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Autore: Helly_    06/12/2018    1 recensioni
“Ho lavorato come agente di collegamento tra LAPD e NCIS e la nostra collaborazione è durata tre anni.”
“E poi? LAPD sentiva la tua mancanza?", Talia ride, senza immaginare quello in cui potrebbe andare a invischiarsi.
“Poi…poi per me è stato meglio tornare in LAPD…diciamo che non c’era più la condizione adatta alla collaborazione…”
A queste parole Kensi sente un morso allo stomaco. (Tratto dal cap.IV)
Cosa sarebbe successo se Deeks e Kensi, dopo la notte passata insieme, avessero avuto un litigio talmente pesante da comportare un allontanamento apparentemente definitivo del detective?
Full of Densi moments, piano piano...non vi resta che scoprirlo.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G Callen, Kensi Blye, Marty Deeks, Sam Hanna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Perfetto amici, direi che la giornata è chiusa, ci si rivede domani mattina, buonanotte”, saluta Frank prendendo il suo zaino e lasciando la scrivania. 

Kensi spegne il computer e si alza andando a recuperare Grace. È crollata sul divano dopo un paio d’ore di giochi, fortunatamente la febbre è scesa, questo può far ben sperare Kensi di riuscire a dormire tutta la notte indisturbata. “Sam puoi chiedere a Michelle se domani sera posso portarle Grace? La lascerei da voi tutta la notte direttamente…”

“Sì, certo, tranquilla. Non c’è alcun problema. Ricorda solo un cambio come al solito.”

“Ma soprattutto devo ricordarmi di Simba”, sghignazza la madre.

“…il suo inseparabile leone di peluche”, conclude Sam ridendo, “Lo so, lo so…quando non ce l’ha diventa insopportabile. Buonanotte ragazzi.”


“Ok allora, una volta arrivati al capannone io e Sam dal davanti, Kensi e Frank passate dal retro. Ricordate che abbiamo un agente DEA sotto copertura sicuro, non sappiamo se ci siano altri agenti infiltrati, quindi cerchiamo di fare meno vittime possibili. Ma sopratutto dobbiamo avere informazioni sul cartello per sapere come si collega con il nostro ufficiale morto. Tutto chiaro?”

Un coro di assensi si alza dall’armeria. 

“Io ed Eric come sempre forniamo il backup da qui, non abbiamo telecamere all’interno, quindi non sappiamo come è l’ambiente e nemmeno quante persone ci sono dentro. Fate attenzione.”

Dopo essersi armati, i ragazzi si dividono sulle macchine e si dirigono verso il luogo d’incontro segnalato dall’Agente Del Campo. 

Una volta in posizione, Kensi e Sam forzano le rispettive serrature e, cercando di essere più silenziosi possibile, tutta la squadra entra nel locale. Kensi riesce a vedere quattro uomini seduti attorno ad un tavolo, Talia che litiga animatamente con un altro uomo e altri cinque uomini di spalle. Fa segno a Frank e si spostano lungo il perimetro. 

Nel momento in cui Frank colpisce con il piede una sbarra di metallo, gli agenti capiscono di essere stati scoperti e non resta loro altro da fare che cercare di prendere il sopravvento sulla situazione. 

Riescono a ferire un paio di uomini, quando Kensi sente un tonfo alle sue spalle, “Dio, Frank NO! Agente ferito! Eric manda un’ambulanza! Probabilmente due colpi d’arma da fuoco alle gambe, perde molto sangue!”, urla al suo piccolo microfono mentre si avvicina al partner, sempre tenendosi nascosta, per capire meglio la situazione, ma sa benissimo che non può abbandonare gli altri, “Ok Frank resisti, fra poco arriva l’ambulanza. Io devo andare ma tu resisti ok?”

“Vai, corri, sta attenta”, la donna lo guarda un’ultima volta, sperando vivamente non sia veramente l’ultima volta che lo vedrà e si gira per tornare dal resto della sua squadra. Non hanno mai legato veramente in questi anni, ma è pur sempre il suo partner e si sono salvati la vita a vicenda più di una volta, inoltre si è sempre dimostrato un buon agente, quindi non può non essere preoccupata per lui. 

Cercare di non uccidere nessuno diventa ogni minuto più difficile. Non sapere se sta sparando ad un altro agente o ad un trafficante di droga rende ogni sparo un colpo di fortuna. E lei odia essere in balia della fortuna. 


Una volta che la sparatoria è finita e i rinforzi sono arrivati, Kensi chiude l’ultimo dei trafficanti sopravvissuti in macchina. Si sta avvicinando alla barella dove i sanitari stanno prestando i primi soccorsi a Frank quando sente Talia che parla con un uomo, da dove si trova non riesce a capire di chi si tratta ma sentendo come parlano potrebbe dire con notevole sicurezza che i due si conoscono bene. Sta ascoltando i dottori quando viene raggiunta da Callen e Sam. 

“Abbiamo già aggiornato Eric e Nell, ora non ci resta che parlare con Talia per capire meglio la situazione del cartello e direi che siamo a posto. Frank, ti raggiungiamo in ospedale appena finiamo, tieni duro!”

Sam stringe la spalla dando forza al loro collega ferito e lascia che l’ambulanza lo porti via. 

