affabile e gentile.
- Volevo ancora ringraziarvi per l'altra sera . Che paura! Parigi sta diventando davvero invivibile!
- Non c'è bisogno che ci ringrazi Contessa. Io ed il Tenente abbiamo solo compiuto il nostro dovere!- sancì fiera.
La donna sorrise: 
-Comunque sia ...vorrei ringraziare anche il Conte Fersen . E' stato gentilissimo a supportarvi!
- Gli porgerò i vostri ringraziamenti appena lo vedrò!- susurrò lei.
Girodelle la guardò sdegnato, lei distolse lo sguardo.
La donna stava per congedarsi , poi ritornò sui suoi passi:
- Ah...madamigella...a proposito! Quel bel ragazzo , quello che stava sempre con voi...Andrè! Non l'ho visto. Sta bene?
Lei sgranò gli occhi :
-S...sta benissimo! Abita in Inghilterra adesso! - sussurrò trattenendo il magone.
- Oh...peccato! Avrei voluto salutarlo! Un ragazzo gentilissimo anche lui...oltre che molto bello! Si è trasferito in Inghilterra per amore?
- N..no! - sussurrò lei – non so bene il perchè, credo...abbia voluto cambiare aria! - sancì trattenendo a stento le lacrime.
-Peccato...ricordo ancora che... 
- Scusatemi!! - sancì lei  bloccandola, e incapace di ascoltare oltre si recò a passi veloci verso il balcone.
Respirò a fondo l'aria fresca cercando di arginare il groppo che aveva in gola. Appoggiò la fronte al muro, solo il sentir nominare Andrè le provocava angoscia .
“ Stai calma..” - si disse - “ Stai calma Oscar!”
Sferrò un pugno ad una colonnina ed esplose in un pianto incontenibile.
Non ce la faceva piu'!
Non poteva continuare così! 
Le sembrava di impazzire.
- Maledizione! - esclamò
- Comandante...! - La voce di Girodelle la stupì, si girò .
Il giovane fissò il suo viso bagnato di lacrime.
- Lasciatemi in pace ! Andate via...! - esclamò sgarbatamente.
- No! - sussurrò lui – non lo farò!
Oscar respirò a fondo cercando di darsi un contegno.
- Non serve mentire con me Comandante  - esclamò lui – voi state soffrendo maledettamente!
- Non è affar vostro!
- Si invece , visto che sono il vostro vice!
Lei non ribattè.
- Vi prego Oscar..prendetevi qualche giorno di riposo  - sussurrò – riprendetevi e correte in Inghilterra! - sancì il giovane.
Lei si girò a fissarlo di scatto in cagnesco:
- Nessuno mi dice quel che devo fare!
- Fate come volete ! - sbottò Girodelle – rimanete pure qui a soffrire e buttarvi via con Fersen!
Lei ribollì di rabbia:
- Cosa...?
- Fersen non vi merita! Vi userà come ha fatto con la Regina! - sbottò
- State zitto Victor! - sancì lei – ricordate che sono un vostro superiore!
- Lo ricordo molto bene!
- Allora tacete!
- Cosa succede qui? - la voce di Fersen li fece sobbalzare e girare entrambi
Stava li, sul balcone davanti a loro. Fissò Girodelle , poi Oscar.
- Cosa sta succedendo? - esclamò
- Si parla del Lupo...- sussurrò il Tenente.
Fersen lo fissò gonfio d'ira:
- Fatemi indovinare...stavate parlando ancora a sproposito di me!
- Esattamente! - ironizzò il giovane
Fersen fissò Oscar, aveva gli occhi arrossati, tornò con lo sguardo sul tenente:
- Ditemi un po'...perchè ce l'avete tanto con me? - chiese
- Nulla di personale...- rispose lui – semplicemente non mi piacete. Metterò in guardia chiunque di mia conoscenza verrà insidiato da voi- sussurrò.
Poi si girò verso Oscar:
-Col vostro permesso...vado a controllare le guardie Comandante!
Lei annuì .
Girodelle si volatilizzò, Fersen ritornò con lo sguardo ad Oscar.
- State bene...? - chiese prendendole la mano e baciandola.
- Si...- sorrise lei – come mai siete a corte?
- La Regina mi ha convocato!
- Cosa...? - lei sgranò gli occhi.
- Non guardatemi così Oscar! Anch'io ne sono sorpreso!
Lei si portò una mano alla testa:
- Ha saputo che voi eravate con me a St. Antoine, mi ha chiesto come mai foste lì!
- Credete che sospetti...di noi?
- Non lo so'...- sussurrò lei – io ho confessato di essere da voi quella sera, le ho detto che siamo da sempre buon amici.
Fersn la guardò dolcemente :
-Io non ho problemi a dire la verità Oscar. Dirò a Maria Antonietta che noi ci frequentiamo...
- NO! - sbottò lei in maniera asagerata.
Fersen la guardò sconvolto . Oscar lesse tutto il dispiacere che provava in quegli occhi.
Lui le lasciò la mano, la fissò mestamente:
- Va bene...ho capito! Non dite altro....evidentemente per voi non sono così importante!
Oscar lo guardò andare via a spalle basse.
“ Non ne fai una giusta ...comandante! “ - si disse.
 
- Sono felice di rivedervi Fersen! - sussurrò Maria Antonietta  cercando di tenere a bada il tumulto che le permeava in corpo.
Fersen era inginocchiato di fronte a lei, lo sguardo basso, il volto serio.
Sembrava  impossibile fosse la stessa persona che qualche mese prima la teneva clandestinamente fra le braccia sussurrandole il suo amore.
-Alzatevi pure! 
Il Conte si tirò su, alzò lo sguardo.
I loro occhi si incontrarono... 
Fersen era cosciente di non amarla piu' ma l'affetto...quello era presente e vivido piu' che mai.
- Co...come state ? - le chiese infatti
Lei non rispose subito, lo fissò arginando le lacrime:
-Vi importa davvero Hans..?
- Si! - sancì lui avvicinandosi.
- Sopravvivo...! - confessò lei – ogni maledetto, stupido giorno senza di voi!
- Mi dispiace!
Antonietta lo raggiunse azzerando ulteriormente le distanze, si fermò a qualche centimetro da lui , lo guardò negli occhi, percepì il suo profumo, lottò per non abbracciarlo:
- Ho bisogno di chiedervi qualcosa Fersen. Vi prego di essere il piu' sincero possibile.
- Ditemi pure Maestà! - sussurrò lui fissando quegli occhi azzurri vicinissimi.
Un sorrisetto ironico increspò le labbra di lei, adesso la chiamava maestà quasi a sottolineare  la nuova distanza che si era creata nel loro rapporto. 
Lo fissò, si avvicinò ulteriormente, talmente vicino che un movimento in avanti avrebbe unito le loro labbra :
-E' madamigella oscar... vero?
Fersen sbarrò gli occhi:
-Cosa?
- La donna che amate...è Oscar?
   
 
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