“Ragazzi venite!, urla loro Talia, “venite che vi presento il mio partner non veramente partner!”

“Partner non veramente partner? Ma da dove te la sei tirata fuori?”, una risata imbarazzata fa girare i due uomini, Kensi invece continua a dar loro le spalle. Nel momento in cui ha sentito la voce non ha potuto far altro che bloccarsi sul posto. Non ricorda più come respirare; muovere un muscolo si dimostra la cosa più difficile del mondo. Si fa forza, stringe i pugni convulsamente e si gira, “Ma perché diavolo…?”

“Deeks? Ma non mi dire!”, Sam abbraccia bonariamente il detective, mentre questo gli sorride di gusto. Un sorriso che non raggiunge gli occhi. 

“Ragazzi, sembrano passati secoli! Come state?”, Deeks stringe con forza la mano che Callen gli porge, "Mi sembrava strano non vi foste ancora cacciati in una qualche mia operazione!”, ride.

“Si beh, fa piacere che sei ancora in giro. Sei sparito dai radar…”

“Ho avuto un pò da fare in giro, Callen. Ma è un piacere rivedervi, sul serio.”

Talia si guarda intorno confusa, “Ma quindi vi conoscete già?”

“Sì”, parla finalmente Kensi spazzolandosi la polvere da una spalla, “abbiamo lavorato insieme per alcuni anni.”

“Ciao Kensi…”

“Deeks.”

Sam e Callen si scambiano uno sguardo complice: Callen leggermente meno impassibile delle altre volte, Sam grattandosi imbarazzato il collo. L’aria pesante viene fortunatamente spezzata dall’arrivo di un dottore, “Agente Blye, sta sanguinando. Se mi segue possiamo dare un’occhiata…”

“Sto sanguinando?”, Kensi si guarda il braccio notando un taglio piuttosto profondo al bicipite. Probabilmente uno dei proiettili che ha poi colpito Frank, “Oh, sto sanguinando… Sì, io…sì, diamo un’occhiata, va bene.” La donna segue il medico ancora completamente persa nei suoi pensieri. Lo segue come un automa, l’unica cosa che sa è che vuole allontanarsi il prima possibile da quella situazione. 

“Kensi, ti accompagno! Vediamoci tutti alla casa galleggiante; G, porta anche loro, noi arriviamo appena finito qui.”


“Hei…hmm, vuoi parlare?”

“Di cosa?”, Kensi digrigna i denti mentre il medico le applica un paio di punti sul bicipite. 

“Ok Kens, so che non parliamo mai, non siamo proprio dei fenomeni in questo…ma potremmo fare un’eccezione…”

“Cosa vuoi che ti dica, Sam? Ho male al braccio e il mio partner è stato ferito. Di cosa vuoi parlare?”

“Oddio Kensi, abbiamo visto Deeks dopo quanto?! Tre anni? Quattro?”

“Quattro anni”, lo interrompe la donna con tono secco.

“Sì appunto, quattro anni, come stavo dicendo. Vuoi parlarne?”

“Sam davvero, non so cosa dirti. È andato via, bene! È tornato in LAPD, bene!”

“Non ci hai mai detto veramente come mai è andato via…cosa è successo tra di voi! Cioè, qualcosa lo posso immaginare…ma parlo seriamente…”, l’uomo si gratta la nuca, evidentemente a disagio. Parlare non è mai stato il suo forte, ma lo spettacolo al quale ha assistito prima era veramente imbarazzante. 

“Abbiamo litigato. Ho detto cose che non avrei dovuto dire e che non pensavo nemmeno. Lui ha pensato fosse tutto troppo e se n’è andato. Non posso criticarlo, se n’è andato. Non è una novità che qualcuno se ne vada, sono abituata. Va bene così.”

“L’hai mai cercato?”

Kensi sbuffa alzando gli occhi al cielo. Questa conversazione la fa innervosire, “Cercato cercato no. Ogni tanto passavo lungo la spiaggia dove sapevo sarebbe andato a fare surf. L’ho visto una volta da lontano, e lontano è rimasto. Cosa gli avrei potuto dire?”

“Beh, ‘scusa’ per iniziare non mi sembra male…”

“Mi conosci Sam… E’ andata così, va bene. Non ho rimpianti.”

“Non hai rimpianti?! Kensi ma ti senti parlare? Come puoi non avere rimpianti?!”

“Basta, non voglio più parlarne! Sono stanca, chiudiamo questo caso e chiudiamo questa storia. Una volta per tutte.”

“Non ti ha fatto alcun effetto? Guardami negli occhi e dimmi che non ti ha fatto alcun effetto e io lascerò cadere l’argomento!”

La giovane donna si osserva le mani pur di non guardare il suo collega, “Sam, non ho nemmeno pensato a come affrontarlo, non ho avuto il tempo. Sono rimasta pietrificata. E tu l’hai visto, era lì, a due passi da me, dopo quattro anni…cosa avrei potuto dire?”

“Va bene, Kens, va bene. Lo affrontiamo insieme, un passo alla volta, ok?”, lei annuisce alzandosi. “Forza, andiamo a risolvere questo dannato caso.”



 

Eccoci qui con il terzo capitolo. Stiamo entrando nella parte più interessante della storia! Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto!

 
  
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